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Referendum Istituzionale del 2 giugno 1946: cosa avreste votato?


Rotwang

  

34 members have voted

  1. 1. Referendum 1946

    • Monarchia
      14
    • Repubblica
      20


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Cosa avreste scelto al fatidico referendum istituzionale del 2 giugno 1946? La Monarchia sabauda o la Repubblica parlamentare? Se potete spiegate anche il perché.

Edited by Rotwang
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  • Rotwang

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  • Mario1944

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Che domande...

La Repubblica! 

Non c'è un perché e non lo so spiegare... certo farebbe figo una Regina Elisabetta italiana.. ma a cosa serve se non per figura un re al giorno d'oggi? 
 

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assolutamente monarchia. Sono attualmente cavaliere di un ordine dinastico di casa savoia. Di certo la repubblica ha vinto piu per un fatto emotivo che per altro. Si usciva da una guerra mondiale e tutti ne davano colpa all'istituzione monarchica. Ma le cause dello sfacelo portato dalla guerra  mondiale è dovuto ad una molteplicità di fattori e la colpa della monarchia è stat quella di non aver sapèuto forse gestire il fascismo (ricordo sono due cose differenti). Una cosa che ha fatto propendere per la repubblica è stata poi la presunta fuga a Brindisi del re che lagente ha percepito come tradimento. Ma la stessa non era una fuga, ma un trasfgerimento della corte voluto dagli alleati che volevano trattare direttamente con il capo dello stato. Il periodo di incertezza che ne è seguito altro non era che il periodo in cui queste trattative si sono svolte. Ricordatevi che gli stati uniti non aiutano nessuno se non ne tirano un vantaggio. Imporre una condotta del genere era un modo per  intromettersinella nostra politica e gettare le basi di un colonialismo non di tipo territoriale, ma nettamente piu subdolo. Non dimentichiamoci poi che il re della seconda guerra mondiale, Vittorio Emanuele III, è lo stesso re che ha portato alla vittoria la nazione (insieme ad altri gran  protaghoniti ovviamente) nella prima guerra mondiale, complketando l'unità d'Italia con l'annessione denord-est ancora in mano austriaca. Poi cio sarebbe da parlare anche sulla validità del referendum stesso. La corte si era riunita per festeggiare la vittoria ed il giorno dopo erano saltati fuopi 1.500.000 di voti che hanno fatto penmdere verso la repubblica. Per non parlare della marea di persone a cui non è stato consentito di votare. E non dimentichiamoci che ancora detto referendum deve essere rattificato dalla Ovviamente la situazione è+ molto complessa e da 70 anni vi si svolge una diatriba che sicuramente non si potrà solgere in maniera esaustiva qui, ma sperimo di fare un discorso cmq chiaro.

 

ps: io non capisco come si possa difendere la repubblica in una situazione come quelòla attuale, con lo schifoso copmportamento di politici, delle istituzioni e della maniera di come viene trattata la gente, come un limone da spremere...mha....

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Repubblica ovviamente, a parte l'anacronismo avremmo un re con problemi giudiziari peggiori di quelli di Berlusconi (e ce ne vuole).

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sulla dubbia capacità dell'attuale rede al trono, mi troveresti anche in accordo. Ma bisognoa tener conto che è vissuto non come erede con l'adeguata educazione e preparazione. Se avesse vinto la monarchia, la sua vita sarebbe stata spesa in preparazione al futuro ruolo di re e non sarebbe caduto nelle problematuiche di cui si è reso protagonista.

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PietroUomoDiPietra

 

Cosa avreste scelto al fatidico referendum istituzionale del 2 giugno 1946? La Monarchia sabauda o la Repubblica parlamentare? Se potete spiegate anche il perché.

