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Mi sento sporca dentro.


Raider

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Ho 19 anni, mi sono sempre considerata etero. Ho avuto un'educazione tradizionale, per farvi capire il classico sesso dopo matrimonio, niente ragazzi prima di una certa età, omosessualità è da malati ecc. Sempre in mente valori saldi e giusti. Infatti da piccola provavo un certo disgusto per i gay. Con il tempo quell'intransigenza che avevo imparato scomparve un po e con la scuola assunsi la politica di ognuno è libero, chi sono io per criticare? Non mi sono mai innamorata così non ho mai sentito il bisogno di avere un ragazzo. Ma verso il liceo ebbi qualche storiella ma non è mai finita bene perchè per un motivo o l'altro troncavo io. L'anno scorso accadde un fatto che mi ha mandato a friggere il mio equilibrio psicologico. Era una cara amica, un giorno erano iniziati per gioco bacetti innocenti da parte sua per poi finire in un bacio alla francese. Lo considerai caso isolato ma poi si ripetè da parte sua, in un modo o nell'altro finii per varcare la soglia dell'amicizia nel contesto fisico ma io lo consideravo ancora curiosità giovanile. Peraltro anche io ero incuriosita ma c'era la vocina che mi diceva che non era consono un comportamento del genere, ma intanto continuavo quel gioco rapita dal momento.

Finchè 3 giorno dopo lei non mi si confesso ma a quel punto rimasi pietrificata e decisi che era meglio chiudere. La ferii tanto probabilmente ma quando mi disse che mi amava io cadi dalle nubi, iniziai a sentirmi in colpa e sporca dentro. Fatto sta che tutto questo mi confuse molto. Inutile dire che il mio comportamento ha portato alla degradazione del nostro rapporto, anche solo di amicizia.

Quando mi disse che mi amava, io no invece. Ma a prescindere se lo fossi stata o meno io presi le distanze e iniziai a sentire che era tutto sbagliato, mi vennero in mente i miei genitori, i miei amici, e ritornò cosi una specie di odio per il diverso e disgusto verso me stessa per quello che avevo fatto. 

Dopo un anno dall'accaduto mi sento sincera di dire a me stessa che mi è piaciuto baciare e toccare una ragazza ma ancora mi vergogno anche di dirlo solo tra me e me. Mi fa sentire sporca. E' come se avessero aperto il vaso di pandora, dopo aver provato non riesco piu a non pensarci, mi è piaciuto ma altrettanto credo che non mi metterei mai con una ragazza, sento che è sbagliato. Cos'ho che non va?! Come faccio a fare chiarezza? Dopo l'anno scorso ho iniziato a frequentare molti ragazzi, volevo cambiare aria, al momento sono impegnata con un ragazzo ma nemmeno il nostro primo bacio è stato tanto bello. Nessuno mi ha fatto provare cio che ho provato baciando una ragazza, anche se non ne ero innamorata, il cuore a mille, le farfalle. Forse era solo il brivido di sapere che stavo facendo qualcosa di "trasgressivo"? 

 

Scusate l'eccessiva lunghezza

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Si chiama "omofobia interiorizzata". La società e tutto il resto ci ricordano che omosessuale è brutto e sbagliato, quindi se pensiamo anche solo di esserlo saremo brutte e sbagliate anche noi. Può darsi che tu adesso non te la senta ancora di riconoscere i tuoi sentimenti, datti tempo.

Mi sembra che chiarezza in qualche modo tu l'abbia fatta: ti è piaciuto e ne sei cosciente, adesso devi capire che non c'è niente di sbagliato in tutto questo.

Se lo trovi, ti consiglierei di dare un'occhiata al libro "Più che amiche", anche se capisco che portarlo a casa potrebbe essere imbarazzante...

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vorrei ringraziarti per la tua testimonianza. non avevo ancora letto qualcuno che descrivesse così bene quanto l'educazione ricevuta possa influire su come percepiamo noi stessi. Io penso ti farebbe bene parlare di te stessa con qualcuno come un caro amico o una cara amica o uno psicologo, così tu ti possa rendere conto meglio chi sei e chi desideri amare nella tua vita. Per tanto tempo hai soffocato dei sentimenti a causa dell'educazione ricevuta e parlando di te stessa con qualcuno potresti scoprire come sei realmente te stessa, sotto l'educazione ricevuta che ti impedisce di vederti realmente.

