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affossata alla camera legge anti-omofobia


kuppolotto

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O forse vuoi sostenere che tutte le persone che hanno partecipato, compresi utenti di questo forum, erano per l'istituto equivalente?

 

 

 

Io ho sottoscritto la manifestazione ma con un'eccezione sulla questione dell'istituto equivalente.

E l'ho argomentata. La sottoscrizione è on line e chiunque poteva farlo.

 

Chi non l'ha fatto, o non abbia fatto atti «equivalenti»,

al fondo è per l'istituto equivalente, se lo dica o non se lo dica.

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Esatto, Isher

 

Allora ti sei risposto da solo. Se non si può realizzare la parità di diritti (obiettivo della manifestazione) se non tramite il matrimonio, allora questo è il modo. Non riesci a leggere, interpretare il messaggio?

 

Loup-garou

Il punto è che la manifestazione non doveva limitarsi a chiedere la cosiddetta parità di diritti ottenibile in vari modi (cioè o col matrimonio o con il ghetto)

Doveva esigere a gran voce l'uguaglianza... mettendo bene in chiaro che l'unico modo per garantire uguaglianza è finirla di escludere i gay dal matrimonio di tipo civile, dalle adozioni, dalla procreazione.

Non c'è niente da 'interpretare'... la piattaforma è molto chiara: non rivendica il matrimonio, ma benefit legali ottenibili in vari modi.

 

I partiti che sono per i diritti LGBT non possono che sottoscrivere la manifestazione, anche se magari i loro obiettivi sono ancora più ampi. O forse vuoi sostenere che tutte le persone che hanno partecipato, compresi utenti di questo forum, erano per l'istituto equivalente?

 

Io ho semplicemente fatto notare come sia sbagliato trattare i partiti che vi hanno aderito come pro-uguaglianza.

 

Benissimo. Prego, mostrami il nome di un partito politico da votare.

 

La mia precedente risposta l'ho revisionata, in quanto la domanda di prima relativa ai partiti non l'avevo affatto capita.

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Io ho sottoscritto la manifestazione ma con un'eccezione sulla questione dell'istituto equivalente.

E l'ho argomentata. La sottoscrizione è on line e chiunque poteva farlo.

 

Chi non l'ha fatto, o non abbia fatto atti «equivalenti»,

al fondo è per l'istituto equivalente, se lo dica o non se lo dica.

 

Forse bisognerebbe aver veramente letto tutto quanto, Isher...

 

Invitiamo i partiti a leggere con attenzione la piattaforma rivendicativa collegata a questo documento e ad aderire e partecipare solamente se la condividono in toto.

 

Se tu, in quanto non partito, ti senti legittimato a partecipare pur non aderendo alla piattaforma sentiti libero di farlo. Per i partiti ciò era espressamente escluso. Quindi qualunque partito fosse per il matrimonio gay non poteva adottare la tua ambigua condotta.

 

Non so se vlay abbia partecipato alla manifestazione o no, ma da chi so che ha partecipato non accetto repliche come quella che hai dato, Isher. Partecipare a una manifestazione e poi criticare chi ha fatto la stessa cosa perché non è stato abbastanza radicale lo trovo al limite del ridicolo...

 

@vlay

 

Vlay, è inutile che tenti di convincermi, perché io sono già perfettamente d'accordo con te sulla non-sostituibilità del matrimonio. Quello che ti è sfuggito è che io ho citato la piattaforma come sistema per valutare le posizioni dei partiti sui temi LGBT. Mi sembra indubbio che sia preferibile votare quelli che vi hanno aderito piuttosto che gli altri, per motivi che ho già spiegato. Ovviamente la manifestazione non galleggia in mezzo al nulla: non mi occorreva la non adesione del PdL o del PD per sapere le loro posizioni al riguardo.

 

Quindi vlay, pur condividendo quanto dici, non sei stato pertinente a quello che mi contesti. Il mio era post di riflessione sull'utilizzo del voto. Per la manifestazione Uguali esiste il topic apposito.

Se tu ritieni che non sia ragionevole dare il proprio voto a uno dei tre partiti da me sopracitati libero di ribattere. Se però non vuoi esprimerti sui partiti, allora non mi stai per niente rispondendo.

 

Ovviamente tutto questo in amicizia, perché stimo e condivido le tue posizioni.

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Invitiamo i partiti a leggere con attenzione la piattaforma rivendicativa collegata a questo documento e ad aderire e partecipare solamente se la condividono in toto.

