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«Sono omosessuale, non gay». L’intervento di Jean-Pier alla manifestazione per la famiglia


unmondomigliore

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http://www.tempi.it/sono-omosessuale-non-gay-intervento-di-jean-pier-delaume-myard-alla-manifestazione-per-la-famiglia#.UtQqgKj6S1s

 

Sabato a Roma si è svolta la “Manifestazione in difesa della famiglia” organizzata dalla Manif pour tous Italia e a cui hanno partecipato più di 4 mila persone. Di seguito pubblichiamo l’intervento di Jean-Pier Delaume-Myard, francese, omosessuale, di cui tempi.it vi aveva già parlato in precedenza.

Cari amici, buonasera a tutti!

Purtroppo non ho la fortuna di parlare la vostra bella lingua, quindi permettetemi di intervenire in francese. Sono molto felice e onorato di essere qui  in Italia, in mezzo a voi, con La Manif pour Tous Italia.
Quello che ci riunisce tutti qui oggi è il valore fondamentale della famiglia. Noi stessi formiamo una bella e grande famiglia che va ben aldilà dei nostri confini nazionali poiché la famiglia è una e universale.

Che si parli di questo qui da voi in Italia, da noi in Francia, oppure in altri paesi europei o in tutto il mondo, non importa. Infatti, vorrei rivolgere un pensiero al mio amico Bobby che lotta come noi negli Stati Uniti contro le lobby gay perché non vogliamo che la donna sia considerata una merce, non vogliamo che i bambini siano volontariamente privati di un padre o di una madre, oppure di entrambi.

legge-omofobia-manif-pour-tous-italia-5-Conosco un po’ l’Italia. Varie volte ho avuto l’occasione di venire e in circostanze sempre diverse.

La prima volta che sono venuto era nel 1981, dopo una grave malattia che mi ha stravolto durante la mia adolescenza. Per ringraziare il Signore di esserne uscito, mi sono recato a San Damiano là dove viveva ancora Mama Rosa che aveva incontrato la Vergine Maria. Poi ho avuto la fortuna di venire a Roma per partecipare a un’udienza privata con Papa Giovanni Paolo II. Ma ci sono state anche diverse altre occasioni di venire qui.

Il legame che mi unisce all’Italia è stato anche di tipo affettivo, infatti ho vissuto 8 anni con un amico italiano.

Allora, nel mese di novembre 2012 in Francia, i media annunciarono che tutte le persone omosessuali erano a favore del matrimonio fra persone dello stesso sesso e che tutti gli omosessuali vorrebbero dei bambini.

In realtà mi stavano rubando la mia voce, stavano rubando la nostra voce, di noi omosessuali che non avevamo chiesto niente di tutto ciò.

Perciò ho deciso di prendere carta e penna come un semplice cittadino e di scrivere sul sito di un noto settimanale francese: Le Nouvel Observateur.

Quel articolo intitolato “Sono omosessuale, non gay: cessate questa confusione!” fa rapidamente il giro della rete con più di 110.000 visite.

manif-pour-tous09-285x214.jpgNell’articolo scrivo fra l’altro che “non sono orgoglioso del mio orientamento omosessuale più di quanto un etero non lo sia del suo».

Vorre ricordare in maniera chiara che “i gay si richiamano ad una cultura, ad uno stile di vita. Hanno bisogno che il loro macellaio, il loro panettiere, il loro venditore di giornali sia gay. Vogliono vivere con altri gay… Io, in quanto omosessuale e come individuo di una nazione, ho sempre fatto la scelta di alloggiare e di agire senza preoccuparmi dell’orientamento sessuale dei miei vicini o dei miei colleghi di lavoro.

Proseguendo nell’articolo faccio una domanda importante: “Perché vogliono una legge a favore del matrimonio fra persone dello stesso sesso? Per le persone omosessuali o per la centinaia di “gay”che vivono nelle zone chic di Parigi?”.

A seguito di questo abbiamo fondato un collettivo chiamato HomoVox, che riunisce centinaia e centinaia di omosessuali contro la legge sui matrimoni gay. Ho avuto la possibilità di dare una testimonianza video, e l’ho accettata ben volentieri. Dopo tanti articoli e testimonianze, mi sono ritrovato il 25 gennaio 2012 di fronte al Presidente della Repubblica francese.

