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Controverso rapporto con le serate gaie e consigli pratici!


HyvanRimbaud

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HyvanRimbaud

Mi son sempre reputato piuttosto capace a dispensare consigli agli altri, ma quando si tratta di darne a me stesso.... dio ce ne liberi!!

 

Mi rivolgo per questo a voi dato che, complice forse l'anonimato, siete in grado di dar risposte/opinioni molto più sincere di quelle che altrimenti riceverei se mi rivolgessi ad una qualunque delle persone che conosco, troppo impegnate a mantenere una bella e "interessante" facciata, piuttosto che a fare apertamente delle "scomode" riflessioni. Vengo al punto.

Da che ho iniziato a frequentare le serate gaie (circa 3 anni, ma con almeno un anno buono di totale assenza nel mezzo e gli altri due di frequentazione sporadica), non son mai riuscito veramente a capire che tipo di rapporto ho con questi posti e viceversa che tipo di rapporto hanno questi posti con me. 

Le prime volte, complice forse il fatto che fossi "carne fresca", mi sentivo un po' come un coniglio in mezzo ad un branco di lupi: tempo che mi ubriacavo (all'inizio ero piuttosto timido), a metà serata partivano le molestie e gli approcci insistenti (e persistenti a volte!). Nonostante tutto, però, son sempre riuscito a spiccicar comunque due parole e a comportarmi in modo quantomeno rispettoso con tutti. Anche le volte in cui me la cavavo diplomaticamente o senza concludere nulla, in un certo senso ritornavo a casa con il sorriso sulle labbra, perché diciamoci la verità: a chi non piace sentirsi un po' desiderato? Ho sempre cercato poi di avere quel briciolo di lungimiranza che molti prima di me non hanno forse avuto, e cioè ho sempre evitato di cadere prematuramente nella trappola di certi "puttanoni", o di aprire la bocca con le "civette acide", anche perché chi tanto facilmente parla male degli altri, altrettanto facilmente lo può fare di te; ho saputo mantenere una certa discrezione in questo senso. 

Passano gli anni e ora che sto rimettendo i primi passi nel "ghetto" mi sembra le cose siano cambiate. Oltre a sentirmi spesso "invisibile", noto una non indifferente dissonanza di intenti: quando faccio serata senza alcuna aspettativa, procede sempre tutto bene e non tardano ad arrivare le sorprese; al contrario quando spero di ricevere qualche sorpresa, la serata non solo si rivela frustrante, a volte porta proprio la sfiga nera. Mi rendo conto di star dicendo cose ovvie. Ancor più ovvie se ci mettiamo in mezzo il fatto che ho i gusti un po' "difficili" e a volte delle vere e proprie "fisse" per alcuni dei frequentanti; fisse che si rivelano prontamente alcune delle principali ragioni delle saltuarie frustrazioni.

Il fatto è che non so fare come fa un mio amico della serie "ma sì, fottitene! C'è sempre altra gente!" e che bene o male riesce sempre ad abbordare qualcuno random. Il mio scopo principale non è quello di abbordare gente, vado lì principalmente per cercare di passare una bella serata in compagnia. Quando però mi interessa qualcuno, non sono per niente capace di fare il listone della serie: "se non ci riesco con lui allora ci provo con quest'altro". Non ci riesco. E intanto magari mi tocca passare il resto della sera a cazzi miei perché il mio amico è a farsi la sua "terza o quarta scelta". :/

 

Che rapporto avete voi con queste serate? Con che "filosofia" le affrontate? E questa "filosofia", qualora la riteneste razionalmente appropriata, ma caratterialmente non vostra, quanto vi costa in termini di salute mentale? >__<

Altra domanda: quanto condividete l'idea che la sicurezza in sé stessi in questi posti attira come il miele? Non c'è forse il rischio di passar troppo per "fighe di legno"?

 

Domani sera c'è una serata alla quale sono andato finora una sola volta (rimasto mezz'ora tra l'altro!); so per certo che ci saranno almeno 3/4 persone fonte di piccole frustrazioni personali (più che altro legate al fatto che con alcune di queste ci ho scambiato due parole su fb o su romeo e son sparite, molte tra l'altro dopo avermi chiesto il contatto fb e/o il numero di telefono, ergo Noncicapiscounamazza!!!). Uno in particolare mi accetta l'amicizia, gli scrivo, mi risponde in modo tranquillo, dopodiché quando è il mio turno smette di visualizzare nonostante sia sempre connesso. Tempo qualche giorno e l'ho rimosso silenziosamente dagli amici, quando dentro di me avrei voluto solo sputargli in faccia. Che cazzo accetti le richieste a fare? :/ Manco gli avessi chiesto di uscire o cazzo ne so. La gente tutto può dire di me fuorché io sia una pressa. Al contrario può forse solo lamentarsi delle mie sparizioni e dei miei misteriosi "ritiri dalla società". Di certo non ho mai rotto i coglioni a nessuno.