 

Loup-garou,

Io sinceramente non vedo nessun ostacolo in queste parole a una cosa come quella che ha fatto da Isher fatta però dai partiti.

Nella Piattaforma, infatti, tra il matrimonio e l'istituto cosiddetto equivalente c'è una bella "o".

E non c'è scritto che chi aderisce si impegna a considerare le due ipotesi come entrambe accettabili.

 

io sono già perfettamente d'accordo con te sulla non-sostituibilità del matrimonio.

...

non sei stato pertinente a quello che mi contesti.

 

Sono partito a sottolinearti quelle cose quando mi sembrava tu stessi riducendo la questione che ponevo a puramente formale, al di là della sostanza.

Non mi risulta quindi di essere andato così tanto fuori tema.

Sui partiti... fai un discorso completamente diverso dal mio, tu parli di voto, io no... cmq non penso che voterò mai un partito dalla parte del ghetto.

Voglio l'uguaglianza, non il ghetto. Il ghetto è cosa diversa dall'uguaglianza, e ha la tendenza a ritardare l'uguaglianza.

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Io ho sottoscritto la manifestazione ma con un'eccezione sulla questione dell'istituto equivalente.

E l'ho argomentata. La sottoscrizione è on line e chiunque poteva farlo.

 

Chi non l'ha fatto, o non abbia fatto atti «equivalenti»,

al fondo è per l'istituto equivalente, se lo dica o non se lo dica.

 

Forse bisognerebbe aver veramente letto tutto quanto, Isher...

 

Invitiamo i partiti a leggere con attenzione la piattaforma rivendicativa collegata a questo documento e ad aderire e partecipare solamente se la condividono in toto.

 

Se tu, in quanto non partito, ti senti legittimato a partecipare pur non aderendo alla piattaforma sentiti libero di farlo. Per i partiti ciò era espressamente escluso. Quindi qualunque partito fosse per il matrimonio gay non poteva adottare la tua ambigua condotta.

 

Non so se vlay abbia partecipato alla manifestazione o no, ma da chi so che ha partecipato non accetto repliche come quella che hai dato, Isher. Partecipare a una manifestazione e poi criticare chi ha fatto la stessa cosa perché non è stato abbastanza radicale lo trovo al limite del ridicolo...

 

 

 

Ma no, è possibile anche aderire a titolo personale, sei tu che non hai letto interamente. Ovvio che i partiti fossero

invitati eccetera. Ma se è possibile aderire a titolo personale è certo che io mi sento libero di esprimere

la mia precisa posizione e trovo anzi che sia mio dovere farlo. E non ho bisogno certo del tuo invito, o di chiunque altro,

a «sentirmi» libero, perché lo sono.

 

Perché poi la mia condotta sarebbe stata «ambigua»?

 

Io non ho criticato né te né nessuno, infine, ho solo risposto a un interrogativo che tu avevi posto a Vlay.

Sei tu che ti sei sentito sotto accusa, non so perché.

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Guest glitter

china il capo chi rinuncia

alla lotta

 

No, china il capo chi in Italia ha capito che con quattro straccioni risicati non si va manco a San Babila ad ottenere ciò che realmente gli spetta dalla Costituzione  :sisi:

 

( e chi rinuncia alla lotta... :D)

 

E' una persona saggia, che già ha fatto fagotto e vive con il proprio partner in altra nazione, e che quando pensa a noi 4 sfigati ci prende per i fondelli e ci dà pure il resto :P

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C'è solo una cosa più grave del fatto che questo provvedimento sia stato bocciato: la maniera con cui è stato bocciato.

 

Invito tutti ad andare a leggere il testo della pregiudiziale di costituzionalità (http://nuovo.camera.it/417?idSeduta=231&resoconto=allegato_a.165800&param=sed0231.allegato_a.n1658#sed0231.allegato_a.n1658).

E' un testo che trasuda ignoranza giuridica e umana, volgarità e cattiveria. Ed è un atto ufficiale della Repubblica.

 

Secondo il primo comma l'aggravante per i crimini d'odio violerebbe l'uguaglianza dei cittadini. Secondo questo principio, sarebbe incostituzionale l'aggravante di razzismo. Peccato che lo stesso articolo 3 qui citato a sproposito impegni la Repubblica a rimuovere gli ostacoli all'uguaglianza, se necessario approvando norme di tutela per le minoranze.

