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L'amico della chat. Qualche consiglio?


LDaverio

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Tempo fa ho conosciuto un ragazzo su una chat gay. Premetto che lui non mi interessa fisicamente, cercavo solo un confronto. Come me, è un tipo timido, anche se un po' strano :P La sua compagnia è tutto sommato piacevole. Abitualmente ci vediamo per fare qualche passeggiata, mangiare fuori, visitare qualche museo. Verso febbraio, però, cominciò ad utilizzare sempre più spesso la scusa di essere impegnato con un amico. Pensando che volesse evitarmi lasciai la presa. Lui mi ricontattò dopo poco, riprendemmo a parlare e mi disse che il suo comportamento era dovuto al fidanzamento con questo amico. Gli dissi che ero felice per lui e che mi avrebbe fatto piacere conoscere il suo ragazzo. Conversazione stoppata bruscamente. Ancora, dopo qualche giorno mi disse che in realtà era tutta una balla e che voleva vedere la mia reazione per essere sicuro che non volessi altro che un'amicizia. Sinceramente sul momento rimasi sconvolto, ma poi mi è passata e gli ho chiarito le cose [caro X, non mi interessi fisicamente o sentimentalmente, mi fa piacere continuare ad essere amici perché sei simpatico e sei l'unica amicizia gay che ho] 

Non lo trovate strano?

 

Ancora qualcosa. Inizialmente, essendo per forza di cose vicendevolmente dichiarati, mi sentivo libero di fargli notare (discretamente) un bel ragazzo per strada e cose del genere. Lui risultava un po' infastidito, così ho smesso. Praticamente ora è come se fosse un amico come tutti gli altri, un po' come se non sapesse dei miei interessi o.o Certo, non è un problema però... voi che ne pensate?

 

Aggiungo un'ultima cosa. Ricordo una mattina che ci vedemmo, forse la seconda volta. Passando davanti ad un bar gli dissi: "prendiamoci qualcosa!" ed entrai direttamente. Lui mi seguì. Dato che era mattina presto, prendemmo due caffè e ci sedemmo al tavolo. Arrivata l'ordinazione, praticamente mi costrinse a bere il caffè tutto d'un sorso perché, a suo dire, non si sentiva molto a suo agio nel bar seduto con un amico. Una volta usciti gli parlai, lo ascoltai ecc... in seguito siamo capitati in bar a qualsiasi ora senza nessun problema. Possibile che non era mai stato al bar con un amico? Insomma, mica è una cosa gay!

 

Attualmente ci sentiamo ogni tanto e sembra tutto normale, premesso che io non apra discorsi troppo espliciti. Ho l'impressione che mentre io cercavo un amico gay, lui cercasse un amico e basta. Forse sono tutte sovrastrutture mentali mie... ah! Una volta lo invitai ad una mostra a cui andavo con un amico dell'uni. Per sicurezza chiarii che non sapeva niente di me. Fu inizialmente evasivo, poi non rispose e infine ci appese. o.o In seguito disse di aver letto tardi i messaggi.

 

Illuminatemi.

 

P.S. 

Mi spiace per il discorso un po' scompaginato, ma sono le 3 del mattino :P Chiedo venia.

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davydenkovic90
. Praticamente ora è come se fosse un amico come tutti gli altri, un po' come se non sapesse dei miei interessi o.o

 

 

Ho l'impressione che mentre io cercavo un amico gay, lui cercasse un amico e basta.

 

Vista quest'ultima frase, forse il problema ce l'hai tu. 

Gli altri tuoi amici non sanno dei tuoi interessi?

Vuoi un amico gay per sfogare tutto il tuo "essere gay" su quell'unica persona o per usarlo come tramite o come spalla per riuscire ad esprimere più liberamente la tua sessualità? Forse a lui la cosa non va.

L'amicizia non è gay o etero. Si può essere più a nostro agio con un ragazzo gay che ci capisca di più su determinati argomenti e situazioni che gli etero non possono capire, si può anche avere uno slancio di solidarietà verso altri ragazzi gay che vivono i nostri stessi problemi, ma non ha senso fare la distinzione che fai tu fra "amico gay" e "amico e basta". Un conto è un amico "che è anche gay", un conto è un "amico gay" nella tua accezione. Sembra quasi che tu voglia usarlo, perché è gay. E forse a lui dà fastidio questo comportamento. Non è neanche vero che due ragazzi gay che si conoscono diventino per forza amici, o che tu e i discorsi che fai tu a lui debbano andare per forza bene e che tu debba per forza stargli simpatico perché siete entrambi gay. Questa sua timidezza o stranezza o evasività magari è semplicemente disinteresse nei tuoi confronti e un tentativo di chiudere un rapporto dove non è a suo agio

Edited by davydenkovic90
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Per come io interpreto la vicenda lui ha l'impressione che quando andate in giro assieme si puo' capire che siete entrambi gay o che tu sei gay e che di riflesso si possa pure pensare che lui sia gay.

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Vista quest'ultima frase, forse il problema ce l'hai tu. 

Gli altri tuoi amici non sanno dei tuoi interessi?

Vuoi un amico gay per sfogare tutto il tuo "essere gay" su quell'unica persona o per usarlo come tramite o come spalla per riuscire ad esprimere più liberamente la tua sessualità? Forse a lui la cosa non va.

