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FORUM, canale5......causa allucinante sui gay


Akcent

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mha... io mi offenderei se fossi etero nel sentire un coattello dichiarare come valori "annà co na donna e gioc'appallone", essendo gay mi fa sorridere.

comunque trattasi di un fintissimo show per bigotti, non potevano trasmettere casi migliori :)

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"Di questa roba ne abbiamo parlato migliaia di volte a Forum"

Vogliamo parlare dei cuccioli di cane che cercano padrone? xD

 

ahaha è vero, le anziane che si tirano il collo per i trovatelli!

se trovo qualche video lo metto in Ghiochi e risate

 

(fine OT)

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Secondo me siete stati troppo cattivi con Rita dalla Chiesa che ha avuto una posizione equilibrata: ha detto al coattello romano (lui si che recitava la parte dell'omofobo rozzo) che l'omosessualità esiste anche nel mondo degli animali, mentre lui lo negava e sosteneva sempre contro il coattello che è giusto che i gay si bacino come gli etero, ma dobvrebberlo farlo non on pubblico. E questo doscorso vale anche per gli etero! Infatti Rita ha fatto l'esempio della coppia etero che faceva petting al concerto dei Negramaro e che è stata giustamente redarguita dalla figlia. Poi sempre al coattello dice che molti calciatori, che lui ama , sono gay,,,insomma Rita si è comportata da vera signora e da donna moderna in perfetto equilibrio senza essere omofoba però cercando di far capire anche che certi atteggiamenti gay possono dare fastidio, anche se non si hanno pregiudizi. Non si e' nascosta dietro un essere gay friendly ipocrita che oggi va molto di moda, ha dimostratato apertuta mentale e sincerità. Brava Rita!

Ovviamente la casa l'ha vinta il fratello etero, perché il testamento della nonna era iniquo: non puoi dare a un nupote la casa siolo perché ti ha furbescamente accudito e all'altro il corredo e le fotografie. Quindi nessuna omofobia nella decisione finale del giudice. Se fosse stato il fratello gay ad avere il corredo e l'etero ad avere la csa, anche il gay avrebbe potuto impugnare il legaeto e ricevere l'erdità adeguata.

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Fabio Castorino
Ovviamente la casa l'ha vinta il fratello etero, perché il testamento della nonna era iniquo: non puoi dare a un nupote la casa siolo perché ti ha furbescamente accudito e all'altro il corredo e le fotografie. Quindi nessuna omofobia nella decisione finale del giudice. Se fosse stato il fratello gay ad avere il corredo e l'etero ad avere la csa, anche il gay avrebbe potuto impugnare il legaeto e ricevere l'erdità adeguata.

 

Appunto! L'omosessualità non c'entrava niente con la causa ed è stata inventata dagli autori del programma solo per fare audience. Per lo stesso motivo hanno ingaggiato il caotto per recitare la parte dell'omofobo in modo da suscitare polemiche in studio. Rita Dalla Chiesa, per non perdere completamente la faccia, ha difeso i gay, ma ha concesso qualcosa anche alle telespettatrici anziane che non gradiscono le effusioni omosex. Tutti hanno recitato la loro parte in una commedia pensata per intrattenere il pubblico.

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Ma non si tratta di morale, è la Legge: la legge stabilisce che i fratelli devono avere eguale trattamento, di base, altrimenti possono impugnare l'eredità. La morale quindi é: accudisci pure tua nonna, ci mancherebbe, ma non farlo per secondi fini, perché è inutile.

E questo vale anche per i genitori.

Non credo che Rita dalla Chiesa abbia difeso i gay solo per non perdere la faccia. E' una donna progressista, emancipata e non è mai stata omofoba, le cose che diceva le pensava veramente. Non potete accusare di omofobia chiunque non dia ragione in tutto e per tutto ai gay. Il ragionamento di Rita era questo: le effusioni vanno scambiate in privato, e questo vale tanto per gli etero quanto per gli omo. E ci dobbiamo rendere conto che ci sono cose che disturbano gli etero, che le vedono come provocazioni gratuite.

 

Un altro argomento spinoso che è venuto fuori dalla trasmissione è quello dei danni che il CO di un fratello omo provoca al fratello etero: questi sosteneva che al lavoro poi doveva sorbirsi gli effetti negativi di questa mania di dichiararsi subito e con tutti del fratello gay (nel senso che poi lo prendevano in giro, facevano le battutine anche nei confronti di lui etero). Era una cosa alla quale non avevo mai pensato e prima o poi dovrò affrontare questo discorso con mio fratello (se il mio CO ha influito nel suo rapporto con altri etero).