 

Nel secondo comma si parla dell'indeterminatezza del termine "orientamento sessuale", non presente nell'ordinamento italiano. Ignoranza doppia: il termine oltre a non poter dare adito a dubbi (basta cercare sullo zingarelli, su wikipedia, chiedere a uno psicologo...), è GIA' presente nell'ordinamento italiano, riguardo alle norme contro la discriminazione sul lavoro. E non mi risulta che, se porto al capufficio una capra dicendo: "Permette? le presento mia moglie", qualche giudice potrebbe avere dei dubbi sul significato della norma esistente. Ma anche se non bastasse, l'Italia ha recepito il trattato di Lisbona, che assurge praticamente a legge di rango costituzionale, e parla esplicitamente di orientamento sessuale. Pretestuoso e ignorante, dunque. E il parere era stato fornito nientemeno che dalla commissione Affari Costituzionali della Camera!!!

Ultima follia: non si può inserire un'aggravante perché l'omosessualità, a diversa del colore della pelle, non sarebbe una condizione oggettiva. Intanto bisognerebbe ricordare ai signori deputati che l'aggravante, così come quella di razzismo, non scatta semplicemente per una condizione diversa della vittima, ma quando la causa scatenante è di tipo discriminatorio. Che questa cosa può diventare un processo alle intenzioni è vero, ma è già così per le altre aggravanti, sarà poi un problema di giudici e PM. Poi, per parlare di condizione oggettiva: se vengo picchiato mentre bacio il mio ragazzo, non è una circostanza oggettiva che sono gay? L'aggressore sgranerà gli occhi dicendo: "Oddio, ma non sapevo che eri gay, sennò non ti avrei picchiato"? Se qualcuno mi picchia chiamandomi "frocio di merda", posso presumere che la causa dell'aggressione sia una mia condizione che in qualche modo sia trapelata all'esterno?

 

Per finire: per ben due volte sulla dizione "orientamento sessuale" si scrive: "L'espressione è estremamente generica in quanto può indicare fenomeni specifici come l'omosessualità oppure, più in generale, ogni «tendenza sessuale» comprendendo anche incesto, pedofilia, zoofilia, sadismo, masochismo e qualsiasi altro genere di scelta sessuale, che nulla ha a che vedere con l'omosessualità;".

 

Questo passaggio esprime lo schifo verso di noi. E' superfluo rispetto alle tesi esposte, tant'è che si chiude con "nulla ha a che vedere con l'omosessualità". E' per il puro gusto di insultare sfruttando la forza della maggioranza, come bulletti adolescenti a caccia di una nuova vittima.

 

* - * - *

 

Detto ciò, non sono sicuro che il PD avrebbe fatto bene a votare per riportare il testo in commissione. Vietti (UDC) dopo essersi vantato di aver fatto togliere il riferimento all'identità di genere, ha detto che l'espressione "orientamento sessuale" andava tolta. Sarebbe rimasto solo il generico riferimento, voluto dalla maggioranza, alle discriminazioni sessuali, sulla cui indeterminatezza ci sarebbe tanto da dire. Se qualcuno (compresa la Carfagna, che lo ha detto in un comunicato) sperava di riportare il testo in commissione per inserire il riferimento alla transfobia, peccava di ingenuità. Non so se svilire ulteriormente il testo sarebbe valsa la pena. E chissà quando sarebbe ritornata in aula, in assenza della garanzia politica della calendarizzazione a novembre.

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C'è solo una cosa più grave del fatto che questo provvedimento sia stato bocciato: la maniera con cui è stato bocciato.

 

 

Hai ragione, Sebastian, così come colgono nel segno tutte le osservazioni che fai dopo nel tuo bel post.

Non è possibile non sentirsi frustrati dopo aver letto il testo della pregiudiziale di costituzionalità che trasuda

ignoranza giuridica e logica e manifesta un'arroganza basata solo su questa stessa ignoranza. E' come avere la

prova definitiva che l'approssimazione, l'incultura, la faciloneria che sentiamo da questa gentaglia

in televisione, dove nessun giornalista li contraddice, diventano atti della Repubblica in parlamento.

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Non é solo ignoranza.

 

Dietro quella mozione e quelle motivazioni c'é una strategia. Le linee di quella pregiudiziale son state anticipate da avvenire la scorsa settimana. La strada del no "alla categoria protetta" é da anni l'arma messa a punto da chi, sostanzialmente per motivazioni di base religiosa, conduce una battaglia ideologica contro qualunque briciola normativa che voglia normare la "normalità" dell'omosessualità.