 

Io allora non c'ero ancora! :D Ma se ci fossi stato e fossi stato in età di voto.... sicuramente la repubblica. Non perché me ne importi alcunché di questi dettagli istituzionali oggi puramente cosmetici ma perché allora non era solo un referendum tra monarchia e repubblica ma piuttosto tra due classi politiche assai differenti: da una parte una repubblica che si faceva forza di uomini usciti dal fascismo e fortemente determinati a seppellirlo per sempre nella discarica della storia, e dall'altra una monarchia rappresentava una classe dirigente che si era talmente compromessa e sputtanata con il fascismo prima e con l'8 settembre poi che l'estrometterla almeno formalmente (praticamente invece poi si riciclarono alla grande e continuarono esattamente come prima, ma è un altro discorso) dalle stanze del potere era non solo un atto dovuto ma anche, quantomeno, un atto di IGIENE POLITICA dovuto.

Il referendum monarchia o repubblica fu importante ed ebbe l'esito che ebbe non per la questione in sè (che al giorno d'oggi, in Europa, è poco più di un dettaglio estetico di un modello di gestione politica comunque basato su un parlamento costituzionale bicamenerale, in cui il fatto che il capo dello Stato si chiami "re" o "presidente della repubbica" è un dettaglio praticamente privo di ogni conseguenza pratica anche se, ovviamente, non privo di conseguenze psicologiche e populistiche) ma piuttosto per il MOMENTO in cui si svolse. Si svolgesse oggi sarebbe (esagero ma non più di tanto) un referendum come tanti altri che peraltro non è neppure detto che riuscirebbe, oggi, a raggiungere il quorum, anzi. La gente oggi ha ben altre gatte da pelare...

 

Ciao

 

 

sulla dubbia capacità dell'attuale rede al trono, mi troveresti anche in accordo. Ma bisognoa tener conto che è vissuto non come erede con l'adeguata educazione e preparazione. Se avesse vinto la monarchia, la sua vita sarebbe stata spesa in preparazione al futuro ruolo di re e non sarebbe caduto nelle problematuiche di cui si è reso protagonista.

 

Dubito molto. Se vi è un tratto che ha constraddistinto i Savoia come governanti in Italia è stato proprio quello di una cialtroneria e di un opportunismo praticamente "genetici" come se ne sono visti di rado nella storia moderna (e non è che gli altri fossero dei santi, anzi!). Non che il resto dei governanti nostrani si sia dimostrato poi migliore ma, per favore, cerchiamo di non attribuire ai Savoia una regalità che, al di là degli aspetti formali, non hanno mai avuto. E soprattutto si sono ben guardati dall'averla nel momento del bisogno: fascismo prima e 8 settembre poi (con tutte le conseguenze atroci che ebbe nel lasciare il nostro paese in mano ai nazisti - oltrettutto comprensibilmente inferociti da un comportamento che, qualunque fosse la gravità del momento e quali che fossero le responsabilità dei tedeschi, poteva da loro essere recepito solo come opportunistico e fellone) ne sono una testimonianza perenne. La monarchia italana è sempre stata (e se avesse vinto avrebbe continuato ad esserlo) una "monarchetta", da intendersi anche come "monarchia-marchetta": al servizio del peggior offerente.

 

Ciao

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assolutamente monarchia. 

 

Dio, uno e trino, nell'alto dei cieli circondato da cori angelici volge un benevolo sguardo dalla sua sede oltremondana alla Terra e "grazia" il casato Savoia legittimandolo a versare ad aeternitatem in uno stato di potere e opulento privilegio sulla popolazione di una certa parte del globo. 

 

Io preferisco la nostra Costituzione (che di difetti pur ne ha) allo Statuto Albertino senza alcun dubbio.

Edited by anakin
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Io avrei votato la Monarchia per il semplice motivo che Umberto II era una persona brava e buona, sua moglie era un'acerrima antifascista (Maria Josè) ed entrambi votarono Saragat (socialista) alle elezioni di quell'anno, e sicuramente si sarebbero rivelati un esempio di onestà per tutti quei dirigenti democristiani che non vedevano l'ora di levarsi di torno i Reali per accrescere il loro potere. Non sono monarchico, ma nemmeno repubblicano. C'è pure da ricordarsi che Umberto II promise una nuova Costituzione al posto del vecchio Statuto Albertino che non sarebbe stata dissimile da quella attuale.

