Jump to content

stupid media(dove stiamo andando?)


Demò

Recommended Posts

Eviterò di riportarvi la recentissima frase di quell'hipsterone di Eco sulle "legioni di imbecilli" che hanno ottenuto libertà-o visibilità- di parola tramite i media sociali(si li ho chiamati proprio in italico, non avete letto male).

Ma la trovate qua: http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/libri/2015/06/10/eco-web-da-parola-a-legioni-imbecilli_c48a9177-a427-47e5-8a03-9ef5a840af35.html

 

 

Tuttavia basta che ognuno di noi apra fb per gioire di piaceri tipo leggere i commenti assurdamente idioti e rabbiosi che la vostra apparentemente tenera ex compagna di banco delle medie ora posta sul proprio diario assieme ad una qualche notizia sull'arrivo dei rifugiati nella vostra città o a qualche episodio di cronaca nera.

 

Un paio di anni fa i futuri 5stelle si raccontavano che coinvolgendo la cittadinanza nel web ne sarebbe saltata fuori una democrazia anarcoide e progressista, oggi pare che i social rivelino tutta la profondità irrazionale del sentimento fascistoide dell'italiano medio.

 

Notizie farlocche atte ad eccitare gli animi si rimpallano da un profilo all'altro senza che vi sia la capacità razionale più elementare di smascherarle. 

i giornali si adeguano per ottenere visibilità: la ggente vuole sangue e odio, meglio darglieli per pagarci o stipendio con le pubblicità.

E così e notizie distorte ed esagerate circolano addirittura con una sanzione di legittimità giornalistica.

Invitare degli stupidi ad odiare qualcuno che già odiano è una cosa intrisecamente più facile che mettersi a spiegare i motivi per i quali bisogna valutare, distinguere, tollerare.

Se il messaggio deve essere semplice e stupido per circolare, più rabbioso e viscerale è, più funziona.

 

Non riesco ad immaginare un'involuzione della situazione, ma solo un peggioramento. 

Pare che gli stupidi abbiano definitivamente ammazzato i vecchi leader d'opinione per sostituircisi o mantenerne un tot che dicano loro quel che vogliono sentire.

 

 

La social-dittatura degli imbecilli è alle porte?

 

NB: se qualcuno volesse mai rispondere, eviti di prendersela con umberto eco che è come sparare sulla croce rossa.

La parola radical-chic vi inviterei ad infilarvela giù per l'esofago o dove più vi piaccia. 

Link to comment
Share on other sites

Prima non c'erano i social e le legioni d'imbecilli le trovavi al bar, in autogrill, in parrocchia, alle manifestazioni, ora hanno occupato, com'era naturale che fosse, anche internet. Eco è un dio, chi lo critica va messo a morte.

Edited by Rotwang
Link to comment
Share on other sites

La peggiore specie è quella dell'adulto già di una certa età, over 50 di solito, che ha imparato ad usare il web quando già era diventato un mezzo di massa, un elettrodomestico . Perchè il giovane quantomeno ha qualche grezza base di netiquette che lo preserva dallo scrivere tutto ciò che il cervello gli consiglia di fare , mentre l'anzianoide pensa che lo leggeranno in pochi - un po' come quando si aspetta dal barbiere- e quindi si sente libero di inveire contro chiunque pensando di non causare conseguenze . Io vivo in un paese, e il gruppo FB territoriale ha chiuso proprio per le risse verbali a causa dei soliti discorsi "rom-clandestini" infarcite di quelle bizzarre vignette con protagonista Mussolini, a cui vengono fatte dire cose di una demagogia disarmante e che peraltro non ha mai detto .

 

Ultimamente ho brasato dei contatti proprio per certe esternazioni, magari fatte per faciloneria o per riprogrammazione mentale ad opera dei soliti noti che campano plagiando le folle: collegarmi a facebook deve essere un momento di svago e non di incarognimento .

