Mi piace o non mi piace? Gli piaccio o non gli piaccio?

[Echelon]

Sono qui nel forum da poco ed eccomi qui a raccontarvi la mia complessa situazione sentimentale per chiedervi qualche consiglio.

Indispensabile qualche premessa: ho cominicato a fare i primi passi nella mia omosessualità all'età di 21 anni (ora ne ho 32). All'inizio è stato molto difficile accettarlo, sia perché non avevo nessuno con cui confrontarmi, sia perché provenendo da una realtà rurale e tradizionalista sapevo che avrei dovuto fare di tutto per proteggere il mio segreto. Nonostante ciò sono riuscito a fare qualche esperienza, a stringere amicizie con ragazzi gay come me e anche avere qualche storia. Tra le primissime conoscenze che ho fatto c'era un ragazzo poco piu grande di me con cui avevo molti interessi in comune e con cui sembrava dovesse nascere qualcosa ma poi, complice l'inesperienza e la timidezza e forse anche una chimica non travolgente, non se ne fece più niente. Restammo in contatto saltuario negli anni successivi fino a che io, per motivi che non sto qui a spiegare, decisi di rinunciare al mondo omosessuale e a troncare tutti i legami, anche con gli amici. Pochi mesi fa, dopo lunghe riflessioni e una frustrazione crescente, ho deciso di resuscitare la mia parte omosessuale a lungo nascosta e, la prima cosa che ho fatto, è stata ricontattare quel ragazzo di cui sopra, l'unico tra le mie vecchie amicizie che valeva la pena di riesumare. E' stato molto bello ritrovare quest'amicizia quasi inalterata, anzi migliorata e maturata dal tempo. Ho avuto la sensazione, ma non la certezza ovviamente, che qualche scintilla dell'antica fiamma ancora fosse accesa e che lui fosse interessato a me come a qualcosa di più di un amico. Non so se avevo ragione comunque ho reagito irrigidendomi e allentando un po' i rapporti e facendogli capire che doveva rimanere nella friend-zone (ma ovviamente, se mi sono fatto semplicemente un film, mi avrà preso per scemo). Ultimamente è capitato che siamo usciti insieme da amici una sera ma a un certo punto ha dovuto mollarmi perché aveva appuntamento con un altro ragazzo a cui era interessato e improvvisamente mi sono scoperto geloso. Mi ha un po' confuso questa sensazione e mi sono domandato se fosse un sintomo di un interesse diverso. Ora mi ritrovo con sentimenti contrastanti e contraddittori che mi gettano abbastanza nella confusione. Da un lato non sono sicuro che questo sentimento di gelosia derivi da un interesse vero verso di lui; dall'altro, nel caso che il mio interesse verso di lui sia vero, temo di essere rifiutato e perdere anche la sua amicizia. D'altronde, se lui era veramente interessato a me in precedenza, il mio atteggiamento potrebbe averlo scoraggiato e aver spento ogni residuo di interesse; ma potrebbe essere anche che mi sia fatto un film fin dall'inizio e che non abbia mai avuto interesse verso di me.

 

Come uscire dall'empsasse?

[Mithrandir]

Se ti piace parlagli e scoprirai se accetta te o il ragazzo per cui ti ha lasciato quando vi siete incontrati 

[MrDadinski]

Penso che sei geloso un po' ci tieni a lui...queste cose sono sempre un po' complicate, magari all'inizio uno dice "siamo solo amici" ma poi inevitabilmente nasce qualcosa di più. La cosa migliore che puoi fare è mantenere questo rapporto di amicizia, anzi rafforzarlo, uscendo più spesso con lui per capire se è ancora interessato a te o se non ha mai provato quest'interesse per te. Insomma chiarirti le idee definitivamente. Io farei così

In bocca al lupo!

[Mithrandir]

Si beh forse sono stato troppo diretto.... @MrDadinski ha ragione, dovresti continuare a parlargli da amico e scoprire tu cosa prova lui per te.....parlargli subito forse non è poi così saggio perché ancora non sai cosa provi..la gelosia non è un fattore così determinante

[Echelon]

 La cosa migliore che puoi fare è mantenere questo rapporto di amicizia, anzi rafforzarlo, uscendo più spesso con lui per capire se è ancora interessato a te o se non ha mai provato quest'interesse per te. Insomma chiarirti le idee definitivamente.

