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Mia lettera a Severgnini, sua risposta, mio commento


Cosgrove

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I neonazi contro i «diversi»

 

Caro Severgnini,

i criminali neonazisti che a Verona hanno ucciso un ragazzo erano a caccia di persone «diverse» da loro da malmenare. E' la nefasta cultura dei Gentilini, dei Ciarrapico, degli intolleranti di Forza Nuova che genera questi criminali. Sappiano Rauti, Fiore, Alemanno, che sono moralmente CORRESPONSABILI delle azioni di questa feccia; e così chiunque, anche nelle chiese, nelle moschee, nei centri sociali sparge intolleranza e desiderio di violenza contro chi non condivide le proprie idee o è semplicemente diverso per sesso, etnia, razza, lingua, religione, orientamento sessuale, o anche perché disabile, occhialuto, calvo o con i capelli lunghi. Occorre educare fin da bambini al rispetto per chi è diverso, alla tolleranza per chi non è come noi, a capire che gli unici da non tollerare sono gli intolleranti, i violenti, chiunque crede di avere il diritto di discriminare e uccidere chi non è come lui.

 

RISPOSTA DI SEVERGNINI:

Angelo Ventura, angeloventura@iol.itPubblico, per mostrare i guasti che può provocare una legittima indignazione. Ma non sono d'accordo. I criminali neonazi sono figli della propria follia disumana. Alemanno non è Ciarrapico, e Ciarrapico non è Gentilini, e nessuno di loro c'entra nulla con quanto è accaduto. Se non partiano di qui, confondiamo solo le acque. I violenti per gioco, i fanatici nel tempo libero, sono un orrore con cui dobbiamo fare i conti. A Verona erano neonazisti, certo. Spesso - dovunque - sono imparentati col calcio. Con la scusa di tifare Napoli, una branco motorizzato ha assaltato domenica un pullman di tifosi romanisti diretto a Genova. In aprile è toccato ai «tifosi» (virgolette) del Parma: hanno assaltato un autobus di juventini, e ci è scappato il morto. Giorni fa un ragazzo è stato ucciso con una coltellata fuori da una discoteca, dopo una banale discussione. Ogni giorno ce n'è una. Orrori in fotocopia, ormai.

La colpa è della politica, del calcio, delle discoteche? No. Ognuno di questi ambienti ha le sue colpe, ma non quella di indurre alla ferocia. La ferocia è figlia della stupidità, e la stupidità, unita alla noia e all'alcol (o alla droga), produce mostri. Dalla Sardegna al Veneto, da Perugia a Roma, da Torino a Catania: l'Italia sta conoscendo i cascami di Arancia Meccanica, dopo aver evitato il prodotto originale. Quarant'anni dopo: ma il veleno è quello. Il violento s'annoia, e sogna scariche di adrenalina. Non ci sono più le guerre (per fortuna), e cerca altre occasioni. Vuole sentirsi speciale, anticonformista, ribelle - quand'è soltanto un povero sfigato. Norme chiare, polizia presente, processi veloci, punizioni certe: servono, ma non bastano. Dobbiamo visitare la palude dove nascono i mostri, e prosciugarla. Torneremo turbati, ma è un viaggio che dobbiamo fare.

 

MIO COMMENTO:

Da Valeria Zacchei ho avuto una e-mail in risposta alla lettera di Severgnini

Queste sono parole!

"Troppo facile sminuire i riferimenti culturali di quegli animali di verona,

ben chiari, invece, a chi voglia vedere a fondo.

i riferimenti alla violenza, all'aggressione, al razzismo

(ma lo ricordi storace che faceva la colletta per comperare stampelle a rita levi montalcini?),

sono connaturati nella destra estrema. di più, sono un elemento di esaltazione individuale e collettiva.

L'unica differenza tra i politici che citi e gli assassini di nicola, è che questi sono giovani e analfabeti al punto di mettere in pratica quel che troppe volte, a destra, si dice e basta.

io sono tremendamente dispiaciuta e scossa da quel che è successo. e indignata, almeno quento te".

 

Che differenza con le generiche e vaghe, pavide parole di Severgnini, che nemmeno riconosce il potere di certe parole, che si è dimenticato gli anni di piombo, che cita implicitamente (ah, se ci fosse stato lui al posto di Montanelli, probabilmente Beppe  di certo non avrebbe fondato "Il Giornale" Ah, Montanelli, che discepolo hai avuto in Beppe  Severgnini!).

caro Beppe, sappi questo: LE PAROLE SONO PIETRE. A furia di ripetere certe espressioni e parole, Negri, Sofri e altri di estrema sinistra indussero decine di giovani a scegliere la violenza e il terrorismo. A destra. rauti e compari fecero la stessa cosa.

