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Il Grande Fratello della Gelmini "Bullismo, telecamere in classe"


Jak

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ROMA - Sport, disciplina, ma soprattutto un giro di vite contro gli episodi di bullismo sempre più frequenti, e in certi casi anche violenti, che si ripetono nelle scuole italiane. In un'intervista al Giornale, il ministro dell'istruzione, Maria Stella Gelmini, detta l'agenda della riforma scolastica e si dice favorevole all'introduzione di telecamere all'interno della aule, con effetto dissuasivo rispetto agli episodi di violenza fra studenti.

 

"Favorevole", dunque, "anche se - dice il ministro - quella delle telecamere è una misura che non basta". Tuttavia, sono "un deterrente in più", e "gli istituti hanno l'autonomia di usare l'occhio elettronico". Ogni preside dunque potrebbe decidere di piazzare le telecamere nella propria scuola: il problema, precisa il ministro, "non sta in una telecamera in più o in meno, ma nell'esigenza di rimettere al centro lo studente, rivisto nella sua formazione a 360 gradi".

 

Il problema, osserva il ministro, "è che la famiglia è cambiata, così come la società: i giovani sono sempre più soli e c'è un definict di dialogo fra scuola e genitori. E' un trend che vogliamo cambiare".

 

Gelmini propone inoltre "meno ore al pc" per gli studenti e "più esercizio fisico, d'intesa con il Coni". Sul ritorno del voto in condotta, il ministro sottolinea che "ha già ridato autorevolezza a chi sta dietro alla cattedra".

 

Infine, nei confronti dell'Ue che l'ha criticata per aver dato troppo spazio all'inglese a scapito delle altre lingue straniere, il ministro risponde: "A Bruxelles mi piacerebbe vedere la stessa solerzia quando si tratta di difendere la lingua italiana".

(19 gennaio 2009)

 

 

Pensavo che l'diozia non raggiungesse tali livelli..  :gha:

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Quella delle telecamere è una proposta a dir poco oscena. Io credo che, in un mondo dove, come ha fatto notare il ministro, bambini e ragazzi tendono ad essere più soli, l'idea di rinchiuderli in un ambiente asettico, dominato da una disciplina stringente e guardato da occhi elettronici vada nella direzione opposta e quella desiderabile.

 

In particolare le videocamere mi sembra possano accentuare la distanza tra gli educatori e gli studenti: bene o male un insegnante è qualcuno che interagisce con gli alunni, che impone la disciplina necessaria ma offre anche un modello; l'occhio elettronico è invece un'entità atta unicamente a sorvegliare e punire, senza trasmettere nulla.

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Sinceramente telecamere a parte io non ci trovo nulla di disdicevole nell'articolo postato da Jak anzi mi trova piuttosto d'accordo..

sulle telecamere invece ho molto da ridire ma vero è che non dò la responsabilità di questo vergognoso trend in atto nelle scuole alla Gelmini, nel mio istituto ci sono nei corridoi da almeno 5 anni se non di più...

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Incredibile.. tralasciando il lato degli studenti su cui c'è poco da dire, pensate anche agli insegnanti: consapevoli di essere ripresi smetteranno di avere determinati atteggiamenti, di fare battute, di tenere lezioni in modi particolari ecc.

Al liceo il mio prof di italiano faceva delle lezioni interessantissime girovagando per la classe imitando questo e quello facendo battute su tutto e di più, col prof di filosofia e storia si stava sempre in piedi attorno alla sua cattedra a fare lezione o discutere di attualità.. in questo modo l'insegnante dovrà rivalutare ogni azione. Mah.

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In quanto ex-vittima di bullismo io personalmente ci trovo piu' lati positivi nel mettere telecamere nelle scuole che negativi.

 

Certo e' vero quanto detto da Yuichi nell'ultimo post e cioe' che i professori potrebbero sentirsi "condizionati" nel modo di fare lezione, ma e' anche vero che se le telecamere sono per evitare bullismo e violenza, allora non si dovrebbe stare a osservare aspetti collaterali come il modo di fare lezione di un professore. Anche perche' a quanto ne so le telecamere a circuito chiuso non hanno mica mai l'audio. Quindi non sarebbe sotto osservazione cio' che viene detto. Ma se ci sono episodi violenti, o di vandalismo, si potrebbero individuare.

