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[Film] Kràmpack


Nathan

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Titolo originale:  Krampack

Nazione:  Spagna

Anno:  2000

Genere:  Drammatico

Regia:  Cesc Gay (dall'opera teatrale Kràmpack di Jordi Sanchez)

Cast:  Fernando Ramallo, Jordi Vilches, Marieta Orozco, Esther Nubiola.

Produzione:  Messidor Films

 

Trama:

Spagna, estate 1999. Il giovane Dani viene lasciato solo, nella sua casa al mare, dai genitori che partono per le vacanze. Lo raggiunge Nico, suo amico del cuore, e durante i dieci giorni che trascorrono insieme i due valicheranno il tenue confine che separa l'adolescenza dall'età adulta facendo i conti con i primi turbamenti sessuali e sentimentali.

 

Qualche immagine:

 

http://img217.imageshack.us/img217/7770/flatsixp6310yk1jo0.jpg

 

http://img474.imageshack.us/img474/548/flatsixp6310yk1hb7.jpg

 

http://img474.imageshack.us/img474/9753/flatsixp6310yk1kg7.jpg

 

http://img228.imageshack.us/img228/7558/senzanomesy8.png

 

http://img63.imageshack.us/img63/5134/senzanomegf6.png

 

In rete ci sono recensioni bellissime... Non so ancora se riproporvele o farne una originale, di mio pugno, per descrivere il film...  :D

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io l'ho visto . c'è stato poc tempo fa [ parlo di massimo un mese ] su italia uno. è bellino come film, i personaggi posseggono un proprio carattere e , a parer mio , rispecchiano molto l'idea dell'adoloscenza. Aggiungo inoltre che il ragazzo biondo era troppo uno schianto!  :D

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Ne esiste già una versione italiana. Un videonoleggio, magari non uno troppo piccolo, dovrebbe poterselo procurare senza diffcoltà.

 

Confermo, è un film molto dolce. Attenzione, però, è solo un ritratto generazionale: non propone scioglimenti né soluzioni.

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Bello Kràmpack!!! L'ho comprato in videocassetta nel 2001 perchè non avevo ancora il lettore DVD.

In effetti è proprio un film da vedere! Lo consiglio a tutti!  :D

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Vi riporto le belle recensioni che si possono trovare sul sito:

http://www.spietati.it/

 

L'età dell'innocenza di Luca Pacilio

 

Tema delicato quello della sessualita' adolescente, soprattutto se complicato da pulsioni omoerotiche che vanno ben oltre la tranquilla sega tra amici. Nico e Dani fanno il krampack (si masturbano reciprocamente, tanto per intenderci) con spirito solo inizialmente cameratesco. Se infatti per il primo il tutto e' ordinario banco di prova per l'amplesso etero che lo attende dietro l'angolo e che alla fine otterra', per Dani la cosa assume ben presto altre valenze. Nico diviene ai suoi occhi qualcosa di piu': un oggetto sentimentale, da tenere vicino, da abbracciare teneramente, da non condividere con nessuno, il sintomo di una sensibilita' "altra", incompresa ma egualmente potente. L'amore invade Dani e la cosa in se' non sembra sconvolgerlo piu' di tanto, non piu' di quanto lo sconvolga la tenacia con la quale Nico cerca invece la compagnia dell'altro sesso, preferendola alla sua. Infatuazione e conseguente gelosia, volonta' di dichiararsi e speranza che sia l'altro a capire, confronti amicali e sessuali rispettosi, verrebbe da dire adulti, se non fossero, come sono, liberi e innocenti, non sottomessi a ipocriti schemi e giustificazioni ineluttabili. Dani cerca le parole, vuol farsi capire, prova anche a scopare con una ragazza, trova nello scrittore omosessuale il muro ove rimbalzare per atterrare sul rassicurante campo di una serena accettazione. L'amico rimane tale, il sesso e' stato solo lo strumento per scoprirsi: prenderanno strade diverse ma lo faranno con maturita' e disincanto.

Il regista non vuole mediare e ci tiene a mostrare la vicenda in tutte le sue implicazioni, non edulcora, facendosi forte della genuinita' d'animo dei suoi personaggi e, fidando nella tenerezza che ispirano i loro disorientamenti, riesce a restituire un quadro amorale che non ammicca, a suo modo esatto. Grazie anche a un dialogo mai letterario, anzi spontaneo e autentico, a giovanissimi attori, tutti molto bravi, rende naturale e necessaria anche una fellatio-chiave di volta, spartiacque tra il gioco adolescente e una sessualita' che comincia ad avanzare istanze imprescindibili.

 

Così fan tutti, nell'età acerba (e non solo…) di Stefano Selleri

 

Ecco un film che, forse, non ci meritiamo. Non ce lo meritiamo, se, dopo la visione, stiamo ancora a discutere (come è stato fatto fino alla nausea) su questioni di lana caprina come "le condizioni che determinano l'omosessualità maschile", "l'incapacità di accettare il diverso", "i turbamenti sessuali nell'adolescenza": problemi, per carità, sicuramente importanti, ma in questo caso assolutamente irrilevanti.

