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Il romanzo giallo che sto scrivendo


Fabius81

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Buonasera a tutto il forum, sto finalmente, dopo mesi di ricerca di una trama, iniziando a scrivere il mio primo romanzo giallo. Vi racconto brevemente la trama chiedendovi un giudizio se secondo voi è interessante oppure è troppo forzato per uscirci un libro:

 

La trama si svolge ai giorni nostri, in un piccolo paese immaginario, fino ad oggi non vi sono mai stati eventi particolari per cui sia balzato alla cronaca. L'unica particolarità è che essendo un paese verdeggiante, abbastanza comodo, ha attirato negli ultimi vent'anni abitanti provenienti dalla città (è un particolare da tenere conto). Di colpo viene trovata morta una donna soffocata nel sonno, senza segni di violenza o colluttazione, il tipo di morte richiama la mancanza di ossigeno tipica degli ambienti chiusi, ma era nella sua camera da letto!

Nel corso delle settimane si verificano altri morti, sempre per la stessa causa, un giorno viene trovato morto soffocato nel suo studio anche il sindaco del paese, nel pavimento vi sono traccie di acqua e di fango, eppure li, in quella mattinata non era entrato nessuno!

La polizia, che non sa dare una spiegazione a tutto ciò, comincia a fare verifiche se vi siano fabbriche illegali o depositi di sostanze tossiche, nulla di tutto ciò. Un investigatore, chiamato ad indagare su queste strane morti, scopre, consultando gli archivi dei giornali d'epoca, che nel 1994 un ragazzino di 14 anni era scomparso misteriosamente nel nulla proprio in quel comune. Dieci anni dopo l'anagrafe ne dichiara la morte presunta, la famiglia intanto aveva abbandonato il paese, troppi erano i ricordi legati a quel posto.

Le morti sono particolari, infatti vengono uccise solamente persone che da più di vent'anni risiedevano in quel paese...

Piano piano esce la verità : il ragazzino era caduto nel pozzo centrale del paese ed era morto soffocato, la gente del paese, che pure avrebbe potuto tentare di salvarlo, per non attirare una pubblicità negativa sul paese negò tutto, e nessuno aiutò la povera vittima.

Vent'anni dopo il fantasma del ragazzino si è materializzato, e sta uccidendo ad uno ad uno i testimoni dell'epoca, con la stessa morte per soffocamento.

 

Che ve ne pare? Ne ho parlato ad un mio amico e mi ha detto che ricorda troppo la trama di "The Ring"...

 

 

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umh :hm:

secondo me se è un giallo il richiamo al soprannaturale non ci sta... puoi inserire l'argomento, ma metterei un finale a sorpresa con assassini in carne e ossa

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Perché il fantasma li uccide oggi e non lo ha fatto subito?

 

Perché da qualche parte ho letto che i fantasmi assumono determinati poteri (cioè non sono semplici ologrammi) vent'anni dopo la morte.

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La trama potrebbe anche esser interessante, le morti senza spiegazioni è roba già vista in altri gialli, ma hanno il loro fascino. Il protagonista chi sarà? Un detective che viene incaricato di risolvere il mistero, o magari qualcuno di "esterno" (tipo signora Fletcher o magari un consulente come Sherlock Holmes)? Pensi di mantenere il lato "soprannaturale" o farai assumere all'assassino una figura reale? (In quel caso diventerebbe più un Horror che un Giallo) Fossi in te cambierei anche le modalità della morte del ragazzo, il pozzo fa troppo The Ring (come ha detto il tuo amico), magari inventati qualcosa di "particolare".

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Il background e la modalità di uccisione ci stanno, anche se sono abbastanza classici, ma almeno si va sul sicuro.
Ciò che non mi convince affatto in un giallo è il richiamo al soprannaturale e soprattutto il fatto che questo “soprannaturale” (il fantasma del ragazzino) sia l’assassino, e abbia quindi un ruolo di primo piano.
Mi sa molto di horror anziché di giallo, e neanche di quello originale francamente (il fantasma che si risveglia dopo tot anni per avere vendetta è un tema largamente usato).
Se vuoi far uso del soprannaturale, a mio parere, dovrebbe essere un finto “soprannaturale”, che poi si rivela essere spiegabile in modo scientifico e naturalistico (ad esempio come ne “Il mastino di Baskerville” di Conan Doyle).
Questo è quello che penso io, non prenderla come assoluta verità.
In bocca al lupo per il tuo lavoro. :)):
P.S. Ti suggerisco la lettura di queste “regole del giallo”, che non devi seguire per forza, ma che sicuramente possono esserti d’aiuto: http://it.wikipedia.org/wiki/Decalogo_di_Knox e http://it.wikipedia.org/wiki/Venti_regole_per_scrivere_romanzi_polizieschi
 

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Anche io sarei per il falso soprannaturale… l'omicida potrebbe ad esempio immettere azoto nelle stanze delle vittime. Se non sbaglio non dovrebbe essere rintracciabile.

