Almadel Posted Thursday at 10:40 AM Posted Thursday at 10:40 AM 41 minutes ago, schopy said: Non sarà perché hai erotizzato l'immagine del giovane punk fin da adolescente? Proprio come ci sono quelli che erotizzano l'immagine dell'uomo in giacca e cravatta (tanto che ci fanno i porno con uomini che scopano vestiti di tutto punto e con l'orologio al polso) Sì certo. Cosa c'è di strano? C'è chi voleva farsi inculare dal prof di greco in giacca e cravatta mentre spiegava Platone e chi - come me - che voleva incularsi il punkettino siciliano o finlandese che si versava la birra in testa alla festa anarchica. Io sono molto trasparente sui miei fetish erotici e posso anche ricostruire come, quando e perché si sono sviluppati. 44 minutes ago, schopy said: Diciamo che se non hai uno stile un po' riconoscibile (cioè se non ti presenti in modo un po' "stilizzato") magari passi più inosservato Lo "stile" serve essenzialmente a questo. Se il più punk dei miei fidanzati non avesse avuto la cresta colorata, 37 piercing in giro per il corpo, un collare che teneva pure per farsi la doccia, Michele Arcangelo tatuato sulla schiena e gli anfibi con un puntale d'acciaio sarebbe stato un anonimo ragazzino coi capelli color topo, l'acne e una notevole capacità di godere di culo. E' possibilissimo che non lo avrei notato. 50 minutes ago, schopy said: Dipende solo dalla statistica, eri il più discotecaro tra tutti noi 🙂 Vero, come direbbe Confucio:"Se non provi a entrare al Berghain, non sai se ti faranno entrare". (E' una metafora: non ho mai provato a entrare al Berghain) 2 minutes ago, Ghost77 said: Ho fermamente idea che intenda "barbetta e maglietta o camiciotto slim" . Che appunto non è moda, è solo un modo per i passivi per illudersi che la barbetta li renda più maschili . Se vogliamo parlare di "omologazione gay" io direi di pubblicare qualche foto. Tipo un gay ventenne di oggi, un gay 35enne e un gay 50enne. Se non trovate foto su internet, allora non è davvero una moda. Volete vedere cosa esce a me su google cercando "gay XX anni italiano abbigliamento"? Primo risultato? Pronti? Gay italiano a 20 anni. Gay italiano a 35 anni. Gay italiano a 50 anni. Ovviamente avendo io 47 anni rientro nell'ultima immagine 🙂 Quote
Ghost77 Posted Thursday at 11:03 AM Posted Thursday at 11:03 AM 23 minutes ago, Almadel said: Se vogliamo parlare di "omologazione gay" io direi di pubblicare qualche foto. Per avere uno specchio reale, ma impubblicabile per ovvi motivi di privacy, basterebbe aprire grindr e romeo e fare ricerche per fasce di età . Qui in zona : 18-25 90% sbarbati, molti tagli alla moda, frangetta e mini mullet, t shirt, camiciotti e tante felpe . Quasi indistinguibili dagli etero . 26-35 90% barbette, sporadiche barbe vere, slip o jock o boxer firmati, smanicati slim, tante tantissime t shirt normali . 36 - 46 prevalgono i baffi o barbe di 2 giorni effetto rasatura saltata . Compaiono i cappellini . Molti petti nudi . Qualche camicia a quadretti . 47- oltre Barbe piu' frequenti, vere, brizzolate . Camiciotti, spesso a quadretti . Abbigliamento molto sovrapponibile a coetanei etero . Direi che si crea una forma a sandwich, in cui il pane è molto simile al pane eterosessuale, e la farcitura è differente . Riassumendo compaiono 4 fasi stilistiche, che potremmo definire INNOCENZA - TROIA - STANCHEZZA DEPRESSIVA - MATURA CONSAPEVOLEZZA . Quote
Almadel Posted Thursday at 11:24 AM Posted Thursday at 11:24 AM Io sto ancora superando la mia "stanchezza depressiva" prima di arrivare alla "matura consapevolezza". Il mio disinteresse per il sesso fuori dalla coppia deriva in massima parte da questo: non riesco ancora a calarmi nel ruolo del "daddy" che la mia età prevederebbe. Percepisco ancora me e mio marito, come i ragazzi che si sono messi insieme vent'anni fa. Quote
