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Padre dubbioso


frewy

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Ciao tutti,

 

sono il padre di un ragazzo di 14 anni. Fin da quando era piccolissimo ho sempre avuto il fortissimo sospetto che mio figlio fosse gay.

 

Non ci sono segnali evidenti, tantevvero che sono l'unico a crederlo, almeno penso.

 

Fino ad oggi non mi sono fatto grossi problemi, aveva un'età in cui la sessualità non è predominante (ma cavolo fin da bambino sfogliando un libro si è sempre soffermato sui modelli e sui principi azzurri, mai sulle donne!).

 

Mia moglie ha sempre troncato netto sull'argomento perciò con lei non ne parlo più.

 

Tempo fa è successa una cosa che mi ha fatto un po' male; ha sentito la canzone di Povia, Luca era gay, e ne è rimasto colpito, quasi rapito. Sembrava che gli desse una speranza. Mi ha detto "Hai visto papà allora può succedere" (Di guarire!!). Mi si è stretto il cuore.

 

Ecco, penso che i prossimi anni per lui potrebbero essere molto difficili e vorrei poterlo aiutare; ho pensato che ragazzi come voi che hanno già vissuto l'adolescenza potrebbero darmi qualche consiglio.

 

Non vorrei essere indelicato o inopportuno ma forse è utile che sappiate che da fuori sembra del tutto etero. Calciatore, bulletto, tutto "nella norma" insomma.

 

Grazie a chi mi darà una mano.

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Innanzitutto complimenti, di papà così non ce ne sono molti, purtroppo...

per quanto riguarda i tuoi dubbi, io personalmente ti posso consigliare di non pressarlo e non di forzarlo in nessun modo: lascia che sia lui ad agire come meglio si sente di fare, ascoltalo e forniscigli supporto solo quando e se lo noterai sofferente, chiuso, introverso o asociale.

Se dovesse veramente essere gay, non è detto che la stia vivendo o la vivrà male, quindi forse non ha bisogno di essere supportato più di tanto. Io ti consiglio solo di intervenire se avrà bisogno di una mano, e dimostrati presente e interessato alla sua vita, tutto qua, dal mio punto di vista.

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Soprattutto di evitare, come hai fatto giustamente finora, di fargli domande... a quell'età si sentirebbe solo messo alle strette e la vivrebbe ancora peggio...

Credo però che farti vedere aperto alla questione, non giudicante o altro sia un buon passo... nel senso che se passa una qualche notizia sugli omosessuali commentala così, come se nulla fosse in maniera positiva per la comunità, insomma cerca di fargli capire, senza essere diretto che tu non hai problemi con gli omosessuali.

è stato questo che a me ha dato la spinta per parlarne subito coi miei (poi così aperti non erano realmente) ma l'ho affrontata molto meglio di altri che ho conosciuto proprio per l'aria che si respirava a casa mia nei confronti di tutte le diversità.

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secondo me dovresti continuare sulla linea che stai seguendo, senza stargli troppo addosso, se un giorno vorrà parlartene e magari fare Coming Out con te sarà una sua scelta e dovrai solo che esserne contento. Vedo in casa mia, l'argomento non è considerato taboo, io non do segni di "gayezza" e i miei non si fanno problemi a parlarne quando magari in Tv viene detto qualcosa..nonostante tutto io non me la sento di fare CO con loro...

 

c'è da dire anche che nell'adolescenza non tutti sanno ancora quello che vogliono.. e sono molti (me compreso) quelli che stanno con ragazze fino ai 20 e poi scoprono che forse forse son più interessanti i maschi...

