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Hi everyone!


lucio

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Ciao a tutt*,mi chiamo Lucio,ho appena passato i 36, faccio l'architetto e non mi conosco affatto ma cercherò ugualmente di raccontarmi, consapevole che questo servirà più a me per capire,piuttosto che a voi per conoscere.

Ho sempre considerato i 40 anni una sorta di soglia psicologica oltre la quale c'è solo terreno incognito dove è lecito farsi prendere dal panico.

Quel semplice passaggio dal 39 al 40 lo vivo con inquietudine e mentre da ventenne ero rassicurato dal fatto che ne fossi lontano ora ne sono terrorizzato,l'horror vacui della mia attuale esistenza.

Ho paura perché non credo di sapere affrontare il futuro da adulto,adulto nel senso più compiuto,pienamente responsabile e consapevole.

Sento il passare del tempo meccanicamente come se mi raschiasse addosso.

Lo so che è solo un pretesto che è solo la superficie ,un sintomo e che al fondo c'è ben altro,anche se non so bene cosa.

Di certo non sono prigioniero del passato, un eterno adolescente incapace di crescere,so essere posato e serio e quando serve anche conformista ,so farmi rispettare e violentandomi un po' riesco pure ad offrire agli altri una spalla su cui piangere.

Ma è il futuro che mi spaventa perché quello che vedo,come mi vedo, non mi piace per nulla e mi sento impotente perché so che non riuscirò a cambiarlo ,incapace di affrontare e sostenere quello che mi aspetta e conciliare l'immagine che ho di me con quella che ne hanno gli altri.

Per strada ho atteggiamenti da stalker quando fisso uomini in là con gli anni cercando nel loro aspetto e nei loro modi spunti che mi confortino e mi aiutino a decifrare quelle esistenze che non conosco, esattamente come quando mi sorprendo a guardare le luci che filtrano dalle finestre delle case immaginandovi vite felici ,libere da noia o solitudine e innescando un impietoso parallelismo con la mia vita ,come se io non avessi nessuno e se è vero che tendo ad idealizzare tutto ciò che è altro da me disconoscendo ciò che di bello mi succede, mi sento solo pur non essendolo.

 

A casa passo dalla realtà alla finzione e cercando avidamente stimoli euforizzanti guardo " the new normal", vite patinate vissute sempre col sorriso in bocca,dove persino gli omofobi in fondo non lo sono e se è tutto per finta chi se ne frega,mi accontento lo stesso.

E' come stare sulle montagne russe,momenti di esaltazione alternati a momenti di prostrazione,con questi ultimi passati ad interrogarmi sui motivi di quei preziosi brevi attimi di felicità provata poco prima, senza però riuscire a darmene una spiegazione razionale.

Sto diventando emotivamente stitico,faccio sempre più fatica a parlare di ciò che provo con le persone che conosco,aprirmi troppo mi fa sentire debole,a volte l'ho fatto per poi subito pentirmene,tormentandomi sull'immagine data di persona vulnerabile e quindi sempre più spesso mi costringo a fingere, a ridere anche quando dentro sto morendo e avrei voglia solo di urlare.

Dagli uomini che ho avuto mi è sempre piaciuto sentirmi protetto forse perché sono fondamentalmente passivo,in senso lato, anche se non remissivo e nella smania che ho di darmi risposte inizio a pensare che questo abbia una qualche responsabilità nel mio malessere attuale ,nel sentirmi inadeguato,nel senso che fintanto che ero adolescente ,rapportarmi con gli altri in senso passivo,parlo esclusivamente di uomini,per me era la norma,anche in ambito sessuale.Ora però avverto la difficoltà di sostenere questo tipo di atteggiamento ,non ho più 17 anni ne 20 ne 25 e ho paura di non essere capace di pormi in nessun altro modo se non a prezzo di forzature poco credibili.

 

Sto divagando ma il problema è che mi sento in trappola,dentro una gabbia che ho costruito meticolosamente con maniacale cura in tutti questi anni e anche se penso di essere un uomo(confesso che il mio istinto mi suggeriva di scrivere ragazzo), abbastanza sofisticato da non trovare nessuna gratificazione in una logorante autocommiserazione,ho paura che la risposta alle mie domande sia semplicemente che non c'è nessuna risposta,nessuna soluzione alla mia inadeguatezza, al tempo che passa , è come la vita che propaga se stessa senza che ci sia un senso,e tutto questo mi dà un' ansia insopportabile.