Quando gli ho detto che la legge sui matrimoni gay era in realtà l’albero dietro al quale si nascondeva la foresta della maternità surrogata e della procreazione medicalmente assistita, lui mi ha risposto: “Non sono assolutamente favorevole a questo e mi esprimerò contro”.

manif-pour-tous-gay-francia1-321x214.jpgIn Francia abbiamo seri dubbi su questa questione. Sappiamo che in occasione della presentazione della prossima legge sulla famiglia, a marzo, dei deputati dell’attuale maggioranza depositeranno emendamenti a favore della Procreazione medicalmente assistita e della Maternità surrogata.

Come omosessuale e sin dall’inizio del mio impegno, non lavoro a favore di un partito politico e nemmeno a favore di una comunità, a me non piacce il comunitarismo. Combatto in coscienza e con tutte le mie forze affinché ogni bambino abbia un padre e una madre.

Se io fossi eterosessuale, avrei perseguito lo stesso scopo, vale a dire quello della razionalità!

Il mio impegno non ha niente a che vedere con il mio orientamento sessuale.

Mi sono impegnato perché se uno ha un minimo di compassione per gli esseri umani, certamente non si può accettare che un bambino rimanga senza punti di riferimento sociali.

Mi sono impegnato perché se fra vent’anni incontrassi un ragazzo o una ragazza, figlio di una copia dello stesso sesso, non voglio che mi rimproveri di averlo privato della possibilità di avere un padre e una madre, come ogni bambino, figlio di una copia divorziata, una coppia di fatto o sposata. Per tutti, si vuole un padre e una madre!

Mi sono impegnato perché il mio desiderio di aver dei figli non deve aver come conseguenza la venuta al mondo di un bambino senza l’affetto materno.

Mi sono impegnato perché in quanto persona responsabile, non voglio un giorno dover rispondere a mio figlio che mi chiederà chi fosse sua madre, che la sua identità non è diversa dal numero di un assegno.In Francia La Manif Pour Tous è vittima di discriminazione quando non è oggetto di gravi violenze poliziesche o di pesanti condanne giudiziarie. Sto pensando aNicola, un giovane di 23 anni fermato il 19 giugno 2013 per aver indossato una felpa de La Manif Pour Tous sugli Champs-Elysees e condannato a due mesi di carcere!

manif-pour-tous15-285x214.jpgLe Autorità del mio paese non hanno voluto sentire la voce di una petizione che aveva raccolto 700.000 firme!

In Francia la legge che apre il matrimonio alle coppie dello stesso sesso è stata votata in fretta a mani alzate in seconda lettura al fine di preservare la pace sociale!

In Francia le più alte autorità hanno dichiarato che eravamo 300.000 persone quando in realtà sono scesi in piazza più di 1 milione di cittadini!

Vorrei anche cogliere l’occasione per ringraziare da parte de La Manif Pour Tous uno dei vostri connazionali, Luca Volontè, già Presidente del PPE a Strasburgo. Grazie a uno di voi, cari amici Italiani, il comitato dei ministri del Consiglio dell’Europa ha chiesto in data 23 aprile 2013 una questione al Governo francese riguardo la gestione delle manifestazioni in favore della famiglia e ha insistentemente chiesto al Governo di dare spiegazioni. Cosa inedita nella patria dei diritti dell’uomo. Grazie Signor Luca Volontè.

Se domani in Francia o in Italia dovessero essere approvate la maternità surrogata oppure la procreazione assistita, purtroppo non saremo noi a pagarne le conseguenze.

A pagarne il prezzo saranno prima di tutto i bambini stessi, privati del diritto legittimo alla filiazione diretta. Li priveremo del diritto ad aver un padre e una madre.

Ne pagheranno il prezzo gli omosessuali stessi, perché sono queste leggi stesse che stanno creando omofobia, non chi scende in piazza.

francia-manif-nicolas-285x214.jpgOggi non abbiamo necessità d’indossare una gonna da sposa per aver gli stessi diritti.

