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Matrimonio egualitario in Italia


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L'Huffington Post

"Meglio frocio che fascista". La scritta sulla maglietta, caratteri bordeaux in campo grigio, colpisce prima ancora della stretta di mano, rapida e sicura. Guardi Monica Cirinnà venirti incontro e consideri: il corpo è politico e il vestito, in talune circostanze, dice più di mille discorsi. Lei sembra indovinare il pensiero. Nel libro "L'Italia che non c'era", pubblicato per Fandango a settembre scorso, la senatrice dem che ha dato il nome alla legge sulle unioni civili, si sofferma sugli abiti scelti in alcuni momenti, durante e dopo la battaglia contro gli avversari, che ha definito "i medievali". "Questa l'ho messa in onore dell'HuffPost - sorride - per l'occasione". Cioè l'approssimarsi del secondo compleanno della sua legge, approvata l'11 maggio 2016, che cade in un clima politico decisamente cambiato rispetto al recente passato. Dentro e fuori il Parlamento.

In campagna elettorale il centrodestra ha minacciato di abolire le unioni civili, i primi due partiti usciti vincitori dalle urne sono i Cinque Stelle, che al momento del voto finale della legge Cirinnà uscirono dall'Aula, e la Lega di Salvini, che non ha mai nascosto di essere contraria alle adozioni per gli omosessuali, fronte rimasto scoperto specie dopo lo stralcio della stepchild adoption dalla legge. I dati registrano un incremento notevole rispetto al primo anno, quando qualcuno parlò di "flop". "Il bilancio è buono, ma focalizzarsi sui numeri è un errore. Qui si parla di persone che possono vivere il loro amore senza le discriminazioni che c'erano fino a due anni fa. Si parla di diritti, di uguaglianza", scandisce Cirinnà scostandosi i riccioli grigi dalla fronte.

Rieletta in Senato, firmataria della lettera appello con cui oltre quattrocento donne del Pd chiedono di contare di più nel partito, continua a celebrare unioni civili in giro per l'Italia, ma sa che la battaglia per la piena affermazione dei diritti delle persone LGBT e dei figli nati dalle loro unioni è tutt'altro che conclusa.

Senatrice, di recente a Torino la sindaca Appendino ha registrato all'anagrafe il figlio della consigliera Pd, Foglietta, e della compagna. Lei è andata di persona a congratularsi con le due mamme.

"Sono amica della consigliera Foglietta da anni e ho sostenuto la sua maternità. In una coppia omosessuale la genitorialità è frutto di una scelta difficile, l'inseminazione praticata all'estero a causa della discriminazione della legge 40. Per ottenere tutele e diritti per i loro bambini le coppie omogenitoriali si sottopongono a lunghe battaglie giudiziarie. A Torino è accaduto un fatto molto diverso da quello che prevedeva in origine la legge sulle unioni civili con la stepchild adoption. L'iscrizione anagrafica del bambino concede a entrambi la genitorialità piena del figlio".

Ha più volte definito "tradimento", raccontando nel suo libro anche i retroscena, la decisione del M5S di non votare la legge sulle unioni civili. La scelta di Appendino potrebbe farle cambiare idea sui grillini?

"Intanto, nel 2015, già il sindaco di Napoli de Magistris aveva iscritto all'anagrafe un bimbo figlio di una coppia omosessuale e mi dicono che lo abbia fatto anche il sindaco di Catania, Bianco. In generale, è auspicabile che un sindaco non indossi la casacca del partito di appartenenza e sono convinta che nei luoghi in cui il movimento LGBT ha lavorato di più ci sia maggiore accettazione verso i genitori omosessuali. Dopodiché faccio i complimenti ad Appendino per la sua scelta, il minimo dopo il tradimento dei Cinque Stelle alle Famiglie Arcobaleno".

Ha seguito le consultazioni tra Pd e M5S?