 

 

Alla fine però la trasmissione non proponeva una bella figura del gay, nel senso che alla fine questo gay ne usciva un po maluccio: la sua sensibilità nell'accudire la nonna aveva un secondo fine (l'eredità) poi i problemi che aveva causato al fratello perchè pretendeva che gli altri non solo accettassero, ma "condividessero" secondo le sue parole , il suo essere gay (ma che pretendeva che gli etero mostrassero disponibilità sessuale pure? :roll: ) il suo egoismo nei confronti del fratello in difficoltà economica...insomma una volta tanto si mostrava un gay reale, ma non stereotipato, però avrebbero potuto scegliere un uomo migliore! possibile che fra tanti gay dovevano prendere proprio quel tizio?

ma sapete già come la penso sul fatto di come ci rappresentano i media e questa è l'ennesima conferma.

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Ho visto la causa e non ho potuto fare a meno di notare l'arroganza, l'ignoranza e la vanitosità di quel ragazzo lampadato :azz:

Quando ha detto che l'uomo etero è palestrato, gli avrei voluto far vedere una foto di Casto...chissà, magari sotto sotto gli sarebbe pure piaciuto :pausa:

 

"Se io bacio una donna per strada, è normale perché siamo uomo e donna"..e io non posso esternare il mio amore perché tu ti schifi? Ma vaffan....cuore :roll:

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Ma non si tratta di morale, è la Legge: la legge stabilisce che i fratelli devono avere eguale trattamento, di base, altrimenti possono impugnare l'eredità.

Ovviamente la legge non stabilisce nulla di simile. Ma neanche lontanamente simile, eh.

 

Rita dalla Chiesa è sempre stata omofila a parole, ma piena di pregiudizi omofobi in sostanza, quindi non mi sorprende. D'altronde quand'è pieno di gay omofobi, dagli etero bisogna per lo meno apprezzare la buona volontà. <_<

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Un altro argomento spinoso che è venuto fuori dalla trasmissione è quello dei danni che il CO di un fratello omo provoca al fratello etero

capita. una volta mio fratello si è lamentato del fatto che non lo avevo avvisato che "Brokeback mountains" è un film a tematica gay perchè - avendo preso il mio dvd e avendolo portato in ufficio - i suoi colleghi lo hanno preso in giro pensando che fosse gay.

 

comunque, io ricordo ad esempio una causa a forum con una coppia gay discriminata da un ristoratore che non gli aveva fatto lo sconto a S. Valentino come alle coppie etero (sempre cause intelligenti...). In quel caso. oltre alla sentenza pro gay, anche la Dalla Chiesa si era spesa contro le discriminazioni...

 

diciamo che questa volta tutto può essere nato dagli autori che hanno voluto usare l'omosessualità per creare il solito battibecco ignorante da scaricatori di porto, per aumentare gli ascolti della trasmissione. Non è una bella figura per canale 5 e forse non è nemmeno una novità.

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Ovviamente la legge non stabilisce nulla di simile. Ma neanche lontanamente simile, eh.

 

Rita dalla Chiesa è sempre stata omofila a parole, ma piena di pregiudizi omofobi in sostanza, quindi non mi sorprende. D'altronde quand'è pieno di gay omofobi, dagli etero bisogna per lo meno apprezzare la buona volontà. <_<

 

 

Ovviamente cosa? :roll: Informati, la Legge stabilisce, di base, che i figli devono avere un trattamento non iniquo, dal punto di vista dell'eredità. Poi c'è un margine entro il quale il figlio prediletto può essere avvantaggiato in qualche modo, un po di piu. Ma non ad esempio, fino al punto che a tizio regali la casa e a caio la biancheria. Per questo il fratello etero ha avuto ragione! Prendi un manuale di diritto civile e scoprirai tutti i particolari, ovviamente!

 

Vedo che per alcuni gay gettare fango sulle persone è un hobby che da grande soddisfazioni! Rita Dalla Chiesa adesso deve diventare l'omofoba di turno su cui scagliare odio e rabbia. Ma per amore della verità bisogna ribadire che è solo una signora di idee progressiste, assolutamente non omofoba, anzi contro i pregiudizi omofobi, e lo ha dimostarto pure nella trasmissione "incriminata" .Se non sopporta che non ci si scambi effusioni in pubblico (e sia chiaro non sopporta nè che lo facciano etero né che lo facciano omo) è una calunnia definirla omofoba!

