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Ciclisti avvertiti: se commettono un'infrazione perdono punti sulla patente


lux

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Guest Irish Dragon

Anche il ciclista più irresponsabile

è meglio del migliore degli automobilisti.

 

Il Pessimo Ciclista - mal che vada -

si rompe la testa contro la tua carrozzeria.

 

Ho qualche problema a considerare "migliore" di un automobilista chi spesso e volentieri sfreccia davanti ai portoni/cancelli delle abitazioni, chi va contromano, chi si sfracella contro la carrozzeria (perché magari fa filo raso con le macchine parcheggiate e sbuca fuori all'improvviso) o chi costringe una fila di macchine a sorpassare, perché ha scambiato la X statale/provinciale per una tappa del Giro d'Italia.

Ne avessi visti pochi di ciclisti che in città tagliano le rotonde o hanno la stessa capacità di seguire una traiettoria di un labrador ubriaco, quindi anche volendo parlare di non pericolosità (e chiunque si metta per strada, è un potenziale pericolo se ignaro o sprovvisto di buon senso), non capisco perché dovrei desiderare un ciclista spiattellato sul mio cofano. Volendo dirla tutta, son comunque rogne che uno/a preferirebbe non avere.

 

L'Ottimo Automobilista - ben che vada -

inquina, fa cementificare la città

e fa scoppiare guerre per il petrolio.

 

Automobilista è anche chi va sulle city car elettriche.

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Sentite, io ci rinuncio.

 

Leggere le critiche che gli automobilisti fanno ai ciclisti

mi fa l'effetto di sentire quelle degli omofobi verso i travestiti.

 

Ok, avete ragione voi.

I ciclisti sono degli incompetenti assassini

ed è un peccato che io non me ne accorga.

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Guest Irish Dragon

Come prima cosa, ho detto che i ciclisti dovrebbero frequentare corsi/esami, alla stregua di chi guida un motorino o una macchina.

Se tu girassi per la città ignorando qualsiasi regola sulle precedenze, i sensi di marcia o i segnali, è garantito che creeresti non pochi problemi. Anche nel più piccolo paesino di montagna, creeresti problemi andando contromano o tagliando rotonde/curve.

 

Tu hai 30 anni, però c'è gente che guida la bicicletta a 8/10 anni e si basa sull'educazione impartita dai genitori (ho visto genitori con i figli, ovviamente in bici, contromano sulle preferenziali qui a Roma). Altrettanto, c'è gente di 75 anni che va in giro alla cieca, quando in altre condizioni rischierebbe il non rinnovo della patente per mancato raggiungimento dei parametri psico-fisici.

Non è questione di considerare i ciclisti degli incompetenti assassini, quanto delle persone che vanno su strada e molto spesso ignorano ciò che un qualsiasi conducente è tenuto a sapere ai fini del superamento dell'esame per la A/B/C/D/E.

Come automobilista, detesto i ciclisti quanto buona parte dei motociclisti, perché è odioso vedere gente che ti taglia la strada mentre stai nel traffico (col rischio di prenderli in pieno) o che ti sbuca fuori all'improvviso perché hanno accorciato la strada da chissà dove.

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Il patentino lo trovo giusto anche io, in fondo le regole della strada le dovrebbero sapere tutti quelli che si mettono in carreggiata, persino i ciclisti. La cosa che non trovo giusta è il collegamento ciclista-automobilista che si fa, in questo caso con la faccenda dei punti patente. Ad uno che gli toglieranno i punti patente mentre andrà in bici, dirà: "beh tanto uguale andare sempre in auto, tanto vale". E così le persone che intaseranno il traffico con le loro auto inquinanti continueranno a farlo, e continueranno a prendere incentivi statali per prendere nuove auto (forse più inquinanti) e così via.