"Nessuno più di me può essere considerato icona del tradimento dei Cinque Stelle, sono quasi convinta della loro totale inaffidabilità. Dei tanti provvedimenti che hanno caratterizzato la legislatura passata, non a caso ribattezzata dei diritti, i grillini hanno votato solo la legge sul biotestamento, forse perché era alle porte la campagna elettorale. D'altra parte, per sedersi al tavolo delle trattative, i Cinque Stelle avrebbero dovuto rispettare delle condizioni".

Quali?

"Innanzitutto avrebbero dovuto abiurare agli insulti che ci hanno scaricato addosso per cinque anni e ammettere la forte spinta riformista dei governi Pd nell'ultima legislatura per cui i provvedimenti adottati non vanno considerati carta straccia. Di Maio ha continuato a dire, sbagliando, che undici milioni di italiani lo hanno votato per fare il premier: la legge sull'elezione diretta del primo ministro qui non c'è".

Quando parla di provvedimenti da non considerare carta straccia a quali fa riferimento?

"Alla riforma del lavoro, della scuola, all'introduzione del reato di tortura e anche alla mia legge".

Qualcuno nel centrodestra ha annunciato di volerla abolire. La legge sulle unioni civili potrebbe essere modificata. Teme questa eventualità?

"Escludo la cancellazione, la legge è fermamente ancorata agli articoli 2 e 3 della Costituzione e promana da una sentenza - la 138 del 2010 - con la quale la Corte Costituzionale chiedeva al Parlamento di provvedere "con estrema sollecitudine" a riconoscere la vita familiare delle coppie omosessuali. Un pesante intervento delle destre reazionarie purtroppo presenti in Parlamento potrebbe, qualora avessero i numeri per farlo, depauperarla, andando a intaccare punti e questioni importanti".

A quali si riferisce?

"Penso a una 104, a un congedo parentale, alla reversibilità della pensione, ai tanti diritti che possono promanare da un testo importante e rivoluzionario per il nostro Paese come quello che abbiamo approvato".

Una rivoluzione a metà, si è detto, per lo stralcio della stepchild adoption e l'obbligo di fedeltà.

"Guardi, io vorrei che la mia legge diventasse inutile, vorrei arrivare al matrimonio egualitario. L'obbligo di fedeltà è un vecchio retaggio della cultura maschilista che serve a sottomettere la donna. Va bene, se si vuole, lasciarlo nel matrimonio religioso, ma solo un Paese culturalmente arretrato può mantenerlo come vincolo nel matrimonio civile. La fedeltà è qualcosa che senti nel cuore".

Per l'adozione, invece? La stragrande maggioranza delle famiglie omogenitoriali è costretta a rivolgersi ai Tribunali.

"Sulle unioni civili, nella legge ci sono tre righe nelle quali si specifica che restano applicabili tutte le norme in materia di adozione. La battaglia per la stepchild adoption io non la faccio più, il mio obiettivo è raggiungere la piena responsabilità genitoriale alla nascita. È l'unico modo per garantire uguaglianza a tutti i bambini delle coppie omosessuali".

Come intende arrivarci?

"Bisognerà capire se le forze più riformiste avranno la possibilità di promuovere atti parlamentari, ma ci si può arrivare anche attraverso il lavoro dei sindaci. A differenza di quanto è stato dichiarato, la sindaca Appendino non ha fatto alcuna forzatura".

In che senso?

"In una nota molto dettagliata pubblicata sul sito Articolo29.it, il magistrato Marco Gattuso ha spiegato che il Comune di Torino ha rimosso una discriminazione irragionevole, adeguandosi a una interpretazione costituzionalmente orientata della legge 40 del 2004, la legge sulla procreazione assistita".

Critiche alla sua legge arrivano anche dal fronte di coppie di conviventi che non vogliono unirsi in matrimonio, non vogliono sottoscrivere atti notarili e per questo non vedono riconosciuti tanti diritti.

