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The Butterfly Effect: ogni volta che ordini un analcolico un amico ti romperà le palle


NomadDesDent

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NomadDesDent

Buongiorno forumisti, ho bisogno di un consiglio su una situazione che sta diventando problematica, magari qualcuno c'è già passato o ha più buon senso di quanto ne abbia io (cosa molto facile).

La prendo un po' larga: sono sempre stato un forte bevitore. Da quando ho cominciato l'università, e anche in realtà da prima, la vita sociale che conducevo era sempre caratterizzata da uso e abuso di alcolici durante le uscite serali.

Ho conosciuto molte persone che sono diventate mie amiche ormai "storiche", che condividevano con me questo passatempo simpatico, e con alcuni di loro ci siamo visti sobri davvero poche volte.

 

Quando mi sono trasferito a Bologna (la triennale l'ho fatta a Firenze), la situazione ha continuato allo stesso modo: altro giro altra corsa, nuove amicizie, ma tutte caratterizzate dall'alcool. Non è una sorpresa: a Bologna, girando con un occhio mediamente attento, ci si rende conto di quanto sia spaventosa la quantità di alcolici consumata dagli abitanti. Bologna è letteralmente una città immersa nell'alcool. Facendo teatro, poi, mi sono reso conto che gli artisti (in questo caso gli attori) sono in molti casi anch'essi dei forti bevitori.

Ricapitoliamo: amici bevitori, una città che ti spruzza alcool in bocca praticamente quando esci di casa.

E poi io.

 

Non ho mai messo in discussione il mio "stile di vita" (e perché avrei dovuto? Mi divertivo così tanto). Per me era normale routine svegliarmi con i postumi che mi accompagnavano per metà giornata, il mal di testa che mi impediva di pensare, i ricordi annebbiati e una serie di figure di merd in stato di ebbrezza che mi hanno provocato danni anche a distanza di anni. Ho perso amicizie, relazioni sentimentali, ho preso multe (non per guida in stato di ebbrezza, ma per altri danni), ho fatto delle cose pericolose che avrebbero potuto costarmi molto più della reputazione. Ma era la routine: gola secca, tre litri d'acqua, un paracetamolo per il mal di testa, una doccia e via per il nuovo aperitivo. 

 

L'anno scorso ho dovuto realizzare che il mio rapporto con l'alcool era diventato un problema. Non sto ad elencare tutti i dettagli, ma ho deciso di cambiare vita, di smettere.

Perché non riduco la quantità di alcolici anziché smettere: perché non mi è possibile. Non riesco a bere una birra e basta per tutta la serata: se ne bevo una svuoto il bar. 

Da quando ho smesso di bere la mia vita è migliorata in molti sensi, mi sento più sereno ed equilibrato e riesco ad affrontare meglio problemi che prima mi sembravano molto più grossi di me.

 

Ora viene il problema: alcuni dei miei amici non lo accettano.

Dopo un anno, alcuni di loro ancora continuano a rompere le palle per farmi ricominciare a bere. Non è una questione di un gruppo isolato, che potrei evitare: non è un problema di due-tre persone particolarmente perverse. È un'epidemia sociale. Ex amici di Firenze, nuovi amici di Bologna, colleghi di teatro: è tanto, tanto diffusa l'idea di denigrare chi decide di non bere.

Ho raccontato i miei problemi ai miei amici con molti più dettagli di quanti ne abbia rivelati qui, ho chiesto solo un po' di comprensione, e di fatto non mi impediscono di uscire con loro: solo che se ordino un analcolico storcono il naso. Cominciano a chiedere: "Dai, ma nemmeno un bicchiere di vino?". E così, invece di divertirmi e godermi la serata, devo impiegare la prima mezz'ora a insistere sul fatto che non voglio bere, a ripetere lo stesso discorso ancora, e ancora, e ancora...

 

Sono bravissime persone, non credo lo facciano con cattiveria, semplicemente non si rendono conto che l'alcool, che per loro è un hobby fantastico, per altri può essere un problema. E che le scelte individuali vanno rispettate, finché non fanno del male a nessuno. A me non interessa delle abitudini alimentari (enogastronomiche) di chi mi circonda: sono altre le cose che guardo in una persona. Mi dà un fastidio cane essere giudicato in base al contenuto del mio bicchiere. 

Non voglio perdere i miei amici, ma vorrei chiudere questo discorso dell'alcool una volta per tutte. Voglio che possano accettare di avere d'ora in poi a che fare con una persona sobria. E che capiscano che questo non mi rende diverso da loro, e non muta l'affetto nei loro confronti (anzi, se dimostrassero una maturità simile, il mio affetto e la mia stima crescerebbero).

Ho provato a dirglielo, non mi sembra che cambino molto le cose. E ho esaurito le cartucce.

