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Trattati come animali rari?


niebla

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Ciao a tutti. Una mezza discussione nata per caso in un altro topic mi ha portato a voler sondare un po' questo terreno.

A me, varie volte da quando mi sono dichiarato più o meno pubblicamente è capitato di essere trattato con ECCESSIVO interesse da parte di eterosessuali vari.

(Ok, preciso che vivo in un paesino e l'omosessualità è ancora cosa sconosciuta).

Sembra che certe persone siano interessate a conoscerci ma solo per la curiosità del "diverso".

 

Questa situazione, per quel che ho potuto notare, è ancora peggiore per le ragazze dove l'interesse per il diverso si mischia anche al fascino che notoriamente le lesbiche hanno sugli uomini eterosessuali.

 

Si tratta, a mio avviso, dell'altra faccia dell'omofobia. Fa meno danni ma è anche questo un comportamento dettato dal pregiudizio.

 

Cosa ne pensate?

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mi hai fatto ricordare che nella parigi di fine ottocento c'era una sorta di zoo che rappresentava un villaggio di pigmei...

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Con gli anni diventa insopportabile.

Io non frequento più ragazze per questo.

Mi sono stancato di essere "quello gay".

Mille volte meglio la ghettizzazione,

almeno con altri gay

sono qualcosa di diverso da un gay...

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zell dincht

A me succede l' esatto contrario  :asd:

Da quando i miei amici hanno fatto la gran scoperta, non mi hanno mai fatto nessuna domanda di nessun tipo, solamente una volta ho avuto (in casi estremi) una discussione con uno di loro che riguardava me. Per il resto...l' unica novità è stato il fatto di non venirmi più a chiedere 'ti piace quella?' et similis.

Da una parte però è preoccupante, a volte pare come se non avessi mai fatto CO.

Per concludere, meglio le vie di mezzo  :love:

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A me non è mai capitato. Capisco però che possa avvenire.

 

Ho una percezione molto acuta dell'omofobia ma non considererei questo interesse particolare un'espressione omofobica.

 

Proprio in un paesino questo interesse, anche in persone colte, potrebbe essere una semplice espressione di provincialismo,

oppure, come sembra emergere dal resoconto di Almadel, di superficialità soprattutto se proviene da ragazze

o ragazzine sceme. Potrebbe essere anche dovuto a una mancanza di esperienza reale, di amicizia e frequentazione,

di persone omosessuali. Certo dietro ci può essere la percezione dell'omosessualità come fatto "particolare".

Del resto anche in letteratura si parlava de «Les amitiés particulières». Appunto, un tempo.

Ma è l'interfaccia di una sociologia della provincia, o di piccoli gruppi, o di gruppi un tantino chiusi epperò molto contigui.

Se ne può vedere anche l'aspetto positivo perché è pur sempre espressione di un interesse, di un interesse e non di una

emarginazione, di una attrazione e non di una repulsione, di un'accoglienza e non di una distanziazione.

 

Forse il punto nodale è vedere a quali altri elementi questo atteggiamento si accompagna: se c'è anche un

tantum di pettegolezzo, di sensazione che dietro le spalle si faranno commenti di un certo tipo, allora sì;

altrimenti sarei portato a non sottolineare negativamente la cosa, anche se Niebla, nel suo contesto sociale, farà

bene ad appuntarsi mentalmente questo atteggiamento come lievemente "sospetto", magari per cercare anche di

dissolverlo con una frase ironica, con un atteggiamento sdrammatizzante, con una frase ben scelta o una risata

al momento giusto, se viene da parte di persone realmente amiche. Per il resto il migliore antidoto è formarsi un

proprio gruppo gay, anche piccolo: ma basta per bilanciare queste sensazioni.

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A me, varie volte da quando mi sono dichiarato più o meno pubblicamente è capitato di essere trattato con ECCESSIVO interesse da parte di eterosessuali vari.

 

 

 

mi è successo al liceo quando la cosa per molti era una novità. all'università ovviamente nessuno mi fa più domande del tipo "senti ma come fate a riconoscervi?" anche se, purtroppo, permangono da parte di gente, anche grande, che ha vissuto in una campana di vetro tutta la vita

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almeno con altri gay

sono qualcosa di diverso da un gay...

 

Ecco esatto. Essere qualcosa di diverso da un gay. O, meglio, essere qualcosa di più di un gay.

 

Inevitabilmente molti dei discorsi che i miei amici affrontano con me gravitano sul tema omosessuale e tutte le battute tendono ad avere una valenza sola. Capisco che questo è abbastanza normale ma mi sembra che il mio essere omosessuale abbia ai loro occhi oscurato il mio essere persona.

 

Forse il punto nodale è vedere a quali altri elementi questo atteggiamento si accompagna: se c'è anche un tantum di pettegolezzo, di sensazione che dietro le spalle si faranno commenti di un certo tipo, allora sì

 

Mi è venuto il dubbio che molta della cortesia dei miei amici (o almeno di alcuni) sia un po' di facciata quando uno di loro dopo una lite con me ha inserito sul suo myspace il seguente commento.

"Sto fr**io vuole mettermela nel c**o"... Era soltanto una frase dettata dalla rabbia di cui mi ha poi prontamente chiesto scusa... Ma perché cadere subito sul tema omosessuale?

Di nuovo perché questo risulta essere ai loro occhi l'elemento caratterizzante...