 

Non credo di essere l'unica che ne ha patite di brutte ai tempi della scuola. Possibile che nessuno di voi abbia mai desiderato che ci fosse un "power that be" a scoprire quando vi tiravano i vocabolari o le sedie addosso? Che poi si sente di cose ben piu' gravi, come ragazzini che estorcono soldi ai compagni e gli chiedono "il pizzo", o che proprio attaccano il prossimo fisicamente. In quanto studenti o ex-studenti e magari un giorno genitori non vorreste che i vostri figli fossero protetti a scuola?

 

Io vivo in un posto dove il CCTV c'e' praticamente ovunque. A volte fa strano ma i risultati si vedono perche' tante cose funzionano meglio. Per dire una stronzata non esistono autobus o metropolitane vandalizzate.

Poi comunque resta il fatto che quella di "rimettere lo studente al centro" e' una stronzata bella e buona. Lo studente e' al centro pure troppo. Sono i professori che vanno ri-formati (nel senso educati nuovamente) e sono i genitori che devono ritrovare il midollo, che hanno tutti perso per strada nel corso degli ultimi 10 anni.

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Le telecamere in classe è una pessima idea.Chi dice che poi non si arriverebbe a controllare l'operato dei professori?Una sorta di censura!

Trovo allarmante anche la considerazione di rivalutare lo sport.E' vero,lo sport fa bene ma potrebbe diventare l'incubo di quei ragazzi che si trovano costretti a farlo.Ci sono persone portate per la vita sedentaria e persone portate alla vita sportiva,non si può costringere nessuno a fare nulla!

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Sì, certo, bella idea quella delle telecamere! Così quei discoli di studenti la smetteranno di farsi le canne a scuola o di fare lo sparticulo alle compagne. Però a questo punto proporrei di mettere anche qualche telecamera nei centri giovanili, nelle salette musica, in giro per le strade e pure sugli autobus(non sia mai che qualche ragazzaccio si metta a scrivere sulle sedie del mezzo pubblico).

E poi, già che ci siamo, si potrebbe proporre di riprendere le camerette dei ragazzini minorenni e di mandare i filmati direttamente al Vaticano per promuovere la moralità e dissuadere dal commettere atti impuri. Che ne dite? Lo proponiamo alla Gelmini?

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Guest Ickretta

Certo le telecamere, e che andiamo a capire questo fenomeno sociale? (questo come altri ovviamente...) nooooooo... quando mai! dialogare... oddio! ma che parola è! meglio il controllo! e la repressione (successiva che sempre ne deriva) è una cultura quella delle Germina... la sua e di questo governo (in generale è la cultura della sopraffazione, dell'ordine imposto!, delle regole solo per alcun*) il comprendere è qualcosa che si ritiene superfluo e anzi poco utile.

L'italiano della Germina, stendiamo trenta veli... io non lo parlo perfettamente ma almeno lo ammetto... ahahahah!!!

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"...nei centri giovanili, nelle salette musica, in giro per le strade e pure sugli autobus (non sia mai che qualche ragazzaccio si metta a scrivere sulle sedie del mezzo pubblico).

 

Tra 1 telecamera e 10.000 telecamera c'è un abisso, e non fare niente non è meglio di far qualcosa (anche se questo qualcosa un giorno potrà diventare "troppo", altrimenti come appena detto si rischia di non fare nulla o adottare soluzione che sono solo pagliativi).

 

Se c'è un'alternativa (non violenta) per diminuire il vandalismo nelle città così come nei paeselli sono pronto ad ascoltare. Dove abito io (piccolo paesello di cinquemila anime) c'erano problemi di vandalismo, scritte sulle mura delle case, scritte sulle pensiline e panchine, piccoli altri atti di vandalismo, hanno messo 9 telecamere e praticamente non succede piu' nulla. Se si vuole scrivere sui sedili di un autobus basta comprarsene uno; i cittadini, con le tasse pagano fino a 150.000 euro per l'acquisto di un autobus, e comprarlo per farlo imbrattare da gente che non può usare un pezzo di carta per scrivere "luca tvvvtttbbb by monellxxx88" anche no, la prima volta ti multo, la seconda ti inibisco l'accesso ai mezzi.

