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Come siete arrivati ad accettarvi?


lecosechenondici

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Si dice meglio tardi che mai, ma vi dico che è una vaccata assurda, il tempo andato non torna più e si rimane sempre indietro a chi ha avuto uno "sviluppo" normale legato all'età.

Certo il tempo non torna più indietro questo è vero ed anche io soffro di non essermi goduto gli anni dell università come potevo eppure devi pensare che è stato investito per essere ciò che sei e che non poteva andare diversamente.

Concordo col punto di vista di Iron.

Credere e pensare di aver perso tempo è l'unica, vera perdita di tempo.

 

Questo è vero, o meglio molto probabile ma non saprei quanto sia dovuto all'età e quanto invece al poter crescere come gay adolescenti nel 2016 rispetto al 1996, probabilmente per loro è tutto più easy perchè l'argomento è open rispetto a 20 anni fa.

Crescere non è mai facile.

Lo è per noi che quella fase l'abbiamo superata, ma le condizioni esterne/oggettive non alleggeriscono mai il carico interno/soggettivo.

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le condizioni esterne/oggettive non alleggeriscono mai il carico interno/soggettivo.

 

Be se cresci a casa di Freedog dove giravano in tranquillità gay e personaggi queer non ha lo stesso peso che crescere con i nonni cattolici per cui il sesso era "il male" e gli omosessuali "gente malata", direi che allegerisce eccome. Le condizioni esterne sono tra i fattori fondamentali che influenzano le sensazioni interne.

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Per il resto per me l'accettazione non è mai stata uno step, lo è stato invece, e molto difficile, passare dall'omosessualità teorica e masturbatoria a quella pratica e matura!

 

Idem :D

 

è sorprendente la differenza che c'è tra il fare le cose nella propria testa e il farle sul serio.

 

Da bambino non pensavo a me stesso come gay però quando riguardo le foto del passato rivedo me stesso strusciarmi su mio zio, abbracciare i miei cugini.. provocare mio fratello XD  ho sempre fatto tutto quello che volevo fare e mi veniva naturale e ricordo che provavo un certo gusto nel farlo proprio perché molte cose erano considerate "inappropriate". Mi è sempre piaciuto fare l'esatto contrario di quello che tutti facevano XD in tutti i campi :)

 

Quindi, per molti versi ero gay agli occhi degli altri ancor prima che io stessi prendessi coscienza di me stesso :)

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Credere e pensare di aver perso tempo è l'unica, vera perdita di tempo.

 

A stretto rigore non è l'unica perdita di tempo

ma una seconda perdita di tempo, nel senso

che è inutile rimpiangere qualcosa, che in ogni

caso non tornerà per il solo fatto di essere rimpianto

 

 

 

Le condizioni esterne sono tra i fattori fondamentali

 

E' vero hai ragione, sarebbe sbagliato farsi carico di tutte le

colpe, anche se sicuramente avresti potuto reagire meglio

è chiaro che l'intervento censorio di tuo padre lasciò il segno

 

Secondo me è una testimonianza importante perchè fa capire

quanto possano incidere fattori precoci di interdizione e censura

e quanto a volte un padre attento e consapevole, che avrebbe

potuto aiutare in realtà finì per far danni, anche in buona fede

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Be se cresci a casa di Freedog dove giravano in tranquillità gay e personaggi queer non ha lo stesso peso che crescere con i nonni cattolici per cui il sesso era "il male" e gli omosessuali "gente malata", direi che allegerisce eccome

beh, più che un "merito" (che, nel caso, sarebbe dei miei) credo di aver avuto semplicemente una gran botta di culo.

Cosa che non mi dispiace affatto, anzi!

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anche se sicuramente avresti potuto reagire meglio

Chi mi avrebbe dovuto far capire quale reazione era migliore a 11 anni, nel 1987?

