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Mentire per sempre...


Deca

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La menzogna è forse uno degli scudi che utilizziamo con maggior frequenza durante la nostra vita: ognuno mente su qualcosa e per diversi scopi. Personalmente, sebbene sia necessario, mentire in famiglia mi da davvero fastidio: Mia sorella e molti dei miei amici sanno che sto con un ragazzo e che presto prenderemo casa insieme... I miei non sanno niente... sanno solo che mi trasferisco per l'università. Mia zia mi chiede continuamente se ho trovato la fidanzata ed il mio Io mi impone di risponderle: "No, non ancora" :sisi:, mentre vorrei dirle con naturalezza che sto con un ragazzo fantastico che amo da impazzire e che, se potessi, sposerei... Ma... bisogna mentire no? è l'unico metodo affinché i miei familiari mi vogliano bene... che tristezza

Voi cosa ne pensate? Riuscite a vivere mentendo o avete scelto di mettere alla prova l'amore disinteressato dei vostri familiari? Conviene farsi il sangue amaro continuando a dire bugie? :sisi: buona riflessione

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Non per sempre...!

 

Per un periodo limitato, il più limitato possible, se si ritiene di non avere alternative, se si ritiene

di doversi proteggere da una bufera che non si ha ancora la forza di sopportare.

 

Poi basta, a tutti i costi.

 

Poi ci si libera, anche perché nell'età adulta la verità è molto più forte e

molto più giovevole che la menzogna, che condanna al nanismo.

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Mike in the Breeze

Mentire costa moltissime energie e me ne sto accorgendo parecchio, ultimamente.

E' come se mentendo esaurissi la scorta di energie della mia forza di volontà, sono davvero stanco!

Purtroppo, temo che non sia ancora il momento di tirar fuori tutto.. Quindi "tengo duro". :sisi:

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"Mettere alla prova un amore disinteressato" è già di per sè un ossimoro.

Perchè pensi che i tuoi genitori reagirebbero male al tuo coming-out?

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Mentire costa moltissime energie e me ne sto accorgendo parecchio, ultimamente.

E' come se mentendo esaurissi la scorta di energie della mia forza di volontà, sono davvero stanco!

Purtroppo, temo che non sia ancora il momento di tirar fuori tutto.. Quindi "tengo duro". :sisi:

 

 

Prova  a pensarla non come menzogna (di cui ti carichi solo tu) ma come "autodifesa", "autoprotezione"

riaffermando sempre dentro di te, contemporaneamente, il tuo bisogno e la tua voglia di verità. E sapendo e dicendoti che

al più presto possibile te la prenderai. Ti sentirai molto meno esaurito energeticamente, e un po' più sereno.

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Ma allora vuol dire che è eccessiva e che forse stai maturando la capacità di uscire allo scoperto.

Se la trovi eccessiva stai sicuramente maturando questa nuova forza.

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Perchè pensi che i tuoi genitori reagirebbero male al tuo coming-out?

 

Penso di conoscerli piuttosto bene... Non chiedo la loro comprensione e penso che sia meglio che rimangano fuori da questo mio lato (per quieto vivere).

Almeno mi consola sapere che tra un po' vivrò con il mio amore,  :sisi: e nel mio piccolo, lontano dai miei proverò a costruirmi la mia piccola felicità  :sisi: ... è una cosa un po' triste forse, perchè dentro vorrei che vedendomi felice fossero anche loro felici per me... Ma è chieder troppo... Meglio mentire..

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Deca invece mi sembra decisamente pronto per affrontare il CO in famiglia. L'unica frase che mi ha fatto cadere la mascella quand l'ho letta è stata

Ma... bisogna mentire no? è l'unico metodo affinché i miei familiari mi vogliano bene...

Cheeee?? Sbagliatissimo! Se non ti accettano per quello che sei, scusa se lo dico, ma non sono dei bravi genitori e tu non devi loro qualcosa semplicemente perchè fra voi c'è un legame di sangue. Ma questa è l'ipotesi più tragica. E' molto più probabile che prendano la cosa meglio di quanto credi, anche se magari ci vorrà un periodo di assestamento. Sai com'è, spesso la gente è più buona di quanto sembra.

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Deca invece mi sembra decisamente pronto per affrontare il CO in famiglia. L'unica frase che mi ha fatto cadere la mascella quand l'ho letta è stata .... Cheeee?? Sbagliatissimo! Se non ti accettano per quello che sei, scusa se lo dico, ma non sono dei bravi genitori e tu non devi loro qualcosa semplicemente perchè fra voi c'è un legame di sangue. Ma questa è l'ipotesi più tragica. E' molto più probabile che prendano la cosa meglio di quanto credi, anche se magari ci vorrà un periodo di assestamento. Sai com'è, spesso la gente è più buona di quanto sembra.

