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Sfigati si nasce o si diventa?


Fantom

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Apro questo topic perché non riesco a capire se chi è un fallito/sfigato lo è per aver subìto una serie di eventi negativi, o perché è un incapace o se è un mix delle due.

Io penso di essere inutile, stupido, fallito e uno sfigato, ho sempre perso in ogni campo, nel lavoro nello studio, amore, nelle discipline che mi piacciono che non hanno avuto sbocco ecc...

C'è qualcosa che mi sfugge...

 
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Eppure qui dentro sei Fantom.  Io so chi sei, e così molti utenti. Fossi del tutto un "loser" non ci si ricorderebbe neppure di te, come invece accade con molti utenti. Quindi questo fallimento totale di cui parli proprio al 100% non è.  O no?

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Anche a me a volte (anzi spesso) mi è capitato di pensare esattamente come te, però ragiona un attimo : sei tu il primo che ti autoconvinci di questo, molto prima che la gente eventualmente lo possa pensare. Io quando ho smesso di autocommiserarmi mi sento molto più sicuro con me stesso e con gli altri, forza e coraggio!

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a me sembra strano il fatto che hai un'immagine sul tuo profilo che non corrisponde a quella di uno sfigato ma di un combattente o danzatore o esperto in arti marziali, non so esattamente chi sia l'uomo raffigurato.

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Mah secondo me non si nasce sfigati, nè lo si diventa secondo i giudizi degli altri. Siamo noi stessi che ci vediamo in modo positivo o negativo, quindi vincenti o sfigati. Ti parlo per esperienza personale: fino a un anno fa mi ritenevo uno sfigato all'ennesima potenza, mi facevo schifo sia sul piano fisico che su quello delle relazioni e del lavoro. Poi ho iniziato a fare qualche piccolo cambiamento, dai capelli al modo di vestire e pian piano son diventato più sicuro di me. Comunque, per noi è molto più facile trovare difetti che pregi, ma se parli coi tuoi amici vedrai quante cose belle ti diranno sul tuo conto, cose che tu magari davi per scontate!

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io abito in svizzera. in svizzera ci sono il 20% di stranieri che si dividono in due categorie: quelli che fanno i lavori che sono meno prestigiosi (vendita, pulizia, edilizia,...) e quelli che sono specializzati in lavori qualificati (medici, informatici,...) La seconda categoria naturalmente ha pochi figli mentre la prima ne ha.

 

gli apprendisti per imparare un mestiere con i migliori risultati non sono svizzeri ma sono stranieri.

 

crescere in un ambiente economico più agiato non favorisce necessariamente le persone ad impegnarsi e faticare.

 

se si ha già tanto o tutto si è meno motivati rispetto a coloro che desiderano affermarsi per migliorare le proprie condizioni economiche.

 

i tuoi interessi che elenchi nel tuo profilo sono: sbronzarsi, dormire, mangiare, ruttare, scopare, sfascio ai concerti rock, prendere il sole, viaggiare. Non danno l'impressione che qualcosa oltre al dolce far niente e viaggiare ti interessi nella vita.

Edited by marco77
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@@Fantom non so quanti anni hai perchè nel profilo non lo dici... ma credo sia una fase passeggera che capita a tutti.

 

L'importante è non lasciarsi andare e credere che sia così davvero.

 

@ ti ha detto una cosa proprio carina.. e vera.

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"sfigato e' chi lo sfigato fa"....


Io penso di essere inutile, stupido, fallito e uno sfigato, ho sempre perso in ogni campo

dovresti avere un approccio piu' positivo, non c'e' niente di male nel aver trovato delle difficolta' nel realizzare i propri progetti, capita nella vita di tutti.
io quoto sempre la grandiosa (e questo ti deve far capire quanto sono sfigato :D ) Rossella Ohara: Dopotutto, domani e' un altro giorno!
 


 

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io quoto sempre la grandiosa (e questo ti deve far capire quanto sono sfigato  :D ) Rossella Ohara: Dopotutto, domani e' un altro giorno!

 Questa mi è piaciuta...

a mio parere ci sono periodi sì, periodi no e anche periodi molto no...ma non si può far di tutta l'erba un fascio, non tiriamoci la zappa sui piedi, i periodi si superano e nel giro di pochissimo tempo si può cambiar del tutto!

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a me sembra strano il fatto che hai un'immagine sul tuo profilo che non corrisponde a quella di uno sfigato ma di un combattente o danzatore o esperto in arti marziali, non so esattamente chi sia l'uomo raffigurato.

