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Stanco di essere offeso, ventenne gay denuncia i genitori (Padova)


Fabiofax

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Stanco di essere offeso, dopo aver fatto «coming out» sul suo orientamento sessuale, un ventenne padovano ha denunciato i propri genitori.

Ora la denuncia si trova sul tavolo della procura euganea con l’ipotesi di accusa di offesa all’onore e al decoro della persona.

 

Era da tempo che il giovane meditava di rivolgersi ai carabinieri per mettere fine ai molteplici epiteti omofobi che gli apostrofavano mamma e papà, ai quali si era confidato ammettendo di essere omosessuale.

 

Pensava, il 25enne, di ricevere comprensione e invece la sua confessione gli si è ritorta contro.

 

Ad ogni minimo contrasto, soprattutto in questo periodo che il 25enne è disoccupato e non trova lavoro, sebbene la sua famiglia sia agiata, scattano i richiami con aggettivi di disprezzo, tutti riferiti alla sua omosessualità.

 

Così, dopo aver subito giorno per giorno offese d’ogni tipo, il 15 febbraio scorso ha varcato il cancello della caserma dell’Arma deciso di adire per vie legali contro i genitori.

 


 

Qualche utente Padovano del Forum ne sa qualcosa di più?
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Tanta stima per questo ragazzo, anche se adesso rischia di essere buttato fuori di casa. Spero che ci sia una legge che tutela i ragazzi di oltre 25 anni che non hanno reddito, perché so che oltre quest'età i genitori non hanno più l'obbligo di dare gli alimenti ai figli. Aspetto conferma da qualcuno che conosce la legge meglio di me ( ci vuole poco )

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Posso dire solo una cosa, che genitori di merd*. Il ragazzo ha fatto benissimo, doveva essere supportato dai genitori e non offeso...è indecoroso  :angry:

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I genitori sono indubbiamente delle persone squallide, ma fare il peter pan, ovvero 25 anni vivere ancora da parassita a casa di mamma', lo trovo inconcepibile. Bene la denuncia, ora pero' si rimbocchi le maniche e si cerchi un lavoro. 

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Ben81 non so se qualcheduno ti ha avvisato ma molte persone, etero o di diverso orientamento che siano, sono costretti a rimanere a vivere coi genitori ben più che i fatidici 25 anni della legge.

Per avere una casa, a meno che tu non sia fortunato, devi accendere un mutuo che nessuna banca tradizionale ti da se non hai un posto di lavoro fisso e i tuoi genitori non mettono una firma per la rivalsa con la loro abitazione in caso di mancato rientro.

È il comportamento tipico delle persone che urlano ai suonatori sul metrò di andare a lavorare.

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@Icoldibarin

Per tua info ho iniziato a lavorare e a camparmi da solo dopo soli 5 giorni dal conseguimento del diploma superiore, nel lontano anno 2000.

Prima del diploma ho fatto ogni estate e nei w.e. lavoretti saltuari, che mi hanno permesso di togliermi sfizi e avere un minimo di indipendenza, cosi' come, dopo il diploma, ho accettato ogni tipo di lavoro, spaziando da un lavoro presso un'officina che lavorava ferro,  ad una fabbrica, con lavoro su tre turni.

Il lavoro che ho attualmente, arrivato dopo tanti lavoretti temporanei, me lo sono strasudato, a differenza di tanti che lo trovano per raccomandazione;  buona parte dello stipendio va nella rata del mutuo, il che significa tanti sacrifici e tante rinunce...ma almeno posso dire a testa alta che quello che ho ce l'ho per merito soltanto mio.