Edited by Rotwang
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C'è pure da ricordarsi che Umberto II promise una nuova Costituzione al posto del vecchio Statuto Albertino che non sarebbe stata dissimile da quella attuale.

 

Mai avrebbero rinunciato alla "grazia di Dio", che è francamente ridicola, per fondare la sovranità.

Edited by anakin
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Mai avrebbero rinunciato alla "grazia di Dio", che è francamente ridicola, per fondare la sovranità.

 

Umberto II e Maria Josè erano molto ben disposti a rinunciarci, erano socialdemocratici.

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PietroUomoDiPietra

C'è pure da ricordarsi che Umberto II promise una nuova Costituzione al posto del vecchio Statuto Albertino che non sarebbe stata dissimile da quella attuale.

 

Beh, ci siamo arrangiati da soli e non mi sembra che, come Costituzione, sia venuta fuori male. Fosse stata pure rispettata in fondo magari la si sarebbe apprezzata pure meglio....

 

Ciao

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Tanto per puntualizzare, lo  statuto albertino è stata una delle prime carte  costituzionali europee dopo la rivoluzione francese, una carta molto avanti per quei tempi. Adesso sciuramente obsoleta, ma ai tempi all'avanguardia. Di sicuro anche sarebbe stata sostituita se ne avessero avutola  posssibilità con un documento piu adatto ai tempi. E' inutile quanto ovvio dire che sia meglio l'attuale costituzione in merito allo statuto, bisogna contestualizzare per valutarne l'effettiva portata.

 

Sull'8settembre ho già detto.

 

I Savoia sono la dinastia piu antica d'europa e nel corso della storia hanno dato piu volte prova del loro valore,portando una piccola contea subalpina in un crescendo fino a diventare uno stato monarchico. L'opportunismo non è una malattia, ma uno strumento adottato da tutte i governi a seconda delle necessità. Il regno sabaudo, come potere, era nulla in confronto a giganti come Austria, Francia e Spagna ed il giuoco diu alleanze era l'unico sistema per garantire indipendenza e vanmtaggi al regno. Un esempio eemblematico fu quando nel 1858 cedettero la Savoia (terra di origine della famnmiglia) e di Nizza (città natale di Garibaldi) alla Francia in cambio del loro aiuto nella seonda guerra di indipendenza che portò all'annessione della Lombardia al nascente regno italico.

 

Anche io mi trovo assolutamente d'accordo sul valore di Umberto II come uomo e penso sarebbe stato veramente un re eccellente.

Edited by Fenix73
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Umberto II e Maria Josè erano molto ben disposti a rinunciarci, erano socialdemocratici.

 

Ma il problema non è rinunciarci, è che se lo fanno perdono l'unico fondamento del loro status. 

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Ma il problema non è rinunciarci, è che se lo fanno perdono l'unico fondamento del loro status. 

 

La Monarchia non è un'istituzione che di per sé deve basarsi su Dio e Cristo.

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La Monarchia non è un'istituzione che di per sé deve basarsi su Dio e Cristo.

 

Certo, ma non vedo perché mai dovrei costituire (e soggiacere ad) un organo ad identificazione familiare (e transgenerazionale), se non me lo impongono con la violenza o con la forza di un'istanza superiore (istanza, alle cui decisioni, sono sottomesso, il che, poi, sempre violenza è), insomma in assenza di possibilità di scelta. Dato che si parla di un referendum e non sono cattolico (apostolico e romano) nessuna di queste alternative si profila. Quasi mi sembra superfluo dire che è molto più utile prevedere un sistema con periodico controllo della capacità di gestione dei miei interessi di uno in cui questo non avviene. Anzi, la tua scelta Rotwang, di confermare il potere con il tuo voto ad una persona perché brava, buona ed onesta, è esattamente aderire alla mia posizione, perché tieni conto che se Umberto II fosse stato incapace, cattivo e disonesto (o lo fosse diventato, od anche se lo fosse stato il figlio) non avresti avuto modo di intervenire per allontanarlo dalla cura dei tuoi beni fondamentali.

Edited by anakin
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PietroUomoDiPietra

 

Anche io mi trovo assolutamente d'accordo sul valore di Umberto II come uomo e penso sarebbe stato veramente un re eccellente.