è un monaco shaolin. Comunque l'avatar così come gli interessi che ho scritto (palesemente ironici), stanno lì tanto per... non è che il profilo deve essere la fotocopia della carta d'identità dell'user. Però non ho capito che c'entra il lavoro che fanno gli immigrati in Svizzera.

 

@@Fabiofax ho la tua età e quella di GH77! se mi sento un fallito è perché rispetto alle energie, tempo, soldi, trip mentali spesi durante gli ultimi 12 anni, mi trovo al punto di partenza.

Faccio un salto indietro:

Io a 23 anni: represso al 100%, neanche un amico, più vergine di un prete, facevo un lavoro che non sopportavo, odiavo il mio principale che mi prendeva sempre in giro dicendo che non ero capace a fare nulla (così mi sfruttava 10 ore al giorno pagandomi con due soldi), situazione familiare precaria, mancanza di un punto di riferimento, vita affettiva=0, divertimenti e serate in compagnia=0. Mi trovavo in piena crisi, ero "vivo" solo nel senso biologico del termine: inspiravo ossigeno ed espiravo CO2 (oltre ai rutti :) )

Dopo essermi domandato "che caxxo vivo a fare?" decisi di migliorarmi, di "sacrificarmi per qualche risultato" di iscrivervi all'uni e altre cosette carine e interessanti, gruppo musicale (ero un tastierista... Fantom è il synth che uso)

Passati gli anni non ho concluso nulla, solo problemi su problemi, rapporti andati male, gruppo sfasciato, lavori interessanti trovati ma durati poco, l'uni abbandonata, poi re-iscritto ad una triennale ad un altro ateneo, ma mi hanno tolto 46 crediti... e sono più incazzato di prima.

Ora se devo confrontarmi con Fabio e con GH77 (che conosco virtualmente per aver letto i loro post) loro sono due laureati, un ingegnere e un medico con una vita professionale realizzata, che si accingono a convivere col loro partner, io che ho fatto? chi sono? Leggete cosa ho scritto nel primo post :D e torniamo alla domanda del topic.

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Immaginavo che Fantom fosse il synth. E cosi' sei un Rolandista eh! Non ti parlo piu' :P

 

Per il resto, sei ancora in corsa alla tua età. Ho colleghi laureatisi a 40 anni e che sono al lavoro con me, soddisfattissimi del loro percorso. Il passato è trascorso, di certo non si può cambiare, hai ancora davanti a te della strada ma sei ancora in orario per tutto !  

 

Da quando avevi 23 anni ad oggi tu vedi un'assenza di cambiamento, io vedo tanti cicli iniziati e conclusi. Come dire che uno che ha visto tanti film è come se non li avesse visti perchè tanto son finiti. Non funziona così, lo sai! I gruppi si sfasciano, le amicizie pure, le esigenze ci fanno cambiare, ma è tutta roba che abbiamo vissuto e che, bene o male, ci appartiene. Pure le relazioni . Per arrivare alla mia sono passato da altre storie che si sono concluse, eppure magari non sarei qui col mio ragazzo se non avessi avuto quelle esperienze.  Rapporti andati male, gruppo con cui suonavo sfasciato, amicizie andate, uni a rilento, anche io ci sono passato e il fatto che io sia in un "tassello temporale di eventi" non allineato al tuo non vuol dire che tu non possa andare avanti. Se non è a 35 è a 37, 38, a prescindere che si parli di amore o carriera o soddisfazioni personali. 

Hai 46 crediti in meno. Ma hai una triennale in corso,ora, rispetto a quando abbandonasti l'uni. E' un enorme passo in più. 

 

Abbiamo un'unica cosa, ed è il tempo: troppe volte sprechiamo il presente per immaginare il futuro o ripescare il passato come se la nostra vita fosse solo quella che è stata e quella che sarà. E poi finisce la pellicola e ci accorgiamo di non aver girato neppure una scena.

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@@Fantom devo andare a dormire che domani ho un aereo da prendere ma prometto che torno a scriverti! non va bene questo atteggiamento! No!! Proprio no! E visto che sei adulto... DEVI affrontare la situazione e riprendere la tua vita in mano!

Se poi sei di Milano.. fammi sapere :D

 

P.S. Non confrontarti con me, con GH, con nessuno. Non si fa. Ci sarà sempre qualcuno che riteniamo meglio di noi... E' inutile. Tu sei tu. E devi valorizzarti!

 

Un abbraccio e ci sentiamo presto.

F.

