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Ma alla fine sarebbero cazzi miei?


Sampei

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Situazione: ragazza lesbica che dopo diverse storie tormentate con ragazze [per le quali forse prova qualcosa o forse no ma dalle quali esce sempre decisamente indenne nonostante comportamenti ipocriti e approfittatori] all'improvviso cede alle pressioni familiari, si trova un ragazzotto, rampollo sufficientemente lobotomizzato per poter vivere nella magica inconsapevolezza d'una post-adolescenza viziata e gaudente, e inizia a vivere una vita di falsità rinunciando a qualsiasi progetto di vita per andare a lavorare vicino casa sotto il controllo dei facoltosi e nobilotti genitori omofobi che approvano soddisfatti il "rinsavimento" della suddetta figlia dopo averla scoperta, costretta all'outing, minacciata e averle prospettato cure, sedute psichiatriche, psicanalisi e altre amenità assortite.

 

Lei vive con impermeabile ipocrisia e apparente serenità questi accadimenti dicendo di essere innamorata di un uomo, di essere indecisa e confusa (a 25 anni suonati?) ma confessando in segreto che le cose vanno male, è triste, ecc ecc bla bla.

 

Io ieri l'ho presa da parte e ho cercato di parlare un po' di questi argomenti, ma tutto quello che sono riuscito ad estrapolare è stato un melenso discorso sulle "stranezze della vita" sulla "bellezza di tenere le relazioni nascoste come ladri o fuggitivi" sul delicato e sorridente ripudio di qualsiasi discorso di natura politica ecc ecc.

 

Ora, questa ragazza non è propriamente una mia amica stretta, oltre ad avere tenuto in passato dei comportamenti molto scorretti ed incredibilmente ipocriti e calcolatori nei confronti di altre lesbo che conosco, però non penso che dovrei restare indifferente alla cosa.

 

Le ho già detto che avrei potuto metterla in contatto con l'Agedo, di cui non conosceva nemmeno l'esistenza, ma le mie cortesi prospettazioni sono rimaste rigorosamente inevase da subitanei cambiamenti d'argomento e agili divagazioni su massimi sistemi.

 

Il mio dilemma è: provo ad insistere ancora un po' su questo argomento oppure devo arrendermi fin da subito al principio secondo il quale ciascuno è libero di rovinarsi la vita da solo?

Edited by Sampei
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Io proverei ancora una volta a distanza di tempo, se poi lei rimanesse a fare muro, direi che non insisterei più di tanto rischiando di diventare molesto.

Se sarà lei che in futuro vorrà parlarne tu non perdere l'occasione, ma solo se è lei ad aprirsi

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Il mio dilemma è: provo ad insistere ancora un po' su questo argomento oppure devo arrendermi fin da subito al principio secondo il quale ciascuno è libero di rovinarsi la vita da solo?

 

ciascuno è libero di rovinarsi da solo, io resto sempre di questo avviso; al pari, tu sei libero di pensarla come preferisci.

Tu credi davvero che i suoi genitori potrebbero trovare conforto e/o risposte frequentando l'Agedo?

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Se a lei sta bene così non vedo perchè tu ti debba sentire in diritto di metterti in mezzo. Per rispondere alla domanda del titolo, secondo me no, non sarebbero cazzi tuoi.

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c'è una categoria di persone che ama crogiolarsi nel vittimismo e lo fa in modo strumentale, per manipolare gli altri suscitando sentimenti di compassione

mio consiglio: lasciala perdere

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Io proverei ancora una volta a distanza di tempo, se poi lei rimanesse a fare muro, direi che non insisterei più di tanto rischiando di diventare molesto.

Se sarà lei che in futuro vorrà parlarne tu non perdere l'occasione, ma solo se è lei ad aprirsi

CONDIVIDO.

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Io proverei ancora una volta a distanza di tempo, se poi lei rimanesse a fare muro, direi che non insisterei più di tanto rischiando di diventare molesto.

Se sarà lei che in futuro vorrà parlarne tu non perdere l'occasione, ma solo se è lei ad aprirsi

condivido anche se io son molto insistente quando voglio fare qualcosa.

 

c'è anche da dire che questa tua amica è si vittima di una pesante omofobia, ma anche lei ce ne mette del suo

 

comunque a volte l'ipocrisia è causata dalla fragilità di una persona

Edited by AAL
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Dubito abbia bisogno di farsi mantenere dai suoceri ricchi, essendo i suoi ancor più ricchi. Le vagine non le lecca più perché le è stato vietato dalla famiglia.