L'amicizia non è gay o etero. Si può essere più a nostro agio con un ragazzo gay che ci capisca di più su determinati argomenti e situazioni che gli etero non possono capire, si può anche avere uno slancio di solidarietà verso altri ragazzi gay che vivono i nostri stessi problemi, ma non ha senso fare la distinzione che fai tu fra "amico gay" e "amico e basta". Un conto è un amico "che è anche gay", un conto è un "amico gay" nella tua accezione. Sembra quasi che tu voglia usarlo, perché è gay. E forse a lui dà fastidio questo comportamento. Non è neanche vero che due ragazzi gay che si conoscono diventino per forza amici, o che tu e i discorsi che fai tu a lui debbano andare per forza bene e che tu debba per forza stargli simpatico perché siete entrambi gay. Questa sua timidezza o stranezza o evasività magari è semplicemente disinteresse nei tuoi confronti e un tentativo di chiudere un rapporto dove non è a suo agio

mmm...

la nostra amicizia mi va bene com'è. Lo so che non esistono amicizie gay o etero, dico solo che quando capita l'argomento (es: "oggi tornavo dall'uni con un mio amico - che è pure carino - e...") a lui dà evidentemente fastidio. Mi chiedo perché. Sulla chat gay cercavo una amicizia "dichiarata" è vero, ma ora siamo semplici amici... quando ho detto che a volte ho l'impressione che fosse alla ricerca di un amico "e basta" intendevo dire che mi pare che non abbia amici. Insomma ho l'impressione che lui parli solo con me, esca solo con me ecc... non voglio usarlo! Anzi, sono preoccupato per lui. Se non mi fosse stato simpatico di certo avrei troncato i rapporti!

Non cerco un'amicizia gay per sfogare tutto il mio "essere gay", ma solo per sentirmi meno in difetto e meno in colpa verso l'altro. Non è facile sentire che si sta omettendo sempre qualcosa all'amico. Io una cosa così non l'ho mai avuta. Se c'è confronto ancora meglio, mi farebbe solo bene. Però ho l'impressione che lui voglia che io finga anche nei più banali riferimenti. Se per strada mi piace una ragazza e lo dico è tutto ok. Se è un ragazzo no.

Il solo modo in cui mi hai dipinto mi fa stare male.

Per come io interpreto la vicenda lui ha l'impressione che quando andate in giro assieme si puo' capire che siete entrambi gay o che tu sei gay e che di riflesso si possa pure pensare che lui sia gay.

L'ho pensato anche io. Mi pare strano, siamo entrambi molto normali. Insomma: a capire non si capisce. Non so, in alcune situazioni mi sembra un po'  impacciato, come se non si trovasse a suo agio, così glielo chiedo. Spesso mi dice che non è "abituato" (andare al museo con un amico, stare seduto al tavolo con un amico, guardare una vetrina!!) Spesso ho pensato che si riferisse velatamente alla sessualità, ma ora comincio a credere che si riferisca semplicemente allo stare con qualcuno (per strada).

Boh sono un tipo timido anche io, ma non fino a questo punto...

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In che modo che ti ha dipinto ti fa star male ?

 

"A capira non si capisce..." Quel che conta non e' se si capisce ma se lui crede che si potrebbe capire.

Forse lui si e' isolato da tutti per evitare si possa pensare che lui sia gay e ora si ritrova abituato ad essere solo e solo a stare in compagnia con qualcuno nella sua ottica lo mette in paranoia perche' si potrebbe pensare che lui e' gay.

Edited by marco7
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In che modo che ti ha dipinto ti fa star male ?

Mi è sembrata la descrizione di una persona che vuole sfruttare per proprio tornaconto l'altro e che pretende da quest'ultimo un preciso comportamento. Io non sono una persona del genere. 

 

 

I"A capira non si capisce..." Quel che conta non e' se si capisce ma se lui crede che si potrebbe capire.

Forse lui si e' isolato da tutti per evitare si possa pensare che lui sia gay e ora si ritrova abituato ad essere solo e solo a stare in compagnia con qualcuno nella sua ottica lo mette in paranoia perche' si potrebbe pensare che lui e' gay.

 

Io percepisco che lui ha un problema e mi pare che vada un po' oltre la questione dell'essere gay o meno. Sicuramente c'è questa componente.
Ripeto, forse sono impressioni mie. Non so parlargliene o far finta di nulla per non urtare la sua sensibilità
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E' possibile che volendo tu trovare un ragazzo con cui iniziare

un "confronto" e dovendo dribblare tutti coloro che volevano sesso

cercavano fidanzati ed avevano immagini gay "fluorescenti"....insomma

scarta di qui, scarta di là....tu sia venuto in contatto con una persona un po'

problematica

 

Da qui a pretendere di giudicare una persona, andando oltre l'espressione

generica del "problematico", è ovviamente un azzardo

 

Io non credo che lui voglia "sfruttarti", ma certamente non si fida di te ( ti ha

messo alla prova....con il giochino del fidanzato ) e quindi quel che ne potrei

ricavare è che sia una persona molto "diffidente"

 

La diffidenza potrebbe essere un tratto costitutivo, ma anche "adattativo" al cd

"panico gay" Detto in parole povere, è vero che essere omosessuale ti pone

di fronte a delle difficoltà specifiche, ma questo non trasforma il mondo in una

jungla....tale per cui anche dietro un caffé in un bar si nasconde un pericolo

potenziale.

