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Consiglio


BlueEyes85

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Ciao a tutti/e!
 

Ho incontrato di nuovo una ragazza che ho incontrato l'anno scorso per la prima volta. Quest'anno l'ho vista 2 volte e le ho chiesto l'amicizia su Facebook, perché credo che sia lesbica e vorrei parlare con qualcuno che sia simile a me. 

Lei dà per scontato che io sia etero perché le ho detto di aver avuto una relazione con uomo (ed è vero... Ma l'ho lasciato per stare in pace, almeno con me stessa...)

Ho capito che sia lesbica anche lei, da come guarda le donne. Fatto sta che, quando l'ho aggiunta su Facebook qualche settimana fa, le ho detto che mi sarebbe piaciuto bere qualcosa con lei... 

Ieri, invece, sono stata un pò più diretta: le ho chiesto che programmi avesse per il pomeriggio, ma mi ha risposto che era fuori città. Non so come chiederglielo di nuovo senza sembrare insistente e, soprattutto, non saprei come iniziare il discorso, semmai avrò la possibilità di parlarle faccia-a-faccia. Ho vergogna a parlare di me stessa, sotto tutti i punti di vista, non solo quello sentimentale/sessuale. 

Non riesco a fregarmene di quello che pensa la gente e ad uscire dal mio guscio. Che cosa mi consigliate?

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1) Se la tua intenzione è quella di provarci con questa tizia, ti dico subito, molto brutalmente, che quello che stai facendo non ti puoi permettere di farlo da non-dichiarata.

Poche storie, semplicemente non hai le forze per affrontarlo, e l'insicurezza di annebbia sabotandoti e facendoti star male a priori, impedendoti inoltre di capire esattamente fino a che punto spingerti, cosa aspettarti, come proteggerti.

 

Infatti te la stai giocando in maniera indiretta, e la cosa ti crea un mucchio di problemi.

 

Questa tizia non ho capito fino a che punto "la conosci", cioè se si tratta di un'amicizia con un qualche contesto reale, oppure se forse non si dovrebbe dire che è semplicemente una che hai visto in giro e hai aggiunto su facebook per provarci.

 

Se si tratta della seconda ipotesi, va benissimo, non è un problema, ma devi essere molto diretta per farti capire.

 

Se lei è troppo gentile e la cortesia non ti fa capire se è disinteressata ad uscire con te, applica la regola del tre: chiedile se vuole uscire quando se ne presenta l'occasione, ma al terzo declino dell'invito, per quanto gentile/dispiaciuto e fornito di scusa credibile, smetti.

 

Non ricordo la tua storia, ma ho come la sensazione che tu stia andando un po' a casaccio: diciamo che va molto bene buttarsi nel provarci con qualcuna, però solo quando hai iniziato ad acquisire un po' di sfacciataggine e di sano e disincantato fatalismo sulle relazioni umane, quindi per forza solo dopo che sarai dichiarata ed in pace con la tua identità omosessuale. Se ancora non ti sei accettata e addirittura senti sentimenti di vergogna, ti consiglio di lavorare nel crearti un retroterra di amicizie lesbo/gay, di acquisire disinvoltura e familiarità con i temi lgbt con musica, cinema, libri, conferenze, associazionismo, arte, ecc e solo dopo di buttarti a capofitto in queste avventure.

 

Purtroppo devi metterti in testa che non puoi bypassare l'accettazione completa della tua identità di lesbica: se lo fai, rischi di trovarti con un problema doppio nel momento in cui gestisci flirt, sesso, relazioni, emozioni ecc che sono già esse stesse un enorme problema.

 

2) Se la tua intenzione non è di provarci con questa tizia, ma solo di trovare una persona con cui parlare di omosessualità, allora ti dico che sembra che tu la stia approcciando come se volessi provarci con lei, perché fra sconosciuti è molto strano e forzato voler entrare in confidenza attraverso un' "aggiunta via facebook".

 

Se stai cercando amici ti sarà enormemente più facile farlo in un contesto di gruppo, dunque per esempio alle riunioni di una associazione, al raduno di un forum, con amici di amici, ecc insomma in contesti in cui ci si può avvicinare dal vivo chiarendo esplicitamente che ti stai accettando e quindi il tuo obiettivo e conoscere gente "in campo neutrale", al di fuori di flirt.