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Finchè tutto sembra nella norma lascialo vivere, se ti accorgi che si sta chiudendo o lo vedi particolarmente preoccupato cerca di interessarti a lui. Non pressarlo e non indagare in modo indiscreto nella sua vita ma cerca di indirizzarlo verso l'accettazione attraverso qualche battuta pro gay qua e là in modo tale da fargli capire che se lui vorrà parlarne con i genitori saprà di trovare persone con la mente aperta. Non cadere nell'indifferenza come se i gay non esistessero, questa cosa fa soffrire parecchio. Aspettare una mio mossa ci sta ma fino a un certo punto. Da figlio ti posso dire che se mio padre mi avesse un giorno chiesto se fossi gay e che se lo fossi stato non sarebbe cambiato nulla probabilmente la mia vita sarebbe un po diversa rispetto ad oggi. Non aspettare che tuo figlio fugga ai 18 anni, cerca piuttosto di creargli un ambiente sicuro e appoggialo nelle sue scelte.

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Grazie per le risposte.

 

Sapete cos'è che mi preoccupa? Mi sembra di vedere in lui un atteggiamento di rifiuto di questa cosa. Se lo metto insieme all'esperienza di 2 miei compagni di classe che hanno accettato la propria omosessualità a 35 anni, beh questa sarebbe una tragedia. Snaturarsi fino a 35 anni.

 

Addirittura ho il sospetto che ci sia qualche mio conoscente coetaneo che ancora finge con se stesso a 45 anni.

 

Comunque si, per il momento non interverrò direttamente nel modo più assoluto. Sto soltanto cercando di capire come comportarmi se qualche problema si presenterà.

Edited by frewy
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O dio mi sono quasi commosso, lei è una persona meravigliosa. Venendo al punto il fatto che sia un ragazzo che rientra nello stereotipo di classico etero

non dovrebbe creargli problemi per quanto riguarda le amicizie, sicuramente sarà ben integrato anche se non avrà la ragazza (se è effettivamente gay).

Il problema più grande sarà dentro di lui, fuori etero, dentro gay, quindi come genitori la cosa più grande che possiate fare e farlo sentire accettato,

ovviamente non dirglielo in maniera diretta, ma magari usando delle vie traverse, immagino ci siano tanti modi per discutere dell'argomento senza affrontarlo

apertamente, ad esempio chiedergli anche che rapporto ha nei confronti del sesso femminile, se lo odia. 14 anni sono ancora un'età giovane per incollarsi tutti

questi problemi, potrebbe crollare, credo che maturerà ( se così è ) la cosa con il tempo, l'importante è farlo sentire amato.

 

Durante l'adolescenza, i ragazzi sono spietati, davvero crudeli, passare questi 4 anni nella completa tranquillità potrebbe essere un modo per non farlo

crescere con traumi o dei segreti.

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gianduiotto

Intanto benvenuto! :sorriso:

 

Nella consapevolezza che questo per ora è solo un dubbio che tu hai circa l'orientamento sessuale di tuo figlio, quello che puoi fare è cercare di creare attorno a lui un ambiente aperto ed accogliente. In ogni caso gli farà bene crescere con la percezione di potere sentirsi libero di essere e di vivere.

 

Tempo fa è successa una cosa che mi ha fatto un po' male; ha sentito la canzone di Povia, Luca era gay, e ne è rimasto colpito, quasi rapito. Sembrava che gli desse una speranza. Mi ha detto "Hai visto papà allora può succedere" (Di guarire!!). Mi si è stretto il cuore.

E se la prossima volta che magari capita di sentire un povia o un giovanardi di turno con un sorriso non gli fai capire che tu non sei affatto d'accordo con costoro?

 

Poi, come dice chi mi ha preceduto, nessuna pressione: il rischio sarebbe quello di farlo sentire "braccato" con la possibilità che si chiuda a riccio.

 

(ma cavolo fin da bambino sfogliando un libro si è sempre soffermato sui modelli e sui principi azzurri, mai sulle donne!).

 

Un mio caro amico mi ha più volte detto che da bambino e da ragazzo era consapevole di "guardare" ad altri modelli maschili, come ad esempio ad altri ragazzi più grandi. Ma allora lui si rispondeva che era solo ammirazione nei confronti di qualcuno visto come un modello da seguire. Solo dopo reinterpretò quell'interesse col fatto che fosse gay. Chissà, se tuo figlio è gay, magari ora anche lui ha vissuto e sta vivendo questo interesse come lo viveva questo mio amico.

