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La famiglia


cassian

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Stavo pensando a quante volte sul forum facciamo riferimento ai nostri genitori, nonni e zii. Sono i coprotagonisti spesso dei nostri coming out, sono ancor più spesso i registi di alcuni nostri malesseri (o almeno noi li percepiamo come tali), solo alcune volte riescono a essere quei modelli di vita che risollevano il morale nelle situazioni pesanti, quei punti di riferimento ai quali riconosciamo la saggezza ma soprattutto un amore incondizionato tale da poterci affidare ciecamente a loro.Eppure sono persone come tutte le altre, che si stancano soprattutto, che si perdono, che giudicano nè più nè meno degli altri. A volte ci trattano come una loro emanazione, altre con l'indifferenza di chi ha smesso di credere in noi. Quello che ho sempre notato è che quasi mai noi figli riusciamo a vivere serenamente questa realtà: il giudizio di un genitore pesa sempre enormemente e sembra una cosa contro la quale non si può o addirittura deve controbbattere.Imparare a vedere i nostri genitori come persone che vivono, concedere loro la facoltà di sbagliare e la pazienza di chi vuole comprendere, non aiuterebbe forse a migliorare i rapporti? Per come vanno le cose adesso, ho l'impressione che la sfiducia dei figli nei confronti dei genitori sia dovuta proprio al fatto che rispetto al modello familiare in cui il genitore deve essere colui che provvede a tutto, nel momento in cui questo tutto diventa davvero complesso da gestire per le enormi possibilità che offre la vita di questi giorni, non può che risultare fallimentare.Non voglio giustificare le mancanze dei genitori, le violenze o altro di peggio, non sto parlando di perdono, ma di comprensione, di sforzarci come figli di vedere il lato umano dei propri genitori e familiari.Vorrei che, prendendo spunto da queste considerazioni del tutto personali, analizzassimo un po' il ruolo di noi figli, i problemi che ci sono e soprattutto le cause nel rapporto con gli altri familiari, perchè se è vero che in un dialogo il difetto di comunicazione è imputabile a entrambe le parti, qual è il nostro? Cosa fareste per superare queste situazioni poco serene e perchè non lo fate in caso?Mi piacerebbe che attraverso questo topic ci fosse uno scambio anche di consigli e di domande fra tutti noi, rispettando i diversi approcci dovuti all'età e soprattutto avendo cura gli uni degli altri, iniziando a sviluppare un po' il senso di responsabilità nei confronti di chi ci sta vicino.

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azz..tema abbastanza complicato..delicato..

l'ultima frase che hai detto penso sia soprattutto la chiave di tutto..il senso di responsabilità..almeno è la chiave x me..

io non ho problemi sul riconoscere che i miei genitori sono persone come tutte le altre.e come tali possono sbagliare..e questo in un certo senso rende il rapporto con i miei un pò troppo simile a quello che si ha con gli amici..nel senso che tendo ad alzare la cresta..e se non esagero me lo fanno anche fare..

devo dire che questo non mi ha mai impedito di considerarli come le mie "guide"..come le persone di cui mi fido di più..e che mi amano di più..

allora mi chiederete perchè a loro nn hai detto niente?

eh qui entra il famoso senso di responsabilità..ho il terrore di deluderli..ho il terrore che rimpiangano i sacrifici che hanno fatto..hanno sacrificato la loro vita x me..hanno rinunciato a tanto..e ora che ho 20anni (l'età a cui loro si sono sposati x' la mia mamma era incinta) lo capisco ancora di più..e questa cosa mi impedisce di dire loro tutto..un pò perchè sono cose mie personali e intime..un pò perchè vorrei essere il figlio ideale..e ho questo senso di dovere..dato che non ho fratelli..di dover fare in modo che il ramo della famiglia non muoia con me..non so che sensazione è..non è razionale..è una cosa che sento..che mai e poi mai loro m hanno trasmesso o detto..è tutta testa mia..loro sono favolosi..m dicono sempre di pensare anche un pò alla mia felicità..perchè non vale la pena di scendere a compromessi ad ogni costo.perchè il voler bene non è un senso unico..bisogna dare sì..ma anche ricevere incambio..è un venirsi incontro..

so di avere un buon rapporto con loro..c'è molto dialogo..apparte su sta cosa che ancora non mi sento di dire..già ci capisco poco io.prima devo chiarirmi le idee..poi arriverà anche quel momento.. :)

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I miei genitori...

Credo di averci perso solo del tempo a cercare di capirli.

Purtroppo la mia visione di loro non cambia.

Molte volte,ho cercato di capire...

Perche avere una madre matta e un padre solo da 7 anni invece che da diciasette fosse una cosa da accettare.

Ho provato ad accetterlo,ho provato a fare la guerra ai miei,

ho provato a non filarmeli,esserne totalmente indifferente

ma nesuna di queste ha mai portato risultati nella mia vita.

