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Il "maturometro" non è stato ancora inventato...


pierpagu

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Purtroppo la ricerca scientifica non ha ancora prodotto un apparecchio di misura - il maturometro - che tante persone vorrebbero poter usare in quei casi di ritorni di rapporti liquidati con la scusa che l'altro non era abbastanza maturo onde verificare - in caso di riavvicinamento - il grado di maturità del soggetto messo in quarantena. (sarei curioso di sapere l'unità di misura per questo apparecchio... :rabbi: )

 

A parte, dunque, le definizioni riportate nei dizionari credo che, per quello che dirò appresso, il termine maturo riferito a persona possa indicare un individuo che ha raggiunto un grado di compiutezza tale da poter autonomamente svolgere un compito o compiere un'azione nell'ambito di situazioni delle quali la persona stessa non ne è necessariamente la causa ma nei confronti delle quali può avere un sufficiente grado di controllo al fine di adattarvisi o addirittura volgerla a proprio favore.

 

Leggendo tanti interventi in questo blog trovo spesso le parole immaturo, non maturo, poco maturo ecc. ecc. specialmente (se non sempre) nei confronti di persone più giovani del "ricorrente". E' normale che al crescere del divario di età è assai difficile che due persone che stanno per conoscersi possano avere categorie referenziali simili. Non per questo uno dei due è "immaturo". A parte casi, non tanto infrequenti, di persone effettivamente incapaci a relazionarsi con cose e persone, se ci si restringe a situazioni "medie" sarebbe opportuno chiedersi se l'uso del termine immaturo sia appropriato oppure è solo un modo di esprimere il disappunto di uno dei due nei confronti della diversità di vedute dell'altro che ha una sua vita, sue convinzioni, sue amicizie e suoi gusti. Niente di sbagliato. Solamente differenti. Magari potessimo essere tutti Bouvard e Pécuchet! ...

 

Credo di non dire nulla di nuovo asserendo che una relazione si costruisce a metà strada e sicuramente senza ultimatum (il plurale ultimata è meglio? aspetto - a riguardo - osservazioni di esperti latinisti) in cui l'altro bollato come immaturo viene congedato non senza fa balenare però uno spiraglio di riavvicinamento lasciando così intendere che se matura... ovvero:

 

Se e quando la penserai almeno al 90% come me allora ti convocherò per riparlarne altrimenti alza i tacchi e fila!

 

Più o meno come la Volpe della favola di Fedro...

 

De vulpe et uva

 

Fame coacta vulpes alta in vinea
Uvam appetebat summis saliens viribus;
Quam tangere ut non potuit, discedens ait:
"Nondum matura est; nolo acerbam sumere".
Qui facere quae non possunt verbis elevant,
Ascribere hoc debebunt exemplum sibi.

 

Voi che ne pensate?

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Io dubito sempre delle persone che danno dell'immaturo ad altri.

 

Mia mamma finche' non ha avuto demenza senile mi ha sempre detto ad intervalli regolari di maturare.

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Leggendo tanti interventi in questo blog trovo spesso le parole immaturo, non maturo, poco maturo ecc. ecc. specialmente (se non sempre) nei confronti di persone più giovani del "ricorrente".

 

Davvero?

Di solito io lo sento usare solo da ragazzi solo passivi e da ragazze

nei confronti del loro partner, quando non sia all'altezza delle loro aspettative.

 

Raramente gli attivi o i maschi etero chiamano "immaturi" i loro partner.

Di solito è "immaturo" un maschio attivo che vuole solo divertirsi;

il suo omologo passivo è generalmente "una troia".

 

La fenomenologia dell'immaturità non si limita certo a questo.

Spesso viene definito immaturo il maschio che cerca di evitare i litigi.

 

Quasi mai ho snetito usare il termine "immaturo" per persone relamente immature:

gay non dichiarati, dipendenti dal giudizio degli amici o della famiglia, restii a una convivenza...

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gay non dichiarati, dipendenti dal giudizio degli amici o della famiglia, restii a una convivenza...

