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La distanza che lo cancella


Rookie92

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Buon dì a tutti, vorrei chiedervi un vostro parere riguardo a delle sensazioni che in questi ultime settimane mi stanno assalendo:

Beh parto dal punto più importante, sto per andare a convivere con il mio fidanzato, o meglio, se trovo lavoro lì vado altrimenti no :/ e quindi come potete immaginare, sto girando per negozi e uffici di collocamento e passo pomeriggi a cercar su internet, fin qui tutto normale, anche se molto pesante.

Ho scordato di dire che la casa è tipo una bifamiliare, da una parte ci sono i suoi familiari e nell'altra noi.

Sarà l'umore abbastanza cupo che ho ma sento che non sta andando bene la relazione con il mio lui...

Ora abbiamo un lettone tutto nostro! Finalmente non dormiamo più come sardine su quello ad una piazza! Insomma, ora abbiamo il nostro piccolo nido e stiamo assaggiando la vita di coppia...

Però, e qui parte il caos, io non vivo sempre lì, ogni quattro giorni me ne torno a casa, quindi cambio ritmi e altro, diciamo che mi sembra di far un ritorno al passato, mi sento single di nuovo.

No, non lo tradisco, la lontananza per me non è sufficiente a scopare con chiunque, con la mente capitava di fantasticare ma mi son accorto che anche se avessi un figo da urlo finirei col mandarlo a cagare.

Lui continua a cercarmi quando sono a casa mia, io invece ho abbastanza un rifiuto, fatico a scrivergli, mi dice che gli manco tanto (pure lui a me certi momenti) ci chiamavano tutti i giorni, ora che son a casa da una settimana ci siamo sentiti solo lunedì.

Io son sempre stato dell'idea che se si riesce a vivere con se stessi anche a distanza dal proprio amore vuol dire che si può amare in modo più giusto, senza quella smania di essere sempre vicini, io mio ragazzo invece non è molto capace, mi dice spesso che deve far mille cose per non pensarmi, fa ridere perché io invece ho la testa piena di mille pensieri, potessi gliene passerei alcuni.

Qui credo sia il problema che mi fa star lontano da lui, ho troppi pensieri... Sto cercando un lavoro per poter riprendere gli studi, per andar a vivere lì, lasciando casa, casa dove, tra gli alti e bassi mi sento bene, devo affrontare i problemi di due famiglie, sopportando anche le liti che scoppiano (liti che mio moroso fa con i suoi genitori, cosa che da lui non mi aspettavo) sto cercando di ambientarmi nella nuova casa, sto scoprendo che agli amici di mio moroso non sto così simpatico (eccetto per la sua ex o_o ).

Non ho più molta lucidità per pensare a livello oggettivo e son convinto di aver scritto una cozzaglia di pensieri sconnessi, ma tanto ci siete abituati a leggere me e molti altri.

Ora come ora son distante da lui, sto vivendo diciamo per conto mio, lui è solo un telefono, che posso tenere su un comodino e lasciarlo lì, so che è brutto da dire nei suoi confronti, ma come dice il titolo, la distanza lo cancella dalla mia vita e non so se è un bene...

Per voi cosa posso fare? Devo prendermi tempo per me stesso? Devo cercare di affrontare ancora questi discorsi con lui? Se avete dei consigli son ben disposto a sentirli.

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stavolta te corco...

 

 

sto per andare a convivere con il mio fidanzato, o meglio, se trovo lavoro lì vado altrimenti no

il giorno che la pianterai di fare l'orgoglione sarà sempre troppo tardi, eh?

 

cazzo c'entra "se trovo lavoro"?

vuoi stare con lui "nella buona E NELLA CATTIVA sorte" sì o no?

per chi sarebbe un problema il fatto che saresti squattrinato, per lui o per te?

 

 

Ora abbiamo un lettone tutto nostro! Finalmente non dormiamo più come sardine su quello ad una piazza! Insomma, ora abbiamo il nostro piccolo nido e stiamo assaggiando la vita di coppia...

e la cosa ti manda leggerissimamente in panico, nevvero?

tanto che

ogni quattro giorni me ne torno a casa

 

 

 

non lo tradisco, la lontananza per me non è sufficiente a scopare con chiunque, con la mente capitava di fantasticare ma mi son accorto che anche se avessi un figo da urlo finirei col mandarlo a cagare

il che dimostra che, pur non volendolo, ormai sei meno crapone di quanto eri prima di trovare sto poro martire che, per qualche strano motivo, ancora ti sopporta!

