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Financial Times attacca Monti «Non è l'uomo giusto per guidare l'Italia»


Chris

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Un po' come a suo tempo L'Economist con la sua analisi dettagliata su B. ("unfit to lead Italy" su tutte), questa volta è il Financial Times a gettare l'occhio sull'Italia; la critica questa volta si muove su Mario Monti, anch'egli giudicato inadeguato a governare il nostro paese ("not the right man to lead Italy").

Parlando velocemente della critica, non mi sembra Monti si sia mostrato un "politico navigato", anche se l'analisi politica ed economica tutto sommato ci sta.

Trovo azzardato se non temerario il paragone con Bruning (l'ultimo cancelliere della Rep. di Weimar prima di Hitler). Probabilmente la "palude" del Parlamento italiano attuale ricorda l'inconcludenza dell'allora Parlamento tedesco, ma a parte questo mi sembra un parallelismo un po' campato in aria.

Si aprono per me due questioni ora.

La prima: cosa ne pensate dell'analisi nel merito? insomma, vi sembra condivisibile?

Per me in parte sì, la mia unica grossa critica a MM è stata l'aver promesso "crescita, rigore ed equità" dando alla fine una parvenza di rigore con qualche tentativo (mal riuscito) di equità, e di aver evocato (per svariati mesi) una miracolosa Fase2, che non c'è mai stata. Visto che la cura da cavallo c'è stata comunque, avrei preferito schiettezza totale e ammettere di essere lì per mettere toppe, o per tenere in piedi la baracca, insomma evitare stucchevoli prese in giro o ammettere l'errore(fatale oserei dire) rispetto le previsioni iniziali.

La seconda riguarda "l'intromissione" dei media esteri nelle faccende italiane. Da destra(dalla maggioranza del 2008,chiamatela come volete) si è spesso accusato di "antitalianità" chiunque avallasse teorie critiche sull'Italia provenienti dall'estero. Al di là di questo, quale può essere la professionalità e l'approfondimento che ci si può aspettare da questi articoli?

La mia paura è che tutto sommato i giornalisti esteri scrivano del nostro paese "ad impressione", senza la specifica competenza necessaria per andare a fondo in una eventuale analisi. E quindi, quale deve essere la giusta influenza di queste "opinioni esterne" riguardo la nostra realtà? l'articolo straniero è da ritenere almeno espressivo dell'opinione comune che quel paese straniero ha di noi?

 

Articolo del Corriere: http://www.corriere.it/esteri/13_gennaio_20/monti-financial-attacca-premier_13d4cd1e-6349-11e2-b1d5-38c6a83a1ea2.shtml

Articolo in inglese sul FT: http://www.ft.com/intl/cms/s/0/882bb27a-6166-11e2-957e-00144feab49a.html?ftcamp=published_links%2Frss%2Fcomment%2Ffeed%2F%2Fproduct#axzz2IYe8mhQ5

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Mi preoccuperò delle critiche all'Italia nei giornali esteri

il giorno che mi preoccuperò degli articoli nei giornali italiani sulla Germania.

Quindi mai.

 

Monti ha promesso una crescita che non c'è stata.

La crescita arriva solo da politiche keynesiane;

insomma qui bisognerebbe finanziare il reddito di cittadinanza con la patrimoniale.

Nessuno lo farà, Quindi non c'è questione.

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privateuniverse
La prima: cosa ne pensate dell'analisi nel merito? insomma, vi sembra condivisibile?

Per me in parte sì, la mia unica grossa critica a MM è stata l'aver promesso "crescita, rigore ed equità" dando alla fine una parvenza di rigore con qualche tentativo (mal riuscito) di equità, e di aver evocato (per svariati mesi) una miracolosa Fase2, che non c'è mai stata. Visto che la cura da cavallo c'è stata comunque, avrei preferito schiettezza totale e ammettere di essere lì per mettere toppe, o per tenere in piedi la baracca, insomma evitare stucchevoli prese in giro o ammettere l'errore(fatale oserei dire) rispetto le previsioni iniziali.

La seconda riguarda "l'intromissione" dei media esteri nelle faccende italiane. Da destra(dalla maggioranza del 2008,chiamatela come volete) si è spesso accusato di "antitalianità" chiunque avallasse teorie critiche sull'Italia provenienti dall'estero. Al di là di questo, quale può essere la professionalità e l'approfondimento che ci si può aspettare da questi articoli?

La mia paura è che tutto sommato i giornalisti esteri scrivano del nostro paese "ad impressione", senza la specifica competenza necessaria per andare a fondo in una eventuale analisi. E quindi, quale deve essere la giusta influenza di queste "opinioni esterne" riguardo la nostra realtà? l'articolo straniero è da ritenere almeno espressivo dell'opinione comune che quel paese straniero ha di noi?

 

Purtroppo non riesco a leggere l'originale perché a pagamento, e quindi devo basarmi sulla traduzione italiana, di cui non mi fido.

 

Delle critiche sull'"antiitalianità" non m'importa, perché tanto sono strumentali e propagandistiche. Per quanto mi riguarda, i giornali stranieri possono scrivere quel che vogliono. Non mi sento offeso in quanto italiano se Libération da della "mummia" a Berlusconi.

 

Credo anch'io, come te, che certi giornali stranieri scrivano "ad impressione"; ma, del resto, i cliché (non solo negativi, ma anche positivi) sull'Italia e sugli italiani abbondano, basta vedere i film, leggere i giornali o parlarci, con gli stranieri, per rendersene conto. Però quel che scrive il Financial Times, e Munchau in particolare, un effetto ce l'ha perché è su editoriali come questi che l'élite politica e finanziaria internazionale si forma la propria opinione sulla situazione politica di un paese come l'Italia.