Il desiderio ad aver un bambino è una realtà singolare e dolorosa. Io lo so. Ma noi omosessuali non chiediamo alla società un bricolage legislativo per cambiare la realtà.

La politica del governo francese non ha altro scopo che uccidere la Famiglia. Il Governo famigliafobico, uccide la famiglia.

La Manif Pour Tous in Francia continua a chiedere l’abrogazione della legge che autorizza il matrimonio fra persone dello stesso sesso.

Oltre la necessaria abrogazione di tale legge, proponiamo che venga riconosciuta la filiazione all’interno della famiglia. Un bambino non è ne merce di scambio né carne da macello, è un essere umano che ha diritto a conoscere l’origine culturale, geografica, sociale e religiosa dei suoi genitori.

Riguardo le prossime elezioni europee, ricorderemo ai candidati l’importanza delle decisioni che saranno chiamati a prendere. I candidati dovrebbero firmare una carta dichiarando di proteggere la famiglia e di rispettare le persone.

Siete invitati a fare lo stesso in Italia perché siamo convinti che la famiglia è il posto migliore per crescere ed essere educati.

Siamo convinti che la famiglia è la cellula base della società e che la famiglia assicura il futuro e il progresso del paese.

Il 21 ottobre scorso ho pubblicato un libro intitolato OMOSESSUALE contro il matrimonio per “tutti”. Questa pubblicazione è censurata dai media sotto la pressione della LGBT.

Questa lobby mi accusa di essere un traditore perché non la penso ciome  i 2000 gay di Parigi. È un atteggiamento totalmente omofobico da parte loro. significa che un omosessuale non può ne pensare ne agire autonomamente.

Più grave ancora è il fatto che ho ricevuto minacce di morte sul web.

Chi è omofobo, La Manif Pour Tous oppure loro?

Noi cittadini italiani o francesi, uomini e donne di ragione, che stiamo omosessuali o eterosessuali, proseguiremo il nostro cammino di uomini responsabili che vogliono lasciare dietro di sé un pianeta dove gli uomini con la U maiuscola non sono dei beni commerciali.

La cosiddetta libertà, voluta da alcuni, non deve condannare l’uomo e la sua diversità. Il diritto alla differenza deve rimanere l’unica libertà dell’essere umano. La natura è l’unica a poter vigilare!

Perciò La Manif Pour Tous vi ringrazia per aver creato La Manif Pour Tous Italia. Vi ringrazio di cuore per avermi accolto in maniera così calorosa.

Grazie a tutti voi, ci rivedremo presto in occasione di una grande manifestazione europea. Non rinunceremo mai!


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Boh cosa dire, come un ebreo che militi fra le SS, un nero iscritto al Ku Klux Klan, una donna che inneggia alla Shaa'ria, un palestinese filosionista, una moglie che difende il marito che la picchia.

 

Il cattolicesimo finora si è dimostrato lo strumento di controllo mentale delle masse più prodigioso, stupefacente e micidialmente efficace che l'umanità abbia mai inventato. Le élites di potere ringraziano aeterno tempore.

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Quale forza? Il fatto di dover scendere in piazza per difendere la famiglia 'tradizionale' dimostra che stanno perdendo e la situazione gli stia sfuggendo di mano. Nel caso del gay in questione sarà un un tipo triste che conduce una vita squallida e triste. Che poi è il disagio personale e sociale che sta dietro a questi grotteschi personaggi che vogliono decidere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Le persone felici non si fanno sti dilemmi.

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Per quanto certe affermazioni suonino abbastanza ridicole alla maggioranza degli omosessuali (ops, gay) sono parole più insidiose da smontare agli occhi dell'eterosessuale medio.