 

Spesso le persone sono superficiali... Il bene che danno è superficiale...  I pregiudizi, il giudizio degli altri interferiscono nel bene che una persona può offrirci... non penso che i miei provino un amore tanto forte nei miei confronti da potermi accettare comunque... Credo preferiscano l'apparenza e, sebbene a malavoglia, una vana apparenza gli sarà sempre fornita...

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Ma... bisogna mentire no? è l'unico metodo affinché i miei familiari mi vogliano bene... che tristezza

"Bisogna" e' una parola che non dovrebbe essere nel vocabolario di nessuno, perche' maschera solo una scusa che ci creiamo nella nostra mente. "Bisogna mentire per farsi volere bene", chi l'ha detto?? Chi ci dice che invece non otterremmo piu' bene ma soprattutto, piu' RISPETTO, avendo le palle di essere quello che siamo veramente??

E chi dice che e' necessario nella vita che siano proprio i familiari a volerci bene??

Tu hai detto che hai un ragazzo che ami e che ti ama. Nel tuo post menzioni anche "molti dei tuoi amici", segno che di amici non ne hai pochi. Se hai tutte queste persone che ti vogliono bene cosa ti importa di averne un paio in piu'?? Perche' proprio quelle?? "Il sangue non e' acqua" e' solo un costrutto tradizionalista... le persone il bene se lo devono meritare. Tu ti meriti l'affetto di questi familiari: te lo meriti perche' non hai fatto niente di male. Ma loro se lo meritano il tuo?? L'amore veramente disinteressato non si mette alla prova... non c'e' niente che lo possa intaccare: se tu pensi che dicendoglielo metteresti alla prova il loro amore significa che non e' tanto disinteressato quanto credi. Il che, poi, rispecchia la verita' nella maggior parte delle famiglie in fin dei conti.

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Il che, poi, rispecchia la verita' nella maggior parte delle famiglie in fin dei conti.

 

Quoto in particolare questa parte dell'intervento di Sweet: molto spesso nelle famiglie si instaura un meccanismo morboso di dipendenza dei genitori dai figli, con questi ultimi che finiscono per essere assoggettati ai desiderata di 60-70-80enni arteriosclerotici che PRETENDONO di essere serviti e riveriti.

Con gli anni mio padre stesso è passato dal "i figli devono abitare ad una sana distanza di sicurezza dai genitori" al "sarebbe bello trovare un casale in cui ricavare tre unità abitative, così in caso di bisogno..."... certo, perchè nella sua mentalità distorta i figli devono essere RICONOSCENTI e a disposizione dei genitori...

Spiacente... nè il sottoscritto nè mio fratello abbiano accettato di continuare a dover rendere conto di ogni spostamento, ogni frequentazione, ecc ecc.

E, personalmente, nell'eventualità di una mia relazione stabile con un ragazzo, credo che i miei genitori saranno gli ultimi a venirne a conoscenza, per quieto vivere...

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Mike in the Breeze

Beh Sweet, le tue sono belle parole ma è tanto facile a dirsi, magari qui c'è qualcuno che alla propria famiglia tiene davvero tanto ed un'eventuale "rifiuto" farebbe davvero male.

Comunque sì, sto maturando l'idea di uscire allo scoperto ma solo con mia madre, il resto non è pronto e forse non lo sarà mai :sisi:

Mi spiace solo continuare a mentire su perchè vado all'estero, come mai sto via così tanto ecc. ecc. ecc.

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Potanogiollo

Ciao Deca. Sono d'accordo con Sweet, lo so che non è facile ma davvero non vale la pena di vivere nella menzogna, se per avere l'affetto della famiglia devi raccontare palle, rinnegare te stesso, che amore è? Io ci ho messo del tempo, però ti assicuro che non tornerei indietro, so che magari i miei genitori forse avrebbero desiderato vedermi sposata e magari con un bimbo, loro hanno tra i 60 e i 70 anni, ed è stata una piccola rivoluzione per loro, ma credo che vedermi serena e felice per loro sia la cosa importante, hanno accolto a casa la mia ragazza come se fosse una figlia. Non so quanti anni abbia tu, io ne ho 37 e magari è diverso, non lo so, ma ho ugualmente desiderio di avere i genitori dalla mia parte. A volte le persone ci sorprendono e uscire allo sciperto diventa più facile di quanto avessimo pensato. Il posto di lavoro resta per me l'ultimo tabù e so che lo resterà perché non ho voglia di affrontare persone ignoranti ed avvelenarmi le giornate dandomi in pasto a commenti stupidi, semplicemente non ne vale la pena. Il mio privato però è importante, ti consiglio di prendere pian piano il coraggio e parlare con delicatezza, a tua zia, a chi te lo chiederà. Non inventarti una ragazza, andresti a mancare di rispetto a te stesso, al tuo ragazzo che ti ama e che ami, e non è poco.

