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Casi di discriminazione sul lavoro


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[Modbreak=NorwegianWood]Riunisco in questa discussione tutti i topic che hanno come argomento casi di discriminazione sul lavoro. I titoli uniti sono, in ordine: Licenziati a Roma perchè gay, I gay possono stare in RAI?. Il titolo complessivo della discussione, a partire dal prossimo post, sarà Casi di discriminazione sul lavoro.[/Modbreak]

ROMA - Viene licenziato in tronco, insieme al suo compagno, dopo che sul posto di lavoro si sparge la voce della loro omosessualità. Lo denuncia all'Arcigay, che a sua volta intende denunciare il datore di lavoro. Marco Carbonaro, 43 anni, di Roma, lavorava dal primo luglio come direttore dei bar della Galleria Alberto Sordi con un contratto a progetto. «Quando sono arrivato il bar non avevano un direttore da oltre un anno - racconta Carbonaro - Ma ho subito iniziato a lavorare, i risultati non hanno tardato ad arrivare e il general manager mi ha dimostrato in più di un occasione il suo apprezzamento». «Una settimana fa ci comunica la necessità di assumere altro personale, dato l'aumento di lavoro nell'ultimo periodo - continua - chiedendoci di presentargli persone di fiducia. Io allora gli propongo il mio compagno che lavora da anni come barman, e lui lo assume». «Tutto andava benissimo - assicura Carbonaro - Poi, si deve essere sparsa la voce della nostra relazione, e lunedì siamo stati licenziati in tronco. Senza una giustificazione, senza aver precedentemente ricevuto alcuna lamentela, nè formale, nè informale, per la sola colpa di non essere in linea con la filosofia del bar». Da lunedì Marco Carbonaro e il compagnosono senza lavoro e senza stipendio e, poichè non hanno la possibilità di affrontare un'ordinaria spesa legale, si sono rivolti al servizio legale gratuito dell'Arcigay. «Io ho 43 anni e ora è difficile per me trovare un altro lavoro, non solo da dirigente, anche da cameriere. Ci hanno lasciato da un momento all'altro in mezzo a una strada, senza una ragione e la cosa più grave è che non c'è nessuno, nessuna legge che ci tutela», conclude Carbonaro.«FATTO GRAVISSIMO» - «L'episodio denunciato da Marco Carbonaro è gravissimo - ha dichiarato il presidente dell'Arcigay di Roma Fabrizio Marrazzo - ed è l'ennesima dimostrazione di quante discriminazioni ci siano ancora nei confronti degli omosessuali». «Ma ancor più grave è il fatto che in Italia non ci sia nessuna legge che tuteli i gay da questo tipo di situazioni - ha continuato - In tema di diritti dei gay, siamo il fanalino di coda dell'Europa e, laddove manca lo Stato, siamo costretti ad aiutarci tra di noi». Il signor Carbonaro e il suo compagno si sono rivolti, lo stesso giorno del licenziamento, al GayHelpLine (il numero verde nazionale di supporto e assistenza per le persone gay e lesbiche, finanziato dal Comune e dalla Provincia di Roma) che, ha ricordato Marrazzo, «da quando è stato attivato, 4 mesi fa, ha ricevuto oltre 10.000 telefonate di denuncia». «In molti casi ci siamo attivati per tutelarli, offrendo un servizio legale gratuito - ha concluso il presidente di Arcigay Roma - E, in questo caso specifico, ci sono già pervenute offerte di lavoro da parte di numerosi soci».
Non è la prima volta che qualcuno viene licenziato per essere omosessuale. Come mai succedono ancora cose del genere?
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Dovrebbe vergognarsi questa persona che ha denunciato due del personale solo perchè gay. Spero che le cose si sistemino per questa coppia e che il loro datore perda la causa.

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Queste cose possono accadere solo da noi, in Italia è inutile.....spero che in un futuro non troppo lontano il governo faccia una legge sulla parità dei lavoratori...ma una legge seria, non ipocrita...altrimenti casi come questi non saranno (non sono) rari.

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grandguignol

Ricordo che accadde qualche anno fa la stessa cosa anche una coppia di lesbiche in un paesino del nord... (ma per l'appunto queste cose sono all'ordine del giorno in Italia...)

 

La cosa piacevole (e sorprendente) fu l'appoggio di tutto il paese (parroco compreso!!!) a che le due donne fossero riassunte.