 

Qua mi vai in contraddizione, passi il primo punto dove effettivamente è possibile parlare di immaturità, la dipendenza dal giudizio altrui più che un discorso di maturità lo inserirei in un contesto sociale da cui è difficile prescindere e non è una cosa che si acquisisce con l'età.

 

Infine il discorso della convivenza da te non me l'aspettavo, cioè la convivenza non è affatto un elemento essenziale della coppia o meglio dipende dalla concezione che si ha della coppia e non lo metterei mai all'interno di una valutazione di maturità-

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E' verissimo che spesso si attribuisce immaturità ad minchiam a tutte quelle persone che semplicemente non soddisfano le proprie aspettative. Ma secondo me di persone oggettivamente immature ce ne sono, non è un concetto totalmente relativo. Per come la vedo io sono quelle che nella vita non si sono assunte e non si assumono mai nessuna responsabilità, né in una casa, né della loro vita, né in una coppia. Nonostante ciò per loro è tutto normale e tendono oltretutto ad avere l'atteggiamento di chi crede sia tutto loro dovuto e non hanno alcuna considerazione degli altri. E' quell'egoismo cieco delle persone che ragionano secondo il principio di piacere e non sono mai entrati nell'ottica del principio di realtà, quell'egoismo un po' bambino, appunto, che nei bambini è logico e naturale, e invece in una persona un po' cresciutella non è più sostenibile.

Edited by Fred
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io considero "maturo" un uomo di 38 anni in su ma solo per il fattore età - e me ne tengo alla larga.

L'immaturità è parte di ogni essere umano che non è cosa negativa senza eccedere ci sta.

Se la question gira ( e rigira) sulla relazione tra giovane e old con un divario eccessivo i 10 anni di differenza bhe è un argomento trattato e ritrattato.

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Purtroppo la ricerca scientifica non ha ancora prodotto un apparecchio di misura - il maturometro -(sarei curioso di sapere l'unità di misura per questo apparecchio...)

 

Non hanno prodotto l'apparecchio perché non è definibile l'unità di misura:

definita la misura, se pur si possa definirla...., si potrà produrre l'apparecchio.

 

 

 

 

credo che, per quello che dirò appresso, il termine maturo riferito a persona possa indicare un individuo che ha raggiunto un grado di compiutezza tale da poter autonomamente svolgere un compito o compiere un'azione nell'ambito di situazioni delle quali la persona stessa non ne è necessariamente la causa ma nei confronti delle quali può avere un sufficiente grado di controllo al fine di adattarvisi o addirittura volgerla a proprio favore.

 

Eh, ma questa definizione può valere per qualsiasi ente presente nell'universo, basta mettere "ente" in vece di "persona".....

La difficoltà sta nel definire la maturità per gli individui della nostra specie umana, non per nulla si rimedia sempre con l'età anagrafica, con qualche eccezione per casi singoli e singolari.

 

 

 

sarebbe opportuno chiedersi se l'uso del termine immaturo sia appropriato oppure è solo un modo di esprimere il disappunto di uno dei due nei confronti della diversità di vedute dell'altro che ha una sua vita, sue convinzioni, sue amicizie e suoi gusti.

 

Probabile!

 

 

 

 

Spesso viene definito immaturo il maschio che cerca di evitare i litigi.

 

Direi proprio il contrario!

Edited by Mario1944
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Per come la vedo io sono quelle che nella vita non si sono assunte e non si assumono mai nessuna responsabilità, né in una casa, né della loro vita, né in una coppia.
 

 

Tipo quelli che fanno sempre decidere all'altro dove si va in vacanza? :)

Sì, anche far prendere sempre all'altro le decisioni per poi potersene lamentare con comodo è piuttosto immaturo;

ma di solito è considerato più un cattivo atteggiamento femminile che un comportamento infantile.

 

Essere "infantile" in una coppia è quando di fronte a un problema chiami il tuo partner invece di pensarci da solo;

ma francamente non conosco nessuno che se ne lamenti seriamente.

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Se il concetto di ''maturità'' è qui riferito al solo aspetto psicologico, direi che esso è legato alla capacità di elaborare, in modo complesso, la vita vissuta.