In realtà non so neanch'io cosa voglio,cosa voglio da me e cosa pretendo dagli altri,mi sento un guazzabuglio di emotività e di rabbia ,perennemente infastidito e la fatica di mascherare tutto questo inizia a sfiancarmi.

Voglio essere felice completamente e subìto sempre sorridente e positivo,senza fatica e senza pagare alcun prezzo.

 

Sarei però ingeneroso a considerare la mia vita totalmente infelice,perché in fondo non lo è.Una parte molto piacevole di essa riguarda la gioia che mi dà e mi ha dato il cazzo,potessi rivivere mille volte tutte le scopate e il sesso per il sesso le rivivrei milleuno volte,non rinnego un solo istante , è solo che adesso ho l'impressione che non mi basti più e che sempre più spesso uso il sesso per anestetizzare il dolore.

Non mi basta più perché sento di aver bisogno di stabilità e certezza ,di un uomo che mi stringa e mi dica cosa fare quando sono confuso ed impaurito,di un uomo che ci sia sempre.

 

Last but non least ci sono le mie amicizie,quelle etero si sono raffreddate nel tempo tanto che ci si sente seriamente un paio di volte l'anno.A guardarli sembra che non abbiano particolari problemi presi come sono a dare l'immagine di famigliole felici,di ammogliati con prole.

La mia coperta di Linus sono i miei amici gay e non è che anche loro non abbiano guai e paranoie, è solo che sono più pragmatici di me:"vai dall'analista, tesoro"mi dicono spesso,per poi finire immancabilmente a parlare su chi di noi assomigli più a Carrie chi a Miranda chi a Samantha e chi a Charlotte,alla fine si litiga perché nessuno vuole essere Miranda e tutti vogliamo essere Samantha.Con loro rido di gusto e rido anche adesso che lo ricordo scrivendone e senza amarezza.Ma questa è solo una piccolissima parte della nostra amicizia.

 

Pensieri random a parte,ci sono altre cose di me di cui non parlerò , per pudore perché non mi piace espormi,cose piccole e meschine, fatte e ricevute,di vita quotidiana.

Questo credo di essere io al momento, + o -

 

Due parole sul Forum,lo leggo da un pò e lo trovo carino e divertente,ho anche notato che la maggior parte di voi,degli utenti,è sui venti e la prima cosa che mi è venuta in mente è che mi considero fortunato o meglio privilegiato ad aver vissuto la mia adolescenza negli anni '80 e nei primi '90,c'era qualcosa di eccitante e caratteristico in quegli anni che poi si è annacquato,ora sul serio mi fermo qui.

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Un architetto! Finalmente, di dove sei? Quanti problemi concentrati in un solo uomo... ma aimè condivisi da molti. E' un po' questo che mi delude oggi, siamo tutti più o meno nella stessa barca ma pronti a prenderci a remi in faccia.

Benvenuto nel forum :)

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Ho letto la tua presentazione tutto d'un fiato, e caspita, questa si che è degna di chiamarsi tale.

Non mi permetterò di fare considerazioni o darti consigli riguardo a ciò che provi, per cui benvenuto e buona permanenza!

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Grazie del benvenuto

 

Architetti in una community gay,nulla di nuovo sotto il sole,anche se ricordo che in facoltà andava molto di moda essere bisessuali.

@@Tarrou sono Ligure ma vivo e lavoro in Sardegna

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benvenuto :salut:

 

Ho sempre considerato i 40 anni una sorta di soglia psicologica oltre la quale c'è solo terreno incognito dove è lecito farsi prendere dal panico.
Quel semplice passaggio dal 39 al 40 lo vivo con inquietudine e mentre da ventenne ero rassicurato dal fatto che ne fossi lontano ora ne sono terrorizzato,l'horror vacui della mia attuale esistenza.
 

 

i 40 anni sono il mezzogiorno, poi pian piano comincia a far sera... la terra tra i 40 e i 50 è una terra sconosciuta e ostile, ma onestamente per me, che sono più verso i 50, è stata ed è un'esperienza impagabile, a suo modo meravigliosa: dura ma bellissima

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Architetti in una community gay,nulla di nuovo sotto il sole
magari in sardegna, io non ne ho ancora incontrati... qui si parla di uno studio che sia frequentato soltanto da ragazzi effemminati e glamour ma è quasi una leggenda metropolitana! Infatti qui sul forum siamo pochini, avevo aperto un topic per contarci ma ho avuto pochi riscontri. Per non parlare poi delle mie esperienze lavorative, tutte con architetti Omofobi con la O maiuscola!
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bang.master3

Ciao io ho 35 anni e so di cosa parli. Adesso vado in palestra, faccio P90X, kitesurf, dieta perenne, creama antirughe e quando dico la mia eta' spero sempre mi dicano, 35 anni? Pensavo meno.