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L'assassino del ragazzo secondo me è il maggiordomo

 

Scherzi a parte, alcune cose sono molto interessanti: l'ambientazione nel paesino, le morti senza apparente spiegazione logica, il filo conduttore. Però:

 

1) La motivazione che regge l'inerzia del paese, che lascia morire il bambino nel pozzo, è davvero troppo debole: per non attirare fama negativa sul paese? In che senso? Si sarebbe trattata di una morte accidentale, non di una morte violenta, dove starebbe la fama negativa?

 

Secondo me la situazione si presta ad un intreccio tipico dei romanzi ambientati in una comunità chiusa: un qualche segreto innominabile che lega molti degli abitanti apparentemente insospettabili del luogo, scoperto magari casualmente dal bimbo, di cui viene simulata la morte per mettere tutto a tacere. In questo modo coinvolgi in un sol colpo non solo gli autori materiali del delitto, ma anche chi, facendo finta di non vedere/non sentire o coprendo i colpevoli, si è reso a vario titolo "complice". Questa cosa ti permetterebbe anche di giustificare un eventuale clima "ostile" da parte della comunità nei confronti dell'investigatore di turno, che sarebbe ostacolato nelle indagini dalle cose non dette o dalle bugie inventate per coprirsi l'un l0altro dai cittadini, tutti più o meno coinvolti.

 

2) Come ti hanno detto tutti, anche io eviterei la soluzione soprannaturale. Per un semplice motivo: è un escamotage troppo comodo per risolvere la cosa. Il lettore è soddisfatto quando fatti apparentemente inspiegabili trovano una soluzione arguta, non facilmente intuibile all'inizio, ma pur sempre reale e concreta. Capisci che delusione sapere che quegli omicidi misteriosi, apparentemente opera di un fantasma, sono davvero opera di un fantasma?! La mia reazione sarebbe un "meh!".

 

L'assassino potrebbe essere, che ne so, il fratello o la sorella del bambino, all'epoca dell'omicidio ancora troppo piccolo/a, che venuto/a a sapere della reale causa della morte del fratello, è tornata in paese sotto mentite spoglie ed ha iniziato a vendicarsi.

 

3) Se introduci la scomparsa del bambino come frutto di una ricerca d'archivio dell'investigatore, tutto diventa molto scontato: un paesino dove non ci sono mai stati omicidi, un solo caso strano agli archivi della polizia...si capirebbe subito che la scomparsa del bambino è, in qualche modo, la chiave della soluzione. Dovresti introdurre la cosa in maniera più soft, ad esempio: il sindaco, conivolto nella losca faccenda di cui sopra (starà a te inventarti tale faccenda XD) chiede al medico condotto di sbarazzarsi del bambino facendo sembrare il tutto una morte naturale (che ne so, somministrandogli al posto di un medicinale una tossina che induce paralisi, come il botulino, per simulare una crisi respiratoria); a questo punto la morte non sarebbe ad un primo momento "sospetta", e potresti insinuare il sospetto nel detective (e quindi nel lettore) introducendo voci di paese, reticenze del sindaco e del medico nel parlare della faccenda, dichiarazioni contraddittorie etc..

 

Ovviamente sono opinioni personalissime :D massimo rispetto per l'autonomia dello scrittore

Edited by NewComer
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un giorno viene trovato morto soffocato nel suo studio anche il sindaco del paese, nel pavimento vi sono traccie di acqua e di fango,

 

Ah, poi....in un romanzo è importante la sostanza MA ANCHE LA FORMA!!! Tracce si scrive senza I, e se io leggessi "tracce NEL paviemento" (invece che SUL pavimento) chiuderei immediatamente il libro e lo manderei al macero!! Attento alla sintassi e alla grammatica!!! :D :D

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Grazie a tutti per i suggerimenti, devo dire che, malgrado quello che hanno pensato molti qui (e pure il mio amico) l'ispirazione non è arrivata tanto da The Ring (non l'avevo preso in considerazione) ma da un misto di fatti reali e di racconti classici.

 

- il ragazzino che muore nel pozzo l'ho preso da una storia reale di una bambina avvenuta negli Stati Uniti (ne avevano fatto anche un film), il tipo di morte mi aveva colpito parecchio, e cosa c'è di più lugubre e tetro di un pozzo? nulla, perciò si presta molto ad una trama noir/soprannaturale

- la vendetta del fantasma l'ho "copiata" dal maestro Edgar Allan Poe nel suo "Il gatto nero"

- il piccolo paese che nasconde quanto avvenuto è forse troppo classico, lo hanno già utilizzato in molti, a cominciare da Agatha Christie.

