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Nasce un nuovo partito: Popolo della Famiglia


lux

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L’approvazione da parte del Senato del disegno di legge sulle unioni omosessuali è avvenuta con 173 voti, la maggioranza dei quali di parlamentari sedicenti cattolici, alcuni presenti anche al Circo Massimo a sostegno del Family Day. Un popolo aveva indicato una via, in quella sede: crisi di governo e urne. Il popolo ha parlato, ma non è stato ascoltato. Per l'articolo completo clicca qui
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In svizzera 20-30 anni fa fu creato il partito degli automobilisti che ebbe pure per una legislatura credo uno o due parlamentari. Poi si sciolse come neve al sole.

Puo' un partito monotematico diventare un partito di successo sul lungo tempo ? Secondo me no.

Parleranno delle loro famiglie, dell'eutanasia e dell'aborto ma avranno tutti un'opinione comune su ecologia, economia, e altri temi ?

Il collante famiglia tradizionale mi sembra insufficiente come programma politico di un partito.

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Il Partito della Famiglia in Germania esiste da trent'anni e ha preso lo 0,69% alle scorse Europee. Questo italiano potrebbe pure prendere il 2% ma non mi scomporrei.

Edited by Rotwang
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Sti giorni ne parlavamo anche nel post sulle unioni civili:

secondo me faranno la fine che fece 10anni fa cicciopotamo Ferrara con la sua lista anti-aborto di atei devoti (ossia prenderanno lo zero virgola niente; ammesso che delle liste di candidati riescano a presentarle!).

 

Cmq ho dato un'occhiata anche al link che hai messo e al sito che lo ospita (il prestigiuoso Lamezia live!!): praticamente l'ufficio stampa di forza nuova & fratelli d'italia calabresi!!

insomma, un sito che avrà più articoli che lettori che parla di un partito che avrà più sergenti che truppe.

 

Tutta fuffa altamente dimenticabile

Edited by freedog
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Non è neanche vero che non sono stati ascoltati

 

Formigoni non ha votato la fiducia

 

Giovanardi-Quagliarello&C erano usciti prima dalla maggioranza

 

Quindi il punto di vista più "integralista" è rappresentato in Parlamento

il problema -semmai- è il loro rapporto con Alfano e Verdini

 

Il secondo entrando in maggioranza ha reso irrilevante l'uscita degli

integralisti, mentre il primo "pragmaticamente" ha badato a ottenere

il massimo senza far cadere il governo, cosa che lo avrebbe condotto

al suicidio politico

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Fanpage.it

Mario Adinolfi, leader riconosciuto del Family Day, lancia un nuovo partito. Si chiamerà “Il Popolo della Famiglia” ed è già disponibile il logo: sfondo viola, nome su lettere bianche, in alto la scritta “no al gender nelle scuole” ed in basso, come simbolo, una famiglia tradizionale, composta da padre, madre, figlio e figlia, disegnata da un bambino. Adinolfi utilizza, per l’annuncio della nascita di un nuovo partito in Italia, l’articolo di apertura de La Croce, il quotidiano online da lui diretto. L’altro promotore del partito è Gianfranco Amato, presidente dell’associazione “Giuristi per la vita”, che da anni macina chilometri in giro per l’Italia come conferenziere sui temi della famiglia e del gender nelle scuole, trovando ampie folle riunite in teatri o saloni parrocchiali dovunque vada.


Adinolfi e Amato lo mettono bene in chiaro: il loro obiettivo è quello di rispondere “il grido che da tutta Italia si leva per provare a fermare un paese avviato verso il baratro” dopo che è “stato chiesto da migliaia di messaggi di costituire un soggetto politico”. Il Popolo della Famiglia sarà presente alle imminenti elezioni amministrative “in tutta Italia, chiedendo un miracolo al Signore”. Questo perché, con oggi, ci sono appena 69 giorni di tempo “per raccogliere decine di migliaia di firme certificate da notaio o pubblico ufficiale, presentare candidati sindaci e liste collegate, preparare una campagna elettorale di 30 giorni che chieda consenso su una idea precisa: sui principi della vita e della famiglia, sui diritti dei deboli non si negozia.” Il programma, dunque, è abbastanza chiaro anche se è meno chiaro cosa c’entrino i temi etici all’interno di elezioni amministrative.