Grazie per l'attenzione, immagino che dopo questa lunga lettura alcuni di voi abbiano bisogno di un drink :D

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Tu preferisci avere degli "amici" che siano tali anche con il te stesso sobrio o solo con il te stesso ubriaco? Fatti questa domanda, vedi chi comincia ad allontanarsi, e avrai ogni risposta a portata di mano

 

Comunque di Bologna hai dimenticato la pipì

 

(e non ho capito il riferimento al Butterfly Effect)

Edited by Shell
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non puoi cambiare le persone. se loro insistono nel volerti farti bere loro continueranno a farlo anche se dici loro di non farlo.

 

purtroppo è così e o non le frequenti più o devi accettare che loro insistono. se fossero più rispettosi nei tuoi confronti sarebbe meglio ma non lo sono.

 

penso dipenda dal fatto che erano i compagni di sbronza e per loro è inconcepibile che tu ora stai astemio.

 

vorrei chiederti:

 

se quando tu bevevi uno di questi amici fosse diventato astemio, tu avresti insistito per fargli bere una birretta o non avresti storto il naso quando lui non beveva alcool ?

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ho bisogno di un consiglio su una situazione che sta diventando problematica, magari qualcuno c'è già passato o ha più buon senso di quanto ne abbia io (cosa molto facile)

 

Io non credo che si siano particolari consigli da darti, oltre a quello di mantenere la determinazione (come stai già facendo, a quanto pare). Alla fine i tuoi amici se ne faranno una ragione, sicuramente erano così abituati a vederti bere che per loro è come se mancasse "qualcosa" alle vostre serate e per quello ti rompono i coglioni ed insistono. Ti ripeto, alla fine se ne faranno una ragione e capiranno che è meglio la tua compagnia dell'alcool nel tuo bicchiere ;)

Edited by gardus
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NomadDesDent

 

 

vorrei chiederti:   se quando tu bevevi uno di questi amici fosse diventato astemio, tu avresti insistito per fargli bere una birretta o non avresti storto il naso quando lui non beveva alcool ?

 

Probabilmente avrei agito proprio come altri stanno facendo ora con me.

Non lo so con certezza perché non è capitato, ma ipotizzo.

Avevo una dipendenza, e vedere altre persone in grado di divertirsi senza la sostanza che a me dava dipendenza, mi avrebbe probabilmente dato fastidio perché mi avrebbe fatto sentire debole.

Ma allora, se il discorso è così, significa che molti degli allegri occupanti dei tavolini dei bar di Bologna hanno un problema con l'alcool di cui hanno solo la (s)fortuna di non essere consapevoli? 

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NomadDesDent

 

 

Cosa ti lega a loro, oltre l'alcool?

 

Non è una domanda violenta, è una domanda corretta.

Quando ho smesso di bere ho dovuto ridisegnare tutta la mia vita: il mio concetto di divertimento ("mi piace davvero passare 4 ore in un pub seduto ad un tavolo, o lo facevo solo per bere?", "E allora per divertirmi cosa devo fare, cosa mi piace davvero?"), le amicizie, le relazioni, il tempo libero. È come traslocare, è un cambiamento grande che ha bisogno di un lungo periodo di riflessioni.

Alcune amicizie sono già finite, ho tagliato i ponti con i vecchi compagni di sbronze più accaniti, con cui era chiaro che l'unica cosa che ci univa era la tossicodipendenza.

Con altri sto cercando di ristabilire il legame impostandolo su presupposti diversi. L'affetto c'è, voglio vedere se è possibile cambiare abitudini rimanendo comunque legati, ma per ora non sta funzionando. Non ho problemi a chiudere rapporti, ma la speranza è comunque l'ultima a morire: forse c'è un modo per trovare un equilibrio. Forse no.

In realtà di cose che mi legano a queste persone ce ne sarebbero eccome. Abbiamo argomenti in comune ed esperienze da condividere: eppure non è possibile, per il momento, questa condivisione, perché il discorso alcool tende a diventare predominante. Quindi alla fine si parla di questo.

La cosa paradossale è quando dicono: "Sei diventato asociale perché hai smesso di bere". No, sono diventato asociale perché voi mi rompete i coglioni.

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Ma allora, se il discorso è così, significa che molti degli allegri occupanti dei tavolini dei bar di Bologna hanno un problema con l'alcool di cui hanno solo la (s)fortuna di non essere consapevoli? 

 

 

penso di si.

 

 

 

La cosa paradossale è quando dicono: "Sei diventato asociale perché hai smesso di bere". No, sono diventato asociale perché voi mi rompete i coglioni.
 

 

forse chi è asociale è chi abusa dell'alcool, non chi ne fa un uso normale o chi non ne fa uso. dalla loro prospettiva però è asociale (fuori dalla loro socialità) chi non abusa dell'alcool.

Edited by marco7
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NomadDesDent

Eppure non sono affatto una persona antipatica o noiosa quando non bevo, anzi.