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@Fantom

 

non avevo capito che il tuo profilo è ironico.  :resent:

 

la faccenda degli immigrati in svizzera l'ho scritta per dire che il nostro futuro un po' ce lo costruiamo noi. L'italia ha il 37 % di giovani disoccupati credo e certamente non è colpa loro, questo per dire che non sei l'unico italiano ad avere problemi in questo campo.

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Sfigati si nasce o si diventa a seconda dei casi, ma si può sempre guarire dalla sfiga. Credo di esserne un buon esempio. :) non buttarti giù e cerca di cambiare (solita frase fatta, ma è realtà).

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Io mi considero fortunato, perché

nonostante stia messo molto peggio di te

(mai terminato gli studi né lavorato, per problemi di alcool)

ho sempre pensato: "C'è chi sta peggio!"

 

Tu invece ti consideri sfigato perché ti paragoni

a medici e a ingegneri.... Vorrei dire che ti capisco,

ma in effetti non ci riesco. Vorrei dire che mi dispiace

di non capirti, ma in effetti non mi dispiace affatto.

 

L'invidia è una brutta bestia, si sa.

Non solo ti fa vivere male, ma fai anche peccato :)

Inoltre compiangersi è un pessimo investimento,

l'unico effetto che avrà sarà farti stare da solo.

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Il fatto di ritrovarsi a 23 anni senza aver praticamente vissuto l'adolescenza

con poca autostima e come "svuotato"  etc.

 

Non è poi così raro tra gay...certo c'è anche il contesto familiare e tante

caratteristiche personali - di vantaggio, ma anche di svantaggio - che si

aggiungono e determinano delle differenze, ma uscire a 23 anni da questa

situazione nonostante una serie di ipotetici ulteriori svantaggi, è sicuramente

un successo.

 

Rispetto a questo io non credo tu sia tornato indietro, magari all'epoca hai

sperato di ottenere di più di quello che hai oggi, dieci anni dopo, ma anche

questo è abbastanza normale: tutti speriamo o vagheggiamo più di quello

che poi riusciamo a realizzare.

 

Un lavoro interessante ( anche se durato poco ) di questi tempi non è un

obiettivo da poco...

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Apro questo topic perché non riesco a capire se chi è un fallito/sfigato lo è per aver subìto una serie di eventi negativi, o perché è un incapace o se è un mix delle due.

Io penso di essere inutile, stupido, fallito e uno sfigato, ho sempre perso in ogni campo, nel lavoro nello studio, amore, nelle discipline che mi piacciono che non hanno avuto sbocco ecc...

C'è qualcosa che mi sfugge...

 

 

Sfigati non si nasce né si diventa, il termina "sfigato" non ha senso in sé, basta pensarci un attimo, cosa vuol dire sfigato?

È l'espressione "volgarizzata" di "sfortunato", da quando essere sfortunati è considerato negativo? o da quando lo si è per fissa?

La fortuna non è un dato preciso, ci saranno momenti in cui saranno fortunati e altri meno, ma non capisco questo cosa c'entri con l'aver fallito.

 

Tutti falliamo, e spesso pensiamo di non poterci rialzare, ma possiamo, possiamo sempre.

Non sei tu un fallito, uno sfigato se vogliamo usarlo nel significato che ha attualmente, lo sono coloro che ti accusano di esserlo ;) 

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Etimologicamente è corretto.

 

Però nell'uso parlato il termine sfigato si carica di un

significato spregiativo:

 

sei vestito come uno sfigato, ti comporti da sfigato

etc.

 

sfigato quindi tende a significare : predestinato all'insuccesso

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Etimologicamente è corretto.

 

Però nell'uso parlato il termine sfigato si carica di un

significato spregiativo:

 

sei vestito come uno sfigato, ti comporti da sfigato

etc.

 

sfigato quindi tende a significare : predestinato all'insuccesso

 

Infatti io ho specificato che quella è la sua reale descrizione, non ho descritto granché il senso di cui viene caricato... 

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Il fatto di ritrovarsi a 23 anni senza aver praticamente vissuto l'adolescenza

con poca autostima e come "svuotato"  etc.

 

Non è poi così raro tra gay

 

 

Io mi domando quanti gay, (non gli adolescenti di oggi, più informati dai recenti mezzi), hanno vissuto questo disagio...

 

Tu invece ti consideri sfigato perché ti paragoni

a medici e a ingegneri

 

 

e pure tu ciai ragione :) ma ad essere chiari, sono invidioso di ogni persona che alla mia età ha avuto le idee più chiare ed è riuscita almeno in qualcosa, ad es. in te vedo esperienze politiche sessuali e relazionali che io mi sognerei anche a 60 anni. 

