Gastida Posted Saturday at 11:33 PM Posted Saturday at 11:33 PM Ho letto di recente un articolo de La Stampa condiviso dalla Fondazione Agnelli sul fallimento del sistema "3+2", con una visione sicuramente utilitaristica dei corsi di laurea. Il sistema “3+2” — introdotto con la riforma universitaria del 1999 — prevedeva tre anni per la laurea triennale e due per la magistrale. L’intento era rendere più flessibile e accessibile il percorso universitario, favorendo l’ingresso rapido nel mondo del lavoro. In Italia i corsi rimasti a ciclo unico sono: Medicina e Chirurgia (e Odontoiatria e Veterinaria), Giurisprudenza, Scienze della Formazione primaria, Farmacia, Architettura, Conservazione e restauro dei beni culturali. Tuttavia, secondo gli esperti intervistati - Carlo Cappa e Andrea Gavosto - nel loro saggio "Università sotto esame", questo modello non ha prodotto i risultati sperati: - Bassa percentuale di laureati magistrali: molti studenti si fermano alla triennale, spesso percepita come insufficiente per il mercato del lavoro. - Discontinuità formativa: il passaggio tra triennale e magistrale è spesso problematico, con curricula poco coordinati. - Scarsa attrattività internazionale: il modello italiano non regge il confronto con sistemi più integrati e flessibili all’estero. Un altro punto cruciale riguarda la sopravvivenza delle università minori, spesso localizzate in aree periferiche o meno popolose: - Calano le iscrizioni: la competizione con grandi atenei e con le università telematiche ha ridotto drasticamente il numero di studenti. - Risorse limitate: meno studenti significa meno fondi, meno docenti, meno ricerca. - Impatto sociale: la chiusura di un ateneo locale può avere conseguenze gravi sul tessuto culturale ed economico del territorio. Il dibattito si allarga al ruolo crescente delle università online, che stanno attirando sempre più studenti grazie alla loro flessibilità: - Accessibilità: permettono di studiare da qualsiasi luogo, conciliando studio e lavoro. - Dubbi sulla qualità: Gavosto e Cappa sollevano preoccupazioni sulla preparazione effettiva degli studenti, sulla didattica e sulla valutazione. - Effetti sul sistema tradizionale: le telematiche stanno erodendo la base studentesca degli atenei fisici, accentuando la crisi. Gavosto e Cappa propongono 4 interventi (senza però tornare al modello prima del 1999): 1) Ripensare la struttura attuale dei corsi di laurea, rendendoli più coerenti con le esigenze del mercato e della formazione. 2) Maggiore accessibilità per studenti svantaggiati e una valorizzazione del merito. 3) Percorsi abilitanti più solidi e aggiornati, soprattutto per l'abilitazione dei docenti nelle scuole secondarie. 4) Potenziamento dei tirocini, dei percorsi professionalizzanti e delle collaborazioni con le imprese. Cosa ne pensate? Quote
schopy Posted 23 hours ago Posted 23 hours ago On 10/19/2025 at 1:33 AM, Gastida said: Ho letto di recente un articolo de La Stampa condiviso dalla Fondazione Agnelli sul fallimento del sistema "3+2", con una visione sicuramente utilitaristica dei corsi di laurea. (...) Cosa ne pensate? Penso che in genere chi sparla del 3+2 non sa come funziona l'università nei paesi anglosassoni, dove moltissimi studenti completano il loro BA o BSc (la nostra triennale) e solo una piccola frazione di questi si iscrive poi al Master (la nostra magistrale)...quindi già chi lamenta il fatto che solo pochi studenti italiani proseguano gli studi dopo la triennale non ha capito qual è lo scopo del 3+2. Credo che i piani di studio dovrebbero essere più liberi e meno rigidi, di modo da permettere, per alcune triennali, la possibilità di frequentare poi il corso magistrale che più si preferisce (purché in un ambito di studi simile, ovvio). Penso poi che occorrano più spazi per gli studenti e più residenze universitarie, di modo da favorire la possibilità di abitare vicino all'università (da pendolari si perde molto tempo per gli spostamenti). Non mi importa molto del destino delle università più piccole, è inevitabile che in zone poco popolate anche le università abbiano pochi iscritti e conseguentemente pochi finanziamenti...mentre non ho un'idea definita sulle università online. Quote
MARIO8530 Posted 22 hours ago Posted 22 hours ago 1 hour ago, schopy said: il corso magistrale che più si preferisce Non mi pare ci siano limitazioni😐 Mi pare che invece si possa personalizzare come si vuole Quote
schopy Posted 4 hours ago Posted 4 hours ago 17 hours ago, MARIO8530 said: Non mi pare ci siano limitazioni😐 Mi pare che invece si possa personalizzare come si vuole Facevo una considerazione molto generale, per essere più specifici occorrerebbe analizzare caso per caso i vari corsi di studi. Quote
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