Link to comment
Share on other sites

ovviamente il problema non sono i social, è la gente che è sempre stata così, solo che i social permettono a chiunque di dire la propria e quindi sembra che internet sia pieno di imbecilli. c'è da dire che poi invocare mussolini è un'espressione di pochezza - ma non per il fascismo che rappresenta la figura, ma perché sembra che l'italiano sia sempre stato pronto a delegare e a cambiare bandiere vincente, infatti se non ci fosse la crisi nessuno ne farebbe il nome.  

Link to comment
Share on other sites

 

 

Pare che gli stupidi abbiano definitivamente ammazzato i vecchi leader d'opinione per sostituircisi o mantenerne un tot che dicano loro quel che vogliono sentire.

michiate.

chi sarebbero i vecchi leader d'opinione? 

i giornali, telegiornali, e la classe dei giornalisti e "opinionisti" dovrebbero sparire, internet e la democratizzazione dell'informazione sono state una rivoluzione. Siamo tutti opinionisti per natura abbiamo tutti un opinione e il diritto di esprimerci.

L'informazione non è mai stata neutrale, in nessuna epoca e in nessun paese. 

I social media li può vedere come mezzo per alimentare il razzismo, ma anche come valvola di sfogo di tanti 50enni che non fanno un cazzo nella vita se non lamentarsi e trovare il capro espiatorio di turno.

La gente che posta notizie razziste, spesso fasulle, appartiene quasi sempre alle vecchie generazioni, al massimo qualche giovane cresciuto in famiglie fascistoidi.

Non mi sembra che ai tempi di Hitler esistessero Facebook e Twitter, eppure...

Link to comment
Share on other sites

wait wait wait...

ragazzi, anche voi però state ammassando tanti temi insieme,

e, come dicevano i vecchi, rischiate di mettere troppa carne sulla brace;

risultato? soltanto fumo e niente arrosto...

 

Separiamo le cose:

  1. Eco ha detto una boiata o s'è sfogato? Certamente in quel che dice c'è del vero, nel paese dei 56 mln di commissari tecnici & degli espertoni dell'aria fritta da bar. Ma questa non è una novità; come giustamente nota anche lui, è cambiata la cassa di risonanza, e questo non è un dettaglio da sottovalutare troppo.
  2. Poi però ci sarebbe pure da capire quante di queste sparate ad effetto siano fatte per idiozia pura o col solo scopo di avere il tragico 1/4 d'ora di celebrità -qsa del tipo "più la sparo grossa, più avrò visibilità"; in questo quella sottospecie suina di politici che ci ritroviamo (e mi scuso coi suini per l'accostamento..) è maestra imbattibile-. Ma anche qui, niente di particolarmente nuovo: che differenza c'è tra una Sara Tommasi di oggi e una Flavia Vento di 10 anni fa? A occhio, non ne vedo!
  3. Aggiungiamoci che il web come mezzo è ancora relativamente fanciullino, e fisiologicamente deve passare le sue crisi di crescita per trovare una propria identità: se è impensabile ritornare all'era faxista degli anni 90, nemmeno noi ancora sappiamo cosa diventerà anche solo domani mattina!
  4. And, last but not least, pur con tutti i perigli & i rischi haters & cazzari del caso, non dimentichiamoci nè diamo per scontato quanto il web possa essere utile! per limitarci al forum che ci ospita, a quanti piskelli è servito per accettare il fatto di essere rikkioni, facendo capire loro che non sono nè sbagliati nè i soli al mondo ad essere così.. favolosi???
Link to comment
Share on other sites

La cosa che mi stupisce è la violenza verbale.

Leggo molta rabbia nei commenti ai post che variano dal calcio, all'attualità e tutto il resto.

I social sono sicuramente uno strumento che amplifica questo sentimento.

Ma non bisogna fare di tutta l'erba un fascio.

Io, ad esempio, uso i social ma non faccio parte della categoria dei rabbiosi.

Link to comment
Share on other sites

 

 

Siamo tutti opinionisti per natura abbiamo tutti un opinione e il diritto di esprimerci.