Ossia, rendere ciò che si esperisce esperienza. A tale fine, è necessario fare un lavoro riflessione e introspezione sulla base delle circostanze vissute. E per quanto il processo mi pare simile in ogni individui e in ogni circostanza, il grado di maturità varia non solo in senso ''assoluto'', ma anche in relazione ha un qualcosa (per mancanza di esperienza, anche se - certamente - una già raffinata capacità di introspezione e una già buona autocoscienza può agevolare la cosa rispetto a chi ne ha di meno).

 

E' per questo che un bambino si dice più immaturo di un adulto.

Non solo e non soltanto perché ha vissuto di meno, ma perché ha meno coscienza di sé - come individuo, come essere in relazione ad altri esseri (e non potrebbe essere altrimenti, dopotutto, se è vero che nei bambini molte facoltà non sono sviluppate o sono ancora in via di sviluppo, p.es.).

 

Un'altra parentesi si potrebbe aprire riguardo al legame fisico (biologico) di ciò, nel senso che - su base genetica? - un individuo potrebbe essere maggiormente portato a far introspezione rispetto a un altro individuo.

Edited by Layer
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Raramente gli attivi o i maschi etero chiamano "immaturi" i loro partner. Di solito è "immaturo" un maschio attivo che vuole solo divertirsi; il suo omologo passivo è generalmente "una troia".

 

Non è del tutto vero al 100%

 

Insomma si può dire di un ragazzino alle prime armi di cui ci si è innamorati

o per cui si è preso una scuffia, che le cose sono andate male perchè era "immaturo"

senza necessariamente essere meno "Maschi" ( o almeno a me è capitato )

 

E' chiaro che è diversa la sfumatura di significato nell'uso del termine

 

Per come lo sto usando io, alludo chiaramente ad una immaturità intellettuale

non nel senso che il ragazzino passivo o versatile sia un cretino ( lo amavo )

ma : privo delle necessarie esperienze, tali da consentirgli ad un livello cognitivo

di innamorarsi in un senso "maturo" o "pieno" o "consapevole"

 

Mentre è vero che se uso il termine "maturità" in un senso "morale" e non intellettuale

tende ad inflazionarsi l'uso che dici tu

 

Se il giudizio di sintesi "immaturo" allude ad una immaturità intellettuale giustificata, è un

giudizio in fondo "benevolo" ( il mio era quindi un giudizio benevolo, non perchè poi fossi

così più grande nel caso reale, quanto per il fatto che lui era alla prima esperienza )

 

Mentre il giudizio diventa in genere malevolo se assume un connotato morale ( il ché è

del tutto intrinseco a "troia", ma di fatto viene estrinsecato anche rispetto al classico "30nne

immaturo" )

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Capricorno57

Sono decisamente convinto che tutti, a turno e indipendentemente dall'età, diamo prova a noi stessi e agli altri di essere (stati) immaturi nella gestione di un frangente, di una situazione anche banale, ma lo stesso vale anche nell'essere sporadicamente maleducati, superficiali, inadeguati, arroganti, ecc. ... 

 

il buon funzionamento di una coppia gay dipende in buona parte dall'incastro tra le maturità reali e le immaturità presunte; dico gay poichè credo che una coppia etero sia più soggetta a clichè e convenzioni sociali. 

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Sono decisamente convinto che tutti, a turno e indipendentemente dall'età, diamo prova a noi stessi e agli altri di essere (stati) immaturi nella gestione di un frangente, di una situazione anche banale, ma lo stesso vale anche nell'essere sporadicamente maleducati, superficiali, inadeguati, arroganti, ecc. ...

 

Sì ma non è che si viene mollati, o si molla per un fatto banale

o per la gestione di un frangente

 

Qui si parla di un giudizio di sintesi sulla persona in occasione

di una rottura

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Di solito io lo sento usare solo da ragazzi solo passivi e da ragazze nei confronti del loro partner, quando non sia all'altezza delle loro aspettative. Raramente gli attivi o i maschi etero chiamano "immaturi" i loro partner. Di solito è "immaturo" un maschio attivo che vuole solo divertirsi; il suo omologo passivo è generalmente "una troia".