 

@@Freddie85 sono d'accordo con la tua analisi. Sono stati gli autori a voler usare l'omosessualità per creare un battibecco ignorante e hanno preso i due personaggi ideali: un coattello, quello si veramente omofobo, e un gay egoista e intollerante. E la brutta figura l'abbiamo fatta tutti noi :uhsi:

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Ovviamente cosa? :roll: Informati, la Legge stabilisce, di base, che i figli devono avere un trattamento non iniquo, dal punto di vista dell'eredità. Poi c'è un margine entro il quale il figlio prediletto può essere avvantaggiato in qualche modo, un po di piu. Ma non ad esempio, fino al punto che a tizio regali la casa e a caio la biancheria. Per questo il fratello etero ha avuto ragione! Prendi un manuale di diritto civile e scoprirai tutti i particolari, ovviamente!

Primo, lo sai che fratello, figlio e nipote non sono sinonimi, vero? Tanto per fare il puntiglioso quindi, la tua affermazione è sbagliata in partenza, visto che l'avevi riferita ai fratelli e non ai figli.

 

Ma ovviamente ho capito che quello che volevi dire è diverso da quello che hai scritto, e ho risposto a quello che volevi dire e non a quello che hai detto. Ed è sbagliato lo stesso.

Primo, i figli non hanno alcun diritto ad avere un "uguale trattamento" (parole tue, eh). Essi hanno semplicemente diritto alla loro quota di legittima, che nel caso di due figli è 1/3 per ciascun figlio se non c'è coniuge o 1/4 se c'è coniuge. Il che implica che è possibile attribuire a un figlio 2/3 o 1/2 dell'eredità (a seconda che ci sia o meno coniuge) e rispettivamente 1/3 o 1/4 all'altro, il che implica che non esiste alcun diritto a un uguale trattamento e implica anche che non è affatto vero che è inutile fare il cocco di nonna per ottenere una porzione maggiore di eredità (sempre cose che hai detto tu).

 

Ma non è finita. Noi stavamo parlando di nipoti, e non di figli. Questo vuol dire che la legittima è ancora più piccola. Supponendo che la nonna abbia avuto un solo figlio e che questo figlio abbia avuto solo due figli e che non abbia coniuge, la quota di legittima di ciascun figlio è pari a 1/2 (tramite l'istituto della sostituzione ereditaria) di 1/2 (quota di legittima dell'unico figlio in assenza di coniuge), ovvero di 1/4. Quindi la nonna può tranquillamente attribuire 3/4 della sua eredità al nipote prediletto e 1/4 all'altro.

 

Il fratello etero non ha avuto ragione perché aveva diritto ad ottenere la stessa quota di eredità del fratello gay, ma perché aveva diritto a rinunciare al legato assegnatogli in cambio della propria quota di legittima.

 

 

 

Ovviamente non c'è niente di grave a non sapere queste cose. Quello che è grave è pretendere di dare consigli legali (è inutile accudire la nonna per avere una fetta maggiore di eredità) senza sapere di cosa si sta parlando.

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E' bello soprattutto il messaggio che stai lanciando (spero involontarimanete) : accudite la nonna per beccarvi l'eredità e fregatevene di un vostro eventuale fratello :roll:

Proprio il contrario dell'unico messaggio positivo lanciato dalla trasmissione omofoba (di cui è stata vittima la stessa Dalla Chiesa ingiustamente accusata di correità, quando è vero il contrario).

 

Per quanto riguarda le disposizioni testamentarie del caso c'era una quota di legittima che andava divisa equamente tra fratelli essendo gli unici beneficiari del patrimonio della nonna, non essendoci più genitori e parenti di primo grado.

E poi una quota disponibile di cui il testatore (la nonna) poteva disporre a suo piacimento. E' evidente che il valore della casa, sopravanzava largamente la quota disponibile (che poi sarebbe il margine di cui parlavo nell'altro post), dato che l'altro fratello aveva ricevuto solo un corredo e delle fotografie. Al fratello etero, in poche parole, era stata sottrattta una buona parte di quota legittima che la nonna aveva assegnato al fratello gay, oltre alla quota disponibile. Per questo, impugnando il testamento, poteva chiedere quanto gli è stato ingiustamente sottratto.

La fattispecie di successione è questa: " discendenti ma non il coniuge": l'eredità è divisa in parti uguali tra i figli. Se un figlio è premorto e ha a sua volta figli, questi ereditano la parte che gli sarebbe toccata dividendola tra loro sempre in parti eguali, in base al diritto di rappresentazione (Cod. Civ. art. 467-469). Questo stabilisce che i figli (e, per applicazione ricorsiva dello stesso diritto, tutti i discendenti) subentrano al genitore che non può (per morte o esclusione per indegnità) o non vuole (per rinunzia) succedere.