 

Se questo ragazzo fosse cresciuto in un piccolo paese, potrebbe averci sommato

la "cultura del sospetto" delle piccole comunità che - essendo lui gay - potrebbe

averlo spinto anche a sviluppare reazioni di tipo ansioso ( all'ansia corrisponde il

controllo, al bisogno di controllo a sua volta la diffidenza come in un circolo vizioso )

 

Prendi però queste mie considerazioni per quel che sono: la summa di mie esperienze

di incontri con vari ragazzi, da me ritenuti "diffidenti" più che un giudizio su una persona

che non conosco

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L'amicizia non è gay o etero. Si può essere più a nostro agio con un ragazzo gay che ci capisca di più su determinati argomenti e situazioni che gli etero non possono capire, si può anche avere uno slancio di solidarietà verso altri ragazzi gay che vivono i nostri stessi problemi, ma non ha senso fare la distinzione che fai tu fra "amico gay" e "amico e basta". Un conto è un amico "che è anche gay", un conto è un "amico gay" nella tua accezione. Sembra quasi che tu voglia usarlo, perché è gay. E forse a lui dà fastidio questo comportamento. Non è neanche vero che due ragazzi gay che si conoscono diventino per forza amici, o che tu e i discorsi che fai tu a lui debbano andare per forza bene e che tu debba per forza stargli simpatico perché siete entrambi gay.

:hail:  :hail:  :hail:  :hail:  :hail:  :hail:  :hail:  :hail:

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Non c'è niente di male nel cercare un confronto

con un amico gay, se si è newbie degli ambienti

 

Soprattutto se si è nella fase di isolamento dai

vecchi amici etero, perchè non si è ancora pronti

per un CO etc

 

Forse sarebbe più corretto parlare di frequentazioni

e conoscenti, ma si sa che l'espressione "amici" ha

un significato abbastanza ampio

 

Certo poi si deve andare avanti o oltre, ma è anche

vero che da qualche parte si deve cominciare per valorizzare

la propria omosessualità ed in genere si fa così

 

In sintesi: questa persona forse non è adatta, ma il suo approccio

non è sbagliato

 

Non capisco perchè lo criticate...francamente

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Per poter disporre di un'ottica più chiara, sarebbe ideale conoscere qualche aneddoto in più circa il carattere e la confidenza con sé stesso di cui gode questo amico.

Ti sei limitato, giustamente, a descrivere il suo rapporto con te, evitando però di riferire qualche dettaglio puramente personale come eventuali insicurezze, paranoie, problemi d'autostima, disagi la propria sessualità intrinsecamente ed in famiglia.

E' probabile che il problema risieda a monte, a prescindere dalla natura e dall'intensità dell'amicizia che vi lega.

Edited by Laen
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è cosi palese che lui voglia solo te e teme di diverti con altri "amici" anche giovanni pascoli era morboso ma è diventato un poeta di grande fama :sisi:

Edited by Zafkiel
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E' possibile che volendo tu trovare un ragazzo con cui iniziare

un "confronto" e dovendo dribblare tutti coloro che volevano sesso

cercavano fidanzati ed avevano immagini gay "fluorescenti"....insomma

scarta di qui, scarta di là....tu sia venuto in contatto con una persona un po'

problematica

 

Da qui a pretendere di giudicare una persona, andando oltre l'espressione

generica del "problematico", è ovviamente un azzardo

 

Io non credo che lui voglia "sfruttarti", ma certamente non si fida di te ( ti ha

messo alla prova....con il giochino del fidanzato ) e quindi quel che ne potrei

ricavare è che sia una persona molto "diffidente"

 

La diffidenza potrebbe essere un tratto costitutivo, ma anche "adattativo" al cd

"panico gay" Detto in parole povere, è vero che essere omosessuale ti pone

di fronte a delle difficoltà specifiche, ma questo non trasforma il mondo in una

jungla....tale per cui anche dietro un caffé in un bar si nasconde un pericolo

potenziale.

 

Se questo ragazzo fosse cresciuto in un piccolo paese, potrebbe averci sommato

la "cultura del sospetto" delle piccole comunità che - essendo lui gay - potrebbe

averlo spinto anche a sviluppare reazioni di tipo ansioso ( all'ansia corrisponde il

controllo, al bisogno di controllo a sua volta la diffidenza come in un circolo vizioso )

 

Prendi però queste mie considerazioni per quel che sono: la summa di mie esperienze

di incontri con vari ragazzi, da me ritenuti "diffidenti" più che un giudizio su una persona

che non conosco

Che io abbia bisogno di un confronto è sicuro :) Ma non sono il tipo che pretende le cose dagli altri. Io sento che lui ha un'agitazione tutta particolare quando ci vediamo e non so se pensa che io abbia di quelle pretese (che ripeto, non ho) oppure ci sia qualcosa di più complesso.

Aggiungo che lui non è di Napoli, abita nella periferia.

Ora che mi ci fai pensare ha spesso sostituito il mio termine "timidezza" con "ansia", anche se non so cosa possa cambiare nella pratica.

 

 

Non c'è niente di male nel cercare un confronto

con un amico gay, se si è newbie degli ambienti

 

Soprattutto se si è nella fase di isolamento dai

vecchi amici etero, perchè non si è ancora pronti

per un CO etc

 

Forse sarebbe più corretto parlare di frequentazioni

e conoscenti, ma si sa che l'espressione "amici" ha

un significato abbastanza ampio

 

Certo poi si deve andare avanti o oltre, ma è anche

vero che da qualche parte si deve cominciare per valorizzare

la propria omosessualità ed in genere si fa così

 

In sintesi: questa persona forse non è adatta, ma il suo approccio

non è sbagliato

 

Non capisco perchè lo criticate...francamente

 

Per poter disporre di un'ottica più chiara, sarebbe ideale conoscere qualche aneddoto in più circa il carattere e la confidenza con sé stesso di cui gode questo amico.