Lasciamo perdere per ora il comportamento dei ciclisti sulla strada, che siamo tutti d'accordo che dovrebbero stare più attenti. Non capisco davvero come questa si possa ritenere una buona legge. A mio avviso l'auto non potrà mai essere il punto di riferimento principale per muoversi in futuro. Non capisco come sarà possibile se continuerà a crescere la popolazione mondiale di questo ritmo. Di auto ecologiche ne esistono già, ma non sono ancora in grado di sostenere miliardi di persone e secondo me non lo saranno mai capaci. È una questione di cambiare mentalità, saper capire di poter rinunciare ad un bene (l'auto) per poter vivere meglio in futuro (andare in bici, a piedi, con i mezzi di trasporto) ed avere l'aria più pultia.

Invece di preoccuparsi di queste cose, perché il nostro caro governo non si occupa di finanziare di più le ormai pericolanti ferrovie dello stato, fornendo migliori trasporti pubblici in tutta la penisola?

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IrishDragon,

affinchè tu possa sostenere la tua tesi

devi per forza fare una generalizzazione

tra "ciclista" e "persona pericolosa".

Io non ho bisogno di generalizzare:

siete pericolosi a prescindere dal vostro comportamento:

perchè basta un guasto o un colpo di sonno

e fate una strage.

 

Stiamo paragonando le FIONDE ai FUCILI

e tu mi vieni a dire che le fionde sono più pericolose

perchè non hanno bisogno del porto d'armi...

Ti assicuro che fa ridere, come paragone :asd:

 

Io non vengo a farvi la morale, anche se è indubbio

che la Civiltà del Petrolio abbia distrutto il mondo:

MA ALMENO non fatela ai ciclisti.

 

http://digilander.libero.it/nader68/anarcociclisti.htm

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Guest Irish Dragon

No Almadel, per sostenere la mia tesi mi basta dirti che allo stato attuale non c'è alcuna regolamentazione per le bici su strada.

Si è pericoli anche indirettamente, poiché la bici è un mezzo che si sposta su strada, alla stregua di altre macchine, moto, camion, autobus e pedoni. Se tu ciclista mi tagli la strada perché pensi di essere inoffensivo, ecco lì che rischi di creare a me un problema.

Se tu ciclista cadi per X motivi perché non sei capace di andare in bici, sei un pericolo quanto me che rimango ferma per strada. Se io per sorpassarti devo andare contromano, tu comunque ti rendi responsabile di un rischio in più. Se tu sfrecci davanti al cancello di un'abitazione, rischi di travolgere un bambino, un anziano o una persona su sedia a rotelle.

L'automobilista che taglia la strada a chi passa sulle strisce è un criminale, però lo è anche chi pensa di poter fare come crede su un marciapiede o una strada solo perché sotto il sedere ha un sellino.

 

La cosa che non trovo giusta è il collegamento ciclista-automobilista che si fa, in questo caso con la faccenda dei punti patente. Ad uno che gli toglieranno i punti patente mentre andrà in bici, dirà: "beh tanto uguale andare sempre in auto, tanto vale". E così le persone che intaseranno il traffico con le loro auto inquinanti continueranno a farlo, e continueranno a prendere incentivi statali per prendere nuove auto (forse più inquinanti) e così via.

 

Perdonami, trovo che il tuo sia un discorso un po' approssimativo.

Lo stesso ragionamento lo potrebbe fare il motociclista o l'automobilista, visto che i punti decurtati vengono tolti dalla patente e indipendentemente dal veicolo utilizzato al momento dell'infrazione.

Impedire una decurtazione di punti/multa per incentivare l'utilizzo delle bici, significherebbe farla passare liscia a chi commette infrazioni di vario tipo. Va bene l'ambiente, però non trovo giusto che per non mettere due paletti in più, si metta ulteriormente a repentaglio la sicurezza stradale (fermo restando che se i punti poi sono un problema per il ciclista italiano medio, figuriamoci l'idea di un corso per portare la bicicletta).

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Ma i ciclisti per le strade non dovrebbero proprio esserci,dovrebbero circolare sulle piste ciclabili adiacenti ad esse.

Comunque,andare in bici da ubriachi equivale al suicidio. :asd:

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rispondo alla questione bere/bici:

-in macchina ubriaco puoi fare anche i 150 in città di notte, in bici se arrivi ai 20 è tanto (parlo di uno qualunque con bici da città, non di atleta su bici da corsa).