 

Nel nostro caso i due fratelli hanno gli stessi diritti che avrebbero ottenuto i figli della nonna se fossero stati due. Quindi dando per scontato che la nonna avesse voluto privilegiare solo il nipote gay, devolvendogli oltre alla legittima, anche la quota disponibile, c'erano due terzi del patrimonio che dovevano essere divisi in maniera eguale (quota legittima), mentre al nipote gay prediletto della nonna spettava al massimo un altro terzo (ovvero la quota disponibile) oltra al terzo di quota legittima

Quindi, considerando che la casa valesse 300000 euro, 200000 euro ( i due terzi) andavano divisi così: 100000 a un fratello e 100000 all'altro (quote legittime), Mentre al fratello predieltto dalla nonna poteva essere destinato in più, come quota disponibile, altri 100000. Quindi diciamo che al massimo la nonna avrebbe potuto dare 200000 euro al nipote prediletto! Invece glie ne ha dati 299000 euro circa, stimando che fotografie e corredo valgano simbolicamente un migliaio di euro, ma in realtà hanno solo un valore affettivo).

In poche parole il figlio etero ha diritto al corrispettivo in denaro di un terzo del valore della casa, anche se non è stato il prediletto della nonna, in quanto quota legittima spettantegli per legge, considerando che la nonna abbia stabilito di dare ad uno solo la quota disponibile. Ma se la nonna non avesse stabilito nemmeno la quota disponibile, i due fratelli avrebbe dovuto spartirsi spartirsi l'eredità al 50 % ciascuno, quinndi 150mila euro sarebbero spettati all'uno e 150mila euro all'altro (ovvero il valore di metà casa).

 

Quindi la nonna poteva attribuire al max due terzi, non tre quarti dell'eredità al nipote gay prediletto, come tu, Loup Garou, hai erroneamente scritto. Ma non ha fatto nemmeno questo, perché sicuramente dei vestiti e delle fotografie non raggiungerebbero mai il valore di un quarto dell'eredità!

Quindi sei tu che non sai di cosa si sta parlando. Oltretutto non ho dato nessun consiglio legale, ci mancherebbe altro: ho semplicemente fatto notare, da un punto di vista morale, che chi accudisce il testatore per un secondo fine, e ha uno o più fratelli e con questi è l'unico beneficiario, non può pensare di accaparrarsi tutta l'eredità! Ci sarà sempre una legittima che spetterà agli altri fratelli, :salut:

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Cosa pensi il beneficiario di un legato testamentario è del tutto irrilevante,

semmai può rilevare la volontà della nonnina, la normativa sulla legittima

limita in effetti la libertà del testatore...

 

Tutto ciò non ha niente a che vedere con il fatto che si sia allistito uno

spettacolo contro il fratello gay per la sua omosessualità, sostenendosi che

la nonna avrebbe inteso tutelare il parente più debole, cioè il gay, per il fatto

di essere gay e quindi che la nonnina avrebbe sbagliato perchè i gay in Italia

non sono più discriminati da nessuno ( Dalla Chiesa ) o peggio sono immorali

( gente in studio )

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E' bello soprattutto il messaggio che stai lanciando (spero involontarimanete) : accudite la nonna per beccarvi l'eredità e fregatevene di un vostro eventuale fratello :roll:

Pensavo stessimo parlando di legge e non di morale. L'avevi detto tu al post a cui avevo risposto.

Se uno vuole accudire la nonna per beccarsi una bella fetta di eredità può farlo e può anche andargli bene. Questo è quanto.

 

La fattispecie di successione è questa: " discendenti ma non il coniuge": l'eredità è divisa in parti uguali tra i figli. Se un figlio è premorto e ha a sua volta figli, questi ereditano la parte che gli sarebbe toccata dividendola tra loro sempre in parti eguali, in base al diritto di rappresentazione (Cod. Civ. art. 467-469). Questo stabilisce che i figli (e, per applicazione ricorsiva dello stesso diritto, tutti i discendenti) subentrano al genitore che non può (per morte o esclusione per indegnità) o non vuole (per rinunzia) succedere.

Non hai capito.

I nipoti sono legittimari in virtù della rappresentazione. Questo vuol dire la quota di legittima che sarebbe spettata al loro genitore se fosse stato in vita è divisa a metà tra loro.