Sia Mario Adinolfi che Gianfranco Amato intendono prendersi lo spazio politico fino ad oggi occupato dai parlamentari che si dichiarano cattolici, ma hanno votato a favore del ddl Cirinnà, approvando, al Senato, l’istituzione delle unioni civili. Gli strali dei due sono indirizzati soprattutto contro Matteo Renzi ed Angelino Alfano. Secondo i promotori del Popolo della Vita, il nuovo partito può rappresentare “un popolo dai valori forti, saldi, per i quali non c’è predisposizione ad alcun compromesso. Un popolo che vuole salvaguardare la propria identità e non accetta che dalle scuole siano estirpati a dicembre il Natale e a marzo la Pasqua. Un popolo che nelle aule scolastiche vuole il Crocifisso come segno della propria identità, non un corso gender per bambini di cinque anni da turbare nell’aspetto dell’identità sessuale.”

“Il Popolo della Famiglia” ha deciso, dunque, di scendere in campo per chiedere agli italiani dei consensi elettorali per “cambiare la storia d’Italia, e di fare del nostro Paese il luogo da cui potrà partire una resistenza anche a livello europeo, che, presto o tardi, spazzerà via tutti quei falsi miti di progresso incardinati nelle società di mezzo continente da normative ispirate al più bieco individualismo.” Adinolfi ed Amato non hanno intenzione di farlo da soli, bensì “con l’aiuto di Dio, con lo sguardo benevolo di Maria Vergine” e con il sostegno di quanti, mandando la propria disponibilità via e-mail, aderiranno al progetto, per “mettersi in marcia per fare quel che è giusto e salvare l’Italia dalla sua deriva verso il nulla.”

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Così vediamo se almeno fanno due milioni di voti.

 

Comunque aver fondato il Partito degli Omofobi è stata una bellissima idea,

per lo stesso motivo per il quale sarebbe stupido un Partito LGBT.

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L'Espresso

 

Dopo il Family day, una lista per le amministrative, “con l’aiuto di Dio, con lo sguardo benevolo di Maria Vergine”. È l’ultima avventura di Mario Adinolfi, alfiere della battaglia contro la denunciata “teoria gender”, già deputato del Partito democratico, direttore di un settimanale dedicato agli under 40 - un po’ rottamatore, renziano - e poi del quotidiano La Croce, che non per niente dà la notizia.

 

Quando lo chiamiamo è già in una riunione operativa, Adinolfi. Per presentarsi alle prossime amministrative bisogna infatti raccogliere le firme e ci sono solo due mesi di tempo, ormai.

 

Come contate di farcela?

"Ce la facciamo come siamo riusciti a riempire il Circo massimo o come il 20 giugno abbiamo, con molti meno riflettori puntati, riempito piazza San Giovanni".

 

Dove riuscirete a presentare il simbolo la lista andrà sola o valutate alleanze?

"La lista è autonoma, assolutamente autonoma, e valuteremo alleanze solo con eventuali esperienze civiche che esistono in alcune parti d’Italia. Non potrebbe essere altrimenti perché questo simbolo nasce per la diffusa esigenza di rappresentanza che registriamo nel nostro mondo, ogni giorno, sui social, nei teatri, negli incontri".

 

Il vostro appello parte dal primo sì del Senato alla legge Cirinnà che per voi avvia il “paese verso il baratro”. I senatori però non hanno approvato la stepchild, e la Camera pare proprio che non la recupererà. E nessuno crede veramente che verrà fatta l’annunciata riforma delle adozioni, che sembra più un contentino mediatico a chi si aspettava una legge sulle unioni più paritaria. Direi che l’allarme che lanciate è un po’ esagerato, no?