 

Che molte delle persone che ascoltano e facciano proprio questo ragionamento siano ignoranti di cio che concerne le differenze tra sessualità come atto e come orientamento, tra identita biologica e identità di genere, e cosi via, é sicuramente vero. MA alla base c'é una questione piu profonda, non solo di ignoranza, ma di conservatorismo ideologico e religioso.

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Guest glitter

Intanto la Carfagna, in un'intervista a Repubblica, prende tempo e dice che ci vorranno almeno 6 mesi per una nuova proposta.

 

Quindi, già immagino un'altra ondata di aggressioni a sfondo omo contro gay, lesbiche, e chi più ne ha più ne metta.

 

Propongo una bella fuga verso l'estero a chi ne ha le scatole piene di questa Italia da quattro soldi, che sembra più un paese dei balocchi che una nazione seria e civile  :sisi:

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Non é solo ignoranza.

 

Dietro quella mozione e quelle motivazioni c'é una strategia. Le linee di quella pregiudiziale son state anticipate da avvenire la scorsa settimana.

 

Sicuramente. Sottolineavo solo l'aspetto relativo alle argomentazioni smozzicate e contraddittorie, al

nulla di pensiero e di logica, di quel testo.

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Intanto la Carfagna, in un'intervista a Repubblica, prende tempo e dice che ci vorranno almeno 6 mesi per una nuova proposta.

 

Non è proprio così; essendo passata una pregiudiziale (se i miei ricordi di diritto non sono fantasie) per legge non si può tornare in parlamento prima di 6 mesi con una legge sullo stesso argomento

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Guest glitter

Certamente ne sai più di me, allora.

 

Ma trovo che in sei mesi i gay possono essere aggrediti anche ogni 5 minuti, in qualunque luogo, e che il bollettino di guerra possa aumentare vertiginosamente.

 

Ora, dopo l'intervento di Alemanno al Gay Village, trovo che le sue parole siano diventate carta igienica per il mio fondoschiena, puro e semplice.

 

Se non si occupa il Governo, le Istituzioni, o la Sicurezza, a proteggermi, cosa posso fare io singolo cittadino che magari vengo aggredito da 40 ragazzi con tanto di spranghe?

 

Farsi giustizia da soli? A questo punto mi va più che bene, ma non vorrei sentirmi additare come mostro, e solo perchè ho difeso me stesso.

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Loup-garou,

Io sinceramente non vedo nessun ostacolo in queste parole a una cosa come quella che ha fatto da Isher fatta però dai partiti.

Nella Piattaforma, infatti, tra il matrimonio e l'istituto cosiddetto equivalente c'è una bella "o".

E non c'è scritto che chi aderisce si impegna a considerare le due ipotesi come entrambe accettabili.

 

Sinceramente faccio fatica a seguirti...

Poiché c'è una bella "o" chi aderisce non si impegna a considerare le due ipotesi come entrambe accettabili. Appunto, è quello che ho cercato di dire. Sei tu che hai finora sostenuto che, avendo aderito, questi partiti non sono per l'uguaglianza, cioè non sono per il matrimonio omosessuale.

 

I partiti non potevano sollevare eccezioni, che è la parola usata da Isher, ma erano tenuti ad aderire o meno in toto alla piattaforma. Se poi vogliono sostenere che loro sono solo per il solo matrimonio gay, certo, ovviamente sono liberi di farlo.

 

Sono partito a sottolinearti quelle cose quando mi sembrava tu stessi riducendo la questione che ponevo a puramente formale, al di là della sostanza.

 

A quanto pare tu pensi che la forma sia una cosa non importante...

La questione è formale, visto che riguarda la forma (il matrimonio). Questo non vuol dire che sia meno importante o che sia escludibile per ottenere la piena uguaglianza.

 

Non mi risulta quindi di essere andato così tanto fuori tema.

Sui partiti... fai un discorso completamente diverso dal mio, tu parli di voto, io no... cmq non penso che voterò mai un partito dalla parte del ghetto.

 

Invece sì, e continui ad andare fuori tema (rispetto al mio discorso)...

Io parlo di voto... Tu continui a criticarmi non parlando di voto. Il mio riferirmi alla manifestazione aveva un senso, te l'ho già spiegato prima. A questo punto mi viene da pensare che a te basti vedere "Manifestazione Uguali" per scattare e fare il tuo monologo senza curarti minimamente del contesto in cui è stata citata.