La nonna ha un figlio, che a sua volta ha due figli. Il figlio è erede legittimario e ha diritto a metà dell'eredità (non essendoci coniuge superstite). Siccome il figlio non può ereditare perché è morto, succedono al suo posto per rappresentazione i suoi figli (cioè i nipoti della nonna), che hanno diritto ciascuno a metà della quota di legittima del loro genitore (che a sua volta è metà dell'eredità). Dunque, ciascuno dei due fratelli ha diritto alla metà della metà, ovvero un quarto. La restante metà dell'eredità è disponibile.

 

è così che funziona la rappresentazione (che prima erroneamente avevo chiamato sostituzione, chiedo scusa).

 

Quindi la nonna poteva attribuire al max due terzi, non tre quarti dell'eredità al nipote gay prediletto, come tu, Loup Garou, hai erroneamente scritto. Ma non ha fatto nemmeno questo, perché sicuramente dei vestiti e delle fotografie non raggiungerebbero mai il valore di un quarto dell'eredità!

Spiegato che, come già detto prima, la quota disponibile era metà dell'eredità (quindi poteva attribuire fino a 3/4 dell'eredità a un nipote), rimane il fatto che non hai capito il senso della mia obiezione.

 

Tu hai fatto questa affermazione:

Ma non si tratta di morale, è la Legge: la legge stabilisce che i fratelli devono avere eguale trattamento, di base, altrimenti possono impugnare l'eredità. La morale quindi é: accudisci pure tua nonna, ci mancherebbe, ma non farlo per secondi fini, perché è inutile.

E questo vale anche per i genitori.

 

Io ti ho risposto che questa affermazione è sbagliata e non c'entra nulla con quanto stabilisce la legge.

1) Perché nulla di quanto hai detto può applicarsi ai fratelli, né intepretantoli come "fratelli del cuius" né come "fratelli tra loro". Casomai intendevi dire figli.

2) Perché la legge non stabilisce che i figli debbano avere uguale trattamento (che se l'italiano ha un senso, ha un significato ben preciso che non c'entra nulla con l'avere diritto a una quota di legittima).

3) Proprio perché i figli non hanno diritto ad avere uguale trattamento, è utile comportarsi bene con genitori/nonni da un punto di vista utilitaristico, perché la ricompensa ci può essere e può essere anche consistente.

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Ho visto la puntata grazie al link postato da non mi ricordo quale utente sorry e sì, come avete ribadito più volte l'omosessualità del ragazzo non c'entrava nulla con il soggetto della causa!

 

Più di tre anni fa (quando manco ci pensavo al fatto di essere gay) vidi una puntata che invece aveva una causa che con l'omosessualità c'entrava eccome! Un uomo spagnolo aveva portato in causa i genitori del suo compagno italiano defunto perchè alla morte di quest'ultimo la casa, i beni comprati insieme, i ricordi erano diventati tutti di proprietà della famigila di lui (che aveva ostacolato e disprezzato il rapporto tra i due per tutta la sua durata) e inaccessibili da questo povero Cristo. Non mi ricordo se c'era anche una casa di mezzo. Comunque la causa fu vinta dall'uomo spagnolo e ne venne fuori una bella immagine dell'amore gay e i gay in generale! Chissà se esiste ancora da qualche parte...

 

No comment per il tipo palestrato, poi di calcio probabilmente ne so più di lui pur amando i ragazzi alla follia :P

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Si in effetti direi che dimostra qualche annetto di più!!

 

Ma poi perchè uno schifo? Quando ha dichiarato di non essere gay io ho fatto più o meno così: :banana: E spero proprio dicesse il vero :aha:

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Loup-Garou, ti ricordo che stai parlando con Akinori,

Certo, ed è per questo che è possibile dialogare. Lui parla con me e io parlo con lui. Ma se io stessi parlando con te, Almadel, non dovrei ricordarmi niente: mi farei una grossa risata e penserei che discuto con un brontosauro il cui unico scopo è conservare ad ogni posto la nicchia ecologica che si è creata. Non varrebbe quindi nemmeno la pena di fargli cambiare idea su qualcosa, perché non cambierebbe mai. Non resta che aspettare la sua estinzione, unica cosa certa!

 

@@Loup-garou, evidentemente per te ci sono due morali diverse, diciamo così... Certo che se uno vuole accudire la nonna per beccarsi l'eredità può farlo e può andargli bene. Così come un omofobo può usare violenza contro un gay, e può andargli bene (anzi quasi sempre gli va benissimo). Questo non significa che abbia fatto una cosa giusta. Prendere consapevolezza di ciò significa avere una morale. Non credo che possano essercene altre.