E inoltre, come può il rimpianto, nel mio cervello, non manifestarsi in questo caso? Non è che mi siedo sulla poltrona e mi dico "rimpiangi quello o questo", la cosa invece parte automaticamente per meccanismi di traduzione e composizione chimica delle aree cerebrali interessate, dei neuroni e sinapsi quando ad esempio, parlando con forumini, mi dicono di aver provato una chiara attrazione sessuale a 12 anni e che a 16 hanno cercato volontariamente un contatto omosessuale dettato da questa attrazione. Poi è chiaro che cerco (e se son bravo, riesco) a soffocare quel pensiero, ma la sua nascita, per come la vivo io, è spontanea e incontrollabile. E credo questo sia dovuto alle caratteristiche biologiche innate della mia materia grigia e alle modifiche organiche provocate dalle esperienze e dalla formazione.

In fin dei conti non capisco perchè se sei alto 1.60 nessuno osa dirti "pensa a crescere fisicamente" per migliorare mentre se hai rimpianti i consigli sono spesso "non pensarci\pensa positivo" come se non si accettasse che il cervello sia una materia organica con le sue caratteristiche soggettive e proprie di ogni persona come lo sono le ossa e i muscoli.

 

NON E' SCRITTO IN TERMINI POLEMICI ma di curiosità e di confronto delle esperienze, vorrei questo sia chiaro.

 

 

semplicemente una gran botta di culo

Che è quello che spesso dico io, le botte di culo intervengono nella vita molto più che gli immensi sforzi di comprensione del sè e di cambiamento

Edited by Efestione7
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Come mai i tuoi freedog frequentavano la scena gay / trans.... di roma ?

ma che te sei fumato??

no, perchè deve da esse roba bona, visti i risultati...

 

cmq

  1. non vivevamo a Roma, ma al paesello
  2. loro, da bravi ex sessantottini molto frikkettoni, avevano tanti amici estrosi & baracconissimi inside, che spesso & volentieri ci pascolavano per casa in cerca di ispirazione, cibo & un tetto. Da ragazzino ho visto creare coreografie, prime bozze di romanzi (qualcuno diventato pure best seller), attori che studiavano copioni, gruppi punk & i primi metallari.. insomma, varia umanità. E di sicuro non mi annoiavo!
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Chi mi avrebbe dovuto far capire quale reazione era migliore a 11 anni, nel 1987?

 

Se tu vedi solo il nero e freedog solo il bianco

abbiamo una visione di sintesi semplificata, che

è vera intendiamoci, ma selettiva di un solo aspetto

di una vicenda complessiva

 

Se io scrivo che a casa mia gli omosessuali entravano

ed erano trattati bene, ma aggiungo che venivano definiti

come "coloro a cui non piacciono le donne" ed entravano

rigorosamente soli ( mai accompagnati da un ragazzo o da

un compagno...)

 

Io ho un quadro già più grigio

 

Nessuno in casa mia li ha mai disprezzati, ma erano definiti

solo in "negativo", ciò che facevano nella loro vita rimaneva

avvolto dal riserbo e dal mistero...ed io maturai la convinzione

che gli omosessuali erano persone che vivevano sole, a volte

con delle madri ( l'unica cosa di personale di cui parlavano in

pubblico era la "mamma" XD )

 

Questo è il quadro pre-frikkettone della borghesia italiana di

una città laica e di sinistra

 

I miei avevano anche dei libri sulla sessualità che erano lasciati a

disposizione dei figli, perchè erano laicamente considerati "educativi"

in teoria un atteggiamento progressista...

 

Però essendo libri tradotti in Italia negli anni '70 ma pubblicati in america

10 anni prima io ci lessi che i gay erano "malati" ma "incurabili" e che vivevano

facendo sesso nei cessi pubblici

 

Quindi ciò che capii fu che l'omosessualità era una "condizione" a cui rassegnarsi

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se Ti mandavano in chiesa non diventavi finocchio

ehm..

ce lo sapevi che sono uno dei pochissimi italici a non esse manco battezzato???

come direbbe Madreh "meglio frocio che leccapreti!!"

