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Sottomissione


Rotwang

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Sta per uscire in Francia (e in Italia il 15 gennaio) un romanzo oggetto di molti dibattiti: Sottomissione. L'opera dello scrittore Michel Houellebecq, accusato di razzismo e islamofobia (evidentemente di destra elogiato dalla Le Pen), mette in luce uno scenario fantapolitico vicino a noi: alle elezioni presidenziali francesi del 2022, dopo il secondo mandato di Hollande, si scontrano l'FN di Marine Le Pen e il candidato moderato di un neonato partito islamico, Mohammed Ben Abbes, che vince grazie all'appoggio determinante di Socialisti e Repubblicani per impedire una vittoria della destra nazionalista. Parigi accetta di buon grado l'islamizzazione morbida propugnata dal nuovo governo. Il protagonista è un professore misantropo che accetta senza opporsi l'infiltrazione musulmana nella sua università. La patria dei Lumi diventa uno Stato pro-Islam conservatore con le donne senza più gonna e discriminate fuori dal mercato del lavoro, ammettendo la poligamia, ridefinendo lo stato patriarcale e guardando nuovi orizzonti UE per il Nord Africa e la Turchia.

 

Ho intenzione di leggerlo, non perché concordi con queste visioni fantapolitiche allarmistiche, ma perché fornisce uno spunto interessante di analisi socio-politica.

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Lo scenario paventato da Houellebecq mi fa venire in mente le parole che usò Oriana Fallaci qualche anno fa, parlando della progressiva trasformazione dell'Europa in Eurabia. Lei usava termini come "invasori"  per definire gli stranieri (islamici) e accusava la società occidentale di essere addormentata, abituata, inerte ed indifferente, tanto da non accorgersi di aver permesso "allo straniero" di spadroneggiare e "colonizzare" il continente. 

Ovviamente non concordavo allora con la visione della Fallaci e non reputo plausibili le visioni di futuro prossimo che il libro dello scrittore francese propone. Penso che servano solo a fomentare l'odio e lo scontro di civiltà; scontro che, a mio parere, esiste solo nelle teste degli xenofobi. Esiste il terrorismo islamico, e quello sì, va combattuto. 

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Rischio di andare OT, lo so, ma l'Islam in questo momento è una fede più forte del cristianesimo, proprio come questa lo fu con il paganesimo nel tardo impero. L'Occidente ha le mani troppo sporche perché la gente continui ad usarle per farsi il segno della croce: l'ipotesi di Houellebecq (di cui ho letto Le particelle elementari, libro che mi ha lasciato a dir poco interdetto) potrebbe pertanto non essere poi tanto remota.

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Non credo sia possibile, la cultura occidentale è leggermente più staccata dalla religione. Abbiamo già sconfitto il potere temporale dello stato della Chiesa, abbiamo le costituzioni basate sul laicismo, non è uno scenario che reputo possibile.

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Ma infatti lo scontro ideologico tra Occidente e Medio Oriente non ha nulla a che fare con cristianesimo vs islam. Ha a che fare laicità vs teocrazia. E gli islamici che dicono di odiare l'Occidente non lo fanno perché siamo seguaci di Gesù Cristo, lo fanno perché ci considerano un popolo senza Dio.

Il fatto che il cristianesimo si stia indebolendo è irrilevante. Siamo noi Occidentali che stiamo rendendo il cristianesimo sempre più irrilevante per la nostra vita, cultura e società. Questo perché ci stiamo secolarizzando, mica islamizzando.

 

Francamente tutta questa propaganda che senza cristianesimo l'Europa è debole e aperta all'invasione culturale la trovo insopportabile. Come se senza religione non ci fosse cultura, valori e pensiero.

 

 

 

Le premesse di questo libro sono irrealistiche e surreali. Potrebbe essere comunque un'interessante lettura, visto che mi piace la fantascienza e le ucronie, ma credo che farei fatica a leggerlo senza provare fastidio per il messaggio propagandistico.

Se almeno fosse stato ambientato più distante nel futuro gliel'avrei potuta perdonare, ma se il romanzo è veramente ambientato nel 2022 (e non è semplicemente l'anno del "punto di svolta") allora è fin troppo sfacciato.

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 se il romanzo è veramente ambientato nel 2022 (e non è semplicemente l'anno del "punto di svolta") allora è fin troppo sfacciato.

 

Lo scrittore ha dichiarato che sarebbe improbabile entro quella data (anche se è l'ambientazione), ma non nega che potrebbe avverarsi in un futuro prossimo (secondo lui).

Edited by Rotwang
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Storicamente le cose non avvengono mica così.

