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La Zoccola Etica


Almadel

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Premetto che non sono molto abile con le recensioni,

ma ho acquistato da poco "La Zoccola Etica -

Guida al poliamore, alle relazioni aperte e altre avventure"

di Dossie Easton e Janet Hardy, recentemente tradotto da Odoya

poiché nel gruppo Facebook sul poliamore che frequento l'hanno letto tutti...

 

Le autrici sono due sessantenni statunitensi bisessuali

che fanno seminari su come disapprendere la gelosia

e che hanno scritto insieme questo libro nel 1997,

ma solo quest'anno è stato tradotto in italiano.

 

Sinceramente non sono abituato a libri del genere:

ci sono veri e propri esercizi per sé stessi e per la coppia

che lo fanno sembrare uno di quei libri "motivazionali" americani.

Ad esempio: "Scrivi le dieci cose per cui il tuo compagno è importante per te

e le dieci cose per cui tu sei importante per lui" oppure

"Fai una lista dei dieci modi con cui vorresti che ti rassicurasse quando non ti senti amata".

 

E probabilmente avrei preferito che a scriverlo fossero stati un maschio e una femmina

perché ha un taglio molto femminile e un po' più di maschia consapevolezza non avrebbe guastato.

 

Detto questa l'idea interessante è quella di riappropriarsi del termine "zoccola" (in Inglese "slut")

e di rivendicarlo con orgoglio. Contemporaneamente di fissare le regole etiche

per evitare di fare del male a tutti i partner coinvolti (e di farsi del male da soli).

Quindi c'è tutto: da come si vince la propria gelosia, al sesso sicuro, al sesso di gruppo;

consigli su come litigare e a quale appuntamento dire che si è "zoccola".

(Ovviamente con degli "esercizi", che per me riamangono la cosa più buffa).

 

Molti consigli e considerazioni sono ottimi in generale

e sono interessanti anche i paragrafi sull'omosessualità

(ho scoperto che le donne invidiano ai gay la nostra capacità di dire "no" a un'avance;

meno brillante la considerazione sulle lesbiche,

perché confonde quello che fanno le lelle con quello che fanno tutte le donne...)

 

Non l'ho ancora finito di leggere, mi manca:

Stabilire Accordi, Aprire una relazione esistente

e la parte sull'essere single, l'essere in coppia e sul sesso di gruppo.

(Ho letto una riga sì e una no la parte sull'allevare figli in una situazione di poligamia,

in quanto non l'ho reputata molto interessante).

 

In definitiva ve lo consiglio anche solo per farvi un'idea

del Rinascimento della libertà sessuale, dopo lo shock dell'AIDS.

O per abbattere qualche pregiudizio verso i vostri amici zoccole

e - soprattutto - per imparare un po' di etica se zoccole già lo siete.

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Sembra davvero interessante.

Vedo se lo trovo in giro per dargli un'occhiata. In fondo una educazione serve sempre XD

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io penso che le relazioni, il sesso e l'amore siano cose altamente soggettive e quel che va bene per una persona non va bene per un'altra.

 

per questo diffido da libri e manuali ma ritengo meglio fare quello che va meglio per se stessi, piuttosto che quel che scrive un libro, qualunque esso sia.

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Non esiste l'amore nelle relazioni aperte, solo una convivenza affettuosa di facciata e una scopamicizia ipocrita. L'amore non è promiscuità sessuale.

Edited by Rotwang
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disapprendere la gelosia la vedo molto molto dura... come la calmi quella furia che ti sale dallo stomaco quando il/la tuo/a ragazzo/a va con un altro? roba da spaccar la faccia a entrambi eh... ok credo di non essere tagliato per il poliamore :/

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@Almadel non lo metto in dubbio, sarei proprio curioso di sapere il come e soprattutto il "se funziona" :lol:mi ci mi ci ... mi ci iscriverei subito !

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Non si "impara" ad essere in coppia aperta..