Ho letto un articolo su menhealth qualche tempo fa che diceva proprio che tra i 30 e 40 l' uomo (gay o no) entra in crisi mistica, deve realizzarsi al lavoro, deve emergere nella societa' e deve aver concluso il suo ciclo biologico (famiglia o partner). Forse non tutte queste cose si sono gia' affermate nella tua vita ed e' per questo che sei fottutamente spaventato di entrare negli "anta".

Pensa che io sono realizzato al lavoro e alla grande, sono sposato, ho parecchi soldi da parte e sono completamente in paranoia perche' quest'anno a 35 anni ho cominciato a realizzare che questa non e' la vita che volevo ... Fai te. :keeporder:

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  • 1 month later...

Sono quello del messaggio "Titolo Originale",mi chiamo giuseppe


 


Iniziamo dal titolo "Hi Everyone",il mio inglese parlato si riduce principalmente a What's your name? What time is it? per capire un testo scritto ho bisogno di un vocabolario,ho scritto "Hi Everyone" per darmi un tono.


 


"Ciao a tutt*,mi chiamo Lucio,ho appena passato i 36, faccio l'architetto e non mi conosco affatto ma cercherò ugualmente di raccontarmi, consapevole che questo servirà più a me per capire,piuttosto che a voi per conoscere."


 bugia non mi chiamo Lucio ma giuseppe e di anni ne ho 39,comunque è  stato già un passo avanti dire che ne ho 36 e non i soliti 18 o 19.Non sono architetto,non sono neanche laureato ,il resto è scritto per darmi un tono


 


"Ho sempre considerato i 40 anni una sorta di soglia psicologica oltre la quale c'è solo terreno incognito dove è lecito farsi prendere dal panico.


Quel semplice passaggio dal 39 al 40 lo vivo con inquietudine e mentre da ventenne ero rassicurato dal fatto che ne fossi lontano ora ne sono terrorizzato,l'horror vacui della mia attuale esistenza.


Ho paura perché non credo di sapere affrontare il futuro da adulto,adulto nel senso più compiuto,pienamente responsabile e consapevole.


Sento il passare del tempo meccanicamente come se mi raschiasse addosso.


Lo so che è solo un pretesto che è solo la superficie ,un sintomo e che al fondo c'è ben altro,anche se non so bene cosa."


 obiettivamente non posso dire di non sentire queste cose,avrei potuto dirle in modo più semplice evitando tanti giri di parole."Horror vacui" mi piaceva molto,praticamente mi è venuto in mente e ho costruito una frase attorno.


 


"Di certo non sono prigioniero del passato, un eterno adolescente incapace di crescere,so essere posato e serio e quando serve anche conformista ,so farmi rispettare e violentandomi un po' riesco pure ad offrire agli altri una spalla su cui piangere."


 Invece ho l'impressione di esserlo,prigioniero del passato,di sicuro conformista.Sul "so farmi rispettare" meglio stendere un velo pietoso.Nessuno chiede la mia spalla per piangere,sono uno di quelli che se nel gruppo c'è va bene se non c'è non se ne accorge nessuno.


 


 


"Ma è il futuro che mi spaventa perché quello che vedo,come mi vedo, non mi piace per nulla e mi sento impotente perché so che non riuscirò a cambiarlo ,incapace di affrontare e sostenere quello che mi aspetta e conciliare l'immagine che ho di me con quella che ne hanno gli altri.


Per strada ho atteggiamenti da stalker quando fisso uomini in là con gli anni cercando nel loro aspetto e nei loro modi spunti che mi confortino e mi aiutino a decifrare quelle esistenze che non conosco, esattamente come quando mi sorprendo a guardare le luci che filtrano dalle finestre delle case immaginandovi vite felici ,libere da noia o solitudine e innescando un impietoso parallelismo con la mia vita ,come se io non avessi nessuno e se è vero che tendo ad idealizzare tutto ciò che è altro da me disconoscendo ciò che di bello mi succede, mi sento solo pur non essendolo."


 questo è vero,quando ho scritto il post in questione ero proprio demoralizzato.L'unica cosa falsa è "mi sento solo pur non essendolo" la verità è che mi sento solo essendolo.