Nel frattempo ho conosciuto tanti ragazzi, spesso fuori sede, fuori corso, e fuori di testa, che alla mia età sono ancora a bighellonare parcheggiati senza dignità in qualche università a spese di mammà che vive ignara al paesello...chiaramente se consigli loro di fare lavori tipo cameriere od operaio ti ridono in faccia... quindi sai che c'è? Anche se chiaramente possono esistere le classiche eccezioni che confermano la regola, ovvero persone particolarmente sfortunate, in generale aveva ragione la Fornero, quando parlava dei tanti, ma tanti giovani che sono veramente poco "choosy", ovvero tutti quei fancazzisti che preferiscono, seppur ormai in in età adulta, rimanere a casa sulle spalle dei genitori, ed il lavoro non lo cercano proprio...addirittura sul forum c'è chi si vanta di fare una vita del genere...meravigliati di quelli, non di chi ritiene che a 25 anni sia quantomeno inusuale ed inopportuno pretendere di farsi mantenere dai genitori, piuttosto che mantenersi da solo....già è bello andare a vivere da soli per avere una propria indipendenza, pur avendo buoni rapporti con la propria famiglia di origine, dovrebbe essere obiettivo ancora piu' ambito in casi come questo, ovvero qualora ci si ritrovi a vivere in famiglie di merda...inutile dire che chi realmente vuole andare a vivere da solo, per iniziare, può anche cercare una camera in condivisione o altre soluzioni temporanee, ma piu' abbordabili rispetto ad un mutuo o all'affitto di un intero appartamento.

 

p.s. comunque solo qui si leggono certe assurdità...nella vita reale, se dici che è normale a 25 anni farsi mantenere dai genitori,  la gente ti ride in faccia e ti prende per idiota...qui invece se non fate gli avvocati del diavolo e delle cause perse non siete contenti.

Edited by Loup-garou
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Nessuno dice che è normale, semmai che per sempre più persone non c'è alternativa.

Non vedo nulla di negativo nel fare il cameriere o l'operaio ma se vuoi parlare di indipendenza economica non la puoi fare con un lavoro in nero o se va bene con un contratto che non supera l'anno.

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@@Icoldibarin : sai cosa fanno normalmente i ragazzi che hanno la sfortuna di avere famiglie omofobe, e di non essere ancora indipendenti? Le prendono per il culo, e posticipano il c.o. familiare fino a quando non sono economicamente indipendenti.

Chiaramente in contesti normali  nascondere la propria omosessualità alla propria famiglia non è un comportamento cristallino, ma, in caso di famiglie omofobe, il rispetto non è imho dovuto, perchè loro in primis non rispettano i figli.

Io consiglio sempre il co in contesti familiari "normali", ma, nel caso ci si ritrovi in famiglie composte da merde intolleranti, il co è solo causa di grane, come è successo al ragazzo di cui all'articolo che stiamo commentando

 

@ : io non disprezzo proprio nessuno, ho semplicemente sottolineato l'ovvio, ovvero che a 25 anni un ragazzo normalmente anela all'indipendenza economica piuttosto che al mantenimento a spese altrui, cio' a maggior ragione se vive in un contesto sgradevole;  quindi, come al solito, scrivo fischi e fai finta di capire fiaschi

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Ma anche no...io cerco quanto piu' possibile di dare consigli che portino ad evitare i problemi, se vai a cercare le vecchie discussioni in cui si parlava di co in famiglie difficili, sono sempre stato il primo a sconsigliare di farlo, mentre in contesti di famiglie "normali", dove il co può portare solo ad un rapporto migliore e piu' cristallino con i propri familiari, ho sempre consigliato di procedere. Qui parliamo di un gay che a 25 anni non è indipendente, che ha fatto co, e che viene insultato dai pessimi genitori che si ritrova...in definitiva ha fatto benissimo a denunciarli, ma un po' di intelligenza ed un pizzico di opportunismo lo avrebbero aiutato.

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Eh ma nell'articolo dice che non trova lavoro, non che non lo cerca :D forse i figli delle famiglie agiate sono più portati a rifiutare lavori umili e non alzano un dito fino alla laurea.

Comunque non vorrei fare illazioni su una situazione di cui non conosco le dinamiche.