-in macchina se ti schianti puoi far del male (o peggio) a più persone oltre a te stesso, in bici al massimo caschi e ti fai del male ma è più difficile creare incidenti come in macchina.

io se bevo e sono i bici di solito per tornare a casa me la prendo con calma, attraverso ai semafori (il rosso lo riconosco anche se ho bevuto) e sto sulle ciclabili (o al max a bordo strada) e ribadisco il fatto che se bevo troppo la bici "non si mette in moto"(ovvero alla prima pedalata caschi e ti fermi), mentre girare la chiave nel quadro della macchina e schiacciare un pedale lo posso fare anche mentre vomito...

io vedo meno pericoloso un ciclista rispetto ad un automobilista, ovvio che se uno fa tutto il contrario di quanto dice il codice della strada diventa un pericolo anche il ciclista.

detto ciò, bisognerebbe educare i bimb,i gia dalle elementari, a girare per strada. quest'ultima legge la vedo come l'ennesima cavolata!

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Guest Irish Dragon

Il fatto che la bici possa raggiungere solo un tot di velocità, non significa che sia innocua a prescindere.

Se si va in mezzo al traffico e si inizia a tagliare tra le macchine (come fanno anche tanti motociclisti), non si è più "una fionda". Se si corre e ci si pone come "ostacoli imprevisti" in un centro abitato, si rischia di essere presi in pieno da qualche macchina che poi passerà un guaio.

Giustificare o ignorare determinati aspetti solo perché "il ciclista non inquina, la macchina sì", mi sembra quanto meno inadeguato.

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1) Quello che dici per le biciclette, vale anche per i pedoni?

Anche i pedoni dovrebbero avere un "patentino"?

Compresi i bambini, i ciechi e le persone affette da sindrome di Down?

 

2) Quando dici che "per le colpe dei ciclisti, gli automobilisti possono passare un guaio"

lo affermi perchè sei convinta che i giudici diano sempre ragione al ciclista

anche di fronte a testimoni che giurino che la responsabilità sia delle "due-ruote"?

Intendi che c'è una specie di complotto delle "toghe anarco-cicliste" contro di voi?

 

3) Secondo te, gli incidenti dei cosiddetti "esodi" e le "stragi del sabato sera"

sono da imputarsi ai ciclisti o sono odiosamente ingigantiti dai "media anti auto"

per far passare sotto silenzio le mattanze dovute ai bambini in bicicletta?

 

Sono ironico perchè mi pare una polemica assurda ("i ciclisti senza patente sono un pericolo!")

assolutamente capziosa ("i ciclisti sono un pericolo e pagano gli automobilisti")

e contraria a ogni statistica ("quanti incidenti mortali CAUSATI dai ciclisti ci sono in Italia?").

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Guest Irish Dragon

1) Normalmente un pedone non sta sulla strada, si rapporta con altri pedoni e non necessita di chissà quali regole ("semaforo verde = guardi se arrivano macchine e passi", "strisce bianche = puoi attraversare / no strisce bianche = è molto facile che ti falcino" e via dicendo)

Nel momento in cui stai per strada e fai da elemento assieme a macchina, camion, pedoni, moto e via dicendo, non puoi comportarti ignorando qualsiasi tipo di regola, perché rischi di costituire un pericolo.

Se stai su strada con un qualsiasi mezzo e c'è un dare precedenza, non puoi tagliare come se nulla fosse "solo perché la bicicletta non costituisce pericolo". C'è gente che ignora i segnali stradali con tutto che ha preso la patente, figuriamoci chi pensa di poter portare la bicicletta in mezzo al traffico come se nulla fosse.

 

2) No, parlo di rogna a livello elementare: perdere tempo perché uno ha deciso di fare lo slalom o di tagliare in curva al semaforo, ottenendo il risultato di farsi prendere in pieno.

