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[C O] Mai fatto...ma è necessario?


Guest a_man

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...insomma, non sono proprio un giovincello, e quindi non posso nemmeno avere la pretesa di incontrare genitori (parlo anche un po' a nome della mia scaglia generazionale) che capiscano. Ma in verità, per quanto mi riguarda, il lavoraccio è stato farsi accettare dagli amici. Io non ho mai frequentato locali gay o persone come me, anche perché non ce n'erano, e se c'erano(le persone) non lo andavano a dire... e quelli dichiarati..beh, era meglio nascondersi che salutarli.

 

Voglio dire: non stiamo nascondendo nè una gravidanza, né una malattia, o intimo femminile tipo Victoria secret dentro gli armadi.. è chiaro che ognuno la vita se la vive con le proprie nebbie, ma il NON dire qualcosa a volte lascia spazio ad un'infinita serie di opzioni (o scorciatoie) salva-tempo, e non si è costretti a vivere l'imbarazzo di una sorpresa che arriva sulla testa dei familiari..come? Arriva come benvenuta? Quasi mai. Troppo spesso scattano crociate di solidarietà nei confronti dell'omosessualità perché si ha un figlio o fratello gay che altrimenti non scatterebbero.

 

Ho trovato invece di importanza immensa poter essere quel che si è al lavoro, sempre, soprattutto se con i colleghi si trascorre molto tempo. E in quei casi sono stato sciolto e disinibito: non ho MAI trovato muri, veti o cambi di rotta, anzi...forse con un atteggiamento neutro si educa il prossimo e si fa capire che sostanzialmente fuori dalle lenzuola siamo tutti facenti parte di un branco, perché alla fine siamo animali di branco.

 

Ad oggi sono 22 anni circa che vivo da solo, e non so se i miei lo sanno, e li amo piu' della mia stessa vita, ma penso che non solo non lo sanno (o non lo so), ma non interessa loro nemmeno avere conferme o chiarimenti. Ed io ci sto.  :D

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Beh pure a me non passa per l'anticamera del cervello di fare CO con i miei, proprio perchè non mi interessa farlo. Nessuno ti obbliga, deve essere un tuo bisogno, se non c'è questo bisogno puoi tranquillamente fare a meno (domanda: non ti mettono a disagio eventuali domande del tipo "ma quandoti trovi la ragazza???"?).

 

PS: ma guarda che dalla foto non mi pari proprio vecchio eh?!  :D

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( x la foto: mi rispetto..credo che basti. Passerò al piano 2 se necessario, ossia l'imbalsamazione  :D :D ).

 

Certo che è successo in passato, ma ho sempre risposto seccamente che NON ho bisogno di colf a tempo pieno per vivere una vita decente.

 

E' chiaro che non regge, ma ho anche esempi in famiglia di parenti grandi e divorziati, con una prospettiva di futuro fatta di alcol e sigarette in piena solitudine.

 

Vien da solo che tra scegliere, e finirci per forza di cose...è meglio organizzarsi e vivere bene col massimo decoro la vita, con o senza compagnie. Niente è per sempre, e poi la balla dell'estinzione della specie se fossero tutti omo non regge piu'  :sisi:

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Guarda, quando io ho fatto coming out con mia madre, lei mi ha semplicemente risposto "prendo atto della situazione".

Non so come sono i tuoi, ma sicuramente non avresti più bisogno di scorciatoie, e la volta che ti troveresti ad avere una storia importante con un uomo non la dovresti nascondere ai tuoi, e neppure dovresti nascondere una eventuale convivenza.

 

 

p.s. ho 25 anni, non 13. I miei non saranno vecchi come i tuoi, però sicuramente non sono dei più giovani.

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Guarda..io ho 42 anni.

tra i 29 e i 42 anni ho avuto due relazioni e brevi pause di riflessione (  :D ), relazioni belle, intense, oneste e concluse bene senza rancori, divorzi, ripicche e altro. In questa decade abbondante ovviamente (io non vivo coi miei che sono lontani) primeggiavano questi nomi, per un motivo o per un altro. E sono stati con me in vacanza, dai miei, senza per questo creare scompiglio o confusione nel perbenismo di una famiglia media come la mia (papà ha lavorato - adesso in pensione -  e mamma casalinga ).

Forse è meglio fare un distinguo:

 

1 - non dirlo (solo perché non è necessario)

2 - nasconderlo

3- dirlo e dichiararsi.

 

Io, per amore e rispetto, ho scelto la prima opzione.

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Capisco la distinzione che fai pero' per il mio modo di vivere la vita la distinzione che fai tu tra opzione 1 e 2 e' molto sottile, probabilmente inesistente.

Quello che tu chiami amore e rispetto, io chiamo scuse - di fatto c'e' qualcosa che ti sta bloccando dal dirlo, ma nemmeno ti nascondi come fanno molti sotto una pretesa di finta eterosessualita'.