Era l'alcool che mi rendeva letargico, rissoso, ninfomane. Le stupende conversazioni profonde, lucide, da sobrio a sobrio, che possono continuare fino alle 2 di notte su una panchina le avevo dimenticate dai primi anni del liceo.

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L'aggressività verso gli astemi è una difesa dell'alcolismo.

A me capita sia di insistere a far bere gli astemi

sia di subire le pressioni dei fumatori da quando ho smesso col tabacco.

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NomadDesDent

Però mi spaventa l'impatto dell'alcolismo, se le cose stanno così. Cioè vuol dire che è una cosa veramente diffusa, a giudicare da quante pressioni si ricevono.

Perché non se ne accorge nessuno? Non se ne parla?

Mi rendo conto di aver vissuto per anni come sotto incantesimo. Ho rovinato cene di famiglia, lauree, matrimoni, primi incontri con ragazzi (uno non volle rivedermi la seconda volta, per come l'alcool mi aveva trasformato durante l'appuntamento), e solo a un certo punto mi si è accesa la lampadina. 

Era capitato anche con le sigarette, tre anni fa. Da 40 al giorno a zero.

 

 

 

sia di subire le pressioni dei fumatori da quando ho smesso col tabacco

 

 

È vero, però con le sigarette secondo me il discorso è un po' diverso: la maggior parte di quelli che fuma vorrebbe smettere (e lo ammette apertamente). Smettere di fumare è una scelta che ormai tutti comprendono. Si sa che il tabacco causa problemi. Su carta, tutti conoscono anche i danni dell'alcool, ma non durante l'orario dell'aperitivo. Ognuno pensa di essere immune dall'alcolismo solo perché "beve un bicchiere ogni tanto", "solo con gli amici", "non bevo mai prima delle 17", "gli alcolisti veri sono ben altri". Tutti sanno che esiste l'alcolismo, ma non ammettono che possa riguardare loro. E la società fa di tutto per non contraddire questa idea: non c'è scritto "L'alcool causa dipendenza" sulle bottiglie, non ci sono locali in cui è proibito bere (mentre ormai in tutti i locali è proibito fumare)...

I fumatori sono ormai stigmatizzati in molti contesti. Gli alcolisti prosperano.

 

Quando annunci di aver smesso di fumare, ti guardano con invidia e dicono: "Beato te". Quando annunci di aver smesso di bere, ti dicono: "Poverino".

Edited by NomadDesDent
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Metamorphoseon90

Io non ho mai toccato chissà quanto alcol, anzi... intorno ai 18 anni ho fatto la scelta radicale di eliminare anche quel minimo che girava in casa e quindi via vino a pranzo e cena, via amari, via birra. Quando esco subisco spesso anch'io lo stigma da parte di chi beve «Ma come fai ad essere veneto se non bevi? Ma sei malato?» e quando sanno che è una scelta spesso scherniscono. Risolvo rispondendo con garbo alla prima obiezione, con un fanculo dalle innumerevoli declinazioni e sfumature alle successive.

 

Non voglio perdere i miei amici, ma vorrei chiudere questo discorso dell'alcool una volta per tutte. Voglio che possano accettare di avere d'ora in poi a che fare con una persona sobria.

Hai già scritto di aver dovuto riprogrammare la tua vita sotto molti punti di vista e anche questo è uno di essi: se la cosa che ti legava ad un gruppo x era solamente l'alcol è chiaro che con essi non hai più nulla in comune. Non sarà così con tutti. Con alcuni può non cambiare molto anche se ci condividi altro oltre all'alcol perché esso diventa comunque il tema preponderante.

La cosa paradossale è quando dicono: "Sei diventato asociale perché hai smesso di bere". No, sono diventato asociale perché voi mi rompete i coglioni.

Ecco, appunto. Certo che la speranza che capiscano è l'ultima a morire, ma non vivere di sola speranza, bisogna far sì ch'essi rispettino la tua scelta, d'altronde si tratta del tuo benessere, che va la primo posto, anche sopra di loro nella scala delle priorità.

 

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L'importante è che se hai preso la decisione di non bere più tu non ti faccia coinvolgere da loro.

Credo che fargli capire questa tua scelta sia davvero difficile. Finchè non si troveranno anche loro in una situazione analoga non capiranno...

Se ora non ti vogliono nel loro gruppetto direi che non ci perdi molto.

 

...

In realtà di cose che mi legano a queste persone ce ne sarebbero eccome. Abbiamo argomenti in comune ed esperienze da condividere: eppure non è possibile, per il momento, questa condivisione, perché il discorso alcool tende a diventare predominante. Quindi alla fine si parla di questo.

La cosa paradossale è quando dicono: "Sei diventato asociale perché hai smesso di bere". No, sono diventato asociale perché voi mi rompete i coglioni

 

Tu dici che ci sono delle cose che vi legano, ma quando uscite parlate di queste cose o no? Anche perchè se gli altri sono "sommersi" dall'alcool come fate a fare un discorso serio? :/

è normale tu sia diventato un po' più asociale di prima. L'alcool disinibisce mica poco.