 

 

Lui continua a cercarmi quando sono a casa mia, io invece ho abbastanza un rifiuto

si chiama panico: hai paura che andare a convivere "nel turpe peccato" sarà la tua condanna definitiva.

Senza attenuanti nè condizionali.

Epperò ti contraddici dicendo che tanto ormai non pensi più a nessun altro.

A questo punto deciditi: sarà un carcere o la max libertà che potrai mai avere? 

-notare che ho lasciato volutamente fuori termini tipo gioia, felcità, amore eccetera-

 

 

Ora come ora son distante da lui, sto vivendo diciamo per conto mio, lui è solo un telefono, che posso tenere su un comodino e lasciarlo lì

non è brutto pensare/dire ste cose, è semplicemente stupido:

sai quanti pagherebbero per essere al posto tuo?

hai avuto la fortuna/abilità di iniziare e costruire sta storia;

e vai in panico all'idea di andare al next level?

ma quanto puoi essere coglione?

 

 

 

Per voi cosa posso fare?

risponditi a sta domanda:

puoi immaginare la tua vita senza il metallaro o ormai è diventato importante per la tua?

 

e piantala di raccontarti cazzate, scemo!!!

tante care cose

dalla tua adorata zietta

Edited by freedog
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Capricorno57

 

 

Io son sempre stato dell'idea che se si riesce a vivere con se stessi anche a distanza dal proprio amore vuol dire che si può amare in modo più giusto

guarda, la penso anch'io come Te, e per fortuna lo pensa anche il mio fidanzato storico, la prova è che in quasi 24 anni di relazione abbiamo conservato i due diversi domicili.. nonostante poi ci si veda anche tutti i giorni e si stia insieme nei fine settimana, e comunque ci si senta 4 o 5 volte al giorno, e andiamo spesso a cena dai suoi. 

Insomma, la possibilità per entrambi di mantenere i propri spazi sembra, a oggi e nel nostro caso, ancora positiva.

 

 

 

ci chiamavano tutti i giorni, ora che son a casa da una settimana ci siamo sentiti solo lunedì.
 

questo è un sintomo che mi piace poco... e dipende anche da Te. Messa così sembra quasi una gara a chi chiama per ultimo. 

 

La domanda è: cosa faresti, cosa saresti senza di lui? forse ha ragione la zietta: bùttati! 

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stavolta te corco...

 

 

il giorno che la pianterai di fare l'orgoglione sarà sempre troppo tardi, eh?

 

 

Non lo stare a sentire, fare il mantenuto, anche se per un breve periodo è il modo migliore di mandare una relazione a puttane a meno che tu non sia una donna di un certo tipo.

 

Nel merito ti dirò due cose

 

1) Il tuo rapporto con il tuo ragazzo è molto sano, almeno da parte tua, se c'è qualche distorsione ce l'ha il tuo ragazzo come tutti quelli che vivono porta a porta con i genitori sono incapaci di stare soli, questo non c'entra nulla con l'amore, quindi se non ti manca per due o tre giorni non è che non sei innamorato sei semplicemente normale. Anche il fatto di fare fantasia con altri ragazzi è naturale dopo anni di monogamia questo non significa che bisogna cedere (anche perchè in passato non è che tu te lo sia guardato) ma non dargli importanza, sei giovane e ti tira è normale.

 

2) Collegato al primo il discorso del dove, quando sarà il momento io andrei via di lì, vivere porta a porta è qualcosa di sbagliato, posso capire la comodità di stare vicini ma non troppo si rischia di doversi sorbire tutti i problemi e seccature familiari.

Edited by Iron84
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A parer mio non è così strano quello che provi. Da una parte hai la voglia di andare a vivere finalmente con lui, dall'altra hai un concretizzarsi di qualcosa che fino ad adesso hai solo immaginato, e si sta concretizzando in un modo anche molto particolare (il suo vivere praticamente attaccato alla sua famiglia non aiuta secondo me).