 

Domanda: andarci o non andarci a questa serata, sapendo che la frustrazione può esser dietro l'angolo?

 

Non so se sono io masochista o se semplicemente mi piace impelagarmi in situazioni incasinate del genere nella speranza che mi pigli uno di quei rari momenti di "pace dei sensi", in cui me la godo da dio e mi dico "che si fottano tutti, sto benissimo anche da solo!"; momenti in cui puntualmente finisco per mandare a fanculo il diretto interessato che si avvicina, manco fosse un segno del destino! 

Non so nemmeno se lo faccio per reale interesse. Se fossi veramente obiettivo con me stesso tanto quanto lo sono con gli altri, direi che queste son più delle fisse legate a qualche sorta di ferita narcisistica, ad un fragile ego ferito. Alla lascività ho sempre preferito la perseveranza, ma in questi casi è soltanto deleteria. Alla fine sarei il solo in una circostanza del genere a rischiare di passarsi malamente la serata. Qualcuno di voi possiede il farmaco "Zeroaspettative"? (che letto in inglese fa anche figo! xD) Perché avrei proprio bisogno di farmene una dose!

 

Ho scritto forse fin troppo, ma fanculo... se avete voglia di leggere e rispondere bene, sennò... va bene lo stesso. ;)

Mi rendo conto di aver messo forse troppa carne al fuoco, ma se ho scritto tanto, di getto e in modo confusionario è probabilmente perché si tratta soltanto del rigurgito di un mio lieve OCD.  :suicide:  :muro:

Edited by HyvanRimbaud
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Mah forse perchè dai troppa importanza alla serata e ci vai con la persona sbagliata. Chi ti parla ha sempre detestato come la peste le discoteche nello stesso tempo quelle gay aumentano leggermente il mio livello di tollerabilità , nel senso che fino a 2-3 ore riesco anche a starci ( una volta ogni due - tre mesi). Per quanto riguarda l'abbordaggio non saprei tanto dirti e forse è anche il modo di porsi sbagliato.

Io ad esempio sono una persona più celebrale che fisica, non saprei ballare vicino qualcuno e quando qualcuno ci prova ballando con me mi sento molto a disagio, salvo che non abbia bevuto (cosa che essendo praticamente astemio faccio solo per cercare di stare a mio agio in situazioni simili come una serata in discoteca, bevendo cocktail superpesanti a mo di medicina). Se si sta in compagnia di amici veri è diverso, perchè si fa la battuta, il commento spinto al cubista, si vede lo spettacolino e magari si spettegola un pò, si ride e si balla insieme. Insomma cosi le 2 o 3 ore passano velocemente e me ne posso tornare a casa.

 

Spesso è capitato che alcuni ci abbiano provato ballando, ammetto che è un modo di approccio che proprio mi infastidisce o sarà semplicemente che non è mai capitato che l'abbia fatto la persona giusta, ad ogni modo mi giro dall'altro lato e non do feedback.

 

Mi chiedo però ma dov'è il problema? Perchè ti stai facendo tutte ste pippe mentali su questa questione? Ti aggiungono e non rispondono? Come si dice dalle mie parti "passato il santo passata la festa", quindi perchè meravigliarsi? La maggioranza della gente va a ballare per divertirsi e se ci scappa la sveltina meglio ancora, non per trovare l'uomo della propria vita (cosa che spesso avviene però) quindi perchè meravigliarsi? Dialogare in disco è quasi impossibile, dipende anche un pò dai locali se hanno angoli dove è possibile, cosa che spesso non c'è. Quindi non è che ci si conosce davvero è necessario un'approfondimento successivo ma ripeto devi saper accettare che una buona parte di chi ci va spesso non è interessata o magari il giorno dopo ci ripensa.

 

Quindi io penso il tuo sia un problema di compagnia, poi di questo amico che una sera se ne fa tre o quattro, deve essere anche di palato non particolarmente fine, perchè o tutti i boni vanno con lui oppure va un pò a ndo coglio coglio. Insomma o te ne fai prestare uno oppure sto tipo è una noia per andare a ballare perchè ti lascia sempre solo. Allarga la compagnia mentre lui si fa allargare qualcos'altro :P

 

Di più non so dirti anche perchè, ripeto, le disco le frequento poco, però ci sono anche tanti bar e luoghi di incontro per gay dove è possibile conoscere ed approfondire un pò, difficilmente una persona con cui hai chiacchierato una serata ti aggiunge e poi sparisce, sarebbe un comportamento singolare . Questo è il mio personale punto di vista, io credo molto nel dialogo e il dialogo è tutto per relazionarmi e anche per provarci con qualcuno, è vero che non sempre è così, esistono chimiche diverse e persone più riservate che faticano ad aprirsi e magari l'essere cercati li inibisce ecc. insomma ognuno ha una propria sensibilità anche se dico che se c'è un interesse il modo per approcciarsi lo si trova.