 

Tornando in topic, sono abbastanza favorevole alle telecamere nelle scuole , sia per un motivo di sicurezza prima di tutto che per motivi di vandalismo; per quanto riguarda il bullismo (come motivazione) sono relativamente daccordo, visto che gli insegnanti tendenzialmente se ne fregano e continuano la lezione.

Le telecamera a circuito chiuso è piu' unico che raro che abbiano l'audio, quindi non capisco perchè si parli di possibile censura; infine, quelle immagini possono essere utilizzate solo per i sopra citati motivi, al giorno d'oggi in Italia non si può licenziare nemmeno chi viene colto sul fatto o registrato mentre ruba, figuriamoci censurare un insegnante con una registrazione di una telecamera. Certo se poi l'insegnante si fuma un cannone in classe beh.. hai sbagliato mestiere, va a coltivare le patate (senza offesa per i coltivatori di patate).

 

Vogliono usare le telecamere nelle scuole per sospendere chi manda sms durante la lezione? anche se fosse? Una telecamera non è differente da un professore pagato per insegnare ed educare gli studenti, l'unica differenza sta nelle percentuali di sgamo. Bisogna sempre usare la tecnica del "dialogo"? così uno è libero di ascoltare e di continuare a fare quello che vuole? penso proprio che a volte il dialogo (come la violenza) siano proprio inutili.

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MA è pazza! Le telecamere? C'è già un autorita pubblica presente ed è l'insegnante se questa non è capace a tenere una classe cambiasse mestiere

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Guest Ickretta

Vogliono usare le telecamere nelle scuole per sospendere chi manda sms durante la lezione? anche se fosse? Una telecamera non è differente da un professore pagato per insegnare ed educare gli studenti, l'unica differenza sta nelle percentuali di sgamo. Bisogna sempre usare la tecnica del "dialogo"? così uno è libero di ascoltare e di continuare a fare quello che vuole? penso proprio che a volte il dialogo (come la violenza) siano proprio inutili.

 

La telecamera è violenza (basta su un principio di controllo appunto, ma noi domandiamocelo anche tra noi, parliamo per capire cosa accade nei cervelli di chi ci discrimina, certo qualcuna/o lo fa, ma in generale ci condanniamo l'un l'altr*, ho preso ad esempio noi, ma potrei parlare dui quando misero le telecamere per controllare le prostitute, beh si sono spostate, e poi quando escono da scuola, repressi vanno a stuprare la prima donna per strada perchè a scuola sono controllati (e magari vengono pure difesi dai genitori) ho applicato la foto di Don Milani per dire che se non si conosce un fenomeno reprimere porta solo ai totalitarismi, beh vorrei scamparne visto che siamo già super controllat*, perchè la libertà non ha prezzo, non sarebbe consigliabile alla Germina di adottare misure che siano di recupero, ovvero per tutto l'anno chi picchia il compagno di classe omosessuale (tanto per fare un esempio) dopo sia costretto a lavorare con un associazione per i diritti del mondo GLBTQ per capire che non siamo mostri secondo voi smetterebbero? si, i dati ci dicono di si, e così si sviluppa la conoscenza perchè l'ignoranza è lo strumento del potere, e le telecamere pure!

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Il problema è sempre lo stesso. Si cerca di spegnere il fuoco col fuoco. Se è vero che adesso come adesso i casi di bullismo sono in aumento(o almeno è quello che ci dicono, ricordo che avere un popolo insicuro è la prima cosa che ricerca chi vuole imporre il proprio controllo su di esso), credete sia giusto adottare la seguente logica: tu causi sofferenza al prossimo e io ne causo a te con misure repressive della tua libertà?

Credete che un ragionamento del genere possa portare ordine?

No. Posso capire che la logica della paura e della legge del più forte possa essere adottata da gente troppo accecata dagli schemi che ci impone la società, ma non da chi ha dovuto per forza vedere la scelleratezza di questi schemi perchè non ne rientra(ossia tutti voi nel forum, o quasi).

Limitare la libertà porta solo ad interiorizzare la rabbia e la frustrazione. Porta le persone ad essere più propense a una logica guerrafondaia per poter sfogare la propria insoddisfazione in questo modo. Porta le persone a discriminare il prossimo ancora più ferocemente, a ricercare il diverso per castigarlo della propria infelicità. Porta a ripristinare la pena di morte. Non prendete queste cose come lontane anni luce da noi. Perchè questo è un disegno mondiale, ne sono convinto, e dentro di noi c'è così tanto odio che non è difficile sentire le persone gridare alla pena capitale quando sentono parlare al tg di qualche crimine efferato.