(ho conosciuto persone over 30 figli di papà che non hanno mai lavorato e sono mantenuti e spesati dalla famiglia, e non fanno neanche CO per paura che gli levano l'auto e la paghetta, quindi non mi sembra un caso limite questo qui)

 

In ogni caso offendere pesantemente per qualsiasi motivo un giovane per il proprio orientamento sessuale è da ignoranti, e per fortuna la famiglia è agiata.

 

mi dai spesso l'impressione che disprezi che non la pensa come te o si comportta diversamente da te. non so perchè ho sempre quest'impressione.

 

Non è questione di disprezzo, a me Ben81 dà l'impressione dell'uomo che non deve chiedere mai  :D

 

http://www.youtube.com/watch?v=ioqs-CvO-Dc

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Sarebbe utile conoscere la situazione famigliare ed il reale impegno di questo ragazzo. Se si configura come uno dei molti poltronari nostrani ed i genitori spazientiti ci hanno litigato viene normale colpire dove fa più male quando si perdono i freni inibitori.

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Ha fatto solamente bene! Penso che fosse "costretto" a vivere con i suoi, d'altra parte in questo periodo c'è pieno di laureati disoccupati o sottocupati che sono costretti a vivere con la propria famiglia perchè altrimenti non ce la farebbero. Dubito che fosse tanto felice di vivere in questa situazione.

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No, non darei attenuanti ai genitori omofobi

nel caso fosse uno sfaccendato dovevano usare ben altri argomenti e non dimentichiamoci che l'omofobia esistente può rendere ancora più ostico l 'inserimento lavorativo

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@ben81

Bene sono curioso:

 

Capitale finanziato quanto?

Quanto avevi giù di tuo?

Che garanzia hai dato?

Quanto prendi?

Quanto hai di risparmi?

 

"ma almeno posso dire a testa alta che quello che ho ce l'ho per merito soltanto mio."  -> ma lo fai per te o per vantarti?

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AndrejMolov89

Ben81 mia sorella ha lavorato come una schiava da quando aveva 14 anni studiando giurisprudenza. Non è riuscita neppure a mantenersi i suoi vizi che sono solo le sigarette. Si pagava tutto, ma non ci riusciva a vivere, pur vivendo ancora con i genitori. La questione è che se non ti danno una paga adeguata, non puoi vivere da solo o anche solo pensare di riuscire a risparmiarti qualcosa: amenoché tu vada a lavoro e poi ti chiuda a casa a non fare niente per il resto del giorno. Credo che sia un caso "fortunato" il tuo percorso, e fidati mia sorella non è una cazzona facilitona. 
Da canto mio, ho lavorato 2-3 mesi sottopagato 9-10 ore (7 al sabato) al giorno presso un callcenter per mantenermi il più possibile da solo, e ripeterei l'esperienza mille volte, perché io adoro essere indipendente economicamente. Attualmente è utopico per me lavorare, studiare e vivere da solo. Attualmente determinati percorsi di vita non sono così automatici. Persone formate per una mansione non riescono a trovare lavoro e io pur essendo disposto a fare lavori veramente massacranti, non riuscivo a farmi assumere neppure implorando i datori. Purtroppo non disponendo di automezzi sono rimasto in zona. Bisogna valutare un po' approfonditamente caso per caso, non è così automatico essere indipendenti; quando abitavo ad Este i lavori estivi erano spartiti mafiosamente tra i conoscenti dei titolari degli esercizi, oppure li davano letteralmente alle donne. 
Sono sicuro che la situazione famigliare del ragazzo è più complicata e che magari ci possono essere altri fattori da considerare, quindi non mi permetto di commentare la situazione in sé. 

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Bene sono curioso:

 

Capitale finanziato quanto?

Quanto avevi giù di tuo?

Che garanzia hai dato?

Quanto prendi?

Quanto hai di risparmi?