 

Tuo figlio è fortunato: ha un padre che si interroga su di lui.

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ad esempio chiedergli anche che rapporto ha nei confronti del sesso femminile, se lo odia. 14 anni sono ancora un'età giovane per incollarsi tutti

 

 

E' uno dei segnali che ho notato. Ogni volta che viene affrontato l'argomento "ragazzine" ha reazioni assolutamente atipiche per lui. Si arrabbia, diventa isterico e se ne va sbattendo la porta.

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E' uno dei segnali che ho notato. Ogni volta che viene affrontato l'argomento "ragazzine" ha reazioni assolutamente atipiche per lui. Si arrabbia, diventa isterico e se ne va sbattendo la porta.

 

Beh direi che è un segnale evidente in tal senso, però è pure vero che io avevo tanti compagni di classe al liceo che prendevano in giro le ragazze

e avevano una sorta di disprezzo, però erano etero. Sicuramente se l'argomento suscita un eccessivo malumore significa che c'è altro sotto.

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O dio mi sono quasi commosso, lei è una persona meravigliosa..

 

Assolutamente no, meraviglioso non direi proprio.

 

Ma chissà, forse proprio per confermare lo stereotipo, mio figlio mi ha sempre dedicato un amore incondizionato e questo ha cambiato tante cose. Di sicuro per me conta soltanto che sia felice e non vedo come potrebbe esserlo se oltre che combattere secoli di pregiudizi dovesse anche combattere con me.

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No, guardi, lei è una persona meravigliosa.

Almeno da questo punto di vista.

E credo che questo topic, oltre che, forse, aiutare lei (posso darle del tu come prima che mi sembra tanto strano il lei su un forum?)... oltre che aiutarti, forse, a capire tuo figlio e a dargli il supporto (che già gli dai) in modo migliore, aiuterà sicuramente moltissimi dei ragazzi che sono su questo forum e che vivono momenti di sconforto profondi.

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Sì, se lo lasci dire, anzi, lasciatelo dire, è bello quello che stai facendo per tuo figlio, il mondo in cui stai cercando di capire e di preoccuparti per lui. E concordo quello che hanno detto gli altri: senza pressioni eccessive ed indirettamente, cerca di creare una sorta di "terreno fertile", mostrandoti generalmente conciliante nei confronti di questa tematica (se così la vogliamo chiamare), così da favorire un'apertura da parte sua, se effettivamente è gay o bisessuale gli sarà molto d'appoggio per potersi "lanciare" e "confessarsi" (cosa che però deve avvenire nel rispetto dei suoi tempi).

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BruisePristine

allora.. i miei mi hanno sempre stressato con la cosa "ma allora la ragazza??"

quindi, pure io diventavo isterico come tuo figlio, non sbattevo porte, però cercavo di fuggire in fretta dall'argomento o trovare scuse...

cerca di evitare di punzecchiarlo su queste cose, piuttosto fai vedere che per casa si respira un aria tranquilla e niente discriminazioni.

magari visto che hai questo bel rapporto con tuo figlio, non so, escici, vai in palestra insieme, non lo so, così un po' lo osservi e un po' lui ti vede come un amico e confidente...

sempre in modo non oppressivo.

 

non so c'è da dire che io ho sempre saputo cosa ero e mio padre ha sempre sospettato di me, anche se non mi ha mai detto in modo gentile qualcosa.. anzi mi ha insultato il giorno che fù, ma è un altra storia!

 

 

quindi leggere quello che hai scritto mi ha fatto venire gli occhi lucidi, tuo figlio dovrebbe andare fiero di te sia se lui è gay o meno!!

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LouisGarrel

beh...premettendo...che sei una persona davvero speciale....non ci sono tanti genitori come te...mi basta dire che se mio padre fosse stato come te, la mia vita sarebbe stata ad ogni modo diversa, ma lasciamo stare....