 

dovresti continuare a parlargli da amico e scoprire tu cosa prova lui per te.....parlargli subito forse non è poi così saggio perché ancora non sai cosa provi..la gelosia non è un fattore così determinante

 

Razionalmente mi ero già dato queste risposte ma emotivamente temo di farmelo soffiare da sotto il naso stando troppo a rifletterci. Nell'analisi dei miei sentimenti quello che mi frena è il fatto che, nel ritorno al mondo omosessuale, lui è il primo e l'unico con cui ho contatti finora e potrei scambiare un attaccamento per innamoramento. Dall'altro è difficile capire quello che lui prova veramente; conoscendolo un po' lui non si espone se non vede che la controparte da' qualche segnale incoraggiante.

[Mithrandir]

Non puoi esporti così tanto se non sai ancora cosa provi :I beh però già da questi fattori

gelosia

voglia di tenertelo per te

sensazioni nel rivederlo dopo tanto tempo

pensare cosa pensa lui di te

unico contatto

 

si vede che sei un po' cotto :P ma non ancora bruciato :P devi decidere se buttarti o aspettare 

Edited July 9, 2014 by Mithrandir

[MrDadinski]

Concordo :)

[Sampei]

Mi sa che dovresti ripensare al modo in cui intendi vivere la tua vita affettiva e sessuale.

Credi di poter "vivere" la tua omosessualità ogni tanto, così giusto per saggiare se c'è qualche ragazzo "feticcio di un'idea" che tu possa utilizzare per vivere una relazione simbolica, così, tanto per venire incontro ad una frustrazione non meglio spiegabile. Parli addirittura di omosessualità come segreto. Non hai ancora capito che non puoi "vivere l'omosessualità" come se fosse un'uscita al cinema e poi chiusa lì: non è qualcosa di separato da te, tu sei omosessuale, e va bene così, devi imparare a concepirti coem ragazzo che si innamora di ragazzi. Non puoi continuare a vivere nella paura di un qualcosa di vago e imprecisato facendo finta di nulla, anche perché questo tuo atteggiamento di ostacolerà in maniera disastrosa in ogni tentativo di apporccio ad altri ragazzi gay; rischi di vivere ogni singolo momento di condivisione come qualcosa che deve ingenerare senso di colpa, come qualcosa da nascondere o da chiudere in un cassetto, una sorta di "vita con il telecomando" che appena entra qualcuno in casa clicchi il tasto off e si spegne così fai finta di leggere la rivista che hai in mano.

 

Un modo così frammentato ed episodico di vivere se stessi rischia di far sì che tu vada ad addossare a qualsiasi gay che incontri la responsabilità di doverti rassicurare e convincere della bontà della tua "toccata e fuga" nel mondo gay, il che non è il massimo, perché qualsiasi microscopico errore di intepretazione o fraintendimento potrà farti riprecipitare in un secondo nell'autorepressione, così come, se il tuo interlocutore dovesse accorgersi di questo tuo modo di pensare, avresti ben poche speranze di poter instaurare con lui un rapporto autentico, e forse anche di fare bella figura.

 

Smetti di vivere questa omosessualità esterna e depersonalizzata: tu sei gay e ti relazioni con altri gay sempre e comunque, hai tutto il diritto di sperimentare e fare errori e pasticci con le relazioni, però non riuscirai a farlo se carichi ogni tentativo di avvicinarti ad un ragazzo gay con queste valenze universalistiche.

Quando avrai smesso di avere questo approccio potrai riuscire a valutare molto più serenamente queste piccole questioni, ridimensionandole e soprattutto acquisendo maggior consapevolezza di ciò che provi e di come manifestarlo.

 

Spero di essermi fatto capire. Ti ho scritto queste cose toccando temi "collaterali" alla domanda principale perché da come scrivi mi sembri una persona molto chiusa e spaventata.