 

Sei sicuro che siano Amici e non solo amici di bevuta ?

Io mi chiederei "Se dovessi avere bisogno, ci sarebbero per me?"

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NomadDesDent
Se ora non ti vogliono nel loro gruppetto direi che non ci perdi molto.

 

Per ora succede l'inverso: mi vogliono e ci rimangono offesi se declino. 

 

 

 

Anche perchè se gli altri sono "sommersi" dall'alcool come fate a fare un discorso serio? :/

 

 

Questa è un'altra cosa inquietante. Alcuni dei miei amici storici, che bevono in continuazione, non li ho mai visti ubriachi: per il semplice motivo che all'ubriachezza ci arrivavo io prima di loro.

Vedere ad esempio come si riduce una cara amica quand'è sotto l'effetto dell'alcool è stato piuttosto doloroso perché mi ha ricordato mia nonna in fase terminale d'Alzheimer. E in 8 anni non ero mai riuscito a vederla così. Chissà come diventavo io.

E il bello è che chi beve e lo fa per "disinibirsi" crede sul serio che l'alcool possa renderci sexy e affascinanti. L'alcool rende le persone semplicemente pietose. Fra tutti gli aggettivi che potremmo attribuire al clochard sotto casa che ci chiede un centesimo col Tavernello in mano biascicando, credo che ci verrebbe in mente tutto tranne che "sexy e interessante".

 

 

 

Quando esco subisco spesso anch'io lo stigma da parte di chi beve «Ma come fai ad essere veneto se non bevi? Ma sei malato?»

 

 

Veneto?! Ahia... tanta solidarietà :D

Edited by NomadDesDent
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NomadDesDent

 

 

Sei sicuro che siano Amici e non solo amici di bevuta ? Io mi chiederei "Se dovessi avere bisogno, ci sarebbero per me?"

 

Questo sto cercando di appurarlo nell'ultimo periodo...

avrò tutte le risposte, anche se ho molta paura di quello che potrò trovare. 

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Per ora succede l'inverso: mi vogliono e ci rimangono offesi se declino.

 

Ah. Quindi esci con loro e poi "te la menano" che non bevi alcool giusto?

Il problema è che non riusciranno mai a rendersi conto di come si riducono finchè anche loro non dovranno smettere.

 

Devi provare a fargli capire che devono accettarti così. (spiegaglielo quando sono sobri!!)

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Non voglio perdere i miei amici, ma vorrei chiudere questo discorso dell'alcool una volta per tutte. Voglio che possano accettare di avere d'ora in poi a che fare con una persona sobria. E che capiscano che questo non mi rende diverso da loro, e non muta l'affetto nei loro confronti (anzi, se dimostrassero una maturità simile, il mio affetto e la mia stima crescerebbero).

 

Continua ad uscire con loro e persevera ordinando analcolici :D vedrai che chi ti vuol bene smetterà di assillarti.

Ti capisco perché io, dopo essere uscito di strada con l'auto da sbronzo, con conseguente processo e ritiro della patente, non ho bevuto praticamente più nulla; come te, prima bevevo spesso e volentieri...mi stavo pure buttando sui superalcolici, la vodka andava giù che era un piacere.

So di aver avuto, per alcuni periodi, un rapporto malsano coll'alcol.

 

E' difficile capire come divertirsi con persone con cui prima condividevi questa abitudine; personalmente ho verificato comunque che posso essere spiritoso o disinibito in compagnia anche senza bere...semmai nel mio caso l'alcol era un propellente per le uscite...mancando quello capita, talvolta, che eviti di uscire del tutto perché non sono sufficientemente rilassato. Ecco, prova a pensare magari se il tuo uso di alcolici aveva una qualche funzione "adiuvante", oltre all'ebbrezza per sé considerata.

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Vedere ad esempio come si riduce una cara amica quand'è sotto l'effetto dell'alcool è stato piuttosto doloroso perché mi ha ricordato mia nonna in fase terminale d'Alzheimer. E in 8 anni non ero mai riuscito a vederla così. Chissà come diventavo io.

E il bello è che chi beve e lo fa per "disinibirsi" crede sul serio che l'alcool possa renderci sexy e affascinanti. L'alcool rende le persone semplicemente pietose. Fra tutti gli aggettivi che potremmo attribuire al clochard sotto casa che ci chiede un centesimo col Tavernello in mano biascicando, credo che ci verrebbe in mente tutto tranne che "sexy e interessante".

 

...vedi di non diventare troppo severo però ;)

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NomadDesDent

 

 

non ho bevuto praticamente più nulla

 

Nel tuo caso hai ricevuto delle pressioni sociali?