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La tua educazione, che non sto affatto giudicando, per cui non fraintendermi, ti ha spinta ad avere una visione dell’amore o del provare emozioni “viscerali”, come ad esempio le farfalle nello stomaco da te citate, a senso unico.

Dunque, se le emozioni che ti suscita una donna sono così forti, la tua coscienza ti minaccia con un “ei guarda che stai sbagliando perché vai contro tutto ciò che ti è stato insegnato fino ad ora”.

Credi di poterle controllare queste emozioni? Io dico di no. Puoi ignorarle e reprimerle, ma non cancellarle. Perché un giorno, col passare del tempo, inizieranno a farsi sentire in modo sempre più prepotente.

 

Il punto, tuttavia, non è tanto come sei stata educata, ma la tua e solo tua capacità di guardare, pensare all’amore o all’attrazione in modo più ampio. (La filosofia ne parla abbondantemente)

Cosa, intimamente, al di là dei se e dei ma ti ha fatta stare bene?

Cosa, in cuor tuo, in quel mentre, cioè nel preciso momento in cui stavi baciando lei ti faceva stare bene?

 

Io penderei a cosa provavo, a prescindere dal fatto che fosse o non fosse amore, in quel preciso istante, a contatto con quella ragazza. E non al dopo, ai se, a i ma, agli oddio non va bene perché gli uomini vanno con le donne e le donne con gli uomini…

Rispondendomi, trarrei le somme.

 

Sul sentirsi sporchi, capisco cosa intendi ma dissento.

Io mi sentirei sporca se facessi qualcosa che va contro il mio naturale essere, contro chi e come sono io, non per l’educazione ricevuta, ma per come sento davvero. (ovviamente nulla che leda l’altro o vada contro ogni principio morale generale… ma questo è un latro discorso).

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Grazie per le risposte, comunque parlarne con qualcuno non penso di poterlo fare. A prescindere dalle menti aperte o no dei miei amici non me la sento proprio di parlarne con qualcuno che mi... ehm conosca nella realtà. Proprio non posso e non riesco. Inoltre psicologo nemmeno, il primo motivo si applica pure qui, e inoltre associo la figura dello psicologo a malattia mentale e disturbi comportamentali o psicologici. Nè ho parlato con una cara amica virtuale (ci scriviamo ormai da un annetto) ma lei l'ha preso in modo molto leggero dicendo che dovevo lasciarmi andare ed essere meno rigida. Lasciare da parte la morale e vivere la giovinezza.

 

Non so cosa mi fosse piaciuto di più. Era da un pò che sentivo la voglia, nel profondo, di provare la cosa. Di baciare una ragazza. E inaspettatamente è accaduto, una ragazza mi ha baciata. Per quei pochi giorni in cui ho avuto a che fare con una ragazza e non con un amica ogni bacio mi dava una sensazione come brivido e farfalle nello stomaco. Cosa mai provata nè prima nè ora nel baciare un ragazzo, nemmeno la prima volta. Non lo so davvero cosa mi sia piaciuto, ma mi è piaciuto. E tutt'ora vorrei tanto rifare l'esperienza. 

 

Comunque sul fatto degli insegnamenti ricevuti, anche se io fossi piu "rilassata" e meno rigida non potrei lo stesso fare una cosa del genere. Non posso davvero, sopratutto per i miei. E' diverso, non è come per le altre famiglie che potrebbero accettare questo libertinaggio giovanile seppur con una certa diffidenza. No. I miei mai. Anche il solo nominare. Semmai sapessero di questa tempesta psicologica che mi frulla nella testa. Sarebbe la fine di tutto. 

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Anche secondo me hai già fatto molti passi, da un anno fa a oggi. Hai riconosciuto che quel bacio ti è piaciuto. Hai avuto il coraggio e la lucidità di interpretare con distacco i tuoi sentimenti di colpa e disgusto, riuscendo a leggerli quasi "da fuori", anziché fartene travolgere e basta. 

E poi ti sei iscritta a questo forum; anche questa è una cosa che forse qualche anno fa non avresti mai fatto.

 

Insomma, ti vedo su una buona strada verso la consapevolezza - di cosa, non saprei: non è mica detto che tu sia lesbica. Però mi sembra tu abbia voglia di scoprirlo, e soprattutto di liberarti di quel senso di "sporcizia". In effetti, solo dopo esserti liberata di quello potrai stare tranquillamente a contatto con quello che provi, e di conseguenza capirlo.

