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Alda Merini


Isher

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[modbreak=yrian]Questo topic è il risultato di un OT diviso da "Le nostre poesie".[/modbreak]No, ragazzi, siete veramente bravi, e sinceri nella vostra espressione. Adesso vi dedico io una poesia, non mia, beninteso, una poesia che mi piace molto, di Alda Merini:La cosa più superba è la notteLa cosa più superba è la nottequando cadono gli ultimi spaventie l'anima si getta all'avventura.Lui tace nel tuo grembocome riassorbito dal sangueche finalmente si colora di Dioe tu preghi che taccia per sempreper non sentirlo come un rigoglio fissofin dentro le pareti.[modbreak=yrian]Tu quoque! :cry: E adesso come faccio a rimediare a questo clamoroso off topic???[/modbreak]

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Concedilo, Yrietto daiiiii  :kiss:E' una dedichina... Così graziosa... Una tantum si può anche eccedere!Sarebbe mostruoso mettere un link all'altro topic! [modbreak=yrian]:) Insurrezione.Questo è addirittura un post off-off-topic! :eek:Solo un altro commento fuori luogo e vi abbandono all'anarchia culturale! :)[/modbreak]

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Pyer,hai ragione, ma...ho semplicemente interpretato il «nostre poesie» del topic nel senso di «nostre, perché ci sono care». Ho sfruttato l'ambiguità semantica del titolo...  :roll:Che ne dici? Può andare bene come giustificazione? :)Comunque, niente insurrezioni! [modbreak=yrian]Non puo' andar bene, perché c'è un altro topic apposito ("L'angolo della poesia") in cui postare poesie di autori celebri. In questo vanno solo le poesie degli utenti e i relativi reciproci commenti. Divido. :)[/modbreak]

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...cattivo...  :cry:[modbreak=yrian]Va be', "yrian cattivo" è una tautologia. Lo sanno tutti. Ma io preferisco essere onestamente cattivo che ipocritamente buono e poi sembrare la caricatura di Ned Flanders. :cry:[/modbreak]

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No, Yrian è semplicemente rigoroso.Ho trasportato la poesia di Alda Merini nel mio Diary (In Forma di Parole)e la dedica a Werty e Wotan è rimasta. :cry:[modbreak=yrian]... E siccome io sono afflitto da una inguaribile bastiancontrarieria, nel momento in cui qualcuno mi dà ragione mi viene il sospetto di avere torto... perciò lascio aperto questo topic, trasformandolo in un topic su Alda Merini.Come punizione per Isher e Wotan, io decreto graziosamente che almeno uno dei due posti un breve profilo della Merini, in modo da far sì che un insano off topic - in cui lo stesso moderatore si è reso abbondantemente ridicolo - serva almeno a far conoscere al Forum questa sensibile e profonda voce della poesia italiana contemporanea.[/modbreak]