 

Credo solamente che tu debba fare ciò che fino ad ora hai già fatto nei confronti di tuo figlio: rispettarlo e volergli bene sempre e comunque quale che sia il suo carattere, le sue aspirazioni, i suoi interessi o desideri e per ultimo il suo orientamento sessuale. Se tuo figlio è gay, probabilmente non gli si prospetta una vita semplicissima dato il contesto sociale in cui viviamo, ma avrà ad ogni modo un padre al suo fianco....qualcuno pronto a sostenerlo e a preoccuparsi per lui....e credimi.....questo non è nulla....anzi...è TUTTO!!!!! Anche per tuo figlio è riservata la felicità....dovrà solo saperla afferrare con coraggio, impegno e perseveranza.....il resto non conta......

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I miei, in particolare mio padre, ogni tanto lanciavano il sasso con qualche domanda o affermazione "volante" per cercare di tastare il terreno, ma ciò mi indisponeva moltissimo. Il consiglio che ti do, dunque, è di non chiedere nulla così direttamente e di lasciare che il cammino di tuo figlio segua il corso naturale delle cose, facendogli comunque capire che, a prescindere da tutto e comunque stiano le cose, l'omosessualità non è una condizione morbosa da cui si deve/si può guarire, ma che è, come da definizione scientifica, una variante naturale del comportamento umano. Indubbiamente, quindi, fargli intendere che in ogni caso può trovare ascolto presso di te e tua moglie. Ciò detto, a 14 anni anch'io ero ancora abbastanza disorientato, per quanto avessi già appurato il mio orientamento. A 15 anni l'ho ammesso a me stesso, ma è possibile, anzi, decisamente probabile che, nel caso tuo figlio fosse davvero omosessuale, non siate voi genitori le prime persone a cui ne parlerebbe. Anzi, nella maggior parte dei casi padre e madre sono proprio tra le ultime persone a venirne a conoscenza. Spesso dopodegli anni. Io stesso mi sono fatto avanti a 18 anni, pur sapendolo già molte persone. Quindi, sì alla preparazione di un "terreno" accogliente e tranquillo ribadendo sempre che non ci sarebbe nessun problema, ma no a frecciatine varie, anche se in buona fede.

Buon proseguimento, tienici aggiornati. :sorriso:

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E pensare che nel mio caso i miei genitori sono stati i primi a saperlo... Esclusa la mia ragazza, ovviamente... Per questo dico che (almeno per una donna) se l'ambiente familiare si mostra aperto e tranquillo, non giudicante ecc le cose vengono facilmente (il punto è che i miri non erano aperti come professavano ma quello è un'altro conto).

Credo che per un ragazzo, soprattutto quattordicenne, sia diverso, ma forse non troppo... Di certo ci vorrà ancora qualche anno, ma creare un ambiente favorevole all'apertura e al dialogo può far solo che del bene.

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ciao,

 

la cosa migliore che tu possa fare è trasmettere questo senso di serenità anche a tua moglie e convincerla ad affrontare l'argomento (in privato, solo voi due) in quanto "non parlare" delle cose non ha mai aiutato nessuno a esserne pronti al momento opportuno.

 

un ragazzo di 14 anni può essere tutto e niente, ed è troppo presto per chiedergli direttamente o anche solo cominciare a sondare il terreno. preparatevi voi due genitori all'eventuale argomento, osservate la sua vita e soprattutto mantenete come unica bussola indicatoria la sua felicità.

 

magari fa così perché si sente a disagio ad affrontare l'argomento essendo etero, oppure fa così perche è davvero gay e non sa come spiegarlo, potrebbe persino essere una ragazza in un corpo maschile. le possibilità sono molte e l'adolescenza è il momento adatto perché le proprie potenzialità escano allo scoperto... purché l'ambiente intorno lo consenta, e questo dipende solo da voi due.

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Anche io trovo molto bello leggere di un papà che cerca di capire e agire in prima persona per poter essere vicino al figlio (anche se poi è quello che dovrebbe fare un padre).

 

Come gli altri ti consiglio semplicemente di fargli vedere che in casa non ci sono problemi nei confronti dei gay. Questo sarebbe positivo a prescindere: se tuo figlio è effettivamente gay si sentirà più facilmente accettato in casa (cosa estremamente importante anche per l'accettazione di sé), se invece tuo figlio è etero magari sarà in grado di interagire più facilmente con le diversità del mondo che lo circondano.

