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Chi sta scendendo dal carro del Pride?


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Posted (edited)

Ho letto un bell'articolo di Wired sulla presunta crisi del Pride commerciale dopo l'avvento di Trump e il ritiro dagli sponsor di molte multinazionali che non hanno mai fino in fondo condiviso le politiche d'inclusione pro LGBT+. Il San Francisco Pride ad esempio quest'anno dovrà rinunciare a centinaia di migliaia di dollari in meno a causa di ciò.

Candi Castleberry, vicepresidente per le esperienze inclusive di Amazon, ha dichiarato che l'azienda sta "eliminando programmi e materiali obsoleti" relativi alla Diversity, equity & inclusion statunitense aggiungendo che l'azienda si concentrerà su "programmi con risultati comprovati" per promuovere una cultura più inclusiva. A Milano, dove il Pride è cresciuto fino a coinvolgere oltre 350mila persone ogni anno, il budget rimane contenuto – circa 300mila euro – ma essenziale. “Il Milano Pride è possibile grazie all’impegno di centinaia di volontari, ma è il contributo degli sponsor a rendere l’evento sostenibile e a finanziare il Rainbow Social Fund, che supporta servizi e progetti per la comunità Lgbtqia+”, ha spiegato l’organizzazione. Negli ultimi anni, proprio Milano è stata spesso criticata per la forte presenza di brand e aziende, vista da alcuni come una forma di rainbow washing. 

https://www.wired.it/article/pride-sponsor-societa-san-francisco-milano/

Voi cosa ne pensate? Si tornerà a parate meno borghesi?

Edited by Gastida
Posted

Pure in svizzera molte aziende multinazionali e quotate in borsa hanno interrotto le loro campagne a sostegno della diversita‘ per compiacere gli usa e presumo che molti sponsor del pride spariranno pure.

persino il politecnico di zurigo e altre universita‘ europee hanno ricevuto una lettera dal governo usa in cui si chiede loro di rispondere a domande sulla loro politica di inclusione con gli studenti e domande su progetti che hanno a che fare in qualche maniera col conflitto in medio oriente credo.

il politecnico di zurigo ha deciso di non rispondere a quella lettera. Alcuni progetti di ricerca del politecnico hanno in parte finanziamenti usa o sono fatti on collaborazione con universita‘,americane e al momento non si sa che succedera‘.

la vera questione e‘ che succedera‘ in america alle prossime presidenziali, chi le vincera‘ e questo determinera‘ la politica usa del dopo trump.

Posted
8 hours ago, Gastida said:

A Milano, dove il Pride è cresciuto fino a coinvolgere oltre 350mila persone ogni anno, il budget rimane contenuto – circa 300mila euro – ma essenziale. “Il Milano Pride è possibile grazie all’impegno di centinaia di volontari, ma è il contributo degli sponsor a rendere l’evento sostenibile e a finanziare il Rainbow Social Fund, che supporta servizi e progetti per la comunità Lgbtqia+”, ha spiegato l’organizzazione. Negli ultimi anni, proprio Milano è stata spesso criticata per la forte presenza di brand e aziende, vista da alcuni come una forma di rainbow washing. 

https://www.wired.it/article/pride-sponsor-societa-san-francisco-milano/

Voi cosa ne pensate? Si tornerà a parate meno borghesi?

Meglio pochi ma buoni e non scoperecci

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