 

Il problema fondamentale di Monti è che la sua interpretazione della crisi (che, peraltro, è anche quella del Financial Times, della stampa mainstream, soprattutto anglosassone, e della gran parte degli economisti, seguaci dell'ortodossia neoclassica) è sbagliata, in modi che, per certi versi, rispecchiano quelli degli anni Trenta; e non solo perché Keynes è stato devitalizzato, messo da parte e dimenticato, ma perché, per realizzare il tipo di politiche che sarebbero necessarie, ci vorrebbe uno spostamento del baricentro ideologico e dei rapporti di forza sociali verso sinistra che non s'intravede in alcuna parte del mondo. Le interpretazioni prevalenti sostengono che la crisi attuale sia una crisi "finanziaria", il risultato di comportamenti fraudolenti e di una cattiva regolamentazione; la realtà è che il modello di sviluppo dei paesi occidentali mostra la corda almeno dalla fine degli anni Settanta perché basato su un consumo, di risorse e di prodotti, non più sostenibile, e pensare di uscirne mettendo le persone in grado di comprare tre automobili, quattro frigoriferi e cinque televisori a testa come se fossimo negli anni Cinquanta è altrettanto assurdo quanto pensare di riscaldarsi bevendo whisky mentre si sta morendo per assideramento.

 

Solo che queste cose non le troverete mai argomentate sul Financial Times (e nemmeno sull'Economist).

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Le critiche del Financial Time mi sembrano corrette.

 

Non credo che si possa criticare Monti più di tanto perchè cmq alla fine lui è stato al governo per un anno mentre Berlusconi è quasi ininterrottamente al governo da 10 anni fin dal 2001, per cui le responsabilità sono in primo luogo di Berlusconi.

 

Certo se dobbiamo giudicare solo quest'anno è vero che Monti è riuscito quasi solo riuscito a proporre interventi di austerità facendo ben poco per la crescita e per l'equità.

 

La sua è una prospettiva da destra conservatrice e liberista (certo non radicale, autoritaria, populista e anti-europesta come quella di Berlusconi ma trova sempre radici nel PPE) quindi evidentemente dal quel punto di vista non ha nemmeno preso in considerazione interventi di diversa natura.

 

Inoltre mi pare sia stato anche poco incisivo in ambiti su cui ci si poteva aspettare molto di più come la lotta all'evasione o le liberalizzazioni.

 

In definitiva Monti non mi ha entusiasmato ma il vero responsabile della situazione attuale risponde al nome di Silvio Berlusconi.

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Per la prima parte su Monti non mi esprimo, dovrei avere a disposizione 10 ore almeno.... e scriverei mezzo libro di insulti... lo odio a morte -.-

 

Per quanto riguarda la seconda questione, cioé:


La mia paura è che tutto sommato i giornalisti esteri scrivano del nostro paese "ad impressione", senza la specifica competenza necessaria per andare a fondo in una eventuale analisi. E quindi, quale deve essere la giusta influenza di queste "opinioni esterne" riguardo la nostra realtà? l'articolo straniero è da ritenere almeno espressivo dell'opinione comune che quel paese straniero ha di noi?

 

Condivido abbastanza con te quest'idea, e ritengo anche che berlusconi non abbia torto quando dice che molto spesso i paesi stranieri gettano fango su di noi per coprire i loro di problemi... diciamocelo, monti ha fatto gli interessi della germania (o, "alla meno peggio", secondo lui, gli interessi dell'italia secondo le guide dalla germania)... peccato che una politica ant-inflazionista va bene in germania dove le coste costano poco, gli stipendi sono alti e si esporta molto... ma nella situazione in italia serviva (solo per il momento ovviamente), una leggera politica inflazionista che desse ossigeno all'economia (e, nel frattempo, leggi studiate ad hoc per stabilizzare l'economia). Va beh, ormia per fortunail mandato di monti è al termine, posso solo sperare che gli italiani non lo rieleggano

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Mi permetto di precisare che l'articolo è di Munchau, un editorialista abbastanza indipendente del FT, da sempre critico verso Monti e benevolente verso Berlusconi, ricordo il suo titolo "Bentornato Cavaliere". La linea editoriale della testata, seppur nella classica spocchia anglossasone, è sempre stata, e anche qualche settimana fa, dopo l'annuncio d Monti di candidarsi, la riconfermato, ben predisposta verso il premier uscente. 

Quindi più che il FT direi Munchau boccia Monti, ma in Italia certe sottigliezze non vengono colto, anche perchè gli stessi giornalisti italici il FT neanche lo leggeranno.

 

Per dire, il Vice Direttore Thornhill loda la visione d'Europa di Monti espressa nel suo ultimo libro, e guarda con interesse alla sua discesa in campo.

http://www.ft.com/intl/cms/s/2/46b83460-5ff6-11e2-8d8d-00144feab49a.html#axzz2Ib6ZVtTohttp://www.ft.com/intl/cms/s/2/46b83460-5ff6-11e2-8d8d-00144feab49a.html#axzz2Ib6ZVtTo

Edited by Frollo
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è sempre importante sottolineare che questi giornali esprimono interessi, sono portavoce di interessi colossali...