 

Visto che poi hai sollevato la questione della canzone: quando si sente "che si può guarire" o cavolate simili ti conviene semplicemente sottolineare come non sia vero... Senza però far sembrare che stai "personalizzando" la questione verso tuo figlio, ma sempre all'interno di un discorso generale del tipo "non c'è nulla di male o che dovrebbe essere cambiato nell'essere gay". Se X alla televisione dice che si può cambiare, la risposta che migliore che mi viene in mente potrebbe essere "Bè a prescindere che non è vero, se anche lo fosse che bisogno ci sarebbe? Non c'è mica nulla di male nell'essere gay"

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@@frewy Volevo solo dirti che ti ammiro tanto. Sei un padre che ama suo figlio e che si preoccupa davvero per il suo bene, cercando di capirlo e di supportarlo al meglio.

Con questi presupposti, gli sarai di grande aiuto, ne sono certo!

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messermanny

Come ti hanno detto, parlane cercando di rimanere discreto, ma non disinteressato. L'ultima cosa che deve accadere è che tuo figlio ti veda "aggressivo" (passami il termine) nei suoi confronti ed instauri un atteggiamento di difesa. Un passetto per volta, a 14 anni si è bambini.

 

Che la cosa più bella non è scoprire se sia gay o meno, quanto più che abbiate un così bel rapporto.

E te lo dice uno che col padre ci litiga spesso - tant'è che cerchiamo di vederci il meno possibile -, e che svariate volte ci ha sfiorato il momento "ora gli metto le mani addosso a 'sto qua".

 

Per il resto rinnovo anche io il mio apprezzamento, diciamocelo: Sei un grande!

Preoccuparsi per la felicità di un figlio dovrebbe essere la norma, ma non sembra esserlo, ed in tal senso sei da ammirare.

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C'è qualcosa che non mi torna in questa storia.

 

Mio fratello da bambino non si soffermava sulle immagini di donne

e il fatto che guardasse Goku non mi ha mai fatto pensare fosse gay.

E il coming out con la canzone di Povia mi sembra troppo strano...

 

A parte questi dubbi, non si presenterà alcun "problema".

Il massimo che potrà capitare è che si dichiari

da qui ai prossimi dieci anni.

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Che bello leggere le parole di un padre sul forum!

La cosa più importante, affinchè cresca senza pregiudizi e senza temere ciò che è (sempre che lo sia veramente) o comunque senza diventare omofobo, è che tu gli trasmetta un immagine non distorta dell'omosessualità. Ciò che ha rallentato la mia presa di coscienza e la mia auto-accettazione è stata proprio l'idea stereotipata che avevo dell'omosessuale (in stile "Vizietto", per intenderci).

Parla tranquillamente dell'argomento, fai riferimento a persone omosessuali "normali" che conosci, per fargli capire che essere omosessuali non significa necessariamente essere ridicoli e che non hai preconcetti di sorta sull'argomento. Ci sono tanti film a tema, che mettono l'omosessualità in una luce di normalità; sarebbe carino, se ne vedeste qualcuno insieme, talvolta (per esempio i film di Ozpetek)

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Anche io, come altri utenti, ti faccio i complimenti per l'apertura mentale che dimostri :D

Purtroppo io non ho molti consigli da darti, perché sono per adesso solo un ventunenne, ho vissuto solo l'esperienza dalla parte del figlio.

Volevo solo tranquillizzarti sul fatto che, per quanto le tue preoccupazioni siano lecite, non è assolutamente detto che tuo figlio debba combattere la società e snaturarsi per anni e anni, e non è neanche certo che accettare la sua (presunta!!) omosessualità sarà una cosa così drammatica.

Il fatto è che ha solo 14 anni, e a quell'età i ragazzi sono ancora completamente diversi l'uno dall'altro, alcuni sono già maturi e decisi su se stessi, altri sono molto infantili... ma poi crescono! E se io ripenso ai miei 14 anni, posso dire che già solo due anni dopo ragionavo in modo del tutto differente!