 

Consigli:

- leggi libri con personaggi gay, Ti direi anche "guarda film", ma cerca di evitare i mattoni in cui le lesbiche si suicidano (cioè il 90% della filmografia lesbo dedicata al grande pubblico), perché fidati... non sono rappresentativi! - spero :D

- cerca di conoscere persone gay, virtualmente ma anche nella realtà (non per cercare partner, solo per conoscerli). In proposito, ti chiedo: dove abiti? Piccola o grande città?

- frequenta questo forum il più possibile! Oltre che per la nostra fulminante simpatia, anche per avvicinarti un po' a certi temi.

 

Per ora lascia perdere questioni come il dirlo alla famiglia eccetera. Non l'hai nemmeno detto a te stessa... datti tempo.

 

In bocca al lupo :)

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Ahahah :D comunque abito in una piccola città nel Sud. Piccola se si prende in riferimento città come Milano ma abbastanza grande per la mia regione. Inoltre gurda ho provato qualche volta a frequentare siti del genere ma non so mi saliva su una strana sensazione di vergogna e qualcosa come "Che diavolo ci faccio qui?" "Mi tirerà ancora più giù" così lasciavo stare. 

Di film ne ho visto qualcuno di leggero e mi sono anche piaciuti sinceramente.  Invece sul conoscere gente non ci ho mai provato sinceramente. All'inizio mi sembrava una cattiva idea, non voglio essere offensiva ma avevo in testa l'idea ad andare col zoppo si impari a zoppicare. Inoltre nella realtà non so proprio come fare a conoscerla. Anzi non so nemmeno se ce ne siano, e se ce ne sono si nascondono bene. La mia è una bella città bigotta. Nel virtuale non ci ho mai provato a dire il vero. 

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Oh, di gay ce ne sono sicuramente, molto più vicini di quanto tu creda... forse non li vedi anche perché loro evitano di farsi vedere da te, visto che ti conoscono ancora come una con certe idee sull'omosessualità.

Come fare a conoscerli...

- prima cosa.. visto il problema di cui sopra... se vuoi che loro ti dicano di essere gay, devi fargli capire che non li mangerai vivi :D quindi, quando sei in ambienti in cui puoi (magari non in famiglia) prova a parlare di questi argomenti dimostrando apertura mentale.

- non hai nemmeno amici di amici, o conoscenti di cui hai sentito dire che sono gay? Pensa bene... eventualmente sonda l'argomento con persone che conosci. Già... i tuoi amici sono tutti, diciamo, "con le tue vecchie idee" sui gay, o frequenti anche gente più aperta?

- internet, ovviamente. Se fossi delle mie parti ti avrei già proposto io qualche uscita in gruppetto, visto che sei del sud ti tocca aspettare di conoscere qualcun altro. Anche questo forum fa dei raduni ogni tanto, cioè si decide di ritrovarsi in una data città e si passano un paio di giornate a peregrinare tra aperitivi e gite turistiche di dubbio gusto :)

- cerca iniziative culturali gay. Non so se la tua città è abbastanza grande perché se ne facciano, ma prova a guardarti intorno: a volte ci sono mostre, rassegne cinematografiche, presentazioni di libri... talvolta sono eventi molto "di nicchia", ma insomma, tieni occhi e orecchie ben aperti, e quando ti capita, se la cosa ti ispira... prova a farci un salto.

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Se logisticamente o per altro motivo ti è difficile entrare in contatto con altre lesbiche o associazioni e non trovi persone con cui reputi conveniente parlarne, penso che dovresti sforzarti di superare i tuoi pregiudizi e rivolgerti ad uno psicologo  che potrebbe realmente aiutarti in un lavoro introspettivo che ti consentirà di rielabolare il tuo attuale sistema valoriale che, a quanto dici, è il motivo principale che ti impedisce di viverti serenamente, (penso che esistano anche queli messi a disposizione dal servizio pubblico) se scegli uno privato sta solo attenta a che sia deontoligicamente allineato

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Non posso davvero parlarne con qualcuno. Psicologi non ne voglio nemmeno sentir parlare. Non mi piacciono e non credo mi servano. E comunque nella mia città non si fanno eventi a tema o cose del genere. 

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se non puoi parlarne con nessuno potresti parlarne un po' su sto forum o scambiare messaggi privati con qualcuno di tua fiducia del forum a cui interessi il tema....

 

io penso che parlarne ti farà bene. solo pensare dei fatti senza confrontarsi con altri non è la stessa cosa di parlare con un'altra persona.