"La politica ha le sue colpe, ma non quello di indurre ferocia" Ma davvero?? Ma sei rimbambito? Anche quando la politica estremista e fanatica non la "induce", la ferocia, le da dei pretesti per  scatenarsi, infiammando gli animi e indicando il "nemico" da colpire. Bossi che parla di fucili, le stampelle per la Montalcini, e analoghe espressioni da parte degli estremisti di sinistra Caruso e Casarini. No, la politica, quando usa certe parole, NON è innocente, Beppe.

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Scusami ma non si capisce dove finisca la tua lettera e dove parta e termini la sua risposta,potresti modificare a favore di maggior chiarezza?

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Oggi avevo letto questa lettera sul corriere.it e relativa risposta e mi pareva uno stile conosciuto, ora capisco ^^

 

Devo dire che sono d'accordo con te. Severgnini si maschera, non va a fondo della questione. Questi suoi commenti fanno il paio con quelli sui fucili di Bossi, dove afferma si tratta solo di parole, perchè comunque Bossi sa bene che nessuno lo seguirebbe, quindi restano espressioni colorite o poco più.

 

Devo personalmente ancora capire il perchè di questo atteggiamento morbido di Severgnini. Anche se temo sia semplicemente la linea editoriale del corriere della sera. Dopo manipulite si diceva "tutti colpevoli nessun colpevole", ora sembra quasi che tutto sia indipendente dai partiti a leggere certi giornalisti.

 

Bye

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FreeSpiritRis

Io invece lo trovo lineare come discorso.

Invece nella tua risposta e commento extra sul forum vedo una voglia non mascherata di attaccare "il nemico" sempre e comunque. Mi sbaglierò ma ho questa impressione.  :love:

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Impressione forse non errarta...

Purtroppo certe mentalità, ceri modi di insukltare, riflettono tutto un sistema di marci pregiudizi razzisti. Gente che è convinta che solo mettendo sotto e umilianmdo chi non condivide i loro miserabili valori maschilisti, omofobi e bigotti può credere di valere qualcosa. A quei vigliacchi dirò sempre cosa penso di loro. A quei bastardi convinti che tu non sei niente perchè non sei macho, figo e  violento come loro. a loro dirè sempre che grandi sacchi di monnezza sono.

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L'ho letta anch'io sul Corriere Magazine mi pare, può essere? Cmq condivido quello che hai scritto, Severgnini ha risposto in modo troppo politically correct...  :rotfl:

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  • 1 month later...

io mi trovo più in accordo col severgnini,nonostante non sia un personaggio che amo notevolmente:

le azioni di una persona non sono mai totalmente imputabili ad un ideale propugnato da più parti ed anche se in parte lo fossero ciò che importa è il filtro mentale che adoperiamo sui vari messaggi che il mondo ci manda.

La principale colpevole della barbarie di Verona non è l'attività politica delle destra ma la volgare stupidità di 5bestie talmente intorpidite dalle proprie vite banali da trovara nella violenza l'ultimo stimolo che possa dargli piacere

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Mi dispiace contraddirti, Athesis, ma negare la connessione dell'atto dei cinque miei imbecilli concittadini con la politica della destra sarebbe coprirsi gli occhi stupida ostinazione. Per chi non lo sapesse, il sindaco di Verona Flavio Tosi (che rivendico con orgoglio di NON aver votato, al contrario del 66 % dei veronesi) da anni segue da vicino con finanziamenti e cordiale solidarieta` le azioni dei gruppi politici di estrema destra, troppo spesso protagonisti a Verona e provincia di episodi di impunite mostruosita`.

Questi episodi sono all'ordine del giorno sotto gli occhi indolenti e malcelatamente compiaciuti della "Verona bene". Non e` un mistero che Tosi abbia fatto visita a giovani neonazisti in carcere per violenze di questo genere, che abbia sfilato in prima fila con Forza Nuova e che cali sempre un velo di silenzio sulle aggressioni di estremisti.

 

No, non si tratta di un caso isolato. Il tentativo di limitare le colpe ai "ragazzacci" non solo e` goffo e patetico, ma e` ipocrita, criminale e complice degli stessi delinquenti. Per chi non ci credesse, pubblico una scarna lista di aggressioni a verona dal 2001.