48605118.jpg


 

 

credo che una coppia etero sia più soggetta a clichè e convenzioni sociali

mmhh...

nì.

nel senso: ok, gli etero hanno un backgroud socio-culturale più consolidato/incrostato (da casa vianello a Andy Capp),

ma perchè le coppie gay, essendo -più o meno- accettate sociologicamente da poco tempo,

ancora non costituiscono dei clichè fortemente consolidati.

 

Probabilmente col tempo si arriverà anche a stereotipi abbastanza condivisi sulle coppie gay

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Capricorno57

 

 

Qui si parla di un giudizio di sintesi sulla persona in occasione di una rottura

sì, secondo me la quarantena si riferisce a un topic di pochi giorni fa, nel quale le considerazioni finali dell' Opener mi sono apparse poco chiare, cioè il concetto è chiaro ma preferirei leggere uno o due esempi concreti di fatti accaduti, di un paio di battute.. pericolose, avvenuti in sede di re-incontro per valutare la fattibilità sull'ipotesi di relazione. 

 

Tornando al generale, quando si è "perfezionisti", sarebbe bene affidare il giudizio provvisorio, per non dire finale, a una serie di eventi, di incontri. Con spirito di adattamento e curiosità verso l'altro, spirito basato in prima istanza sulla attrazione se si tratta di relazione affettiva.

 

Per quel che mi riguarda, ricordando le precedenti relazioni e conoscenze di ragazzi sempre più giovani di me, faccio fatica a individuare persone "non mature", ma forse i miei filtri sono (erano) larghi, la mia curiosità pure, sono di bocca buona, ...

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LocoEmotivo

Questione molto interessante, caro pierpagu - e vuoi sapere una cosa? Ieri stavo per citare io stesso quella favola in una discussione! Celeste è questa / corrispondenza d'amorosi sensi... :P

 

senza ultimatum (il plurale ultimata è meglio? aspetto - a riguardo - osservazioni di esperti latinisti)

No, non è meglio, in quanto parola importata da una lingua estera e come tale indeclinabile. Tanto per intenderci: un curriculum, due curriculum; un fan, mille fan; una abat-jour, dieci abat-jour.

 

Di solito è "immaturo" un maschio attivo che vuole solo divertirsi;

il suo omologo passivo è generalmente "una troia".

[...]

Quasi mai ho snetito usare il termine "immaturo" per persone relamente immature:

gay non dichiarati, dipendenti dal giudizio degli amici o della famiglia, restii a una convivenza...

Ed ecco una nuova puntata delle mirabolanti capacità di sintesi di Almadel :D

Per quando riguardo il secondo estratto, invece, non mi trovo d'accordo. Ritengo che qualunque omosessuale adotto un approccio critico nei confronti della propria situazione sia comunque maturo. Poco? Tanto? Non ha importanza: mostrano dei margini di crescita, e questa è l'unica cosa che conti. Quelli che invece non sono dichiarati, dipendenti dal giudizio eccetera e che sguazzano in questa situazione senza porsi il problema di una sua eventuale evoluzione, più che "immaturi" li chiamerei "coglioni". O anche peggio.

 

L'immaturità è parte di ogni essere umano che non è cosa negativa senza eccedere ci sta.

Non saprei, Zaffo.

Forse ti riferisci ad una certa leggerezza del vivere, che però non è proprio immaturità?

 

Per quel che mi riguarda, ricordando le precedenti relazioni e conoscenze di ragazzi sempre più giovani di me, faccio fatica a individuare persone "non mature"

Concordo.

Personalmente, ho conosciuto e frequentato (salvo eccezioni più uniche che rare) persone di cui ammiravo una maturità che non era solo capacità introspettiva ma anche capacità di gestione delle emozioni e lucidità dei sentimenti.

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Per quel che mi riguarda, ricordando le precedenti relazioni e conoscenze di ragazzi sempre più giovani di me, faccio fatica a individuare persone "non mature", ma forse i miei filtri sono (erano) larghi, la mia curiosità pure, sono di bocca buona, ...