Facci sapere i piccoli passi, non te ne pentirai.

Un abbraccio

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Quoto in particolare questa parte dell'intervento di Sweet: molto spesso nelle famiglie si instaura un meccanismo morboso di dipendenza dei genitori dai figli, con questi ultimi che finiscono per essere assoggettati ai desiderata di 60-70-80enni arteriosclerotici che PRETENDONO di essere serviti e riveriti.

Con gli anni mio padre stesso è passato dal "i figli devono abitare ad una sana distanza di sicurezza dai genitori" al "sarebbe bello trovare un casale in cui ricavare tre unità abitative, così in caso di bisogno..."... certo, perchè nella sua mentalità distorta i figli devono essere RICONOSCENTI e a disposizione dei genitori... 

Spiacente... nè il sottoscritto nè mio fratello abbiano accettato di continuare a dover rendere conto di ogni spostamento, ogni frequentazione, ecc ecc.

E, personalmente, nell'eventualità di una mia relazione stabile con un ragazzo, credo che i miei genitori saranno gli ultimi a venirne a conoscenza, per quieto vivere...

 

 

 

Beh ferma un attimo...se i genitori ci hanno amati sempre, ci hanno trattati bene, ci sono buoni rapporti, mi sembra il minimo e scontato per i figli doversene occupare quando  loro non saranno piu' in grado di badarsi: noi mica siamo cresciuti da soli, quindi imho è doveroso e ovvio ricambiare quando, a parti invertite, non saremo piu noi ad avere bisogno di loro, ma loro ad avere bisogno di noi... i figli che se ne fottono di genitori buoni, lasciandoli da vecchi da soli o in ospizio, imho sono solo delle merdacce irriconoscenti...

 

Il tutto ovviamente, e lo ripeto, vale se i genitori si sono comportati bene con noi, mentre se capitano genitori alla "mammina cara" gli sta bene che marciscano da vecchi da soli.

 

Per quanto riguarda il topic, consiglio all'autore di cercare di capire che genitori ha, se sono degli stronzi, o persone buone e intelligenti, da lì la scelta sarà scontata...

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i figli che se ne fottono di genitori buoni, lasciandoli da vecchi da soli o in ospizio, imho sono solo delle merdacce irriconoscenti...

 

Il tutto ovviamente, e lo ripeto, vale se i genitori si sono comportati bene con noi, mentre se capitano genitori alla "mammina cara" gli sta bene che marciscano da vecchi da soli.

 

Ciao Ben, quoto in particolare questo stralcio del tuo post: nel mio infatti avevo scritto che in certi casi si instaura un meccanismo di dipendenza che vede i figli imprigionati.

Lo so, il mio post sembrava molto generale ma in realtà, forse anche a causa dell'ora, ho solo riversato sulla tastiera il mio disprezzo per tali situazioni.

Io non posso dire che i miei genitori siano stati cattivi con me, anzi... mia madre è un angelo per quanto ha fatto per noi da sempre...

Ma negli ultimi anni, lavorando con mio padre, ho dovuto subire e sentirmi dire cose (assolutamente ingiuste) che mi hanno più volte ferito, quindi per lui non c'è più spazio.

Non adesso, per lo meno. Le prevaricazioni, gli insulti, ecc non possono essere sanati dal fatto che prima mi abbiano fatto studiare, ecc, ecc... a lui, in fondo, interessava solo che fossimo brillanti e potessimo avere una carriera, della nostra vita privata chissene...

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No, non ci riesco assolutamente.

 

Negli ultimi tempi mi sta pesando tremendamente ed ogni volta che mi devo inventare una balla sento un nodo allo stomaco.

Mia sorella ormai sa tutto ma nonostante questo ho ancora difficoltà a raccontarle tutto quello che faccio. I miei non sanno nulla e non voglio che sappiano nulla. Sarebbe un dolore troppo grande per loro ed io stesso non saprei assolutamente come gestire la cosa.

Delle volte mi passa per la testa l'idea di parlare con mio padre e cercare di fargli capire come stanno realmente le cose. Con mia madre nemmeno ci proverei, tanto so che non capirebbe affatto.