Bisogna solo sentirselo da dentro e trovare un partner che la pensi come te..

 

Mi pare un pô dubbio un libro del genere.

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Non si "impara" ad essere in coppia aperta..
Bisogna solo sentirselo da dentro e trovare un partner che la pensi come te..

 

E' esattamente quello che ho pensato leggendolo.

Mi sono chiesto: "Ma a queste chi glielo fa fare?"

 

Probabilmente certe cose di queste sessantottine non le capisco per motivi anagrafici:

per loro figlie dei fiori la libertà sessuale era un valore assoluto condiviso da tutta la loro comunità;

mentre per me trent'anni dopo il loro approccio ha un sapore un po' conformista e forzato:

loro vogliono essere sessualmente liberate perché credono sia giusto

e sono disposte a piangere lacrime e sangue pur di arrivarci, dicendo al lettore che "ne vale la pena".

 

Ovviamente so benissimo anch'io che ne vale la pena. La comunità poly di oggi

tende invece a essere identitaria e "ghettizzata" come quella omosessuale:

non pensiamo di essere il passo successivo di una liberazione spirituale e sessuale

pensiamo di essere persone che è meglio che frequentino solo persone uguali a loro.

La differenza di approccio ricalca molto la "ghettizzazione" dei gay:

da "Siamo tutti bisessuali!" a "Frequentiamo solo gay come noi".

 

Nonj sono sicuro di aver spiegato bene le differenze di approccio...

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E' abbastanza normale per un americano approcciare

un tema con un manuale pratico del tipo "how to do"

è il loro metodo di insegnamento anche nelle scuole,

empirico e pragmatico ed un modo per rendere accessibile

al pubblico un tema, in senso divulgativo.

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Non esiste l'amore nelle relazioni aperte, solo una convivenza affettuosa di facciata e una scopamicizia ipocrita. L'amore non è promiscuità sessuale.

 

 

Concordo... peraltro, in Italiano,  esiste da sempre un termine per descrivere chi vive certe situazioni, ovvero "amanti", sicuramente meno ipocrita dell'ossimoro "coppia aperta".

 

p.s. volendo usare lo slang per descrivere certe situazioni, è anche perfetta e calzante la definizione di "scopamici".

Edited by ben81
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E niente io @ben81 la pensiamo allo stesso identico modo. Sarebbe scopamicizia, non sarebbe un sentimento pieno ... IMO

 

 

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AndrejMolov89

Non esiste l'amore nelle relazioni aperte, solo una convivenza affettuosa di facciata e una scopamicizia ipocrita. L'amore non è promiscuità sessuale.

 

Concordo... peraltro, in Italiano,  esiste da sempre un termine per descrivere chi vive certe situazioni, ovvero "amanti", sicuramente meno ipocrita dell'ossimoro "coppia aperta".

 

p.s. volendo usare lo slang per descrivere certe situazioni, è anche perfetta e calzante la definizione di "scopamici".

 

 

Ritengo irrispettosi questi commenti. Io ho visto in prima persona realtà di poliamore, pur essendo monogamo, ho visto sinceramente amore, un'altra modalità di amore. E' fastidioso osservare che si confondano così le acque riguardo il sentimento altrui, è irrispettoso verso quel sentimento, che ho osservato e di cui non nego l'esistenza come qualcuno qui dentro cerca tenacemente di fare. Sono realtà che non credo conosciate, evitate di giudicare e abbiate il buon gusto all'indifferenza. 

 

Sinceramente ritengo il poliamore una disposizione personale. Per me è una questione "indifferente", e se mi innamoro ed entro in coppia con qualcuno mi adeguo alle sue esigenze, purché vi sia il suo rispetto nei miei confronti. Io e il mio moroso stiamo in coppia blindata, per così dire, e mi va bene così, mi ritengo soddisfatto del suo sentimento nei suoi confronti e del mio sentimento nei suoi confronti, e non ho esigenze di fare sesso con altri, pur non facendolo neppure con lui perché ci mancano oggettivamente gli spazi per fare qualsivoglia cosa che vada oltre all'abbraccio, coccole e se capita anche un pompino ogni tanto. 

