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[Scienza & Pseudoscienza]L'ologramma: ipotesi su un universo, da Jung a Bohn


Ghost77

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Nei miei studi in medicina mi sono trovato a riflettere quanto la conoscenza dell'uomo sia così limitata, e come sembri quasi una perdita di tempo per molte persone andare alla ricerca di una teoria unificata che colleghi il tutto e ci porti a delle risposte. Una tecnica che mi ha sempre aiutato a pensare è la "decontestualizzazione": proviamo a vederci dall'alto, a salire man mano sempre di più e ci accorgeremo di quanto le piccolezze di ogni giorno ci vincolano ad un modo di pensare strettamente correlato all'ambiente minuto in cui viviamo. Tanto per fare un esempio, sarebbe come immedesimarsi a tal punto nel gioco di ruolo a cui si sta partecipando, da dimenticarci di vivere. Ebbene, astraendosi e guardando il mondo da "osservatori" ci si accorge di come spesso il litigio in ufficio, o il brutto voto, o una separazione, siano cose piccole in confronto al meccanismo in cui siamo inseriti, questo meccanismo chiamato universo.

Sovente non ci si riflette su, se non magari in qualche notte estiva guardando le stelle con amici, e comunque di solito il giorno dopo si riprende il proprio trantran senza soffermarcisi nuovamente. Ebbene, il concetto di universo è assurdo per le nostre menti che ragionano secondo concetti legati allo spazio ed al tempo. Qualora fosse infinito, lo sarebbe anche temporalmente? e se avesse avuto origine dal grande Bang, tutto attorno cosa c'era? nulla? e come può un nulla contenere qualcosa? e la materia che provocò il big bang, lì come ci è arrivata?Vi sentite  storditi? è normale, sono le nostre funzioni razionali che vanno in tilt nel voler quantificare con il nostro metro qualcosa che non è possibile fare.

 

Qui arriviamo a Jung, noto psichiatra che osò contrariare le teorie Freudiane; introdusse vari concetti tra cui quello di Inconscio Collettivo (una sorta di imprinting di base comune e fatto di archetipi che possiede l'essere umano) ma ciò che sottolineo qui è l'idea da lui proposta di Sincronicità.

Cito da wiki per far prima e non copiare da biografie cartacee: sncronicità è "una connessione fra eventi, psichici o oggettivi, che avvengono in modo sincrono, cioè nello stesso tempo, e tra i quali non vi è una relazione di causa-effetto ma una evidente comunanza di significato". Si tratta della coincidenza senza nesso, fenomeno che spesso accade e che viene correlato ai cosiddetti fenomeni PSI e nominato come chiaroveggenza, precognizione, et cetera. Cosa c'è di interessante? Ebbene questo concetto è stato riscontrato in maniera simile in fisica nell'esperimento di Alain Aspect. Esperimento che andò a cozzare con il cosiddetto "Principio di località" secondo cui " oggetti distanti non possono avere influenza diretta l'uno sull'altro". In sostanza, detta in parole semplici, due particelle subatomiche durante l'esperimento si trovavano ad interagire tra loro nonostante la loro significativa distanza.

 

Qui entra in gioco il fisico David Bohm. Egli già aveva allacciato i suoi studi alla psicologia ed alla psichiatria elaborando il Modello Olonomico della mente assieme al dottor Karl Pribram; secondo tale teoria i ricordi non hanno una sede anatomica cerebrale bensì sono il risultato di un pattern di onde che interferiscono secondo particolari modelli matematici. Cito:  "noi non vedremmo gli oggetti “per come sono” (in accordo con quanto messo in luce dalla teoria della relatività generale), ma solamente la loro informazione quantistica".

Riallacciandoci comunque all'esperimento di Aspect, Bohn propose che le "coincidenze" (quindi sia quelle Junghiane, sia quelle dei 2 fotoni che interagiscono a distanza) accadono poichè... lo spazio (e forse il tempo) potrebbe non esistere! Nasce qui l'idea del paradigma olografico dell'universo ;esso sarebbe realmente composto da qualcosa a noi indecifrabile (l'ologramma) e ne percepiremmo solo una sua rappresentazione (l'immagine 3d che l'ologramma produce). Per ricordare che cosa sia un ologramma: "Un ologramma è una fotografia tridimensionale prodotta con l’aiuto di un laser: per creare un ologramma l’oggetto da fotografare viene prima immerso nella luce di un raggio laser, poi un secondo raggio laser viene fatto rimbalzare sulla luce riflessa del primo e lo schema risultante dalla zona di interferenza dove i due raggi si incontrano viene impresso sulla pellicola fotografica. Quando la pellicola viene sviluppata risulta visibile solo un intrico di linee chiare e scure ma, illuminata da un altro raggio laser, ecco apparire il soggetto originale".