"Io direi invece che la settimana da cui usciamo dice proprio che questo paese va, e di corsa, verso il baratro. Il 25 gennaio il Senato ha votato un maxi emendamento con voto di fiducia. La maggioranza dei 173 senatori che hanno detto sì a un’operazione anche dal punto di vista democratico vergognosa si proclama cattolica, e molti erano presenti persino nella nostra piazza. Il giorno dopo il consiglio d’Europa plaude la legge ma chiede di fare di più e di inserire le adozioni gay, il week end lo passiamo a discutere del bambino comprato da Vendola, e lunedì Boschi e Serracchiani annunciano il ddl sulle adozioni. Poi, continuando, martedì ricomincia l’iter della legge sul divorzio lampo - come se non bastasse già il divorzio breve appena approvato - e oggi in commissione alla Camera discutono della legge per rendere legale l’eutanasia. Mi sembrano tutte ragioni per dire che c’è, rispetto al popolo che ha riempito il circo Massimo, un vulnus di rappresentanza incredibile".

 

E gli alfaniani e i cattodem?

"Chi era nella nostra piazza e poi ha votato la Cirinnà ha tradito e anche malamente".

 

Il giorno in cui voi presentate il simbolo, alla Camera l’associazione Luca Coscioni chiede una legge sulla gestazione per altri. Ma ad ascoltare c’era solo Civati, e in aula i favorevoli oltre lui sono solo quelli di Sinistra Italiana… Ancora una volta: con Renzi non sembra ci saranno ulteriori leggi sui cosiddetti temi etici.

"La diciasettesima legislatura sarà ricordata per la legge sul divorzio breve, per il tentativo di mandare quelli come Adinolfi in galera con la legge Scalfarotto sul reato di omofobia, per la riforma della Rai che ha messo la tv nelle mani del governo e ha permesso un festival di Sanremo che è stato uno spot per i matrimoni gay, e per l’approvazione per la legge Cirinnà".

 

Ci sarebbe anche l’abolizione dell’articolo 18 e….

"A noi sembra enorme l’impegno messo sui temi civili e questo non è l’allarme di Mario Adinolfi ma un sentimento diffuso nel Paese, un’istanza che se seguiste il nostro mondo più da vicino registrereste molto forte".

 

Giuliano Ferrara alle politiche del 2008 si lanciò in un’impresa simile. Dopo un primo approccio con Silvio Berlusconi andò da solo con una lista antiabortista e prese però solo 135mila voti, lo 0,37 per cento. I cattolici alla fine hanno dimostrato di votare non solo sui temi etici. Perché dovrebbe andare meglio?

"Ferrara prese lo 0,3 per cento su una lista legata a un singolo progetto molto personalista: questo invece è un movimento vero. Ferrara non riempiva San Giovanni né conosceva la densità di popolo che incontriamo quotidianamente, mentre cerchiamo di discutere e organizzarci, lottando anche con i comuni che ci vietano sale e patrocini".

 

Mario Adinolfi e Costanza Miriano, l’autrice di Sposati e sii sottomessa, saranno candidati?

"La Miriano fa felicemente la mamma e la giornalista e non sarò io a spingerla ad altri impegni. Sulle candidature comunque decideremo".

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Al momento a parte Intelligonews, l'Occidentale e Notizieprovita mi pare che non se li stia inculando nessuno. D'altra parte anche gli altri partiti di centro-destra credo preferiscano non farsi rubare il mercato da altri competitori. Se questi sono i chiar di luna non credo andranno molto lontano.

 

Poi che Adinolfi volesse tornare in parlamento io lo dicevo già un anno e mezzo fa. 

Edited by Orfeo87
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Si costruisce un partito omofobico a partire da una sconfitta omofobica: credo che sia una manovra che li danneggerà molto perché elimina la magmaticità fluida che aveva reso finora inafferrabile il nucleo degli omofobi italiani, crea un nemico specifico ed istituzionalizzato che combatte contro la comunità LGBT e imporrà una accelerazione delle prese di posizione dei "non so", distruggendo definitivamente il taboo dell'omosessualità nel dibattito politico italiano. E' una manna.

 

Non solo, l'istituzionalizzarsi del movimento omofobico "epura" almeno in gran parte i partiti tradizionali dall'esigenza di prendere posizioni omofobiche solo per contrastare il partito tradizionalmente avversario e rende chiara e visibile e non più strisciante ed imprevedibile la posizione degli omofobi militanti nelle istituzioni.