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Mi sono ritrovata più o meno nella tua stessa situazione e sinceramente non so se poi passa.
Per me questa è una situazione in cui si ritrovano tutti gli omosessuali con una forte educazione cattolica ed una disciplina piuttosto rigida.
Insomma, per un'intera vita hai uno schema e poi di colpo, per uno sguardo, una sensazione o un bacio dato dalla persona "sbagliata" crolla tutto ciò che ti hanno insegnato e in cui credevi.
Nessuno sa di me e anch'io come te la prima volta che ho avuto una mezza cosa con una ragazza sono andata completamente nel panico, mi sono sentita "sporca" e cose varie, adesso a distanza di quattro anni mi sento allo stesso modo ogni volta che esco con una ragazza, ma la cosa dura solo qualche giorno.
Ogni situazione è una cosa a sè e forse dovrei evitare di dirti certe cose, ma per me è inutile che ti si venga a dire "parlane con qualcuno" e cose varie, essendo nella tua stessa identica situazione capisco che è una cosa che non faresti mai per cui mi limito a dirti di non reprimerti troppo. Per come la vedo io non è necessario che la gente, la famiglia e gli amici sappiano, l'importante è avere ciò che si desidera.

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Be', se ciò che si desidera è vivere relazioni nell'ombra, senza mai poter convivere o avere una vita con la persona che si ama...come si può chiedere a qualcuno che amiamo di sopportare l'essere trattata come se non fosse nessuno di fronte alle persone che ci sono più care?

Può andar bene forse per relazioni intense ma di breve durata, quando si hanno venti, trent'anni. E poi?

Direi che non è davvero un limite da accettare, e con cui scegliere di vivere...è assolutamente un limite da abbattere, ma bisogna volerlo.

 

Basta partire dal fatto ovvio che noi omosessuali e bisessuali non siamo persone sporche e orribili, e questa parte della vostra educazione è assolutamente senza fondamento. Non è impossibile: io ho un'amica i cui genitori sono Testimoni di Geova, ma è riuscita piuttosto bene ad accettare il fatto che alcune parti della sua educazione fossero poi totalmente estranee dalla realtà.

Una volta che ci si rende conto di questo diventa ovvio che il vostro essere omosessuali/bisessuali non corrisponde all'essere sporche.

Non sto dicendo che si debba fare CO con tutti e andare al Gay Pride e andare a convivere pubblicamente (come ho fatto io, ad esempio, senza morire comunque), però come minimo aprire gli occhi al fatto che teoricamente almeno un 4%-6% della popolazione è gay, quindi Raider certamente anche senza saperlo hai interagito nella tua piccola realtà con altri gay e lesbiche. Non vai mai in città vicine? Dove andrai per l'università adesso? L'università in genere è un ambiente più aperto, è molto più facile farsi nuovi giri di amici, ed è questa la chiave.

Io ho un amico che non ha fatto coming out con nessuno per via dell'ambiente in cui vive, ma prima di tutto si è completamente accettato (sentirsi sporchi è sintomo di un problema che se può essere parte del percorso all'inizio, persistendo dovrebbe preoccupare) e poi si è creato un giro di amici in cui essere libero e parlare senza farsi problemi, è un passo cruciale. E poi soprattutto non parla ipocritamente a sfavore dei diritti LGBT in pubblico davanti a famiglia e amici, anche i più omofobi, perché volere diritti per tutti non deve significare essere gay o lesbica.

 

O boh, trovati un uomo, vivi una vita infelice facendo figli su cui sfogherai le tue frustrazione per non aver davvero assaggiato l'amore, rimani circondata da persone che pensano che io e chiunque qui debba prendere fuoco...se pensi ti possa rendere più felice. Io, sinceramente, non lo credo.

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Vabbè, ma allora cosa ti aspetti che ti diciamo?

E lo psicologo no (che poi sarebbe anche ora di finirla con l'associazione psicologo - malattia mentale, chi ha una malattia mentale va dallo psichiatra), e parlarne con qualcuno no, e cercare altri gay no...

Ci sono due cose che puoi fare, o crogiolarti nella tua infelicità oppure cercare di cambiare la situazione... Ma qui non troverai nessuno che ti dirà che fai bene a sentirti sporca e che ti passerà... Per quello c'è Pontifex.

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L’associazione continua tra la figura dello psicologo alla malattia mentale (allucinante questa espressione: malattia mentale) è comune, ma è solo una faccia della medaglia, giacché ci si rivolge ad un terapeuta per millemila motivi e spesso non riguardano per nulla un disturbo comportamentale da correggere.