Anche il caprone ignorante che non sa scrivere in un italiano decente? Anche colui che si cura di nient'altro che insultare sterilmente una minoranza (che sia tale per etnia o per orientamento sessuale poi poco importa)?

 

 

Ma anche qui, niente di particolarmente nuovo: che differenza c'è tra una Sara Tommasi di oggi e una Flavia Vento di 10 anni fa? A occhio, non ne vedo!

Ti sei dimenticato di quell'idiota della Lucarelli che, invidiosa, si permette il lusso di sminuire il lavoro di Samantha Cristoforetti.

Link to comment
Share on other sites

LocoEmotivo

Okay, okay.

Io non sono favorevole alla libertà di opinione e alle altre p*ttanate da Rivoluzione Francese. E sto parlando seriamente.

La critica di Eco mette il dito nella piaga: se fino a ieri io e @freedog ci lamentavamo davanti a un cappuccino tiepido senza schiuma, oggi le fesserie che diciamo possono avere una risonanza pericolosa.

Perché la gente non viene a scrivere su questo o su altri forum? Perché qui la diffusione è limitata: persino il post più populista o demagogo non può superare le barriere del forum stesso, ed ecco che allora si ricorre al web 2.0 e ai loro alfieri, quel cancro diffusissimo che sono i social media. I social ti suggeriscono implicitamente che tutte le opinioni abbiano la stessa potenzialità e la stessa valenza, ma non è così: a partire da quel semplice dettaglio di padronanza del linguaggio cui giustamente accennava il mio amato @losvedese, tutti ci sentiamo in diritto di dire la nostra. In questo modo assistiamo al proliferare di quantità soverchianti di robe che sono degli schiaffi a tutto ciò che l'Occidente è stato a livello di filosofia e cultura e ingegno, e questa proliferazione è ancora più pericolosa dal fenomeno dell'amplificazione: scrivo una cretinata populista, uno che mi segue la retwitta, qualcuno che lo segue la legge e mi retwitta, e nel giro di due ore tutto il mondo ha letto quello che ho scritto. Sono diventato un maitre-à-penser, e non ho dovuto nemmeno pensarci davvero!

Questo non è social: questo non è niente. La tecnologia si sta abbassando al nostro livello invece di spingerci ad arrivare da lei - e se la colpa principale è del mercato che pur di vendere tutto a tutti è disposto a legittimare qualunque cosa, è pur vero che la legittimazione culturale arriva proprio dalla presa della Bastiglia. Non siamo tutti uguali, e non tutti abbiamo il diritto di esprimerci.

(Che poi, forse, a questo punto potrei essere a rischio ban.)

Link to comment
Share on other sites

Ti sei dimenticato di quell'idiota della Lucarelli che, invidiosa, si permette il lusso di sminuire il lavoro di Samantha Cristoforetti.

vabbè, se ci mettiamo a citare tutto il circo trollonzante facciamo capodanno del 3258...

 

-off topic: ma la foto profilo inquietante che mai messo nuova? vogliamo parlarne??-

Link to comment
Share on other sites

Umberto Eco - e forse anche voi - dovrebbe imparare

a bloccare più gente nei media sociali o a non leggere i commenti agli articoli.

Link to comment
Share on other sites

Oddio non è che se io leggo Libero, trovo opinion maker (?)

molto inclini alla mediazione e rielaborazione razionale delle

mie paure-insicurezze.

 

Io trovo molto sensazionalismo pure lì

 

Nel momento in cui vedessi un salto di qualità, allora potrei allarmarmi

Tipo gente che in seguito ad una catena partita su facebook va a sparare

agli Eritrei alla Stazione di Milano, cose che magari Libero non scrive

 

Ricordo comunque che un certo Matteo Renzi, in numerosa compagnia

di Benpensanti, pochi anni fa celebrava le magnifiche sorti e progressive

di Facebook, che aveva mobilitato le "primavere arabe" e innescato un

irreversibile cambiamento democratico del mondo Arabo

 