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LocoEmotivo

Non penso di aver partecipato a serate gaye, però mi hai incuriosito, ergo mi piazzo di lato e mi faccio gli affari di tutti quelli che ti risponderanno... :D

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straquoto iron e aggiungo:

tesò, non te stai a fà solo un film: tu stai oltre la saga,

ma a livelli che manco Hunger games & Harry Potter messi assieme!!!

 

insomma, stai in piena... saga mentale!

Edited by freedog
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Stai facendo queste domande nel posto sbagliato

 

Comunque, per quel che vale, cercherò di risponderti 

L'entusiasmo del debutto nel mondo gay non può tornare, è

qualcosa che ricorderai tutta la vita proprio perché non è mai

replicabile. 

 

E' un incrocio "magico" di circostanza naturali, nel senso di assolutamente

non intenzionali-volute, che per i fortunati che se lo sono guadagnato si può

solo godere, ma non torna. D'altronde vorresti veramente passare una vita

intera,  in tiro, a guardarti allo specchio?

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Uhm. Buongiorno.

 

è probabilmente perché si tratta soltanto del rigurgito di un mio lieve OCD.


Ecco, temo sempre di risultare indelicato ma mi hai brillantemente tolto dall'impiccio. Cento punti per te! :D

Scherzi a parte, non son un estimatore di questi luoghi di ritrovo - però si tratta di occasioni di svago e non certo di pretesti per impesierirsi e crearsi problemi che non ci sono!

 

Ti ricordo che parliamo di un contesto simil-social network. E' forse un contesto ancor più subdolo, perché mentre sui network puoi sempre far appello al fatto di trovarti "dietro ad uno schermo", in queste circostanze "live" si crea una facciata di concretezza che però è subordinata all'interesse effettivo (o alla sbronza del momento). Della serie, passato l'interesse, chi s'è visto s'è visto.

Per me, in questi luoghi ci si deve andare NECESSARIAMENTE con una buona compagnia e con lo spirito di voler fare i babbei in allegria. Tutto il resto son complicanze inutili, inutili perché non ti portano a niente e nemmeno ti fan del bene. Pènsaci!

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quando faccio serata senza alcuna aspettativa, procede sempre tutto bene e non tardano ad arrivare le sorprese; al contrario quando spero di ricevere qualche sorpresa, la serata non solo si rivela frustrante, a volte porta proprio la sfiga nera. Mi rendo conto di star dicendo cose ovvie. Ancor più ovvie se ci mettiamo in mezzo il fatto che ho i gusti un po' "difficili" e a volte delle vere e proprie "fisse" per alcuni dei frequentanti; fisse che si rivelano prontamente alcune delle principali ragioni delle saltuarie frustrazioni. Il fatto è che non so fare come fa un mio amico della serie "ma sì, fottitene! C'è sempre altra gente!" e che bene o male riesce sempre ad abbordare qualcuno random. Il mio scopo principale non è quello di abbordare gente, vado lì principalmente per cercare di passare una bella serata in compagnia. Quando però mi interessa qualcuno, non sono per niente capace di fare il listone della serie: "se non ci riesco con lui allora ci provo con quest'altro". Non ci riesco. E intanto magari mi tocca passare il resto della sera a cazzi miei perché il mio amico è a farsi la sua "terza o quarta scelta". :/

Sese, non è vero che non ci vai per rimorchiare, se hai tutte queste frustrazioni e questo reticolo di aspettative... susu diciamoci la verità. Però bisogna farsi un bel pelo sullo stomaco per poter fare il galletto a cuor leggero, non è per niente facile, me ne rendo conto soprattutto vedendo come si comportano gli uomini gay con più esperienza di me (perché siccome io sono masochista e idiota tendo a frequentare trentenni rischiando sempre, ma vabé).

 

 

 

Altra domanda: quanto condividete l'idea che la sicurezza in sé stessi in questi posti attira come il miele? Non c'è forse il rischio di passar troppo per "fighe di legno"?
La sicurezza in se stessi è sacrosanta negli approcci di qualsiasi genere, ti serve ovunque, a maggior ragione in una circostanza di flirt bello tosto come quelle cui alludi. Non comprendo perché uno sicuro di se stesso debba essere considerato "figa di legno", anzi è l'esatto contrario, il sicuro di se stesso imposta una interazione per ottenere quello che gli interessa, e se non lo ottiene la prende con filosofia, ci fa una risata su e continua per la sua strada. Una "figa di legno" è una persona che rifiuta a priori il flirt, l'allusione, il contatto intimo con gli altri perché è ipergiudicante o al contrario perché è estremamente insicura ed evitante. Insomma, nel vocabolario che conosco io la figadilegno è la persona troppo schematica, che nelle relazioni con gli altri è radicalmente "non possibilista".