 

Mi piace ciò che accade, è paradossalmente positivo, mi ricorda i feroci dibattiti californiani e parigini sull'argomento. Ai posteri dire se scivoleremo in altre situazioni aberranti oppure seguiremo con meno distacco l'evoluzione dei diritti LGBT negli altri paesi occidentali "di grossa taglia".

 

Non dobbiamo dimenticare che ora gli LGBT ESISTONO giuridicamente in quanto tali; non siamo più ISTITUZIONALMENTE ED UFFICIALMENTE NEGABILI, e questo è una novità che nel mondo del diritto civile della penisola non si vedeva da... MAI nella storia dell'umanità (fatte salve le contorsioni greco-romane sull'argomento).

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In passato c'era da un lato Prodi ( il prototipo del democristiano

odiato da Formigoni, cioè "adulto" e pronto al compromesso ) e

dall'altro lato Berlusconi

 

Poi c'era anche Giuliano Ferrara...ma è accessorio, anzi gli Atei

Bergogliani sono oggi di sinistra

 

Renzi non è più Prodi...per ora non è del tutto chiaro cosa sia

saremmo forse troppo bravi ad indovinarlo, perchè come sappiamo

il PD attuale è ancora quello di Bersani e quello di Renzi ancora non c'è

 

Ad aggravare il quadro non c'è più Berlusconi ed a Bergoglio Salvini non può

piacere, visto ciò che ha detto di Trump

 

Ciò che il dibattito di questi mesi dimostra, secondo me, è che i Cattolici possono

avere ingresso nel variegato mondo della "post-sinistra" attraverso i punti di contatto

offerti dal "moralismo di sinistra"

 

Esisterebbe anche una destra tradizionalista, ma da un lato è in crisi di consensi, dall'altro

giocare di sponda con questo Papa fra i piedi non è facile

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In svizzera 20-30 anni fa fu creato il partito degli automobilisti che ebbe pure per una legislatura credo uno o due parlamentari. Poi si sciolse come neve al sole.

 

Puo' un partito monotematico diventare un partito di successo sul lungo tempo ? Secondo me no.

 

Parleranno delle loro famiglie, dell'eutanasia e dell'aborto ma avranno tutti un'opinione comune su ecologia, economia, e altri temi ?

 

Il collante famiglia tradizionale mi sembra insufficiente come programma politico di un partito.

 

Nella laicissima Olanda esiste da diversi anni il partito dei calvinisti, che non ammette donne al suo interno e che chiude il sito ufficiale la domenica perchè "è il giorno del Signore", normalmente prende tra l'1 e il 2% e a livello politico non se lo fila nessuno.

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Capricorno57

 

 

una prece

è un vero peccato, un partito il cui unico scopo è privare dei diritti i gay meriterebbe una rappresentanza di grande spessore, paragonabile a quello di Adinolfi...  

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Felicissimo della nascita di questo partito.

Sarà un fallimento senz'altro e tutti coloro che lo voteranno butteranno il loro voto.

 

Quindi si toglie, democraticamente, il diritto di voto a chi non è in grado di usarlo.

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Io non posso che vomitare un altra mia opinione , che schifo, la famiglia cristiana e' stata distrutta dai pretoni ,,, gli andava bene a karol una societa consumistica anticomunista . Ora dopo aver trasformato l operaio in imprenditore dei ratti , la famiglia in un supermercato dei pirla , davanti all ecatombe culturale sociale che la chiesa e berlusconi con le sue televisioni hanno prodotto in 30 anni di palate di cacca , fanno a gara a rivoltare il letame sociale e a inventarsi salvatori del nulla . Contro il nemico , sempre un nemico per serrare le fila . Ma dove e' il nemico : e' il capitalismo distruttivo sono i soldi che si mangiano gli uomini e' la guerra nooooo noooo sono i gender che io non ho ancora capito che cosa sono , ignoranza miaaaa .....

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  • 2 weeks later...