Bohm poneva un semplice esempio per spiegare la sua idea di universo olografico correlato alla sincronicità: immaginiamo di vedere un pesce in un acquario, ripreso però su due monitor di cui uno che riprende frontalmente il suddetto pesce, l'altro lateralmente. Noi osservando solo i monitor noteremo due pesci muoversi nel medesimo istante, poichè quello è il nostro punto di vista. Ma in realtà... è solo un unico pesce preso da 2 inquadrature differenti.  Allo stesso modo noi non vedremmo la realtà nel suo complesso, bensì una rappresentazione limitata di essa. E i cosiddetti fatti inspiegabili o che vanno contro la fisica classica sarebbero spiegabili proprio da questo fatto. Fortuna vuole che la moderna fisica sta ponendo nuove teorie sull'essenza della materia (vedasi la teoria delle superstringhe) ed è già comunque arrivata a stabilire che, superato un certo limite di grandezza, quindi parlando di particelle subatomiche, scatta l'indeterminazione.

 

Questo è solo un piccolo "sunto" di una serie di idee che, meglio ribadire, attualmente NON sono Scienza "as we know it" (non tutte perlomeno) ma trovo servano a riflettere e ad andare un pò oltre i nostri soliti schemi. Jung ahimè è stato preso come "guru" della New Age, mi distacco ben bene da questa corrente; cò che voglio è non scartare nessuna delle ipotesi possibili, anche a costo -magari - di apparire ridicolo con teorie che sembrano fantascientifiche.

:pausa:

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Dream_River

Le due teoria da te citate sono chiaramente Pseudoscienza, anche se mettono in luce problematiche filosofiche che sono state anticipate di parecchio rispetto a Jung da grandi personalità della storia della filosofia

 

Quindi se hai voglia di interessarti di certe problematiche, posso consigliarti alcuni filosofi che si sono occupati con grande interesse della conoscenza e della struttura del reale (Il problema del nulla e dell'esistenza invece è una problematica di Ontologia, un ramo della filosofia i cui problemi sono stati anticipati da Platone e sviluppati dalle varie correnti neo-platoniche per poi raggiungere una maggiore autonomia e importanza con Russel,  Heidegger e Sartre)

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Sono piuttosto timido nel dire quello che penso.

Ci sto scrivendo un libro, non vorrei banalizzare...

Mi piacerebbe che GH77 riducesse la questione a un punto,

in modo da poter intervenire....

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Dream, i questo tipo di prolematiche me ne interesso da tempo, e qesta che ho citato non è fondamentalmente il mio credo, ma un'ipotesi che comunque sia mi interessa valutare. Per le letture, dipende dagli autori; di solito mi interessa chi nel filosofeggiare si occupa anche e soprattutto di altro, vedi Jung e gli altri da me citati ( ne ho anche altri su cui le mie curiostà si posano) però ciò che mi interessa è l'attuazione sul piano pratico per quanto possibile, vedi i vari collegamenti con la fisica. Nulla togliendo al filosofo puro, è pur sempre l'opinione di un uomo; i punti di vista mi interessano per trovare spunti comuni che possano farci intravvedere qualcosa di più somigliante alla verità. Occhio, non voglio dire che la filosofia sia pattume, giammai, solo che le varie visioni dei vari autori sono sempre un'interpretazione soggettiva da acquisire e ponderare e anche abbandonare qualora ci "puzzino".

 

Sono il primo ad aver citato la pseudoscienza in quanto la teoria senza la pratica è sempre malvista, e quasi sempre è giusto così. Ciò che mi entusiasma è che comunque la migliore "pseudoscienza" sia fatta da uomini di scienza. Chi lo sa, visionari o lungimiranti?

 

Per Alma, io ho presentato la "fotografia" di un tipo di pensiero, ovviamente limitata poichè spiega ben poco, per cui mi è dura ridurre la questione; se mi spieghi meglio a che cosa ti riferisci, mi interessa il tuo intervento!  :pausa:

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Se prendiamo la più nota interpretazione scientifica

(da notare: ho detto "interpretazione" e ho detto "scientifica")

di questo difficile Universo, siamo a 22 Dimensioni

per figurarci la Teoria delle Stringhe.