 

 

 

posso essere spiritoso o disinibito in compagnia anche senza bere

 

Anzi: credo proprio si possa essere più spiritosi senza bere. Puoi anche calibrare l'arguzia e l'obiettivo delle battute, anziché parlare a ruota libera e rischiare, ad esempio, di offendere qualcuno dei presenti.

 

 

 

Ecco, prova a pensare magari se il tuo uso di alcolici aveva una qualche funzione "adiuvante", oltre all'ebbrezza per sé considerata.

 

Sicuramente l'alcool serve in molti casi per tamponare una certa ansia sociale. È come a una festa: non ci si diverte davvero se non si inizia a bere, tutti stanno sulle proprie, non si socializza perché si ha timidezza. L'alcool aiuta a rimuovere questo tipo di inibizioni.

Sono arrivato però alla conclusione che la timidezza non sia un difetto ma un normale istinto di protezione. Gli animali hanno bisogno di sapere che possono fidarsi di te, prima di farsi accarezzare. Se ti avvicini troppo a un gatto "senza il suo permesso" lui scappa o ti graffia. La timidezza, la paura dell'altro, se non diventano condizioni patologiche sono strumenti che abbiamo per comunicare fra di noi. Appena inizi a fidarti della persona con cui ti trovi e a stabilire confidenza, puoi socializzare anche senza alcool. Anche i bambini i primi 5 minuti durante una festa sono timidi e stanno ognuno per conto suo; dopo mezz'ora ridono e scherzano, e non hanno alcool ad aiutarli.

 

L'esempio del clochard era provocatorio, volutamente esagerato, per rendere l'idea. L'episodio della mia amica fu uno shock. 

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NomadDesDent

 

 

Devi provare a fargli capire che devono accettarti così. (spiegaglielo quando sono sobri!!)

 

Ho scoperto che funziona meglio se lo spiego ai membri di un gruppo prendendoli uno alla volta. Presi singolarmente, quando non abbiamo il branco a proteggerci e condizionarci, siamo più attenti e anche più sensibili. Un gruppo di alcolizzati contro un solo astemio necessariamente si farà forza a vicenda. 

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Penso che tutto dipenda dal "senso" di queste uscite in gruppo: se ci si vede per fare un giro, mangiare qualcosa, bere un bicchiere, fumare una sigaretta, chiacchierare un po', etc. etc. la presenza di un astemio incide poco -anzi, nulla!- e non crea "problemi". Se invece l'obiettivo principale della serata è quello di sfasciarsi nei peggiori bar di caracas.... e per mooolti è effettivamente questo.... direi che non c'è niente di strano nel rompere le balle all'astemio del gruppo (soprattutto se prima non lo era!!).... Non dico sia giusto, e personalmente eviterei, ma probabilmente non potrei fare a meno di considerarti un po' come un cavolo a merenda....

 

PS Non è (sempre) vero che se smetti di fumare ti fanno un applauso e ti dicono "beat a Te!".... Se ti offrono una sigaretta e rifiuti, ti chiedono se hai smesso con un tono "strano", quasi di fastidio (per lo meno, in diverse circostanze ho visto questo), solo che la cosa incide molto molto meno rispetto alla bevanda, perché nessuno esce con l'obiettivo di sfasciarsi di smoke....

 

Secondo me, se non condividi più quel modo di divertirsi, sarebbe il caso di frequentare altre persone più idonee a ciò.... il che non significa litigare o smettere del tutto di frequentare gli 'alcolizzati', ma magari un defilarsi piano piano, ed un cercare di beccarli di tanto in tanto in situazioni tranquille o almeno non ancora degenerate....

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Nel tuo caso hai ricevuto delle pressioni sociali?

 

Non parlerei di "pressioni sociali"...semmai c'è stato un po' di stupore.

Dopo l'episodio di cui dicevo, vivendo coi miei genitori, in realtà per un pezzo ho ridotto comunque la mia vita sociale; ali amici erano a Padova ed io a 20 km di strada senza auto...non potevo farmi accompagnare dai miei, a 25 anni, a far serata. Poi ho iniziato a lavorare vicino casa ed ora non esco più molto.

L'incidente stradale e le conseguenze varie mi hanno cacciato in una fase di stallo dalla quale non mi sono davvero ripreso; l'alcol c'entra solo in parte.

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Vedere ad esempio come si riduce una cara amica quand'è sotto l'effetto dell'alcool è stato piuttosto doloroso perché mi ha ricordato mia nonna in fase terminale d'Alzheimer. E in 8 anni non ero mai riuscito a vederla così.

 

dovresti filmarla con un telefonino o una videocamera e mostrarle il video quando è sobria.

 

chissà che alcuni dei tuoi amici di bevuta si rendano pure conto di avere un problema di alcool e smettano pure loro. 