Quindi secondo me il modo di affrontare certi problemi interiori può cambiare in breve tempo: ha davanti tutti gli anni delle superiori per maturare e crescere, e per "fiorire", diciamo.

Ognuno vive l'adolescenza in maniera differente e, per quanto ci sia sempre un po' di sofferenza e fatica nella crescita di un giovane omosessuale, non è detto che non vivrà comunque degli anni meravigliosi e felici (come è stato per me!) e soprattutto relativamente sereni. L'adolescenza è sempre difficile, in ogni caso!!

 

Riguardo al cosa fare per lui: è vero, (ammesso che stia davvero reprimendo la sua omosessualità) starà anche male, perché per accettarsi dovrà andare contro a quello che la società gli ha detto per anni e anni, cioè moglie, matrimonio e figli... E visto che starà male voi dovrete certamente essere pronti a aiutarlo; però sono del parere che l'intervento dei genitori debba essere il più impercettibile possibile, se si tratta di problemi come questo. Lui deve vivere per i fatti suoi, e anche se sarà perso nel buio, prima di venire da voi, credo che vorrà cercare una soluzione da solo...

Ribadisco il fatto che non ho la minima esperienza in fatto di comportamenti da genitore... per dire la mia, secondo me il tuo dovrebbe magari essere più un intervento "passivo", cioè evitare che lui si senta giudicato o "in pericolo" nell'ambiente famigliare, ma anzi al sicuro, libero di poter essere se stesso, e intanto osservalo, cercando di capire come si sente. Ti avviso, mio padre si lamentava spesso di non riuscire mai a interpretare i miei stati d'animo! :P

Non essere apprensivo, ma semplicemente sii lì, senza chiedere o dire o alludere, semplicemente osservandolo e mantenendoti pronto a aiutarlo come meglio puoi quando lui (anche indirettamente) lo chiede.

E poi cerca di affrontare il discorso con tua moglie, perché prima di tutto lei è anche sua mamma e ha anche lui un ruolo in tutto questo; secondariamente, perché altrimenti lei dovrà affrontare la cosa quando ci sarà il probabile coming out, e allora forse sarà più doloroso, sia per lei che per tuo figlio.

 

In bocca al lupo!! :)

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Posso solo esporre la mia esperienza diretta, se mai servisse come consiglio.

I miei si sono dimostrati sempre molto aperti, tanto è vero che quando avevo 16-17 anni e mia sorella qualcuno in meno, ci hanno convocato per dirci che se io avessi portato a casa un amico e mia sorella un'amichetta, ovviamente non intendendo i classici amici, per loro non avrebbe fatto differenza.

E' passato un pò di tempo da allora, anche dal coming out fatto con loro, ma le promesse sono state mantenute. Non mi hanno mai forzato chiedendomi il mio orientamento sessuale, né mi hanno domandato delle mie eventuali storie, hanno lasciato che fossi io a fare il primo passo. Ovviamente hanno predisposto bene il terreno, commentando, per esempio, in maniera positiva notizie del mondo glbt. Deve essere tutto il più naturale possibile.

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@dogville: ma cosa c'entra l'odio per le donne? Chiedo eh.

 

Beh nel momento che sei consapevole che sei gay e che probabilmente non vuoi trovare una ragazza, le continue domande su quando ti fidanzerai

ti portano ad avere delle reazioni esagerate e anche una certa avversione indiretta nei confronti del sesso femminile, come se non si capisse che l'unica

e vera complicità che si può avere è solamente con un altro ragazzo. Non a caso quando due uomini stanno insieme c'è la completa esclusione della donna,

con questo non dico che l'odio verso la donna e l'omosessualità maschile siano correlati, ma è una delle tante sfaccettature della sessualità.

D'altronde basta guardare indietro al tempo della Grecia dove la donna veniva considerata una specie di oggetto per la riproduzione e l'unico vero

amore era solamente fra due uomini, perché il sesso maschile era considerato superiore.