 

Anch'io penso che Marylin Monroe alla Casa Bianca avrebbe fatto un figurone della madonna. Ma penso anche che dopo un po' sarebbe finita cornuta uguale come Jacqueline Bouvier, vedova Kennedy...

 

Ciao

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@Anakin mi dovresti spiegare allora come si fà a mandare a casa tutti gli esponenti attualmente al governo che solo pensare al popolo che li ha eletti ma che invece si fannno solo i cavoli loro!!!

 

@PietroUomoDiPietra la tua affermazione è di una banalità talmente sconcertante che non merita neanche risposta

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PietroUomoDiPietra

@PietroUomoDiPietra la tua affermazione è di una banalità talmente sconcertante che non merita neanche risposta

 

Che intanto, guarda caso, mi hai dato lo stesso... La "banalità sconcertante" (a proposito: si chiama "battuta". Sai cosa sono? Sì? Altrimenti consulta il dizionario) era solo per evidenziare che non solo con i "se" nella storia non si fa nulla (tanto più quando è "vagamente" tirata verso il proprio mulino... e non certo il mulino dei vincitori in questo caso!) ma anche, più terra terra, per farti capire che, per quante nobili pergamene e targhe di ottone tu ti stia tenendo in casa per testimoniare un titolo nobiliare di cui probabilmente ormai sei il solo a conoscerne l'esistenza, stai semplicemente vivendo fuori dal tempo e dalla storia. Tutto qui...

 

Beninteso, contento tu, contenti tutti. Del resto non sei certo l'unico ad abitare quelli che ormai sono solo castelli in aria, tranquillo...

 

Ciao

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Che intanto, guarda caso, mi hai dato lo stesso... La "banalità sconcertante" (a proposito: si chiama "battuta". Sai cosa sono? Sì? Altrimenti consulta il dizionario) era solo per evidenziare che non solo con i "se" nella storia non si fa nulla (tanto più quando è "vagamente" tirata verso il proprio mulino... e non certo il mulino dei vincitori in questo caso!) ma anche, più terra terra, per farti capire che, per quante nobili pergamene e targhe di ottone tu ti stia tenendo in casa per testimoniare un titolo nobiliare di cui probabilmente ormai sei il solo a conoscerne l'esistenza, stai semplicemente vivendo fuori dal tempo e dalla storia. Tutto qui...

 

Beninteso, contento tu, contenti tutti. Del resto non sei certo l'unico ad abitare quelli che ormai sono solo castelli in aria, tranquillo...

 

Prendo atto che non ci capiamo. Io non ho nessun titolo nobiliare e il cavalierato che ho citato esiste per bolla pontificia e sotto tutela dello stato del Vaticano. Io non abito in castelli in aria, sono uno che conosce la storia del mio paese e ne prende spunto per un futuro migliore. Non pretendo di essere capito, ma considerazioni come le tue mmi danno fastidio perchè spinte piu da un risentimento "a prescindere" piuttosto che da un'analisi oggettiva. Se uno mi dà un parere contrario ma ben argomentato, io gli rispondo e comunque mi fà piacere parlare. Non sono cosi stolto da pensare che tutti dobbiamo avere lo stesso modo di pensare, ma  la piega che tà prendendo non mi piace. Non trasformiamo il tread in un battibecco fra noi due però che corriamo il rischio di andare troppo OT Per questo sulla questione fra noi due non rispondo più...

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PietroUomoDiPietra

Prendo atto che non ci capiamo. Io non ho nessun titolo nobiliare e il cavalierato che ho citato esiste per bolla pontificia e sotto tutela dello stato del Vaticano. Io non abito in castelli in aria, sono uno che conosce la storia del mio paese e ne prende spunto per un futuro migliore. Non pretendo di essere capito, ma considerazioni come le tue mmi danno fastidio perchè spinte piu da un risentimento "a prescindere" piuttosto che da un'analisi oggettiva. Se uno mi dà un parere contrario ma ben argomentato, io gli rispondo e comunque mi fà piacere parlare. Non sono cosi stolto da pensare che tutti dobbiamo avere lo stesso modo di pensare, ma la piega che tà prendendo non mi piace. Non trasformiamo il tread in un battibecco fra noi due però che corriamo il rischio di andare troppo OT Per questo sulla questione fra noi due non rispondo più...