 

E' quindi molto complicato esporre una chiave filosofica

che possa semplificare un simile garbuglio:

un Ologramma? Caspita, 22 dimensioni sono un ologramma di un ologramma...

 

A questo punto - a mio avviso -

è meno dispersivo concentrarsi sul Soggetto:

la cui Umanità è comunque meno sfuggente

dell'impercettibile armonia supersimmetrica dei quark.

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Nulla togliendo al filosofo puro, è pur sempre l'opinione di un uomo; i punti di vista mi interessano per trovare spunti comuni che possano farci intravvedere qualcosa di più somigliante alla verità. Occhio, non voglio dire che la filosofia sia pattume, giammai, solo che le varie visioni dei vari autori sono sempre un'interpretazione soggettiva da acquisire e ponderare e anche abbandonare qualora ci "puzzino".

 

 

Aaaargh!...non confondiamo la filosofia con l'opinione. Per come l'ho affrontata io la filosofia, come disciplina diciamo, più che dare risposte essa deve insegnare a "porre le giuste domande". A sè stessa anzitutto, per capire cos'è pertinente "chiedere" all'uomo in ragione delle sue possibilità conoscitive. Pensa a Kant e alle antinomie sulle idee di Dio, Mondo, Io. E la morte della metafisica in un certo senso si era già compiuta.

 

Capisco che in quest'epoca di fiducia nella scienza come adeguato paradigma veritativo, basti alle volte infarcire una teoria di nozioni "fisicheggianti" per renderla affascinante. In realtà, vorrei discutere, ad esempio della teoria delle stringhe, con un amico fisico che mi assicuri che non stiam dicendo cavolate.

Per l'ebreo la verità era la parola di Dio riportata dai profeti, la si udiva,

per il greco l'aletheia era qualcosa "da vedere" (pensa alla dottrina delle idee platonica)

e dopo più di un millennio di fede nel Libro, in Europa almeno, ecco che dal Seicento cominciamo a cerdere che la Verità ce la debba insegnare lo scienziato.

 

Con questo non voglio ASSOLUTAMENTE fare un'apologia della filosofia a discapito del modello scientifico. :pausa:

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Se la filosofia insegna a porre domande, sta comunque dando un'opinione sul come farlo. Sempre di costrutto umano si tratta, alla pari di una teorizzazione in ambito scientifico non dimostrabile all'atto pratico. E tutte queste elucubrazioni fatte nel tempo a cosa mi posson servire, se non a tradurle con la prospettivai attuale? Ogni autore è figlio del suo tempo, ed è normale pronunci anche "castronerie" dovute ai limiti della sua era e della conoscenza del momento. Spetta ai posteri scoprirne i lati che alla luce di poi hanno ancora un senso e vedere se altri avevano ottenuto considerazioni finali simili; non dico di esser dei freddi calcolatori e porre confronti statistici sulle similarità dei vari pensatori per poi buttare tutto dentro SPSS e valutare correlazioni e via dicendo, ma quantomeno in questo modo si applicherebbe un metodo che potrebbe farci balzare all'occhio se certe idee ritornano nel tempo.

 

Sul fattore Verità legato allo scienziato, beh io pur essendo "dentro" la scienza sono il primo a battermi contro la mentalità scientista tipica di molti miei colleghi e di una branca di certi "luminari"; quindi, dico :viva la pseudoscienza, che osa immaginare andando a volte al di là della semplice deduzione, che osa rompere gli schemi del classico metodo scientifico; viva i vari Paracelso, Mesmer, Lombroso e la sua -oggi considerata molto politically uncorrect-fisiognomica, e abbasso l'idea che tante cose dette in tempi passati, in qualunque campo, siano comunque sempre giuste ed intoccabili.

:pausa:

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Ghosthunter....Lombroso?

 

Permetterai che ritenga la fisiognomica e la criminologia-basata-sullo-studio-delle-dimensioni-del-cranio di una persona qualcosa di moooolto opinabile?

 

Dici "Se la filosfia insegna a porre domande, sta comunque dando un'opinione su come farlo"

Bè, fino ad un certo punto. Io studio filosofia, e ultimamente mi sto occupando di Scolastica medievale;

ora, al di là dei tentativi di provare l'esistenza di Dio e simili, quando ad esempio ci si occupa di logica non è che ci si inventi che perchè uno ha la testa piatta sulla nuca allora più probabilmente in futuro ruberà banane.

