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Omosessualità e benessere interiore. Combinazione impossibile?


orodeglistupidi

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orodeglistupidi

Ho cominciato recentemente a pormi una domanda scomoda. E' possibile per un@ gay raggiungere un equilibrio interiore, una forma di benessere?

 

Ripensavo alla mia esperienza, a quella dei miei conoscenti, a certi topic che ho letto qui sul forum. E' emersa una preoccupante incidenza di problemi emotivi/psicologici nel mondo omosessuale.

Se il più fortunato dei gay si limita a somatizzare il proprio malessere con sfoghi che arrivano a veri e propri attacchi di panico, non è infrequente conoscere persone omosessuali che convivono da anni con svariate manifestazioni di tendenze autolesioniste/autodistruttive.

 

Ora la mia domanda per voi è:

cosa vi avvelena nella ricerca del benessere psicologico? Quali sono i vostri spauracchi?

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orodeglistupidi

Possiamo anche riformulare la questione in questi termini.

Quanto incide la vostra omosessualità e la percezione che la società ha di essa sul vostro benessere interiore?

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D. Palooka

Gli omosessuali sono mediamente più infelici perchè hanno un problema in più. Anche a quelli di noi che non considerano l'essere gay un problema sarà capitato, soprattutto nei primi momenti, di farsi domande con risposte non proprio rassicuranti; e l'omofobia della gente non aiuta.

 

Di contro imho una volta superato il rischio depressione/eterno pessimismo un gay ha più possibilità di essere autenticamente felice di un etero, perchè ormai si è liberato (almeno in teoria) di convenzioni sociali varie e di tutte quelle piccole e grandi ipocrisie che possono ostacolare il benessere interiore.

 

Su di me l'omosessualità ha inciso in questo senso: sono una ragazza abbastanza felice ed equilibrata, con un atteggiamento positivo, e tutto il processo di venire a patti con la mia gayezza  :roll: mi ha fatto crescere tanto.

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Non essendo nella mente degli altri, posso solo parlare di me stesso: per me la risposta è zero. La mia froceria non influisce a livello sociale o lavorativo o economico, nè negativamente, nè ahimè positivamente.

Le domande tormentate me le sono fatte a 21 anni, per 20 giorni circa, quando ho intuito che la mia eterosessualità presunta era solo un'omosessuaità molto assonnata. Sono anche entrato in alcune chat vomitando il mio disprezzo per 2 persone dello stesso senso che si amano. Poi il 21esimo giorno mi son accorto che forse quel vomito avrei voluto inconsciamente dirigerlo verso me e quello che avevo capito di essere, allorchè il mio amor proprio ha fatto il resto ed è scattata la consapevolezza totale (non parlo di accettazione perchè lo vedo come un termine negativo, "accettare" lo trovo un compromesso, cosi' come "tollerare", io non devo "accettarmi", io "sono".)

 

Forse pernsandoci bene l'omosessualita' ha influito qualcosina, in modo positivo: insomma, in tutti questi anni son venuto a contatto con tanta tanta varia umanità e ciò mi è servito come "palestra" nel rapportarmi con gli altri ed esser piu' smaliziato di quello che sarei rimasto se non mi fossi mai svegliato in quel lontano 1999.

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Guest macavity

io ho acquisito una sorta di benessere interiore e tranquillità proprio perchè omosessuale. mi spiego: sono stata costretta a conoscere me stessa, proprio quando ho iniziato ad avere i primi dubbi e ho acquisito, proprio grazie a questo processo di analisi interiore, sicurezza in me stessa e tranquillità. inoltre ho smesso di crearmi aspettative e tutte le ansie che ne derivano.

ho imparato sostanzialmente ad affrontare le cose che mi capitano. non mi pare poco anche perchè vedo persone che per problemi molto più insignificanti si spaventano e non cercano neanche di affrontarli.

da questo punto di vista ringrazio di essere omosessuale

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Sono sincero: a me ha dato più noie che gioie, poi come tutti crescendo con gli anni mi sono abituato alla mia persona e ho saputo cogliere i fattori positivi che mi circondano.