 

non va sottovalutato che l'alcool ha anche un'azione antidepressiva, tiene allegri quando si è depressi. molti depressi sono alcolizzati (e viceversa) ed è più facile ubriacarsi e non capire nulla da ubriachi che ammettere di essere depressi ed andare da uno psichiatra. lo psichiatra però ti cura la depressione mentre l'alcool aggrava solo i problemi senza risolverne alcuno.

Edited by marco7
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Alcune amicizie sono già finite [...] L'affetto c'è, voglio vedere se è possibile cambiare abitudini rimanendo comunque legati, ma per ora non sta funzionando.

Era proprio quello a cui stavo pensando: ho assistito molto spesso al "degrado alcolico" di gruppi di ragazzi e avevo ricevuto l'impressione di una intesa che si reggeva esclusivamente sulla bevuta e sulle cazz*te che si facevano/potevano fare da ubriachi.

Se le cose stanno veramente così, non ti invidio: ti aspetta davvero un gran lavoro di ricostruzione da fare. :(

 

Le stupende conversazioni profonde, lucide, da sobrio a sobrio, che possono continuare fino alle 2 di notte su una panchina le avevo dimenticate dai primi anni del liceo.

Da astemio quasi totale, ti assicuro che anche le bischerate fatte a mente lucida sono meravigliose: quando il senso di leggerezza ti parte dall'entusiasmo o dalla follia momentanea, e non da fattori esterni, è una delle cose più stimolanti che possano accaderti.

 

Perché non se ne accorge nessuno? Non se ne parla?

E' un modello culturale accettato, ergo nessuno si azzarderebbe a dire o a fare qualcosa in senso contrario.

Pensa ai film o telefilm americani, in cui la parte più importante della casa è il mobile bar. Al modello di maschio (birra e canotta) o alla proverbiale birra con un amico. Al trionfo di locali senza senso (a mio parere, eh!) come le enoteche. Al fatto che ieri sera, a cena, il menu offriva quattro piatti in croce ma avevano una lista dei vini stampata fronte-retro che non finiva più.

L'alcool è uno status.

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Capricorno57

 

 

Non riesco a bere una birra e basta per tutta la serata: se ne bevo una svuoto il bar. 

 

il Tuo problema principale era proprio questo, secondo me. 

Complimenti x essere riuscito a smettere, non è semplice. 

L'ideale sarebbe che tu riuscissi a bere poco, nel senso di stonarti appena all'inizio serata e poi al massimo un richiamino, dando un colpo al cerchio del tuo (ex) divertimento e uno alla botte di questa compagnia prevaricatrice e ingombrante ma, a quanto pare, interessante...

Capisci anche Tu che là fuori c'è un sacco di gente (me compreso) che sbevazza quotidianamente, ma non per questo prende multe e combina cazzate. Questione di quantità e di sensibilità al principio attivo, pur sempre veleno. 

Con questo, non auspico mica che tu riprenda a bere. 

 

Comunque il problema che hai chiaramente posto in discussione è una bella grana, e Ti ringrazio x la condivisione. 

Non so che dire, troppo facile invitarti a mollare la compagnia, ben so che nella vita le compagnie vanno e vengono.

Sono  state, per me, in alcune fasi della vita, un vero e proprio riferimento ma ora preferisco frequentare gli amici singolarmente. 

Di sicuro, l'impegno con un fidanzato ed il piacere di stargli insieme attenua il "valore" della compagnia degli amiconi, e in più c'è la possibilità che anch'egli ne faccia parte occasionalmente. 

 

... * * " hic  °* 

 

 

Personalmente se alla sera faccio grande bisboccia (bere et cetera) il mattino seguente mi sento nuovo di pacca...

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NomadDesDent

 

 

Se le cose stanno veramente così, non ti invidio: ti aspetta davvero un gran lavoro di ricostruzione da fare.

 

Del resto, cosa ce ne facciamo di una vita semplice in cui le cose si sistemano da sole? (Mainagioia)

 

 

 

E' un modello culturale accettato, ergo nessuno si azzarderebbe a dire o a fare qualcosa in senso contrario. Pensa ai film o telefilm americani, in cui la parte più importante della casa è il mobile bar. Al modello di maschio (birra e canotta) o alla proverbiale birra con un amico. Al trionfo di locali senza senso (a mio parere, eh!) come le enoteche. Al fatto che ieri sera, a cena, il menu offriva quattro piatti in croce ma avevano una lista dei vini stampata fronte-retro che non finiva più. L'alcool è uno status.
 

 

È vero, ed è agghiacciante. Non per fare il moralista, non ce ne sarebbe bisogno, ma tutto ciò è agghiacciante. E la cosa peggiore è che non c'è un'autoanalisi, ci si addormenta e ci si presta alla lobotomia sociale con la facilità dei bambini che fanno la nanna...