Che poi la maggioranza degli Arabi neanche avesse un PC, non gli sfiorò

neanche la testa

Link to comment
Share on other sites

i social media (cui mi sono sottratto per scelta) rivelano semplicemente qualcosa che cominciò a venire fuori almeno dai tempi della prima guerra mondiale: gli italiani sono mafiosi e fascisti

allora (ai tempi della prima guerra) ancora non sapevano dare un nome a questo vago sentimento che li possedeva, a questo loro essere furbetti ma stupidi, sleali, vili, bugiardi, qualunquisti, ignoranti, intolleranti, codardi, violenti (se in gruppo), pecoroni (sempre), mammoni, tengo-famiglia, senza idee, senza ideali e incapaci di formulare un qualsiasi pensiero politico di senso compiuto: poi scoprirono di essere in tanti, e quindi arrivò il capobastone che li intruppò, dette loro un nome e delle canzoncine orecchiabili, e da allora, conquistati soprattutto dalle canzoncine, non hanno mai smesso (di essere fascisti)

per dirla alla Totò, gli italiani sono un popolo di caporali, e questo è tutto, non c'è bisogno di aggiungere altro

questa consapevolezza può urtare Umberto Eco e anche tanti altri, può far venire ad alcuni la voglia di prendere tutti a calci nel culo esercitando un diritto educativo, ma conviene aver ben chiara un'idea, almeno se si vuol vivere in Italia: qui chiunque si azzardi ad esprimere un pensiero di senso compiuto e realmente consapevole appartiene a una risicata minoranza

Link to comment
Share on other sites

Eco anni fa aveva anche posto il problema dell' autorevolezza delle fonti su internet. Chi o cosa garantisce l'affidabilità delle informazioni reperite in rete, anche di siti blasonati come Wikipedia ? Stessa cosa per i famigerati post su Facebook e compagnia bella. Cosa rende un'affermazione su internet degna di fede, o meglio , di fiducia ?

Per me è : conoscenza diretta della persona o del gruppo che la fa, oppure conferma da altre fonti tradizionali come i giornali.

 

Inviato dal mio GT-I9515 utilizzando Tapatalk

Link to comment
Share on other sites

interessante fact checking sul rapporto Eco-web http://www.ilpost.it...o-eco-internet/

 

In un'ottica "giornalistica" mi pare dica delle cose condivisibili 

ovviamente manca la parte critica

 

Che pure esisterebbe, anche se internet c'entra fino ad un certo punto

 

Il pericolo in termini democratici è il "monopolio della notizia"

 

Soprattutto a livello di informazione internazionale, che in una società

globalizzata sarebbe sempre più rilevante per orientare la pubblica

opinione, non esiste più libertà di informazione professionale

 

Poche agenzie stampa orientano tutti i mass media ed anche le ondate

sensazionalistiche che poi transitano sul web 

 

Non esiste più un secondo punto di vista sui problemi internazionali o

un dibattito di alcun tipo ( che sia serio ) inoltre il pubblico formato in epoca

"nazionale" non ha gli strumenti culturali per comprendere i problemi internazionali

 

A livello interno l'idea del M5S che l'opinione pubblica potesse prescindere

da una informazione giornalistica "partitocratica" si è invece scontrata coi

limiti intrinseci derivanti dalla mancanza di professionalità

 

Senza professionalità, studio, ricerca, la notizia che ricevo è un secondo

punto di vista "scadente" e quindi non in grado di farmi cambiare opinione

( in questo senso Demò ha ragione )

Link to comment
Share on other sites

Sono abbastanza d'accordo con il pensiero di Eco (che negli anni '60 si scagliò già contro la televisione, procuratevi "Fenomenologia di Mike Bongiorno" del 1966-67 circa), i commenti che prima sentivi al bar o dai vecchi seduti alle panchine li leggi scritti su facebook o su twitter, aggiungiamo che canali come youtube hanno creato delle celebrità senza alcun merito, anzi spesso solo provocatorie, ecc... Che poi questo si traduca in maggiore violenza non lo so, ad esempio negli anni '70-'80 non c'era facebook ma negli stadi c'era molta più violenza di oggi (ricordiamoci i morti alle partite) e anche lo scontro politico era più forte.