Di norma non fa piacere passare casini o sprecare ore (fosse anche solo per gli accertamenti) perché un imbecille ha deciso di sorpassare a destra la tale macchina. Già diventa un casino tra macchine, figuriamoci persone che il 99% vanno in bici e ignorano l'utilizzo dei freni (perché altrimenti non mi spiego quale istinto li porta a NON frenare ad un semaforo o a tagliare senza rallentare).

 

3) Ho per caso detto questo? Ho solamente detto che se una bicicletta va per marciapiedi e strade di città, costituisce un pericolo esattamente quanto altri mezzi. Non tanto per la potenza in sé, quanto per la natura stessa della bici: mezzo di locomozione. Nel momento in cui mi sposto io e ti sposti anche tu, siamo entrambi soggetti a delle regole che ci impediscono di prenderci al primo incrocio utile (o almeno, così dovrebbe essere)

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Il problema di fondo sta nel fatto che le regole stradali bisognerebbe apprenderle a scuola.Pedoni e ciclisti dovrebbero già sapere cosa fare e cosa non fare.Anche le bici però dovrebbero avere una normativa.Si lasci perdere la città,in cui dovrebbero essere presenti le piste ciclabili ma se si esce fuori il ciclista si deve orientare con i cartelli.

La macchina è pericolosa ma anche il ciclista,se non sa cosa fa,lo è.

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E' come dici tu quint, se uno non ha la patente riceve solo l'ammenda pecuniaria, al contrario di chi ha invece la patente che subisce la decurtazione dei punti.

Quindi... Se un ciclista commette un'infrazione gli verrà fatta una multa. Se, IN PIU', ha la patente, gli verranno, IN PIU', tolti dei punti.

Non è il ciclista senza patente che viene punito di meno, è quello con la patente che viene punito di più, proprio perché ha qualcosa in più: la patente.

 

Potrei capire peché qualcuno lo trova tanto sconvolgente od offensivo per i ciclisti, o gli automobilisti, o i pattinatori e chi più ne ha più ne metta? :rotfl:

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Per un semplice problema pratico, Quint.

Se io sono ubriaco e posso scegliere

tra la bicicletta e l'auto

- di fronte allo stesso rischio per i miei punti di patente -

sceglierà l'auto, rendendomi più pericoloso.

 

Sarebbe come se ci fossero le stesse pene

per il "furto con destrezza" e la "rapina a mano armata";

a quel punto tanto vale che esca con la pistola in tasca.

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Ancora con questa sotria dello stato d'ebbrezza? Sono due pagine che va avanti, e non c'entra niente.

Premesso che se sono ubriaco probabilmente non sono in grado di scegliere fra l'auto e la bici; e se anche potessi sceglierei la macchina, perché se sono ubriaco di certo non mi va di pedalare.

Il problema è che non mi devo ubriacare.

Il che non c'entra assolutamente nulla con un ciclista che imbocca una strada contromano o intralcia il traffico: se non ha la patente, non ha studiato il codice stradale, e quindi siccome la legge non ammette ignoranza viene multato; se ha la patente, ha pure studiato, e quindi gli vengono pure tolti i punti. Ribadisco questo semplice concetto perché è questo il centro della notizia, non l'idilliaca visione di migliaia d ragazzi che vanno in discoteca in bicicletta (per poi finire ubriachi nei fossi, ma senza mietere vittime innocenti).

 

[è sottinteso che condivido l'idea che se ci fossero più biciclette e meno macchine sarebbe meglio per tutti, che ci dovrebbero essere più piste ciclabili, e che non tutti i ciclisti siano dei pericoli pubblici. Questo però non c'entra niente col discorso.]

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sebastian83

Quand'ero piccolo stavo in bicicletta per la passeggiata archeologica di Roma con mia madre... Per i non romani, si tratta di una strada abbastanza trafficata e circondata da ampi marciapiedi e aree verdi. Un vigile ci voleva fare la multa perché stavamo con le biciclette sul marciapiede. Da codice della strada, saremmo dovuti morire arrotati invece che pedalare tranquillamente tra i (pochi) pedoni e i (pochi) amanti del footing...

 

Mah...

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