Ti sei limitato, giustamente, a descrivere il suo rapporto con te, evitando però di riferire qualche dettaglio puramente personale come eventuali insicurezze, paranoie, problemi d'autostima, disagi la propria sessualità intrinsecamente ed in famiglia.

E' probabile che il problema risieda a monte, a prescindere dalla natura e dall'intensità dell'amicizia che vi lega.

Giusto per rendere meglio l'idea: entra in agitazione anche se gli chiedo cosa ha fatto il sabato sera precedente. Se lo invito a uscire con un mio amico rifiuta. E' un bravo ragazzo, simpatico ecc... ma ci sono questi momenti in cui mi allontana. Che lui voglia rompere i rapporti non credo, perché mi propone di vederci allora?

Lo so, la situazione è complessa ed è difficile renderla nella sua interezza sul forum.

 

Non so se è dichiarato a casa, se ha esperienze gay, se si è accettato e così via dicendo. Semplicemente so che è gay perché me lo ha detto in chat quando ci conoscemmo. Evito qualsiasi riferimento, perché gli dà fastidio, anche se non capisco perché. L'amicizia è bella così, ma ho paura che sia lui a non sentirsi a proprio agio ogni tanto. Non so fino a che punto l'omosessualità c'entri, ho l'impressione che ci sia qualcosa di più profondo.

 

Avevo pensato di dirgli semplicemente che non si deve sentire timido con me e che non ha nessun obbligo nei miei confronti, ma non so come la prenderebbe. 

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A me sembra ovvio che lui ti voglia come fidanzato

e che ti abbia raccontato la storia del finto amico per ingelosirti.

Dici? (se sei ironico ti ho preso sul serio :P)

Mi pare strano perché con lui sono stato chiaro in quel senso. Quando ci conoscemmo fu chiaro anche lui (cercavamo entrambi amicizia).

Ricordo che in seguito alla cosa del falso fidanzato mi disse che voleva essere sicuro che la nostra fosse solo un'amicizia. Aggiunse un riferimento "da ottobre", ma non ho approfondito perché mi ha fatto capire che quella era un'idea sua e che non dovevo farci caso.

 

 

Da quanto tempo lo frequenti ?

 

Quanto tempo fa l'hai visto la prima volta in chat ?

mmmm

mi pare fosse luglio o agosto scorso.

Mi sono ricordato un'altra cosa!

Il suo comportamento evasivo cominciò dopo un nostro incontro di dicembre, poco prima di Natale. Mi portò un regalo, mi dispiacque non avere nulla per lui :S

Sinceramente non credo che sia una cosa importante, infondo fra amici capita di farsi qualche regalo. O almeno a me in passato è già capitato.

 

In ogni caso, per tutto gennaio non ci sentimmo, poi a febbraio cercava di evitare le conversazioni whatsapp. Il resto lo conoscete-

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Aggiungo che lui non è di Napoli, abita nella periferia. Ora che mi ci fai pensare ha spesso sostituito il mio termine "timidezza" con "ansia", anche se non so cosa possa cambiare nella pratica.

 

direi significhi questo

 

 

 

Giusto per rendere meglio l'idea: entra in agitazione

 

una persona "ansiosa" è una persona che sta male

 

una persona "timida" è una persona magari più emotiva della media o con più pudori della

media, ma direi che sia una persona che semmai si imbarazza facilmente, non che sta male

perchè sente montar dentro di sé l'agitazione

 

Quale è il rilievo dell'omosessualità?

 

Ovviamente su un gay dichiarato di 40 e passa anni....zero. Certo sarà ansioso nel caso

di un appuntamento, perchè è una situazione stressante come lo sarebbero altre, sul lavoro

o della vita quotidiana.

 

Una persona ansiosa che deve fare le sue prime esperienze gay, che sono situazioni ansiogene

per tutti, rischia però di esserlo al cubo.

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davydenkovic90

Il tuo ragionamento è molto contorto.

Non sei dichiarato, però vuoi accanto un amico gay "speciale" col quale fare i commenti sui bei ragazzi? Dici che lui ha problemi a farsi vedere in giro con te e poi tu lo inviti a un museo con un tuo collega di università che "non sa di te". 

Lui sarà un tipo problematico e difficile da capire, ma anche tu non scherzi.

La cosa del finto fidanzamento per vedere una tua reazione potrebbe anche far pensare che a lui interessi qualcosa di diverso da una semplice amicizia. Magari vuole semplicemente un feedback su di sé, capire se ti piace come ragazzo. Di solito i ragazzi molto giovani e inesperti che frequentano le chat sono anche alla ricerca di quello: vedere se riescono effettivamente ad attrarre qualcuno, se qualche pesce abbocca al loro amo... e poi finalmente avere le prime esperienze sessuali.

Qui non mi sembra che ci sia tutta questa amicizia in ballo, lui sembra un po' disinteressato e distaccato... un'amicizia è un rapporto di condivisione un po' più profondo. Qui siamo nell'ambito di una semplice conoscenza che può sfociare in un rapporto più profondo come concludersi per divergenze di opinioni...

Evidentemente se il mio messaggio precedente ti ha fatto male, ho toccato il tasto giusto.