In più c'è la mancanza di lavoro, che fintanto che sei a casa con i tuoi, per quanto negativa, ti va bene "accettare", mentre l'idea di andare a vivere da lui senza un'indipendenza economica ti stranisce, com'è normale che sia.

Probabilmente ti spaventa anche l'idea che una volta lì tu possa renderti conto che stare con lui non è come te l'eri immaginato (e fidati: non lo sarà, ci saranno le bollette da pagare, i primi litigi da cui non potrai scappare, i primi momenti in cui vorrai stare dannatamente da solo e in cui non potrai farlo), ma il bello dell'andare a vivere insieme è scoprire proprio questi sentimenti, positivi o negativi che siano, che non abbiamo mai provato e imparare a superarli insieme.

Sinceramente non penso che potremo entrare nella tua testa e cercare il motivo per cui non ti manca, per cui preferisci non sentirlo. Quello devi capirlo da te.

Noi possiamo dirti che i cambiamenti come questi spaventano a morte, specialmente se si è vissuti a lungo una relazione a distanza. Però sta a te decide se buttarti nel vuoto e provarci o lasciar vincere la paura e rimanere dove sei. Io, da canto mio, posso dirti che dopo un mese di storia a distanza sono andata a convivere, o meglio sono stata "trascinata" nella convivenza da parte del mio lui. La prima settimana piangevo di nascosto ogni sera in bagno, mi mancava la mia famiglia, la mia solitudine, le mie abitudini. Adesso, a distanza di sei anni mi rendo conto di aver fatto la follia migliore della mia vita, anche se ero terrorizzata.

Ognuno, lo so, vive situazioni, emozioni e vite diverse, quindi la mia storia non è uguale alla tua, ma se dovessi darti un consiglio è quello di riflette benissimo su cosa provi per lui, se c'è ancora qualche sentimento da parte tua allora dovresti tentare questa convivenza e affrontare le cose. 

Dici che quando sei a casa non ti manca molto, e puoi stare anche molto tempo senza sentirlo, questo significa che hai, come dire, il coltello dalla parte del manico: se fosse lui a non volerti sentire, come staresti? Come staresti se questo discorso te lo facesse lui?

Cerca di scrollarti di dosso per un secondo tutto lo stress del periodo, il lavoro, i litigi con i suoi, i suoi amici a cui dici di non piacere: focalizzati su cosa provi per lui, e non lasciare che il contorno rovini questo momento.

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L'idea del Next level di per sè non mi spaventa, il fatto del non trovare lavoro purtroppo non è orgoglio ma un'effettiva realtà economica, ora come ora sua madre lo aiuta nelle spese e varie impellenze, se vivo li pure io senza lavoro la situazione diventa più pesante, sua madre avrà uno stipendio ma non è milionaria...

Il problema è proprio il fatto che so tranquillamente vivere sia con lui che senza.... È terribile da dire ma effettivamente è così, sentire che muore quando non ci sono è pesante, pesante perché io riesco a vivere tranquillo e lui no, sembra che io lo tenga vivo... Non mi piace questa dipendenza che ha, mi da l'idea che io d'un tratto possa piantarlo in asso, lo sa che anche se mi incazzo con lui ci sarò sempre...

Capricorno, si pure a me par strano che non ci sentiamo molto, ma non lo considero un allarme, dopotutto alla lunga non c'è più molto da dire, non abbiamo vite adrenaliniche, il mio massimo è andare in bici.

 

Iron, sull'andare in altri lidi è una cosa condivisa da entrambi, il fatto di avere i suoi li è solo questione economica, lui è il primo a dire che la situazione non gli piace molto, ma almeno siamo in una casa sicura.

 

Northern il fatto è che se non mi cerca e non mi chiama non soffro quanto soffre lui e per questo mi agita, la sua tristezza è molto forte...