Edited July 9, 2014 by Sampei

[Il Beppe]

Parla con lui in modo schietto e sincero, e' difficile ma il risultato e ottimo

[Echelon]

@Sampei: Azz! Non mi aspettavo un'analisi così approfondita e pregnante. Detto questo innanzitutto grazie per le tue considerazioni schiette ma rispettose poi qualche replica chiarificatrice. Un'analisi che si proponga di raggiungere e interpretare la mia personalità rischia di essere incompleta senza alcuni dettagli fondamentali della mia storia che ho tralasciato menzionare. La "grande fuga" dall'omosessualità non è stata semplicemente una scelta di repressione quanto piuttosto un cambiamento del mio progetto di vita che andava oltre il solo orientamento sessuale. Paradossalmente è proprio durante questo periodo di allontanamento che ho fatto coming out, anche se ciò non ha sortito altro effetto che quello di rafforzare ancora di più i confini in cui avevo ristretto questa parte di me. Dal momento in cui ho deciso di terminare questa mia grande fuga ho tuttavia ritrovato le difficoltà di sempre ad aspettarmi e a continuare a trattenermi in questa situazione di chiusura e di paura. E con ciò intendo il fatto di vivere in un paese meridionale di poche migliaia di abitanti dove gli unici casi di omosessualità visibile che la popolazione ha avuto la possibilità di conoscere sono stati uno psicopatico pedofilo e un ragazzo con una famiglia problematica e di trovarmi in una famiglia non solo chiusa ma anche affannosamente attaccata alla rispettosità sociale e al buon nome. Inutile dire che un'esperienza piu serena della mia omosessualità non può che dover aspettare un contesto sociale un po' diverso a cui spero di approdare il prima possibile.

Detto questo hai ragione su tutto, sui problemi che potrei incontrare nel relazionarmi con altri ragazzi gay e sulla tendenza a complicare e ad astrarre le situazioni semplici. Ammetto la frammentarietà nel modo di vivere l'omosessualità ma rifiuto l'idea che l'orientamento sessuale debba definire in modo totalizzante la mia personalità.

[Sampei]

 

 

ma rifiuto l'idea che l'orientamento sessuale debba definire in modo totalizzante la mia personalità.

Beh ma chi se ne importa della tua personalità, qui stiamo parlando del fatto che vuoi un ragazzo con cui fare sesso, cenare insieme e uscire la sera, anzi più ragazzi se va male col primo e magari anche col secondo che incontri, vuoi fare esperimenti, conoscer gente che ti piace, conoscer gente che prima non ti piace e poi ti piace, gente che prima ti piace e poi non ti piace, ecc ecc e poi imbatterti in qualcuno con cui potrebbe essere interessante passare la vita (o solo una sua parte) insieme. Eccome se devi avere totalmente a che fare con il tuo orientamento sessuale! Accidenti, è roba seria!

 

Qualsiasi tuo progetto di vita che prescinda dall'omosessualità, anche inconsapevolmente, è un progetto di vita che toglie definitivamente dal tuo futuro sesso, affettività, vita di coppia. Occhio a non fare 'sti errori eh!

[Sampei]

Invece di organizzare un'improbabile e deleteria "grande fuga" dall'omosessualità, sii concreto, fai ciò che è utile e può veramente funzionare per te stesso, organizza la grande fuga dal tuo paesino.

[Almadel]

Prete?

[Echelon]

Prete?

Non esattamente, ma hai colto il backgroud religioso che ha motivato le mie scelte. Ho fatto studi teologici per un periodo ma non sono un chierico, semplicente cattolico Edited July 10, 2014 by Echelon

[Echelon]

Invece di organizzare un'improbabile e deleteria "grande fuga" dall'omosessualità, sii concreto, fai ciò che è utile e può veramente funzionare per te stesso, organizza la grande fuga dal tuo paesino.

Proprio quello che intendo fare, appena avró un minimo di indipendenza economica

[Sampei]

Conosco un ex prof di religione gay leggermente più giovane di te che s'è reso conto del suo gravissimo errore giusto in tempo, ha smesso di coltivare il suo progetto di vita antigay e ora vive una vita serena, piacevole e coerente.