Sbaglio a fare paragoni? sbaglio ancora di più a farli attraverso i risultati ottenuti?

Invece non capisco come fai a vivere senza lavorare, come ti sposti di 100m sono soldi che se ne vanno (e non ho l'auto) 

 

Immaginavo che Fantom fosse il synth. E cosi' sei un Rolandista eh! Non ti parlo piu' :P

 

Tranquillo, ho intenzione di diventare kurzweiliano

 

Cmq il fatto di migliorarsi è una reazione al senso di vuoto che avevo, perché pensandoci bene vivere sempre con questa cosa è frustrante... è tanto bello fare l'edonista!

Edited by Fantom
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Io mi domando quanti gay, (non gli adolescenti di oggi, più informati dai recenti mezzi), hanno vissuto questo disagio...

 

Tanti, ovviamente in misura inversamente proporzionale

alla classe di età e con tutti i distinguo del caso...ma è un

sentimento "comune", talmente comune che molti rimuovono

il prima o considerano questo passaggio una rinascita.

 

Tu secondo me però ti sei portato dietro -caricato in spalle- un

sacco, che contiene un "sentimento di inferiorità"

 

I tuoi risultati sono i tuoi, se Almadel è più figo di te è ovvio

abbia ottenuto più risultati  sul piano delle relazioni sessuali

e sentimentali. Ma l'obiettivo che tu ti dovevi riproporre era di

averne anche tu e goderne, non di trasformarti in Almadel, perchè la prima

cosa è possibile mentre la seconda è impossibile.

 

Paragonare i risultati è quindi lecito, se effettivamente questi

risultati sono effettivamente considerati per tali: dei risultati...

di cui si è stati capaci di godere.

 

Tu dici che paragoni i risultati, ma secondo me tu desidereresti

"il successo" e questo desiderio di successo ti priva della gioia

per i risultati effettivamente raggiunti. 

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Hai ragione, i sentimenti d’inferiorità ce li ho sempre avuti. E il successo che cerco è più per vendetta che per altro.

Ti dirò di più: un amico mi ha fatto notare come a volte faccio il “sofista” perché correggo quello che dicono gli altri, e cerco di spiegare tutto a tutti.

Secondo me è la conseguenza dell’aver subìto umiliazioni che mi hanno colpito nell’orgoglio in passato, e non desidero altro che superare gli altri in tutto per riappropriarmi del mio orgoglio. Vedo in ogni medico,  ingegnere, scienziato o “rocco siffredi” qualcuno che potrebbe potenzialmente scacciarmi e umiliarmi per quello che sono.

 
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Mmm...secondo me tanti fattori sono concomitanti alla sfigaggine.

Inutile dirlo che uno dei più importanti è la bellezza/avvenenza secondo i canoni maggiormente diffusi. Una persona non particolarmente dotata fisicamente o proprio poco attraente in questo senso ha più possibilità di cadere nel baratro della sfigaggine. Questo non perché sia da sfigati essere brutti ma perché sono gli altri, quelli intorno a te, che lo decidono felicemente all'unanimità.

Cioè non toglie che abbia visto molto persone esteticamente "mboh" molto popolari e apprezzati...l'aspetto esteriore è solo uno degli elementi in questione.

Un altro fattore è ovviamente quello caratteriale: in un mondo perfetto ognuno dovrebbe rispettare l'altro e bla bla bla, invece nella realtà chi ha un carattere più chiuso o semplicemente non prevaricatore (il che non significa essere deboli, ma semplicemente il relazionarsi agli altri in modo differente) rischia di esser messo sotto da quelli che invece credono fermamente nell'intraprendenza a tutti i costi, che sia giusta o sbagliata, basta farsi vedere, farsi grossi ecc. Al liceo l'ho visto su di me e su tanti altri, niente se hai un carattere per cui vivi e lasci vivere,  non cerchi rogne con nessuno e anzi tenti di andare d'accordo con tutti senza per forza fare lo splendido non va bene, ti devono venire a rompere i coglioni xD.

Io ero un esserino non particolarmente gradevole da vedere, assolutamente cordiale e disponibile nonché socievolissimo...questo fino alla terza media...al liceo mi hanno trasformato in una bersaglio umano pieno di ansie XD...fino a che non ho reagito l'ultimo anno.

 

Quindi più che nascere sfigato diciamo che secondo me ci sono certe caratteristiche fisiche e comportamentali che ben si prestano a fartici classificare come tale. Può non succedere...ma è facile di sì. E poi, puoi pure sentirti un gran fico dentro di te, ma se la gente intorno a te ti addita come sfigato, sfigato ci diventi...spessisimo.