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Se non ricordo male, tempo fa non avevano nemmeno accettato la donazione di sangue di un uomo solo perchè aveva dichiarato di essere omosessuale. Non ho parole per commentare questi episodi che, secondo me, mostrano soltanto la bassezza di cui le persone ignoranti sono capaci.

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Queste cose NON sono all'ordine del giorno, NON succedono solo in Italia e da noi esiste una forte legislazione.

Che la gente non la applichi e sia ignorante è un altro discorso!

 

(premesso che dalla notiza su questo giornale si sente solo le ragioni di una delle due parti in causa)

 

Se non ricordo male, tempo fa non avevano nemmeno accettato la donazione di sangue di un uomo solo perchè aveva dichiarato di essere omosessuale. Non ho parole per commentare questi episodi che, secondo me, mostrano soltanto la bassezza di cui le persone ignoranti sono capaci.

 

Anche questi sono casi rari per fortuna. Persoanlmente dono da anni in calabria il sangue; i medici sono giustamente informati sulle mie abitudini sessuali e non fanno una piega :D

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Non mi stupisce assolutamente. Piove semplicemente sul bagnato. E' sempre successo e continuerà per molto tempo purtroppo (e non penso solo in Italia).

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Io non so se esistono qualche tipo di legge per tutelare queste cose ma succedono da così tanto tempo che ad alcuni non gli fa nè caldo, nè freddo e questa è una vergogna.

(parlo di persone che conosco io)

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Guest Irish Dragon

Tristezza immensa... raro o meno, è sempre un episodio che commenta da sola la chiusura mentale di certa gente.

E meno male che la nazione è cambiata... da lavoratori già si hanno ancora pochi diritti, figuriamoci quando qualche simpaticone decide che omosessuali\bambini\donne\minoranze etniche, hanno ancora meno diritti di tutti...

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Non capisco: ma non ci sono leggi che proibiscono il lincenziamento senza giusta causa? :rotfl: Come può succedere ancora una cosa del genere? :P

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NorwegianWood

Hai ragione, Quint: la discriminazione mai e poi mai dovrebbe essere una giusta causa. Sta di fatto, purtroppo, che alcuni datori di lavoro adducono come pretesto l'immagine della loro attività... E, come non bastasse, il famoso articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (quello sui licenziamenti) non si applica per le ditte fino a 15 dipendenti.

 

Per fortuna però, quando avvengono ingiustizie così eclatanti, difficilmente la gente sta a guardare. L'opinione pubblica (non tutta) si sdegna, le associazioni protestano o fanno causa, le autorità corrono ai ripari e cercano una mediazione - un po' per opportunismo, un po' per convinzione.

 

È quanto sta accadendo anche in questo caso. Vi do qualche link su come la vicenda si sta evolvendo. Appena ho nuove informazioni, le posto! :rotfl:

 

Coppia gay licenziata a Roma: il Comune tenta la conciliazione

Gay e non: storie di licenziamenti discriminatori

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Io dico solo questo. La prima cosa che ho visto salita in metro a Londra, e vi giuro la PRIMA, era la seguente pubblicità: se nel vostro luogo di lavoro i gay sono in difficoltà, rivolgetevi al sito taldeitali, la discriminazione è finita.

 

Questa è la differenza tra un paese civile e l'Italia.

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Non capisco: ma non ci sono leggi che proibiscono il lincenziamento senza giusta causa? ;) Come può succedere ancora una cosa del genere? ;)

 

semplicemente: non sono stati licenziati...

erano assunti con un contratto a progetto....

 

sono le cose che succedono quando si approva una pessima legge solo perchè porta il nome di un morto ammazzato... (lo so, sono cinico, ma ho imparato sulla mia pelle ad esserlo....)

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Non capisco: ma non ci sono leggi che proibiscono il lincenziamento senza giusta causa? :look: Come può succedere ancora una cosa del genere? :D

 

Purtroppo in Italia siamo ridotti male per molte cose:

Previdenza sociale, welfare, discriminazioni sul lavoro e nella società...

Mi stupisco che alcune persone non si stupiscano più...

Se non fanno nulla dopo la laurea mi faccio un partito e rivoluziono l'italia, tiè!

 

 

sono le cose che succedono quando si approva una pessima legge solo perchè porta il nome di un morto ammazzato... (lo so, sono cinico, ma ho imparato sulla mia pelle ad esserlo....)

