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Credo di soffrire di omofobia interiorizzata.


Sasharyan

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E' una cosa sulla quale rifletto da anni, e ho paura che sia proprio così, ed è una cosa che mi da un immenso fastidio, perché ho sempre coltivato un'immagine evoluta di me stesso e del mio modo di percepire le cose e i rapporti, e mi riscopro invece pregno di una serie di pregiudizi che reputo abbastanza odiosi.

Mi spiego.

Non mi piace che ci si riferisca a me come se fossi una lei, nemmeno per gioco: nella colloquialità che ho avuto con altri ragazzi omosessuali ho visto che spesso lo si fa, e dire "cara, amica, sorella" è normale, ma io mi ci sento a disagio, perché mi sembra una sorta di conferma al fatto che per molti degli eterosessuali più bigotti e retrivi i ragazzi omosessuali, indipendentemente dalle inclinazioni sessuali, non siamo maschi al cento per cento. Eppure io sono ben lontano dall'incarnare gli stereotipi della mascolinità più tossica, anzi, non la trovo interessante e nemmeno desiderabile, non la ammiro da lontano, e non voglio incarnarla. Non sarei nemmeno capace di fingermi più "mascolino".

Però mi sento un ragazzo e a buon diritto, perché non sta scritto da nessuna parte che per esserlo bisogna essere grezzi, o impacciati nel manifestare emotività e sentimenti, e non mi piace nemmeno l'idea che ragazzi più sensibili e capaci di esprimere il proprio mondo emotivo siano considerati più deboli e femminei, così come le ragazze più forti e combattive siano considerate mascoline: non sono orgoglioso di essere come sono perché non c'è nulla di cui essere orgogliosi, ma nemmeno apprezzo l'idea di non essere considerato un uomo perché provo attrazione sessuale per il mio stesso sesso e questo mi fa scivolare nel ruolo di "donna". Ma che male ci sarebbe dopotutto a che qualcuno, magari scherzosamente, si appellasse a me come se ragazzo non lo fossi? Perché mi da così fastidio? Va al di là del fatto che non trovo corretta la cosa a livello semantico e di significato. Allora sono più legato di quanto sarebbe sano alla mia "identità di genere" anche se penso che sia un costrutto sociale e che possa e debba cambiare.

Come mai mi da istintivamente fastidio? Che male ci sarebbe? Non ho mai nemmeno creduto nel valore del generi sessuali in se stessi, intesi come costrutti sociali e non come sesso biologico. Devo scendere a patti che ho interiorizzato questo fastidio che non ha ragion d'essere. Mi delude molto.

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