"Mi piace paragonare la mia legge a un guardaroba, dal quale ognuno può scegliere l'abito da mettere al proprio amore. È evidente che se non ti assumi tutte le responsabilità verso la persona che hai accanto non puoi aver neanche tutti i diritti. Il certificato anagrafico di residenza comune, comunque, già riconosce alcuni diritti. Il contratto di convivenza previsto è libero, a scelta della coppia e serve esclusivamente a regolare i rapporti patrimoniali tra i componenti della coppia".

Presentando il bilancio del primo anno parlamentare della sua legge, lei disse: "Ora il lavoro è tutto culturale, sociale". A che punto siamo?

"Il nostro sforzo è stato diretto principalmente a uscire dall'interpretazione restrittiva della locuzione "famiglia naturale", contenuta nell'articolo 29 della Costituzione. Ma sul piano della piena affermazione dei diritti e dell'uguaglianza di strada da fare ce n'è ancora, come sa bene il Movimento LGBT".

Ecco, in un clima politico in cui le questioni dei diritti sembrano relegate sullo sfondo, vuole lanciare un messaggio al Movimento LGBT?

"Restate avanguardia, spinta propulsiva di richieste di uguaglianza. Con la legge sulle unioni civili abbiamo demolito il muro di discriminazione, ma dobbiamo arrivare alla responsabilità genitoriale alla nascita, al matrimonio egualitario e possiamo farlo solo se il Movimento continua a pretendere l'uguaglianza. Io ci sarò, ma devono esserci anche loro. Ognuno deve fare la sua parte nel partito di appartenenza. Non dimentico le donne di centrodestra che hanno votato la mia legge, quando si parla della vita delle persone serve la massima condivisione. Il Movimento LGBT deve continuare a pretendere, questo darà la spinta al Parlamento. Andiamo avanti, orgogliosi di quello che siamo. Legge cosa c'è scritto sulla mia maglia?".

  • 1 year later...
Posted

Sono trascorsi dieci anni da una sentenza di portata storica, la n. 138 del 2010 della Corte costituzionale, grazie alla campagna di Affermazione Civile, che riconobbe “un diritto fondamentale” al matrimonio per una coppia formata da persone dello stesso sesso e invitò il legislatore a prenderne atto. La 138/2010 fu la premessa per ottenere le unioni civili del 2016, sebbene la richiesta fosse quella di estendere il matrimonio a tutti (ma che non aveva una maggioranza parlamentare per passare). A dieci anni da quella sentenza, caduta in un momento drammatico e difficile per tutto il mondo e, soprattutto, per l'Italia, gli avvocati di Avvocatura per i Diritti LGBTI - Rete Lenford rinnovano l’appello al Parlamento e ai cittadini. 🏳️‍🌈

  • 5 years later...
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Riesumo questa discussione per una notizia. Un comitato referendario sul matrimonio egualitario chiamato Uguali! sta raccogliendo 500mila firme per la parificazione delle unioni civili col matrimonio civile.

Il quesito referendario sul matrimonio egualitario propone la modifica della normativa vigente al fine di abrogare le distinzioni tra l’istituto delle unioni civili e il matrimonio civile, di fatto estendendo l'accesso al matrimonio civile anche alle coppie formate da persone dello stesso sesso. L’intervento legislativo mira a garantire pari diritti e doveri rispetto alle coppie eterosessuali, in un’ottica di piena uguaglianza e non discriminazione fondata sull’orientamento sessuale.

L’approvazione del quesito comporterebbe inoltre l’estensione alle coppie unite civilmente della possibilità di accedere all’adozione, secondo le modalità previste dall’ordinamento per le coppie coniugate. In particolare, verrebbero riconosciute la stepchild adoption (adozione del figlio del partner) e l’adozione piena, favorendo così la tutela giuridica e affettiva dei minori già inseriti in contesti familiari consolidati.

La proposta referendaria si inserisce nel più ampio obiettivo di aggiornare il quadro normativo in materia di diritti civili, garantendo la parità di trattamento tra i cittadini e il riconoscimento giuridico delle diverse forme familiari presenti nella società contemporanea.