Allora rispondo anch'io per l'ultima volta: il punto di fondo di questa "risentimento a prescindere" è soprattutto il voler vedere a forza l'esito di un evento (quello del referendum del 2 giugno del 1946) non come una conseguenza praticamente obbligata dalle vicende che si erano appena concluse ma, come al solito quando un'istanza di destra perde un confronto elettorale, referendario e simili, come un "complotto" dei vincitori contro chi, a destra, ha invece perso. Che suona, in questo caso, nemmeno più come una forzatura ma proprio come una falsificazione bella e buona

Come peraltro lo è anche la tua versione della fuga a Brindisi che fu una fuga punto e basta e non,come cerchi di venderla tu "un trasferimento per trattare con gli americani" per il buon motivo che gli americani con noi proprio non avevano bisogno di trattare alcunché: non solo avevano abbondantenemente tutto quello che serviva per imporci una resa incondizonata ma, dal loro punto di vista, eravamo solo dei perdenti con cui si stavano dimostrando fin troppo di manica larga non tanto per "bontà" ma semplicemente per riuscire a mantenere, durante le loro operazioni, un qualche governo di transiszione all'uscita del fascismo controllabile dagli alleati e non, come temevano e come poi comunque avvene per mancanza di qualunque alternativa, in mano ai militanti e ai partigiani comunisti.

 

Le uniche trattative (militari) di interesse per gli americani si stavano già conducendo a Roma con lo scopo di garantire sia una resa incondizionata agli alleati delle forze militari italiane sia almeno un minimo di supporto logistico che consentisse agli alleati di prendere un ragionevole controllo del territorio attorno a Roma prima che i tedeschi avessero tempo di riorganizzarsi e reagire, cosa che invece, proprio grazie all'insipienza e alla fellonia dell'apparato statale italiano (re compreso) che si dimostrarono di una cialtroneria e di una imbecillità senza pari, riuscirono invece a fare con tutte le conseguenze che si sono viste dopo (tra cui, non piccola, il ritardare la fine del conflitto in Italia che in effetti terminò soltanto quindici giorni prima della definitiva resa dei tedeschi agli alleati, ovvero in un momento in cui gli stessi ormai non potevano fare altro che scappare a casa loro a cercare di salvare il poco che a casa loro si poteva ancora salvare).

 

Ora, se come dici tu, il tuo conoscere la storia del nostro paese (ma bisogna anche precisare QUALE storia visto che, dal risorgimento in poi, ognuno ha raccontato la sua... e con divergenze tutt'alro che microscopiche!) è per trarne spunto per "un futuro migliore", mi sfugge proprio come il riabilitare un tradimento che, per gravità, durante la seconda guerra mondiale è stato secondo soltanto a quello che di fatto Stalin perpetrò nei confronti del suo stesso paese con il patto Molotov-Ribbentropp (che lasciò l'URSS di allora praticamente sguarnita di ogni difesa al momento in cui Hitler, sistemate le sue cose in tutta Europa Gran Bretagna esclusa, rivolse le sue forze proprio contro i sovietici), possa in qualunque modo ispirare un "futuro migliore" per il nostro paese Proprio non ci arrivo, mi spiace.

 

In conclusione, tieniti pure (per quel che conta...) il dispiacere per il fatto che la monarchia uscì sconfitta dal referendum del 1946 ma, per favore, senza metterti a raccontare storielle sulla "grandezza" dei Savoia in Italia che, come minimo, farebbero rivoltare nella tomba decine di migliaia di morti a cui, fosse stata al potere nel settembre 1943 ben altra classe dirigente con ben altre capacità di quelle che in effetti dimostrarono, probabilmente avrebbero avuto, al posto di solenni quanto inutili medaglie al valore, la loro vita da vivere e da continuare in figli e nipoti che invece, anche grazie ai "grandi Savoia" non vennero mai alla luce.