 

Quello cui si fa attenzione è anzitutto la coerenza interna di un pensiero. Quindi i suoi fondamenti. Quando questi sono a dir poco bizzarri, credo possano comunque esercitare un grande fascino, essere immaginifici...ma allora anche pseudo-scienza mi sembra un parolone.

 

vabbè che dal punto di vista scientifico la filosofia è cazzeggio puro, ed è pure giusto che sia così

 

Per fortuna coreanos non è così! La filosofia della scienza, la branca analitica anglosassone, sono discipline tenute in considerazione anche dalla scienza.

In un altro senso, uno studio filosofico più serrato potrebbe dare buoni spunti al dibattito bioetico.

 

E' vero che "tecnicamente" la filosofia non serve a niente:

ma questo perchè la filosofia non è serva di nessuno :pausa:

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Dream_River

Ghosthunter....Lombroso?

 

Permetterai che ritenga la fisiognomica e la criminologia-basata-sullo-studio-delle-dimensioni-del-cranio di una persona qualcosa di moooolto opinabile?

 

Dici "Se la filosfia insegna a porre domande, sta comunque dando un'opinione su come farlo"

Bè, fino ad un certo punto. Io studio filosofia, e ultimamente mi sto occupando di Scolastica medievale;

ora, al di là dei tentativi di provare l'esistenza di Dio e simili, quando ad esempio ci si occupa di logica non è che ci si inventi che perchè uno ha la testa piatta sulla nuca allora più probabilmente in futuro ruberà banane.

 

Quello cui si fa attenzione è anzitutto la coerenza interna di un pensiero. Quindi i suoi fondamenti. Quando questi sono a dir poco bizzarri, credo possano comunque esercitare un grande fascino, essere immaginifici...ma allora anche pseudo-scienza mi sembra un parolone.

 

Per fortuna coreanos non è così! La filosofia della scienza, la branca analitica anglosassone, sono discipline tenute in considerazione anche dalla scienza.

In un altro senso, uno studio filosofico più serrato potrebbe dare buoni spunti al dibattito bioetico.

 

E' vero che "tecnicamente" la filosofia non serve a niente:

ma questo perchè la filosofia non è serva di nessuno :pausa:

 

Quoto il collega (e aggiungo che al filosofia come la scienza, negli ultimi secolo, per fortuna, hanno perso molta della loro pretesa di poter raggiungere una conoscenza assoluta)

 

OT: Ma dove studi te? Anche io di questi tempi mi sto preparando per un esame di storia della filosofia medievale

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le "coincidenze" (quindi sia quelle Junghiane, sia quelle dei 2 fotoni che interagiscono a distanza) accadono poichè... lo spazio (e forse il tempo) potrebbe non esistere!

 

Il concetto di universo (o spazio delle fasi) N-dimensionale, di cui noi percepiamo solamente le 3 dimensioni spaziali + la dimensione temporale (il cosiddetto quadriverso) non è certamente nuova, lo stesso Stephen Hawking (giusto per citare uno degli scienziati più autorevoli nel campo) l'aveva in qualche maniera già "considerata" a metà anni '70

 

Perfino nel cartone "Paperino e la matemagica" compare un esempio molto chiaro :-) ; se noi immaginiamo di essere delle figure in un piano 2-D (un cerchio, un triangolo, quello che vogliamo) e di poter vedere solo su questo piano 2-D, e supponiamo che con noi interagisca per qualche motivo, una figura 3-D (una sfera, ad esempio) che si muova verticalmente, noi non percepiremmo l'essenza della sfera, ma unicamente il cerchio-sezione trasversale (quindi la sua rappresentazione bidimensionale) dato dall'intersezione con il piano 2-D sul quale giaciamo.

 

E quindi effettivamente molti fenomeni attualmente inspiegabili, potrebbero risultare spiegabili da questo punto di vista, tenendo conto del fatto che la nostra percezione dimensionale è limitata, le stesse equazioni di base da vettoriali potrebbero divenire tensoriali e insomma...sarebbe un gran casino capirci qualcosa  :pausa:

 

La teoria supersimmetrica delle stringhe, introduce proprio questa ipotesi (definendo appunto il fatto di poter studiare le nuove dimensioni mediante nuovi "parametri" o "componenti" all'interno delle equazioni), e da una definizione più ampia (ma non "diversa") della materia.