Quesito iniziativa
Volete Voi che sia abrogata la legge 20  maggio  2016,  n.  76, «Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso  sesso e disciplina delle convivenze», limitatamente a: 
        Art.  1,  comma  20,  con  riferimento   alle   parole:   «La disposizione di cui al periodo precedente non si applica  alle  norme del codice civile non richiamate espressamente nella presente  legge, nonche' alle disposizioni di cui alla legge 4 maggio 1983, n. 184.»; 
        Art. 1, comma 21, integralmente; 
        Art. 1, comma 22, integralmente; 
        Art. 1, comma 23, integralmente; 
        Art. 1, comma 24, integralmente; 
        Art. 1, comma 25, integralmente; 
        Art. 1, comma 26, integralmente.

LINK: https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/3600000?fbclid=IwY2xjawKNVkRleHRuA2FlbQIxMABicmlkETFTbUhTVlhJZ3ptTm9NV215AR4_HR7O0LQ5_DcLJC6WNfSV6_l5E2Mc-0Zt-ZPfWL7cjICPWmyicx5JRAcg1w_aem_EPdGJ_hEdg5g147sku5UXQ

Posted
1 hour ago, Gastida said:

raccogliendo 500mila firme per la parificazione delle unioni civili col matrimonio civile.

Ma madre, cosa dite? voi non avete sedici anni!

E poi siamo nel Settecento italiano, dubito che con la gente che c'è si arrivi a 500 milafirme! Anche se si stima che sei milioni di italiani siano LGBT+ ..........

Per non dimenticarsi che abbiamo il governo più retrivo mai esistito, con quella specie di bambola di ceramica con gli occhi giganti e quel mitomane, cosplay del diavolo travestito da fuhrer, presidente del Seenato.

 

Per me andrebbe messo in costituzio il riconoscimento nominale di cambio di genere, ma data la situazione, ci sono basse possibilità che vada in porto 

Posted (edited)
51 minutes ago, MARIO8530 said:

E poi siamo nel Settecento italiano, dubito che con la gente che c'è si arrivi a 500 milafirme!

Veramente in pochi giorni siamo arrivati a 100mila...

Edited by Gastida
Posted (edited)
1 ora fa, Gastida ha detto:

eramente in pochi giorni siamo arrivati a 100mila...

eh...

C'è da spiegarlo? Il tono del mio messaggiio era sfiducioso su più livelli. Volendo continuare, potrei dire che quei 100 mila potrebbero essere cishet🤭

Edited by MARIO8530
Posted

Che tormento con questi referendum... che poi non si giunge quasi mai al quorum oppure le proposte di abrogazione sono bocciate.  Che si occupino i politici di adattare o rinnovare le leggi. Li paghiamo (anche troppo...) apposta!

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16 hours ago, Omocrazia said:

Che tormento con questi referendum... 

Che tormento la democrazia... ci vorrebbe un Duce

Posted

Oh beh, anche il Duc-ato è un tormento! 😒 La politica stessa è un tormento inevitabilmente, visto che si deve tentare di mettere d'accordo innumerevoli interessi divergenti e spesso opposti.  Comunque parlare di democrazia per qualche referendum qua e là, che per di più sono solo abrogativi con i conseguenti pasticci giuridici data l'interconnessione delle leggi e della giurisprudenza specialmente in Italia e che per giunta sono quasi sempre molto poco frequentati, mi sembra un tantino esagerato. Già parlare di democrazia alle elezioni ordinarie con metà (quando va bene) degli elettori che non partecipa o non sceglie, è parecchio ottimistico. Ricordo che il partito maggiore oggi e che di fatto conduce (per quanto può) i giochi, cioè FDI, pur avendo il 30% circa dei voti validi, rappresenta realmente circa il 15% degli italiani.  Poi, se vogliamo riempirci la bocca di paroloni reboanti e compiacerci dell'eco prodotto, va bene.  Illudersi per noi uomini è come respirare. Finché non urtiamo contro la realtà. Allora rischiamo di morire asfissiati.

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