 

Io apprezzo la tua schiettezza, tuttavia sono dispiaciuta per la rigidità con la quale tratti te stessa, perché a lungo andare diventerà controproducente. Inoltre non posso che condividere quanto @@Ariel ha scritto, perché hai due vie che prescindono dal parlarne con uno psicologo, con amici, famiglia eccetera, e che riguardano solo te, te con te stessa:

O reprimi, inventandoti tutte le scuse del mondo per giustificare le farfalle nello stomaco quando ti sei ritrovata in effusioni amorose con una ragazza e con il desiderio che ciò possa accadere ancora;

Oppure inizi ad abbracciare un’idea, come ti ho detto, un po’ più ampia dell’amore e del desiderio, lasciandoti andare con naturalezza.

 

Anche @@penna ti ha dato ottimi consigli, soprattutto quando ha citato la lettura; è pieno di libri, saggi, romanzi, raccolte, studi, che affrontano il tema dell’omosessualità e della bisessualità, e che al di là dal tuo essere o meno eterosessuale, gay o appunto bisex, ti danno comunque ottimi spunti di riflessione; amplieranno la tua cultura e ti renderanno meno rigida.

Ne trarrai grandi vantaggi. In ogni caso.

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Mi sento sporca dentro

 

Cara, a volte un clistere fa miracoli.

 

 

Rispondendo invece in maniera seria:  io trovo assurdo il farsi fisime, condizionandosi la vita da soli.

Sarà che ho scoperto di essere gay a 9 anni, e che a 11 ne avevo preso coscienza senza problemi, ma certi drammi esistenziali auto inflitti proprio non li capisco.

C'è gente che sta male perchè è circondata da amici o conoscenti omofobi, ma farsi del male da soli è decisamente assurdo.

Vivi la tua vita ed il tuo orientamento sessuale senza farti troppe pippe mentali.

Edited by ben81
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Cara, a volte un clistere fa miracoli.

 

 

Rispondendo invece in maniera seria.....

 

 

la tua risposta non è non seria, è solo volgare.

Edited by marco77
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Lungi da me voler litigare:  la prima parte era solo una battuta per sdrammatizzare, mentre la seconda, dopo lo spazio, come chiaramente specificato, era la risposta seria.

Edited by ben81
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Andare da uno psicologo non significa essere pazze, diciamo che una convinzione del genere la possiamo lasciare ad una mentalità di più di una ventina di anni fa.

Mettila così: sarebbe un modo anonimo e discreto per poter far ordine mentale parlando con una figura professionista che non prende le parti di nessuno. Perchè non andresti da un giudice, ma solamente da una persona che cerca di darti i mezzi per arrivare da te ad una soluzione.

 

Capisco che tu sia restia a provare una soluzione del genere, ma prova per un momento a cambiare prospettiva nella cosa: fare un tentativo cosa ti costa?

 

Di consigli del resto te ne son stati dati parecchi, come ad esempio optare per parlare in via anonima con persone che hanno attraversato prima di te questa fase

Di mio aggiungo che secondo me, almeno per il momento, evita di fare grandi passi o grandi annunci fino a quando non avrai fatto ordine nella tua testa.

Perchè l'unico modo per iniziare a stare in pace col mondo, è stare in pace con sé stessi.

 

Non metterò bocca sulla tua educazione o in quello in cui credi, chiediti semplicemente se pensi che avrai più la coscienza a posto calpestando eventualmente i tuoi reali desideri e la tua dignitià e  quelli di una persona con cui ti senti in dovere di stare, nel nome di una ""normalità""  che è stata stabilita a priori non si sa bene da chi o da cosa.

 

Per il resto, in bocca al lupo

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Ciao Raider,

senza nemmeno accorgertene ci sono stati dei cambiamenti progressivi nella tua vita, hai già in piccolo dato il via al tuo percorso di accettazione:

1) quando è capitato il fatidico bacio con la tua amica non riuscivi nemmeno ad accettare l'idea che ti fosse piaciuto, poi ce l'hai fatta.

2) prima ti prendeva male accedere ai forum gay, ora lo stai facendo.

 

Sembra poca cosa, ma fidati la strada va avanti così, sarà così per sempre. Anno dopo anno ti accorgerai di aver abbattuto un piccolo muro dentro di te, poi un altro e un altro ancora. Sono passi piccoli ma incredibilmente importanti. 