Forse stai addirittura proiettando su di lui la tua paura di doverti dichiarare, di mostrarti in giro con un ragazzo e che la gente che vi vede capisca che siete gay.

 

L'ho pensato anche io. Mi pare strano, siamo entrambi molto normali. Insomma: a capire non si capisce.
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Dici? (se sei ironico ti ho preso sul serio :P) Mi pare strano perché con lui sono stato chiaro in quel senso. Quando ci conoscemmo fu chiaro anche lui (cercavamo entrambi amicizia). Ricordo che in seguito alla cosa del falso fidanzato mi disse che voleva essere sicuro che la nostra fosse solo un'amicizia. Aggiunse un riferimento "da ottobre", ma non ho approfondito perché mi ha fatto capire che quella era un'idea sua e che non dovevo farci caso.

 

Non sono affatto ironico.

Inventare un falso fidanzato per testare l'interesse dell'altro è un classico.

 

E questo spiega anche perché si irriti se tu gli parli di ragazzi.

 

Vuoi la controprova? Digli che ti sei trovato tu un fidanzato

(tanto è uno scherzo che lui ti ha già fatto)

e guarda come incassa male la notizia.

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Il tuo ragionamento è molto contorto.

Non sei dichiarato, però vuoi accanto un amico gay "speciale" col quale fare i commenti sui bei ragazzi? Dici che lui ha problemi a farsi vedere in giro con te e poi tu lo inviti a un museo con un tuo collega di università che "non sa di te". 

Lui sarà un tipo problematico e difficile da capire, ma anche tu non scherzi.

La cosa del finto fidanzamento per vedere una tua reazione potrebbe anche far pensare che a lui interessi qualcosa di diverso da una semplice amicizia. Magari vuole semplicemente un feedback su di sé, capire se ti piace come ragazzo. Di solito i ragazzi molto giovani e inesperti che frequentano le chat sono anche alla ricerca di quello: vedere se riescono effettivamente ad attrarre qualcuno, se qualche pesce abbocca al loro amo... e poi finalmente avere le prime esperienze sessuali.

Qui non mi sembra che ci sia tutta questa amicizia in ballo, lui sembra un po' disinteressato e distaccato... un'amicizia è un rapporto di condivisione un po' più profondo. Qui siamo nell'ambito di una semplice conoscenza che può sfociare in un rapporto più profondo come concludersi per divergenze di opinioni...

Evidentemente se il mio messaggio precedente ti ha fatto male, ho toccato il tasto giusto.

Forse stai addirittura proiettando su di lui la tua paura di doverti dichiarare, di mostrarti in giro con un ragazzo e che la gente che vi vede capisca che siete gay.

Davy ti stavo per scrivere. Lo so che sembra fatto positivamente, ma credimi non è così.

Rileggendomi mi sono reso conto di essere risultato un po' antipatico, mi spiace. Però devo sottolineare che se me la sono presa non è perché "il tasto è giusto", ma proprio per il contrario. Non voglio sfruttarlo e non pretenderei mai da nessuno qualcosa di prefigurato nella mia mente. Anzi, di prefigurazioni non me ne faccio proprio. Ti prego non prendermi a male, ma su questo non hai centrato il punto. Sai, non credo che a molti piaccia essere definito come un egoista approfittatore.

 

No, non è essenziale fare commenti sui ragazzi e cose del genere. Era un esempio per farvi capire che, anche se sento di poter evitare di far finta nei discorsi più banali, anche parlando senza pensare troppo, lui preferirebbe che mi comportassi falsamente. Almeno ho questa impressione. Dato che per me cambia ben poco se con lui specificamente si parla o meno di queste cose (non lo obbligo a confronti con me! Mai fatto!) è quasi un anno che ci vediamo, parliamo degli argomenti più disparati e così via. Lui di distacca in alcune situazioni affermando di non esserci abituato. Stare fermi a riempire una bottiglietta d'acqua ad una fontanella ad esempio. Se gli chiedo "che hai fatto ieri?" uguale.

 

Non dico che ci sia un legame infrangibile, ma comunque dopo quasi un anno un po' ci conosciamo. Se cercassi qualcuno da sfruttare per mio tornaconto l'avrei già abbandonato. 

 

Per quanto riguarda il mio CO, ho ancora paura che molte persone mi allontanino. Con alcune sono quasi sicuro che accadrebbe. E' da qualche tempo che sto pensando che nell'ambito famigliare stretto forse dovrei trovare il modo. Ma no, non cerco qualcuno da sfruttare per sfogare la mia sessualità, semplicemente vorrei non essere obbligato a mentirgli (per volontà sua).

Ok, non parliamo di queste cose. Ma pretendere che faccia finta... lo faccio per non farlo sentire male. 

In tutto questo non so che fare.

Non so se in realtà ha paura che io voglia più di un'amicizia o se ha paura che non sia così.

Non so se la sua agitazione sia dovuta al fatto che teme che per strada ci identifichino come gay (come potrebbero?) oppure è lui ad essere "socio-fobico".

Non so se parlargli o meno. E nel caso cosa dire?

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In tutta onestà io non ci vedo niente di contorto nel frequentare

dei gay e cazzeggiare e/o fare battutine sui bei ragazzi che passano

per strada

 

E', né più, né meno, ciò che fanno gli etero quando escono insieme e

vedono passare una bella ragazza per strada

 

Certo non la definirei una amicizia "speciale"...ma essendo l'unico ed il primo

gay che frequenta lo diventa per il solo fatto che è unico e non etero

 

Poi, se lui soffre di sindrome ansiosa-depressiva, oppure è geloso perchè

è innamorato...chiaramente la cosa non funziona

 

Ma cosa ci sarebbe di così "contorto"?