I manualetti how to do, hanno un senso limitato, a mio parere è una questione di sensibilità personale e disposizione emotiva all'apertura di coppia o di vivere in relazioni amore con più di un patner. Secondo me è una questione caratteriale, per esempio, il mio consorte non credo che sarebbe mai capace emotivamente di essere in coppia aperta, non tanto perché la pensi come i commenti di cui sopra (ha rivalutato questo mondo dopo aver constatato che è solo un altra modalità di amore, conoscendo varie persone che hanno relazioni stabili, progetti comuni e felicità dell'amore del proprio patner, meno l'esclusività sessuale, e il mio consorte non viene da una famiglia hippy, ma una famiglia di valori ultra-cattolici, e soprattutto con una condotta integerrima moralmente parlando), ma perché credo fortemente che non abbia quel particolare sentimento che gli potrebbe far vivere bene una coppia aperta. A prescindere che la questione mi è indifferente in tutto e per tutto, a me interessa stare bene con il mio compagno e farlo stare bene, non credo sinceramente che tutti possano stare egualmente in coppia aperta, soprattutto in virtù del processo di crescita, e dal proprio ideale di vita. 

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Ritengo irrispettosi questi commenti. Io ho visto in prima persona realtà di poliamore, pur essendo monogamo, ho visto sinceramente amore, un'altra modalità di amore. E' fastidioso osservare che si confondano così le acque riguardo il sentimento altrui, è irrispettoso verso quel sentimento, che ho osservato e di cui non nego l'esistenza come qualcuno qui dentro cerca tenacemente di fare. Sono realtà che non credo conosciate, evitate di giudicare e abbiate il buon gusto all'indifferenza. 

 

Non credo ci sia bisogno di conoscere qualsiasi cosa per giudicarla, non è pregiudizio, è logica. Io non manco di rispetto a chi vive queste situazioni relazionali poligame, saranno affari suoi, ma ritengo che il poli-amore sia proprio una scemenza perché si cerca di distribuire il sentimento amoroso a più di una persona ed ergo si impoverisce, non è più amore, sono solo attrazioni sessuali. Abbi tu un po' di indifferenza verso i miei post se non ti piacciono.

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AndrejMolov89

Non credo ci sia bisogno di conoscere qualsiasi cosa per giudicarla, non è pregiudizio, è logica. Io non manco di rispetto a chi vive queste situazioni relazionali poligame, saranno affari suoi, ma ritengo che il poli-amore sia proprio una scemenza perché si cerca di distribuire il sentimento amoroso a più di una persona ed ergo si impoverisce, non è più amore, sono solo attrazioni sessuali. Abbi tu un po' di indifferenza verso i miei post se non ti piacciono.

 Se non conosci un argomento, non puoi procedere con la tua logica nel darne un giudizio di valore. Quando esprimi un giudizio di tale natura, senza conoscere la realtà che giudichi, semplicemente hai un pregiudizio.

OFF TOPIC: Ci sono casi storici di cantonate usando questo metro di giudizio, ad esempio Lord Kelvin vs Darwin, il primo giudicava Darwin un cretino, perché riteneva impossibile che, con i suoi calcoli di tassi di sedimentazione di un bacino sedimentario inglese, quelle formazioni si fossero deposte in 231 milioni di anni e per umiliarlo calcolò sulla base della sua logica e dei suoi dati a disposizione il tempo necessario per il raffreddamento della terra, che calcolò a 100 milioni d'anni circa. Inizialmente vinse il pregiudizio nei confronti della geologia e delle scienze naturali da parte dei fisici (ultra religiosi), poi esattamente una ventina di anni dopo è stata scoperta la radioattività che integrata con le osservazioni geologiche alla fine dette ragione a Darwin. /OFF TOPIC

Nella logica scientifica è evidente che un ragionamento a priori, basato su pregiudizi accuratamente prescelti dia una guida per risolvere i nodi attraverso l'osservazione e gli esperimenti, ma il ragionamento apriori usato come modo per dare giudizi di valori, è altresì contro producente, perché è referenziale rispetto al pregiudizio iniziale. 