 

Quattro cose in particolare non mi piacciono:

  • Viene equiparato il matrimonio omosessuale alla maternità surrogata a pagamento, due cose scollegate e che separatamente andrebbero discusse.
  • Parla a nome degli 'omosessuali' che a quanto pare dovrebbero essere le persone attratte dal proprio sesso ed invece mi paiono l'autoritratto del gay cattolico col cilicio in mano esaltante la sua presunta santità nella repressione dei suoi istinti. Non so voi, comunque il mio panettiere, il mio giornalaio e il mio vicino di casa non sono gay (o in ogni caso non me l'hanno fatto sapere e non mi interessa granché), anche i miei amici sono prevalentemente etero e la cosa non mi grava particolarmente.
  • È vero che non tutti gli omosessuali (come gli etero del resto) vogliono avere figli e sposarsi ma è altrettanto vero che un omosessuale accettato con un po' di raziocinio ed empatia vorrebbe avere la possibilità di farlo e vorrebbe che tutte le altre persone potessero farlo.
  • Fa malfidentemente confusione fra orgoglio di accettare e vivere apertamente il proprio orientamento sessuale e la pretesa di rivendicare una superiorità del proprio orientamento rispetto all'altrui.

Ora la mia domanda è: come si dirimono questi equivoci davanti alla casalinga di Voghera?

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Termini per altri termini che non salvano dalle discriminazioni.

Concordo. Poi saranno pregiudizi, ma presumo che il ga… L'OMOSESSUALE che va in visita dal papa non sia tanto aperto di mentalità. Se poi è per quello che penso mi sa di clericata della settimana…

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Domanda...ma che droga usa 'sto tizio ?

Qualcuno gli dica che gli fa male....

 

Il gay, o meglio omosessuale, che è contrario al fatto che gli vengano dati diritti e che vengano rimosse tutte le discriminazioni contro di lui è semplicemente ridicolo...secondo me il tizio in questione è solo un represso, un frustrato che ha sempre vissuto male la sua condizione e che si sente " in colpa " con se stesso per ciò che è, e che quindi pretende che tutti gli altri siano come lui e non vivano la loro vita affettiva e familiare come meglio credono...

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Secondo me la libertà va data a prescindere....poi uno può essere contrario o meno o comunque può in cuor suo decidere di non farlo.

La progressione di una civiltà sta anche in questo ovvero che ad ognuno venga data la possibilità di fare quel che ritiene più adeguato alla propria persona (ovviamente nei limiti della liceità).

Agli italiani e ai francesi, soprattutto eterosessuali, può sembrar difficile accettare una cosa del genere perché figli di una cultura di natura fortemente cattolica e che nonostante la globalizzazione è rimasta ben radicata.

Detto questo io mai mi sposerei (o almeno per adesso la penso così) anche se fossi eterosessuale e mai vorrei aver figli....ad ogni modo non vedo il perché questo debba essere impedito a chi invece tutto ciò lo desidera.

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I soliti complessati... gay, omosessuale, come cacchio gli pare, ma qua si parla di persone che vivono una realtà che non viene riconosciuta dallo Stato, o che semplicemente vogliono vivere una vita normale. Questo tizio è completamente sciroccato, si aggiunge alla lista nera delle feccie checche insieme a Luca di Tolve, Alfonso Signorini e Platinette... ce mancava un francese.

Edited by Rui
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Mi sono fermato alla fonte: è la rivista più cattofascista in circolazione, soprattutto quando si parla di civiltà, diritti e politica.

Una vera vergogna: la dimostrazione che -in un Paese normale- una legge come quella Mancino servirebbe eccome a tacitare le voci che incitano all'odio, alla violenza e all'infelicità. 

La libertà d'espressione può esistere solo fintanto che essa non lede -direttamente e premeditatamente- diritti e felicità altrui!

 

Una vergogna.

Per cambiare questo Paese bisogna innanzitutto riformare le coscienze, e per far ciò dobbiamo ridare dignità all'informazione, oggi asservita e genuflessa come mai prima.

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unmondomigliore

Domanda...ma che droga usa 'sto tizio ?

Qualcuno gli dica che gli fa male....

 

Il gay, o meglio omosessuale, che è contrario al fatto che gli vengano dati diritti e che vengano rimosse tutte le discriminazioni contro di lui è semplicemente ridicolo...secondo me il tizio in questione è solo un represso, un frustrato che ha sempre vissuto male la sua condizione e che si sente " in colpa " con se stesso per ciò che è, e che quindi pretende che tutti gli altri siano come lui e non vivano la loro vita affettiva e familiare come meglio credono...

bravissimo...tra l'altro il termine gay e omosessuale sono sinonimi!! si vede proprio che non ci sta! Che cosa vorrebbe dimostrare con queste sue parole? Sembra un'ammissione di inferiorità : io non merito diritti, non li chiedo, perché chiederli sarebbe come ''credersi superiori'', o come ostentare la propria sessualità....questo è il suo ragionamento...