 

"ma almeno posso dire a testa alta che quello che ho ce l'ho per merito soltanto mio."  -> ma lo fai per te o per vantarti?

 

Premesso che decisamente non mi sembra il caso di spiattellare su un forum dati del genere (pensa che di solito neanche tra amici ci si chiede quanto si percepisce di stipendio), secondo te mi sono caricato di un impegno gravoso solo per vantarmi?

Semplicemente, sebbene con la mia famiglia di origine io abbia ottimi rapporti, ad un certo punto nasce l'esigenza di avere una propria indipendenza e di andare a vivere da soli...e non è che sia un'esigenza astrusa, visto che è una condizione alla quale la maggior parte delle persone,dopo una certà età, anela.

 

forse lo fa per l'educazione ricevuta in casa da bambino, queste cose restano tutta la vita.

 

Ma per fortuna che restano tutta la vita...nella mia famiglia, pur non avendomi mai fatto pesare nulla, mi si è sempre insegnato che senza impegno e sacrificio non si conclude nulla. Ho amici che hanno iniziato a lavorare alla mia stessa età; io mi sono limitato negli sprechi (pur concedendomi qualche sfizio quando mi andava) e loro si sono bruciati anni ed anni di stipendio tra viaggi all'estero costosissimi, cambi frequenti di moto ed auto di un certo livello, e gadget elettronici all'ultimo grido. Ad oggi, a 30 anni ed oltre, loro si trovano con un pugno di mosche in mano, e sono bloccati a casa dei genitori perchè non hanno da parte nulla da dare per un acconto per comprare un alloggio proprio.

Sono scelte: c'è chi fa la formica, e chi fa la cicala, come dice un vecchio adagio...

 

Ben81 mia sorella ha lavorato come una schiava da quando aveva 14 anni studiando giurisprudenza. Non è riuscita neppure a mantenersi i suoi vizi che sono solo le sigarette. Si pagava tutto, ma non ci riusciva a vivere, pur vivendo ancora con i genitori. La questione è che se non ti danno una paga adeguata, non puoi vivere da solo o anche solo pensare di riuscire a risparmiarti qualcosa: amenoché tu vada a lavoro e poi ti chiuda a casa a non fare niente per il resto del giorno. Credo che sia un caso "fortunato" il tuo percorso, e fidati mia sorella non è una cazzona facilitona. 

Da canto mio, ho lavorato 2-3 mesi sottopagato 9-10 ore (7 al sabato) al giorno presso un callcenter per mantenermi il più possibile da solo, e ripeterei l'esperienza mille volte, perché io adoro essere indipendente economicamente. Attualmente è utopico per me lavorare, studiare e vivere da solo. Attualmente determinati percorsi di vita non sono così automatici. Persone formate per una mansione non riescono a trovare lavoro e io pur essendo disposto a fare lavori veramente massacranti, non riuscivo a farmi assumere neppure implorando i datori. Purtroppo non disponendo di automezzi sono rimasto in zona. Bisogna valutare un po' approfonditamente caso per caso, non è così automatico essere indipendenti; quando abitavo ad Este i lavori estivi erano spartiti mafiosamente tra i conoscenti dei titolari degli esercizi, oppure li davano letteralmente alle donne. 

Sono sicuro che la situazione famigliare del ragazzo è più complicata e che magari ci possono essere altri fattori da considerare, quindi non mi permetto di commentare la situazione in sé. 

 

Beh tua sorella si è pagata gli studi da sola (tanto di cappello), quindi è normale che non sia riuscita a mettere da parte dei soldi...c'è gente che fa l'uni a scrocco dei genitori, che pagano vitto e alloggio fuori sede, e che quindi, oltre a non mettere via nulla, riesce pure a sperperare i soldi di famiglia, in anni di cazzeggio fuori corso.