 

Dire una tal cosa non ti rende di certo onore... Soprattutto per un innocente che è morto sottomano di fanatici politici quali sono le brigate rosse! :asd: :asd:

E non dimentichiamo che Biagi è stato ammazzato dopo l'attuazione della legge!...

...E che era di sinistra per giunta!....

Ergo non hai nessunissimo alibi per dire certe cose!!!

Vergognati!

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Dire una tal cosa non ti rende di certo onore... Soprattutto per un innocente che è morto sottomano di fanatici politici quali sono le brigate rosse! :gha:;)

E non dimentichiamo che Biagi è stato ammazzato dopo l'attuazione della legge!...

...E che era di sinistra per giunta!....

Ergo non hai nessunissimo alibi per dire certe cose!!!

Vergognati!

per dovere di cronaca:

Marco Biagi è stato ucciso il 19 marzo 2002

La legge Biagi (o legge delega su occupazione e mercato del lavoro) è stata approvata dal senato in data 5 febbraio 2003

 

ho criticato la legge, non l'uomo. ho criticato l'idea, non il fatto che fosse di destra o sinistra...

 

 

ripeto: non sto criticando Marco Biagi, sto criticando chi ha approfittato della sua morte per spingere sull'acceleratore per far approvare in fretta una legge che aveva bisogno di moltissime correzioni...

 

 

Vergognati tientelo per te....

non ho paura di dire ciò che penso e, anche quando una persone muore, per quanto possano essere tragiche le circostanze, il mio giudizio sul suo operato non cambia.

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freddie mercury

ragazzi siamo rimasti indietro !!!!!noi dovremo essere il foturo quindi forse fra un decina di anni non sentiremo piu queste cose vergognose

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mi ricordo l'anno scorso quando, qui a Vr, un giovane alla visita per il servizio di leva, è stato marchiato come "mentalmente instabile" perchè gay e cacciato... la cosa ha dell'incredibile!!! i colpevoli sono stati multati per 500.000 € di danni esistenziali... gli sta bene...  :asd:

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Io dico solo questo. La prima cosa che ho visto salita in metro a Londra, e vi giuro la PRIMA, era la seguente pubblicità: se nel vostro luogo di lavoro i gay sono in difficoltà, rivolgetevi al sito taldeitali, la discriminazione è finita.

 

Questa è la differenza tra un paese civile e l'Italia.

 

So bene di fare una cosa che personalmente stento a sopportare, ovvero quotare e basta, ma Manuela, ha scritto sul finale del suo post esattamente quello che immediatamente ho pensato io mentre leggevo.

Mi unisco al coro di coloro.

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  • 2 weeks later...

Queste cose NON sono all'ordine del giorno, NON succedono solo in Italia e da noi esiste una forte legislazione.

Che la gente non la applichi e sia ignorante è un altro discorso!

Quando affermi che episodi del genere non accadono solo in Italia dici l'ovvio; tuttavia, la forte legislazione di cui parli e a cui sembri tanto credere NON riconosce alcun diritto alle coppie omosessuali (diversamente da altri paesi). La stringerai al petto anche quando il tuo patner sarà in fin di vita all'ospedale e tu non potrai vederlo?Inoltre non puoi dire che l'ignoranza delle persone non sia connessa al problema della discriminazione dato che, fino a prova contraria, è una delle principali cause. Una persona giudica "diverso" un gay senza sapere che la loro unica differenza sta nel sesso del patner. Questo atteggiamento lo definisco ignorante e da non sottovalutare (come invece tu fai).

 

(premesso che dalla notiza su questo giornale si sente solo le ragioni di una delle due parti in causa)

 

Secondo te il proprietario del locale come si sarebbe difeso?Avrebbe detto che la causa del licenziamento non risiedeva nell'omosessualità dei suoi dipendenti, ma che derivava da altri motivi.

 

Anche questi sono casi rari per fortuna. Persoanlmente dono da anni in calabria il sangue; i medici sono giustamente informati sulle mie abitudini sessuali e non fanno una piega :D

 

Il mondo non gira solo intorno a te. Anche se tu non hai avuto dei problemi con la donazione del sangue, questo non significa che non ci siano situazioni del tutto differenti.

