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Fiat Chrysler Automobiles


Rotwang

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Un nuovo gruppo automobilistico globale, ecco FCA, acronimo di Fiat Chrysler Automobiles. L'integrazione tra la Fiat e la Chrysler passa anche così in un nuovo marchio unitario. Il logo non si vedrà sulle vetture, che manterranno sulle loro calandre i rispettivi marchi, si tratta quindi di un nuovo simbolo che controlla Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Chrysler, Jeep, Ram Trucks, Dodge e SRT.

John Elkann commenta così la fusione "La nascita di Fiat Chrysler Automobiles segna l'inizio di un nuovo capitolo della nostra storia. Il viaggio che è iniziato più di dieci anni fa con la ricerca di soluzioni che assicurassero alla Fiat il proprio posto in un mercato sempre più complesso è culminato nell'unione di due organizzazione, ognuna con una grande storia nel panorama automobilistico, ma con caratteristiche e punti forza geografici differenti e complementari. FCA ci permette di affrontare il futuro con rinnovata motivazione ed energia."

Il gruppo nato dall'integrazione tra Torino e Detroit avrà sede legale in Olanda e residenza fiscale nel Regno Unito. La nuova società sarà quotata a New York e a Milano.

 

 

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Ma poi come sarebbe da leggersi: FI CI A o EF SI EI.

 

Rotwy: Mi sono fatto l'ultima Fca.

Yalen: Che modello?

Rotwy: Una Fiatuno del 2010.

Yalen: *_*

 

Perché non l'hanno fatta anche per l'Italia?

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Che schifo, dopo tutti i soldi che la Fiat ha beccato dallo Stato italiano ora tradisce così...hai voglia Marchionne a dire che le tasse le pagheranno anche in Italia, non è credibile, come non è credibile il fatto che non ci saranno licenziamenti negli stabilimenti in Italia...risultati del libero mercato...chi ci rimette sono sempre i soliti( la maggioranza ), chi ci guadagna sono sempre i pochi ( la minoranza ).

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Mercante di Luce

Il discorso è che l'Italia non è competitiva e non attrae investitori.

Non è il problema della FIAT che se ne va, il problema è che non c'è nemmeno la capacità di attirare qualcuno al suo posto.

Instabilità e immobilismo politico, corruzione, infiltrazioni mafiose, clientelismi, tassazione sono la croce della produttività di questo paese.

La FIAT ha avuto di fronte una scelta praticamente obbligata tra non essere competitiva (e colare a picco) o continuare a esistere...

I soldi che sono stati regalati in passato agli Agnelli non sono colpa solo degli Agnelli, ma di tutto il sistema che ancora oggi ci fa andare sempre più giù.

 

P.s. La Panda e la UNO brasiliana sono auto completamente diverse, concepite per mercati diversi da comparti progettazione diversi. :D

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Scandaloso, un marchio italiano così famoso ed emblematico diventato straniero e dal nome cambiato. Non era Marchionne che diceva che la Fiat non si sarebbe mai trasferita all'estero? Ah ma è vero: è la FCA, non la Fiat.

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Non la vedo così tragica: la Fiat rimane fondata in Italia, quotata anche sulla borsa di Milano, diretta (per la maggior parte) da italiani, nonché controllata dalla Exor, la holding degli Agnelli, italiani. Certo, fa abbastanza rosicare, ma non sono così drastico. La cosa più importante è che non chiudano gli stabilimenti in Italia. In fondo, se le aziende scappano, è a causa della nostra classe dirigente che ha ridotto un membro del G7 a una nazione perennemente in crisi in tutti gli ambiti, a mio parere ormai irrecuperabile.

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Secondo me non è particolarmente rilevante dove sia la sede legale/fiscale, il punto che dovrebbe interessare è semmai che la Fiat non chiuda stabilimenti e anzi investa in Italia.

 

Anche perchè la proprietà rimane in mano alla famiglia Agnelli quindi una proprietà italiana.

 

Hanno semplicemente proceduto ad internazionalizzare, ma questo potrebbe anche aiutare a renderla più competitiva ed efficiente e quindi aiutarla a crescere (e se un'azienda cresce può fare più assunzioni e più investimenti).

Edited by Sbuffo
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Secondo me non è particolarmente rilevante dove sia la sede legale/fiscale, il punto che dovrebbe interessare è semmai che la Fiat non chiuda stabilimenti e anzi investa in Italia.

 

Anche perchè la proprietà rimane in mano alla famiglia Agnelli quindi una proprietà italiana.

 

Hanno semplicemente proceduto ad internazionalizzare, ma questo potrebbe anche aiutare a renderla più competitiva ed efficiente e quindi aiutarla a crescere (e se un'azienda cresce può fare più assunzioni e più investimenti).

 

Quoto!

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Secondo me non è particolarmente rilevante dove sia la sede legale/fiscale, il punto che dovrebbe interessare è semmai che la Fiat non chiuda stabilimenti e anzi investa in Italia.

 

Anche perchè la proprietà rimane in mano alla famiglia Agnelli quindi una proprietà italiana.

 

Hanno semplicemente proceduto ad internazionalizzare, ma questo potrebbe anche aiutare a renderla più competitiva ed efficiente e quindi aiutarla a crescere (e se un'azienda cresce può fare più assunzioni e più investimenti).

 

eh.

ma il problema è che, intanto, per via di questa internazionalizzazione, migliaia di lavoratori sono finiti già in cassa integrazione, hanno "dovuto" accettare il cosiddetto accordo di Mirafiori, hanno detto il loro sì alla riduzione delle pause, all'aumento dei turni notturni, al divieto di sciopero pena licenziamento, pur di poter continuare a portare il pane a casa.

(vedasi alle voci: ricatto, capitalismo selvaggio, disuguaglianza e ingiustizia).

vorrei che il futuro di quell'anima morta di marchionne fosse, molto presto, dove dovrebbe: sotto terra.

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Al fine di chiarire meglio qual'é il motivo per cui Marchionne e Angellini vari hanno migrato la sede fiscale allego questo articolo, in cui si parla della bella cittá di Londra, cittá a misura di terziario spinto, finanza speculativa e ricchi fannulloni. 

 

Dall'uno al venti percento di tasse, pagherá lí la FCA.  Figata, eh?  Meno di un commesso in un pub.. 

 

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/niente-tasse-siamo-inglesi-al-fisco-londinese-spetta-solo-il-20-dei-profitti-ma-71226.htm

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Ha ragione bastian, per colpa della loro internazionalizzazione ci sono lavoratori italiani che rimarranno a casa a girarsi i pollici, e quelli che rimarranno a lavorare saranno costretti ad accettare condizioni umilianti di lavoro...Un punto a favore di questo sistema capitalistico improntato solo all'arricchimento dei soliti noti e allo sfruttamento dei cittadini e degli onesti lavoratori che non ottengono nemmeno uno stipendio decente dal loro sfruttamento...Marchionne dovrebbe solo vergognarsi insieme a tutti gli Agnelli, egoisti e senza ritengo  pudore, grazie alla loro smania di ricchezza l'Italia ha perso un azienda di bandiera e ha rimpinguato le fila già troppo numerose di disoccupati e cassintegrati.

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