E questo senza contare il fatto che, se i Savoia avessero avuto quel tanto di attributi tra le gambe da tenerci fuori senza tante storie (e senza raccontare tante balle sui cosiddetti "territori irredenti" che erano da "redimere" tanto quanto io sono la sorella di Britney Spears), sia dalla prima che dalla seconda guerra mondiale (in cui l'Italia ebbe un solo ruolo, quello dello sciacallo che si fa amico del vincitore "atteso" per banchettare sui resti dei nemici di quest'ultimo: nella prima, morti a parte, la scommessa gli andò bene; nella seconda invece la perse, con tutte le "furbe" conseguenze del caso), oggi ce la passeremmo di gran lunga meglio di quanto ce la stiamo passando effettivamente. E questo anche senza contare il fatto che probabilmente nel nostro paese non ci sarebbe stata nessuna era fascista con cui fare i conti e di cui scontarne l'eredità. E scusa se è poco!

 

Come vedi, se proprio si vuole fare la storia con i "se", ce ne sono parecchi altri tra cui scegliere e non solo quello, tutto sommato ormai irrilevante, dell'esito di un referendum con tutti i patetici nostalgismi che i monarchici amano coltivarci sopra.

 

Ciao

Edited by PietroUomoDiPietra
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@Anakin mi dovresti spiegare allora come si fà a mandare a casa tutti gli esponenti attualmente al governo che solo pensare al popolo che li ha eletti ma che invece si fannno solo i cavoli loro!!!

 

Tanto più è complesso garantire il ricambio sostanziale di governanti inadeguati in un sistema che pur prevede dei meccanismi  atti ad ottenerlo, tanto meno si dovrebbe auspicare un sistema che tali meccanismi addirittura esclude a priori. Qui si affronta un diverso problema, già tipico di una logica non monarchica: qual è il modello più efficiente per avere un effettivo controllo del popolo sugli eletti e un'adeguata rappresentatività?

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I Savoia sono la dinastia piu antica d'europa

 

Non direi..... anche rimanendo a quelle più illustri, gli Asburgo sono di almeno mezzo secolo più antichi dei Savoia e così gli Estensi ed i Borboni.

La Monarchia non è un'istituzione che di per sé deve basarsi su Dio e Cristo.

 

Certo una monarchia su Cristo non si deve basare per forza, ma il nesso re - religione e quindi la base sacrale della regalità è difficilmente confutabile quantomeno nella storia nostrana degli ultimi 3 millenni.

Ovviamente questo non vale nel caso si usi "monarchia" in senso strettamente etimologico e quindi come "governo di uno solo" in contrapposizione al governo di pochi o di tutti.

 

Della monarchia in questo significato etimologico e proprio si dovrebbe poi ragionevolmente discutere, che si voglia o no chiamare "re" il monarca e quindi conferirgli o no la sacralità della funzione ed il nesso con la religione:

infatti una monarchia (che sia o no regno) non può essere ereditaria quando ci si aspetti dal monarca ( che sia o no re) capacità di governare saggiamente, per la semplice ragione che l'ereditarietà della monarchia implica una concezione patrimoniale privata dello stato tale da escludere che i soggetti abbiano qualunque diritto ad essere ben governati.

 

Ai "laudatores temporis acti" (come Fenix73) che forse storceranno il naso, ricordo però che la concezione della monarchia come NON ereditaria, ma dipendente dalle capacità (attuali o sperate) del monarca eletto, fu a ben guardare il fondamento ultimo della tradizione potestativa europea sia sacra sia profana degli ultimi 20 secoli, incominciando dal principato augusteo e continuando col sacro romano impero per la parte profana e col pontificato romano per la parte sacra, infatti né quella imperiale nella Roma antica né quella imperiale franca e poi germanica né quella papale furono mai, de iure almeno, potestà ereditarie.