 

Vabbé io parlavo di più giovane alle prime armi nel mio specifico caso

 

Oltre al fatto che per come ragionava la mia generazione un gay alle prime

armi ( che veniva introdotto agli ambienti gay, beninteso ) era anche legittimato

a farsi le sue esperienze

 

Poi nel gergo gay per assurdo "troia" poteva essere meno negativo e giudicante

di "immaturo", ma qui si tratta solo di intendersi sull'uso delle parole, non è una

questione di sostanza

 

Ovviamente la differenza generazionale dovrebbe misurarsi sul "diventare gay adulti"

possibilità che un tempo era meno chiaramente tracciata ( CO--fidanzamento--convivenza

--unione civile, una volta che sono possibilità date, diventano anche possibili fasi di vita )

 

Quindi immaturo aveva un significato di fatto ridotto su un piano di maturazione intellettuale

che ora non dovrebbe più avere ( anche se una piena consapevolezza di questo in Italia, come

appare evidente anche da questa discussione, ancora non c'è )

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Davvero?

Di solito io lo sento usare solo da ragazzi solo passivi e da ragazze

nei confronti del loro partner, quando non sia all'altezza delle loro aspettative.

 

Raramente gli attivi o i maschi etero chiamano "immaturi" i loro partner.

Di solito è "immaturo" un maschio attivo che vuole solo divertirsi;

il suo omologo passivo è generalmente "una troia".

 

La fenomenologia dell'immaturità non si limita certo a questo.

Spesso viene definito immaturo il maschio che cerca di evitare i litigi.

 

Quasi mai ho snetito usare il termine "immaturo" per persone relamente immature:

gay non dichiarati, dipendenti dal giudizio degli amici o della famiglia, restii a una convivenza...

Non pensavo che tu disponessi di tutta questa casistica così bene articolata al punto che mi sono dovuto rileggere il mio intervento per vedere dove avevo menzionato attivi, passivi... riflessivi... e se vogliamo sconfinare nella grammatica latina deponenti transitivi e intrasitivi (questi hanno il participio passato, così tanto per dire).

 

Il problema posto è generale. Riguarda A e B - siano essi omo o etero - e un loro rapporto specificamente all'inizio e quando e quanto si abusi del temine immaturo allorché A o B non risponda alle aspettative dell'altro o reagisca in ostinata contrapposizione.

 

Allora.

 

Quali elementi si hanno o si potrebbero avere per capire se ci si nasconde dietro l'accusa di immaturità lasciandosi così uno spiraglio per scendere a patti senza perdere la faccia?

 

Spero che questa versione "ad usum delphini" (ti) sia vieppiù chiara.

 

Saranno graditi commenti senza variazioni (Goldberg) al tema. Merci bien!

Edited by pierpagu
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Eccomi, sono un immaturo (o nella variante di Loco un vero coglione)

Scherzi a parte, sì, la dipendenza dal giudizio dell'ambiente d'origine è un brutto guinzaglio.

Nel mio caso direi che l'immaturità si sostanzi nell'evitamento sistematico del conflitto;

con familiari, amici, ragazzi quando ne ho avuti (non sono mai riuscito nemmeno a comunicare bene il mio punto di vista).

 

Però anche essere gentili, affabili, capaci di mediare a mio avviso sono buone qualità

(generalmente non aiutano però a riscuotere successo)...

 

Il problema posto è generale. Riguarda A e B - siano essi omo o etero - e un loro rapporto specificamente all'inizio e quando e quanto si abusi del temine immaturo allorché A o B non risponda alle aspettative dell'altro o reagisca in ostinata contrapposizione.

 

Ti hanno dato dell'immaturo eh? :D

La prima volta che un ragazzo m'ha detto che mi scaricava perché ero troppo immaturo gli ho risposto molto stizzito "SARAI MATURO TU!!!"

Ecco, questo è un bell'esempio di reazione molto immatura da parte mia.