 

In primo luogo perché l'Islam non è conservatore

neppure nei Paesi islamici di cultura francese

come la Tunisia e il Marocco, quindi è assurdo

pensare che possa esserlo in Francia.

 

In secondo luogo l'Islam conservatore ha - come tutti i conservatorismi -

il suo zoccolo duro nell'ambiente contadino e l'Islam francese è più urbano.

 

In terzo luogo i confronti politici non avvengono mai tra due estremismi.

Contro Le Pen nessuno candiderebbe un Musulmano,

come contro Berlusconi nessuno ha candidato una ragazza dei Centri Sociali.

 

Uno scenario del genere sarebbe possibile dopo una vittoria del Front Nationale

con una Francia fascista fuori dall'Europa e un colpo di stato islamista

precedentemente appoggiato anche dalle Sinistre e/o finanziato dall'estero.

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In secondo luogo l'Islam conservatore ha - come tutti i conservatorismi -

il suo zoccolo duro nell'ambiente contadino e l'Islam francese è più urbano.

 

Mi sono spiegato male io, la religione islamica in sé come tutte le religioni abramitiche monoteiste oggi si collocano politicamente nella conservazione. La Tunisia è un paese progressista dopo la rivoluzione dei gelsomini del 2011 ma mica grazie all'Islam ma ai laici che hanno combattuto gli islamisti reazionari (l'Algeria e l'Egitto sono decisamente conservatori). Diciamo che in questo scenario le sinistre e la destra moderata si alleano con un Islam moderato pur di realizzare una società più "aperta" ai danni dei frontisti nazionalisti, solo che poi diventa più chiusa sotto certi aspetti.

Edited by Rotwang
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L'Algeria è conservatrice, ma non è uno Stato islamico.

E' uno Stato laico con una giunta militare: tipo Assad o Saddam Hussein.

Ho la sensazione che Houellebecq non conosca abbastanza bene la politica dei Paesi islamici.

 

Un Primo Ministro musulmano in Europa mi sembra possibile

(non in Francia, ma magari un Cancelliere di origine turca a Berlino),

ma di certo non più conservatore dei laici tunisini...

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Va precisato che Michel Houellebecq fu assolto dall'accusa di incitamento all'odio razziale

per aver detto e scritto una cosa del tipo - l'islam è la religione più stupida del mondo, la

lettura del Corano è una lettura che mi ha prostrato ( gioco di parole ovviamente fra l'ironico

ed il sarcastico ) Questo perché giustamente secondo me si affermò il diritto a criticare le religioni

pur senza incitare all'odio

 

Dopodichè egli è un "reazionario", come lo poteva essere Balzac, antimodernista, antiprogressista

tremendamente pessimista: contro il consumismo, contro la rivoluzione sessuale, contro il mercato

direi contro tutto ciò che lui percepisce come la realtà contemporanea, che odia 

 

Direi che è un romantico post-marxista e antiliberale di un pessimismo caustico e sgradevole

 

La mia attenzione fin qui - devo dire la verità - si era polarizzata sulla sua visione degradata

del sesso ( molto poco gay perché di fatto solo occasionalmente l'amore puro di qualche donna

riscatta il maschio da un erotismo che altrimenti esprime solo frustrazione e impotenza )

 

E non mi era affatto piaciuto

 

Qui c'è l'opinione di Onfray su questo nuovo libro

http://www.corriere.it/cultura/15_gennaio_05/civilta-dell-europa-sfinita-onfray-promuove-houellebecq-ef72f282-94b2-11e4-b882-edd16a1de18c.shtml

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  • 1 month later...
  • 5 months later...

Il libro non è male, molto riflessivo ed introspettivo con un protagonista solo, in crisi esistenziale con lo sfondo una Francia che si islamizza senza un preciso perché, dato che secondo l'autore (palesemente destroide e xenofobo) l'Europa umanista atea e materialista ha perso la strada e per ritrovare un'"età dell'oro" deve scegliere una religione tradizionalista più intransigente del cristianesimo "annebbiato" dalla decadenza dei costumi. Nella realtà questo sarebbe assolutamente impossibile e si vede che chi la pensa così è un identitario allarmista nostalgico, sicuramente l'ateismo e/o l'umanesimo non devono essere buonismo, ma nostro fondamento civico. Più che altro come può un paese moderno e progredito voltare le spalle in toto agli ideali rivoluzionari che l'hanno più o meno edificato per una religione di una minoranza nei propri confini? Ve lo consiglio di nuovo, è un punto di vista diverso ma comunque interessante.

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