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ROTONDI(DC). UNA LEGGE ANCHE PER LE COPPIE GAY


sugar85

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Una proposta di legge sulle unioni civili: e' la "sorpresa" che stanno preparando Gianfranco Rotondi e Renato Brunetta.

 

Lo rivela in una intervista al Tempo il ministro per l'Attuazione del programma, chiarendo che "il governo sara' tenuto fuori da questa iniziativa. Sara' un progetto di legge a firma mia e di Brunetta". Rotondi spiega che, anche se la materia non riguarda il programma dell'esecutivo, "c'e' da legiferare in ordine a un fenomeno che non e' marginale e che riguarda le persone che a vario titolo convivono senza essere sposati. Spesso indipendentemente dal fatto sessuale". Rotondi e Brunetta pensano dunque a tutele come "l'assistenza in caso di malattia, la successione, i diritti relativi all'alloggio, insomma tutti i diritti che rendono il convivente prioritario rispetto ai parenti e che per ora non esistono. E ci occuperemo anche delle coppie gay".

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Il fatto che due esponenti del centro destra presentino una legge sulle unioni civili non è una novità la proposta Rivolta è rimasta famosa 2 legislature fà. La vera notizia è che siano 2 ministri del governo a farla e forse è per questo che forse non verrà mai fatta (non lo permetteranno).

 

Mi auguro cmq che vada in porto anche per le pesanti ripercursioni che avrà sul PD visto che forse si deciderà a far fuori Binetti&Co e tornare un partito laico e quindi... votabile  :look:

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Chissà, rimango scettico...questi sono gli stessi che alla proposta dei DiCo si sono fatti uscire le corna in fronte  :ok:

Magari ci saranno dei miglioramenti, magari, come dice Sugar85, questo aiuterà il PD a rendersi conto della sua ormai proverbiale immobilità...

 

Attendiamo  :asd: potrebbero anche stupirci  :look: ( non credo a quello che ho detto...)

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Personalmente considero più serio Brunetta che molti degli idoli del popolo gay. Tra l'altro anche Rotondi nelle sue posizioni sui gay è sempre stato molto molto più chiaro di Veltroni and co. (in questo caso alla chiarezza si accompagna una apertura che a sinistra non è così scontata) Certo che le leggi non si votano in due e se il governo si opporrà sarà inutile. Comunque sono insolitamente ottimista.

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Guest leduetorri91

Quello che ho sempre pensato si sta avverando...ogni medioevo ha una sua fine!!! è inutile che chi ha paura del cambiamento alzi le barricate in proprio difesa, tanto la società si evolve e va avanti, e il cambiamento è ineluttabile, e questo può essere già un ottimo inizio....governo premettendo.... :D :)

 

mi scusa la lunga premessa storico-filosofica-esistenziale.... :look: 

 

:asd::ok:

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Bisognerà vedere se dalle parole si passerà ai fatti... soprattutto quando occorreranno i voti favorevoli della Lega per appoggiare qualsiasi provvedimento del genere..  :awk:

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Più che i voti della lega, che non arriveranno, sono curioso di vedere se arriveranno quelli del pd. Se non arrivassero, beh, direi che si chiuderebbe un cerchio e probabilmente ogni minima speranza. Nessuna coalizione in italia ha strutturalmente la capacità di fare la benchè minima modifica sull'argomento, quindi una proposta non del governo ma che raccolta una maggioranza (mi augurerei anche schiacciante) trasversale è l'unica piccola speranza.

 

Se il pd non votasse nemmeno questi piccoli ma importanti diritti dimostrebbe solo una volta di più di essere un partito senza nè capo nè coda.

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Piccolo Update

 

http://www.gaynews.it/view.php?ID=79048

 

  Il ministro per l'Attuazione del programma: non impegniamo il governo. «Ci occupiamo anche di coppie gay»

 

MILANO - Il nome è ancora top secret. Ma che si chiamino Dico, Pacs o Cus, come nei vecchi ddl, poco importa, almeno per il momento. La notizia che due ministri del governo in carica, Renato Brunetta e Gianfranco Rotondi, stiano lavorando a una proposta di legge sulle unioni civili ha l'effetto di un masso lanciato nello stagno. Nel giorno in cui Silvio Berlusconi incontra il Rotondi anticipa a Il Tempo il progetto che riguarderà tutte le coppie non legate da vincolo di matrimonio, anche quelle gay.