 

 

 

so per certo che ci saranno almeno 3/4 persone fonte di piccole frustrazioni personali
E io cosa devo dire che nell'unico locale a portata di mano devo vedermi il similex ogni santa settimana con una probabilità del 100% ? XD boh, nei primi momenti quando brucia al punto che può rovinare il tuo buon umore si può cambiare posto, poi però ci si vaccina e si va avanti. Ci sono anche altre soluzioni più torbide, ma meglio lasciarle perdere :D

 

In generale, comunque, se una persona l'ho già vista per strada direi che è particolarmente inutile utilizzare un frocial per interagire, tanto vale parlarsi dal vivo no?

 

Riguardo al problema dell'annoiarsi perché la tua spalla ha trovato "pane per i suoi denti" mentre tu no, ne parlavo proprio l'altro ieri con una mia amica: bisogna organizzarsi meglio ed uscire in gruppo, non a due, o comunque uscire in un posto in cui si può parlare con altre persone che si conoscono già a scopo di amicizia e con cui c'è qualcosa in comune di cui discutere.

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A me il problema di fondo sembra che, nonostante tu dica di andare a queste serate "senza aspettative", così solo per passare una buona serata in compagnia, in realtà di aspettative tu ne abbia eccome XD aspettative di rimorchio o, comunque, di ricevere qualche attenzione (che, come giustamente dici, tanto bene fa all'autostima).

 

Quando la situazione asseconda la tua aspettativa la serata è super, quando non è così (non rimorchi/non ci provano con te) ti senti frustrato.

 

Io le poche volte che ci sono andato sono andato appunto "fra amici" (amiche più che altro, in quella occasione) con lo spirito che tu "dichiari". Risultato: abbiamo ballato, fatto commenti etc. (come nel caso che descriveva bene @Iron84) e la serata è passata in fretta e in modo gradevole. Non mi pare che qualcuno ci abbia provato, se anche fosse non me ne sarei accorto perchè sono stato tutto il tempo col mio gruppetto, ma poichè non vi era alcuna aspettativa in quel senso, la cosa è stata assolutamente irrilevante.

 

In sostanza, quindi, credo che se tu andassi realmente alle serate con lo spirito di "passare una bella serata fra amici" il rimorchio non sarebbe fattore discriminante per la riuscita o meno della serata. Se invece così è, allora non la stai raccontando giusta XD nulla di male ovviamente. Probabilmente il consiglio migliore te l'hanno già dato, vai con amici con cui ti trovi veramente bene, così che tu ti possa mettere nel mood del "sto fra amici e chissene, se succede qualcosa bene, altrimenti bene lo stesso".

 

P.S. il fatto che la gente ti aggiunga su fb e poi non ti caghi è ordinaria amministrazione; ti capiterà anche di scambiare il numero di cell e che poi la gente sparisca comunque XD impara a fregartene.

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vorresti veramente passare una vita intera in tiro, a guardarti allo specchio?

beh, nel favolozizzimo mondo gayo non sono mica tanto rari gli incroci tra Narciso e Dorian Gray che passano tutta la vita così...

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davydenkovic90

Serve davvero fare un'analisi così accurata di questo argomento?

Detto in altre parole,

 

 

tesò, non te stai a fà solo un film: tu stai oltre la saga, ma a livelli che manco Hunger games & Harry Potter messi assieme!!!   insomma, stai in piena... saga mentale!
 
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HyvanRimbaud
Quindi io penso il tuo sia un problema di compagnia, poi di questo amico che una sera se ne fa tre o quattro, deve essere anche di palato non particolarmente fine, perchè o tutti i boni vanno con lui oppure va un pò a ndo coglio coglio. Insomma o te ne fai prestare uno oppure sto tipo è una noia per andare a ballare perchè ti lascia sempre solo. Allarga la compagnia mentre lui si fa allargare qualcos'altro :P

 

Sto mio amico non è che se ne fa 3 o 4 a sera: ci prova, non riesce e se ne fotte, poco più tardi ci prova con qualcun altro; se non riesce, se ne fotte e avanti così finché non trova quello che ci sta e bona. Detto questo il problema della compagnia è IL mio problema principale: non ne ho una, per i motivi che ho già spiegato altrove e che non mi sembrava il caso di riportare (il messaggio mi sembrava già piuttosto lungo di suo). Questo amico però lo rispetto molto proprio per il carattere menefreghista, che mi piacerebbe in un certo senso assorbire quando è il momento giusto, che mi "contaminasse" quando si sta insieme (ma non sempre, anche perché la FINTA strafottenza è il suo nodo gordiano nelle sue frequentazioni). Il problema principale è questo: fino a qualche mese fa si riusciva a passare la serata in spensieratezza, anche con qualche sua amica presentatami; da quando mi ha palesato il suo interesse per me le cose sono profondamente cambiate (e me lo aspettavo). Seppur gli ho spiegato che non riesco a vederlo più che un buon amico (e lui mi dice che non c'è nessun problema), si fa sempre sentire meno e in un certo senso percepisco come una sorta di "punizione" nei miei confronti quando a ballare piglia e si fa i cazzi suoi. Alla seconda volta ho smesso proprio di chiedergli di uscire, facendogli capire che è un atteggiamento che mi sta sui coglioni. Ora sto uscendo con altre persone (fidanzate per giunta, quindi non sempre reperibili e molto poco "casiniste").