Ma poi basta guardare le diverse opinioni sulla bisessualità e di alcuni che avevano il terrore che il proprio ragazzo potesse lasciarlo per una donna,

il fatto che ci fosse questa possibilità gettava alcuni nel panico. Comunque questa risposta è completamente OT, se hai da aggiungere altro mandami un mp ; )

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Grazie a tutti per le risposte.

 

Per mentalità e esperienza di vita sono convinto che le risposte migliori si trovano "sul campo" ed è per questo che ho posto la domanda in questo forum. Chi meglio di ragazzi che hanno appena vissuto certe esperienze poteva dare indicazioni? Domanda retorica.

 

Devo dire che, dopo aver letto tutti i vostri interventi, mi sembra di essere sulla strada giusta. Non ho mai fatto riferimenti diretti. Ho sempre cercato di trattare l'argomento con naturalezza puntando sulla massima (a cui credo) : non esiste la risposta giusta in senso assoluto; ognuno trova la sua. E questo vale per la scuola, il lavoro, il calcio e tutto il resto.

 

C'è un verso di Dante fantastico! Chi segue sua stella non fallirà a glorioso porto!

 

Un saluto a tutti

 

P.S. Per quanto riguarda mia moglie al momento non è facile. Non c'è molto da discutere perché ogni volta che ho affrontato l'argomento mi ha dato del visionario. E non è che posso insistere più di tanto. Ma è una donna morbida e di cuore. Alla fine non sarà lei il problema.

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bah... sul fatto che uno decida di non confidarsi coi genitori... sia per l'omosessualità che per altro... per me succede quando realizzi che siamo nel 21esimo secolo, il vero modo vincente di pensare e quello del metodo scientifico, che non passa giorno che ci regala una qualche meraviglia... e ti trovi degli stupidi genitori bigotti...

 

semplicemente li escludi dalla tua vita, perché li vedi come dei pazzi con cui essere accondiscendente... con cui non si può ragionare...

 

insomma per me essere cattolici, è come essere "testimoni di geova, scientology, cazzi e mazzi" c'è poco da condividere... se ho deciso di chiudermi coi miei genitori, è stata per la loro volontà di mandarmi a catechismo e il non avvisarmi che quelle erano tutte stronzate...

 

come si fa a ragionare con dei genitori che mandano i figli da frustrati sessuali che dicono che il sole gira intorno alla terra, non esiste l'evoluzione ma siamo stati creati esattamente così come frutto del desiderio del genio della lampada, che le femmine sono essere inferiori, che "subiscono l'onta del sangue che le macchia per il sangue che hanno fatto versare a cristo", che "siamo tutti colpevoli... e dobbiamo essere salvati... " chiaramente si può essere salvati solo dalla religione cattolica... i mentalmente handicappati, e i bambini delle altre religioni vanno all'inferno... (descrizione accurata di cose macabre e terribili che avvengono)... e aggiungiamoci pure un pizzico di antisemitismo: gli sporchi ebrei hanno ucciso il nostro salvatore... NON solo non vanno in paradiso perché ancora venerano una falsa religione non avendo compreso il messaggio del salvatore... ma sono anche esseri spregevoli perché lo hanno ucciso...

 

cioè... tu mandi tuo figlio da gente come questa... che gli dice pure che il sesso è qualcosa di spregevole, peccaminoso.... e poi pretendi che tuo figlio ti parli allegramente "di ragazze e attrazioni erotiche"

ma anche se uno fosse etero... se hai fatto in qualche modo passare il messaggio a tuo figlio che trovare eccitanti 2 paia di tette sia qualcosa di sconveniente e disdicevole... non aspettarti poi che egli venga a confidarsi con te...

è molto probabile che per lui non sia una problema trovare qualcosa: erotico, semplicemente vede in te una persona limitata stile al quaeda... a cui certi discorsi proprio non li si può fare... insomma parlare con te di "cose erotiche" sarebbe come insegnare a usare il computer a mia madre (65 anni) non so se ci siamo capiti...

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