Almadel Posted Thursday at 06:33 PM Posted Thursday at 06:33 PM 21 hours ago, Pugsley said: Pensate alle Maquiladoras statunitensi appena dopo il confine messicano... Vorresti chiudessero? Quote
Pugsley Posted Friday at 02:01 PM Posted Friday at 02:01 PM 19 hours ago, Almadel said: Vorresti chiudessero? È una contraddizione a tutto il discorso politico che si sta facendo attualmente, non trovi? Quote
Gastida Posted Saturday at 04:57 PM Author Posted Saturday at 04:57 PM «Uno stravolgimento dello stato di diritto». Così la giudice liberal Sonia Sotomayor, declamando il suo dissenso dalla decisione della Corte suprema nella quale siede, ha definito la sentenza della maggioranza conservatrice dei giudici sul caso Trump v. Casa, che riguardava l’ordine esecutivo del presidente che – nel giorno stesso del suo insediamento – aboliva un principio costituzionale fondamentale: lo ius soli. COME SPESSO accade con le sentenze cosiddette blockbuster di questa Corte suprema, blindata dallo stesso Donald Trump durante il suo primo mandato (nominando 3 giudici su nove, e sottraendo una nomina al suo predecessore Barack Obama), la sferzata alla democrazia e allo stato di diritto è arrivata per vie traverse. I giudici infatti – decidendo in base alla loro appartenenza politica: 6 a favore, 3 contro – non si esprimono nel merito di quella che negli Stati uniti viene definita birthright citizenship, pilastro dell’identità e della legge statunitense per cui chiunque nasca sul territorio nazionale è un cittadino americano. La Corte suprema accoglie invece l’appello dell’amministrazione Trump contro gli ordini emanati da tre giudici federali a Seattle (Washington), in Massachusetts e Maryland che imponevano un’ingiunzione a livello nazionale e bloccavano l’entrata in vigore dell’ordine esecutivo in così flagrante violazione della Costituzione. Il governo sosteneva che l’ingiunzione rappresenta un «danno irreparabile» alle politiche di un presidente eletto, e i togati reazionari hanno sposato questa teoria, proibendo le nationwide injunctions anche rispetto a un diritto così essenziale. Che fra 30 giorni, la finestra di tempo garantita dalla Corte prima che l’ordine venga sollevato, si ritroverà in una condizione di completa discrezionalità, in cui alcuni stati garantiranno lo ius soli e altri no. Di certo sarà tutelato nei 22 stati democratici che avevano originariamente fatto causa contro l’ordine di Trump, a cui nel frattempo potranno aggiungersene altri. Altrove, la stessa identità di cittadino americano conferita alla nascita potrà venire negata. L’amministrazione Trump ha celebrato la sentenza con tanto di conferenza stampa alla presenza del presidente, la sua ministra della Giustizia Pam Bondi e il suo vice Todd Blanche (ex avvocato personale di Donald Trump). «Oggi il nostro Paese dovrebbe essere molto orgoglioso della Corte suprema», ha detto il tycoon che su Truth social ha definito la sentenza una «vittoria monumentale». Per essersi schierata, ha aggiunto, contro «i giudici di estrema sinistra che hanno cercato di sovvertire i poteri di un presidente legalmente eletto». https://ilmanifesto.it/la-corte-suprema-usa-abbatte-lo-ius-soli-restano-30-giorni Quote
Omocrazia Posted 14 hours ago Posted 14 hours ago On 7/5/2025 at 6:57 PM, Gastida said: «Uno stravolgimento dello stato di diritto». Così la giudice liberal Sonia Sotomayor, declamando il suo dissenso dalla decisione della Corte suprema nella quale siede, ha definito la sentenza della maggioranza conservatrice dei giudici sul caso Trump v. Casa, che riguardava l’ordine esecutivo del presidente che – nel giorno stesso del suo insediamento – aboliva un principio costituzionale fondamentale: lo ius soli. Mi sembra siano questioni di procedura e di competenza tra autorità federali. La Corte Suprema non è entrata nel merito dell'abolizione dello ius soli. E comunque l'abolizione trumpiana dovrebbe riguardare solo i figli degli immigrati irregolari. Contro questi infatti e contro in particolare quegli irregolari che delinquono è rivolta l'attività di Trump. Quote