 

se qualche politico appoggia il gasdotto South Stream

 

 

e questo gasdotto danneggia gli interessi di coloro che patrocinano Nabucco (ovvero inglesi, israeliani, americani)

 

allora su fogli come il FT partono bordate, siluri

 

 

così è la vita, c'è poco da indignarsi...

 

anzi al povero Mattei partì ben altro siluro...

 

 

tuttavia altro conto è il provincialismo degli italiani che si bevono gli oracoli del giornalismo anglosassone....

 

la famosa formula "chi ti paga?" 

 

vale per Fede e Minzolini

 

ma vale anche per mister Smith  e mister Bond  che sono semplicementi dei dipendenti di signori che

 

 

se passa Nabucco guadagnano decine di  miliardi di sterline

 

se passa South Stream perdono   "         "      "        "    "

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Il FT è un giornale molto autorevole, di certo questa presa di posizione può influire molto sulla campagna elettorale. Il rischio Italia = Germania di Weimar però è una follia che non sta ne in cielo ne in terra, le condizioni sono totalmente diverse a parte lo sbando economico, la c'erano governi ogni anno, qui dal 2001 al  2011 c'è stata la continuità di Berlusconi.

Poi è chiaro che in un anno di governo nessuno avrebbe potuto fare miracoli.

 

E' altresì chiaro purtroppo che Monti e Bersani andando ognuno per la propria strada hanno praticamente consegnato la vittoria su un piatto d'argento a B., a cui basta il controllo della tv e qualche comizio qua e la con i suoi fedelissimi in giro per assicurarsi i voti, non dimentichiamo che parte da un 49% delle scorse elezioni. 

Considerando che le alleanze con Grillo e Ingroia sono infattibili, Monti e Bersani dovevano allearsi da subito per avere qualche chances di vittoria. L'unica cosa che consola è che B. non avrà più una maggioranza parlamentare così ampia come la scorsa legislatura e non potrà stravolgere la Costituzione a suo piacimento.

 

Condivido con il FT che Monti non è la persona giusta, ma per altri motivi : gli elettori (specie quelli meno informati e più poveri, non è un insulto, è una constatazione) abituati al populismo berlusconiano non potranno mai andare verso il "grigiore" rappresentato da un diplomatico ed economista come Monti e di un politico di professione come Bersani. 

Sarebbe da sperare che anche in Italia nascono figure carismatiche di opposizione come è stato Capriles in Venezuela (è andata come è andata, ma comunque ha riequilibrato la situazione), Tzipni Livni in Israele o anche il povero Yushenko in Ucraina.

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Monti ha promesso una crescita che non c'è stata.

 

 

Monti non ha mai promesso la crescita, ma semmai riforme che favorissero la crescita (del resto nessuno può costringere il cavallo a bere, ma semmai può offrirgli l'acqua e la possibilità di avvicinarsi a berla).

Che poi non le abbia potute fare perchè impedito dai partiti che lo sostenevano e dalle loro clientele è una scusa forse anche accettabile.

Però a questo punto nonsi capisce come possa candidarsi promettendo di fare quelle stesse riforme:

può ragionevolmente pensare di avere in futuro una maggioranza superiore a quella che aveva in passato?

può ragionevolmente pensare di essere considerato ancora da quasi tutti (Berlusconi e Bersani compresi) come il nume salvatore?

può ragionevolmente pensare di avere più facilità di manovra di quanta ne abbia avuta quando i partiti erano terrorizzati (a torto o a ragione) dell'eventualità che lo stato dichiarasse bancarotta?

O è uno sciocco illuso o, come tutti gli altri, parla e promette a vanvera per raccattare voti!

 

 

 

 

La sua (di Monti ndr) è una prospettiva da destra conservatrice e liberista

 

 

 

Almeno fosse liberista! 

Se lo è, nessuno finora se ne è accorto!

 

 

 

Inoltre mi pare sia stato anche poco incisivo in ambiti su cui ci si poteva aspettare molto di più come la lotta all'evasione o le liberalizzazioni.

 

 

Lasciamo perdere la lotta all'evasione perchè richiederebbe un capitolo a parte che del resto implicherebbe ben altri che Monti, economista ma non tributarista o fiscalista, ma sulle liberalizzazioni hai perfettamente ragione:

non se ne sono viste e dovrebbe spiegarci (visto che si candida) perchè......

 

 

ma nella situazione in italia serviva (solo per il momento ovviamente), una leggera politica inflazionista che desse ossigeno all'economia

 

 

Guarda che in Italia l'inflazione è ben più alta che in Germania e stà riducendo i redditi fissi in modo reale.

Vedi tu.....

 

 

 

Il rischio Italia = Germania di Weimar però è una follia che non sta ne in cielo ne in terra, le condizioni sono totalmente diverse a parte lo sbando economico, la c'erano governi ogni anno, qui dal 2001 al 2011 c'è stata la continuità di Berlusconi.

 

 

E questo secondo te è un bene?

Francamente preferirei dieci buoni governi all'anno che uno pessimo per cinque anni (mettendo in chiaro che non credo che gli altri governi abbiano fatto meglio di Berlusconi....)

 

 

Considerando che le alleanze con Grillo e Ingroia sono infattibili, Monti e Bersani dovevano allearsi da subito per avere qualche chances di vittoria. L'unica cosa che consola è che B. non avrà più una maggioranza parlamentare così ampia come la scorsa legislatura e non potrà stravolgere la Costituzione a suo piacimento.

 

 

Ma secondo te in Italia c'è qualcuno che può stravolgere qualcosa a suo piacimento?