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bisognerebbe capire o sapere se il ragazzo soffre di ansia / attacchi di panico in senso clinico. Magari è strano perché per lui è già difficile uscire di casa per il panico usuale e se in più incontra te l'ansia aumenta ancora di più.

 

oppure potrebbe non aver nessun attacco di panico. da qual che scrivi per me non si può saperlo.

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bisognerebbe capire o sapere se il ragazzo soffre di ansia / attacchi di panico in senso clinico. Magari è strano perché per lui è già difficile uscire di casa per il panico usuale e se in più incontra te l'ansia aumenta ancora di più.

 

oppure potrebbe non aver nessun attacco di panico. da qual che scrivi per me non si può saperlo.

La verità è che non lo so neanche io.

Non capisco perché va in ansia improvvisamente. 

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davydenkovic90
Non voglio sfruttarlo e non pretenderei mai da nessuno qualcosa di prefigurato nella mia mente. Anzi, di prefigurazioni non me ne faccio proprio. Ti prego non prendermi a male, ma su questo non hai centrato il punto. Sai, non credo che a molti piaccia essere definito come un egoista approfittatore.  

Non ti definisco come un egoista approfittatore,  dai, non essere drastico.

Tutti siamo stati "nascosti" fino a un certo punto della nostra vita, tutti abbiamo avuto paura e tutti abbiamo cercato qualcuno che fosse come noi per essere finalmente liberi, almeno con lui. E magari trarre forza da questo rapporto per riuscire ad affrontare il coming out con i nostri amici preesistenti o con le nostre famiglie.

Non puoi agire più di tanto su di lui e usarlo come uno strumento. Lui è un'altra persona rispetto a te e avrà i suoi problemi, le sue timidezze e le sue difficoltà.

Tu puoi agire solo su te stesso e per questo ti consiglierei di preoccuparti di più delle tue paure sul coming out o sull'essere "scoperto" o che la gente intorno a te (anche estranei per strada) capiscano che sei gay

Hai scritto che hai invitato questo amico ad uscire con te e un tuo collega di università "che non sa di te".

In quel caso lui cosa avrebbe dovuto fare? Fingersi etero? Fare coming out al posto tuo? Fare presenza per poi, boh, agevolarti in seguito nel coming out col tuo collega di università?

Direi che qui la paura di essere scoperto ce l'hai tu e devi affrontarla in modo sereno... 

Il discorso del "devo fingere" non l'ho capito... cioè, girate per la strada e lui ti vuole costringere a parlare di calcio e figa per far credere che siete eterosessuali? Mi sembra insensato e inverosimile. Magari si imbarazza a parlare di bei ragazzi o non gli piace il modo esplicito in cui lo fai. E da qui il fastidio. Ma può essere solo un fatto di omofobia interiorizzata o timidezza o sessuofobia che molte persone hanno... ma da lì a fingere eterosessualità ce ne corre. Non ho capito come e con che discorsi ti indurrebbe a "fingere".

Edited by davydenkovic90
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Non ti definisco come un egoista approfittatore,  dai, non essere drastico.

Grazie. Sì forse l'ho letta in maniera sbagliata.

 

Tutti siamo stati "nascosti" fino a un certo punto della nostra vita, tutti abbiamo avuto paura e tutti abbiamo cercato qualcuno che fosse come noi per essere finalmente liberi, almeno con lui. E magari trarre forza da questo rapporto per riuscire ad affrontare il coming out con i nostri amici preesistenti o con le nostre famiglie.

Non puoi agire più di tanto su di lui e usarlo come uno strumento. Lui è un'altra persona rispetto a te e avrà i suoi problemi, le sue timidezze e le sue difficoltà.

Tu puoi agire solo su te stesso e per questo ti consiglierei di preoccuparti di più delle tue paure sul coming out o sull'essere "scoperto" o che la gente intorno a te (anche estranei per strada) capiscano che sei gay

Hai scritto che hai invitato questo amico ad uscire con te e un tuo collega di università "che non sa di te".

In quel caso lui cosa avrebbe dovuto fare? Fingersi etero? Fare coming out al posto tuo? Fare presenza per poi, boh, agevolarti in seguito nel coming out col tuo collega di università?

Direi che qui la paura di essere scoperto ce l'hai tu e devi affrontarla in modo sereno... 

Il discorso del "devo fingere" non l'ho capito... cioè, girate per la strada e lui ti vuole costringere a parlare di calcio e figa per far credere che siete eterosessuali? Mi sembra insensato e inverosimile. Magari si imbarazza a parlare di bei ragazzi o non gli piace il modo esplicito in cui lo fai. E da qui il fastidio. Ma può essere solo un fatto di omofobia interiorizzata o timidezza o sessuofobia che molte persone hanno... ma da lì a fingere eterosessualità ce ne corre. Non ho capito come e con che discorsi ti indurrebbe a "fingere".

 

Non lo strumentalizzo. Percepisco che ha un problema e non mi sembra carino ignorare questa percezione. 

Temo di essere scoperto? Sì. Ma in generale, non è riferito a lui. Ho paura di essere trattato male dalle persone che conosco da tempo. Non per questo lo strumentalizzo.