 

Per quanto riguarda la questione taecnica, mi fa un pochino ridere che tu dica che io non abbia capito il senso della tua obiezione, quando sono stato io il primo a metterla nella corretta visione giurisprudenziale, parlando di rappresentazione, cosa che poi tu hai dovuto candidamente ammettere, mentre prima parlavi erroneamente di "sostituzione".

 

Adesso però la tua obiezione, grazie alla precisazione, si è chiarificata maggiormente. Non mi risulta però che la "quota disponibile" aumenti adel 50% in questo caso. Il figlio legittimario, se non ha fratelli e coniuge o altri parenti importanti, eredita tutto! I due nipoti avevano diritto, legittimamente ciascuno al 50 % dell'eredità, in assenza di quote disponibili.

Questo intendevo per tendenza ad un trattamento egualitario, ma con un certo margine (che si riferiva appunto alla quota disponibile). Uguale trattamento significa che ciascun figlio (o in questo caso nipote con diritto di rappresentazione)deve avere la sua quota di legittima, ma poi c'è il margine della quota disponibile di cui può usufruire il nipote preferito. Nel caso di cui stiamo discutendo è evidente che il fratello etero non ha avuto nemmeno la legittima, accettando il legato. Ripudiandolo, se ne approprierà, perché così ha stabilito la legge.

Sulla tua conclusione un pochino squallida, moralmente, scusami se te lo faccio notare,("Proprio perché i figli non hanno diritto ad avere uguale trattamento, è utile comportarsi bene con genitori/nonni da un punto di vista utilitaristico, perché la ricompensa ci può essere e può essere anche consistente") che dire? Che è difficile fondare una Morale sull'utilitarismo? Mi sembra banale. Il principio della morale è un altruismo senza benefici pratici o intenzionali. Inoltre, dal punto di vista gay, sembrerebbe che tu pensi che è meglio non fare il CO, se hai genitori omofobi, se no rischi di perdere una fetta consistente dell'eredità. Queste sono le conseguenze dei tuoi ragionamenti "utilitaristici". Io penso che i genitori debbano amarsi senza fare questi calcoli squallidi e che il CO sia un esigenza interiore, che deve regolarsi anche su circostanze favorevoli eccetera, ma non fino al punto di annullarsi per il timore di perdere una parte dell'eredità! Un poco di dignità suvvia!

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Si studio giurisprudenza, mi sembra evidente. ma non sono un avvocato e confesso che Loup Garoum che suppongo studi giurisprudenza pure lui, mi ha fatto venire dei dubbi sull'entità della quota disponibile rispetto alla legittima. Come ho detto a lui non mi risulta che la quota disponibile aumenti di genrazione in generazione fino a raggiungere addirittura il 50%. A questo punto non resta che affidarci a Hinzelmann: in un post ho letto che è avvocato, magari può mettere una parola definitiva sulla questione tecnica...

Riconosco i miei limiti. Però sulla questione morale non transigo: non rinuncerei mai a fare il CO con mio padre per paura di perdere una fetta di eredità!

Va bene l'accortezza nel mondo del lavoro, il kairos eccetera, ma se siamo al livello di accudire la nonnetta omofoba o il genitore razzista al solo scopo di spillargli più soldi al momento della loro morte, sperando che ci conceda oltre alla legittima anche la quota disponibile....veramente siamo al livello zero dell'autocoscienza e a un livello significativo di mancanza di dignità e moralità, IMHO

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Semplicemente non state inquadrando l'argomento sotto il

giusto profilo.

 

Il legislatore predeve che esista una successione necessaria

a favore di soggetti legati da rapporti di parentela più stretti

con il de cuius: il coniuge, i figli, i discendenti dei figli in loro mancanza,

gli ascendenti nel caso manchino sia i figli sia i discendenti.

 

Quali diversi interessi il legislatore intende contemperare?

 

Da un lato la libertà del testatore di disporre dei propri beni,

dall'altro l'interesse della famiglia.

 

In assenza di famiglia tutto è disponibile, in presenza di famiglia

ci sono dei limiti posti alla libertà individuale.