 

Ciò che mi spingerebbe all'intervento è evitare di lasciar trionfare una madre omofoba nei suoi progetti di coartazione della figlia. Noto che voi siete in larghissima parte indifferenti a questo, ma d'altro canto devo anche tenere presente che la mentalità italiana impone di non intervenire di fronte ad un'ingiustizia, perché vi si insegna fin da piccini che le ingiustizie vanno accettate, tollerate, digerite.

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Dubito abbia bisogno di farsi mantenere dai suoceri ricchi, essendo i suoi ancor più ricchi. Le vagine non le lecca più perché le è stato vietato dalla famiglia.

 

Senti, per me è lotta di classe.

 

Se una ragazza ricca con suoceri ricchi

vuole rovinarsi la vita per questioni patrimoniali e dinastiche

io direi che è - quantomeno - il minimo.

 

La cosa bella di essere poveri è che nessuno

può ricattarci con la promessa di gustosi testamenti milionari

e - fin da giovani - possiamo vivere la nostra vita in modo autentico.

 

Mentre tu - squallido servo del Capitale -

vuoi fare in modo che anche le ricche lesbiche

godano della libertà che solo la coscienza di classe può dare?

 

Te lo proibisco.

Poi so ben io come va a finire.

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Ciò che mi spingerebbe all'intervento è evitare di lasciar trionfare una madre omofoba nei suoi progetti di coartazione della figlia.

 

ma vedi, il problema è proprio questo: tu credi a una storia simile

io vedo semplicemente una scelta di questa "figlia", fatta in piena coscienza, e motivata (forse anzitutto a sè stessa) con l'ingombrante madre omofoba

poi è chiaro che con gli amici gioca a fare la vittima, così mette tutte le cose a posto

sarebbe troppo coraggioso dire "guarda, ho fatto una scelta conformista ma ne sono pienamente cosciente e me ne assumo tutte le responsabilità"

no, questa preferisce inventarsi la madre omofoba che la costringe a fare.. ma a fare che?

se lei vuole soccombere che soccombesse senza rompere i coglioni in giro...

 

e tu che vorresti fare con una così?

ti cito la frase di una vecchia canzone di Paolo Conte, "La ragazza fisarmonica"

 

Eppure hai cominciato e non ti riguardava

A difendere per sempre l'orgoglio di una schiava

 

Edited by conrad65
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Va bene va bene occhei occhei...

 

Diamogli una chances.. Provaci e poi vediamo i risultati.

Conta comunque che come detto da altri certa gente si crogiola nelle attenzioni

Come Conrad si crogiola nel thé..

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Sampei, è evidente che questa ragazza metta in atto dei meccanismi difensivi razionalizzanti ancora molto potenti per essere una venticinquenne, no?

 

Cercherò di spiegare il mio punto di vista: io posso empatizzare con la condizione di questa ragazza perché rispetto a un etero mi è più facile comprenderne le emozioni, viverle sulla mia pelle e gestirle. Tutto questo ovviamente si traduce in una spinta molto forte a volerla aiutare. Quindi ci provo. La relazione che però si instaura tra me e lei è quella di una persona che si sfoga quel tanto che le serve per sentirsi meno frustrata, e un'altra che ascolta passivamente ma alla quale non è permesso emettere risposte di qualsiasi genere. In pratica mi ritrovo nella paradossale situazione in cui qualcuno si lamenta per il gusto di lamentarsi, posso offrirgli una soluzione, ma questa viene scotomizzata, respinta e razionalizzata. In poche parole i suoi meccanismi di difesa mi impongono di "aiutare senza aiutare". Le mie soluzioni vengono riassorbite da un meccanismo di omeostasi, non smuovono nulla in chi ho di fronte.

A questo punto non c'è più nulla che io posso fare: o impazzisco continuando un rapporto del genere oppure lo abbandono e vedo cosa fa l'altra metà della diade. Se smetti di darle retta, la quantità di frustrazione non sfogata prima o poi farà si che lei ti cerchi nuovamente per poter allentare la leva della pressione, altrimenti potrà tranquillamente trovare qualche altra persona da tormentare coi suoi rapporti paradossali.

 

Non è una questione di farsi venire uno scotoma davanti alle ingiustizie del mondo, è cercare di comprenderle e di agire di conseguenza. Quando hai quel che ti meriti, non dovresti mai lamentarti. Se ti lamenti e hai la capacità attiva di affrontare le conseguenze di ciò che hai voluto, bene. Ma se lo fai per pura noia, per tormentarti a tormentare qualcun altro coi tuoi problemi, l'egoista sei tu, non il mondo che tu interpreti come "cattivo".