 

L'aneddoto del mio amico di uni. Dovevamo visitare una mostra al PAN, gliene avevo parlato in precedenza e l'ho invitato perché pensavo che gli avrebbe fatto piacere venire. Dato che è un amico, non vedo perché dovrei escluderlo dalle mie altre amicizie solo perché queste non sono gay.

Ok, ho precisato che non sapeva niente di me; ma non avendo parlato mai di cose del genere, lui non sa se sono dichiarato o meno. Da un lato pensavo di tranquillizzarlo, dall'altro mi è venuto istintivo perché sì, ho paura di essere scoperto.

 

Sul fingere. Stavo per riportare uno stralcio ci conversazione ma poi ho pensato che non sarebbe una cosa molto corretta. Cerco chi farti capire io.

Ho capito che non se la sente di ricercare un confronto.

Dato che sa, è capitato in passato che facessi velatamente riferimento a qualcosa come la chat o un ragazzo.

Preferisce che nei miei discorsi ragazzo diventi ragazza e che mi comporto come se lo avessi conosciuto in un contesto diverso (letteralmente! es. "ieri non riuscivo a dormire e ho perso tempo su quella chat fino a che non mi è venuto sonno" diventa "... ho perso tempo in piazza..." )

Più che dire cazzate preferisco evitare l'argomento. Ok, va bene. Mi stavo chiedendo perché.

 

E comunque  credo ci sia qualcosa che va oltre l'omosessualità.

Boh

E' difficile essere esplicito perché da un lato sono confuso e dall'altro evito di fare riferimenti troppo precisi.

Edited by LDaverio
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davydenkovic90

forse nella sua visione la chat è un modo squallido per conoscersi, un metodo un po' borderline per sfigati (cosa che poteva valere 15 anni fa, ma non oggi... le chat o i social sono utilizzati da tutti per conoscere persone nuove, sia dai gay che dagli etero, sfigati o bonazzi, in uguale misura)

Quindi ha un modo un po' vecchio e oscurantista di vivere l'amcizia e l'omosessualità. Ma non mi sembra che tu sia molto diverso da lui visto che non sei dichiarato e fai questa distinzione fra "amici gay" e "amici non gay" quasi come se fossero due categorie da tenere ben separate (i primi possono sapere che sei gay, gli altri no perché hai paura della reazione).

Ti ripeto, lui sicuramente avrà i suoi problemi da affrontare. Ma anche tu hai i tuoi e ti dovresti preoccupare più di quelli, che non di quelli del tuo amico.

Sembra davvero che tu voglia creare con lui un rapporto dove sfogare il tuo lato gay, e al contempo di mantenere con le altre persone che conosci un rapprto neutro etero dove nessuno sa o sospetta che tu sei gay. A me non piacerebbe essere messo nella posizione del tuo amico.

Edited by davydenkovic90
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Ma a te lui piacerebbe per una relazione o per del sesso ?

 

Per davy:

Entrambi credo vogliono tenere le amicizie gay e quelle non-gay separate, su questo vanno d'accordo al momento per me......

Edited by marco7
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forse nella sua visione la chat è un modo squallido per conoscersi, un metodo un po' borderline per sfigati (cosa che poteva valere 15 anni fa, ma non oggi... le chat o i social sono utilizzati da tutti per conoscere persone nuove, sia dai gay che dagli etero, sfigati o bonazzi, in uguale misura)

Quindi ha un modo un po' vecchio e oscurantista di vivere l'amcizia e l'omosessualità. Ma non mi sembra che tu sia molto diverso da lui visto che non sei dichiarato e fai questa distinzione fra "amici gay" e "amici non gay" quasi come se fossero due categorie da tenere ben separate (i primi possono sapere che sei gay, gli altri no perché hai paura della reazione).

Ti ripeto, lui sicuramente avrà i suoi problemi da affrontare. Ma anche tu hai i tuoi e ti dovresti preoccupare più di quelli, che non di quelli del tuo amico.

Sembra davvero che tu voglia creare con lui un rapporto dove sfogare il tuo lato gay, e al contempo di mantenere con le altre persone che conosci un rapprto neutro etero dove nessuno sa o sospetta che tu sei gay. A me non piacerebbe essere messo nella posizione del tuo amico.

Dire che io ho una visione vecchia e oscurantista dell'omosessualità non ha senso. Non ci conosciamo e pretendi di conoscermi fin troppo bene.

Non divido gli amici gay e non, tant'è vero che l'unico che conosco non ho problemi a farlo entrare nella mia cerchia di conoscenze (è lui che evita).

Sì lo ripeto ancora, mi farebbe piacere sfogarmi dei miei problemi con qualcuno, ma non voglio farlo con lui se non vuole. Magari in futuro lo farò se incontrerò qualcuno con la stessa esigenza.

Le altre persone per ora non lo sanno e ho paura di essere allontanato. E' una cosa su cui devo lavorare e preferisco iniziare dalla famiglia, forse. Non credo sia giusto che la società mi imponga di dire certe cose, ma è anche vero che omettere mi fa sentire male.

 

Quindi il tuo consiglio è "pensa ai tuoi problemi e ignora i suoi". Ma non per non urtare la sua sensibilità, semplicemente dovrebbe fregarmene. Messaggio recepito.

 

Non ho intenzione di mutare il rapporto con lui, vorrei solo che non andasse in agitazione almeno per le cose qualunque. Sinceramente all'inizio aveva problemi anche solo a fermarci in edicola, almeno ora riesce a visitare un museo insieme con me. Proprio per lui come persona, oltre la sua omosessualità e le mie esigenze, mi pare un progresso sociale. Volerlo aiutare a sentirsi a suo agio con me almeno in questo senso non mi pare strano. Accetto il tuo punto di vista.