Edited by Mario1944
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Avrei sicuramente votato per la repubblica, anche con il senno di poi. In una democrazia liberale un Capo dello Stato che non sia eletto e non abbia un mandato a tempo non può che avere una funzione esclusivamente di rappresentanza e, tutto sommato, preferisco il tipo di ruolo che la nostra Costituzione prevede per il Presidente della repubblica.

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In una democrazia liberale un Capo dello Stato che non sia eletto e non abbia un mandato a tempo non può che avere una funzione esclusivamente di rappresentanza

 

Però anche una funzione di rappresentanza "pura", ammesso e non concesso che ci siano o ci possano essere capi di stato così "mutilati", ha comunque un suo peso politico:

se ad esempio un capo dello stato con funzione di rappresentanza "pura", aprendo la bocca anche solo per salutare, dicesse cazzate offensive per gruppi politici, sociali, religiosi, razziali ecc. o addirittura per altri stati, le implicazioni interne od esterne potrebbero essere altrettanto gravi che se facesse cazzate nell'esercizio di funzioni istituzionali.

Con ciò non voglio dire che un capo dello stato, se eletto non a vita, non possa dire cazzate con gravi implicazioni, ma voglio solo dire che la rappresentanza "pura" e quindi "a prova d'imbecille", nel caso di un capo di stato almeno, è difficilmente configurabile de iure e ancor più de facto.

Edited by Mario1944
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Però anche una funzione di rappresentanza "pura", ammesso e non concesso che ci siano o ci possano essere capi di stato così "mutilati", ha comunque un suo peso politico:

se ad esempio un capo dello stato con funzione di rappresentanza "pura", aprendo la bocca anche solo per salutare, dicesse cazzate offensive per gruppi politici, sociali, religiosi, razziali ecc. o addirittura per altri stati, le implicazioni interne od esterne potrebbero essere altrettanto gravi che se facesse cazzate nell'esercizio di funzioni istituzionali.

Con ciò non voglio dire che un capo dello stato, se eletto non a vita, non possa dire cazzate con gravi implicazioni, ma voglio solo dire che la rappresentanza "pura" e quindi "a prova d'imbecille", nel caso di un capo di stato almeno, è difficilmente configurabile de iure e ancor più de facto.

No, certo, non intendevo dire che quello di Capo dello Stato sia un ruolo "neutro", infatti sono comunque necessarie delle "convenzioni non scritte" o, alla peggio, il peso dell'opinione pubblica per evitare che un re faccia danni. E, proprio per queste convenzioni, in genere, nelle monarchie parlamentari il sovrano non esercita in modo davvero autonomo quei poteri di cui dispone che potrebbero influenzare troppo esplicitamente la situazione politica.

Più che trovare il modo di garantire la rappresentanza "pura" è sufficiente vincolare i poteri del re in modo che la loro "invadenza" si mantenga entro livelli accettabili. E' comunque vero, secondo me, che in linea di principio l'esistenza di cariche istituzionali non limitate nel tempo è una questione spinosa in un ordinamento democratico (a me, per esempio, non convince molto la figura del senatore a vita prevista dalla nostra Costituzione).

Edited by Samwise
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  • 2 weeks later...

 

 


E' comunque vero, secondo me, che in linea di principio l'esistenza di cariche istituzionali non limitate nel tempo è una questione spinosa in un ordinamento democratico (a me, per esempio, non convince molto la figura del senatore a vita prevista dalla nostra Costituzione).

 

Ma l'istituto dei senatori a vita è marginale..... sulla questione della carica limitata nel tempo o a vita non credo si tratti tanto di conflitto con i principi di democrazia quanto piuttosto dell'ideologia sottesa:  se uno crede che l'autorità sia promanazione divina e abbia una sacralità intrinseca che "costringe" anche l'uomo che ne sia investito, ovviamente sarà propenso ad accettare o addirittura stimolato a proporre che l'autorità sia vitalizia, dato che è logico presupporre che la grazia divina sia costante nel tempo. 

Ben altrimenti stanno le cose per chi invece crede che l'autorità sia semplicemente un'utile funzione umana: ovviamente sarà propenso a togliersela si torno quando non sia più utile e quindi ad escludere che possa essere vitalizia.

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  • 3 weeks later...

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