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Temo che il profilo della Merini che ho compilato, attingendo alla sua biografia disponibile on line, non sia troppo breve e conciso. Però dà un'idea della vita, delle vicende letterarie e della malattia della poetessa. Mi limito a sottolineare una cosa: nel 96 la Merini è stata proposta dall'Académie française come Premio Nobel per la Poesia - dalla Francia, cioè, non dall'Italia, per la quale poteva tranquillamente finire i suoi giorni in manicomio o in povertà. In Francia sarebbe fregio e vanto di quella Letteratura, si organizzerebbero dibattiti o convegni su di lei, le sue poesie sarebbero lette nelle scuole: qui, sono solo i pochi amici di una società letteraria che appartiene essa stessa al recente passato che l'hanno aiutata.Ma basta, vi trascrivo queste righe, ringraziando Yrian per l'ottima idea che ha avuto.Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931 da famiglia di condizioni modeste. Frequenta l'Istituto professionale Laura Solera Mantegazza e, contemporaneamente, si dedica allo studio del pianoforte.Inizia a comporre le prime liriche a quindici anni e il primo incontro con il mondo letterario avviene a sedici anni, quando Silvana Rovelli, cugina di Ada Negri, sottopone alcune delle sue poesie a Angelo Romanò che, a sua volta, le fa leggere a Giacinto Spagnoletti, considerato tuttora il primo scopritore della poetessa. Nel '47 la Merini inizia a frequentare la casa di Spagnoletti, dove conosce, fra gli altri, Giorgio Manganelli — che fu un vero maestro di stile per lei, oltre che suo primo grande amore — e Maria Corti.Ma il '47 è anche l'anno in cui si manifestano i primi sintomi di quella che sarà una lunga malattia: viene internata per un mese nella clinica Villa Turro e, una volta dimessa, riceve l'aiuto degli amici più cari. Dopo la partenza di Manganelli da Milano, nel periodo che va dal '50 al '53, la Merini frequenta Salvatore Quasimodo, al quale dedicherà due poesie. Nel '53 sposa Ettore Carniti, proprietario di alcune panetterie a Milano. Ha una bambina e pubblica alcune poesie. Segue un silenzio durato vent'anni. Nel '65 viene internata nel manicomio Paolo Pini, dal quale uscirà definitivamente solo nel '72 — a parte brevi periodi durante i quali ritorna in famiglia e nascono altre tre figlie — ma l'alternanza di periodi di lucidità e follia continua fino al '79.Nel '79 il silenzio è finalmente rotto e la Merini inizia a lavorare a quello che è considerato il suo capolavoro: La Terra Santa, vincitrice del Premio Librex Montale nel '93.La Terra Santa segna l'inizio di una poetica diversa, impregnata della devastante esperienza manicomiale. Si tratta di liriche di un'intensità potente, dove la realtà lascia il posto all'idea stessa del reale, sublimata e deformata dal delirio della follia.Nell'81 muore Ettore Carniti. Rimasta sola, la Merini inizia un'amicizia a distanza con il poeta tarantino Michele Pierri. L'intesa fra i due si fa sempre più forte, malgrado i trent'anni e la distanza che li separano. Nell'83 dedica al poeta, e alla memoria del padre, la raccolta Rime petrose, le liriche Per Michele Pierri e Le satire della Ripa; nell'ottobre dello stesso anno i due si sposano e la Merini si trasferisce a Taranto. Pierri — il quale era stato medico prima di dedicarsi interamente alla poesia — si prende cura di lei e nell'85 nascono le liriche della raccolta La gazza ladra. Sempre nello stesso periodo la Merini ultima la stesura del suo primo testo in prosa L'altra verità. Diario di una diversa, nel quale la devastante esperienza dell'internamento viene descritta in una prosa dal forte accento lirico, testimonianza di un'inevitabile uniformità percettiva.Questi anni di apparente tranquillità vengono però deturpati dal riaffacciarsi  della follia e la Merini sperimenta nuovamente le durezze dell'ospedale psichiatrico a Taranto.Nell'86 fa ritorno a Milano e riprende a frequentare gli amici di un tempo. Ricomincia a scrivere con continuità, affiancando poesia e prosa. Nel '91 muore l'amico Giorgio Manganelli. Nel '93 viene pubblicata la raccolta Titano amori intorno, dallo stile più colloquiale rispetto alle precedenti. Nello stesso periodo esce la prosa La pazza della porta accanto e nel '94 il volume Sogno e poesia, con venti incisioni di venti artisti contemporanei.Nel '96 le viene aggiudicato il Premio Viareggio per la Poesia e nello stesso anno Alda Merini viene proposta per il Premio Nobel per la Letteratura dall'Académie française.Del '97 è la raccolta La volpe e il sipario, la più alta dimostrazione dello stile poetico dell'artista: una poesia che nasce dall'emozione, improvvisa e violenta, mai ritoccata, riletta. Una scrittura nata di getto, sull'onda del pensiero che si fa man mano sempre più astratto, simbolico.Sempre del '97 un'antologia del lavoro dell'autrice, curata dall'amica Maria Corti, dal titolo Fiore di poesia 1951-1997, nella quale compaiono anche alcune liriche inedite.Nel 2002 esce per Frassinelli Magnificat. Un incontro con Maria, dove la Merini evoca la Vergine Madre indagandone soprattutto l'aspetto più umano e femminile e che, nel settembre dello stesso anno, le vale il Premio Dessì per la Poesia.Alda Merini è stata e continua ad essere una delle voci più potenti e ricche della poesia contemporanea, una poesia che ha fuso vita e arte in un'unica forma inscindibile.«La mia poesia è alacre come il fuoco,trascorre tra le mie dita come un rosario.Non prego perché sono un poeta della sventurache tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,sono il poeta che canta e non trova parole,sono la paglia arida sopra cui batte il suono,sono la ninnananna che fa piangere i figli,sono la vanagloria che si lascia cadere,il manto di metallo di una lunga preghieradel passato cordoglio che non vede la luce».[Da La volpe e il sipario, 1997]Per il catalogo delle sue opere, vedi in fondo a:http://www.italialibri.net/autori/merinia.html

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a me piace molto questa contemporanea, la sua travagliata storia mi affascina.Una delle poesie che preferisco è "sono nata il 21 a primavera", che rende ancora meglio nella versione canzone, con la voce di Milva :love:

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Sono nata il ventuno a primaverama non sapevo che nascere folle,aprire le zollepotesse scatenar tempesta.Così Proserpina lievevede piovere sulle erbe,sui grossi frumenti gentilie piange sempre la sera.Forse è la sua preghiera.[Alda Merini, da Vuoto d'amore, 1991]Solo la grande, grandissima Milva poteva avere l'idea di cantare le poesie di Alda Merini!

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esatto e questa l'ha interpretata magistralmente. Forse poteva durare di meno però perchè è un pò ripetitiva, ma è sublime lo stesso :love:

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