 

Ora, riprovo per l'ultima volta, dopodiché se ignori ancora la questione smetterò di risponderti. Come va usato secondo te il diritto di voto? Appurato che non votare non ha alcun beneficio né risultato, io ho risposto per il "meno peggio", per il "più vicino ai miei obiettivi, anche se non coincidente", questo anche per lanciare un messaggio politico.

Siccome per te i partiti che io ho elencato hanno la terribile colpa di essere dalla parte del ghetto per aver appoggiato una manifestazione LGBT, chi andrebbe votato?

 

Ma no, è possibile anche aderire a titolo personale, sei tu che non hai letto interamente. Ovvio che i partiti fossero

invitati eccetera. Ma se è possibile aderire a titolo personale è certo che io mi sento libero di esprimere

la mia precisa posizione e trovo anzi che sia mio dovere farlo. E non ho bisogno certo del tuo invito, o di chiunque altro,

a «sentirmi» libero, perché lo sono.

 

Mi trovo costretto a ripetere: forse se avessi letto interamente (il mio post questa volta)...

Non ho escluso che si potesse aderire a titolo personale, ti ho solo mostrato come i requisiti nei due casi fossero diversi. Ai partiti era esclusa una adesione non in toto.

 

Per la parte dell'invito è inutile che fai il finto offeso, perché sei tu quello che si è messo un gradino sopra tutti gli altri come giudice, dicendo che tutti quelli che non hanno fatto come te sono tacitamente per l'istituto equivalente al matrimonio. :sisi:

E questo risponde anche alla tua domanda sul "sentirsi sotto accusa".

 

Perché poi la mia condotta sarebbe stata «ambigua»?

 

Ti rispondo subito.

Le manifestazioni, se ne è abbondantemente discusso nel topic sul gay-pride, hanno un principale obiettivo: la conta, il numero. Nel momento in cui tu partecipi alla manifestazione, non conta se tu lo fai reggendo un cartello "Non aderisco alla piattaforma, sono qui solo di passaggio". Tu partecipi, quindi partecipi a un numero. Che tu partecipi aderendo in tutto, in parte o per nulla alla piattaforma è totalmente indifferente ai fini della manifestazione (anche se non metto in dubbio che possa cambiare per quanto riguarda la coscienza personale).

 

Ovviamente io non voglio criticare il tuo messaggio di critica alla piattaforma. Quello che è "ambiguo" e che non trovo accettabile è che tu possa pensare di aver manifestato per qualcosa di differente da tutti quanti noi altri per un messaggio postato sul web.

 

Quindi in conclusione, non ho alcun bisogno che sia tu a dirmi a quale delle due alternative dell'avversativa io sia favorevole o meno, come fai qui: XD

 

Chi non l'ha fatto, o non abbia fatto atti «equivalenti»,

al fondo è per l'istituto equivalente, se lo dica o non se lo dica.

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Sei tu che hai finora sostenuto che, avendo aderito, questi partiti non sono per l'uguaglianza, cioè non sono per il matrimonio omosessuale.

I partiti non potevano sollevare eccezioni, che è la parola usata da Isher, ma erano tenuti ad aderire o meno in toto alla piattaforma. Se poi vogliono sostenere che loro sono solo per il solo matrimonio gay, certo, ovviamente sono liberi di farlo.

 

Loup-garou,

Ho detto una cosa differente... e cioè che aderire a quella piattaforma non significa di per sé essere un partito dalla parte dell'uguaglianza.

Quei partiti aderenti alla piattaforma, se credevano veramente nell'uguaglianza, potevano sottoscrivere la piattaforma scegliendo tra quelle due opzioni divise dalla famosa "o" la prima (che è il matrimonio) evidenziando quanto la seconda sarebbe un'ipotesi ghettizzante che non sarebbe uguaglianza.

In genere, un politico, partito, una coalizione, che non chiarisce di aver compreso che la fine della nostra esclusione dal matrimonio è l'unico modo affinché ci sia uguaglianza è con tutta probabilità disponibile a far propria l'idea dell'istituto giuridico ghetto al posto dell'inclusione nel matrimonio.

 

A quanto pare tu pensi che la forma sia una cosa non importante...

La questione è formale, visto che riguarda la forma (il matrimonio). Questo non vuol dire che sia meno importante o che sia escludibile per ottenere la piena uguaglianza.