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Queste cose NON sono all'ordine del giorno, NON succedono solo in Italia e da noi esiste una forte legislazione.

Che la gente non la applichi e sia ignorante è un altro discorso!

 

Non so se vivi in Italia o da qualche altra parte (ah, già, vivi in Calabria... :D -perdonami la battuta mooooooolto piccata :P), ma ti vorrei far notare che in Italia non esiste alcuna legislazione FORTE a difesa delle persone che subiscono discriminazioni basate sull'orientamento sessuale. La stessa legge Mancino, che ha reso più pesanti le pene in fatto di discriminazioni basate sull'odio razziale, etnico o religioso, non ha incluso l'orientamento sessuale. In pratica picchiare un gay perchè è "frocio"e picchiare un nero perchè è "negro" equivale a fare una differenza di valore molto forte (questo sì che lo è!). In pratica se vuoi farti meno tempo in galera, mena i finocchi che è meno grave. :P

Per quanto riguarda le discriminazioni subite sul luogo di lavoro, tra cui anche il licenziamento perchè gay (che ovviamente il datore di lavoro non ammetterà mai essere stato tale), non esiste alcuna legge FORTE in materia, anzi ne esiste una DEBOLISSIMA e FORTEmente discriminatoria. La direttiva del marzo 2000 è stata recepita con 3 anni di ritardo e pure male, alla fine del 2003. In pratica è stata recepita "para para", ad eccezione di alcune ipotesi in cui, qualora per motivi legati al sesso, religione, etnia, orientamento sessuale ecc. dovessero crearsi delle incompatibilità con il ruolo svolto, il datore di lavoro è liberissimo di licenziare. Se ti pare poco...

La legge FORTE è quella che chiedono da tempo le associazioni gay e su cui, evidentemente, tu non sei informato.

Quanto all'ignoranza della gente che non le applica, ti vorrei far presente come uno stato di diritto dica ai propri cittadini quali sono le leggi e come debbano essere apllicate, nonchè rispettate. Alla violazione di questi obblighi, consegue la sanzione (multa o arresto) che solo un giudice può comminare, basandosi sulle leggi esistenti e interpretandole. Se la legge NON esiste, anche il giudice più progressista s'attacca. E al massimo può fare come ha fatto di recente la Cassazione dicendo che anche le coppie di fatto dovrebbero essere tutelate in qualche maniera, ma senza legiferare, visto che non è di sua competenza.

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Guest NSAIBOY

Son d'accordo. Trovo incredibile (per non scrivere assurdo!) che nel 2006 questi debbano ancora essere argomenti di discussione o, peggio, di sgomento...

Se una persona vale cosa c'entra chi si porta a letto dopo l'orario d'ufficio???

Che orrore...§

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NorwegianWood

Sono d'accordo sul principio che i gusti sessuali non devono in alcun modo influenzare la vita lavorativa e pubblica in generale (ci mancherebbe, da parte mia!).

Tuttavia, trovo incredibile che ogni anno qualcuno dica "è incredibile che nel **** succeda ancora ciò". A cambiare è giusto il numero a quattro cifre, poi la frase è sempre uguale. Saranno vent'anni che la sento e non è certo il cambio di data o l'essere nel terzo millennio a fare la differenza (che poi ognuno, nel terzo millennio, ci entra secondo i suoi ritmi: alcune popolazioni sono ancora alla preistoria nel vero senso del termine).

Più che stupirci e indignarci per gli "anacronismi" sociali, forse faremmo meglio ad agire e basta. Siamo nel 2006, e allora? Per caso Nostradamus ha predetto che per quest'anno le discriminazioni contro i gay finiranno? Per caso possiamo dire che il 2006 è il discrimen fra una cultura che guarda al futuro e una che guarda al passato?

Ogni anno è identico a un altro (il Capodanno insegna). A cambiare, e a fare la differenza, siamo noi. I processi storici non sono numeri: sono persone.

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Il 2006, dopo i suoi precedenti, si sperava fosse l'anno di svolta. Come l osi sperava del 2005 e l osi spererà del 2007!

Vivo nel 2006 quindi mi indigno oggi come mi indignerò domani!

Contestualizzare storicamente l'indignazione, secondo me, le dà un peso ed un importanza maggiori.