Gastida Posted 12 minutes ago Author Posted 12 minutes ago Elon Musk annuncia la nascita dell'America Party. “Con un rapporto di 2 a 1, volete un nuovo partito politico, lo avrete. Quando si tratta di mandare in bancarotta il nostro Paese con sprechi e corruzione, viviamo in un sistema monopartitico, non in una democrazia. Oggi, l'America Party è nato per restituirvi la libertà” ha rilanciato il miliardario sul social di sua proprietà X, nel giorno delle celebrazioni dell'Indipendenza, il 4 luglio scorso. Oggi è invece arrivato il primo passaggio formale nella nascita del nuovo movimento: la registrazione del nome (Amep) presso la Commissione elettorale federale, primo e necessario passo per correre alle elezioni. Contemporaneamente, è giunta una stoccata dall'ex collega di governo Scott Bessent: “I consigli di amministrazione delle società” di Elon Musk “vogliono che torni a guidarle. Probabilmente non sono contenti dell'annuncio” di un nuovo partito, ha detto il segretario al Tesoro in un'intervista a Cnn. Il 4 luglio il magnate sudafricano, fino a poche settimane fa consigliere dell'amministrazione Usa ma poi in rotta con Donald Trump per la legge di bilancio, aveva indetto un sondaggio. "Il Giorno dell'Indipendenza è il momento perfetto per chiedersi se si desidera l'indipendenza dal sistema bipartitico (che alcuni definirebbero monopartitico)! Dovremmo creare l'America Party?". Gli utenti che hanno votato, in 1.248.856, si sono espressi per il 65,4% a favore e per il 34,6% contrari. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha definito "ridicola" la decisione di creare un partito politico annunciata dal miliardario Elon Musk, suo ex alleato. "Penso che sia ridicolo fondare un terzo partito. Stiamo riscuotendo un enorme successo con il Partito Repubblicano", ha dichiarato Trump ai giornalisti prima di salire sull'Air Force One per tornare a Washington, "penso che fondare un terzo partito non faccia altro che aumentare la confusione". il Presidente Usa ha poi aggiunto: “Mi rattrista molto vedere Musk perdere il controllo e trasformarsi in un disastro nelle ultime cinque settimane”. Musk ha appoggiato Trump durante la campagna elettorale e poi, con la formazione della nuova amministrazione, ha guidato il DOGE (Department of Government Efficiency) il dipartimento che aveva lo scopo di tagliare le spese del governo. I dissidi tra i due sono nati con la legge di bilancio fortemente voluta dal presidente Usa (che l'ha definita Big Beautiful Bill) ma considerata da subito un “abominio” dal numero uno di Tesla. In un crescendo di tensione politica, Musk è arrivato a minacciare tutti coloro in Congresso che hanno votato a favore della legge: “Perderete le elezioni, anche se fosse l'ultima cosa che farò”. Da parte sua Trump ha respinto le critiche asserendo: "Musk è arrabbiato per i sussidi alle auto elettriche". I rapporti fra i due sono tesi da tempo, da quando Musk ha lasciato la Casa Bianca rompendo una bromance durata quasi un anno e che ha contribuito a suon di milioni di dollari a fare arrivare Trump alla Casa Bianca. A giugno, all'apice delle tensioni, Musk aveva già aleggiato la possibilità di fondare un nuovo partito che avesse veramente a cuore gli interessi degli americani. La sua rabbia però è montata nel corso delle settimane con il via libera del Senato e della Camera al 'big beautiful bill', il budget di 940 pagine che contiene tutte le promesse elettorali del presidente, dal taglio delle tasse a nuovi fondi per combattere l'immigrazione. Sul provvedimento sono nati i primi attriti fra Trump e Musk. Poi è stato un crescendo che ha portato fino alla provocazione finale: la nascita di un nuovo partito che, nei sogni del miliardario, è in grado di attirare quei repubblicani e quei democratici frustrati e alla ricerca di qualcosa di nuovo che li protegga. https://www.rainews.it/articoli/2025/07/usa-elon-musk-annuncia-la-nascita-di-nuovo-partito-america-party-b4793cfb-65ce-4620-bf2b-9bf21e92c528.html Quote
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