 

A mio avviso... o si comprende e si ribadisce a chiare lettere che l'una è un'istituzione che ha caratteristiche uniche, e quindi una portata unica nella vita delle persone, e l'altra invece sarebbe sempre e comunque in ogni caso una unione di seconda categoria che marchierebbe i gay come inferiori... o non se ne esce.

I discorsi che parlano di formalità in cui viene detto che l'uguaglianza sostanziale può esserci anche senza matrimonio, come quello che hai fatto prima tu, mi fanno rendere conto di quanto chi li scrive, in questo caso tu, non stia considerando le caratteristiche, e la portata, che solo il matrimonio ha... le caratteristiche, la portata, che solo il matrimonio ha sono sostanza, caspita. Così come lo sono il diritto di vivere liberi da esclusioni ingiustificate, da ghettizzazioni, il diritto di vivere senza essere umiliati da un qualcosa che ti marchia 'altro' rispetto al resto della popolazione, ecc.

 

Io parlo di voto... Tu continui a criticarmi non parlando di voto. Il mio riferirmi alla manifestazione aveva un senso, te l'ho già spiegato prima. A questo punto mi viene da pensare che a te basti vedere "Manifestazione Uguali" per scattare e fare il tuo monologo senza curarti minimamente del contesto in cui è stata citata.

...

Come va usato secondo te il diritto di voto? ...

chi andrebbe votato?

 

La cosa che continuo a farti notare è che tutto quello che dico riguarda il concetto di uguaglianza e la strategia per ottenere l'uguaglianza.

Entrambe le cose non sono riducibili a una domanda e a una risposta secca sul voto a un partito o l'altro.

E' una riflessione articolata... dentro alla quale, in concerto con altri fattori, si può affrontare anche il "se" e il "chi" votare.

Io sono orientato a pensare che una strategia vincente da parte nostra dovrebbe contenere il boicottaggio di chiunque non sia per l'uguaglianza.

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I discorsi che parlano di formalità in cui viene detto che l'uguaglianza sostanziale può esserci anche senza matrimonio, come quello che hai fatto prima tu, mi fanno rendere conto di quanto chi li scrive, in questo caso tu, non stia considerando le caratteristiche, e la portata, che solo il matrimonio ha... le caratteristiche, la portata, che solo il matrimonio ha sono sostanza, caspita.

 

A me sembra che tu stia paragonando il matrimonio ai PACS, non il matrimonio a un istituto equivalente...

Il legislatore potrebbe, per assurdo che sia, creare un nuovo istituto con le stesse identiche caratteristiche, portata del matrimonio. A quel punto l'unica differenza sarebbe il nome, ovvero la forma (che ripeto, sono d'accordo che sia importante).

 

Esiste un solo limite a questo, ovvero l'art. 29 della Costituzione. Che comunque, nel legare la famiglia al matrimonio, a me sembra ostacolare anche istituti meno che equivalenti.

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Le manifestazioni, se ne è abbondantemente discusso nel topic sul gay-pride, hanno un principale obiettivo: la conta, il numero. Nel momento in cui tu partecipi alla manifestazione, non conta se tu lo fai reggendo un cartello "Non aderisco alla piattaforma, sono qui solo di passaggio". Tu partecipi, quindi partecipi a un numero. Che tu partecipi aderendo in tutto, in parte o per nulla alla piattaforma è totalmente indifferente ai fini della manifestazione (anche se non metto in dubbio che possa cambiare per quanto riguarda la coscienza personale).

 

 

Non sono d'accordo con te, Loup-garou. Ogni "manifestazione" - slogan, cartelli, volantini, dichiarazioni

o risposte ai mass-media, altro - è significativa e arricchisce la manifestazione stessa. Non è per niente indifferente.

 

 

non trovo accettabile ... che tu possa pensare di aver manifestato per qualcosa di differente da tutti quanti noi altri per un messaggio postato sul web.

 

 

Infatti non lo penso affatto, e non l'ho detto, anche se tu mi vuoi attribuire a forza questa intenzione.

(Anche perché né io né tu né nessuno può sapere per che cosa ha manifestato un altro,

quali sono le sue personali idee sul tema dell'uguaglianza, come l'intende).

Quanto al mettersi sopra gli altri, come dici tu, ti invito cordialmente

ad andarti a rileggere i tuoi post e a isolare certe tue affermazioni così come tu faresti se fossero state fatte da un altro:

troveresti una sequela di

 

 

Sinceramente faccio fatica a seguirti...