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situazione abbastanza simile a quella di akira, in più aggiungerei che i miei genitori sono già abbastanza anziani e per i loro stereotipi un omosessuale è una persona molto diversa da ciò che sono io, quindi si farebbero un'idea totalmente diversa sul mio conto.

è interessante ciò che hanno scritto casper e ben81, anche se io penso sempre che certi genitori trattano i figli come dipendenti, io probabilmente dovrò andare a vivere lontano da casa, non perchè gay quanto piuttosto per cercare lavoro, per cui l'idea di essere dipendente dai miei non la immagino nemmeno.

poi il discorso della riconoscenza, un conto è essere riconoscenti, un altro è dedicare la propria vita ai propri genitori non vivendo la propria come si vorrebbe.

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La menzogna è forse uno degli scudi che utilizziamo con maggior frequenza durante la nostra vita: ognuno mente su qualcosa e per diversi scopi. Personalmente, sebbene sia necessario, mentire in famiglia mi da davvero fastidio: Mia sorella e molti dei miei amici sanno che sto con un ragazzo e che presto prenderemo casa insieme... I miei non sanno niente... sanno solo che mi trasferisco per l'università. Mia zia mi chiede continuamente se ho trovato la fidanzata ed il mio Io mi impone di risponderle: "No, non ancora" :bah:, mentre vorrei dirle con naturalezza che sto con un ragazzo fantastico che amo da impazzire e che, se potessi, sposerei... Ma... bisogna mentire no? è l'unico metodo affinché i miei familiari mi vogliano bene... che tristezza

Voi cosa ne pensate? Riuscite a vivere mentendo o avete scelto di mettere alla prova l'amore disinteressato dei vostri familiari? Conviene farsi il sangue amaro continuando a dire bugie?  :pausa: buona riflessione

 

Ci sono mogli che quando il proprio marito è morto, all'apertura del testamento si sono viste costrette a dover dividere i beni dell'amato defunto con la seconda moglie della quale nulla sapeva....

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Mentire costa moltissime energie e me ne sto accorgendo parecchio, ultimamente.

verissimo

io devo mentire ad uno dei miei principali di lavoro che conosco da quand'ero bambino, devo inventarmi storie perchè mi pressa continuamente chiedendomi perchè non parlo mai di donne, mi chiede in continuazione commenti su ragazze...

gli vorrei dire una volta per tutte che non mi piacciono così si sta zitto e mi lascia in pace

non avrebbe nanche niente in contrario ai gay visto che un giorno mentre era uscito il discorso dell'omosessualità disse con le sue parole: "io non ho nulla contro i gay, non è colpa loro se sono così, sono persone che amano e soffrono, come tutti"

gli elementi per diglielo definitivamente ci sarebbero, peccato che conoscendo il suo carattere lo direbbe a tutti a macchia d'olio.

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Io credo che mentire sia necessario per un certo periodo di tempo: il dolore per la consapevolezza di dover mentire su ciò che si è, è grandissimo, anche perchè le relazioni interpersonali ti chiedono l'esatto contrario, di essere te stesso fino in fondo; allora non solo si è frustrati perchè queste relazioni non sono soddisfacenti per se stessi, ma perchè non lo sono nemmeno per gli altri. Idealmente è vergognoso anche solo pensare che delle persone debbano nascondere la propria identità per essere accettati in un gruppo o nella società, ma concretamente l'artificio della menzona è necessario, e diventa una "dissimulazione onesta", come diceva un grande uomo.

Sono convinto che però non si possa vivere sempre nella menzogna: a un certo punto, se si tiene alle persone a cui si è raccontata la menzogna, si inizia a stare ancora più male, e concretamente di sente la necessità di dire la verità una volta per tutte. E' una scelta che, secondo me, si prende oltre che per un motivo ideale, per l'esigenza fisica di non sentirsi lo stomaco che si torce ogni volta che ti propongono una ragazza, i muscoli che si contraggono quando si è in imbarazzo, gli impulsi mentali sottoposti al filtro del raziocinio, si poter sorridere liberamente e guardare liberamente chi si vuole. L'esigenza cresce ancora di più se penso che a non sapere sono le persone che mi hanno generato e che, almeno inconsciamente, ne sono convinto, qualcosa sanno. Poi, certo, mi auguro per la loro sanità mentale, per il loro bene, che riescano ad accettarmi.

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Dipende tutto dai familiari, dagli amici, dalle persone che ti stanno vicine.

Bisogna valutare attentamente il momento opportuno.

Poi se non lo accettano problemi loro (e dispiacere proprio)...

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