Sono il mio malessere.

Il mio perdono è concesso a molte persone.

Ma perdonare loro è troppo.

Nella vita credo sara l'unica cosa che non riusciro mai a fare.

Non voglio e non riesco.

Quando ti trovi all'eta di dieci anni,

davanti una persona che per anni è stata motivo di fuga per te,

tua sorella e tua madre che pretende di fare il padre

e lo fa anche a cavolo,

non so quanto qualsiasi persone permetterebbe a lui questo,

sensa dire una parola.

Guardi tua madre poi,che per anni ti ha fatto scappare da lui,

abbattendo mari e monti,sfidando tutto,cambiando la sua vita e la tua,

cambiare idea e pretendere di iniziare a vedere questa persona a te sconosciuta come un padre.

Inizi a credere nella sua follia,inizi a credere che qualcosa non va.

Questo è cio che ho fatto.

E il tempo solo mi ha dato le risposte che servivano.

Cose brutte,che da due genitori non mi sarei mai aspettata.

Avranno mai il mio perdono?

No mai.

Da figlia ho fatto anche troppo.

Con mio padre parlo.

La volta al mese che si ricorda che esisto,

mi chiama e passa due ore con me e mia sorella.

Poi puff,chi lo sente e chi lo vede.

Non ho mai fatto affidamente su di loro e adoro urlare..

Che sono contenta cosi e che mai lo faro...

 

Riesco a vederli sono come l'impedimento alla mia felicita.

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La mia famiglia...

Io li adoro..sono la mia maledetta droga..ed è per questo che a volte li odio con tutta me stessa..parlo parlo...ma senza di loro io NON riesco a vivere, anche il solo sapere che uno di loro sta male, mi fa impazzire...non lo sopporto..non sopporto l'idea di poter perdere uno di loro...

Mi hanno fatto tanto di quel male, che a volte mi chiedo perchè volergli così bene...ma purtroppo non si può decidere una cosa del genere, è sempre la mia famiglia....so che qualunque cosa succederà loro rimarranno sempre con me...per quanto a volte abbia paura che non sia così...avrò sempre qualcuno da cui andare quando non saprò che fare...

Esattamente come faccio adesso con uno dei miei fratelli..quando sento di non reggere più, vado da lui e mi sfogo...credo sia grazie a lui se spesso e volentieri non ho mollato tutto....

Poi il discorso è molto più complesso....i miei si sono separati quando avevo 10 anni, lasciandomi in una situazione pessima, odiavo mia madre perchè mi aveva inculcato in testa che la colpa fosse solo sua di tutto ciò che stava succedendo...ho perso così tanto tempo ad odiarla e a non volerla vedere, che ora me ne pento con tutta me stessa...ho perso tanto momenti della mia adolescenza che avrei voluto condividere con lei...e ora sto cercando di recuperare...ma mio padre abituato a vedermi attaccato a lui (essendo stato l'unica cosa che mi rimaneva quando si sono separati in quanto i miei fratelli avevano deciso di andare a vivere con mia madre) non accetta facilmente l'idea che ora io voglia ricostruire un rapporto con mia madre, per paura di rimanere solo, per paura di perdere anche me....come poi NON ha perso i miei fratelli...

Questo periodo con la mia famiglia è difficile, tanto...perchè i miei fratelli sono cresciuti...e hanno trovato la loro indipendenza...e i miei genitori mi litigano, come se fossi un oggetto..sono la più piccola, e la sfida più difficile da sempre...a volte mi sembra che ogni mia decisione sia sbagliata...

E a volte giuro...vorrei odiarli con tutta me stessa....ma più mi fanno del male, e più io mi aggrappo disperatamente a loro....

Perdono?

Credo di non avere nulla da perdonargli....sono genitori...commettono errori su errori con noi figli...ma è inutile tenere gli occhi chiusi e credere di essere tanto migliori di loro...di errori ne commettiamo tanti anche noi....di delusioni gliene diamo tante....

Poi come potrei non perdonarli? Non riuscirei a perdonarli se fossero rimasti assieme, e avessero continuato a vivere nell'ipocrisia solo per dare un futuro felice (Quanto poi?) a noi figli....

Io ringrazierò sempre i miei per aver deciso di separarsi...le litigate furiose...quello si che mi faceva star male...non il doverli vedere una settimana uno e una settimana l'altro.....

 

Loro si sono fatti in quattro per darmi una vita "serena" una casa in cui vivere (anzi due), vestiti, cibo e tutti i beni di cui avevo bisogno...

Sono io che dovrei chiedere il loro perdono per tutti gli errori che ho commesso e tutte le volte che li ho delusi....