Se non si conoscono le realtà, ma comunque, legittimamente si vuole stare a distanza, è opportuno semplicemente rimanere indifferenti senza giudicare, per lo meno per mantenere un atteggiamento etico. 

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 Se non conosci un argomento, non puoi procedere con la tua logica nel darne un giudizio di valore. Quando esprimi un giudizio di tale natura, senza conoscere la realtà che giudichi, semplicemente hai un pregiudizio. Ci sono casi storici di cantonate usando questo metro di giudizio, ad esempio Lord Kelvin vs Darwin, il primo giudicava Darwin un cretino, perché riteneva impossibile che, con i suoi calcoli di tassi di sedimentazione di un bacino sedimentario inglese, quelle formazioni si fossero deposte in 231 milioni di anni e per umiliarlo calcolò sulla base della sua logica e dei suoi dati a disposizione il tempo necessario per il raffreddamento della terra, che calcolò a 100 milioni d'anni circa. Inizialmente vinse il pregiudizio nei confronti della geologia e delle scienze naturali da parte dei fisici (ultra religiosi), poi esattamente una ventina di anni dopo è stata scoperta la radioattività che integrata con le osservazioni geologiche alla fine dette ragione a Darwin. 

Nella logica scientifica è evidente che un ragionamento a priori, basato su pregiudizi accuratamente prescelti dia una guida per risolvere i nodi attraverso l'osservazione e gli esperimenti, ma il ragionamento apriori usato come modo per dare giudizi di valori, è altresì contro producente, perché è referenziale rispetto al pregiudizio iniziale. 

Se non si conoscono le realtà, ma comunque, legittimamente si vuole stare a distanza, è opportuno semplicemente rimanere indifferenti senza giudicare. 

 

Cioè tu paragoni la scientificità darwiniana a questo esempio del poli-amore? Siamo alla frutta. Io non ho alcun pregiudizio, semplicemente dubito che esista il poli-amore, esiste la poligamia, ameresti 20 uomini/donne contemporaneamente tutti allo stesso modo? 

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AndrejMolov89

Cioè tu paragoni la scientificità darwiniana a questo esempio del poli-amore? Siamo alla frutta. Io non ho alcun pregiudizio, semplicemente dubito che esista il poli-amore, esiste la poligamia, ameresti 20 uomini/donne contemporaneamente tutti allo stesso modo? 

E' una domanda a cui non saprei risponderti, e sinceramente come ho detto prima, la questione non mi appartiene in prima persona essendo felicemente in una coppia blindata paragonabile ad un sistema chiuso. Dovrei sperimentare simili realtà, prima di ciò, preferirei non rispondere. (basta leggere il resto di quel messaggio in cui ho detto che per ora mi trovo bene così e non ho molta voglia di investire risorse per cambiare una realtà già soddisfacente).

Non ho paragonato la scientificità darwiniana al poliamore, ma ho confrontato due casi di pregiudizi che cercano di auto-referenziarsi. La logica che si costruisce parte da assunti personali è logico che ritorni palesemente da dove è iniziata, soprattutto in mancanza di osservazioni complete: un conto è farsi un'idea distorta perché ci si limita ad osservare quei quattro casi pietosi che si guardano in giro, un conto è fare un ragionamento a priori, che parte da determinati assunti, senza una diretta osservazione del fenomeno, che inevitabilmente ti riporta indietro. Per esempio, non credo che i poliamore siano gruppi(19999999 persone,** modifico perché era un po' ambigua la forma, nel senso che non penso che siano comunità di 10 o più persone che si amano tra di loro) di persone che si amano tra di loro, io ho visto e osservato coppie aperte, e troppie (trio di persone). Non so se esistano formazioni amorose formate da più di 3 membri. 