Qui il problema è che sono tutti impediti l'uno dall'altro, nessuno si muove realmente per cambiare le cose perché tutti temono che l'impopolarità li esponga agli attacchi degli avversari.

Fanno tutti molti giri di valzer ma alla fine sono sempre fermi nella stesa posizione.

Peccato che il mondo intanto si muova!

Siamo nel mezzo di un impasse politico-economico-istituzionale che romperà le ossa a tutti.

Edited by Mario1944
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La prima: cosa ne pensate dell'analisi nel merito? insomma, vi sembra condivisibile?

 

 

La disoccupazione in Germania negli anni '30 era al 20%...in Grecia

attualmente è al 26,8% in Spagna al 24%, in Italia si prevede l'11,5%

 

Tutti e tre questi paesi sono alle prese con politiche deflattive imposte dalla

Germania, ma c'è chi sta peggio di noi 

 

Certo Bruning fece politiche analoghe per lo spauracchio dell'iperinflazione

del 1922-1924, ma oserei dire che il paragone semmai è con la Merkel che

per lo stesso spauracchio rischia di indurre effetti politici negativi su altri paesi,

invece che sul proprio.

 

Se partiamo dal presupposto che invece la Germania dovrebbe finanziare

politiche keynesiane, non vedo cosa possano entrarci le "riforme annacquate"

Una riforma del mercato del lavoro per quanto severa non può produrre miracoli...

...a meno che non sia la condizione tedesca per politiche mirate sui paesi in crisi

che ne accettano i contenuti ( ma la Merkel si è ben guardata dal prendere impegni

del genere )

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E questo secondo te è un bene?

Francamente preferirei dieci buoni governi all'anno che uno pessimo per cinque anni (mettendo in chiaro che non credo che gli altri governi abbiano fatto meglio di Berlusconi....)

 

 

Ma secondo te in Italia c'è qualcuno che può stravolgere qualcosa a suo piacimento?

Qui il problema è che sono tutti impediti l'uno dall'altro, nessuno si muove realmente per cambiare le cose perché tutti temono che l'impopolarità li esponga agli attacchi degli avversari.

Fanno tutti molti giri di valzer ma alla fine sono sempre fermi nella stesa posizione.

Peccato che il mondo intanto si muova!

Siamo nel mezzo di un impasse politico-economico-istituzionale che romperà le ossa a tutti.

 

Lo stravolgimento della Costituzione c'è stato, per fortuna non è stata completamente riscritta come hanno fatto in altri paesi (quando succede quello sono c... amari per tutti) ma ha modificato alcuni punti pesanti : http://it.wikinews.org/wiki/Devoluzione_e_riforma_Costituzionale

per esempio adesso il Comune di Roma è diventato Roma Capitale, e non è un mero cambio linguistico, ha molti poteri in più degli altri comuni.

 

Monti è un liberale, non un liberista che è un altra cosa, il liberismo era quello ottocentesco del "laissez-faire" che oggi non c'è più nemmeno negli Emirati Arabi.

 

Di empasse politico-istituzionale non ne vedo molto, di economico si ed è la cosa più pericolosa.

 

Che preferisca tanti buoni governi ad uno pessimo e lungo è ovvio. Ma tornando al discorso su Monti : non è possibile che non sia adeguato per via del rigore e del grigiore che ispira? Secondo me questo conta molto, agli occhi delle persone meno informate quanto può prendere un grigio presidente della Bocconi e diplomatico internazionale rispetto al populismo in salsa latinoamericana di Berlusconi? Nulla, vorrei fare dei sondaggi "terra terra" sul grandimento M/B il primo tra universitari-laureati e persone che si informano via internet ed il secondo (senza nessuno spirito di critica) a casalinghe, giovani con scuola dell'obbligo, residenti delle case popolari. Immagino cosa verrebbe fuori.

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Guarda che in Italia l'inflazione è ben più alta che in Germania e stà riducendo i redditi fissi in modo reale.

appunto! è un'inflazione "reale", cioè le cose costano di più, ma ufficialmente l'euro vale sempre più. Dicendo che serve l'inflazione intendo dire proprio che ufficialmente l'euro deve iniziare a valere di meno, proprio perché qui già non vale più nulla a conti fatti, ma gli stipendi pubblici si basano sul valore ufficiale dell'euro, non quello reale. Per questo andrebbe svalutato, per ridurre il divario fra inflazione reale e ufficiale

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Il senso non c'è...

 

l'inflazione può essere causata da un aumento della domanda ( da noi

la domanda è crollata ) da un eccesso di moneta ( ma l'euro non ha

svalutato né svaluterà ) e da un aumento dei costi

 

E' chiaro che l'inflazione in Italia dipende dai costi alti, laddove però

si deve intendere:

 

1) rispetto al netto in busta la retribuzione lorda, cioè il fortissimo prelievo fiscale

    perchè le retribuzioni in sè sono bassissime, in ogni caso in questo momento

    sono del tutto ferme quindi non possono influire 

 

2) l'aumento del costo delle materie prime e dell'energia + aumento accise

 

3) l'aumento generale dei prezzi finali determinato dall'aumento dell'IVA  e dal

    punto 2 )

 

Le previsioni ci dicono che l'inflazione in Italia calerà dal 3% al 2%

più o meno, ma se consideriamo il crollo della domanda non è un dato positivo!