 


"A casa passo dalla realtà alla finzione e cercando avidamente stimoli euforizzanti guardo " the new normal", vite patinate vissute sempre col sorriso in bocca,dove persino gli omofobi in fondo non lo sono e se è tutto per finta chi se ne frega,mi accontento lo stesso.


E' come stare sulle montagne russe,momenti di esaltazione alternati a momenti di prostrazione,con questi ultimi passati ad interrogarmi sui motivi di quei preziosi brevi attimi di felicità provata poco prima, senza però riuscire a darmene una spiegazione razionale.


Sto diventando emotivamente stitico,faccio sempre più fatica a parlare di ciò che provo con le persone che conosco,aprirmi troppo mi fa sentire debole,a volte l'ho fatto per poi subito pentirmene,tormentandomi sull'immagine data di persona vulnerabile e quindi sempre più spesso mi costringo a fingere, a ridere anche quando dentro sto morendo e avrei voglia solo di urlare."


 questo è vero


 


"Dagli uomini che ho avuto mi è sempre piaciuto sentirmi protetto forse perché sono fondamentalmente passivo,in senso lato, anche se non remissivo e nella smania che ho di darmi risposte inizio a pensare che questo abbia una qualche responsabilità nel mio malessere attuale ,nel sentirmi inadeguato,nel senso che fintanto che ero adolescente ,rapportarmi con gli altri in senso passivo,parlo esclusivamente di uomini,per me era la norma,anche in ambito sessuale.Ora però avverto la difficoltà di sostenere questo tipo di atteggiamento ,non ho più 17 anni ne 20 ne 25 e ho paura di non essere capace di pormi in nessun altro modo se non a prezzo di forzature poco credibili."


 qua siamo al ridicolo puro,"Dagli uomini che ho avuto",ma quando mai.E' vero che sono passivo e anche remissivo.Nel resto che ho scritto c'è della verità,ma è anche scritto per darmi un tono.


 


"Sto divagando ma il problema è che mi sento in trappola,dentro una gabbia che ho costruito meticolosamente con maniacale cura in tutti questi anni e anche se penso di essere un uomo(confesso che il mio istinto mi suggeriva di scrivere ragazzo), abbastanza sofisticato da non trovare nessuna gratificazione in una logorante autocommiserazione,ho paura che la risposta alle mie domande sia semplicemente che non c'è nessuna risposta,nessuna soluzione alla mia inadeguatezza, al tempo che passa , è come la vita che propaga se stessa senza che ci sia un senso,e tutto questo mi dà un' ansia insopportabile."


 che mi senta in trappola è vero e che la gabbia sia di mia fattura è vero anche questo.Il resto a rileggerlo non mi sembra significhi qualcosa.Scritto per darmi un tono.


 


"In realtà non so neanch'io cosa voglio,cosa voglio da me e cosa pretendo dagli altri,mi sento un guazzabuglio di emotività e di rabbia ,perennemente infastidito e la fatica di mascherare tutto questo inizia a sfiancarmi.


Voglio essere felice completamente e subìto sempre sorridente e positivo,senza fatica e senza pagare alcun prezzo."


 questo è vero


 


"Sarei però ingeneroso a considerare la mia vita totalmente infelice,perché in fondo non lo è.Una parte molto piacevole di essa riguarda la gioia che mi dà e mi ha dato il cazzo,potessi rivivere mille volte tutte le scopate e il sesso per il sesso le rivivrei milleuno volte,non rinnego un solo istante , è solo che adesso ho l'impressione che non mi basti più e che sempre più spesso uso il sesso per anestetizzare il dolore.


 qui siamo al delirio,"potessi rivivere mille volte tutte le scopate e il sesso per il sesso"qualcuno mi dica dove e quando è successo perché io non me lo ricordo,forse nella mia testa bacata.


"uso il sesso per anestetizzare il dolore",effettivamente sono aspirina dipendente ed è l'unica cosa che uso per anestetizzare il dolore.


 


"Non mi basta più perché sento di aver bisogno di stabilità e certezza ,di un uomo che mi stringa e mi dica cosa fare quando sono confuso ed impaurito,di un uomo che ci sia sempre."


 non ho nulla da farmi bastare,per il resto si,mi piacerebbe.