Ho una serenità acquisita in battaglia, invece credo che debba essere prima di tutto una serenità dovuta a gratis, cosa impossibile al giorno d'oggi!

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poiché se ne è già parlato (seppur non in un topic apposito, ben venga sia stato fatto qui) ricordo che l'omosessualità NON causa problemi, ma le persone ignoranti sì. i velati di questo forum sono tali perché insicuri sulle reazioni che potrebbero subire dai propri parenti, amici e colleghi di lavoro, non perché essere "fisicamente" gay ne deteriori il corpo o gli faccia avere reazioni sinaptiche più tristi degli etero.

 

il problema del non-raggiungimento del benessere interiore, concludendo, sono i cretini di cui ci circondiamo.

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Concordo anche io palooka! Se l'essere gay è un problema per l'individuo stesso non si può raggiungere il benessere interiore. Vorrei anche aggiungere una cosa: molti gay sono infelici perchè vogliono imitare gli etero in tutto e per tutto (soprattutto in amore). Non posso non concordare con GhostHunter: essere gay mi ha in qualche modo costretto a venire in contatto con persone che altrimenti non avrei mai frequentato per il loro modo di essere e comportarsi questo mi ha insegnato ad essere più tollerante e ad essere più "flessibile" nei giudizi

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Non sono molto d'accordo con ROJ.

 

Non sono soltanto le persone ad influire sul nostro stato d'animo.

Io non ho nessun problema nei riguardi della mia omosessualità, mi piaccio per come sono e sono convinto che non ci sia nulla di strano nelle emozioni e nei sentimenti che provo.

La mia preoccupazione più grande in questo momento è il futuro inteso come mia realizzazione.

Non lo nego, uno dei miei sogni più grandi è potermi costruire una famiglia un giorno. Sono ancora giovane, ho soltanto 22 anni, ma ultimemente penso in continuazione a cosa dovrò fare un domani.

Per prima cosa mi dovrò trasferire all'estero, poi se avrò la possibilità potrò pensare di costuirmi una famiglia......ma ti rendi conto che non è affatto semplice la cosa????è vero che non bisogna mai smettere di credere nei sogni, però bisogna anche stare con i piedi per terra ed è proprio questa consapevolezza che mi angoscia tremendamente.

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e perché devi trasferirti all'estero? perché in un paese come questo c'è gente che ostacola i diritti e le libertà glbt. chimicamente e fisicamente l'omosessualità non ti offre motivi per essere triste, psicologicamente e socialmente sì. ma la psicologia e la socialità dipendono dal nostro rapporto con l'esterno, ergo, è colpa del mondo circostante se l'omosessualità viene vissuta male.

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Akira, la tua angoscia tutto sommato nasce da un progetto che non puoi attualmente realizzare per diverse situazioni, da ciò chehai scritto; ebbene, non puoi discordare da roj solo per questo. Mi spiego: chiunque ha progetti, e la maggior parte non ha i mezzi al momento per realizzarli. Io stesso vorrei fare la vita da nababbo e girare il mondo, ma mi mancano i soldi. Ma se queste cose dovessero farci cadere nell'ansia, saremmo tutti messi male.

Tu ti riproponi di andare all'estero e farti una famiglia e ci dici che per te questo pensiero sta diventando molto ricorrente. Scindiamo punto per punto: l'estero ti serve per lavoro o per poterti sposare con un uomo? Nel caso secondo, la tua qualifica lavorativa ti permetterebbe di emigrare?  E se non potessi emigrare per mancanza di qualifiche, farti una famiglia in convivenza senza matrimonio qui in Italia (come fanno in molti) sarebbe così dura da affrontare per te oppure potresti accettarla, avendo un buon lavoro?

Ciò che intendo è che se davvero hai questi pensieri ossessivi sul futuro, invece di stare male è meglio iniziare fin da ora a fare  quello che sui vecchi Topolino si chiamava "storia a bivi" cercando di valutare quale possa essere per te "il migliore dei mondi possibili".