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AndrejMolov89

@Rotwang
Credo che non mi sia spiegato bene e non sia riuscito a contestualizzare l'esempio. 
Kelvin era un fervente religioso, non poteva accettare una terra che fosse più antica di un certo tot, così per smontare Darwin ha usato la conduzione e l'advezione per giustificare che una terra più vecchia di 200 milioni d'anni fosse una cagata; poco dopo è stato fottuto dalla scoperta della radioattività. 
L'analogo che ho fatto era per rendere evidente che il pregiudizio di Kelvin era basato sul pregiudizio, sull'incapacità sua di dare stima alla geologia e alle scienze naturali, e sul fatto che non poteva accettare che la terra fosse più antica, quindi basandosi sull'idea a priori che la terra non avesse altri reservoir di energia, non ha accettato a priori la stima di Carletto, e ha cercato di ricondurre tutto alla sua fisica, per così dire. Era una storiella sul "pregiudizio" ce ne sono molte altre in geologia, tipo la spiegazione delle catene alpine con il modello della mela marcia :D
Se non ti va bene l'analogo, che è calzante, al posto di citare l'esempio che ritieni improprio commenta quest'altra asserzione:
 

 


La logica che si costruisce parte da assunti personali è logico che ritorni palesemente da dove è iniziata, soprattutto in mancanza di osservazioni complete: un conto è farsi un'idea distorta perché ci si limita ad osservare quei quattro casi pietosi che si guardano in giro, un conto è fare un ragionamento a priori, che parte da determinati assunti, senza una diretta osservazione del fenomeno, che inevitabilmente ti riporta indietro.** Nota piè pagina, la logica che soprattutto rimane entro gli assunti e non cerca ipotesi di partenza alternative, soprattutto. 
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Avendo constatato che rotwang non contempla l'esistenza del poliamore (che è ben differente dal dire "non lo approvo") e che ne siamo tutti felici, possiamo andare avanti senza feedare gli scoiattoli grigi ?

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E' abbastanza normale per un americano approcciare

un tema con un manuale pratico del tipo "how to do"

è il loro metodo di insegnamento anche nelle scuole,

empirico e pragmatico ed un modo per rendere accessibile

al pubblico un tema, in senso divulgativo.

 

Per me - lettore europeo - è fastidioso:

mi sembrava di leggere "coppia aperta for dummies".

:)

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AndrejMolov89

Per me - lettore europeo - è fastidioso:

mi sembrava di leggere "coppia aperta for dummies".

:)

Secondo me può essere utile per chi non è in grado di capire le semplici norme etiche che sottointendono la coppia aperta. 

Per esempio, gli esempi che citavi. Ed è anche un modo per dire che la coppia aperta o il poliamore non è il nichilismo del concetto d'amore e morale. Provo ad azzardare queste ipotesi.

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Ilromantico

Pur capendo i pareri accesi di chi non si trova d'accordo o scettico verso poliamore o coppie aperte, direi che è fuoriluogo farlo proprio in questo topic. Alla fine riguarda solo chi ha quel tipo di coppia/mentalità e la vera domanda 'per tutti' è capire se è effettivamente intelligente scrivere e/o leggere guide d'amore. Ovviamente ogni coppia è un mondo diverso(che sia aperta/chiusa/sventolante/semi-chiusa...), ma certe dinamiche o situazioni si assomigliano un po' per tutti. Io sono del parere che acculturarsi con letture e/o esperienze non fa mai male. L'errore più grave delle relazioni a mio modesto parere è proprio quello di credere che le disgrazie delle altre coppie non ci riguardino e che si abbiano sempre tutte le risposte. Io penso che l'esperienze (mie e altrui) e certe letture mi hanno permesso di prevenire sempre certe cose e massimizzare il benessere della relazione.