 

Ricordati che tutto parte da te, se il cambiamento avviene in te, avviene anche fuori.

 

La strada è lunga e in salita, ma la si sfanga! Io dopo ben 10 anni di omofobia interiorizzata inizio a vedere la luce fuori dal tunnel. E sai che ho scoperto procedendo passo dopo passo nel mio percorso? che non c'è proprio nulla , ma nulla, di cui avere paura.

 

Le trasformazioni a cui andrai incontro ti sorprenderanno e arriverai a considerare quello che ti è accaduto come un'esperienza incredibile, forse la più significativa della tua intera vita!

 

In bocca al lupo cara raider 

ti abbraccio

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QuintoEmendamento

Guardo con un misto di distacco e tenerezza alle parole di Raider; sento di poter comprendere le sue perplessità, i dubbi che sembrano pervaderla, ma poi - ad una lettura più attenta e approfondita - mi accorgo che in realtà non può muovere un passo chi preferisce starsene in poltrona.

Perdona la schiettezza, raider, so che le mie brusche parole potrebbero arrivarti stonate in mezzo a un coro, tutto sommato, accogliente e comprensivo, ma ritengo tu sia in una fase di accettazione talmente ibrida da diventare il primo censore di te stessa.

 

Tu ti senti "sporca" perchè hai ricevuto un'educazione diciamo "standard" in riferimento alla nostra cultura e alla nostra società, ma contrariamente a chi dà valore alle sensazioni, legittimandole appunto come "valore" e non sottomettendole ad alcun compromesso, tu non sei ancora pronta per questa consapevolezza.

Quel che vedo -cioè - è una persona poco disposta a cedere e in questo - bada bene - non vedo nulla di male, considerata l'età, il probabile vissuto nel cui merito non mi permetto di entrare, lo sviluppo della tua personalità e della tua sessualità.

 

Devi prima dire a te stessa chi sei, e per farlo devi esserne pienamente consapevole.

Accadrà. Rasserenati.

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Penso che prima o poi anche Raiser verrà a patti con se stessa, forse ci vorrà molto tempo ma, per forza di cose, anche le sue granitiche resistenze dovranno sciogliersi

ma certamente dovrà arrivarci da sola, non mi pare che si possa aggiungere altro a ciò che le è gia stato detto

Edited by prefy
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  • 2 months later...

Salve a tutti, a distanza di molto tempo ho letto gli aggiornamenti del post. Per vari ragioni sono rimasta un po in disparte, in primis per mettere ordine nella testa. Ringrazio inizialmente tutti gli utenti che mi hanno risposto e dato consigli, chi più comprensivo chi più schietto per smuovere la mia staticità mentale. Purtroppo ho evitato comunque di mettere in luce i miei pensieri con altre persone nella realtà, come è stato detto anche da voi non mi sento pronta.

 

Ma a distanza di mesi penso di essere migliorata, dopo la pubblicazione del post ho dato ascolto ad alcuni utenti, giorno per giorno il fardello sembrava meno pesante, più naturale. Inoltre grazie anche ad alcuni amici della mia cerchia ora sono meno riluttante anche verso i termini gay e lesbica. Involontariamente mi hanno aiutata :) loro pur essendo etero fida hanno una fissazione per i gay, bo anzi si auto definiscono froci (?) contenti loro.. Fatto sta che hanno letteralmente buttato nella mia vita di tutti i giorni i due termini in questione e tutti i loro annessi e derivati.

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  • 4 weeks later...

avevo circa quindici anni e già allora avevo dei dubbi, il corpo femminile mi piaceva un pò troppo.. ma la paura era tanta, per cui non volevo vedere troppo dentro me stessa. Un giorno lessi  una cosa che fu per me come una mazzata. Il giornale era "Ciao" uno di quelli che andavano di moda allora, erano gli anni 80. Una signora di oltre 80 anni confidava la sua disperazione perchè aveva sempre saputo di essere lesbica, si era anche innamorata di una donna, ma non aveva mai vissuto la sua omosessualità, e ormai, alla sua età, era troppo tardi  per farlo...

Quando mi prende la paura penso a lei e mi viene il coraggio di continuare a cercare di capire...

 

Raider in bocca al lupo, anche io penso che sei sulla buona strada per accettare te stessa qualunque cosa sei, fai un passo alla volta perchè è la tua vita... e non hai 80 anni, sei giovane!

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