 

invece chiedere diritti significa una cosa, cioè che si rispetta la propria DIGNITA'...

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Non ho capito il "sono omosessuale non sono gay"...in questo forum ho più volte cercato di suscitare un dibattito per cogliere la distinzione semantica tra i due termini, ma non si è mai riusciti a condurlo fino in fondo. Credo che questo provi che per molti non c'è proprio questa differenza...

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Sono sostanzialmente d'accordo con questa persona.

 

Agli omosessuali viene fatto credere che l'identità gay sia l'unica possibile.

 

Il vero orizzonte della libertà oggi non sono i così detti "diritti gay" ma la possibilità per gli omosessuali di vivere una vita serena nella propria natura senza sentirsi obbligati a scimmiottare gli eterosessuali.

Edited by geronimo
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Il termine "omosessuale" in questo caso è utilizzato

da un "gay" cattolico in senso anti comunitario.

 

Si intuisce cioè che l'orientamento sessuale

per questa persona non implica nessun tipo

di riconoscimento reciproco, pur nel dissenso

radicale di opinioni, fra persone omosessuali.

 

" Io, in quanto omosessuale e individuo di una Nazione"

mi pare rivendicare un individualismo esasperato, che

esclude qualunque possibilità di confronto fra persone

omosessuali.

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@geronimo Ma non ti vergogni a esprimere certe opinioni? Costruisciti una dignità santo cielo..

 

E ora illuminaci, come fa un gay a vivere una vita libera e serena senza diritti e senza libertà di espressione? Qual è la vita di un gay che non "scimmiotta" gli etero?

Edited by Ilromantico
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La cosa più inquietante è che si svolgono queste manifestazioni e che soprattutto nessuno faccia nulla per contrastarle, io lo vado ripetendo da un po : ormai l'Italia è un paese dove la democrazia è agli sgoccioli ed è in mano all'estremismo, sembra di rivedere pari pari la fine della Germania di Weimar.

La crisi ha riacceso quello che è sempre stato uno scheletro nascosto nella mentalità italiana : il nazionalismo esasperato, l'idea di essere una nazione "superiore" e l'odio verso qualunque forma di diversità, gli anni di benessere hanno semplicemente "messo in soffitta" tutto, dando al paese una sorta di volto buono, che ora invece si è dimostrato per quello che è. 

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Il vero orizzonte della libertà oggi non sono i così detti "diritti gay" ma la possibilità per gli omosessuali di vivere una vita serena nella propria natura senza sentirsi obbligati a scimmiottare gli eterosessuali.

 

Ah sì? E come pensi di viverla questa tua vita serena senza riconoscimento giuridico e sociale?

Stile Anna Frank in una bella soffitta coi legni alle finestre? Su dai spiega bene il tuo idillio.

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Non ho capito il "sono omosessuale non sono gay"...in questo forum ho più volte cercato di suscitare un dibattito per cogliere la distinzione semantica tra i due termini, ma non si è mai riusciti a condurlo fino in fondo.

 

Beh, mi sembra chiaro che in questo caso omosessuale significa, di base, omosessuale senza rivendicazioni politiche, e gay, omosessuale con rivendicazioni di diritti e, inoltre, portatore di uno stile di vita, che costui biasima, in parte descrivendolo, in parte distorcendolo.

 

In effetti esistono diversi stili di vita per gli etero come per i gay, la differenza è inscritta all'interno di ognuno dei due insiemi. Ma oltre agli stili divita, esistono diverse visioni del mondo, soprattutto derivanti dalla riflessione sui grandi temi che hanno agitato l'umanità nel primo decennio del nostro secolo: nuova o vecchia concezione della famiglia, della genitorialità, dei diritti costituzionali, del matrimonio stesso, etc.