:roll:

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Caro GhostHunter,

dal punto di vista lavorativo sono obbligato a trasferirmi all'estero: studio biologia, e qui in Italia conosciamo tutti molto bene la situazione della ricerca.

Quando prima parlavo di costruirmi una famiglia non intendevo soltanto il matrimonio. Se fosse soltanto per questo non ne farei una tragedia, mi roderebbe perchè in Italia si ostinano a voler vietare le unioni civili, ma mi metterei il cuore in pace.

Parliamo dei figli: nel momento in cui mi trasferirò all'estero potrei adottare un figlio. Ma come tutti ben sappiamo le pratiche di adozione sono molto lunghe e non sempre si riesce ad ottenere l'affidamento. In altro modo potrei ricorrere all'inseminazione artificiale, pratica costosissima ma soprattutto molto difficoltosa.

Per la persone che non sognano di diventare genitori il problema non si pone. La questione riguarda le persone che vorrebbero avere dei figli.

Per questo dico che non è soltanto colpa della società e delle persone che ci circondano.

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il problema del non-raggiungimento del benessere interiore, concludendo, sono i cretini di cui ci circondiamo.

 

Mi trovo molto d'accordo, e aggiungerei: le persone che siamo costretti ad avere vicino e a subire, ad es. nel luogo di lavoro,

e che non è in nostro potere eliminare dalla nostra scena quotidiana di vita.

 

A parte questo, il benessere interiore credo sia o una capacità che uno possiede o non possiede, o comunque qualcosa su cui

bisogna impegnarsi a fondo per farlo emergere, farlo crescere: è sostanzialmente una capacità di distacco dagli altri, quando

questi ci fanno del male, o vogliono prevaricarci, o ci ingannano, per le più svariate ragioni, e di

percepire la propria sufficienza a esistere, a provare gioia e ad avere desideri.

 

La percezione dell'omosessualità da parte della società non conta niente, soprattutto alla lunga: neppure la si percepisce

più. Tanto è vero che si può in fondo vivere felici e contenti anche senza avere diritti costituzionali. Un mio amico, 32enne,

giovane e in gamba, dopo aver vissuto a Parigi per oltre 5 anni, se n'è tornato in Italia, perché vuol far politica qui, e ci sta

riuscendo, e si trova bene qui. Gli interdetti della società pesano a livello mentale e politico (e non è poco) ma non contano

più niente se uno si costruisce una vita realizzata come persona omosessuale. Certo, c'è chi vuole adottare figli.

Ma chi vuole adottare figli in genere è molto giovane (perché è un desiderio che è nato da poco) ed è probabile che per

questo sarà portato a trasferirsi all'estero.

 

Credo che di oggettivo, o almeno un pericolo realistico, per chi è omosessuale, ci sia solo la famosa tendenza autodistruttiva

e quindi anche distruttiva, perché è una tendenza comune a tutte le minoranze. Altro problema che può più facilmente

presentarsi per un/una omosessuale è una certa bassa stima di sè o non alta o meglio non adeguata stima di sé. In questi due

cosi ci vuole un'analisi o una buona psicoterapia. Lo dico riconoscendo l'importanza di pervenire a una adeguata stima di sé,

ma trovando insopportabili, poco simpatiche e per nulla affascinanti, le persone che ce l'hanno troppo alta.

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Certo che no!L'omosessualità come un fattore negativo è un'idea umana e senza fondamento!L'uomo vuole certezze,vuole un modello a cui aggrapparsi ma il mondo non è affatto così,è pieno di varietà e cose che per la mente umana possono sembrare incongruenti ma che permettorno al tutto di andare avanti in modo ottimale.In questo campo la mente è un ostacolo,se si ascoltasse più l'anima si capirebbe quante cose sciocche gli umani pensano.

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Rispondo a freakq:

i miei spauracchi non hanno a che fare con la mia omosessualità, almeno, non più.

