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L'ultima "viscata": pubblicate on-line le dichiarazione dei redditi dei cittadini


GabrieL

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é stata subito ribattezzata così quella che rappresenta la vendetta del vice-ministro uscente Visco ai danni degli italiani rei di non avere riconfermato il suo governo.

La vicenda ha dell'incredibile.

Il vice-ministro di un governo ormai fantasma, delegittimato ed esautorato, ha espressamente autorizzato l'Agenzia delle Entrate a pubblicare su internet tutti i dati relativi ai contribuenti italiani : nome,  cognome, indirizzi, redditi; tutto questo in pasto a chiunque, criminalità organizzata compresa, che ha avuto modo di verificare potenziali obiettivi di futuri sequestri di persona, estorsioni e chi più ne ha più ne metta.

Trasparenza? lotta all'evasione?

Frottole.

Questi dati sono a disposizione del Fisco che può verificarli in qualsiasi momento.

La trasparenza è sì necessaria, ma fra Stato e contribuente.

Questa è solo una sorta di gogna mediatica.

Le dichiarazioni rese da Visco in merito lasciano sconcertati.

"E' un fatto di trasparenza, di democrazia, non vedo problemi: c'è in tutto il mondo, basta vedere qualsiasi telefilm americano" avrebbe dichiarato.

"BASTA VEDERE QUALSIASI TELEFILM AMERICANO".....

Ci sarebbe da ridere se non ci fosse in realtà  da piangere.

In realtà si é trattato di un atto non solo estremamente scorretto, ma anche, cosa ben più grave, in aperta violazione delle norme di legge in materia che consentono sì di poter consultare presso i Comuni i dati relativi ai contribuenti, ma solo previa identificazione.

La pubblicazione su internet invece consente l'accesso anonimo ed indiscriminato agli stessi dati a quisque de populo, anche al più malintenzionato; ma vi é di più, perchè pubblicando su internet si é di fatto permesso di scaricare e conservare questi dati a chiunque; e non solo, perchè internet per la sua stessa natura di fatto consente la perpetuazione di tali dati in automatico  (attraverso la cache dei motori di ricerca).Ciliegina sulla torta, pare che i dati siano stati scaricati e salvati in formato testo e adesso si trovino disponibili su qualsiasi programma per la condivisione peer to peer.

Tutto questo sarebbe avvenuto, a sentire Visco, con la benedizione del Garante della privacy.

Immediata la smentita dell'Autority per la protezione dei dati personali che ha dichiarato di essere del tutto all'oscuro ed ha subito condannato l'atto e disposto l'immediato oscuramento del link.

Dura condanna é stata espressa anche dal Presidente dellAssociazione dei consumatori ADOC : "E' una palese violazione della legge sulla privacy, la 196/2003, e un pericolo per l'aumento della criminalità e della violenza, dato che sono stati pubblicati dati sensibili sui redditi, ghiotta fonte d'informazione per i criminali".

Adiconsum ha dichiarato : «porre i dati personali sul Web espone milioni di cittadini al furto di identità, raggiri e truffe; è ora indispensabile un appello da parte delle istituzioni ai vari motori di ricerca su Internet e a tutti coloro che hanno registrato i dati dell'Agenzia delle Entrate ad evitare di rimettere in Rete».

Insomma un danno enorme e ormai irreparabile.

Complimenti.

Spero solo che tutti i cittadini italiani promuovano quanto prima una class action contro i responsabili per i danni subiti.

 

 

P.S. aggiornamento: Visco ha mentito anche su quello che succede all'estero: da nessuna parte accade quello che ha fatto lui; leggere questo interessantissimo link : http://www.corriere.it/economia/08_aprile_30/fisco_online_estero_7b0b2a3a-16e3-11dd-8b67-00144f02aabc.shtml

 

 

2° aggiornamento:

Il Codacons ha presentato una denuncia penale per violazione delle norme sulla privacy contro l'ex vice-ministro Visco presso 104 Procure della Repubblica sull'intero territorio nazionale (fonte : http://www.corriere.it/politica/08_maggio_02/speciale_gdf_ed2bb4fa-1840-11dd-ad45-00144f02aabc.shtml?fr=box_primopiano 

 

come dicono a Roma, mò so caxxi

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Il link delle agenzie delle entrate è stato rimosso ma i file sono finiti ugualmente su e-mule (erano dei semplici elenchi in formato testuale)

 

Sinceramente non sò come classificare il reddito, se un dato sensibile o meno. Certamente è stato sbagliatissimo pubblicare gli elenchi in formato testuale (un semplice database con un motore di ricerca in modo d estrarre un singolo contribuente per volta no?)

 

Tuttavia non tutto il male viene per nuocere: ho trovato su emule i dati su civitavecchia ed ho scoperto che per un soffio mio padre (lavoratore dipendente) non rientra tra i primi mille contribuenti della città (su circa 33000) :love:

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  • 1 month later...

Provv. Gar. dati pers. 06 maggio 2008

 

Misure in ordine alla pubblicazione in Internet di dati relativi alle dichiarazioni dei redditi (Gazzetta Ufficiale Serie gen.- n. 107 dell'8 maggio 2008).

 

 

IL GARANTE PER LA PROTEZIONE

 

DEI DATI PERSONALI

 

1) a conferma della sospensione della pubblicazione degli elenchi nominativi per l'anno 2005 dei contribuenti che hanno presentato dichiarazioni ai fini dell'imposta sui redditi e dell'imposta sul valore aggiunto, ai sensi degli articoli 143, comma 1, lettera c) e 154, comma 1, lettere a), :ok: e d), del Codice, inibisce all'Agenzia di:

 

a) diffondere ulteriormente in Internet detti elenchi con le modalità che il presente provvedimento ha stabilito essere in contrasto con la disciplina di settore attualmente vigente;

 

:) diffonderli in modo analogo per i periodi di imposta successivi al 2005, in carenza di idonea base normativa e della preventiva consultazione del Garante;

 

2) manda all'Ufficio di contestare all'Agenzia, con contestuale provvedimento, la violazione amministrativa per l'assenza di un'idonea e preventiva informativa ai contribuenti interessati;

 

3) dispone che l'Ufficio curi la più ampia pubblicità del presente provvedimento, anche mediante pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, al fine di rendere edotti coloro che hanno ottenuto i dati dei contribuenti provenienti, anche indirettamente, dal sito Internet dell'Agenzia, della circostanza che essi non possono continuare a metterli in circolazione stante la suesposta violazione di legge e che tale ulteriore messa in circolazione configura un fatto illecito che, ricorrendo determinate circostanze, può avere anche natura di reato.

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