 

In Francia la popolazione si è spaccata in due, a favore delle riforme introdotte - come da patti - da Hollande e contro di esse; riforme che hanno praticamente visto due 50% contrapposti. Quindi è ragionevole aspettarsi che nei prossimi anni contrapposizioni, prese di posizione, dichiarazione come questa, o contrarie a questa, si faranno sentire. Del resto la discussione in Francia è cominciata credo a partire da 1992 con la proposta dei Cus, poi diventati Pacs: c'è stata una discussione vivissima, che si è svolta nell'Assemblea nazionale, ma anche nei giornali, nell'opinione pubblica. Prova che quella nazione è viva, che le diverse parti si confrontano e magari scannano, come dovrebbe essere anche da noi, ma non è.

Edited by Isher
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Dal punto di vista linguistico in francese (come in inglese) forse c'è un po' più di ambiguità perchè è normalmente in uso l'aggettivo "gai" (leggi "ghé", pronuncia identica a "gay" che i francesi leggono "ghé" per via del dittongo) col significato di allegro, scherzoso, vivace. Da noi "gay" significa solo ed esclusivamente omosessuale, e l'aggettivo "gaio" è ormai desueto e nel parlato non lo usa più nessuno.

 

Probabilmente ha potuto sfruttare anche questa sovrapposizione di parole per rimarcare che lui è uno "serio" mentre gli altri sono dediti a stili di vita "allegri". Insomma una bella celebrazione di stereotipi che lo rende ancora più idiota.

 

Onestamente in italiano, sia in base alla grammatica sia in base a come mi pare essere percepito l'argomento da chi mi sta intorno, non riesco a cogliere nessuna sfumatura di significato fra gay ed omosessuale; magari la prima parola è più colloquiale la seconda più tecnica.

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unmondomigliore

Non si capisce :

l'omosessuale è quello che non chiede rivendicazioni politiche o diritti

il gay è quello che chiede gli stessi diritti degli etero.....

 

dunque l'omosessuale è quello che vuole vivere una relazione clandestina con più tipi (e questo è lo stile di vita che francamente condanno), il gay è quello che vuole dare alla sua relazione un valore legale, vuol dire in sintesi che il gay ci tiene più a costruire una relazione e a essere fedele ad un partner. 

 

In che modo quindi lo stile di vita di un omosessuale dovrebbe essere migliore di quello di un gay, ammesso e concessa questa ''differenza semantica''?

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Quel poveretto è l'emblema degli omo che piacciono alla chiesa, come i riconvertiti alla Di Tolve

Insomma io non darei spazio a spazzatura pseudo giornalistica come -tempi- che, fortunatamente, ha poco seguito e il cui tenutario si è fatto promotore di una petizione contro la legge antiomofobia

la manifestazione, poi, la considero la pagliacciata di fanatici anche considerando il fatto che si svolge nell'unico paese dell' Unione dove ai gay non è riconosciuto alcun diritto

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In effetti esistono diversi stili di vita per gli etero come per i gay, la differenza è inscritta all'interno di ognuno dei due insiemi. Ma oltre agli stili di vita, esistono diverse visioni del mondo, soprattutto derivanti dalla riflessione sui grandi temi che hanno agitato l'umanità nel primo decennio del nostro secolo: nuova o vecchia concezione della famiglia, della genitorialità, dei diritti costituzionali, del matrimonio stesso, etc...

 

Sì sì, fin qui ci sono. Trovavo solo un po' ridicolo che questo ci tenesse a precisare sta distinzione...insomma, si vede che lì in Francia proprio in virtù delle discussioni di cui dici della cosa si parla e quindi anche lo slittamento semantico ha un suo perché.

Da noi magari c'è il "gay cattolico" che potrebbe più o meno ricoprire il ruolo di 'sto tizio...

 

In che modo quindi lo stile di vita di un omosessuale dovrebbe essere migliore di quello di un gay, ammesso e concessa questa ''differenza semantica''?

 

Questo è un mistero! Ma in tema di etica ormai nessuno è più al sicuro. Insomma, io non son più credente, ma mi pare evidente che di etica da un pezzo ognuno si fa un po' la sua :D

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Non ho capito il "sono omosessuale non sono gay"...in questo forum ho più volte cercato di suscitare un dibattito per cogliere la distinzione semantica tra i due termini, ma non si è mai riusciti a condurlo fino in fondo. Credo che questo provi che per molti non c'è proprio questa differenza...