 

Per quanto riguarda i pipponi mentali, figlioli... voi che state a leggere e rispondere non credo siate tutti messi meglio! Se la vita vi funzionasse alla grande e senza intoppi o ripensamenti, dubito che stareste qua ogni giorno a perdere il vostro tempo ad ascoltare i pipponi del coglione di turno (in questo caso io).

 

 

 

Stai facendo queste domande nel posto sbagliato

E di grazia, quale sarebbe il posto giusto? :) Giusto per sapere...

 

 

 

D'altronde vorresti veramente passare una vita intera,  in tiro, a guardarti allo specchio?

 

Considerazione che denota molta intelligenza. La risposta è ovviamente no. Ma se le chat non sono il posto giusto, se i locali non sono il posto giusto, se il forum non è il posto giusto: qual è il posto giusto? 

Per riallacciarmi al discorso di Iron il mio problema son fondamentalmente le amicizie: a me piacerebbe avere una cazzo di compagnia con cui passare la serata a fare il cretino e non necessariamente in discoteca. Le poche volte che son riuscito a subentrare in cerchie del genere è stato venendo contattato su una chat. Non appena non ho saputo rivelarmi il "boyfriend" sperato, fine dei giochi, tagliato fuori. Solo la primissma volta son riuscito a legare abbastanza con i membri di un gruppo da riuscire a passarci un anno insieme, prima che si sfaldasse: inutile dire che per mesi e mesi ho dovuto fare buon viso a cattivo gioco con chi avrei dovuto mandare a fare in culo sin dal primo giorno. E' una cosa che non voglio ripetere mai più, mi fa sentire sporco, viscido e incoerente...

 

 

 

Ti ricordo che parliamo di un contesto simil-social network. E' forse un contesto ancor più subdolo, perché mentre sui network puoi sempre far appello al fatto di trovarti "dietro ad uno schermo", in queste circostanze "live" si crea una facciata di concretezza che però è subordinata all'interesse effettivo (o alla sbronza del momento). Della serie, passato l'interesse, chi s'è visto s'è visto. Per me, in questi luoghi ci si deve andare NECESSARIAMENTE con una buona compagnia e con lo spirito di voler fare i babbei in allegria. Tutto il resto son complicanze inutili, inutili perché non ti portano a niente e nemmeno ti fan del bene. Pènsaci!

Quoto in toto quanto hai detto! E grazie per il tono easy e affabile :)

Di cervello so che non è il posto adatto per aspettarmi certe cose; ed uno dei motivi per cui son stato tanto fuori dai giri è anche quello. Purtroppo mi son reso conto che sebbene la conoscenza dal vivo sia l'opzione più indicabile, dal vivo, come dici tu, è diventato peggio che i social network.

C'è stato un periodo in cui la gente si chiudeva nel silenzio dal vivo e vomitava le proprie turbe sui social: anche se spesso insopportabili e stucchevoli, era comunque la manifestazione di un disagio esistente, e bene o male si riusciva a comunicare a cuore aperto con le persone e con gli amici che avevano bisogno del tuo supporto. Ora il disagio "social" non esiste nemmeno più, ricacciato dentro per la troppa paura di esporsi; rinengato. Io percepisco questa apatia generale, la assorbo e lo divento io stesso, ma ne sono terribilmente insofferente, avvelenato oserei dire. Vorrei gridare "SVEGLIATEVI CAZZO, SIETE DEI FOTTUTI ZOMBIE!!". Ma è come se mi trovassi in mezzo ad un gregge di sordi e ciechi... 

 

 

 

Sese, non è vero che non ci vai per rimorchiare, se hai tutte queste frustrazioni e questo reticolo di aspettative... susu diciamoci la verità.

Sampei, credimi se dico che non ci vado per rimorchiare. Ci vado con la speranza di conoscere gente e di divertirmi con quella con cui sono uscito, senza trascurare nessuno. Se poi c'è il rimorchio, perché no. Non sono così rigido e inflessibile con me stesso sotto questo aspetto. ;)

Sulla questione della "figa di legno" ti sei invece spiegato più che bene! :) 

 

 

Ci sono anche altre soluzioni più torbide, ma meglio lasciarle perdere

Del tipo? o__o

Edited by HyvanRimbaud
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E di grazia, quale sarebbe il posto giusto? :) Giusto per sapere...