Io resto dell'opinione che dirlo e' necessario sempre ma piu' si aspetta, come nel tuo caso che hai 42 anni, piu' diventa difficile trovare il momento buono e alla fine si finisce per rassegnarsi e dire: ok, e' andata bene che non l'ho detto finora, quindi continuero' a fare cosi'.

E trovo tra l'altro che il discorso che fai sulla generazione dei tuoi genitori sia sbagliato, ci sono persone qui dentro molto giovani, che hanno incontrato dai loro genitori reazioni ostili (segno che essere piu' giovani non significa necessariamente essere piu' aperti) ma ci sono anche persone che lo hanno detto ai loro NONNI (che immagino avere piu' o meno l'eta' dei tuoi genitori) e sono stati accettati a braccia aperte.

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NOn credo sia amore e rispetto non dirlo alle persone più care ma puro opportunismo.

Caspita..opportunismo addirittura. Io non so se dai il peso giusto a quello che si scrive: io si, e non userei questa parola con tanta leggerezza(ma mi conosci???)

Io trovo opportunismo nell'atteggiamento invece di chi, confessa la propria omosessualità ai genitori per legittimare quello che farà da quel momento in avanti  :asd:

 

@Sweet, non è facile NON dire molte cose, ma ognuno vive la storia della sua vita a modo suo, e, visto che non abbiamo il potere di scr4iverla, almeno leggiamola con interesse (anche quella degli altri), confidando nella sincerità delle cose espresse. Ah: rassegnarsi proprio non esiste nel mio vocabolario. Il mio orientamento sessuale lo vivo con una certa intimità e riservatezza, che agli occhi degli stolti puo' sembrare autorepressione e compagnia cantando (che menate)...come se sbandierarla ai quattro venti fosse segno di libertà (mah...).

 

Beh, io passo e chiudo, visto che trovo piu' comprensione e serenità tra i NON dichiarati (gay e etero) :asd:

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per forza trovi piu' comprensione tra i non dichiarati, se ti dicono quello che vuoi sentirti dire!!

 

ci sono un miliardo di sfumature tra tenerselo per se' e sbandierarlo "ai quattro venti" come dici tu. molte di queste ti fanno effettivamente sentire libero, e sara' scontata come cosa da dire ma non sono cose che puoi sapere se non le provi.

 

credo che tu ti stia auto-convincendo che essere dichiarato non faccia sentire piu' libero, per legittimare il fatto che tu non ti stai dichiarando. ma di fatto chiedi a chiunque che cambiamenti hanno notato nella loro vita prima e dopo essersi dichiarati e ti renderai conto che il tuo e' solo un desiderio, che pero' non trova riscontro nella realta'.

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NOn credo sia amore e rispetto non dirlo alle persone più care ma puro opportunismo.

Caspita..opportunismo addirittura. Io non so se dai il peso giusto a quello che si scrive: io si, e non userei questa parola con tanta leggerezza(ma mi conosci???)

Io trovo opportunismo nell'atteggiamento invece di chi, confessa la propria omosessualità ai genitori per legittimare quello che farà da quel momento in avanti  :asd:

 

Beh credo che dovresti iniziare a pesarle tu le parole quando parli di "amore e rispetto" quello che invece è tener nascosta la verità. . Purtroppo (ammetto che si tratta di un mio limite mentale) non riesco più a comprendere chi, nel coming out come per altre questioni strettamente legate, cerca di giustificarsi con se stesso e gli altri facendo passare il proprio terrore per altre cose.

 

Ti faccio una domanda teorica: se un domani qualcuno ti sputtanerà dicendo che sei gay ai tuoi genitori facendoli cadere dalle "nuvole" sei proprio sicuro che i tuoi considereranno il tuo silenzio un gesto d'amore e rispetto?

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Ciao man!  :asd:

Secondo me non te la devi prendere per le risposte che ti hanno dato! Sono solamente delle opinioni diverse dalle tue (concordo sul fatto che sugar 85 ci sia andato giù pesante!! P.S. non me ne volere sugar! :P)Non voglio fare l'avvocato di nessuno, ma....credimi, alle volte ponderare su opinioni diverse dalle nostre e cercare di mettersi nei panni di chi le ha aiuta tanto, anche se possono dar fastidio nel momento in cui ti si dicono! :asd:

Guarda, anche io la pensavo come te e a volte, quando mi arrabbio, continuo a dire che la mia vita privata non è affare di nessuno, neanche dei miei genitori! Quindi, all'inizio avevo optato per la scelta: non dico bugie (ossia, non dico che sono etero e non faccio nemmeno nulla che possa far pensare che io lo sia), ometto semplicemente la verità!!!!

Poco tempo fa, invece, ho detto a mia madre che sono lesbica - e, devo dire, che l'ho fatto anche e soprattutto grazie ai consigli che mi hanno dato qui e grazie ad altre storie che qui ho letto-.