 

Per il tuo caso:  vivere in un contesto di provincia, in questi anni di crisi, sicuramente non ti ha aiutato in quanto ad offerta di lavori disponibili, comunque anche i lavoretti fanno curriculum; in occasione del pre colloquio presso l'azienda per la quale tutt'oggi lavoro, mi fu  chiaramente detto che loro non assumevano persone che non avevano avuto esperienze lavorative di nessun genere. Inoltre mi fu anche richiesta la conoscenza della lingua inglese, del pacchetto office e di conoscenze informatiche, e il possesso della patente e di una macchina, nonostante non dovessi nè fare l'autista nè avere frequenti contatti con l'estero.

 

Certamente con la crisi il fenomeno di cui tu accennavi, ovvero della mafia delle raccomandazioni, si è accentuato e sfavorisce persone che non hanno accosti...nel topic però si parlava di un ragazzo proveniente da una famiglia agiata; ti pare che la famiglia agiata non aveva modo di raccomandare il proprio rampollo, se non fosse successo tutto questo dramma? Quindi come già detto imho quel ragazzo ha fatto una solo madornale errore: dichiararsi con una famiglia intollerante prima di aver ottenuto l'indipendenza economica; talvolta un pizzico di opportunismo, nei confronti di certe persone, è decisamente utile.

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per me la situazione ottimale per uno studente è se lui può concentrarsi solo sugli studi senza dover anche lavorare per poter studiare. Da uno studio svizzero però risulta che chi ha già lavorato durante gli studi nel campo in cui studia ha poi dei vantaggi quando cerca lavoro dopo gli studi. Dire che tutti coloro che non lavorano durante gli studi cazzeggiano solo per passare il tempo mi sembra fuori luogo.

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Premesso che decisamente non mi sembra il caso di spiattellare su un forum dati del genere (pensa che di solito neanche tra amici ci si chiede quanto si percepisce di stipendio), secondo te mi sono caricato di un impegno gravoso solo per vantarmi?

Semplicemente, sebbene con la mia famiglia di origine io abbia ottimi rapporti, ad un certo punto nasce l'esigenza di avere una propria indipendenza e di andare a vivere da soli...e non è che sia un'esigenza astrusa, visto che è una condizione alla quale la maggior parte delle persone,dopo una certà età, anela.

 

Alla fine non hai risposto a nessuna delle mie domande, non serve che mi dica le cifre (ho volutamente esagerato), ma tipo dire se hai dovuto anticipare qualcosa o se i tuoi di hanno dato i soldi lo potresti scrivere.

Quindi o guadagni tanto o abiti in un buco di casa.

Mi pare strano che alla tua età ti possa permettere una casa, tipo sui 250.000€, senza nessun aiuto

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AndrejMolov89

@@ben81 Eh, infatti, il mio pensiero di fondo è opportunista. Non mi dichiarerò completamente con mio padre fintantoché non sarò in grado di stare in piedi da solo, ma è una mia posizione personale che non prescinde dal fatto che io sono dichiarato con amici e compagni dell'università. 
 Il fatto è che la situazione famigliare è attualmente ignota, non sappiamo nulla del ragazzo di cui ci sono almeno due età e due estrazioni sociali diverse. Le informazioni sono confuse e magari il ragazzo sta cercando lavoro, o altro, ma questo non ci è dato saperlo.
OT: Ti assicuro che le mafie del lavoro rendono impossibile trovare lavoro, ho sempre cercato da cameriere o da gelataio, ma quei campi lavorativi mi sono stati totalmente preclusi a causa di queste amicizie e sessismi vari.Anche da magazziniere non ho trovato, visto che la maggior parte degli esercizi sono comunque ad appannaggio di famiglie che inseriscono i nipotini et varie. Ho provato anche a chiedere stage gratuiti presso studi geotecnici, ma anche lì, la questione è ancora più drammatica visto che a causa dei mancati pagamenti, sono sempre in passivo e non avevano i soldi per mettermi in regola, e tra l'altro non volevano neppure rischiare... Io ho avuto fortuna a trovare il lavoro al callcenter.

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