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Mi sento quasi solo in questo topic, io non ho mai avuto negazioni, sin da piccolo sapevo che mi piacevano i maschi e non le femmine, quando ho imparato le parole che definivano la mia condizione (prima le parolacce certamente) ho con tutta semplicità pensato: ah allora è questo quello che sono.

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ho sempre saputo di essere gay. non ho mai tentato di negarlo a me stesso. tantomeno ho mai cercato di costringermi a cambiare orientamento sessuale. 

però ho tentato di negarlo agli altri: in tre occasioni, durante l'università, ho provato a nascondermi al mondo fidanzandomi con un delle ragazze. ma sapevo che gay ero e gay sarei rimasto. gay volevo rimanere. cercavo una copertura che mi facesse apparire etero agli occhi del mondo. mi illudevo. sono scoppiato quasi subito, tutte e 3 le volte. "scusami se ti lascio... non sei tu, sono io... sono confuso... ho bisogno di stare da solo e di riflettere..". tutte minchiate.

questo è stato il problema che mi ha accompagnato negli anni: la paura di essere giudicato. di deludere le persone. di essere emarginato. di essere l'unico diverso. di essere quello strano. e così via, il paesello dalla mentalità retrograda, una serie interminabile di paranoie.   

ho sempre avuto un carattere riservato. sono bravissimo ad ascoltare i problemi degli altri. ma poi quando si tratta di me, è difficile trovare la chiave per farmi aprire. a 17 anni, ho avuto un lutto. ho perso mia madre dopo una malattia. questo evento ha contribuito pesantemente a peggiorare la mia chiusura affettiva.

sono diventato uno studente modello. un carro armato. pensavo a studiare, a costruirmi una carriera lavorativa, a raggiungere una vita completamente autonoma. avevo (ho) tanti amici. ma evitavo qualsiasi discorso che poteva riguardare i miei interessi personali-affettivi. ascoltavo gli sfoghi d'amore di tutti, i loro successi in amore, davo consigli. ero (sono) il punto di riferimento. ma non parlavo mai di me. "io sto bene da solo", ripetevo prima di chiudere il discorso.

a 25 anni avevo una laurea in medicina e facevo sostituzioni ai medici di famiglia. Alcune persone che venivano a visita mi dicevano: "dottore, ma come è giovane... ma l'altro dottore quando ritorna? io vorrei parlare con lui, perché mi segue da anni". allo stesso tempo i miei amici mi dicevano: "il pub non ti piace. la discoteca neanche. alle 23 hai sonno. come sei vecchio...". insomma mi sentivo l'unico abitante di una realtà parallela, non sincronizzata con la vita reale.  

a volte mi invaghivo di un ragazzo. generalmente coetaneo o più grande di me. non necessariamente per la sua bellezza fisica, anzi. tante volte mi attraeva per una sorta di affinità mentale. ma il fatto di non essere apertamente dichiarato mi condizionava in maniera importante. i miei messaggi erano ambigui. l'altra persona non capiva le mie intenzioni. io non capivo se avevo di fronte un gay oppure un etero. ma non chiedevo. per cui o mi trascinavo in situazioni logoranti e perse in partenza, oppure causavo una inevitabile perdita di interesse nell'altro. ed io rimanevo come un cretino ad arrabbiarmi con me stesso.

mi sono 'svegliato' abbastanza tardi. c'è voluto un po' prima che mi decidessi a riprendere in mano la parte della mia vita che avevo chiuso nell'armadio. a tutt'oggi ho ancora una lunga strada da percorrere.

forse sono stato anche un po' sfortunato a non incontrare prima delle persone che mi hanno saputo capire e che mi hanno fatto capire tante cose.

magari ho sbagliato a voler fare sempre tutto da solo, a risolvere da me i miei problemi. a non chiedere. a volte accettare un aiuto esterno aiuta a fare prima e a fare meglio.