Ora, non so quanti anni abbiano i tuoi genitori, i miei hanno sui 50 anni, non sono tanto....vecchi; e mia madre è molto aperta, MA....non ha reagito come mi aspettavo, cioè ha reagito un pochino peggio di quello che immaginavo!! Ti dico che ci son rimasta malissimo e che ho pensato ad una sacco di cose....tipo: non dovevo dirglielo, non la riguarda (per l'appunto!), si dichiara la persona più aperta e sensibile al mondo ma, in realtà, è una buffona....ecc. Da quel momento....niente, il silenzio....sto aspettando che arrivi di nuovo il momento per riprendere il discorso e, cosa più importante, col passare del tempo mi son resa conto che ho fatto bene a dirglielo. In fondo l'ho fatto perchè io le ho sempre raccontato tutto e mi sembrava "doveroso" metterla al corrente anche di questa cosa che è un "tantino" più importante di tutto il resto!!

E poi ha ragione Sweet:  non conta l'età delle persone, non c'è alcun binomio del tipo età-apertura mentale, magari i tuoi ti sorprenderebbero!

E, come dice sugar, hai mai pensato al colpo che si prenderebbero i tuoi  se venissero a sapere da altri e non da te (magari anche in modo “sbagliato”) che sei gay?!! Potrebbero un tantino arrabbiarsi: forse tu dici che non è necessario che lo sappiano perché in fondo si tratta della tua privata, quindi per te non è una mancanza di rispetto non dir loro la verità…..ma loro?...se loro la pensassero diversamente, se ne facessero “una cosa personale” (perché è probabile che non la pensino come te riguardo la tua vita privata!)?!

Non so se mi sono spiegata come avrei voluto!

Oh, tutto questo te lo dico così, per confronto poi......per carità, libero di vivere la tua vita come ti pare!!!  :asd:

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Se devo essere sincero la parte che mi dà fastidio del tuo intervento è là dove dici

che i dichiarati  della tua generazione: " meglio nascondersi che salutarli"

 

Per il resto che dire?

 

Non frequenti gay, non frequenti locali gay, vivi da solo da 22 anni...

 

Certo fare CO non è necessario ma se non aver fatto CO ha a che

vedere con una o ognuna di queste cose, almeno in parte, direi che

tu abbia pagato il tuo prezzo personale.

 

E parlo di prezzo personale e non di mancanza di rispetto nei confronti dei

tuoi genitori, come magari scrivono alcuni utenti più giovani che si sentono 

ancora figli...perchè arriva un momento della propria vita in cui senza il CO

secondo me ci si rende conto che non si è mai diventati compiutamente

gay adulti.

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Sì è necessario. Non giudico chi non lo fa, ma critico chi vuole far passare il suo volere come cosa giusta a descapito invece di chi decide di dichiararsi. "Non ho bisogno di dichiararmi, perchè sono fatti miei". Sì, ok. Ma nel momento in cui ti fidanzi, ti baci con il tuo amore, difendi le idiologie omosessuali, coloro che ti circondano hanno bisogno di spiegazioni per poter accettare come normalità quello che viene fatta passare per diversità.Oppure per non farti "sgamare" neghi persino le tue idee, il tuo amore agli occhi degli altri, te stesso? Ma se siamo prima noi a nasconderci, come possiamo pretendere che gli altri ci accettino?

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Hinzy, quanto sei saggio :asd:

Se io non fossi stato dichiarato, non sarei mai andato a convivere col mio ragazzo.

La mia sessualità potrebbe anche essere "privata"

ma la mia vita sentimentale lo può essere fino a un certo punto.

 

La "relazione clandestina" va bene magari a vent'anni

(e già allora è abbastanza pesante);

ma poi... l'idea stessa di nascondere il mio fidanzato

per due vecchi genitori mi pare allucinante.

 

Visto che io non conosco nessun ragazzo etero

che - se si innamorasse di un'Africana -

vivrebbe clandestino per paura della reazione dei genitori razzisti;

mi sono convinto che il problema non riguarda i pregiudizi della famiglia

ma riguarda piuttosto un timore verso sè stessi.

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Ciao a_man, scusa ma la tua reazione mi sembra assolutamente inspiegabile: un forum è una sorta di bacheca virtuale in cui si discute e si chiedono consigli, implicitamente la libera iterazione degli utenti può far sì che si ricevano risposte concordi o discordi... e bisogna essere aperti ad accettare entrambe.

Nel caso specifico nessuno ti ha apostrofato in malo modo, ti sono state date delle motivazioni per cui ognuno ritiene importante o meno fare CO: anche Sugar, che mi sembra sia stato quello che più ha urtato la tua sensibilità, non ha scritto nulla di offensivo: basta non voler volutamente leggere i suoi post in modo "tignoso".

Se vorrai restare continui ad essere il benvenuto nella nostra community (sì, siamo una vera community in quanto molti utenti si sono col tempo conosciuti anche dal vivo, creando un gruppo più o meno coeso...), ma ovviamente la scelta è in mano tua...

 

Ciao...  :asd:

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