 

Ma evidentemente per alcuni c'è differenza!

 

 

 

 

Agli omosessuali viene fatto credere che l'identità gay sia l'unica possibile.

 

Evidentemente per te i due concetti sono diversi, quindi sarebbe opportuno che li definissi almeno grosso modo.

 

 

 

 

Onestamente in italiano, sia in base alla grammatica sia in base a come mi pare essere percepito l'argomento da chi mi sta intorno, non riesco a cogliere nessuna sfumatura di significato fra gay ed omosessuale; magari la prima parola è più colloquiale la seconda più tecnica.

 

In effetti ai miei tempi "omosessuale" era di uso per lo più medico-scientifico e del resto in tale ambito si diffuse alla fine dell'800 la parola. 

In contesti di linguaggio non volgare (per quelli volgari si ricorreva di solito ai termini dialettali) ricordo che nelle mie frequentazioni si usava per lo più "invertito", raramente "sodomita" e questo quasi solo in ambito ecclesiastico oppure scolastico con riferimento alla dottrina cattolica ad esempio nella spiegazione dell'Inferno di Dante.

"Gay" è piuttosto recente, per uno della mia età almeno..... ;-)

 

Forse "gay" non è il massimo e i puristi della lingua storcono il naso (ma del resto si potrebbe usare l'italianissimo "gaio"), però mi sembra il termine meno ingiurioso che sia stato trovato nei tempi recenti.

E' vero che "omosessuale" per sé non è ingiurioso, ma a causa della sua composizione etimologica connota solamente l'atto sessuale, lasciando da parte non tanto la connotazione della rivendicazione di diritti, che non è necessaria in una parola che voglia essere descrittiva di fatti e non di opinioni, quanto invece la connotazione dell'atto affettivo.

Quindi o si rimane a gay (gaio) oppure si passa ad omoerotico che può connotare anche l'atto affettivo, che etimologicamente non è compreso in "omossesuale".

Se gay però è troppo ideologicamente impegnato, in senso generale è meglio usare "omoerotico" invece che "omosessuale", infatti anche una persona normalmente attratta da persone dell'altro sesso potrebbe avere comportamenti "omosessuali" per curiosità, costrizione, demenza, ma non sarebbero certo definibili come comportamenti "omoerotici".

Edited by Mario1944
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Benkert non era un medico, né uno scienziato, bensì un letterato e soprattutto quel che oggi si definirebbe un "militante omosessuale". La sua creazione di questo termine fu dunque non un tentativo di medicalizzare il comportamento omosessuale, ma più semplicemente il tentativo di creare un termine moralmente neutro che sostituisse quelli in uso all'epoca, soprattutto "pederastia", "sodomia", "omogenia" ed "androtropia".

Temo quindi che il nostro amico francese abbia un po' equivocato almeno l'origine del termine :D

 

'Omosessuale' è oggi (come 'gay') un termine neutro, a me piace molto 'gaio' e i suoi derivati (gaiofilo, gaiofobo) che in fondo ricordano che gli omosessuali dovrebbero essere persone felici e chi li odia persone assai tristi...

Omosessuale va benissimo in un discorso formale, ma proprio per la formalità e la lunghezza del termine si trova a disagio in un clima colloquiale.

 

Proporrei la seguente tabella per termini a connotazione neutra: 

Formale <=> Informale

Omosessaule <=> Omo

maschio omosessuale <=> gaio 

femmina omosessuale <=> lella, gaia

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a me piace molto 'gaio' e i suoi derivati (gaiofilo, gaiofobo) che in fondo ricordano che gli omosessuali dovrebbero essere persone felici e chi li odia persone assai tristi...

 

Scusa sai, ma un omosessuale può essere infelice per ragioni diverse dalla sua omosessualità e d'altronde, se è infelice a causa di questa, può sentire come una presa in giro essere chiamato "gaio".

 

 

 


Omosessaule <=> Omo

 

Informalmente <omo> può essere accettabile, anche perché potrebbe rimandare ad "omoerotico", ma può essere ambiguo data l'adiacenza con "uomo".

Personalmente poi non sono entusiasta delle mutilazioni specialmente nelle parole che riportano due radici semantiche diverse.

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