Ghost77 Posted Thursday at 11:34 AM Posted Thursday at 11:34 AM 5 minutes ago, Almadel said: Percepisco ancora me e mio marito, come i ragazzi che si sono messi insieme vent'anni fa. Quello non penso passerà mai, sai ? Cose che sembrano successe mesi fa, erano 15 anni prima . Anche se quelle fasi sono più legate a un percorso da single . Chi è in coppia da tempo non vive quell'ansia di incompiuto che può vivere un single . D'altronde la conseguenza della fase 3 è la fase 2, non per niente 1 e 4 si assomigliano così tanto . Quote
Pugsley Posted Thursday at 02:47 PM Posted Thursday at 02:47 PM (edited) Vi ho sempre detto di venire qua ed aprie qua Grindr e simili. Milano funziona diversamente Su X seguo tutti e posto a voi solo chi so fa spettacolo, trovo Bluesky migliore sul fronte gay (infatti di lì non vi posto niente) Edited Thursday at 02:53 PM by Pugsley Quote
Ghost77 Posted Thursday at 02:59 PM Posted Thursday at 02:59 PM 9 minutes ago, Pugsley said: Milano funziona diversamente Le città in generale funzionano diversamente, proprio perché in quanto tali c'è più scelta, che è inversamente proporzionale alla voglia di proseguire le singole conoscenze. Ma esiste la geolocalizzazione in altri luoghi . I treni. Insomma, Milano è un non problema in quanto bypassabile . 12 minutes ago, Pugsley said: Su X seguo tutti e posto a voi solo chi so fa spettacolo Per farti dire che segui solo pseudo bellocci? 😁 Quote
Pugsley Posted Thursday at 03:06 PM Posted Thursday at 03:06 PM 6 minutes ago, Ghost77 said: Per farti dire che segui solo pseudo bellocci? 😁 🤪 Quote
Gastida Posted 23 hours ago Author Posted 23 hours ago Chi era Mario Mieli? Nato a Milano nel 1952 da una famiglia ebraica estremamente borghese e benestante, lo scontro con questa caratterizza tutta la sua vita. Mieli arriva addirittura – così racconta – a cercare di uccidere il padre, ricco industriale, avvelenandolo, più volte. Carismatico studente al liceo Parini, a diciotto anni frequenta la nota Fossa dei Leoni, luogo deputato al cruising e alla prostituzione maschile milanese, sotto il ponte delle Ferrovie Nord, adiacente al Parco Sempione. Ma è a Londra, dove va come da tradizione familiare per studiare la lingua, che tra feste, happening, sesso e droghe, incontra il "Gay Liberation Front", e tornato a Milano a diciannove anni è tra i fondatori del "Fuori!", prima associazione del movimento omosessuale italiano degli anni '70 (Fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano). Il "Fuori!" pubblica anche un’omonima rivista, della quale Mieli è uno dei principali autori, e già a partire dal secondo numero la casa dove vive con i suoi genitori in via Marco de Marchi è indicata come indirizzo milanese per chi volesse entrare in contatto con l’associazione. Mieli comincia a teorizzare il ruolo rivoluzionario degli omosessuali nella costruzione di un mondo liberato e comunista, che per concretizzarsi deve affiancare alla critica al capitale anche quella al "fallocentrismo". Durante il soggiorno londinese cominciano anche a manifestarsi alcuni segni di squilibrio, come l’approdo alla coprofagia (legata a letture psicanalitiche). L’abuso di droghe porta a un arresto e a un successivo ricovero quando viene trovato nudo e in condizioni evidentemente alterate a vagare per l’aeroporto di Heathrow cercando di sedurre un poliziotto. Nel 1974 guida una scissione dal Fuori! perché questo si era ormai ufficialmente affiliato al Partito Radicale, concessione borghese inaccettabile per la radicalità di Mieli che come abbiamo già visto legava indissolubilmente la questione omosessuale alla lotta per il comunismo (“gaio comunismo”, come ebbe a definirlo). Ai “riformisti” che