 

Il suggerimento del mio amico era quello di rendere la storia più reale : con il cadavere del ragazzo che inquina le falde acquifere!

 

p.s. avevo pensato questo finale:

 

- una volta venuto fuori cosa era avvenuto vent'anni prima, il paese decide di distruggere il pozzo ed erigere una lapide che commemorava la povera vittima, una volta avuta "giustizia" gli omicidi cessano...

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Da appassionatissimo lettore di gialli (dell'età d'oro in particolare) mi spiace dirtelo, ma trovo che la trama sia debole e che il soprannaturale sia un errore madornale (deve apparire soprannaturale per poi rivelarsi fenomeno umano per andare bene. E farlo bene non è facile!). In ogni caso ricorda che un giallo non deve assolutamente essere troppo lungo (150-250 pagine sono buoni limiti) e soprattutto che un giallo non è nemmeno lontanamente da confondersi un thriller o un racconto dell'orrore (Poe, Loecraft,...) come tu sembri invece intendere. Importanti sono i dettagli e le descrizioni di luoghi e personaggi, che vanno mantenuti nel verosimile, ma non esagerare con i dettagli perché sennò allunghi troppo il brodo. Serve un investigatore ben congegnato anche come personalità e è piacevole se ci inserisce una storia d'amore tra 2 personaggi sospettati come subplot, ma senza che diventi troppo prominente. Ti consiglio di leggerti il sempreverde decalogo per scrivere un buon giallo di Van Dine che ti offirà spunti, spesso ironici, su cui riflettere. Per il resto buona fortuna per il tuo racconto dell'orrore :)

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@@Fabius81, mi pare un po' inverosimile che se un bambino cade in un pozzo e la gente possa arrivare a rifiutarsi di salvarlo per paura di ricevere della pubblicità negativa.

E poi che pubblicità negativa si può ricavare da una cosa (la morte accidentale di un bambino) che ahimé, ogni tanto capita un po' dovunque?

 

Forse sarebbe più interessante (e audace) far intendere al lettore che il paese intero E' l'assassino, e che la gente voleva ucciderlo. 

Esempio: Il bambino era un "diverso", magari per qualche difetto fisico.  Accade qualche incidente, anche banale, e le dicerie diffondono l'idea che il ragazzino  sia una specie di "creatura maligna". Così gli abitanti di questo paesino retrogrado e isolato vengono colti da un raptus collettivo e fanno fuori i ragazzino "diverso", magari attraverso qualche rito (così da mettere in scena la partecipazione attiva di tutto il paese e non di solo alcuni). 

Poi però lui torna giustamente per vendicarsi in formato fantasma. 

 

Beh è solo un'idea, mi perdonerai l'interferenza ma ho una vena creativa repressa. 

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L'idea di peters mi piace molto..

 

E se il fantasma é un amico del protagonista

E lo aiuta melle ricerche!?

Tipo con un carattere molto humor-nero?

(quindi l'assassino ê un uomo non il fantasma)

 

 

Ps.

Triller e giallo non son uguali?

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Io mi appiattisco totalmente sull'opinione anti fantasma, è una pessima trovata: l'unico esempio di successo è il fantasma di sleepy hollow, dove il fantasma è effettivamente l'assassino, ma guarda caso viene riportato in vita dalla moglie del riccone del paese la quale ha avuto famiglia e infanzia rovinata dai maneggi di un gruppetto di notabili(tra i quali il marito) e medita vendetta, tra l'altro ha un rapporto stretto anche col cavaliere fantasma perchè è stata con la sorella la responsabile della cattura e decapitazione del mercenario dell'Assia.

 

Quindi ci vuole un elemento concreto, anche esoterico, che vada a evitare l'inconsistenza dell'effetto deus ex machina

 

E poi...basta con sti paesini omicidi!!! Prendi Genova, una Genova del passato ultra caratterizzata e fai pulsare il racconto dandogli una levatura originale e di respiro "italiano"....inglesi e francesi hanno abusato del paesino rurale e omicida...Camilleri ha avuto successo perchè ha fatto della sicilianità il teatro dei suoi racconti

Edited by Demò
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P.S. Ti suggerisco la lettura di queste “regole del giallo”, che non devi seguire per forza, ma che sicuramente possono esserti d’aiuto: http://it.wikipedia.org/wiki/Decalogo_di_Knox e http://it.wikipedia.org/wiki/Venti_regole_per_scrivere_romanzi_polizieschi

 

Molto interessanti, sei appassionato al genere?

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