 

Maggio 2001: un gruppo di giovani di estrema destra aggredisce a Porta Leoni alcuni militanti di sinistra e del circolo Pink impegnati in un banchetto informativo. Tre degli aggressori vengono condannati nel 2005.

 

Gennaio 2003: un gruppo di esponenti di Forza Nuova entra negli studi dell'emittente televisiva Telenuovo dove si sta svolgendo un dibattito che vede, tra gli altri, la presenza dell'esponente musulmano Adel Smith. I militanti di Forza Nuova, in diretta TV, aggrediscono Smith e un suo collaboratore.

 

Gennaio 2004: un gruppo di estremisti di destra fa irruzione nell'osteria "Ai preti" nel quartiere di Veronetta, frequentata da giovani di sinistra, aggredendo i presenti.

 

Settembre 2004: di fronte ad un bar nei pressi dello stadio, poco prima di una partita, un appartenente alla tifoseria dell'Hellas Verona insulta ("Negro di merda!") un ragazzo di origine senegalese di passaggio. Il ragazzo di ferma a chiedere ragione dell'insulto e per tutta risposta riceve dal personaggio un boccale di birra in faccia, che gli procura una profonda e indelebile cicatrice sul volto.

 

Luglio 2005: cinque simpatizzanti (tra cui tre ragazze, una delle quali minorenne) del csoa La Chimica vengono aggrediti presso Volto San Luca da una trentina di estremisti di destra. Dagli insulti si passa immediatamente all'aggressione fisica, la loro automobile viene devastata a forza di calci e pugni. I cinque vengono tirati giù dall'auto di peso e colpiti ripetutamente con spranghe, tirapugni e coltelli. Il bilancio è gravissimo: mascella fratturata, oltre 150 punti di sutura, ematomi e tagli su tutto il corpo. Vengono fermate cinque persone, subito difese e "coperte" dai loro partiti di provenienza (Forza Nuova e Fiamma Tricolore).

 

Agosto 2005: tentativo di incendio del csoa La Chimica in Piazza Zagata. Le fiamme vengono domate dai pompieri prima che intacchino la struttura dell'edificio.

 

Gennaio 2006: all'uscita di un concerto di Massimo Bubola presso il teatro Filarmonico un attivista del csoa La Chimica viene riconosciuto da un gruppo di cinque fascisti e aggredito con calci e tirapugni, anche una volta caduto a terra. Due giorni prima una bottiglia incendiaria era stata lanciata contro il csoa La Chimica.

 

Giugno 2006: La Corte di Cassazione conferma le condanne nei confronti di quattro skin veronesi di estrema destra per violenza aggravata dal razzismo. Si erano resi responsabili di un pestaggio contro militanti antirazzisti nel 1996.

 

Estate 2006: varie bottiglie incendiarie, sassi e molotov lanciati ripetutamente contro la sede del csoa La Chimica.

 

Novembre 2006: tre persone (tra cui una ragazza) sulla strada di ritorno verso casa dopo aver passato la serata al csoa La Chimica vengono fermate e massacrate di calci, pugni e sprangate da una squadraccia di ronda. Nasi rotti, dreadlocks tirati e piearcing strappati. Nella stessa serata una ragazza e il fidanzato vengono malmenati (labbro spaccato) in Piazza Erbe in quanto Verona sarebbe "una città si classe " : per gli aggressori era indecoroso che i due ragazzi si fossero seduti per terra nel salotto buono della città. Contemporaneamente, si apprende di un'altra aggressione svoltasi sul Lago di Garda: quattro ragazzi, giovanissimi punk in parte ancora minorenni, vengono aggrediti da venti fascisti con mazze di ferro e tirapugni, subendo gravi lesioni e lacerazioni alle orecchie, da cui erano stati strappati degli orecchini. Pochi giorni prima, in centro a Verona, un'altro giovane punk simpatizzante dell'area anarchica era stato aggredito a colpi di casco in testa. Subito prima i suoi aggressori gli avevano chiesto delle sigarette.

 

Giugno 2007: la Digos di Verona annuncia la perquisizione di una ventina di abitazioni di personaggi legati all'estrema destra, autori di una lunga serie di aggressioni e pestaggi avvenuti in centro città dal marzo 2006 al giugno 2007 nei confronti di cosiddetti "diversi". I loro obiettivi si scoprono così essere semplicemente persone vestite in maniera alternativa, ma anche mangiatori di kebab o semplicemente persone coi capelli troppo lunghi. La cosa inquiestante è che tra queste persone, oltre ai soliti noti, ci sono tre degli accoltellatori di Volto San Luca (2005) e due che poi si macchieranno dell'omicidio di Nicola Tommasoli.