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ora come ora sua madre lo aiuta nelle spese e varie impellenze, se vivo li pure io senza lavoro la situazione diventa più pesante

e non è orgoglio questo?

intendiamoci, ci sta; ma hai chiesto A LORO se sta cosa sia o meno un problema? lo sanno che non vorresti mai essere un peso per loro?

conoscendoti un po', so che cmq non faresti MAI l'acaro spiaggiato sul divano, ma che cmq ti daresti da fare x qsi cosa dovesse servire

-oddio, non garantisco sui risultati e sul tuo livello di imbranataggine, ma la buona volontà ce la metteresti di sicuro-

 

 

sentire che muore quando non ci sono è pesante, pesante perché io riesco a vivere tranquillo e lui no,

allora: appurato  che lui non ha nessuna pudore a mettersi totalmente a nudo con te,

non è che tu hai un po' paura di buttarti e te la cavi con quei giri di parole tipo "beh, sì, insomma, sai che ti voglio bene anch'io"?

 

Chè se la distanza la vivessi davvero in modo tranquillo, non staresti qui a farti ste domande...

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Io credo che i sentimenti si possano fingere a parole, ma dentro alla fine puoi fingere ben poco. Il fatto che lui non ti manchi, o che tu dica di poter vivere tranquillamente anche senza sentirlo è decisamente allarmante come fa notare capricorno. Non è vero che alla lunga non c'è più molto da dire, può anche esserci poco da dire, ma comunque l'altra persona ti manca, la cerchi, la chiami anche per una cazzata. Se non c'è molto da dire a distanza, dove la vita scorre in due direzioni diverse, cosa rimarrà da dire vivendo insieme? 

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Il problema è proprio il fatto che so tranquillamente vivere sia con lui che senza.... È terribile da dire ma effettivamente è così, sentire che muore quando non ci sono è pesante, pesante perché io riesco a vivere tranquillo e lui no, sembra che io lo tenga vivo... Non mi piace questa dipendenza che ha, mi da l'idea che io d'un tratto possa piantarlo in asso, lo sa che anche se mi incazzo con lui ci sarò sempre...

 

Sembra la situazione che avevo il primo anno di relazione con il mio ex ragazzo: lui mi pensava continuamente, io l'avevo fatto rinascere - testuali parole - e soffriva quando io non ero da lui / con lui, mentre io avevo un sacco di cose a cui pensare, oltre ovviamente alla nostra relazione.

Anche se alla fine non è andata per il verso giusto tra noi, dopo un bel po' di tempo assieme lui ha allentato la presa anche perché si è trovato nel frattempo degli hobby su cui concentrarsi senza di me, slegandosi dal concetto di vivere e programmare la settimana in funzione del tempo con il partner (esagero).

Quindi mi viene da chiederti: state assieme da tanto/è sempre stato così appiccicoso ?

 

Tieni anche conto che la transizione a convivenza è un momento delicato, tutto liscio non so se può andare quindi cerca di discernere i veri problemi dalle pare mentali prima di procedere. :P

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Il fatto che quando non state assieme tu non pensi a lui mentre lui ti pensa non lo vedo come un problema sinceramente.

 

L'importante e' che la relazione funzioni quando state assieme.

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la transizione a convivenza è un momento delicato, tutto liscio non so se può andare

quel momento non va liscio MAI a nessuno,

chè oltre all'affetto, l'ingrifamento eccetera entra in gioco la condivisione degli spazi vitali (dall'armadio alla disposizione dei mobili, per finire a come sistemare saponi, creme, lamette da barba eccetera nell'armadietto del bagno o al lato del letto in cui dormire -sempre che poi ci scappi pure il tempo di dormirci, a letto..-).

 

le guerre termonucleari che ci furono con Coniuge 10 anni fa per tutto ciò, me le ricordo ancora MOLTO bene!!

-e cmq, ancora oggi qualche piccola baruffa sul tema scappa sempre fuori..-

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Il mettere in comune gli spazi vitali non è un problema per me, a me vien da pensare che il non pensare a lui sia una difesa involontaria per non star male, comunque ho affrontato il discorso poco fa, mi ha spiegato un po' questo suo stato d'animo e mi son accorto che aprendosi con me (è molto riservato) si è lasciato andare e quindi non sa gestire la mia assenza, io però non sono così, per esempio per lui l'attesa del mio ritorno è pesante e dolorosa, per me invece è diverso, io so che poi tornerò, mi basta questo per essere meno distrutto...