 

La morale che sottintende a questa soluzione è quindi familista

e prescinde dal comportamento, etico o non etico dei parenti nei

confronti del defunto ( valutazione che solo il testatore potrebbe

fare )

 

Che poi due fratelli essendo entrambi parenti siano trattati in

modo uguale nel caso di successione legale, ed abbiano entrambi

diritto ad una quota di legittima uguale, è ovvio ( la legge è uguale

per tutti )

 

Ma il legislatore non mira all'uguaglianza di trattamento, tanto è

vero che possono essere trattati in modo diverso ( ad uno solo

la quota di legittima, all'altro di più col testamento ) mira a tutelare

la famiglia ed il rapporto di parentela, al di là dell'etica per un

principio morale ideologico

 

Il resto non conta niente

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@@Loup-garou, evidentemente per te ci sono due morali diverse, diciamo così... Certo che se uno vuole accudire la nonna per beccarsi l'eredità può farlo e può andargli bene. Così come un omofobo può usare violenza contro un gay, e può andargli bene (anzi quasi sempre gli va benissimo). Questo non significa che abbia fatto una cosa giusta. Prendere consapevolezza di ciò significa avere una morale. Non credo che possano essercene altre.

Tu hai voluto parlare della questione sotto il profilo legale e non morale, ed è quello che ho fatto. Sei quindi pregato di non rompermi con la morale. L'omofobo può usare la violenza contro un gay ma sta commettendo reato. Mentre il nipote che viene premiato dalla nonna nell'eredità per essersi preso cura di lei è perfettamente legittimo dal punto di vista legale.

 

Per quanto riguarda la questione taecnica, mi fa un pochino ridere che tu dica che io non abbia capito il senso della tua obiezione, quando sono stato io il primo a metterla nella corretta visione giurisprudenziale, parlando di rappresentazione, cosa che poi tu hai dovuto candidamente ammettere, mentre prima parlavi erroneamente di "sostituzione".

Akinori, ma ci fai o ci sei?

Io ho sbagliato una parola del mio post (infatti non è che ho applicato l'istituto sbagliato, ho applicato quello giusto ma mi ricordavo male il nome). Mentre tu non hai fatto altro che dire castronerie dall'inizio alla fine, compresa quell'aberrazione del tuo primo post sull'uguale trattamento che presegui a difendere.

 

Adesso però la tua obiezione, grazie alla precisazione, si è chiarificata maggiormente. Non mi risulta però che la "quota disponibile" aumenti adel 50% in questo caso.

Continui a non capire la questione. Non è che la quota disponibile aumenta: è sempre stata la stessa!

Quando il figlio era in vita e il coniuge morto, la quota disponibile era metà dell'eredità, mentre metà spettava al figlio.

Quando il figlio muore, al suo posto subentrano i nipoti e la quota disponibile... rimane la metà. La metà del figlio infatti spetta per metà a un nipote e per metà all'altro. Hai capito adesso?

 

Il figlio legittimario, se non ha fratelli e coniuge o altri parenti importanti, eredita tutto! I due nipoti avevano diritto, legittimamente ciascuno al 50 % dell'eredità, in assenza di quote disponibili.

Il figlio legittimario eredita tutto solo in assenza di testamento. Siccome non è questo il caso, questa affermazione non c'entra nulla con quello di cui stiamo parlando.

Stiamo parlando di successione necessaria qui, non di successione legittima.

 

Uguale trattamento significa che ciascun figlio (o in questo caso nipote con diritto di rappresentazione)deve avere la sua quota di legittima, ma poi c'è il margine della quota disponibile di cui può usufruire il nipote preferito.

Akinori, se parli in una lingua solo a te conosciuta non so cosa farci. Avere diritto a "uguale trattamento" in italiano vuol dire avere diritto ad essere trattati nello stesso modo. Così non è.

Agli esami di giurisprudenza ti riprendono per terminologie molte meno incorrette di questa. La differenza è che io appena ho notato il mio errore ho chiesto subito scusa e ho corretto, tu imperversi a sostenere la tua tesi che non sta né in cielo né in terra. Se non stessimo parlando di altro, direi che lo trovo molto immorale.

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@Hinzelmann, questo è quello che ho cercato di far capire a Loup Garou, che "due fratelli essendo entrambi parenti siano trattati in modo uguale nel caso di successione legale, ed abbiano entrambi diritto ad una quota di legittima uguale, è ovvio ( la legge è uguale per tutti )"

.

Ma non mi sembra che la legge miri a tutelare la famiglia più della volontà del testatore. In quanto possessore dei beni, avrò pure il diritto a stabilire una quota da destinare a mio piacimento, no? Infatto la quota disponibile posso devolverla a chiunque, anche in benficenza, mi pare.

