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Gli effetti della demagogia vaniloquente.


Mario1944

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Dal Sole 24 Ore di ieri:
 
"Londra pronta a pagare per restare nel mercato Ue
(.....)
David Davis, ministro per la Brexit ha ammesso la centralità del rapporto commerciale anglo-europeo, così, come – in un altro scenario casualmente concomitante – il ministro degli Esteri Boris Johnson ed ex sindaco di Londra aveva ammesso di non aver niente contro la libera circolazione dei lavoratori Ue.
(.....)
Si aprono crepe nella linea della fermezza, in quella strategia della botte piena e moglie ubriaca – eat the cake and have it – apparsa a lungo come l’arrogante posizione negoziale di Londra, decisa a cogliere il meglio della Ue lasciandosi alle spalle oneri e costi.
La Gran Bretagna sta mutando forma e sostanza nell’approccio post-referendum al ritmo di uno scacco dopo l’altro. Il teatrino di queste ore con Davis e Johnson segue il verdetto dell’Alta corte che ha ridato al parlamento un ruolo centrale nella Brexit e giunge poche ore dopo la “sorpresa” che ha colto Theresa May per l’inatteso pollice verso di Berlino.
La signora premier sperava, infatti, di riuscire a chiudere entro Natale un accordo preliminare con i partner sul diritto di residenza dei cittadini Ue in Gran Bretagna e di quelli britannici nella Ue. Non sarà così, salvo nuovi colpi di scena. Angela Merkel ha ribadito quanto la Ue nella sua totalità va sostenendo da sempre : le trattative e i conseguenti accordi potranno arrivare solo dopo l’avvio della procedura di recesso prevista dall’articolo 50 dei trattati. Il Regno Unito vuole intese, o almeno chiacchiere, preliminari, per sondare il terreno e capire come meglio procedere.
Solo la fermezza dei partner potrà svelare del tutto il bluff di Londra, allineandola lungo le linee fondamentali di una trattativa che non può prevedere lo spacchettamento delle quattro libertà del single market, se non si vuole pregiudicare l’esistenza stessa dell'Unione.
La fermezza, oltre all’evidenza dei fatti, comincia a pagare, accelerando il progressivo allontanamento della Gran Bretagna dagli slogan ad alto tasso di demagogia della campagna referendaria. Quella era retorica. E sotto la retorica non resta niente, se non la consapevolezza che per essere la parvenza di quel partner che si era, tocca pagare. Tanto, probabilmente."
 
Possiamo sperare che tutta la faccenda serva da monito non tanto ai demagohi presenti e futuri, i quali tenteranno sempre di trovare una tigre da cavalcare, ma al demos troppo spesso allettato ed incantato da slogan tanto più orecchiabili quanto più vaniloquenti?
 
Soluzioni facili a problemi complessi non ce ne sono e dunque, se ai demagoghi può essere riconosciuto  il merito di spostare il faro sulle paure e sulle speranze della gente comune (il demos), troppo spesso ignorate dall'arroganza autoreferenziale di gran parte dei politici, tuttavia non si deve concedere loro più stima (e più voti....) di quella che meritano i buffoni di corte:
buoni a far ridere ed anche a fare pensare talvolta, dileggiando il re, ma incapaci di sostituire il dileggiato reggendo in sua vece lo scettro.

 
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GreyVanillaCandy

nobody cares about your opinion babe, only Rotwang can judge us

Edited by GreyVanillaCandy
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