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Certo un lettore europeo non è abituato a manuali del genere, anche se ne esistono per altri temi - in genere però sono rivolti a un pubblico molto connotato: religiosamente, spiritualisticamente, oppure al contrario di quelli che vogliono sapere "come acquisire sicurezza in sé stessi", e cose del genere.

 

«Come disapprendere la gelosia»... :-) Sarebbe interessante se tu, Almadel, ci riportassi qualche stralcio, o riassumessi in poche parole ciò che dicono. Per capire se siamo di fronte a quella tipica ingenuità americana, che riduce tutto in pillole (come sono portato a credere), ma che, per loro, funziona.

 

In sostanza, capisco le tue perplessità di fronte a questo approccio «motivazionale», e ingenuo-pragmatico, e tuttavia, probabilmente, efficace

 

Rinascimento dopo la paura e regressione dell'aids: si può anche dire, a patto di chiarire che il Rinascimento è stato innanzitutto il sesso sicuro, una certa presa di distanza dalla promiscuità non intesa nel senso abituale ma nel senso della vita a  Castro negli anni 70, ad esempio.

 

Infine: non è una caso, secondo me, che un libro così lo abbiano scritto due donne. 

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«Come disapprendere la gelosia»... :-) Sarebbe interessante se tu, Almadel, ci riportassi qualche stralcio, o riassumessi in poche parole ciò che dicono. Per capire se siamo di fronte a quella tipica ingenuità americana, che riduce tutto in pillole (come sono portato a credere), ma che, per loro, funziona.

 

L'idea di base è che la gelosia si basi su quello che chiamano "economie della fame"

che verrebbero apprese fin dall'infanzie, "quando genitori emotivamente insoddisfatti o indisponibili

ci insegnano che dobbiamo faticare per vedere soddisfatti i nostri bisogni emotivi, e che se abbassiamo la guardia

anche solo per un momento qualcuno o qualcosa ci sottrarrà quell'amore di cui abbiamo tanto bisogno".

L'assunto è che se si molla la presa si verrà ripagate con un'abbondanza superiore.

 

Inoltre secondo le autrici la gelosia non è un'emozione,

ma un insieme di emozioni diverse che vanno affrontate singolarmente:

insicurezza, paura del rifiuto, di essere abbandonate, di essere escluse,

e ancora territorialità, competitività e rabbia.

Se io sono geloso di una cosa che fai con un'altra persona

è perché magari vorrei fare la stessa cosa con te e dovrei imparare a chiedertelo.

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Da quel che mi sembra di capire nel secondo capoverso si suggerisce

di smontare il sentimento della gelosia, facendolo retrocedere alle singole

emozioni originarie di base: insicurezza ( ansia? ) paura, rabbia

 

Dopodiché, con un certo ottimismo,  si prende in esame la componente

"reattiva" cercando di trasformarla in condivisione ( come se bastasse

imparare a chiedere per ottenere ; il ché al netto di condizionamenti

culturali, ruoli sociali, ruoli di genere etc. )

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come se bastasse imparare a chiedere per ottenere

 

Direi che questa è una delle componenti centrali del libro:

imparare a domandare all'altro quello di cui abbiamo bisogno.

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Io posso dirvi che anche la mia psicologa mi fa fare degli "esercizi" :P

Non so se funzionano, per ora... però concettualmente mi sembrano la cosa che potrebbe rivelarsi più utile all'interno di una terapia. Di solito dallo psicologo si parla parla parla... per uno come me che con le parole e i concetti se la giostra parecchio limitarsi a parlare e basta rischia di essere frustrante e di non cambiare nulla. Provare a FARE delle cose secondo me può portare più lontano, anche se si tratta di queste cazzatine...

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