 

E' anche vero che poi un po' ci si barcamena...

credo di essere molto immaturo come gay, discretamente maturo/responsabile sul posto di lavoro, eccessivamente responsabilizzato (fin da piccolo) per tutto quel che riguarda il clan familiare...dal quale, in generale, sarebbe sempre meglio emanciparsi il prima possibile.

Edited by schopy
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Il problema posto è generale. Riguarda A e B - siano essi omo o etero - e un loro rapporto specificamente all'inizio e quando e quanto si abusi del temine immaturo allorché A o B non risponda alle aspettative dell'altro o reagisca in ostinata contrapposizione.

 

Io ho solo fatto notare che in una coppia a essere accusato di essere immaturo è quasi sempre il "lui"

perché la "maturità" è la caratteristica principale - se non l'unica - della mascolinità:

saper prendere decisione, accettare responsabilità, dimostrare coraggio e via elencando.

 

Come accennava anche @Hinzelmann esiste anche una declinazione da "passivo" del termine "immaturo".

L'ho sentita usare nei confronti di ragazzini alle prime armi che si attaccavano in modo morboso ai loro partner.

In questa accezione la "maturità" è una sorta di cinismo che ci permette di prendere la giusta distanza dalle passioni.

 

Per questo dico che è difficile parlare in termini generali di "immaturità".

Mi hanno accusato di essere immaturo perché piango ogni volta che non possiamo vederci

o mi hanno accusato di essere immaturo perché preferisco andare a bere con gli amici invece di passare a trovare la suocera?

 

Capire di che genere di immaturità si parli può essere utile per costruire una discussione.

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Non e' che in generale sono le donne ad accusare di immaturita' gli uomini e i passivi si appropriano di questa caratteristica femminile ?

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Nel mio caso direi che l'immaturità si sostanzi nell'evitamento sistematico del conflitto; con familiari, amici, ragazzi

 

Ma l'essere pacifico è dell'immaturo?:

ai miei tempi si pensava esattamente il contrario!

Proprio dell'immaturo,  e quindi specialmente del giovane perché di "sangue bollente" e quindi poco riflessivo, era jnfatti considerato l'essere continuamente e tenacemente in conflitto con il mondo intero.

 

 

 

 

 

Però anche essere gentili, affabili, capaci di mediare a mio avviso sono buone qualità (generalmente non aiutano però a riscuotere successo)...

 

Ma non direi che siano qualità che non riscuotano successo, anzi!

E' più facile infiammarsi e soffiare sul fuoco, mandare tutti a quel paese anche per poco, sguainare la spada e mozzare (metaforicamente o no) mani e teste, che conciliare, mediare, contenersi, rispettare, tollerare:

quindi, essendo più difficili. sono virtù più rare e perciò è più ammirato e lodato, anche se raramente imitato, colui che le eserciti.

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Ma l'essere pacifico è dell'immaturo?:

ai miei tempi si pensava esattamente il contrario!

Proprio dell'immaturo,  e quindi specialmente del giovane perché di "sangue bollente" e quindi poco riflessivo, era infatti considerato l'essere continuamente e tenacemente in conflitto con il mondo intero.

 

No no, non sono un pacificato...

sono uno che voleva raggiungere risultati troppo difficili e in molti ambiti diversi senza sforzo, e che quando non è andato tutto come previsto s'è un filino rassegnato :D

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LocoEmotivo

Eccomi, sono un immaturo (o nella variante di Loco un vero coglione)

Dai, Schopy, sappiamo entrambi che non è così ;)

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Proprio dell'immaturo, e quindi specialmente del giovane perché di "sangue bollente" e quindi poco riflessivo, era jnfatti considerato l'essere continuamente e tenacemente in conflitto con il mondo intero.

 

La confusione nasce dal semplice fatto che il contrario di "maturo"

potrebbe essere tanto l'essere "infantile"

quanto l'essere "adolescenziale".

Tanto quest'ultimo è ribelle quanto il primo si affida alle figure di riferimento.