 

I social network hanno semplicemente fatto emergere il carattere dell'uomo medio che è quello legge e ordine, poca o nulla tolleranza e il classico senso di suprematismo WASP (come direbbero gli americani, espressione intraducibile in italiano), secondo me senza idee no, anzi... il mio parere è che più una società è benestante più diventa intollerante. 

 

Sarebbe inoltre interessante fare un'analisi del grado di istruzione di chi posta automaticamente cazzate. 

Link to comment
Share on other sites

ovviamente il problema non sono i social, è la gente che è sempre stata così, solo che i social permettono a chiunque di dire la propria e quindi sembra che internet sia pieno di imbecilli.

 

Sì e no. Nel senso che Facebook, così come gli altri social network, ha delle regole ben precise che gli utenti non rispettano e che la moderazione non sembra essere realmente interessata a far rispettare. E' inconcepibile che si inseriscano contenuti violenti e a seguito di ripetute segnalazioni da parte degli utenti, la moderazione non fa nulla per rimuoverli. Quindi alla fine è verissimo che certe persone sono penose ma è anche vero che il sito che fornisce il servizio lo è altrettanto.

Link to comment
Share on other sites

AndrejMolov89

Diciamo che umberto eco non ha sottolineato il vero problema: una volta non si facevano i meeting dei vecchi ubriaconi da bar (che si rintanavano nelle osterie dopo una lunga giornata ad osservare cantieri). Internet interconnette le persone sceme. Questo canto unisono si sente per tutta la rete, e rieccheggia ovunque divenendo un problema, ma anche una fonte di guadagno, come mai guadagno? Perché il giornalismo italiano si fonda essenzialente sui click (Corriere della sera sembra la bacheca di Salvini dopo l'invasione di gattini) e quindi il meeting di casalinghe di voghera più legge titoli affini alle loro menate, più andranno a cliccare, non per leggere, non sia mai, anche perché non si perdono granché, ma per commentare in funzione del titolo.
Umberto Eco, as usual, manca il problema, perché anche lui sotto sotto è un po' "deficiente"(*), e come tutti vede una sorta di degrado che spunta solo dopo un determinato cambio storico, come se prima non ci fossero quelle persone, o non potessero dire la loro ed esprimere anche un voto che valeva quantto il nostro.
Per quanto riguarda gli imbecilli: quello sono il prodotto di un modo sbagliato di far cultura, a cui si rimedia semplicemente abbassando gli standard per mantenere le apparenze. Non bisognerebbe dargli diritto di parola nei mass media (**), ma li si invita anche nei salotti televisivi (vedasi dibbba che in un paese normale farebbe un lavoro come fluffer boy in qualche porno, o anche senza dimenticare gli appartenenti al cretaceo, anche la Santanché ospite fissa ad Anno Zero perché era troppo scema e consolava i radical chic lettori del fatto quotidiano che dovevano essere sicuri che ci fosse una forma di vita più stupida di loro). L'unico modo per finire questo circolo vizioso è ammettere questo dato di realtà: "Nei limiti del decente ognuno è libero di esprimere un opinione, come è dovere di ciascuno, soprattutto chi prende decisioni, non ascoltare delle visibili stronzate".
Il succo del discorso è che Umberto Eco ha scoperto l'acqua calda, solo quando si è reso conto che esiste una massa di persone che non è in grado di riconoscere la sua autorità, il problema era visibile da sempre, ma ora è diventato un problema non tanto per internet, è che oramai per guadagnare share, click, queste opinioni di merda vengono anche immesse nel dialogo politico e pubblico. Abbiamo avuto anche una classe intellettuale che per anni non si mischiava al popolo per elitarismo, quindi non ha mai cercato vagamente di elevare gli standard della popolazione lasciando un po' tutto a puttane.