 

 

 

L'ideale sarebbe che tu riuscissi a bere poco

 

Ci ho provato tanto spesso, c'è qualcosa che non va perché proprio non funziona. Del resto credo che essere dipendenti dall'alcool sia come essere dipendenti da qualsiasi altra droga, e la droga ti induce il desiderio di consumarne sempre di più, mai di meno. È così anche per i fumatori, quelli che riescono a diminuire il numero di sigarette quotidiane vivono un inferno fra una sigaretta e l'altra, molto più di quelli che smettono del tutto (che almeno espellono dall'organismo la nicotina, riducendo il desiderio almeno a livello fisiologico).

Quando ho preso da bere un solo bicchiere imponendomi di fermarmi, la serata per me è finita lì: gli altri mi parlavano e io non riuscivo ad ascoltarli, rimanevo aggrappato alla sedia e l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era che non dovevo assolutamente alzarmi da lì per prendere da bere. La crisi invisibile durava una mezz'oretta, se resistevo. Ma spesso non resistevo ("ma sì, ne prendo solo un altro, che male fa?").

 

 

 

Non so che dire, troppo facile invitarti a mollare la compagnia, ben so che nella vita le compagnie vanno e vengono.

 

Sì, anche perché ho il timore che il problema si ripresenti in futuro.

Mi spiego: il topic è specifico - riguarda una compagnia di amici - ma anche generico. La domanda che mi pongo è: è difficile per un astemio essere accettato in società? Una società di questo tipo, come diceva LocoEmotivo. Non ho ricevuto modelli finora che mi dimostrassero una tale serenità di vedute. Probabilmente è solo una "piccola" paranoia dovuta al fatto che tendiamo ad ingigantire e a generalizzare delle brutte situazioni che ci capitano al momento.

Però mi sembra che agli astemi spesso si goda nel rompere i coglioni come ai vegani.

(E a tal proposito il colmo è stato un'amica vegetariana che mi disse: "Dai cerca di non diventare totalmente astemio, a me stanno sul cazzo gli astemi". Le ho risposto che a molti stanno sul cazzo i vegetariani, ma questo non la ferma nel portare avanti giustamente il suo percorso e le sue scelte).

 

 

 

compagnia prevaricatrice e ingombrante ma, a quanto pare, interessante

 

Sì... devo trovare un equilibrio per forza, sono gli attori della compagnia teatrale in cui recito. Abbiamo spettacoli in programma e lavoreremo insieme ancora per un anno, è impensabile lasciarli e trovare un punto d'incontro è necessario :) 
Probabilmente la perseveranza sarà l'unica vera arma, per quanto possa essere scocciante. Comunque ne ho visti di alcolizzati, ma quanto gli attori mai :D

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Buongiorno forumisti, ho bisogno di un consiglio su una situazione che sta diventando problematica, magari qualcuno c'è già passato o ha più buon senso di quanto ne abbia io (cosa molto facile).

La prendo un po' larga: sono sempre stato un forte bevitore. Da quando ho cominciato l'università, e anche in realtà da prima, la vita sociale che conducevo era sempre caratterizzata da uso e abuso di alcolici durante le uscite serali.

Ho conosciuto molte persone che sono diventate mie amiche ormai "storiche", che condividevano con me questo passatempo simpatico, e con alcuni di loro ci siamo visti sobri davvero poche volte.

 

Quando mi sono trasferito a Bologna (la triennale l'ho fatta a Firenze), la situazione ha continuato allo stesso modo: altro giro altra corsa, nuove amicizie, ma tutte caratterizzate dall'alcool. Non è una sorpresa: a Bologna, girando con un occhio mediamente attento, ci si rende conto di quanto sia spaventosa la quantità di alcolici consumata dagli abitanti. Bologna è letteralmente una città immersa nell'alcool. Facendo teatro, poi, mi sono reso conto che gli artisti (in questo caso gli attori) sono in molti casi anch'essi dei forti bevitori.

Ricapitoliamo: amici bevitori, una città che ti spruzza alcool in bocca praticamente quando esci di casa.

E poi io.

 

Non ho mai messo in discussione il mio "stile di vita" (e perché avrei dovuto? Mi divertivo così tanto). Per me era normale routine svegliarmi con i postumi che mi accompagnavano per metà giornata, il mal di testa che mi impediva di pensare, i ricordi annebbiati e una serie di figure di merd in stato di ebbrezza che mi hanno provocato danni anche a distanza di anni. Ho perso amicizie, relazioni sentimentali, ho preso multe (non per guida in stato di ebbrezza, ma per altri danni), ho fatto delle cose pericolose che avrebbero potuto costarmi molto più della reputazione. Ma era la routine: gola secca, tre litri d'acqua, un paracetamolo per il mal di testa, una doccia e via per il nuovo aperitivo.

 

L'anno scorso ho dovuto realizzare che il mio rapporto con l'alcool era diventato un problema. Non sto ad elencare tutti i dettagli, ma ho deciso di cambiare vita, di smettere.