Io credo che l'unica soluzione all'odio sia l'amore, non il controllo. Se si mostra ai ragazzi che il male dell'altro non è ciò che vogliono davvero, che si può vivere in pace con gli altri rispettandone le diversità, il gioco è fatto. Non è impossibile. Solo che dobbiamo cominciare noi, in prima persona, a farlo; rispondendo con un sorriso alle provocazioni, cercando di aiutare il prossimo e spiegando ai ragazzi che tutto questo può cambiare in meglio, se solo lo vogliamo. Mostrando che prima di tutto siamo noi a dover decidere delle nostre azioni, e che non sono le azioni degli altri(nè quelle positive, nè quelle negative) a determinare le nostre.

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Non sono per niente d'accordo, come con tutti gli altri provvedimaneti della Gelmini!

La scuola dovrebbe essere un luogo piacevole, non un carcere o tantomeno un Grande Fratello dove si è controllati giorno e notte e questo, insieme a altre cose, dà luogo a crisi emotive profonde, quasi isteriche.

No,no. La scuola dovrebbe insegnare a essere liberi. Tanto il bullo se non usa violenza a scuola, in un luogo controllato da telecamere, la usa appena usciti fuori!

Il problema sta nel "curare" il bullo, nell'insegnargli il rispetto e a stare con gli altri. E non serve chissà quale psicologo o medico: basterebbe un gruppo di professori che non siano però sottopagati, e poco preparati, non nella loro materia, ma in "psicologia".

Io credo che i professori soprattutto delle scuole medie e superiori, abbiano un ruolo importantissimo. Non li si può trattare come vengono di fatto trattati. Hanno bisogno di avere solide conoscenze anche in "psicologia": non basta insegnare una materia, ma saperla trasmettere e dare allo studio un senso. E soprattutto insegnare la capacità di stare in una comunità, poter capire i dolori degli adolescenti, le loro inscurezze e essere in grado di gestirle in armonia.

Sembra stupido dirlo, ma in una civiltà gli insegnanti hanno un ruolo fondamentale per l'educazione alla vita. Pare che ce ne siamo tutti dimenticati. E ricorriamo alle "telecamere" piuttosto che a dare l'opportunità ai prof di essere più preparati e di lavorare nelle condizioni (anche economiche) ottimali. I tempi sono cambiati: a scuola non vanno più i figli della ricca borghesia che vogliono, forse devono, studiare. Le scuole sono come degli ostelli, togliendoci i licei, dove si ritrovano ragazzi spesso complicati, problematici, violenti. Un prof, quando questi ragazzi sono tanti, come fa a gestirli, a tenere a bada una classe? Lui ha studiato per trasmettere dei contenuti, non per gestire le tensioni altrui. Magari lo farà, ci riuscirà, ma in modo sbagliato. Sarebbe complicato anche per uno psicologo, figuriamoci! Ecco perchè le selezioni per andare a insegnare devono essere più dure: non possiamo accontentarci di avere come prof persone che non hanno niente di meglio da fare! Ma gente motivata, che sa la propria materia, ma soprattutto, che sia psicologa.

Le telecamere solo una finta risoluzione, troppo superficiale per questo problema. E poi pur infliggendo una punizione al bullo, il problema non si risolve, perchè lui continuerà cmq a fare ciò che ha sempre fatto, anzi, forse, con un'intensità maggiore, perchè incattivito.

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Guest Ickretta

Limitare la libertà porta solo ad interiorizzare la rabbia e la frustrazione. Porta le persone ad essere più propense a una logica guerrafondaia per poter sfogare la propria insoddisfazione in questo modo.

Esattamente quello che intendevo, hai usato le parole giuste (che io non trovavo).

Sono completamente d'accordo con questo tuo pensiero.

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Contro il bullismo ci vuole educazione al rispetto per gli altri,  e un bel 5 in condotta ai bulli recidivi (i quali poi filmano su youtube le loro "prodezze", rendendo le telecamere assolutamente superflue)

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