(*): deficiente in quanto a contatto con la realtà: a quanto pare stando dalla sua torre d'avorio prima dell'arrivo wifi, non sapeva come fosse il mondo realmente, mandava missive e articoli tramite piccioni viaggiatori ad altri intellettuali, poi guardava verso il basso, ed incurante, pensava che non contassero nulla. Poi fastweb gli ha dato la grazia di una connessione internet e si è reso conto, che oltre ad essere citato malamente in ogni fottuto post di facebook, esistevano dei problemi che non aveva considerato, e che venivano dal basso, magari ha provato a dire "ehy, mangiate brioche, se avete fame", ma poi si è reso conto che non si è costruito un autorità, e che quelli ora fanno massa, insozzano il suo canale preferito attraverso la scelta di clicckare mi piace su foto di gatti spaziali.

(**): liberi di esprimere la opinione, ma non che la loro opinione diventi informazioni. Voglio ricordare, sempre per sparare merda su Anno zero, che dopo il terremoto in Emilia hanno invitato Fucksas e gianpaolo giuliani nel loro salotto televisivo: uno che non sa un cazzo di come costruire a norma, l'altro che è un completo deficiente di prima categoria. Contemporaneamente a Porta a Porta era stato invitato Panza uno dei più grandi sismologi al mondo, e il migliore d'italia.

Link to comment
Share on other sites

 

 

interessante fact checking sul rapporto Eco-web http://www.ilpost.it...o-eco-internet/

 

ho dato un'occhiata all'articolo: dunque sembrerebbe che Eco se la prenda con internet che

 

"“È il luogo in cui nascono le più assurde teorie complottiste: come per esempio le accuse sui gesuiti sospettati di aver affondato il Titanic e ucciso Kennedy, e la costruzione di coincidenze numeriche sull’attentato delle Torri Gemelle.”

 

viene il dubbio che non abbia mai riletto uno qualsiasi dei suoi inutili romanzi... e la scadente qualità letteraria degli stessi trasforma il dubbio in definitiva certezza :sisi:

Link to comment
Share on other sites

LocoEmotivo

[...] Eco [...] negli anni '60 si scagliò già contro la televisione, procuratevi "Fenomenologia di Mike Bongiorno" [...]

No, aspe'.

Fenomenologia di Mike Bongiorno è una boutade, per ammissione dell'autore stesso, e non a caso non viene raccolta nei suoi scritti "seri" ma in quella piccola perla d'umorismo intellettuale che è Diario minimo.

Link to comment
Share on other sites

 

 

-off topic: ma la foto profilo inquietante che mai messo nuova? vogliamo parlarne??-

OT:

Lo dicevo a Loco giusto l'altro ieri: è un periodo in cui mi sento particolarmente stronzo, e quest'immagine rappresenta perfettamente il mio stato d'animo! :D 

Link to comment
Share on other sites

 

 

la moderazione non fa nulla per rimuoverli

Esattamente.

Più volte ho letto commenti inneggianti all'istituzione dell'apartheid in Italia. Dopo la segnalazione, Facebook ha pensato bene di non rimuovere i commenti. 

Link to comment
Share on other sites

Ma che avete contro il volgo? Cosa vi sorprende nel leggere la marea di cazzate che scrivono un'accozzaglia di coglioni su facebook?

In realtà il problema è che certe notizie sono talmente farlocche, stupide, banali che dovrebbero essere riconoscibili millemiglia se non fosse che il giornalismo moderno riprende lo stesso linguanggio, sovrapponendosi e quindi, indirettamente, dando legittimità e credibilità alle più grandi puttanate che trovi sul web.

In genere non rispondo mai, salvo che certe stronzate non siano postate da persone che ritengo intelligenti (quasi mai ad essere sincero) oppure che ritengano abbiano dei neuroni ancora imballati nel cellophane e allora li invito ad usarli.

 

Il problema si chiama Libero, Il Giornale, Il Messaggiero, Il Mattino ma anche la stessa Repubblica non scherza, la televisione con personaggi come Del Debbio, le Santoro girl, Studio aperto ecc.

Se l'Ordine dei Giornalisti facesse il suo lavoro avremmo gli anticorpi per tutte le cazzate che si scrivono sui social

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...