 

Ad ogni modo è comunque possibile provare a ricavare un'amicizia con questa ragazza, e per farlo dovrai farti forza e iniziare a parlare di te, del fatto che hai preso coscienza di essere lesbica, del fatto che ti interesserebbe fare nuove amicizie, e magari lei potrebbe consigliarti/accompagnarti in una qualche associazione che c'è lì a Bergamo. Magari potresti già iniziare a parlarne esplicitamente via chat, in modo che sia chiaro tutto fin da subito. L'unica cosa però è che non sei certa che sia lesbica, cioè sembra che sia solo una tua ipotesi, quindi resta valido il mio consiglio di iniziare ad andare di tua iniziativa in associazione.

Edited by Sampei
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Non hai mai avuto la possibilità di confrontarti con una ragazza dichiaratamente lesbica?

 

Stando a quanto s'evince dalle tue parole, vivi in un limbo situato tra la mancata accettazione completa e il bisogno di aprirti con qualcuno che possa capirti.

In contraddizione con la tua volontà si erge un muro difensivo a tutela della tua persona, muro che però è inusuale che si stagli anche con una ragazza che potrebbe verosimilmente vestire i tuoi stessi panni e che potrebbe rendersi utilissima per il tuo percorso di accettazione integrale.

 

Bisogna capire se la fonte della vergogna sia da ricercare nel tuo orientamento sessuale, vergogna che si estende all'integrità della tua persona perché percepita come integralmente inficiante, o nasca da un'insicurezza a monte non strettamente correlata alla tua omosessualità.

 

Nel primo caso - il più plausibile - sarebbe davvero sciocco (nel senso più affettuoso e bonario) vergognarsi con un'altra ragazza verosimilmente lesbica e i motivi si intuiscono da sé, nel secondo caso dovresti invece analizzare la tua persona più nel profondo e ricercare la frattura interiore che ti rende così insicura.

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Ti dico subito, molto brutalmente, che quello che stai facendo non ti puoi permettere di farlo da non-dichiarata.

Poche storie, semplicemente non hai le forze per affrontarlo, e l'insicurezza di annebbia sabotandoti e facendoti star male a priori, impedendoti inoltre di capire esattamente fino a che punto spingerti, cosa aspettarti, come proteggerti.

 

Infatti te la stai giocando in maniera indiretta, e la cosa ti crea un mucchio di problemi.

 

Questa tizia non ho capito fino a che punto "la conosci", cioè se si tratta di un'amicizia con un qualche contesto reale, oppure se forse non si dovrebbe dire che è semplicemente una che hai visto in giro e hai aggiunto su facebook per provarci.

 

Se si tratta della seconda ipotesi, va benissimo, non è un problema, ma devi essere molto diretta per farti capire.

 

Se lei è troppo gentile e la cortesia non ti fa capire se è disinteressata ad uscire con te, applica la regola del tre: chiedile se vuole uscire quando se ne presenta l'occasione, ma al terzo declino dell'invito, per quanto gentile/dispiaciuto e fornito di scusa credibile, smetti.

 

Non ricordo la tua storia, ma ho come la sensazione che tu stia andando un po' a casaccio: diciamo che va molto bene buttarsi nel provarci con qualcuna, però solo quando hai iniziato ad acquisire un po' di sfacciataggine e di sano e disincantato fatalismo sulle relazioni umane, quindi per forza solo DOPO che sarai dichiarata ed in pace con la tua identità omosessuale. Se ancora non ti sei accettata e addirittura senti sentimenti di vergogna, ti consiglio di lavorare nel crearti un retroterra di amicizie lesbo/gay, di acquisire disinvoltura e familiarità con i temi lgbt con musica, cinema, libri, conferenze, associazionismo, arte, ecc e solo dopo di buttarti a capofitto in queste avventure.

 

Purtroppo devi metterti in testa che non puoi bypassare l'accettazione completa della tua identità di lesbica: se lo fai, rischi di trovarti con un problema doppio nel momento in cui gestisci flirt, sesso, relazioni, emozioni ecc che sono già esse stesse un enorme problema.

Grazie per l'onestà, Sampei! Ho pensato anche io che non è buona cosa passare "all'attacco" da non-dichiarata. Ma, forse mi sono spiegata male... Più che provarci con la suddetta tizia, Il mio obiettivo è cominciare a parlare con qualcuno e mi sentirei più a mio agio facendolo con qualcuno come me. Non ho amicizie gay/lesbiche e volevo cominciare da lei. Oppure, conosco 2 gay dichiarati e mi farebbe piacere parlare con quello più giovane. Solo che, anche in quel caso, non saprei come iniziare. Non sono brava a crearmi delle amicizie, mi sento sempre un pesce fuor d'acqua, con chiunque. 