 

Ma questi due punti residui sono determinati dall'aumento del costo dei beni

e servizi causato  dall'aumento del prezzo di produzione ( costo del barile greggio etc. )

ragionevolmente simile a quello tedesco, più ovviamente un malus di aumento di

imposizione fiscale ed eventuale deficit concorrenziale sui fornitori ( accisa carburanti,

aumento tariffe gas-elettricità, aumento IVA )

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Lo stravolgimento della Costituzione c'è stato, per fortuna non è stata completamente riscritta come hanno fatto in altri paesi (quando succede quello sono c... amari per tutti) ma ha modificato alcuni punti pesanti : http://it.wikinews.o..._Costituzionale

per esempio adesso il Comune di Roma è diventato Roma Capitale, e non è un mero cambio linguistico, ha molti poteri in più degli altri comuni.

 

 

Accidenti!!  Il comune di Roma! Questo sì è uno "stravolgimento" notevole.

Comunque i mutamenti costituzionali sono previsti dalla Costituzione stessa.....

Certo se si stravolgessero i principi fondamentali, comuni anche alle altre società occidentali (libertà di opinione, di parola, parità di diritti ecc) sarebbe un'altra questione.

Ma che cambi per fare dell'Italia ad esempio una repubblica presidenziale come la Francia o federale come la Germania o insieme presidenziale e federale come gli Usa non mi sembra in sé (e comunque è da vedere se siano forme adattabili a noi) una cosa negativa, anche se certamente i nostri Costituenti avevano in mente altro anche perché usciti dall'esperienza della dittatura fascista.

Non capisco comunque perchè fare della Costituzione un feticcio immutabile.

 

 

Monti è un liberale, non un liberista che è un altra cosa, il liberismo era quello ottocentesco del "laissez-faire" che oggi non c'è più nemmeno negli Emirati Arabi.

 

 

Guarda Monti non è nè un liberale nè un liberista, ma essenzialmente uno statalista e lo si è visto bene nell'anno di governo, anche se adesso per ragioni di pesca (nel senso di pescare voti) elettorale promette di liberare di qui e di là......

Poi non dico che lo statalismo per sé stesso non possa essere anche opportuno in certe condizioni storiche per certe società.

Non mi sembra però proprio il nostro caso odierno dato che l'eccesso di stato, di leggi, di regole, di lacci, d'impicci e d'impacci sta soffocando non solo l'economia ma anche la società civile.

 

 

Di empasse politico-istituzionale non ne vedo molto, di economico si ed è la cosa più pericolosa.

 

 

Beato te che non lo vedi......

Comunque quello economico è strettamente legato a quello istituzionale, politico e aministrativo: chi deve investire italiano o estero che sia vuole cose chiare e certe per i prossimi anni.

Proprio il contrario di quello che possiamo dargli oggi specialmente negli ambiti fiscale e amministrativo che comunque dipendono sempre dalla politica e dalle istituzioni in senso lato.

 

 

 

Ma tornando al discorso su Monti : non è possibile che non sia adeguato per via del rigore e del grigiore che ispira? Secondo me questo conta molto, agli occhi delle persone meno informate quanto può prendere un grigio presidente della Bocconi e diplomatico internazionale rispetto al populismo in salsa latinoamericana di Berlusconi?

 

 

Personalmente proprio per il "grigiore e rigore" che ispira preferisco Monti a Berlusconi e quindi anche Bersani a Berlusconi, non parliamo poi del tipo comico alla Grillo, ma certamente Berlusconi è un ottimo comunicatore, molto migliore di tutti quelli in circolazione, non per nulla ha gran seguito.

Del resto a lui piace piacere a tutti e in fondo è questo il segreto della simpatia che ispira a molti.

Se guardiamo ai fatti però...... a mio parere hanno dimostrato tutti (a parte Grillo perchè non ha potuto ancora governare) di saper chiacchierare molto, di sapersi presentare con un certo stile più o meno rigoroso se non addirittura "folleggiante", ma sempre attraente per alcuni se non per tutti, ma quanto ai fatti, all'azione di governo......

Certo l'anno di Monti è stato breve rispetto ai quattro di Berlusconi (senza contare quelli dei precedenti suoi governi).

Certo Bersani non è mai stato capo del governo ma solo ministro ed esponente del partito di maggioranza.

Però non stiamo parlando di persone che le mani nel governo direttamente o indirettamente, per poco o per molto non ce le abbiano mai messe.

Quindi se il buon giorno si vede dal mattino.......

 

Una cosa vorrei però dire a favore del "personaggio" Berlusconi e contro il "personaggio" Monti.

Indipendentemente dalle reali azioni di governo spesso è più utile a infondere fiducia e quindi a far ripartire gli investimenti il tipo gioviale e ottimista del tipo riservato e pessimista.

Se tutto si riducesse a questo certamente preferirei Berlusconi a Monti e a Bersani.

Purtroppo tutto non si riduce a questo e la pressione tributaria e contributiva, l'oppressione fiscale e amministrativa, i ritardi indecenti dei Tribunali, la selva inestricabile di leggi, regolamenti, circolari, sentenze, interpretazioni che si sovrappongono e si contraddicono, scoraggiano molti se non tutti da investimenti imprenditoriali o professionali in Italia e quindi ci vorrebbe un'azione reale di governo e non solo chiacchiere e allegri sorrisi da una parte o silenzi minacciosi e mesti pianti dall'altra.

Siamo sempre sulla scena e ciascuno recita a suo talento, ma nessuno purtroppo agisce.