 

In un locale?

 

Il posto giusto per discutere dei locali, è un locale dove si può parlare

con gente che sta vivendo la stessa tua esperienza o ci è passata

 

Dici che non ci vai per rimorchiare, ma allora parla con la gente che c'è

a partire dalle tue esperienze e vedrai che tanti altri sono nella tua stessa

identica situazione ( a parte coloro che non lo sanno perchè sono al loro "debutto" )

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HyvanRimbaud
beh, nel favolozizzimo mondo gayo non sono mica tanto rari gli incroci tra Narciso e Dorian Gray che passano tutta la vita così...

 

AHAHAHAHAHAHA xD Stupenda questa!!  :rofl:

@@davydenkovic90, grazie per il tuo contributo ;)

 

 

 

In un locale?   Il posto giusto per discutere dei locali, è un locale dove si può parlare con gente che sta vivendo la stessa tua esperienza o ci è passata   Dici che non ci vai per rimorchiare, ma allora parla con la gente che c'è a partire dalle tue esperienze e vedrai che tanti altri sono nella tua stessa identica situazione ( a parte coloro che non lo sanno perchè sono al loro "debutto" )

Potessi avere il potere magico A) di creare locali (strano ma vero, qua a torino ne conosco ben pochi! Tante serate in discoteca, ma pochi locali frequentati) e B ) di renderli più popolosi, magari con miei coetanei e non solo miei pseudo-padri o nonni, lo farei all'istante!! 

Son stato 2 volte a Firenze nella mia vita, una sola sera sono andato per locali con la mia migliore amica che mi ospitava: tutta un'altra fottutissima storia. Ho sempre amato la mentalità aperta dei toscani, ma mai come quella volta ho fatto tante conoscenze e ho passato una splendida serata. Molti giovani, chiacchiere interessanti e una dinamicità qua sconosciute, se non soltanto per "impressionare" gli altri.

Qua in piemonte esiste un detto piuttosto famoso: "Piemontesi, falsi e cortesi". Quanto cazzo è vero...

Edited by HyvanRimbaud
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Che rapporto avete voi con queste serate? Con che "filosofia" le affrontate? E questa "filosofia", qualora la riteneste razionalmente appropriata, ma caratterialmente non vostra, quanto vi costa in termini di salute mentale? >__< Altra domanda: quanto condividete l'idea che la sicurezza in sé stessi in questi posti attira come il miele? Non c'è forse il rischio di passar troppo per "fighe di legno"?  

É stato scritto un altro topic molto simile al tuo, link:

http://www.gay-forum.it/forum/index.php/topic/30461-degrado-cronaca-di-una-serata/

 

Io sono in quella fase che definisci "ritiro dalla società", cioè sarà da novembre che per vari motivi non mette piede in un locale ghei, e sinceramente non mi manca per niente l'ambiente, mi manca solo la musica e cazzeggiare in compagnia, perché ho sempre preso queste serate con la filosofia "stasera mi sfaccio!" 

Le prendo come occasione saltuaria per divertirmi con gli amici, fra alcool e musica, ma è innegabile che anche se uno ci va "senza aspettative" sotto sotto gli farebbe piacere conoscere qualcuno d'interessante.

I locali non sono molto diversi dalle chat, vige l'esaltazione del proprio Io. La sicurezza in se stessi è fondamentale; e il fisico è come un biglietto da visita. Non si capisce perché le cosiddette e denigrate fighe di legno, siano i più ambiti nei locali anche se se la tirano enormemente.

Sinceramente la strategia "con lui mi è andata male, ci provo con un altro" mi fa molto storcere il naso.

Se vedessi uno a cui è andata male con me, provarci con un altro, perderebbe tutte le chance che già non aveva. lol

Ma in fondo sono le dinamiche di quei luoghi, se ti va male con uno, nessuno ti vieta di provarci con altri, in fondo non li conosci nemmeno; è un po' come andare a pesca, prima o poi qualcuno abbocca; anche se la cosa mi sa molto di disperato.

Se anche uno cercasse una semplice conoscenza, si ritrova, almeno nella mia città, in un contesto in cui tutti conoscono tutti, e le persone stanno in gruppetti di amici chiusi fra loro, per cui puoi immaginare che livello di socialità ci sia, se poi ci unisci anche le dinamiche dei social e delle sfrenate acide e i loro gossip, o le conoscenze andate male e che non voglio rivedere, allora mi passa la voglia.

Dopo la prima fase euforica del principiante, dopo un po' di tempo che conosci l'ambiente e chi lo frequenta, anche a me costava uno sforzo mentale ogni sera far finta di non conoscere gente con cui avevo chattato (o magari volevano che li salutassi, ma che ne so io).