Forse non sono pronta nemmeno per parlarne. Non lo so, so solo che sono stanca di farmi le paranoie sul fatto che non mi crederà nessuno e che penseranno che lo stia facendo per moda.

Ammetto di essere ancora un pochino a disagio con la mia sessualità, ma il fatto di dover fare coming out mi mette a disagio ancora di più. Sarò banale, ma da quando ho scoperto la mia natura, mi chiedo sempre perché noi dobbiamo dichiararci, mentre gli etero no. 

In ogni caso, i tuoi sono ottimi consigli. Grazie ancora!

Non hai mai avuto la possibilità di confrontarti con una ragazza dichiaratamente lesbica?

 

Stando a quanto s'evince dalle tue parole, vivi in un limbo situato tra la mancata accettazione completa e il bisogno di aprirti con qualcuno che possa capirti.

In contraddizione con la tua volontà si erge un muro difensivo a tutela della tua persona, muro che però è inusuale che si stagli anche con una ragazza che potrebbe verosimilmente vestire i tuoi stessi panni e che potrebbe rendersi utilissima per il tuo percorso di accettazione integrale.

 

Bisogna capire se la fonte della vergogna sia da ricercare nel tuo orientamento sessuale, vergogna che si estende all'integrità della tua persona perché percepita come integralmente inficiante, o nasca da un'insicurezza a monte non strettamente correlata alla tua omosessualità.

 

Nel primo caso - il più plausibile - sarebbe davvero sciocco (nel senso più affettuoso e bonario) vergognarsi con un'altra ragazza verosimilmente lesbica e i motivi si intuiscono da sé, nel secondo caso dovresti invece analizzare la tua persona più nel profondo e ricercare la frattura interiore che ti rende così insicura.

No, non conosco ragazze dichiarate. E, la tua analisi è perfetta. Non ho capito nemmeno io perché abbia alzato dei muri nei confronti degli altri. Quindi, secondo me, devo analizzarmi ancora un pò. Solo che, se potessi anche parlarne con qualcuno, sarebbe meglio. 

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Vorrei aggiungere che Facebook è solo un mezzo per contattarla. Se voglio parlare con qualcuno e non ho il suo numero, in qualche modo devo pur contattarlo/a... questa ragazza l'ho trovata perché abbiamo "un amico in comune".

Quanto al resto, vorrei parlarne con lei (o chi per lei), ma più avanti e, sopratutto, di persona.

Sento il bisogno di parlarne ma, allo stesso tempo, mi spaventa un pochino l'idea.

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Sì ma il punto è che vuoi confidarti con una perfetta sconosciuta.

 

E' una cosa che funziona sui forum tematici dove le persone "affidano alla rete" il proprio messaggio e chi passa e ritiene di rispondere, risponde.

O magari funziona nelle associazioni in cui il meccanismo di per sé è fatto apposta per favorire la "presentazione del nuovo arrivato" aiutandolo ad introdursi un po' nel giro.

 

Nel momento in cui invece vuoi confidarti con una tizia specifica di cui sai poco e niente l'impresa diventa titanica perché devi comunque prima capire se vi state simpatiche, se riuscite a trovare un'intesa, se avete punti di vista comuni, ecc ecc.

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Che cosa mi consigliate?

di imparare una nobile verità:

 “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci.

Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi?
Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi;
un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni.
Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco.
Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.“ (Matteo 7:15-20)
prima di fare il passo più lungo della tua deliziosa gamba, dolce L, direi di tastare se i suoi frutti sono buoni o cattivi (con tastare non mi riferisco alle tette eh :pausa: ) perché ricollegandoci al verso... potrebbe rivelarsi una lupetta rapace anziche una pecora del gregge del buon Dio. 
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Sì ma il punto è che vuoi confidarti con una perfetta sconosciuta.

Hai ragione, proprio per questo lo farei più in là con il tempo. 

 

 

di imparare una nobile verità:

 “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci.

Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi?
Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi;
un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni.
Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco.
Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.“ (Matteo 7:15-20)
prima di fare il passo più lungo della tua deliziosa gamba, dolce L, direi di tastare se i suoi frutti sono buoni o cattivi (con tastare non mi riferisco alle tette eh :pausa: ) perché ricollegandoci al verso... potrebbe rivelarsi una lupetta rapace anziche una pecora del gregge del buon Dio. 

 

Grazie Zaf! 

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