 

Settembre 2007: alcuni appartenenti alla sinistra antagonista vanno a bere un aperitivo in Piazza Erbe. Evidentemente la loro presenza rovina la festa a qualcuno che pensa bene di allontanarli, prima gridando insulti e minacce e poi passando alle vie di fatto con calci, pugni (anche qui labbra spaccate e zigomi gonfi) e magliette strappate. La cosa più inquietante è l'applauso generalizzato della Verona bene che assiste divertita alla scena: le "zecche" devono essere allontanate dal centro città, la loro presenza non è gradita.

 

Novembre 2007: un militante del csoa La Chimica viene riconosciuto da alcuni picchiatori fuori da un bar a Veronetta. Dagli insulti si passa rapidamente alle vie di fatto e il ragazzo viene ripetutamente colpito assieme ai suoi compagni accorsi a difenderlo. Un aggressore si accanisce sul suo occhio destro con calci e pugni. Dovrà essere operato d'urgenza per non perdere completamente la vista, ma subirà comunque lesioni permanenti.

 

Dicembre 2007: in centro vengono aggrediti tre para' perchè accusati di essere dei "terroni" dai soliti difensori della "veronesità", della quale il sindaco Tosi si fa portavoce. Emergono due cose inquietanti. La prima è che l'aggressione avviene ad opera di militanti di estrema destra che avevano appena partecipato (poco più di tre ore prima) ad una manifestazione indetta dal Veneto Fronte Skinhead e da Fiamma Tricolore contro la violenza; a questa manifestazione aveva partecipato in prima fila anche il sindaco Flavio Tosi. La seconda è che i fermati, per tale aggressione sono gli stessi autori dell'aggressione al militante del csoa La Chimica aggredito un mese prima a Veronetta.

 

Marzo 2008: un ragazzo di colore è in un bar della Valpolicella con gli amici. Tutto il bar sta cantando canzoni da stadio dell'Hellas Verona. Il ragazzo, con gli amici, si unisce ai cori. Ma il fatto di essere "negro" probabilmente infastidisce più di qualcuno. Nemmeno il tempo di apostrofarlo con i soliti epiteti, e la furia dei "butei" si accanisce sul ragazzino. Violenta a tale punto che il ragazzino è tutt'ora in sedia a rotelle e non riesce a camminare a causa delle lesioni subite. Agghiacciante l'omertà dei clienti e del gestore, tanto che la madre ha dovuto scrivere un accurato appello sulle colonne di un settimanale locale chiedendo a chi avesse visto qualcosa di farsi avanti.

 

Aprile 2008: al pub Time out, in pieno centro, uscire per un attimo può essere molto pericoloso. Un ragazzo dall'aspetto "alternativo" è con i suoi amici per una serata in compagnia. Esce per fumare una sigaretta, passa un gruppo di cinque/sei persone: è sufficiente uno sguardo per decidere che il ragazzo non è adatto al centro città. Un pugno diretto in faccia gli fa saltare tre denti e gli procura un taglio dall'occhio alla guancia.

 

Maggio 2008: l'epilogo più triste e quanto mai annunciato. Nicola Tommasoli sta passeggiando in centro con gli amici. E' un ragazzo qualsiasi. Ha solo i capelli lunghi e i jeans strappati. Basta questo per scatenare la furia omicida di cinque estremisti di destra, non militanti politici ma persone che, ormai da tempo, si sono nutrite di odio per il "diverso". Da subito, infatti, emerge che due dei cinque erano stati indagati per precedenti pestaggi e facevano parte di quelle bande che sistematicamente "pattugliano" il centro per ripulirlo da chi non è adatto ad una "città di classe". Uno di loro è risultato candidato nelle liste di Forza Nuova nelle scorse elezioni amministrative. Nella macchina usata per la fuga sono state rinvenute copie del programma elettorale di Forza Nuova.

 

Si tratta di un elenco incompleto, l'originale ne conteneva molti di piu`, ma era esso stesso incompleto, e molti miei amici sono stati vittime di simili violenze senza che nessuno muovesse un dito. All'incredibile serie di pestaggi, intimidazioni, incendi e violenze di firma neofascista che da molti anni si sono susseguiti a Verona, si può infine aggiungere il numero allucinante di violenze e assassinii avvenuti in questo territorio a danno di prostitute e immigrate.

 

E AVETE IL CORAGGIO DI DIRE CHE E` UN CASO ISOLATO? VERGOGNA!

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