Poi diciamo che uscire con amici fidanzati, magari in 3 o 5, non è proprio il migliore dei casi per divertirsi in disco.

Dopo le prime esperienze di uscite come singolo insieme ad amici appaiati, ho cercato sempre di evitare tali situazioni.

Edited by Chaos
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HyvanRimbaud

 

 

In realtà ti sei trovato bene in Toscana perché anche in quel caso eri "carne fresca" come ai tuoi esordi torinesi...
 

Può anche darsi, ma il mio riferimento è piuttosto generale. In un capodanno qua a Torino mai in una qualunque bancarella o locale i gestori mi hanno offerto da bere un bicchiere di spumante o uno shottino gratis. Li ricordo che ovunque sono andato, ho praticamente consumato più in offerte che altro. Questa mia amica mi ha presentato al suo gruppo di amici (misto, ragazzi e ragazze, etero, gay e bisex) e mi sono trovato estremamente a mio agio. Qui anche solo al compleanno di un mio amico (tutti gay che non conoscevo o alcuni con cui ci avevo spiccicato due parole in passato per via di amicizie in comune), quasi tutti ad ignorarmi o a civettare al telefono tutta sera. Non che non ci abbia provato a "buttarmi" nel mezzo delle conversazioni! Il risultato il più delle volte è stato venir sempre squadrato da capo a piedi manco avessi la lebbra.

 

 

 

Sinceramente la strategia "con lui mi è andata male, ci provo con un altro" mi fa molto storcere il naso. Se vedessi uno a cui è andata male con me, provarci con un altro, perderebbe tutte le chance che già non aveva. lol

La penso esattamente come te

 

 

 

Ma in fondo sono le dinamiche di quei luoghi, se ti va male con uno, nessuno ti vieta di provarci con altri, in fondo non li conosci nemmeno; è un po' come andare a pesca, prima o poi qualcuno abbocca; anche se la cosa mi sa molto di disperato.

Il fatto è che mi sento un "diverso" solo perché forse "umanizzo" troppo le persone; mi è capitato un sacco di volte di aver dovuto fare da psicologo per perfetti sconosciuti/e o da Bob per gli alcolizzati di turno. Lo strafregarsene non fa parte del mio dna e questo spesso mi suscita un'irrefrenabile violenza gratuita, specie quando chi dovrebbe tacere non perde l'occasione di evitare di farlo. 

Per il resto ti comprendo molto molto bene. La verità è che forse il problema di fondo sta proprio nella ghettizzazione e nel frequentare ghetti del genere. 

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La verità è che forse il problema di fondo sta proprio nella ghettizzazione e nel frequentare ghetti del genere. 

 

Ma infatti guarda che non c'è alcun obbligo costituzionale che ti imponga di frequentare posti in cui non ti piace andare solo perchè quelli sono locali gay e tu sei gay. Se non ti ci trovi a tuo agio o per altri n motivi non li senti nelle tue corde, non li frequentare e stop.

 

Anche a me le disco gay non piacciono (in gran parte per le dinamiche che tu descrivi bene, e che a me stan discretamente sui calli) e semplicemente evito di frequentarle, salvo rare occasioni. Ti assicuro che sono vivo e vegeto XD

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hai provato a cambiare giro?

per dire, iscriviti a qualche palestra (o ass.ne sportiva) finokkia o friendly, anche solo per unire l'utile (=cercare amicizie) al dilettevole (=fare un'attività che ti piace)

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 Dirò una cosa controcorrente ma che , invece, è la mia esperienza. Io tendenzialmente non sono dichiarato però faccio la mia vita gay anche correndo "rischi" non mi importa se mi scoprono, diciamo che non riesco a dirlo, quindi sticazzi.

In questi ultimi mesi per motivi di....diciamo così """lavoro""" (non dico studio perchè vabbè lasciamo perdere) mi sono trovato a vivere a Brescia e a pendolare su Milano.

Avendo i miei corsi a Milano, ho conosciuto un ragazzo gay che mi ha lentamente presentato alla sua comitiva, devo dirti che, pur non essendo ragazzi che sarebbero potuti diventare miei veri amici visto incompatibilità caratteriali, ho trovato un ambiente cordiale, amichevole e incuriosito dalla mia presenza. Pur essendo uscito poche volte con loro, chiedono di me, e noto che c'è interesse a chiacchierare e stare in compagnia. In molti organizzano cene a casa dove invitavano un pò di tutti, con nuovi arrivati sempre ben accetti, sia se erano single che accoppiati.
Un pò perchè MIlano è un porto di mare, con gente che viene e che va, non so, fatto sta che ho trovato un ambiente amichevole che per quelle poche volte che ci sono uscito mi ha fatto sentire accolto. Ripeto non sto nemmeno a dirti che erano persoe con cui c'erano particolari affinità.