 

A quanto pare tu pensi che la forma sia una cosa non importante...

 

continui ad andare fuori tema (rispetto al mio discorso)...

 

mi viene da pensare che a te basti vedere "Manifestazione Uguali" per scattare e fare il tuo monologo

 

Ora, riprovo per l'ultima volta, dopodiché se ignori ancora la questione smetterò di risponderti.

 

Mi trovo costretto a ripetere: forse se avessi letto interamente (il mio post questa volta)...

 

 

Ma tu con queste frasi non vuoi affatto metterti sopra gli altri, è solo il tuo modo di esprimerti,

e sbaglierebbe chi ti accusasse di volerlo fare, sforbiciando qua e là frasi e parole, no?  

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A me sembra che tu stia paragonando il matrimonio ai PACS, non il matrimonio a un istituto equivalente...

 

Ancora... Loup-garou...

Non può esserci alcun istituto 'equivalente'. Sarebbe sempre e comunque una unione di serie b, a prescindere dai benefit legali.

Le conseguenze, la portata, che ha il matrimonio non è limitata ad essi... ma si estende nella vita effettiva, sociale e emotiva, delle persone.

Il riconoscimento di partnership, o di unione civile registrata, e quello di matrimonio non avrebbero lo stesso peso... l'uno sarebbe un riconoscimento appena nato, senza radicamento, compreso da pochi o cmq non da tutti, ecc l'altro è un riconoscimento esistente da millenni, molto radicato, amato, universale in quanto presente dappertutto, istantaneamente compreso e anche rispettato da tutti e in ogni dove a prescindere da età, luogo, ceto sociale, grado di istruzione, nazionalità, lingua, ecc molto simbolizzato tant'è che è addirittura arrivato a diventare sinonimo di "fusione".

Anche se non fosse... la separatezza di per se stessa basterebbe da sola a dequalificare il riconoscimento a se stante in quanto non equivalente:

così come permettere ai bambini di colore di frequentare le scuole in classi apposite per loro, con tavoli nella mensa appositi per loro, non sarebbe affatto equivalente al permettere loro di frequentare le scuole nelle classi e ai tavoli della mensa comuni al resto dei bambini... nemmeno se gli si garantissero stessi programmi scolastici da seguire e stesse pietanze da mangiare... permettere ai gay di unirsi in una unione registrata apposita per loro non sarebbe equivalente al permettere loro di accedere al riconoscimento a cui possono accedere tutte le altre persone.

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La ricostruzione di Notiziegay è come al solito a dir poco partigiana ( di destra ) ma certamente

ha il pregio di offrire un punto di vista diverso. La verità va detta tutta però...

 

In tempi non sospetti io avevo detto che secondo me in Commissione Giustizia potevamo contare su un ambiente più favorevole

che in aula, ciò che è successo me lo conferma. Anche perchè poi Giulia Bongiorno è diventata una "Finiana" ( nel senso che il termine

ha oggi acquisito dopo le varie iniziative eterodosse di Fini )

 

Dalla lettura dei lavori in Commissione si capisce secondo me con sufficiente chiarezza che il riferimento all'identità di genere cade

per richiesta della Lega Nord. L'UDC vota contro comunque, il problema è la Lega Nord. Altrimenti non si capisce neanche ciò che

dirà la Carfagna...c'è un problema nel centrodestra ed è la Lega. Un problema che comunque potrebbe essere superabile a mio

avviso, se non fosse che scatta il killeraggio politico dei cattolici del PDL : l'attacco muove dal Giornale e da Avvenire e si traduce

in una dichiarazione di intenti di 8 deputati PDL che si allineano all'UDC

 

Non si può sorvolare su questo antefatto, cercando di ignorare che la spaccatura in Aula nasce per effetto dell'entrismo cattolico

nel PDL e non si può ignorare che cade il riferimento alle persone "trans" per richiesta della Lega Nord.