In maniera analoga non sostituisce la relatività (applicata ai macrosistemi) con la quantistica (applicata ai microsistemi), ma dovrebbe collegare le due teorie tra loro

 

Però partire da questo per discutere il concetto di spazio-tempo mi pare appunto pseudo-scienza, visto che si tratterebbe di mettere in discussione un modello come quello della relatività, che "convolve" in maniera assolutamente consistente campo gravitazionale e campo temporale, tanto da permettere addirittura di "legarli" tra loro in seguito a deformazioni gravitazionali che modificano la stessa struttura temporale..

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Schopy, il mio senso era " viva chi ha il coraggio di prendere strade alternative" e se poi sbaglia perlomeno ci ha provato. So bene quanto le idee del Lombroso fossero in parte inesatte, tuttavia il suo lavoro sul tratto somatico porta spunti molto interessanti. Alla fine giusto per citare uno dei tanti casi medici, il cosiddetto "caratteriale", ovvero il bimbo scalmanato che da grande spesso delinquerà, è appurato provenire da madri che conducono una determinata vita (forti fumatrici ad esempio); le tossine assunte dalla madre influiscono sullo sviluppo fetale causando alterazioni cerebrali che modificano in negativo le attitudini del nascituro. Ebbene, se ciò accade, perchè non dovrebbe esserci un tratto comune anche nell'aspetto? Per evitare che salti qualcuno fuori dicendo " mia madre fuma tanto e sono normale" meglio specificare che il fumo è solo uno dei cofattori.

 

Per Wolf, so che quel concetto non è nuovo, ma alla fine anche il mio citato Bohm riflettè sopra di esso proprio in quel periodo, tra gli anni 70 ed 80. Che sia pseudoscienza l'ho ribadito anche nel topic, però sottolineo nuovamente che il fatto che questa "pseudoscienza" sia postulata da persone di scienza..beh mi dà fiducia che idee tanto campate in aria non fossero, o quantomeno mi permette di avvicinarmici senza avere a priori il sospetto che si tratti unicamente di cretinate.

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Per Wolf, so che quel concetto non è nuovo, ma alla fine anche il mio citato Bohm riflettè sopra di esso proprio in quel periodo, tra gli anni 70 ed 80. Che sia pseudoscienza l'ho ribadito anche nel topic, però sottolineo nuovamente che il fatto che questa "pseudoscienza" sia postulata da persone di scienza..beh mi dà fiducia che idee tanto campate in aria non fossero, o quantomeno mi permette di avvicinarmici senza avere a priori il sospetto che si tratti unicamente di cretinate.

 

Ghost, non ho assolutamente la presunzione o l'arroganza di dire che si tratti di cretinate, è solo che il concetto di "inesistenza" o "ipoteticità" dello spazio-tempo torna periodicamente fuori, ma mi pare più che altro -questa sì- una "smania" un po' new age :-)

 

Se tu pensi che le ultime teorie sullo "spazioverso" sembrano portare a definire il fatto che questo è presumibilmente infinito nello spazio-tempo e che al posto della singolarità iniziale del Big Bang (che rappresenta la difficoltà maggiore nel giustificare come sia "iniziato" il concetto di tempo) si possa parlare di una condizione iniziale priva di contorno (matematicamente parlando), e che queste teorie sembrerebbero potersi applicare anche al concetto di un universo aperto, e non chiuso o toroidale, allora è chiaro che la possibilità che il concetto di tempo sia inesistente, un po' perde di valore :-)

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Schopy, il mio senso era " viva chi ha il coraggio di prendere strade alternative" e se poi sbaglia perlomeno ci ha provato. So bene quanto le idee del Lombroso fossero in parte inesatte, tuttavia il suo lavoro sul tratto somatico porta spunti molto interessanti. Alla fine giusto per citare uno dei tanti casi medici, il cosiddetto "caratteriale", ovvero il bimbo scalmanato che da grande spesso delinquerà, è appurato provenire da madri che conducono una determinata vita (forti fumatrici ad esempio); le tossine assunte dalla madre influiscono sullo sviluppo fetale causando alterazioni cerebrali che modificano in negativo le attitudini del nascituro. Ebbene, se ciò accade, perchè non dovrebbe esserci un tratto comune anche nell'aspetto? Per evitare che salti qualcuno fuori dicendo " mia madre fuma tanto e sono normale" meglio specificare che il fumo è solo uno dei cofattori.

 

Anche sulle "alterazioni cerebrali che modificano in negativo le attitudini del nascituro" ho delle forti perplessità.

Ebbene, io ti chiedo perchè dovrebbe invece esserci un tratto comune nell'aspetto?

eppoi, partire dal tratto comune nell'aspetto per inferire tutto il resto, bè questo non va proprio bene!