Perché non riduco la quantità di alcolici anziché smettere: perché non mi è possibile. Non riesco a bere una birra e basta per tutta la serata: se ne bevo una svuoto il bar.

Da quando ho smesso di bere la mia vita è migliorata in molti sensi, mi sento più sereno ed equilibrato e riesco ad affrontare meglio problemi che prima mi sembravano molto più grossi di me.

 

Ora viene il problema: alcuni dei miei amici non lo accettano.

Dopo un anno, alcuni di loro ancora continuano a rompere le palle per farmi ricominciare a bere. Non è una questione di un gruppo isolato, che potrei evitare: non è un problema di due-tre persone particolarmente perverse. È un'epidemia sociale. Ex amici di Firenze, nuovi amici di Bologna, colleghi di teatro: è tanto, tanto diffusa l'idea di denigrare chi decide di non bere.

Ho raccontato i miei problemi ai miei amici con molti più dettagli di quanti ne abbia rivelati qui, ho chiesto solo un po' di comprensione, e di fatto non mi impediscono di uscire con loro: solo che se ordino un analcolico storcono il naso. Cominciano a chiedere: "Dai, ma nemmeno un bicchiere di vino?". E così, invece di divertirmi e godermi la serata, devo impiegare la prima mezz'ora a insistere sul fatto che non voglio bere, a ripetere lo stesso discorso ancora, e ancora, e ancora...

 

Sono bravissime persone, non credo lo facciano con cattiveria, semplicemente non si rendono conto che l'alcool, che per loro è un hobby fantastico, per altri può essere un problema. E che le scelte individuali vanno rispettate, finché non fanno del male a nessuno. A me non interessa delle abitudini alimentari (enogastronomiche) di chi mi circonda: sono altre le cose che guardo in una persona. Mi dà un fastidio cane essere giudicato in base al contenuto del mio bicchiere.

Non voglio perdere i miei amici, ma vorrei chiudere questo discorso dell'alcool una volta per tutte. Voglio che possano accettare di avere d'ora in poi a che fare con una persona sobria. E che capiscano che questo non mi rende diverso da loro, e non muta l'affetto nei loro confronti (anzi, se dimostrassero una maturità simile, il mio affetto e la mia stima crescerebbero).

Ho provato a dirglielo, non mi sembra che cambino molto le cose. E ho esaurito le cartucce.

Grazie per l'attenzione, immagino che dopo questa lunga lettura alcuni di voi abbiano bisogno di un drink :D

Sarò brutale.

Ma credo che sia giunto il momento di trovare amici migliori. Non necessariamente sobri, ma almeno tolleranti.

 

La compagnia teatrale di cui faccio parte è sostanzialmente analcolica. E se dovesse esserci qualche brindisi per la buona riuscita di uno spettacolo si può tranquillamente fare con il succo di frutta [emoji4]

 

Io ti offro volentieri un caffè, ma permettimi di farti compagnia con una birra [emoji13]

 

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NomadDesDent

Per me è stato importante aprire questo topic e riflettere sulle varie soluzioni, perché sto impostando in modo diverso il mio approccio alle amicizie. Fino a qualche anno fa avrei chiuso da subito per una differenza così grande, anziché impegnarmi per trovare un punto d'incontro. Diciamo che non ho mai avuto problemi a interrompere rapporti; questa volta, l'idea era ed è quella di fare qualche tentativo per vedere se le cose si possono sistemare.

Naturalmente la prospettiva che l'esperimento fallisca c'è ed è concreta, e in quel caso interrompere i rapporti sarà davvero necessario.

 

 

 

Io ti offro volentieri un caffè, ma permettimi di farti compagnia con una birra

 

 

Ho scoperto di amare il Bitter rosso  8)

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Capricorno57

 

 

Probabilmente la perseveranza sarà l'unica vera arma

Sì, a questo punto sì...

 

 

 

mi sembra che agli astemi spesso si goda nel rompere i coglioni

molto vero, ma quei quattro gatti astemi che conosco se ne fanno un baffo e una pippa delle battute altrui...

 

Fregatene, resisti, imponiti.

 

In fondo, le tue reazioni al bere "eccessivo" (multe, figuracce, amicizie e relazioni perse) riguardano solo Te, non credo che tutta la compagnia si trasformi, a una certa ora, in una banda di teppisti o di zombi ...

 

Sono anche indotto a pensare che Tu da una parte sia particolarmente sensibile all'alcool, e dall'altra gli assegni una importanza eccessiva , quando scrivi

 

 

la droga ti induce il desiderio di consumarne sempre di più, mai di meno. È così anche per i fumatori
 

Ti assicuro che per me bevitore fumatore (ed ex tralasciamo  :laugh: ) sinceramente non è così, per fortuna. 

Mi impongo da sempre i personali limiti di decenza, dettati da salute, portafoglio e giudizio della gente.

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