 

Questo è il mio giudizio personale....ognuno ha una situazione famigliare diversa e complicata per certi versi...ognuno prende decisioni in base alla sua situazione... :) io mi sono sempre sentita di fare cosi... :)

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Sul senso di responsabilità mi appellavo a quello nostro nei confronti degli altri che decidono di postare su questo topic.

 

Tu, phoenix21, lo hai considerato invece come un senso di protezione nei confronti dei genitori e la cosa mi interessa molto. Ad esempio io considero molto limitante questo modo di intervenire nell'educazione dei figli. Proteggere evitando le situazioni scomode o complicate o difficili lo trovo di scarso apporto alla maturità di un cucciolo che crescendo deve imparare invece a gestire realtà avverse e non ha avuto un modello, un esempio, osservando come un genitore provi a risolverle ed eventualmente sbagli e ci riprovi. In aggiunta a questo credo anche che porsi l'obiettivo di filtrare il mondo anzichè spiegarlo sia così complicato che prima o poi sfugge qualcosa senza che il genitore se ne accorga: mia madre non si è mai resa conto che i ragazzi all'età del liceo "fumavano", anche suo figlio (mio fratello). Lei era tranquilla del suo controllo e forse della sua ingenuità. Questo esempio è banale rispetto a situazioni peggiori come bullismo, violenze e altro in cui tutti, in diversa misura, siamo incappati.

 

A questo aggiungo anche il valore formativo dello sbaglio, dell'errore, del dolore come naturale causa di una caduta, non come una manifestazione di debolezza, da nascondere, per cui dannarsi e ancor peggio condannarsi.

 

Per questo penso che una delusione sia solo la conseguenza di un'aspettativa spersonalizzante e che dunque la verità sia più leggera del peso di una responsabilità come quella che senti nei confronti della tua famiglia phoenix21, perchè forse penso che per quante incomprensioni si possano creare, è del tutto naturale.

 

Grazie alla piccola shane per la sua testimonianza dura e difficile e a northern per l'altrettanto sincera apertura.

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nn saprei..più che altro il senso di protezione ce l'ho io nei loro confronti..anche se magari non ho capito bene..

cmq loro nei miei confronti hanno sempre adottato la tecnica delle scelte..se è giusta bene..se è sbagliata te ne becchi le conseguenze..mi hanno subito esposto al mondo reale..non mi hanno mai protetto troppo..anzi..se succedeva qualcosa partivano sempre dal presupposto che una buona dose di colpa fosse mia..(mi riferisco a litigate..o risse..)..non mi hanno mai iperprotetto..davvero..

anche se sono sempre dei genitori..quindi un pò d senso di protezione lo hanno eccome..

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Io ho un rapporto abbastanza conflittuale con i miei genitori, fatto essenzialmente sui soliti scontri adulto/adolescente (che io, pur credendo di essere abbastanza matura per la mia età, non riesco ad evitare) che però si poggiano su un rapporto che non ha basi solide, almeno per quanto riguarda me.

C'è poca comunicazione, poca comprensione, e soprattutto poca predisposizione. Tre caratteri completamente diversi. Ovviamente ho la mia fetta di colpe, però di solito per costruire un rapporto, di qualunque tipo esso sia, ci vuole collaborazione da entrambe le parti. I miei genitori non riescono ad avere un rapporto sereno tra loro, anche se si sono scelti e sposati spontaneamente, figuriamoci poi con me.

 

La cosa che mi dà più fastidio è che, pur non essendo un rapporto facile, quello con i miei genitori è un rapporto viscerale: non ho stima di loro come persone ma i giudizi che esprimono mi pesano tantissimo, in modo quasi morboso. Ma credo sia normale.

 

Secondo voi è vero che i figli sono lo specchio dei genitori, che il frutto non cade mai troppo lontano dall'albero? Ho paura di diventare come mia madre, da grande  :)

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Io devo dire di essere piuttosto soddisfatto della mia famiglia.

 

Mio padre cerca di aiutarmi come più può. Quando ho fatto CO,ad esempio, la sola cosa che ha fatto è farmi coraggio, in quento avevo appena perso il ragazzo...

 

Mia madre anche...è solo di visione più ristretta, e quindi ci mette più tempo a capirmi.....

 

Mia sorella, lei è importante....nonostante abbia 5 anni in meno è troppo una grande. Mi sfogo con lei. Rido con lei...con lei faccio quello che faccio con gli amici....

 

Dopo questa panoramica sulla mia famiglia posso dire che il mio senso della resposabilità verso di loro è pouttosto ampio.

Cerco di andargli incontro...e di facilitare loro le cose. Direi che abbiam un rapporto biunivoco (spero sia scritto giusto).

Per quanto riguarda la comunicazione, non ci sono problemi....aperti siam aperti....solo magari capita che per capirci dobbiam urlare un attimino e sbraitare  :)

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