 

Ciarlatano per ciarlatano preferisco Cagliostro!

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Per fortuna coreanos non è così! La filosofia della scienza, la branca analitica anglosassone, sono discipline tenute in considerazione anche dalla scienza.

In un altro senso, uno studio filosofico più serrato potrebbe dare buoni spunti al dibattito bioetico.

 

 

ma no, la filosofia della scienza serve sostanzialmente a capire in che modo le nozioni scientifiche vengono a far parte della conoscenza, e pure la bioetica non è scienza ma riguarda il modo in cui la scienza viene applicata. Insomma, non sono materie che portano qualcosa alla scienza, ma che piuttosto ne prendono spunti di riflessione. Che poi non dico che la filosofia sia una cosa inutile, ma che è semplicemente un'altra cosa e proprio per come è la scienza non "dovrebbe" farsi influenzare da opinioni, e dico dovrebbe perchè purtroppo nella realtà avvengono cose poco scientifiche...

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Anche sulle "alterazioni cerebrali che modificano in negativo le attitudini del nascituro" ho delle forti perplessità.

 

 

Patologia Generale I. Prof. Ugazio Giancarlo, Università degli Studi di Torino, CDL MedChir. Questo è il corso in cui insegnano quello su cui hai forti perplessità.

 

E agginugo, se vi sono tratti comuni nella modificazione cerebrale,mi pare di ricordare a livello del lobo frontale, perchè non dovrebbero anche esservi tratti somatici comuni modificati? Con il buon caro metodo empirico, si dovrebbero prendere soggetti caratteriali e schedarli in base a caratteristiche somatiche per poi tirare le somme. Lombroso faceva questo in un'epoca in cui i Caratteriali non si sapeva cosa fossero: non ha forse avuto un'intuizione, con i limiti dell'epoca, su qualcosa che sarebbe in parte stato accertato dalla stessa medicina di cui faceva anche lui parte?

 

Non dico comunque di partire dai tratti somatici per processare una persona, anche la perizia psichiatrica, sull'adulto, secondo la medicina legale non è considerata prova colpevolizzante in quanto non v'è logico nesso tra tratti di personalità anomalii e l'aver commesso il fatto. Ciò non toglie che non si debba indagare sui suoi argomenti solo perchè ritenuti poco "fair".

 

Comunque, se fai il paragone con Balsamo a questo punto il dialogo va alle ortiche in quanto non v'è più un confronto ma hai espresso un giudizio finale personale alquanto secco. Ciarlatanerie, stop, ponte levatoio. Insomma, studente di filosofia, e la dialettica?

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coreanos, quando dico che

la filosofia della scienza

e, altra cosa, la filosofia analitica anglosassone

sono tenute in considerazione dalla scienza,

intendo dire che perlomeno (ti cito) "non è cazzeggio puro" quello che fa la filosofia!

 

Certo che non sono materie che portino qualcosa in termini di innovazione tecnologica, o "progresso scientifico", ma ad esempio la filosofia della scienza sta anche lì a chiedersi cosa sia scienza e cosa no; non è che prenda degli "spunti di riflessione"...

 

Ghosthunter, e sia! Non sono medico e spesso "parto scettico" ma ti ringrazio per aver chiarito.

Lasciamo stare i giudizi secchi e proseguiamo.

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Certo che non sono materie che portino qualcosa in termini di innovazione tecnologica, o "progresso scientifico", ma ad esempio la filosofia della scienza sta anche lì a chiedersi cosa sia scienza e cosa no; non è che prenda degli "spunti di riflessione"...

 

Io penso che invece certi rami della filosofia portino qualcosa alla scienza. Se ad esempio pensiamo ai temi della conoscenza, della logica e della linguistica sono temi odierni di ricerca in ambito scientifico applicati all'intelligenza artificiale, alla linguistica computazionale e compagnia.

Diciamo che secondo me la filosofia porta qualcosa alla scienza sulle tematiche relative alla conoscenza, alla percezione umana...  cioè a quelle tematiche che per forza di cose hanno bisogno di uno studio umanistico e non solo tecnico.

Poi il difficile è l'applicare questi pensieri filosofici in modo tecnico e farli funzionare su macchine.

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squall86, certo.

Dovevo fare il diplomatico con coreanos, chè qua mi stanno ammazzando la filosofia come fosse una collezione di opinioni.

Potremmo metterci a parlare di neuroscienze, che con la filosofia odierna vanno a braccetto...

ma rischiamo di andare OT.

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