 

 

appunto! è un'inflazione "reale", cioè le cose costano di più, ma ufficialmente l'euro vale sempre più. Dicendo che serve l'inflazione intendo dire proprio che ufficialmente l'euro deve iniziare a valere di meno, proprio perché qui già non vale più nulla a conti fatti, ma gli stipendi pubblici si basano sul valore ufficiale dell'euro, non quello reale. Per questo andrebbe svalutato, per ridurre il divario fra inflazione reale e ufficiale

 

 

La svalutazione dell'euro rispetto ad esempio al dollaro, che è la moneta più diffusa nel mondo e sulla quale si basano gran parte dei prezzi delle merci, serve a favorire le esportazioni europee specialmente quelle a scaso contenuto tecnologico o di design.

Questa svalutazione:

1) non è necessariamente generatrice d'inflazione dall'esterno, perchè i prezzi delle materie prime possono comunque calare o non aumentare per il gioco della domanda e dell'offerta internazionale o per timori geopolitici (tipico il petrolio),

2) non c'entra niente con l'inflazione generata all'interno che dipende invece dall'aumento dei costi delle imprese, specialmente dal costo del lavoro, dai costi dell'inefficienza dell'amministrazione pubblica, dagli oneri tributari diretti e indiretti, costi che poi normalmente sono scaricati sui prezzi dei beni e dei servizi (concorrenza permettendo).

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Accidenti!!  Il comune di Roma! Questo sì è uno "stravolgimento" notevole.

Comunque i mutamenti costituzionali sono previsti dalla Costituzione stessa.....

Certo se si stravolgessero i principi fondamentali, comuni anche alle altre società occidentali (libertà di opinione, di parola, parità di diritti ecc) sarebbe un'altra questione.

Ma che cambi per fare dell'Italia ad esempio una repubblica presidenziale come la Francia o federale come la Germania o insieme presidenziale e federale come gli Usa non mi sembra in sé (e comunque è da vedere se siano forme adattabili a noi) una cosa negativa, anche se certamente i nostri Costituenti avevano in mente altro anche perché usciti dall'esperienza della dittatura fascista.

Non capisco comunque perchè fare della Costituzione un feticcio immutabile.

 

Personalmente proprio per il "grigiore e rigore" che ispira preferisco Monti a Berlusconi e quindi anche Bersani a Berlusconi, non parliamo poi del tipo comico alla Grillo, ma certamente Berlusconi è un ottimo comunicatore, molto migliore di tutti quelli in circolazione, non per nulla ha gran seguito.

Del resto a lui piace piacere a tutti e in fondo è questo il segreto della simpatia che ispira a molti.

 

Fortunatamente la Costituzione non è stata riscritta, i casi dove chi è andato al governo l'ha completamente riscritta sono pochi, negli ultimi anni mi viene in mente il Venezuela di Chàvez (la Repubblica "Bolivariana"), l'Ungheria di Orbàn e la Turchia di Erdogan.

Non dico che deve essere un feticcio immutabile, ma è comunque un testo approvato all'epoca dalla quasi totalità delle forze politiche, negli Stati Uniti ci sono gli emendamenti ma il testo fondamentale è ancora quello del 1776 e nessun presidente si guarda bene dal riscriverla (e giustamente direi).

Anche io preferisco il grigiore di Monti al populismo di Berlusconi (e di Grillo aggiungo), ma stiamo sempre ragionando su un forum internet, quello che intendevo io è il popolo "semplice" che non prende informazioni da internet o dai giornali ma sono, in misura ridotta, dalla televisione, di certo preferisce il populismo. 

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Nessuno lo farà, Quindi non c'è questione.

Caro  @@Almadel , nessuno lo può fare, o per lo meno non appieno e in tempi brevi. Le politiche keynesiane richiedono massicce operazioni di deficit spending, che ad ora non ci possiamo permettere. Altrimenti devi trovare entrate altrove, e torniamo alle solite questioni di patrimoniali (scopro che nemmeno Bersani la vuole, davvero un peccato) e di evasione fiscale. Comunque condivido per il resto.

 

@@Frollo grazie della precisazione, è fondamentale conoscere anche il giornalista che scrive, specialmente se si sta parlando di opinioni!  :sorriso: 

 

Monti non ha mai promesso la crescita, ma semmai riforme che favorissero la crescita (del resto nessuno può costringere il cavallo a bere, ma semmai può offrirgli l'acqua e la possibilità di avvicinarsi a berla).
Che poi non le abbia potute fare perchè impedito dai partiti che lo sostenevano e dalle loro clientele è una scusa forse anche accettabile.

 

@@Mario1944 cambia poco. Era meglio dire "qui rischiamo una recessione paurosa, io proverò ad arginarla" e non venirsene fuori con "luci che ci fanno intravedere la fine del tunnel" o "crescita che c'è già ed è dentro di noi".

Le riforme che voleva lui (siamo sicuri fossero così taumaturgiche? bah) non le ha potute fare perché c'era troppo poco tempo prima di tutto, e non sempre è stato un male. In altri casi è stato costretto a compromessi. E' la democrazia, bellezza!(mi riferisco a Monti eh ;) )

 

@@Fabius81 l'ultima modifica costituzionale rilevante è la riforma dell'art. 81 da equilibrio a pareggio di bilancio (ma per come è formulato il testo cambia poco, per fortuna). Roma capitale risale alla riforma del titolo V del 2001, che è stata confermata anche da referendum costituzionale ;)

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Anche io preferisco il grigiore di Monti al populismo di Berlusconi (e di Grillo aggiungo), ma stiamo sempre ragionando su un forum internet, quello che intendevo io è il popolo "semplice" che non prende informazioni da internet o dai giornali ma sono, in misura ridotta, dalla televisione, di certo preferisce il populismo.