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A me non dà più di tanto fastidio. Mi è successo poche volte, e in generale preferisco rispondere alle domande che mi fanno, anche a quelle sceme e fondate sul pregiudizio, per non avallare l'ignoranza.

 

E poi, obiettivamente:

a) anche io ho fatto e farò domande che sfiorano l'offesa a categorie di persone che conosco poco, domande innocentemente volte a confermare o sfatare un pregiudizio ("è vero che i cinesi non digeriscono il latte?")

:love: essere gay effettivamente E' un tratto caratterizzante della nostra vita, altrimenti non saremmo qui a parlarne, e influisce sulla nostra personalità in molti modi.

 

Tutto ciò è ok finchè si parla di domande e curiosità degli altri, per gli atteggiamenti e i modi di comportarsi più in generale è diverso, e se mi accorgo che qualcuno mi frequenta solo per poter dire in giro "la mia amica lesbica" mi allontano senza pensarci due volte. Ma è capitato rarissimamente. Anyway ho l'impressione che nei rapporti uomo gay/donna frociara il problema sia più grave...

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Anyway ho come l'impressione che nei rapporti uomo gay/donna frociara il problema si faccia più grave...

 

Sorry, puoi spiegare?

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Ecco esatto. Essere qualcosa di diverso da un gay. O, meglio, essere qualcosa di più di un gay.

 

Inevitabilmente molti dei discorsi che i miei amici affrontano con me gravitano sul tema omosessuale e tutte le battute tendono ad avere una valenza sola. Capisco che questo è abbastanza normale ma mi sembra che il mio essere omosessuale abbia ai loro occhi oscurato il mio essere persona.

 

 

Sono ancora nella fase della sorpresa, della novità. Questa loro sorpresa svela una percezione dell'omosessualità come "diversità", su questo non c'è

dubbio, ma c'è ancora uno iato tra questo e l'omofobia, se uno almeno sa mantenere lo iato.

 

Quanto all'essere persona, è un privilegio trovare persone che trattino gli esseri umani come persone. Costoro, tratteranno come persone i loro

altri amici? E' una domanda. L'ingresso nell'età adulta si accompagna spesso a un abbassamento del livello di umanità cui si aspira, come se

questo rientrasse nei sogni giovanili, che spesso alcuni cantano solo perché sono in un coro.

 

Mi è venuto il dubbio che molta della cortesia dei miei amici (o almeno di alcuni) sia un po' di facciata quando uno di loro dopo una lite con me ha inserito sul suo myspace il seguente commento.

"Sto fr**io vuole mettermela nel c**o"... Era soltanto una frase dettata dalla rabbia di cui mi ha poi prontamente chiesto scusa... Ma perché cadere subito sul tema omosessuale?

Di nuovo perché questo risulta essere ai loro occhi l'elemento caratterizzante...

 

 

 

Questa è reazione omofoba e direi classica, da parte di un ragazzo: ma tu, quando ti ha chiesto scusa, dovevi aggiungere: scusami tanto

Gigetto, ma il tuo culo proprio non mi interessa! Sinceramente, non sei il mio tipo, e mi interessi solo come amico...

 

Fallo la volta prossima.

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Sono ancora nella fase della sorpresa, della novità. Questa loro sorpresa svela una percezione dell'omosessualità come "diversità", su questo non c'è dubbio, ma c'è ancora uno iato tra questo e l'omofobia, se uno almeno sa mantenere lo iato.

 

Senza dubbio, anche perché quando in una persona c'è un vero interesse verso la conoscenza, verso il dialogo e verso l'incontro, una vera tensione volta a capire l'altro, si va nella direzione frontalmente opposta al rifiuto (tipico dell'omofobia, come di ogni forma di razzismo)

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...fortunatamente NO!

Non mi trattano come un animale raro!

 

Ma son stato davvero fortunato con gli amici, che sono quasi tutti etero,

poca indiscrezione, anzi, sono io a parlare della mia omosessualità con disinvoltura.

 

Ahimè, un brutto episodio di recente.

Ieri sera un ragazzo sconosciuto a cui avevo chiesto una sigaretta

ha cercato di inseguirmi gridandomi "ricchione, devi morire"

Era bello sbronzo, inciampava e i suoi amici maldestri comunque lo trattenevano...

Molto spiacevole.

Gli ho gridato "se non la smetti ti denuncio"...ha smesso.

O perchè s'era stancato, o perchè aveva capito l'antifona.

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Guest macavity

a me le domande fanno piacere, mi danno la possibilità di far capire ai miei amici cosa sono anche perchè io introduco molto raramente la questione. ho fatto coming out per poter sfogarmi e parlare con loro altrimenti avrei evitato. le battute e gli scherzi poi ci stanno, sono normali, se vengono da persone con cui c'è confidenza e che non sfocia mai nell'offesa.

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E' un atteggiamento che può essere spiacevole, è vero, ma sempre meglio di quelli che, una volta che hai detto loro della tua omosessualità, non ne parlano mai quasi a fare finta di niente. E poi è come ha detto D.Palooka: è normale che chi sia disinformato su un certo argomento ponga domande che a chi invece è informato possono sembrare stupide o magari mostri eccessivo interesse, ma d'altra parte sarà capitato sicuramente anche a noi di fare la stessa cosa nei confronti di qualcun altro.

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