Ma a te lui piacerebbe per una relazione o per del sesso ?

 

Per davy:

Entrambi credo vogliono tenere le amicizie gay e quelle non-gay separate, su questo vanno d'accordo al momento per me......

No.

 

In relazione a quanto hai detto in seguito: non so quanti amici abbia. Non me ne ha mai parlato, né ha cercato di includermi in qualcosa che non riguardasse esclusivamente noi due. A volte ho avuto l'impressione di essere la sua unica conoscenza, gay o non gay indifferentemente. Mia percezione, non so fino a che punto possa essere vera. Nel caso sbagliassi è più lui che vuole la dicotomia, non io.

Edited by LDaverio
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davydenkovic90
Dire che io ho una visione vecchia e oscurantista dell'omosessualità non ha senso. Non ci conosciamo e pretendi di conoscermi fin troppo bene. Non divido gli amici gay e non, tant'è vero che l'unico che conosco non ho problemi a farlo entrare nella mia cerchia di conoscenze (è lui che evita).

Si ma se pretendi di farlo entrare nella cerchia di conoscenze, lui deve fingere, perché tu non vuoi dichiararti. Giusto?

Quindi vorresti che lui fosse libero nel parlare di omosessualità e di bei ragazzi quando siete da soli e nascondersi quando siete con i tuoi amici.

Non mi sembra una situazione molto piacevole per lui. Ma neanche per te.

I rapporti di amicizia, ti ripeto, non si basano sull'essere gay o etero, ma sul rispetto reciproco. E non mi sembra che la tua volontà sia rispettarlo ma includerlo nella tua idea di "amicizia gay" e nel tuo progetto un po' ambiguo e sconclusionato di scissione fra "amici gay", "amici e basta", nascondersi per paura di essere allontanato però allo stesso tempo trovare un altro ragazzo gay e criticarlo o preoccuparsi perché anche lui ha ansie sociali e vuole nascondersi, e poi come se non bastasse includerlo in uscite con altre persone che non devono sapere dell'omosessualità né sua né tua. Mi sembra un po' troppo.

Non ti dico di dichiararti domani e capisco che sia difficile. Ma almeno vai in quella direzione e cerca di capire che finché non vivrai dei rapporti (con gay o etero) un po' meno viziati da questa tua paura di essere scoperto, sarà molto difficile creare legami stretti e liberi da problemi...

Poi non capisco, perché punti a dichiararti prima con la famiglia? Gli amici e i coetanei in genere sono più comprensivi... proprio non hai nessuno con cui potresti confidarti senza troppe paure?

Edited by davydenkovic90
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Si ma se pretendi di farlo entrare nella cerchia di conoscenze, lui deve fingere, perché tu non vuoi dichiararti. Giusto?

Quindi vorresti che lui fosse libero nel parlare di omosessualità e di bei ragazzi quando siete da soli e nascondersi quando siete con i tuoi amici.

Non mi sembra una situazione molto piacevole per lui. Ma neanche per te.

I rapporti di amicizia, ti ripeto, non si basano sull'essere gay o etero, ma sul rispetto reciproco. E non mi sembra che la tua volontà sia rispettarlo ma includerlo nella tua idea di "amicizia gay" e nel tuo progetto un po' ambiguo e sconclusionato di scissione fra "amici gay", "amici e basta", nascondersi per paura di essere allontanato però allo stesso tempo trovare un altro ragazzo gay e criticarlo o preoccuparsi perché anche lui ha ansie sociali e vuole nascondersi, e poi come se non bastasse includerlo in uscite con altre persone che non devono sapere dell'omosessualità né sua né tua. Mi sembra un po' troppo.

Non ti dico di dichiararti domani e capisco che sia difficile. Ma almeno vai in quella direzione e cerca di capire che finché non vivrai dei rapporti (con gay o etero) un po' meno viziati da questa tua paura di essere scoperto, sarà molto difficile creare legami stretti e liberi da problemi...

Poi non capisco, perché punti a dichiararti prima con la famiglia? Gli amici e i coetanei in genere sono più comprensivi... proprio non hai nessuno con cui potresti confidarti senza troppe paure?

No.

Non capisco quale sia il problema su questo punto.

Non divido le amicizie sulla base della sessualità. No.

Non lo obbligo a entrare nella mia cerchia di conoscenze, né a fingere di essere diverso. LO HO SEMPLICEMENTE INVITATO UNA VOLTA  E VE LO RACCONTO FRA I VARI ANEDDOTI. Stai immaginando cose che non esistono. I nostri incontri sono piacevoli e spensierati, ho solo paura che lui abbia dei problemi di socializzazione in generale e non so a cosa sono dovuti.

 

Sinceramente comincio a pensare che sei sensibile alla locuzione "amicizia gay", che io uso senza alcun tipo di accezione particolare. L'amicizia è la relazione in quanto tale. Che lui sia gay è un dato particolare. Fingere di non saperlo... boh, posso accettarlo ma qualche domanda sorge.

 

Non lo so, a volte penso sarebbe meglio confidarmi in famiglia perché hanno diritto a sapere, a volte penso che non dovrei farlo proprio, altre penso che qualche amico potrebbe essere la soluzione migliore. Non lo so. In questo momento storico sto sviluppando questo pensiero. Domani magari cambio idea.

Edited by LDaverio
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