Gayburg

 

Si chiama Mirko De Carli ed è candidato sindaco a Bologna del partito omofobo fondato da Mario Adinolfi e da Gianfranco Amato. Originario di Ravenna, è noto come esponente ciellino che nel 2011 cercò di presentarsi come candidato sindaco del centrodestra nella su città natia. Poi nel 2014 si ripresentò sulla scena politica ad una convention dei Popolari per l'Italia ed ora è insieme ad Adinolfi che tenterà di coronare le sue ambizioni personali. Racconta anche di apprezzare molto il cardinale Scola e che i libri di don Giussani fanno parte delle sue letture preferite.

 

Intervistato dopo la sua candidatura, l'uomo si è affrettato a promettere che «rivedremo tutti i finanziamenti dati dal Comune alle casamatte rosso-arcobaleno, al centro lgbt del Cassero, ai centri sociali, a iniziative che nulla hanno a che vedere con i bisogni della comunità bolognese. Quei soldi cercheremo certo di impiegarli nel bonus bebè, abolito dall'attuale sindaco Virginio Merola».

Sostiene che introdurrà «un aiuto finanziario, in genere di alcune centinaia di euro, alle madri per i primi mesi del bambino» e «il bonus per i giovani che si vogliono sposare, ma non hanno i soldi: 2500 euro per coppia». Ovviamente si tratterà di un contributo riservato alle sole coppie eterosessuali, i giovani gay potranno anche morire di fame e a lui non importerà un bel niente. Anzi, il suoi obiettivo è interrompere qualunque situazione sociale del comune, qualunque contrasto alla violenza e qualunque iniziativa di ordine sanitario.

 

Secondo opinabili calcoli, l'uomo afferma che «se noi destiniamo alla famiglia i soldi dati al Cassero e ai centri sociali, cioè a chi ha portato alla mortificazione culturale della città, abbiamo calcolato di avere a disposizione una somma tale da poter fare ancora ben altro». «A tale proposito abbiamo avuto tra le mani qui a Roma un preteso manuale anti-bullismo e anti-omofobia, in realtà di propaganda lgbt, tanto è vero che alla fine si ringraziano gli adepti del Gay Center per le testimonianze portate in 12 sfortunate scuole della capitale. È finanziato dalla Regione Lazio e ideato da T6 Società cooperativa: carta di lusso, ampio spettro di colori, molte foto, cd… insomma una quarantina di pagine pregiate dal punto di vista grafico e dunque non certo a buon mercato». «A Bologna il Comune finanzia anche corsi per i bambini delle elementari, attraverso i quali essi vengono introdotti alla pornografia nel contesto dell’orrenda ideologia gender. Sono soldi questi che invece noi dirotteremo per cercare di rispondere ai veri bisogni della famiglia».

Ma non solo. Sostiene anche che una delle sue priorità riguarderà «le sedi dei centri sociali, come quella vicina alla Stazione dell'Alta velocità, che devono essere riprese in mano dal Comune per essere destinate come edilizia popolare alle giovani coppie eterosessuali che oggi non possono mettere su famiglia perché le banche negano i mutui. Dobbiamo insomma cambiare, invertire le priorità comunali». Ovviamente si pagheranno i mutui degli eterosessuali mentre i gay potranno arrangiarsi da soli dopo aver pagato di debiti contratti da altri.

 

Racconta anche di aver scelto di candidarsi a Bologna perché in quella città «il torpore delle casematte rosso-arcobaleno ha completamente snaturato l’identità culturale e civile di una delle città più importanti d’Italia. Da noi incombe, per fare solo un esempio tra i tanti, il festival gender bender».