 

 

Certo il popolo preferisce il populismo altrimenti che "populismo" sarebbe?

Comunque il "grigiore" non mi sembra sia l'opposto del "populismo" e un bravo comunicatore non è necessarimanete un contapalle mentre uno maldestro nella comunicazione non è necessarimente uno che dice la verità.

 

Diciamo che una ventata di ottimismo soprattutto in momenti di crisi non guasta e in questo penso che Berlusconi sappia fare meglio di tutti.

Chiaro che però non bisogna esagerare facendo credere che tutto va bene, tutto si risolverà allegramente ridendo senza sacrifici per nessuno.

Esclusivamente sul piano della comunicazione ci vedrei bene una "mistura" Berlusconi-Monti, rigore ma ottimismo che alla fine andrà bene.

Il problema è sempre il passaggio dal dire al fare......

 

 

 

@Mario1944 cambia poco. Era meglio dire "qui rischiamo una recessione paurosa, io proverò ad arginarla" e non venirsene fuori con "luci che ci fanno intravedere la fine del tunnel" o "crescita che c'è già ed è dentro di noi".

Le riforme che voleva lui (siamo sicuri fossero così taumaturgiche? bah) non le ha potute fare perché c'era troppo poco tempo prima di tutto, e non sempre è stato un male. In altri casi è stato costretto a compromessi. E' la democrazia, bellezza!(mi riferisco a Monti eh )

 

 

Ma Monti non è stato chiamato contro la recessione bensì contro il pericolo d'insolvenza dello Stato a causa della fuga degli investitori dai nostri titoli pubblici e in generale dal rischio Italia.

In questo non si può certo dire che abbia fallito anche grazie all'aiuto di Draghi.

Il problema qual è stato?

E' stato che Monti invece di prendere provvedimenti veramente incisivi e riformatori li ha solo vagamente annunciati e poi ha fatto quello che avrebbe potuto fare benissimo o la coppia Berlusconi-Tremonti o quella Prodi-Visco (Vincenzo il "buon" padre dell'Irap) o i numerosi chiacchieroni che affollano la nostra scena politica, cioè più tributi e più tributi e più tributi......

Siamo stati fortunati perchè i mercati gli hanno creduto grazie alla sua fama di rigore e d efficienza conquistata come commissario europeo oltre che rettore della Bocconi.

Monti aveva e ha ancora un credito che Berlusconi e quasi tutti gli altri politici non hanno in Europa e nel mondo.

E' vissuto di credito ma ha fatto quello che avrebbero potuto fare benissimo tutti gli altri, anche il comico Grillo!

 

La scusa che Monti ha avuto "troppo poco tempo" è una scusa magra: di tempo ce n'era abbastanza.

Quanto ci vuole per fare un decreto legge e porre la fiducia in conversione se i partiti recalcitrano?

Del resto è stato fatto per imporre nuovi tributi, poteva essere fatto per ridurre spese improduttive, parassitarie, clientelari, per togliere le forme più odiose di oppressione fiscale (vedi la storia del redditometro che ora Monti dice di voler abolire perchè eredità berlusconiana: bastava un decreto se non di soppressione quanto meno di correzione delle storture più evidenti e incostituzionali!).

Certo se si vuole contrattare con tutti, concordare tutto, accontentare chiunque grida allora non si concluderà mai niente.

Ma non è proprio questo il vizio più grave addebitabile a Berlusconi? aver promesso miracoli per decenni  e non aver fatto sostanzialmente nulla per i veti incrociati di soci, amici, alleati, federati e anche per il suo desiderio di piacere a tutti e non scontentare nessuno.

 

PS:  Democrazia, stando al significato letterale, implicherebbe anche che chi è stato scelto dal popolo o dai suoi rappresentanti per il suo programma, lo attuasse realmente o al limite, se non potesse attuarlo per i veti incrociati, si dimettesse dicendo chiaramente come stanno le cose.

Al contrario la consuetudine di tutti è di far finta di niente, addurre scuse e tirare a campare fino alla scadenza del mandato, ripresentandosi poi candidati con nuove e mirabolanti promesse di fare quello che, ovviamente per colpa altrui, non hanno potuto fare prima!

E' un teatrino ben collaudato ormai e Berlusconi è uno dei protagonisti ma non è certo il solo e Monti sembra aver imparato bene se se ne è accorto anche un giornale straniero......

Edited by Mario1944
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personalmente non solo non ritengo in nessunissima maniera Monti in grado di risollevare il paese, ma non penso di esagerare nel ritenere che sia addirittura un pericolo per l'Italia...

 

in primo luogo perchè personalmente ritengo evidente che la sua non sia una iniziativa personale [quella di scendere in politica], bensì che ci sia qualcuno dall'alto dell'Europa a insistere per estendere, tramite lui, l'influenza politica ed economica europea sull'Italia (cosa non facile, vista non solo l'economia ma anche e soprattutto la mentalità "non standard" degli italiani)...

e questo mi spaventa non poco (vi siete mai chiesti come mai l'Italia è stato il paese delle banane per vent'anni (in realtà sono molti di piu -.-) e l'Europa ha sempre lasciato sempre fare, e poi BOOM... tutto ad un tratto è esplosa la bomba "spread" -ne avevate forse mai sentito parlare prima??-... poi di colpo l'Italia non è più credibile e di colpo emerge tutto il marcio che infondo sapevamo tutti esserci, ma che solo adesso fa scalpore e causa indignazione generale....? E poi guardacaso cosa succede?? Manco il tempo di stimare i danni e di fare il resoconto della situazione che SBAM....  l'Europa ha già pronto il salvatore della situazione -.-".... mah io qualche domanda me la sono fatta...)

ma vabè mi rendo conto che queste possono anche essere solo fisse personali... però ripeto, qualche domanda me la farei...