Consiglio a Lecosechenondici di prendere coraggio a 4 mani e di venire ai raduni!!!! Ho partecipato al raduno di Torino. Parlo per esperienza. 

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Mi sono sempre piaciuti sia gli uomini che le donne. A 11 anni i primi pensieri sul custode 50 enne della scuola. Periodo di m..."oddio perché mi piacciono le ragazze e i vecchi? OMG". Guai a dirlo in giro."La gerontofilia, omg, ti manca tuo padre XD 11! !!111!!ONE!!!"

Mi sono fatto bastare le donne per anni non godendo al 100%.

Poi crescendo pian piano ho capito quanto la percentuale non sia 50% e 50%. Ho passato un'adolescenza pessima e piena di confusione. Me ne vergognavo e appena uscito dall'adolescenza pian piano ho fatto davvero chiarezza e mi sono accettato.

Mi piace dirlo : Sì, sono bisessuale e la bisessualità esiste. Preferisco un sesso rispetto all'altro ma sono bisessuale.

Col tempo ho imparato a riderci sopra. Sì, mi piacciono i culi flosci dei maturi e sono attivo con loro. E allora? Ora sto sperimentando nuove cose che non mi dispiacciono affatto.

 

Inviato dal mio SM-J320FN utilizzando Tapatalk

Edited by PiNKs
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La mia storia è un po' lunghetta, ma tanto non siete mica obbligati a leggere :P

Fino a 15-16 anni neanche consideravo l'idea di essere gay/bisex: avevo avuto un paio di infatuazioni per delle ragazze ma alla fine non era mai sbocciato nulla.

Nell'estate 2011 conobbi quello che sarebbe diventato il mio migliore amico, il bello è che il nostro rapporto era decisamente più simile a un fidanzamento che non a un'amicizia: ci raccontavamo tutto, passavamo insieme ogni momento possibile (weekend, capodanno, festività varie...), ogni scusa era buona per vederci. Col tempo iniziai però a esserne attratto anche fisicamente e inizialmente stavo male per questa cosa, mi faceva sentire spaesato e incerto su cosa fare. Preferii non pensarci più e prendere le distanze dal mio amico, che nel frattempo stava facendo altrettanto perché diceva di essere impegnato con la scuola e con una ragazza che gli piaceva.
Dal 2013 al 4 marzo 2015 poi è stato un continuo senso di confusione: seghe sia su ragazzi che ragazze, notti passate a guardare come un cretino gli album FB del mio amico, isterie e pianti soffocati per come mi aveva trattato, con tanto di "ma perchè proprio a me" "Io gli volevo bene, cosa ho sbagliato?".

Dal 5 marzo 2015 al 6 settembre 2016 un ragazzo gay mi ha fatto delle avances su meowchat e incuriosito sono stato al gioco. Gli dissi tutto e lui iniziò a essere più premuroso nei miei confronti, tra un sexting e l'altro mi aiutò davvero molto ad accettare la mia bisessualità. Diventammo quasi amici, ed ero felice di aver trovato qualcuno che mi capisse finchè lui smise di connettersi senza dirmi niente xD
Poi cambiai corso di laurea e ora nella mia classe c'è un ragazzo talmente bello che mi ha smosso definitivamente, vi giuro non sono mai stato attratto così tanto da qualcuno (specie da un uomo). Non ho ancora detto a nessun amico/parente che sono bisessuale, francamente non credo che lo farò mai.

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Principalmente uscendo, a piccoli passi, dalla zona di comfort.
​Prima aprendo agli uomini su tinder, poi cominciando a dichiararmi bi/pansex sui siti di incontri, poi uscendo con ragazzi, ultimamente partecipando a sex party per abituarmi al corpo maschile e per "sperimentare" la bisessualità, sia da attivo che da passivo

Dopodomani esco con un ragazzo con cui sono uscito un paio di settimane fa... quindi fra qualche giorno potrei aver fatto un altro passetto avanti ;)

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