 

Se continui a preoccuparti dell'opinione della mamma ti giudicherò "infantile",

se invece agisci proprio per scandalizzarla ti giudichero "adolescenziale"

e in nessun caso "maturo"

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A rigore il contrario di maturo è acerbo o, con prefisso negativo, immaturo.

 

Infantile ed adolescenziale si contrappongono ad adulto, senza necessariamente contrapporsi l'uno all'altro.

 

Nell'uso i concetti si sovrappongono e quindi adulto diviene semplice sostituto di maturo ed immaturo di infantile o di adolescenziale, ma propriamente acerbo e soprattutto immaturo hanno in sé una valenza negativa che infantile ed adolescenziale non dovrebbero avere, essendo semplicemente indicativi d'un'età, come del resto adulto, infatti si può dire adulto immaturo o adolescente maturo, dove la notazione positiva o negativa è data appunto dal concetto di maturo o d'immaturo.

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davydenkovic90

Penso che sia un latinorum...

comunque c'è una bella differenza fra "immaturo" e "inesperto" e credo che su questo forum è il secondo termine ad essere utilizzato nei consigli che vengono dati... certe situazioni sono ricorrenti, anche se, in ultima analisi, magari sono completamente diverse, e si cerca di far capire che con l'esperienza determinati problemi sono superabili.

"Maturo" nel vocabolario gay ha un'altra accezione, esistono ben pochi gay che non siano immaturi, a mio parere, vuoi per un verso, vuoi per l'altro. E mi ci metto dentro anche io.

Edited by davydenkovic90
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"Maturo" nel vocabolario gay ha un'altra accezione

segue diapo esplicativa

Come-sarebbero-i-supereroi-da-anziani-fo

 

anche se poi alla fine -tra millantamila anni- preferirei vedermi così

una-carina-coppia-di-anziani.jpg

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Qui esistono nella sostanza due problemi

 

A) attiene al giudizio, all'essere giudicati da altri gay

 

Non si può dire che sia giusto per un gay "assorbire" tutti i potenziali giudizi negativi

che gli vengono dall'esterno, perchè esistono i "pregiudizi omofobici" e perchè - come

evidenzia @Schopy, può essere un modo "comodo" per evitare i "conflitti" ( con gli etero )

 

Non si può neanche dire che sia giusto, in virtù del fatto che esistono una serie di pregiudizi

negativi, trasformarsi in una sorta di "istrici permalosi" che finiscono per reagire in modo aggressivo

con tutte le persone che si avvicinano ( cioè con i gay )

 

Questo è - direi - un problema di "atteggiamento" rispetto al giudizio

 

Una persona sicura di sé, con una buona autostima, dovrebbe - al di là della immediata reazione

emotiva, che può essere istintiva - distinguere un giudizio utile, costruttivo e fondato, da uno inutile

distruttivo e infondato

 

il secondo problema è che se mancano dei parametri sociali che ci aiutino, un "cosa si deve fare

per essere dei gay adulti" ( al limite anche per poter dire: andate a quel paese io scelgo di fare il contrario

perchè sono libero di farlo, sono diverso dai diversi etc ma avendo consapevolezza di distanziarsi da un modello )

il termine si presta ad essere relativizzato: tu mi dici immaturo perchè hai delle tue aspettative su di me, rispetto

a cui sono inadeguato ( ma sono aspettative solo tue )

 

Quale era il concetto di base del mio giudizio di immaturità? Direi a posteriori l'idea che un gay a 20-25 anni debba

imparare ad essere autonomo e ad esprimere tutte le sue potenzialità, o se vogliamo attraversare una fase narcisistica

probabilmente è un qualcosa che ho assorbito dalla frequentazione degli ambienti gay e dal clima culturale familiare in

cui sono cresciuto ( fa un po' anni '60...però magari erano idee dei miei genitori e degli adulti etc )

 

Poiché il mio giudizio di maturità era al "singolare", la mancanza dei modelli sociali forse pesava meno

 

Oggi mi pare che l'idea di maturità sia più relazionale, si diventa maturi per come ci si dimostra capaci di relazionarsi

agli altri e quindi forse la mancanza di modelli sociali pesa di più

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