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In pratica mi ritrovo nella paradossale situazione in cui qualcuno si lamenta per il gusto di lamentarsi, posso offrirgli una soluzione, ma questa viene scotomizzata, respinta e razionalizzata. In poche parole i suoi meccanismi di difesa mi impongono di "aiutare senza aiutare". Le mie soluzioni vengono riassorbite da un meccanismo di omeostasi, non smuovono nulla in chi ho di fronte. A questo punto non c'è più nulla che io posso fare: o impazzisco continuando un rapporto del genere oppure lo abbandono e vedo cosa fa l'altra metà della diade.

 

sintesi perfetta: in meccanismi simili ci sono caduto un paio di volte in passato, ho imparato a riconoscerli e oggi me ne tengo ben lontano...

Edited by conrad65
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Noto che voi siete in larghissima parte indifferenti a questo, ma d'altro canto devo anche tenere presente che la mentalità italiana impone di non intervenire di fronte ad un'ingiustizia, perché vi si insegna fin da piccini che le ingiustizie vanno accettate, tollerate, digerite.

 

Al contrario, io vado piuttosto fiero della mia britannica discrezione, specie quando si tratta di fatti altrui.

Siamo sicuri si tratti di un'ingiustizia? Mi par di capire che la famiglia, più che vietarle il lesbismo, la inviti ad una realizzazione matrimoniale proficua per le parti...questa ragazza lo vuole il tuo aiuto? Ché se non lo vuole forse non sono davvero cazzi tuoi ;)

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Molti anni fa - casualmente e per poco - frequentai i rampolli

di una famiglia ricchissima e molto nota del Veneto.

 

Il maschio stava con una modella e faceva sesso col parrucchiere di lei,

senza che la cosa destasse il ben che minimo scandalo.

La famiglia non voleva si sapesse e aveva i mezzi economici

perché le sue decisioni fossero rispettate.

 

Chi lo sa?

Magari se Papino mi avesse dato lo yacht a Cuba e un appartamento a Parigi per portarci i ragazzi

chiedendomi in cambio di "essere discreto"

anche io ci avrei pensato due volte prima di farmi vedere a un Gay Pride.

Anche se poi magari mi trovavano come a Lapo...

 

Chi ha poco da perdere ha molto da guadagnare in termini di libertà.

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Io per un po' ho avuto a disposizione un appartamento in città e sì, ci portavo i ragazzi, e no, non avevo ancora fatto CO coi miei.

Un filino mi vergognavo di tener nascosta tutta la faccenda in casa, tra me e me mi sentivo un po' uno stronzo...

 

Più di recente, dopo il CO col babbo, in effetti lui m'ha chiesto d'essere discreto (cosa che ero pure prima, ora vivendo fuori città esco di meno in generale) dopo qualche mese ha pure suggerito che l'appartamento lì in città dove stavo potrei eventualmente rioccuparlo casomai avessi un compagno; ipotesi che ho rifiutato, spiegandogli che la casa mi era comoda fintantoché studiavo, e avrei apprezzato molto di più poterla adoperare al tempo (qui entrano nella faccenda altri familiari che mi hanno reso complicato il vivere fuori casa già nel 2009 o giù di lì).

 

Non mi sono spiegato davvero bene il perché di queste indicazioni di comportamento da parte dei miei.

Almadel la mette giù in modo un po' decadente...mi spiacerebbe scoprirmi un Lapo denoantri.

 

E' vero che chi ha poco da perdere è pure più libero; nel mio dilettantismo, posso dire che spesso ci si trova ad agire comunque contro il proprio interesse senza particolare guadagno, onde trovare vie di mediazione tra persone cui si vuol bene nonostante tutti la si pensi in modo diverso.

Escludo comunque di mettere in piedi la facciata etero; non m'è mai riuscito, e che son frocio si vede comunque :D

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Fatico a capire tutta questa reverenza verso il detentore del Capitale da parte di @@Almadel : se sei una persona che sta facendo un errore politico io mi pongo il dilemma etico sul fartelo notare tanto se sei una persona sfondata di soldi quanto se sei una persona povera in canna, perché il tuo errore in entrambi i casi è comunque in grado di creare una serie di danni, seppure d'ordine e scala differenti.