Partiamo dal titolo: "Kràmpack" è un termine che designa un particolare tipo di masturbazione, un gioco erotico praticato dai protagonisti maschili, Nico e Dani. Appunto, un gioco. Un divertimento sessuale che può essere applicato, senza distinzioni, ai ragazzi come alle ragazze, alle coppie etero e gay.

Uno spirito infantile, ricco di curiosità e sorridente malizia, pervade tutta l'opera, che non è altro che una ronde, esistenziale ed amorosa, eternamente incompiuta. Berta insegue Dani, che insegue Nico, che insegue Elena, che si concede a Nico per gioco, ma pensa al fidanzato lontano: al quartetto dei giovanissimi si aggiungono gli adulti (lo scrittore, l'insegnante, la cuoca), che partecipano all'azione con funzione di osservatori e consiglieri. Quello che meraviglia (ed incanta) è che nessuno sta mai veramente male (tranne Berta e Dani, ma è colpa di qualche bicchiere di troppo, e non del cuore), nessuno perde tempo a psicanalizzarsi da qui al giorno del giudizio, nessuno si sente in colpa. E perché sentirsi in colpa? Il sole, il mare, l'oscurità notturna, la consapevolezza di essere giovani e passabilmente belli costruiscono uno scenario da commedia settecentesca, in cui il peso dei sentimenti e della "ragione" svapora in una divertita "partita a quattro" simmetrica e binaria, alla Lubitsch, che sembra uscita dalle penne del duo Mozart - Da Ponte, tanto è rigorosa, luminosa, ironica e "fuori dal tempo" (sì, dal nostro tempo da tartufi).

La messinscena, apparentemente "povera" e "realistica", è un concentrato di scherzi e finezze d'insolito acume (si consideri la visualizzazione del "passare all'altra sponda", che per Dani avviene, in quanto presa di consapevolezza, dopo una gita in barca), la sceneggiatura è, nel suo procedere per allusioni, sottintesi e irresistibili omissioni, semplicemente da applausi. Gli interpreti sono la dimostrazione (ne sentivamo il bisogno, dopo tante insostenibili commediole americane) che si può sostenere una parte da sedicenne anche se i sedici anni sono passati da un pezzo (gli attori che danno vita a Dani e Nico hanno, nella realtà, più di vent'anni) e soprattutto senza sembrare usciti dalla pubblicità del celebre profumo. Fernando Ramallo (Dani) e Jordi Vilches (Nico) sono in questo senso perfetti, credibili e magici quanto la sensualità spensierata di Marieta Orozco (Elena) e la grazia acerba di Esther Nubiola (Berta).

Ma con tutta la sua leggerezza, il film non è affatto leggero, e neppure leggiadro, ma duro, spoglio, "forte". Nel senso che, pur essendo un gioco (o forse proprio per il suo essere un gioco), non ammette mezze misure: o si partecipa, e allora si accetta tutto, senza condizioni e moralismi posticci, o si esce dalla sala. Del resto, il regista puntualizza più volte, con l'uso di cartelli stranianti, che "è solo un gioco": e forse quel microfono che entra in campo nella sequenza della cena a quattro non è che un modo di ribadire che "è solo un film", come diceva sempre Hitchcock. Ma è pur sempre un film, qualcosa che, in una sala buia, per un'ora e mezza, stabilisce leggi insindacabili: le regole del gioco. E noi, stavolta, siamo lieti di adeguarci.

 

Angelo Taglietti

 

Fa piacere andare al cinema attratti da un trailer diverso dal solito e scoprire la sorpresa di una commedia fresca, piacevole e per nulla banale. Krampack, tratto da una piece teatrale, racconta la scoperta della sessualità da parte dei due adolescenti Nico e Dani che, dalla pratica onanistica esercitata con gusto e abnegazione (anche in coppia nella fantasiosa variante che da il titolo al film), decidono di conquistare la definitiva maturità attraverso il più ovvio dei riti di passaggio ("non voglio arrivare a 17 anni senza aver scopato"). Le cose si complicano quando diventa palese che gusti e interessi, da questo punto di vista, iniziano a divergere...

Krampack è recitato da due protagonisti di straordinaria bravura e tenera guasconaggine, corroborato dalla presenza di personaggi secondari credibili e riconoscibili anche quando appena tratteggiati (definiti precisamente senza ricorso a macchiette), girato con solare verismo (comprese vere piante di cannabis cariche di prelibate infiorescenze), pudicamente sfacciato, esplicito ma ellittico, senza morbosità e moralismo. La sessualità degli adolescenti (omo o etero che siano) è un terreno accidentato e zeppo di insidie: krampack le evita tutte e ci somministra, in un mood divertito e spensierato, l'invito a considerare senza pruderie pulsioni differenti, il ricordo delle notti tiepide nelle quali abbiamo provato i primi turbamenti (con l'inevitabile nostalgia per i privilegi della gioventù), e last but not least, un incredibile cielo blu ed un mare nel quale vien voglia di tuffarsi. E in serate come queste, in una Padania fredda e intollerante, non è poco.