Nessuno voleva essere "luogocomunistico"...§

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  • 2 months later...
  • 1 month later...
I gay possono stare in RAI [Reti Apostoliche Italiane, nota mia]?Vladimir Luxuria ha presentato un'interrogazione parlamentare dopo un episodio raccontato da Flavio Insinna, conduttore di Affari tuoi.Vladimir Luxuria (deputata di Rifondazione Comunista) ha presentato un'interrogazione parlamentare per chiedere al ministro Gentiloni se l'orientamento sessuale sia considerato una discriminante per avere un lavoro in Rai.La questione è venuta alla luce per un episodio riferito da Flavio Insinna, conduttore di Affari tuoi sulla prima rete Rai e prossimamente al festival di Sanremo, che ha raccontato di essersi sentito domandare se fosse gay dall'autore televisivo Pasquale Romano alla consegna dei Telegatti. Come dire, finché si tratta di due personaggi che fanno finta di essere gay - e quindi "macchiette" - in Un medico in famiglia va bene, ma non spingiamoci oltre?«Mi chiedo, e rivolgo la domanda al Governo, se in sede di provini la distinzione di orientamento sessuale possa essere una discriminante per la conduzione delle trasmissioni televisive del servizio pubblico nazionale».Da tempo la deputata si batte affinché i diritti degli omosessuali siano garantiti e riconosciuti al pari degli eterosessuali. Proprio in questi giorni è prevista in Parlamento la discussione sul disegno di legge per le unioni civili, indipendentemente dall'orientamento sessuale. Proprio nei giorni scorsi Luxuria ha proposto di adottare la canzone "La Cura" di Franco Battiato come inno musicale per celebrarle. (Libero News)
preso da qui: http://magazine.libero.it/generali/generali/ne4331.phtmlE qui a proposito del sopraccitato medicozzo
(ANSA) - ROMA, 21 GEN - Nasce la prima coppia gay di una serie tutta familiare come Un medico in famiglia: ad anticiparlo è 'Tv Sorrisi e canzoni'. Infatti Oscar (Paolo Sassanelli) finalmente non sara' piu' solo e nella prossima serie, in onda a marzo, troverà in Max (Alessandro Bertolucci) un compagno con cui formare una famiglia insieme a sua figlia Agnese. "Credo sia giusto che Oscar abbia un compagno. Per troppo tempo non ha avuto una vita sentimentale", spiega Sassanelli a TV Sorrisi e canzoni.http://magazine.libero.it/generali/generali/ne.php?id=8321243
con tanto di risposta dei cattolici sessuofobi
(ANSA) - ROMA, 22 GEN - L'associazione di matrice cattolica Aiart critica la presenza di una coppia gay nella nuova serie di 'Un medico in famiglia'. 'Riteniamo assurdo che anche 'Un medico in famiglia' riproponga un amore omosessuale come la cosa piu' normale di questo mondo - dice il presidente dell'Aiart, Luca Borgomeo - Ci sorprendiamo che la tv pubblica sia portatrice di questi disvalori, e non vorremmo che serva a creare nell'opinione pubblica un clima favorevole a una legge sui pacs'.http://magazine.libero.it/generali/generali/ne.php?id=8324776
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Sul caso "Un medico in famiglia" c'è un apposito topic in "TV & Cinema".Quanto alla RAI, caro Fabio, ti rispondo subito io. L'interrogazione della Luxuria ha senso come provocazione. In realtà tutti sappiamo benissimo che, poiché il mondo dello spettacolo si REGGE letteralmente sui gay, i gay medesimi sono ben accetti in RAI. Te lo dico io che ci ho lavorato. E' pieno: lì come in Mediaset e in qualsiasi teatro del mondo. I gay sono più che ben accetti. Purché non siano dichiarati. O fai Platinette (che, pur intelligentissima, costituisce uno stereotipo) o fai il truccatore finocchio (che tanto il pubblico non vede): non sono ancora possibili le vie di mezzo, cioè essere gay dichiarati e trasmettere, anzi rivendicare, una idea di normalità e vibsilità. Insomma, è come nell'esercito USA: regna l'ipocrita "don't ask, don't tell".Ma ho idea che le cose comincino a cambiare. Stanno cambiando. A questo proposito sono curioso di vedere che fine farà Cecchi Paone... che pure mi sta antipatico e credo non valga la metà di Platinette. Ma, purtroppo, è lui ad essere rappresentativo e funzionale alla nostra "causa" attualmente.

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