Per chi non lo sapesse, il Gender Bender è festival realizzato dal Cassero di Bologna e dedicato alle rappresentazioni del corpo e delle identità di genere e orientamento sessuale nella cultura e nelle arti contemporanee, articolato nell'organizzazione di spettacoli, film, documentari, incontri con gli autori, party e laboratori. Ma nella mente del politico adinolfiniano, ecco che quello diventa «un festival internazionale la cui ultima edizione è stata organizzata a fine ottobre-inizio novembre 2015» che sarebbe volto a «evidenziare la presunta bellezza dell’ideologia gender». Si attacca dunque un festival tenutosi lo scorso anno sulla base di un nome facilmente manipolabile, sostenendo peraltro che l'eliminazione degli eventi internazionali possa fare bene alla città.
Riguardo alle modalità della sua campagna elettorale, racconta di aver già preso contatti con il mondo associazionistico cattolico: «Faremo campagna parrocchia per parrocchia», annuncia quasi a voler sottolineare come si cercherà di sfruttare il bigottismo e il sentimento religioso a fini politici, tramutando le parrocchie in centri politici e ideologici.

Edited by Rotwang
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Un ciellino che dice di volersi candidare a Bologna è come un miliziano ISIS che dice di volersi candidare a San Francisco. ma doove vuoi andaree

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Gaypost

 

“Il comune deve rispettare la legge, non fare azioni dimostrative”. Con queste parole, il candidato a sindaco di Milano supportato dal centrodestra, Stefano Parisi, annuncia che, se venisse eletto, eliminerà il registro delle unioni civili e quello del testamento biologico, fortemente voluti dal sindaco uscente Giuliano Pisapia e dalla sua giunta.

“Penso che l’amministrazione non debba fare azioni dimostrative: come il registro delle coppie di fatto che non ha nessun valore legale e anche come la scritta Family day sul Pirellone. Il Comune – continua Parisi secondo quanto riporta Repubblica – deve applicare le norme. Quando ci saranno quelle sulle coppie di fatto saranno applicate, mentre il testamento biologico è un tema di portata nazionale e quando ci sarà una legge si applicherà.Noi siamo un’istituzione non un partito…“.

 

Parisi, lo ricordiamo, è il candidato supportato dalla Lega Nord e da Ncd, ma anche da Forza Italia perché, al momento, Milano è l’unica tra le grandi città chiamate al voto in cui le forze di centrodestra convergono su un unico candidato.
Se Parisi venisse eletto, eliminare il registro delle unioni civili e quello sul testamento biologico (al netto di come andrà la discussione sulla legge, attualmente ferma alla Camera), rappresenterebbe un clamoroso passo indietro sul piano dei diritti civili per i quali Giuliano Pisapia si era battuto in prima persona e anche un arretramento rispetto al ruolo d’avanguardia che negli ultimi anni hanno avuto molti sindaci intestandosi battaglie per l’uguaglianza dei cittadini, dai registri delle unioni civili alle trascrizioni dei matrimoni contratti all’estero.
La posizione di Parisi, comunque, rispecchia quella che in Parlamento hanno i partiti che lo sostengono, tutti fortemente contrari alle unioni civili.

Edited by Rotwang
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Beh ma in fondo 'sto fognaro potrebbe anche avere buoni risultati, visto che gli omosessuali milanesi sono, come già notavamo in altra sede, al 95% costituiti da sardi perfettamente privi di diritto di voto alle comunali. Il restante 5% è composto da commessi coreani e turisti quatarini velati.

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gli omosessuali milanesi sono, come già notavamo in altra sede, al 95% costituiti da sardi perfettamente privi di diritto di voto alle comunali. Il restante 5% è composto da commessi coreani e turisti quatarini velati.

ma dove me le lasci le culeh ultramodaiole stragriffate -dalla mutanda al cappellino con veletta-

che non si perderebbero un aperitivo, qsi vernissage o un fashion event a Montenapo per niente al mondo?

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Beh ma in fondo 'sto fognaro potrebbe anche avere buoni risultati, visto che gli omosessuali milanesi sono, come già notavamo in altra sede, al 95% costituiti da sardi perfettamente privi di diritto di voto alle comunali. Il restante 5% è composto da commessi coreani e turisti quatarini velati.

 

Tanto per le elezioni amministrative la legge nazionale sarà stata approvata anche alla Camera, mere sparate per tenersi buono il voto clericale, storicamente molto forte a Milano (tra parentesi la vittoria della destra a Milano è praticamente certa, come praticamente è sempre avvenuto negli ultimi vent'anni).

Edited by Fabius81
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