 


 


"Last but non least"


 usare l'inglese è sempre molto trendy(trendy l'ho appena cercato sul vocabolario per essere sicuro di non sbagliare).


 


"ci sono le mie amicizie,quelle etero si sono raffreddate nel tempo tanto che ci si sente seriamente un paio di volte l'anno.A guardarli sembra che non abbiano particolari problemi presi come sono a dare l'immagine di famigliole felici,di ammogliati con prole."


 certo le mie famose amicizie etero.Qui lascio intendere di avere amici etero a manciate.In realtà ho due veri amici di antica data,ed è vero che sono sposati.


 


 


"La mia coperta di Linus sono i miei amici gay e non è che anche loro non abbiano guai e paranoie, è solo che sono più pragmatici di me:"vai dall'analista, tesoro"mi dicono spesso,per poi finire immancabilmente a parlare su chi di noi assomigli più a Carrie chi a Miranda chi a Samantha e chi a Charlotte,alla fine si litiga perché nessuno vuole essere Miranda e tutti vogliamo essere Samantha.Con loro rido di gusto e rido anche adesso che lo ricordo scrivendone e senza amarezza.Ma questa è solo una piccolissima parte della nostra amicizia."


 mi piacerebbe molto avere amici gay,ma non ne ho.Tutto il resto sono frasi da commedia brillante.Certo come no, Samantha Jones,avete presente "Sex an the city"?,in qualche puntata ricordate di avere visto un qualche zerbino,ecco quello è un ruolo che io potrei interpretare.


 


"Pensieri random a parte,ci sono altre cose di me di cui non parlerò , per pudore perché non mi piace espormi,cose piccole e meschine, fatte e ricevute,di vita quotidiana."


 per "random"vale lo stesso di "last but not least".


 


"Questo credo di essere io al momento, + o -"


 lasciamo perdere


 


"Due parole sul Forum,lo leggo da un pò e lo trovo carino e divertente,ho anche notato che la maggior parte di voi,degli utenti,è sui venti e la prima cosa che mi è venuta in mente è che mi considero fortunato o meglio privilegiato ad aver vissuto la mia adolescenza negli anni '80 e nei primi '90,c'era qualcosa di eccitante e caratteristico in quegli anni che poi si è annacquato,ora sul serio mi fermo qui."


 scritto per darmi un tono.


 


 


"sono Ligure ma vivo e lavoro in Sardegna"


 per questo una spiegazione a parte.


In una delle mie tante incursioni forumistiche,creai un account spacciandomi per un londinese,o meglio per un italiano che viveva e lavorava a Londra.


Scrivevo di luoghi di locali di incontri,tutti roba cercata ad arte su internet,e poi spacciata come esperienza personale.Nella realtà il posto più lontano dove sono stato, abito in sardegna,mi pare sia Venezia.Comunque questa storia è continuata per un po',finchè l'amministratore del forum si è scocciato dicendomi chiaramente che ero un bugiardo e che non era vero che scrivessi da Londra,(quando si fa il login in un forum l'amministratore può vedere l'area geografica da cui si scrive,mi pare si chiami tracciamento dell'indirizzo ip).Sta di fatto che appena scoperto sono sparito immediatamente senza lasciar traccia,che poi è praticamente la storia della mia vita su internet.


Ritornando alla frase iniziale,ho scritto  che vivevo in sardegna per i motivi appena detti,cosa c'entra la Liguria?Il fatto è che in sardegna,e non solo in sardegna, gira l'idea che essere sardi non sia un granché e che sia meglio essere "continentali",quindi per darmi un tono ho scelto una regione a caso come luogo di nascita.Il messaggio era:"sono ligure non sono sardo, in sardegna ci sto solo per lavoro."


 


Chiedo scusa agli utenti che mi hanno salutato.


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Aspè, non ho capito nulla.

 

Quindi tu nell'ultimo post che hai scritto dici di aver detto molte bugie?

 

Se è così, secondo me tu hai paura e ti vuoi creare una maschera pesante, troppo pesante da sostenere.

 

Ovviamente è una mia impressione, potrei sbagliarmi.

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Quando parlavi di tutto questo ambiente gay friendly in architettura effettivamente mi avevi fatto venire dei dubbi che te le fossi inventato... quando parlavi poi di Samantha e "non so chi altra" ne ho avuto la conferma.

Non vedo il motivo, del resto, di fare tutto questo.

Penso che questo forum serva più a cercare conforto e confronto più che per pavoneggiarsi.

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