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LocoEmotivo

cazzo c'entra "se trovo lavoro"?

vuoi stare con lui "nella buona E NELLA CATTIVA sorte" sì o no?

per chi sarebbe un problema il fatto che saresti squattrinato, per lui o per te?

La domanda è: cosa faresti, cosa saresti senza di lui? forse ha ragione la zietta: bùttati! 

Da una parte hai la voglia di andare a vivere finalmente con lui, dall'altra hai un concretizzarsi di qualcosa che fino ad adesso hai solo immaginato, e si sta concretizzando in un modo anche molto particolare (il suo vivere praticamente attaccato alla sua famiglia non aiuta secondo me).

In più c'è la mancanza di lavoro, che fintanto che sei a casa con i tuoi, per quanto negativa, ti va bene "accettare", mentre l'idea di andare a vivere da lui senza un'indipendenza economica ti stranisce, com'è normale che sia.

[...]

Cerca di scrollarti di dosso per un secondo tutto lo stress del periodo, il lavoro, i litigi con i suoi, i suoi amici a cui dici di non piacere: focalizzati su cosa provi per lui, e non lasciare che il contorno rovini questo momento.

Quoto in pieno.

Penso davvero che si tratti di una specie di "ansia da prestazione", una cosa che può correre liscia o che puoi lasciar ingigantire fino a che distrugga ogni cosa.

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Secondo me a incidere fortemente è la mancanza di soldi (lavoro) e ti capisco ad aggiungersi a tutto ciò è l'attaccamento vhe lui ha nei tuoi riguardi che seppur "pucciosa" come cosa ti porta ad allontanarti, parlarne? no lo feritesti e forse non sei il tipo che cinicamente riesce a far fronte a tale situazione

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davydenkovic90

Di che distanza stiamo parlando? Abissale o colmabile con un paio d'ore - al massimo - di viaggio?

E da quanto vi frequentate?

 

Per il resto, ho capito davvero poco e non so dare un parere utile.

Capisco anche che il post voglia essere uno sfogo volutamente caotico ed esagerato, ma cerca di mantenere la calma nel prendere determinate decisioni. E comunque non si tratta di un matrimonio, puoi sempre fare un tentativo e poi non farne di nulla se ti rendi conto di aver fatto la scelta sbagliata

Poi, sembra quasi che lui non ti interessi molto. Ti interessano di più altre cose, secondo me.

Edited by davydenkovic90
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non sa gestire la mia assenza, io però non sono così, per esempio per lui l'attesa del mio ritorno è pesante e dolorosa, per me invece è diverso, io so che poi tornerò, mi basta questo per essere meno distrutto...

 

Però questo è un "problema" abbastanza circostanziato

 

Io non vi conosco, soprattutto non ho la più pallida idea di come sia lui

ma so che non dovete essere uguali

 

Anzi, in linea teorica sarebbe meglio che ognuno dei due abbia la capacità

di supportare l'altro nei suoi punti deboli ( tu avrai i tuoi in cui il ruolo di supporto

deve/dovrebbe passare a lui ) perchè la somma di due debolezze non può essere

mai d'aiuto ad una relazione

 

Quindi è un "problema" con le virgolette, perchè potrebbe non esserlo affatto

 

Probabilmente è vero che questo vedere le sue debolezze, in un contesto in cui tu hai le tue

belle difficoltà ( anche se diverse ) ti infastidisce, ti mette ansia etc

 

In secondo luogo potrebbe anche essere vero che se non piaci ai suoi amici, se la convivenza

coi di lui genitori non è rose e fiori, se insomma laggiù ci sono difficoltà da affrontare e non solo

aspetti piacevoli...ti serva "staccare"

 

Purtroppo le coppie gay non sono molto facilitate dal contorno sociale, sono -spesso- al più "tollerate"

quindi bisogna fare di necessità virtù ed aiutarsi ( e la vittima designata sei tu: l'altro uomo )

 

Lui deve farsi carico del problema che potreste dovervi fare una nuova rete di amicizie, cioè è una nuova

vita anche per lui e non l'inserimento del fidanzato gay nella sua vecchia vita

 

Tu devi farti carico del problema di supportarlo quando siete separati

 

....in bocca al lupo!

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