guardano a una via “parlamentare” della lotta, Mieli contrappone una "via transessuale e schizofrenica" alla rivoluzione, rivendicando la sua esperienza psichiatrica e teorizzando nessi tra la condizione di omosessuale e quella di malato psichico. Nel 1977 Einaudi pubblica, con alcune modifiche e ampliamenti, la sua tesi di laurea in filosofia morale. Alla base di quel testo, "Elementi di critica omosessuale", c’è il concetto di "ermafroditismo" originario di ogni individuo, da lui chiamato transessualità, che viene limitato sin dall’infanzia, indirizzandolo verso l’eterosessualità, attraverso quella che Mieli chiama "educastrazione": «in questo libro, io chiamerò transessualità la disposizione erotica polimorfa e ‘indifferenziata’ infantile, che la società reprime e che, nella vita adulta, ogni essere umano reca in sé allo stato di latenza oppure confinata negli abissi dell’inconscio sotto il giogo della rimozione. Il termine ‘transessualità’ mi sembra il più adatto a esprimere, a un tempo, la pluralità delle tendenze dell’Eros e l’ermafroditismo originario e profondo di ogni individuo». Al fianco di queste teorie, più “poetiche” e psicanalitiche ( fondamentalmente è Freud chiamato in causa) che scientifiche, c’è anche una forte dimensione politica: Mieli sostiene che la rivoluzione sia possibile solo a partire anche da una rivoluzione dei costumi e dei ruoli nella società, che il comunismo deve essere anche e innanzitutto all’insegna di un eros libero, molteplice e polimorfo. Tra il 1976 e il 1977 avvengono anche due degli episodi più celebri nella sua rottura con il movimento. Alla fine di una manifestazione bolognese contro la repressione, sale sul palco sottraendo il microfono a Dario Fo e invitando i compagni a non stare lì ad ascoltare il solito monologo dell’attore, ma ad andare a contestare il vescovo in piazza Maggiore. Sommerso dai fischi di 50mila persone e vestito “come una contadinella inerme”, pensa bene di concludere allora il suo intervento girandosi di spalle, alzando la gonna e mostrando il sedere alla folla. All’ultimo “festival del proletariato giovanile” organizzato dalla rivista Re Nudo al Parco Lambro, in un clima crescente di tensione e violenza, i gruppi omosessuali e quelli femministi vengono presi particolarmente di mira. Ivan Cattaneo osa sfidare i 200mila presenti dichiarando sul palco il suo amore per un uomo a cui era dedicata una sua canzone (“Darling”, con testo proprio di Mieli). Il “popolo” non si fa molti scrupoli a fischiarlo e a urlargli insulti di ogni tipo. Mentre i giovani comunisti affermano che non ci doveva essere spazio sotto il sol dell’avvenire per questi degenerati, Mieli sale sul palco, dichiara "non ce ne andremo", rischiando il linciaggio. Mieli è un pensatore estremo e fortemente provocatorio, nonché uso a esperienze psichedeliche con l’LSD e qualsiasi tipo di sostanza: teorizza che gli uomini gay dovrebbero fare l’amore con le donne e gli eterosessuali con gli uomini, in un processo di liberazione che porti a relazioni davvero senza limiti, multiple e egualitarie, nel "gioco fantastico della distruzione dei ruoli". Arriva anche a sostenere filosoficamente le pratiche di necrofilia, coprofagia e pedofilia, forse per scandalizzare la morale perbene, da lui ritenuta borghese e bigotta. In seguito al suicidio a soli trent'anni, nel 1983, per una depressione molto lunga, avvenuta infilando la testa nel forno, la sua famiglia fa di tutto per condannarlo all’oblio. In primis bloccando l’uscita del suo secondo libro, "Il risveglio dei faraoni", già pronto per essere stampato ancora una volta da Einaudi, ritenendolo troppo autobiografico e lesivo dell'onore familiare. Quote
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