 

 

 

GOVERNO - Un'iniziativa personale, non una proposta di governo, perché, spiega il titolare dell'Attuazione del programma, «le unioni civili non fanno parte del programma di governo e non saranno realizzate da questo esecutivo». Ma per Rotondi c'è «da legiferare in ordine a un fenomeno che non è marginale e che riguarda le persone che a vario titolo convivono». Renato Brunetta, da Cernobbio, per ora non parla. Rotondi anticipa le linee generali come «l'assistenza in caso di malattia, la successione, i diritti relativi all'alloggio, insomma tutti i diritti che rendono il convivente prioritario rispetto ai parenti e che per ora non esistono ». E ribadisce: «Ci occupiamo anche delle coppie gay».

 

 

 

COMMENTI - È cauto Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay: «Registriamo che nel centrodestra si avvia un confronto per noi positivo, speriamo non ci siano discussioni ideologiche». Anna Paola Concia, deputata pd, si augura che «non resti solo un annuncio». Perplesso Alessandro Zan, il consigliere comunale dei Pacs di Padova: «Strano: il ministro delle Pari opportunità di questo governo aveva chiuso ogni discussione». Gustav Hofer e Luca Ragazzi, registi di Improvvisamente l'inverno scorso, sui Dico, chiedono «una legge bipartisan». «Un segno di maturità politica e civile», dice Benedetto Della Vedova, del Pdl; l'udc Maurizio Ronconi dissente: «Le coppie di fatto non potranno mai rivendicare i diritti delle famiglie tradizionali perché non hanno avuto il coraggio di assumere gli stessi doveri»

 

E dato che il Papa non entra mai in gamba tesa nella politica italiana registro, puntuale come un orologio svizzero, l'intervento di Josephine

 

http://www.gaynews.it/view.php?ID=79045

 

CAGLIARI, 7 SET - La famiglia, intesa come matrimonio tra uomo e donna, puo' essere una sola: ma oggi, e' tornato a denunciare il Papa incontrando stasera decine di migliaia di giovani a Cagliari, ''non e' piu' cosi''', perche' ''domina una mentalita' diversa''.

 

''Sono ammesse - si e' lamentato - altre forme di convivenza: a volte viene usato il termine famiglia per unioni che, in realta', famiglia non sono''.

 

''Sopratutto - si e' rammaricato - si e' molto ridotta la capacita' dei coniugi di difendere l'unita' del nucleo familiare a costo anche di grandi sacrifici''.

 

''Riappropriatevi, cari giovani - ha incitato - del valore della famiglia; amatela - ha insistito - non solo per tradizione, ma per una scelta matura e consapevole''.

 

---

 

L'intervento di Franco Grillini

 

La nostalgia dell'attuale pontefice per le società tradizionaliste esprime chiaramente un'idea arcaica, anacronistica e desueta dell'istituzione familiare.

 

 

 

Oggi la realtà è profondamente cambiata, ed è il papa stesso a riconoscerlo, quando dice che “nei fatti domina una mentalità diversa” e che oggi “sono ammesse altre forme di convivenza”.

 

 

 

Dopo aver preso atto che le famiglie diverse da quelle tradizionali esistono eccome, Benedetto XVI contesta l'uso della parola famiglia per le coppie gay, sostenendo che “famiglie non sono”.

 

 

 

Il papa sbaglia perché applica ai mutamenti familiari l'“etica dei principi” e non l'“etica della responsabilità” che implica la presa d'atto dei cambiamenti intervenuti nel frattempo nelle relazioni tra individui.

 

 

 

Si è passati cioè dalla famiglia “per forza”, intesa come destino ineluttabile di ogni individuo, alla famiglia “per scelta” nella quale ogni persona costruisce il nucleo familiare in base a criteri come l'amore, la soddisfazione sessuale, la compatibilità di carattere e l'affetto e non soltanto perché la famiglia è imposta dalla tradizione.

 

 

 

Da questo punto di vista sarebbe bene che anche il Vaticano prendesse atto dei dati Istat che ci dicono che ogni anno ormai sono di più le convivenze dei matrimoni celebrati.

 

 

 

È necessario quindi che un Parlamento autonomo dalle religioni fosse finalmente in grado di prendere atto del profondo mutamento in campo familiare, e di adeguare la legislazione italiana a ciò che esiste già in quasi tutti i paesi europei che riconoscono diritti a tutte le forme familiari, omosessuali compresi, senza discriminazione alcuna.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

On. Franco Grillini

 

 

 

Presidente Gaynet, Associazione d'informazione gay

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