Concordo con quanto già detto, che accettarsi impone di fronteggiare alcuni problemi per cui in seguito tante cose che ad altri spaventano molto, magari a me sembrano falsi problemi...

Dopo i 14 anni non ho più direttamente vissuto episodi di discriminazione omofoba

(ma ancora nn sapevo d'essere gay)

Quindi di riflesso l'omofobia interiorizzata, ma si supera.

Ora le sopravvivenze omofobe purtroppo le incontro a casa;

dovrei parlarne con mio padre per esserne sicuro, di certo mia madre non è contentona di un figlio gay.

 

Ma il resto del mondo sa che sono gay

e per nessunissimo è un problema :gha:

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VincentVega

Ultimamente rifletto molto sulla domanda che hai posto...ti dico che come ho preso realmente in considerazione il fatto di essere omosessuale molte cose sono cambiate...non che prima non lo sapessi, ma mi sembrava solo una confusione, che mi faceva pensare che NON ERA POSSIBILE che fossi gay, o comunque il fatto era rinviato...non ho mai avuto problemi nel socializzare con il prossimo soprattutto per il fattore BENESSERE INTERIORE...molto sicuro di me, ottimista in tutto,  ;)anche perchè ho seguito la filosofia dell'essere sincero sempre, cosa a mio avviso molto importante...in qualsiasi cosa...o forse anche per il fatto che non ho atteggiamenti diciamo femminili e magari la cosa non era molto evidente e per questo non sono mai stato discriminato...insomma ora le cose sono cambiate nel senso che so che dietro l'angolo ci può essere qualcuno che mi disprezza per il mio orientamento sessuale, e questo è un qualcosa che mi ha rubato molta fiducia nel prossimo, facendo calare drasticamente il mio benessere interiore e facendomi soffrire parecchio..ma allo stesso tempo forza e FORAGGIO, per un motivo o per un altro tutti soffriamo nella vita, non è la fine del mondo!La tua combinazione Omosessualità e benessere interiore risiede soprattutto nel bellissimo rapporto che ho con i miei Amici, per le new entry da quando l'ho accettato è una cosa diversa.. :gha:

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e perché devi trasferirti all'estero? perché in un paese come questo c'è gente che ostacola i diritti e le libertà glbt. chimicamente e fisicamente l'omosessualità non ti offre motivi per essere triste, psicologicamente e socialmente sì. ma la psicologia e la socialità dipendono dal nostro rapporto con l'esterno, ergo, è colpa del mondo circostante se l'omosessualità viene vissuta male.

 

ti quoto perchè la penso esattamente come te!

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  • 2 years later...

La combinazione è più che possibile, anzi avviene senz'altro

quando l'omosessuale si rende conto per primo di non aver

nulla che vada contro natura.

Io sono gay da sempre, mi sono sempre e subito accettato

senza mai recedere. Ho avuto e ho tutt'ora i miei problemi

di malessere interiore, ma non sono per alcun modo connessi

alla mia natura omosessuale.

Chiaramente è palese che se un omosessuale non si accetta

per primo, non ha diritto che lo facciano gli altri.

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E' vero, all'inizio ci si pone qualche problema...io stesso mi sono posto tante domande sulla vita di coppia..sui figli..sul matrimonio...ma nella vita bisogna fare delle scelte. Attualmente mi rispondo che preferirei una vita con un uomo accanto. Non starei male con una donna e fino a qualche mese fa mi immagino la classica vita fatta di matrimonio, figli, nipotini da dare e bla bla...questo fino a quando non riuscivo a capire come potesse un uomo innamorarsi di un altro uomo. Dopo che è successo, l'idea di vita tradizionale italiana si è andata a fottere e mi immagino, come già scritto sopra, più con un uomo che con una donna...certo mi fa "strano" pensare di vivere, sposarmi e magari adottare bambini ma forse perché siamo in Italia e l'arretratezza dilaga.

Per quanto concerne il benessere interiore, posso dire di stare bene. Non vivo assolutamente male la mia bisessualità, tranne quando leggo commenti omofobici che ora mi danno molto più fastidio rispetto a prima.

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