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Tu dici che paragoni i risultati, ma secondo me tu desidereresti

"il successo" e questo desiderio di successo ti priva della gioia

per i risultati effettivamente raggiunti.

 

In realtà, come scrivevo in un altro topic, la ricerca della felicità o del benessere non è l'unica cosa che ci spinge nella vita. Ci sono pulsioni molto più profonde.

Io da alcuni mesi sono serenamente single (non "felicemente", ma tutto sommato dire che il well being c'è), però, anche se può sembrare strano... quando penso al fatto che sto bene, che sono "pacificato", mi sento in colpa verso il mio orgoglio e ho quasi nostalgia dei bei tempi infelici.

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Le persone non sono sfigate, nascono o finiscono in condizioni sfigate.

 

Quoto.

 

A volte puoi anche passare le giornate a sbatterti per terra cercando di combinare qualcosa di utile nella tua vita, per poi trovare il giro della ruota della vita che ti distrugge tutto al suo passaggio.

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Avrei da scriverti una mole di roba che non puoi immaginare, ma cercherò di essere sinteticamente dettagliato:

 

  La vita è un percorso nel quale persone condividono solo l'inizio e la fine, ognuno ha il suo percorso per alcuni e gravoso e do per altri è più semplice, alcuni hanno i mezzi  e altri no.

 

  Per ciò che concerne le persone che hanno avuto una vita complessa, che hanno lottato e lottano continuamente per vivere e sopravvivere a tutto quel che gli è capitato mi viene da dire che tutte queste 'complicazioni' le hanno reso in persone meravigliose in grado di apprezzare anche le piccole cose.

 

   Non ti dirò che le redini della tua vita sono soltanto tue, sarebbe come dire che non sei calato in un contesto: Ma è pur vero che tu puoi  'cambiare' quello che non ti piace della tua vita. I cambiamenti richiedono però dedizione, costanza e rinuncie.

 

 'Devi volerti più bene' this is the way

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Apro questo topic perché non riesco a capire se chi è un fallito/sfigato lo è per aver subìto una serie di eventi negativi, o perché è un incapace o se è un mix delle due.

Io penso di essere inutile, stupido, fallito e uno sfigato, ho sempre perso in ogni campo, nel lavoro nello studio, amore, nelle discipline che mi piacciono che non hanno avuto sbocco ecc...

C'è qualcosa che mi sfugge...

 

 

Fallito/Sfigato oggi come oggi sono solo inutili etichette di questa società cieca e dalle conclusioni frettolose.

Mi sembra scontato suggerirti che non devi lasciarti minimamente condizionare da ciò che pensano gli altri di te

Ne tanto meno lasciare che l'opinione degli altri cambi la tua personalità o sensibilità. (errore che ho commesso io)

Posso immaginare che sia difficile, in certi ambienti, non lasciarsi schiacciare dai pregiudizi o dai fallimenti personali.

Ma la cosa più importante è non arrendersi. Non mollare, perché se nella vita cadiamo è per imparare a rialzarci e senza sangue non si impara nulla.

Per quanto riguarda il tuo sentirti "stupido" rallegrati! Come diceva Socrate saggio è colui che sa di non sapere.

 

Io d'altro canto non ti conosco abbastanza bene (in realtà non ti conosco proprio :D) per capire la vera fonte dei tuoi disagi quindi ti citerò Goethe che diceva:

"Alla fine l'uomo va a tastoni. Non sa da dove viene, non sa dove va. Conosce poco il mondo e meno di tutto se stesso"

Quindi il mio consiglio spassionato è di trovare il coraggio e la forza (perché è un lavoro molto duro) di intraprendere un percorso di auto-conoscenza, con la giusta prudenza e distacco emotivo, e una volta capita e abbracciata la tua vera natura sarai in pace con te stesso perché per percorrere quella che veramente sarà la tua strada devi prima trovarla  :)):

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C'è una piccola storia che a me ha sempre colpito molto, che forse è adatta in questo caso.

Una sera un anziano capo Cherokee raccontò al nipote la battaglia che avviene dentro di noi. Gli disse "Figlio mio la battaglia è fra due lupi che vivono dentro di noi. Uno è infelicità, paura, preoccupazione, gelosia, dispiacere, autocommiserazione, rancore, senso di inferiorità. L'altro è felicità, amore, speranza, serenità, gentilezza, generosità, verità, compassione" ... il piccolo ci pensò su un minuto poi chiese: "Quale lupo vince?" L'anziano Cherokee rispose semplicemente: "Quello a cui darai da mangiare"

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