 

Degli opportunismi personali non me ne frega molto, se me ne fregasse dovrei tacere a priori su questioni del genere.

Edited by Sampei
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BAH non ho capito una beata minchia... Sta tipa lecca vagine non può perché genitori omofoni non glielo lasciano fare... A te t'ha trattato da quel che ho capito da pezzente, e ora vien a piangere il morto... Se hai un animo altruista ti dico di cercare di darle supporto ma io la fanculizzerei... Faccio fatica a capire le donne, poi quando fan ste scenate più di un abbraccio non saprei che fare, se lei vuole i soldi dei suoi allora che continui la farsa se invece vuole essere libera allora dalle una mano a tagliare la corda

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Degli opportunismi personali non me ne frega molto, se me ne fregasse dovrei tacere a priori su questioni del genere.

 

...ma scusami, non è di questo che stiamo parlando? La povera ragazza ricca che per convenienza va a vivere col rampollo in Porsche, ma segretamente confessa di voler continuare a leccare iolande? Io mi sono introdotto con brandelli autobiografici solo per puntualizzare che, casomai grazie all'aiuto dei miei genitori riuscissi a pagarmi l'assicurazione dell'utilitaria, non mi metterò certo a cercare moglie.

Credo che Almadel non faccia alcuna apologia del capitale, ma piuttosto non escluda -a priori- possibilità non datesi... viva la faccia :D

Edited by schopy
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In linea generale, avere i soldi è meglio che non averne

 

Certo se li hanno dei genitori omofobi e li usano come arma

per "eterosessualizzarti" direi che il discorso sia diverso

 

Tuttavia la differenza fra un vero opportunista ( che sfrutta

il conformismo dei genitori ) ed un masochista ( che lo subisce )

non è così facile o immediata

 

Ad esempio un opportunista usa il fidanzato facoltoso per allontanarsi

dai genitori, altrimenti tanto vale rimanere single 

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Io sono solito farne una questione di cocaina:

"Ho una mostruosa dipendenza da migliaia di euro al mese

e non posso permettermi di sgarrare dalle convenzioni sociali."

 

Troppo facile giudicare i ricchi per noi

a cui non danno manco i soldi per le sigarette...

 

Mi rifiuto di credere che una lesbica lo faccia

solo per fare shopping con la carta di credito.

Forse però sono un po' condizionato dagli stereotipi.

 

Vigliacchi o masochisti si può esserlo anche in una famgilia povera,

ma per l'opportunismo bisogna avere un vizio bello grosso

perché rovinarsi la vita solo per mangiare aragosta...

cioè sinceramente non l'ho mai assaggiata...

ma non credo valga davvero la pena.

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Secondo me non è del tutto vero

 

Nel senso che purtroppo in passato almeno non c'era bisogno

di un vizio grosso perché i gay e le lesbiche si rovinassero la vita

bastava il conformismo ( magari assistito da una serie di idee che

rendevano il gay, la lesbica, il povero....delle persone molto più

negative di quanto effettivamente non fossero )

 

Più ciò che è diverso è demonizzato e disprezzato, meno c'è

bisogno di un vizio grosso per ragionare in termini opportunistici

più ci sono cospicui vantaggi da perdere meno ce n'è bisogno

( ma funziona meno...la "discrezione" è già un compromesso )

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ma confessando in segreto che le cose vanno male, è triste, ecc ecc

 

Questo è l'unico varco che giustifichi il tuo interrogativo. Assodato il fatto che la tua amica sembra avere introiettato abbastanza bene i desiderata dei suoi genitori, è solo questo il terreno di possibile discussione con lei. Dovresti, dato che la frequenti e ci parli, impugnare il momento dei suoi sfoghi e delle sue confessioni per metterla di fronte alle sue contraddizioni e alla evidente fallacia del suo comportamento. Se riuscisse a normalizzarsi, nulla quaestio: ma questo è impossibile; i suoi calcoli non sono lungimiranti. Molti forumisti che hanno risposto trattano con due monete diverse i gay e le lesbiche: a un gay sarebbe stato risposto che non la si fa a Gesù Bambino. Ma lo stesso vale per una donna.

 

Se, avendole tu parlato un'ultima volta in uno di quei momenti, (e non parlare della madre omofoba, o del perbenismo dei parenti, parlale dei suoi calcoli sbagliati, della via cieca in cui si è messa),  lei non ti dà retta, segui il consiglio di Krad77: dille che resti disponibile a parlarne, se lei lo vorrà, ma tu non trattare più l'argomento.

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