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Io l'ho visto nel 2001 al cinema, e penso sia stato uno dei miei primi film a tematica gay che ho visto.

Mi è piaciuto molto, anche se alla fine mi lasciò un senso di insoddisfazione. :P

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Guest -NakedOnTheSand-
Partiamo dal titolo: "Kràmpack" è un termine che designa un particolare tipo di masturbazione, un gioco erotico praticato dai protagonisti maschili, Nico e Dani. Appunto, un gioco. Un divertimento sessuale che può essere applicato, senza distinzioni, ai ragazzi come alle ragazze, alle coppie etero e gay.

 

Ecco perchè, tentando di scaricarlo, mi sono apparsi migliaia di titoli di video porno aahahah.

 

[scusate l'OT]

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anche io l'ho visto quando l'ha fatto su italia uno (la mia tv è sintonizzata su quel canale dalle 13.00 alle 5.30 della mattina dopo XD) ma non mi è piaciuto molto... oddio, mi ha preso ed è stato interessante, però c'è stato qualcosa che non m'è piaciuto... a livello di produzione forse :P

cmq è vero, sul web si trovano molti apprezzamenti

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  • 4 weeks later...

Visto ieri sera.

Non mi è piaciuto granchè... penso per colpa dei personaggi (ndr: l'elemento centrale del film ^^) che mi han fatto proprio cadere le braccia...

Il tizio della recensione sopracitata dice "nessuno perde tempo a psicanalizzarsi da qui al giorno del giudizio". Ok, ma qua per me non si tratta di psicanalizzarsi ma semplicemente di ritrovare (se non in tutti i personaggi almeno in qualcuno) un minimo di personalità, di capacità di esprimersi, qualcosa che ti stimoli una riflessione...

 

Qua altro che perder tempo a psicanalizzarsi! L'impressione che io ho avuto è che o i quattro adolescenti protagonisti dispongono di una quantità di neuroni attivi al limite dello stato vegetativo o che in realtà abbiano 8 anni e non 16.

Forse si salva giusto Dani che - attenzione -  ad un certo punto riesce faticosamente a partorire il sillogismo "io-con-te-ci-sto-bene-ma-tu-no-quindi-è-una-merda".

 

Nico ha letteralmente il QI di una lampada da tavolo! Cioè, gli capitan delle cose da far uscire dai gangheri chiunque (Dani che boicotta le telefonate e lo chiude in bagno per evitare che vada a letto con la ragazza, la ragazza che gli dice "scopiamo per tanto per fare, poi andiamo avanti come se neppure ci conoscessimo (concetto ribadito prima, durante e dopo l'atto)") e lui cosa fa? Niente! Reazioni zero! (forse corruga la fronte...) Come bere un bicchiere d'acqua fresca, bello sorridente sembra che non capisca un'acca di quello che gli sta succedendo intorno.

 

Ecco, sta cosa vale anche per tutti gli altri personaggi ed è quello che non riesco a sopportare. Sembra che nessuno capisca nulla di ciò che succede: se ne girano tutti in un perenne stato di stupefazione mentale incapaci di dimostrare reazioni degne di nota alle cose decisamente significative che stanno capitando (e non credo sia per colpa delle svariate canne e sbronze o degli afrodisiaci a base di valium ^^).

La fine stessa del film sembra dichiarare ad alta voce che in effetti "nulla che sia degno di nota è successo e tutto è rimasto più o meno come prima".

 

Ma io a 6 anni fa ero così? Non mi pare proprio eh! Se questo deve essere un ritratto generazionale mi pare veramente malriuscito.

Io dico solo che facendo il confronto con i protagonisti di altri film (ad es Beautiful Thing o Sommersturm) che han più o meno la stessa età e vivono più o meno le stesse situazioni sto film qua ha da vergonarsi non poco.

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moderncrusader

l'ho visto anche io e, pur non amando alla follia film del genere che parlano di età adolescenziale, l'ho trovato molto carino...

Per non parlare del ragazzo biondo (Dani, giusto?) che era proprio bello bello bello!!!  :(

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  • 1 year later...

Ho appena visto questo film... mannaggia a lui ma come ha potuto andar via dalla casa di Julian sul più bello? Capitasse a me uno così  :paura:

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  • 2 years later...

Appena visto anche io... cavoli, che bello 11 anni fa!

 

Non sarà forse un'opera d'arte, però cavoli, mi sembrava di vedere me stesso, stessa storia - finale compreso - mia e dell'unico ragazzo con cui ho mai avuto qualcosa. Ora so anche come chiamarla. :sbav:

Qualcuno riesce a dirmi il titolo della canzone in sottofondo? O almeno a scrivermi una frase del testo.
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L'ho visto, tempo fa.

Devo dire che non mi ha colpito molto, è un film apprezzabile, ma alla fine mi ha lasciato poco (carino l'attore biondo  :D), a livello di trama ma anche di sensazioni...

Comunque, un buon film, anche se poteva essere sviluppato molto meglio.

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