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Sinodo: famiglia; no a unioni gay ma battesimo per figli


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Sinodo: famiglia; no a unioni gay ma battesimo per figli

 

CITTA’ DEL VATICANO, 26 GIU – Tutte le Conferenze episcopali sono contro “una legislazione che permette l’unione tra due persone dello stesso sesso”, ma se chi vive tali unioni chiede il battesimo per il bambino, il piccolo va “accolto con la stessa cura, tenerezza e sollecitudine che ricevono gli altri bambini”. Cosi’ l’Instrumentum Laboris del Sinodo.

“Circa le unioni tra persone dello stesso sesso – si legge nel documento presentato oggi in Vaticano -, molte Conferenze episcopali forniscono diverse informazioni. Nei Paesi in cui esiste una legislazione delle unioni civili, molti fedeli si esprimono in favore di un atteggiamento rispettoso e non giudicante nei confronti di queste persone, e in favore di una pastorale che cerchi di accoglierle”. “Questo non significa, pero’ – aggiunge -, che i fedeli siano a favore di una equiparazione tra matrimonio eterosessuale e unioni civili fra persone dello stesso sesso”. Alcune risposte ed osservazioni “esprimono la preoccupazione che l’accoglienza nella vita ecclesiale delle persone che vivono in queste unioni potrebbe essere intesa come un riconoscimento della loro unione”. ”La grande sfida – viene aggiunto – sara’ lo sviluppo di una pastorale che riesca a mantenere il giusto equilibrio tra accoglienza misericordiosa delle persone ed accompagnamento graduale verso un’autentica maturita’ umana e cristiana”.

Sulle unioni dello stesso sesso “sono sempre possibili atteggiamenti contrapposti: da un lato di crociata, ‘contro’, dall’altro di permissivismo, ma gli atteggiamenti maggioritari sono per un dialogo che distingua comunque il matrimonio vero e proprio dall’esigenza di riconoscere i diritti dei conviventi, non solo delle persone dello stesso sesso”. Lo ha detto mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti e segretario speciale del Sinodo dei vescovi. “Io credo – ha aggiunto – che questo atteggiamento e’ quello che e’ venuto fuori dall’Instrumentum laboris” che ha elaborato le risposte a un ampio questionario sui temi della famiglia indirizzato a 114 conferenze episcopali mondiali costituendo il documento di lavoro per il Sinodo straordinario sulla Famiglia di ottobre. (ANSA).

 

 

 

Non sanno più cosa inventarsi per attrarre più proseliti! Sono contro la loro famiglia ma li accettano nella loro Chiesa! Come sono magnanimi! Vorrei sapere chi è il pazzo di genitore che deciderebbe di far indottrinare suo figlio in un'organizzazione religiosa che discrimina i genitori!

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papa francesco dice di non discriminare i gay ma di integrarli, ora ad ottobre i vescovi riuniti discuteranno di molte cose sul sondaggio tra i cattolici voluto dal papa e discuteranno anche delle coppie gay, dei divorziati che vogliono essere benedetti e dell'aborto.

 

io penso che potrebbe uscire qualcosa sul genere: matrimonio solo etero in chiesa, per i divorziate e i gay che desiderano la chiesa li può benedire ma non sposare....

 

alla fine è importante perché i cattolici hanno figli e i figli dei cattolici sono pure gay che dovrebbero poter crescere senza discriminazioni da parte della chiesa in cui sono nati. oggi i cattolici gay o si nascondono o abbandonano la chiesa e non è una bella situazione.

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@prefy no, al massimo c'è un'apertura nei confronti dei figli ( non c'è assolutamente un doppio senso in ciò ). Ma quale genitore porterebbe il proprio bambino in un'organizzazione religiosa che discrimina i suoi genitori?

 

@marco7 in questo caso però ci sarebbe comunque discriminazione e un senso di inferiorità tra gli adepti.

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Io sono ancora lì a domandarmi come possa importarvene di questa setta.

In realtà non me ne potrebbe fregar di meno ma sfortunatamente siamo in Italia, dove certe cose possono influenzare la politica

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@Pix

 

certo che ci sarebbe discriminazione, ma credere che in ottobre i vescovi decidano di sposare i gay in chiesa col matrimonio sacro come gli etero mi sembra illusorio.

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di persone stupide ne è pieno il mondo...

 

ci sono persone desiderose di far indottrinare i loro figli, e di insegnare loro l'odio, la vergogna e il disprezzo per la propria famiglia...

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ho ascoltato la storia su youtube di un ex ebreo, ora ateo... che ha sposato un'ebrea... nonostante una fosse religiosa e l'altro ateo, andavano d'accordo.

Quando è nata la figlia, il padre è stato chiaro... 

1) lui le ha spiegato il suo pensiero, la madre ha fatto altrettanto... poi la figlia è stata libera di decidere.

2) il padre ha detto chiaramente: "per me può pure andare bene che frequenti le lezioni dal rabbino, purché non le dicano che suo padre è un mostro, che suo padre è cattivo... altrimenti non se ne parla proprio"

 

la figlia ha poi autonomamente deciso di non partecipare ad un rituale che si fa sui 13 anni, e ha deciso quindi di non abbracciare la fede della madre, ma di essere atea.

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@marco7 questo sì ma fare le cose a metà non cambierebbe molto.

 

@nayoz a mio parere ci si dovrebbe avvicinare ad un'organizzazione religiosa solo dopo i 18 anni.

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In realtà non me ne potrebbe fregar di meno ma sfortunatamente siamo in Italia, dove certe cose possono influenzare la politica

Il fatto è che chi crede e va dietro certe cose è già stupido di suo, la religione fa solo il resto.

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Ma forse stiamo discutendo di due piani diversi :

-rispetto al gay credente che cerca di conciliare fede con la propria sesualità e

-rispetto allo Stato itaGliano che, essendo laico solo in teoria, legifera in questa materia in base agli umori del vaticano

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non so se in me prevale il disgusto

 

o il cinismo del considerare le motivazioni politiche di una tale determinazione, frutto evidente della debolezza della Chiesa e della necessità di frenare le conferenze episcopali progressiste per tener unita la baracca in un momento drammatico

 

prevale il disgusto comunque

 

Vi invito solo a considerare che la Chiesa è un organismo internazionale e che una tale determinazione non influisce necessariamente sulla nostra politica

Perchè quanto all'Italia, loro lo sanno bene che la strada è segnata. E probabilmente preferiscono il testo sulle unioni al vedere il riconoscimento del matrimonio come altrimenti si rischia per via giudiziale.

Perciò non mi stupirei se tra alte sfere vaticane e governative italiche in questi mesi si svolgano colloqui e si stabiliscano taciti accordi

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