 

La morale entra in gioco non nell'ambito legislativo, ma nell'ambito dei rapporti interfamiliari. E' squallido accudire i parenti per secondi fini, ovvero per fini utilitaristici, non ti pare? E se un gay, anche in famiglia, dovesse ragionare in termini utilitaristici, per motivi poi biecamente venali (sperare di assicurarsi oltre alla legittima anche la quota disponibile), penso proprio che in Italia il CO con i genitori non lo si farebbe mai.

 

 

Ma la mia domanda era più tecnica. Ti risulta che la quota disponibile, passando di generazione in genrazione, come nel caso dell'eredità che passa dalla nonna a i nipoti per "rappresentazione", in assenza di altri "parenti importanti", possa aumentare fino al 50% , come sostiene Loup-Garou?

 

@Loup Garou, è inutile che ti sbatti e sposti la questione sul piano legale. Sei tu che la sposti, non io, che ho cercato subito di porre la questione morale, ben consapevole che il comportamento potesse essere anche legale. Non stiamo facendo un esame di giurisprudenza, quindi fa' poco il professorino, oltretutto laureato non sei tu e laureato non sono nemmeno io e anche se lo fossi non sto qui a prendere voti, con te poi :roll: Ci faccio o ci sono cosa? Io ho detto umilmente che dei dubbi li ho, su quanto ho appreso finora attraverso i miei studi, e per questo ho chiesto il parere di un avvocato vero che senz'altro è più esperto di noi, ovvero Hinzelmann.

Questo sul piano legale. Sul piano morale ribadisco che mi fa un poco schifo chi accudisce il parente solo per prendere più soldi alla sua morte, anche se il comportamento è perfettamente legale. Quindi? Per il fatto che non ci sia una legge sull'omofobia, un etero omofobo sarebbe moralmente legittimato a fare violenza sugli omosessuali? Anche se non c'è ancora una legge che preveda l'aggravante specifica, questa mancanza non è un passaporto morale per commettere violenza.

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La morale entra in gioco nella Ratio Legis.

 

Se il legislatore non avesse inteso tutelare la famiglia

contro la libertà individuale del testatore, semplicemente

non avrebbe creato la categoria degli eredi necessari

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Ok, mi sembra anche plausibile che la morale entri nella Ratio legis della giurisprudenza di un paese in cui, per influenza religiosa (cattolicesimo) si mira a tutelare la famiglia limitando la libertà individuale del testatore. Il mio discorso morale però esulava dalla Ratio Legis e si basava sulla semplice osservazione che non tutto quello che ti consente la legge è necessariamente morale e quindi giusto.

 

Ma la mia domanda tecnica era. è possibile che la quota disponibile aumenti fino al 50%, nel passaggio generazionale, in seguito al diritto di rappresentazione dei nipoti sui genitori morti rispetto alla nonna che fa da "testatrice" e non ha altri eredi?

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Di nuovo. Guarda che io non ho detto che la quota disponibile aumenta in questo caso, ma che rimane la stessa. Casomai sei tu che hai detto che essa diminuisce.

 

Non è che la quota disponibile aumenta: è sempre stata la stessa!

Quando il figlio era in vita e il coniuge morto, la quota disponibile era metà dell'eredità, mentre metà spettava al figlio.

Quando il figlio muore, al suo posto subentrano i nipoti e la quota disponibile... rimane la metà. La metà del figlio infatti spetta per metà a un nipote e per metà all'altro.

 

A parte che per risolvere la questione basta leggere il codice civile, che parla di figli e non di discendenti (un motivo ci sarà!), in quanto i discendenti sono legittimari in virtù della rappresentazione (che funziona come illustrato), ma poi basta rifletterci due secondi per capire che ti sbagli.

Immagina la situazione in cui la nonna avesse avuto due figli (F1 e F2), di cui uno morto (F2) che le ha lasciato due nipoti (N1 e N2). Secondo il tuo ragionamento, il fatto che F2 sia morto diminuirebbe la quota di legittima di F1 (che prima era 1/3), visto che adesso la deve spartire in parti uguali con N1 e N2 (e diventerebbe solo 2/9).

Anzi, ancora peggio, la stessa situazione si applicherebbe anche se F2 rinunciasse alla legittima. Quindi F2 potrebbe aumentare l'eredità che va a finire ai suoi figli rinunciando. Capisci l'assurdità?

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La quota disponibile, in una situazione "ideale", è in genere di un terzo (poniamo che un padre abbia due figli e la moglie sia morta prima: ai due figli spetta la divisione in parti eguali della legittima (i due terzi), mentre l'altro terzo fa parte della "quota disponibile".

Se la quota disponibile da un terzo passa a un mezzo, ovvero al 50%, essa è aumentata! mi sembra palese.

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