A Brescia, invece, senza nessun aggancio ho frequentato qualcuno, anche specificando il mio desiderio di mantenere anche solo un'amiczia visto che in città ero sostanzialmente solo. Ebbene, nonostante la cordialità e il volersi vedere ogni tanto anche per chiacchierare, mai che qualcuno di loro due mi avesse voluto coinvolgere nel suo mondo. Visto che non si era andato oltre io potevo essere accantonato.

Questo per dire che effettivamente, in chat puoi trovare più facilmente amore che amicizia e se ci pensi è anche giusto così. Se sei uno con una vita sociale gay, cerchi altrove qualche incontro interessante perchè magari non lo trovi nel tuo giro e non hai intenzione di allargarlo ad uno a cui non sei interessato o cui non interessi. A Roma tramite un forum mi sono fatto un bel giro di amici, ero fidanzato al tempo, quindi senza doppi fini e a Napoli idem con patate. Forum come questo possono essere un buon punto di inizio, anche solo per fare amicizia, i siti di incontri invece sono troppo orientati.

Poi c'è la possibilità di stare in associazioni ma per esempio se in Toscana hai conosciuto gente perchè non coltivi lì? Coltiva certe conoscenze poi piano piano vedrai che avrai amici anche in altre parti di Italia e si fa il giro.
Un pò è anche carattere lo so, se sei riservato è tutto più difficile, io sono timido ma tendezialmente socievole quindi alla fine riesco a legare.

Questa è la mai esperienza, sui frocial tanto sesso, forse amore ma niente amici.

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mai che qualcuno di loro due mi avesse voluto coinvolgere nel suo mondo. Visto che non si era andato oltre io potevo essere accantonato.

Ma ciò è cosa buona e giusta! Anzi sacrosanta! Perché te ne lamenti?

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Ma ciò è cosa buona e giusta! Anzi sacrosanta! Perché te ne lamenti?

 

Non è che mi lamenti di ciò, constato una realtà, questi ragazzi volevano approfondire una conoscenza, poi per diversi motivi non si è andati oltre e nonostante ci siamo visti ancora un paio di volte non è che mi abbiano coinvolto pur sapendo che in città ero solo.

Voglio dire dell'amicizia nei frocial non interessa un cavolo a nessuno sebbene tutti poi si lamentino della loro solitudine (anche perchè non è che a Brescia avessero sta supervita sociale).

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In realtà è abbastanza semplice, a Brescia città che conosco

perché l'ho praticata diversi anni, non c'è vita gay

 

O meglio c'è, ma a livello di circoli privati di amici, dove si deve

essere introdotti, militanti-cinefili- etc

 

Non c'è una vita gay in senso "pubblico"

 

A parte il fatto che stiamo parlando della città con la borghesia

forse più "perbenista" d'Italia, per cui a certe ore si vedono in giro 

quasi solo pakistani che giocano a cricket nei parchi altrimenti sembrerebbe

una città disabitata

 

Quindi non è utile farsi nuovi amici gay, per assurdo il Bresciano li ha a Milano

o a Verona 

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dire dell'amicizia nei frocial non interessa un cavolo a nessuno

"Amicizia" sai bene cosa vuole dire online: è usato rigorosamente come sinonimo di scopamicizia dalle persone che si imbarazzano a dire cosa cercano esattamente  :keeporder:

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In realtà è abbastanza semplice, a Brescia città che conosco

perché l'ho praticata diversi anni, non c'è vita gay

 

O meglio c'è, ma a livello di circoli privati di amici, dove si deve

essere introdotti, militanti-cinefili- etc

 

Non c'è una vita gay in senso "pubblico"

 

A parte il fatto che stiamo parlando della città con la borghesia

forse più "perbenista" d'Italia, per cui a certe ore si vedono in giro 

quasi solo pakistani che giocano a cricket nei parchi altrimenti sembrerebbe

una città disabitata

 

Quindi non è utile farsi nuovi amici gay, per assurdo il Bresciano li ha a Milano

o a Verona 

 

Ah vedi? Anche io ho avuto la stessa impressione, poi io non insisto troppo perchè dicono che sono prevenuto e pensavo che così fossero tutte le città di provincia del nord (verissimo che Verona è tutto un altro mondo!)

Infatti la città è tipo walking dead, ribadisco che non è posto per me ma al momento, se tutto mi andrà bene, mi toccherà ancora e farò sempre di più il pendolare, non me ne vogliano i bresciani che tutto sommato sono persone bonarie.

 

@sampei però penso anche che in fin dei conti, se c'è un ragazzo che ti sta simpatico da uscirci, magari non è andato in porto altro, non sarebbe male per allargare il giro, anche dei "circoli privati" come giustamente diceva Hinz. Magari essere leggermente più socievoli sarebbe carino poi lo so che è come dici tu, pazienza me ne farò una ragione e quando starò in quella ridente cittadina passerò le serate a fare torte!

Edited by Iron84
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