 

La pregiudiziale di costituzionalità che va al voto mira a bloccare l'iter della legge. E' del tutto pretestuosa perchè già in Italia

sono vigenti norme dove compare l'espressione "orientamento sessuale" ( non solo il Trattato di Lisbona, ma anche le leggi

attuative delle direttive europee contro la discriminazione sul posto di lavoro, citano espressamente fra i fattori discriminanti

l'orientamento sessuale: incostituzionali anche loro, ma vigenti? ) Quindi non c'è nessuna ragione per la quale il testo debba

tornare in Commissione. Per emendare la parte relativa all'identità di genere la Carfagna avrebbe potuto presentare un

emendamento del governo in Aula. Se il governo non poteva perchè la Lega non dava il suo benestare in Consiglio dei Ministri,

bastava farlo presentare ad un Finiano o ad un qualunque parlamentare del CDX.

 

Il ministro comunque potrebbe pronunciarsi contro l'eccezione di costituzionalità e chiedere di andare avanti nel dibattito.

Invece il Centrodestra chiede il ritorno in commissione ( non blocchiamo l'iter, ma accogliamo i rilievi UDC-Cattolici del PDL )

A questo punto, pare contro l'opinione della Concia, il PD - primo caso nella sua storia politica - in maniera inaspettata e

sembra su iniziativa di Franceschini, manifesta una anomala rigidità: è disponibile al ritorno in Commissione ma vuole la

garanzia che la Commissione risolva la questione entro Novembre. Il PDL a questo punto decide di votare con l'eccezione

dei Finiani insieme all'UDC.

 

A mio avviso la Concia, sa e/o spera di trovare in Commissione una sponda per cambiare il testo. Quantomeno sa di poter

contare su dei rapporti personali favorevoli. Che questo basti a risolvere i nodi politici, non lo sapremo a questo punto.

Certamente non intende rischiare la prova di forza su una legge a cui lavora da un anno e che spera di poter salvare

in un ambiente ristretto che già conosce. Cosa invece abbia motivato i Franceschiniani è più difficile da dire, io ho

azzardato anche l'idea del clima congressuale, oltre a quel quid di diffidenza nei confronti di una Mariniana.

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La ricostruzione di Notiziegay è come al solito a dir poco partigiana ( di destra ) ma certamente

ha il pregio di offrire un punto di vista diverso. La verità va detta tutta però...

 

Già... leggendo gli atti della discussione in aula, si scopre che la motivazione del ritorno in commissione era il "vizio d'incostituzionalità" della legge dovuto alla "debolezza" della dizione "orientamento sessuale"... Dire che si trattava di limare il testo e adeguare il testo al trattato di Lisbona è... ingenuo?  ;)

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Ragazzi su su...non litigate!!! :D

PDL, UDC, PD....sono tutti una massa di deficienti! Mi spiace dirlo ma......ce ne vuole di tempo ancora perchè l'Italia possa diventare un Paese aperto e, soprattutto, una vera democrazia!!! Son tutte scuse quelle del vizio di incostituzionalità e delle "definizioni ambigue"!! E ormai il Parlamento è diventato un teatrino di pagliacci! Mi spiace dirlo ma.....non penso che verrà mai fatta passare una legge anti-omofobia almeno decente!! E anche se dovesse passare...qualcosa sotto ci sarebbe a renderla....."inefficace"!!!

W L'UTOPIAAAAA!!! ;)

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Sempre a proposito di quel che è successo, vi riporto una dichiarazione di Paola Concia:

 

Roma, 16 ott. (Adnkronos) - "Sulle tematiche dei diritti degli omosessuali ho lavorato molto piu' e molto meglio con Gianfranco Fini. Senz'altro il presidente della Camera e' piu' coraggioso del segretario del nostro partito". Lo dice Paola Concia, relatrice della proposta di legge sull'omofobia bocciata alla Camera, in un'intervista al 'Corriere della Sera'.

 

"Trovo che l'idea di cacciare la Binetti in malo modo -aggiunge- sia sbagliata e un po' pelosa. E' talmente evidente il motivo per cui Franceshini vuole agire in questo modo: fare un restyling per la campagna elettorale delle primarie. Ma nel Pd non c'e' mica solo la Binetti che ragiona cosi'. Vogliamo parlare di tutti gli altri che l'hanno difesa? Dorina Bianchi, la Baio Dossi e poi Fioroni...E allora il problema non e' cacciare la Binetti, il problema e' dare una fisionomia chiara e precisa al Pd".

 

Fonte: Libero News

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non conosco bene le procedure parlamentari ma....

se il problema (diceva la Carfagna) è la mancata citazione di anziani disabili ecc.... non era sufficiente un emendamento??? questo nascondersi dietro ad un dito è un insulto alla nostra intelligenza.

Almeno la lega non fa la finta progressista come il PDL

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