 

C'è poi un altro aspetto: l'Italia è un paese economicamente basato quasi totalmente da piccole e medie imprese (quelle che più sono state bastonate dal governo Monti, e lo dico da figlio di piccolo imprenditore)... Cosa se ci pensate non molto comune in Europa... E come faccio a dare fiducia a un, sì è vero, gande economista e tutto quello che vogliamo, ma che infondo ha sempre avuto a che fare con grandi economie industriali che sono (passatemi il termine) così "lineari e prevedibili" e che quindi non sono neanche lontanamente frammentarie come quella Italiana? Che competenze può avere al riguardo?? io lo vedo totalmente fuori luogo... sono necessarie altre competenze, quelle che non si imparano su un libro di scuola o dietro una scrivania...

E lo dimostrano i fatti... i suoi provvedimenti fino ad ora sono stati inadeguati, nel senso che ok, adesso magari abbiamo portato il carro al passo dell'Europa, ma qua tra un po' se non stiamo attenti ci si smontano le ruote e rimaniamo definitivamente a terra!! e a quel punto che si fa? ovvio: arrivano le banche a incularci definitivamente...

 

le tasse le sapevo alzare pure io... e il risultato è una economia in declino... nessuno spende più niente, le aziende chiudono, e il costo di qualsiasi cosa si impenna....

stiamo tentando di riempire un secchio forato aggiungendo dell'altra acqua, e senza tappare prima i buchi che ci sono già... quanto può andare avanti questa situazione??

 

mi rendo conto che il mio magari è un discorso molto campato in aria.. però boh... non posso escludere totalmente anche questi discorsi (per quanto ignoranti possano essere)...

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E lo dimostrano i fatti... i suoi (di Monti ndr) provvedimenti fino ad ora sono stati inadeguati, nel senso che ok, adesso magari abbiamo portato il carro al passo dell'Europa, ma qua tra un po' se non stiamo attenti ci si smontano le ruote e rimaniamo definitivamente a terra!!

 

Il brutto è che, se usciamo dall'Unione Europea come vorrebbe qualcuno, avendo un debito pubblico di tali dimensioni o finiremmo in bancarotta o dovremmo stampare moneta causando inflazione sudamericana se non tedesca (degli anni '20) oppure dovremmo alzare la pressione fiscale a livelli tali che non converrebbe più neppure nè investire nè lavorare (già oggi non è che sia convenientissimo.....).

Ci conviene quindi senza dubbio rimanere nell'Unione Europea anche perchè essa è un gigante economico che può parlare da pari alle potenze vecchie (Usa e Giappone) e nuove (Cina e più avanti India).

Invece presi singolarmente i paesi europei, Germania compresa, sono nanerottoli facili da stritolare per i vecchi e nuovi giganti.

 

Però è chiaro che così avanti non si può andare, con un'amministrazione pubblica, con una classe politica le quali prima che corrotte, prima che interessate al tornaconto proprio e delle proprie clientele, sono disastrosamente inefficienti.

Di questo credo si rendano conto bene i nostri politici, quantomeno quelli più intelligenti come Monti, Bersani, ma anche lo stesso Berlusconi e perfino il comico Grillo sia pur rozzamente l'ha riconosciuto.

Però quando vanno al governo chissà perchè si dimenticano di tutti i rimedi garantiti, di tutte le promesse fatte, troppo presi nei giochi di potere per conservare la poltrona a sé e ai propri clienti nelle prossime elezioni.

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Faccio un pò di cronostoria. 

Il pareggio strutturale di bilancio viene anticipato da Berlusconi e Tremonti al 2013, come contropartita all'ormai inaffidabilità dell'Italia, ricordiamoci infatti che lo spread inizia a salire dopo le amministrtive di maggio 2011, quando Berlusconi sconfessa Tremonti e si dice pronto ad una politica ancora più pesante sotto il profilo del deficit-spending di quella tenuta fino ad allora, il governo va in fibrillazione è il differenziale inizia la sua salita, anche in vista delle pesanti aste che si sarebbero tenute sul finire del 2011 e lungo il 2012. In Agosto, quando gli scambi sono ridotti e risulta più facile modificare la volatilità o meno di alcune obbligazione, nel caso in questione i nostri titoli del tesoro, si ha l'impennata dello spread, allora su richiesta del governo italiano, dopo la firma di un memorandum, si dice scritto dallo stesso governo Berlusconi per superare le resistenze parlamentari, la BCE acquista titoli del nostro debito a piene mani. La discesa momentanea del differenziale illude la maggioranza di centrodestra che abortisce le riforme, soprattutto su pressioni della lega, da quella del lavoro alle pensioni. Venuto meno il sostegno della BCE, ed ormai privi di ogni credibilità internazionale, lo spread sfonda quota cinquencento punti e si avvicina ai seicento punti, rendimento 7% quota a cui gli altri paesi commissariati hanno chiesto l'internvento della Troika, ed in Europa e a Washington, consapevoli che  l'Italia era ed è troppo To Big to Fail, in poche parole ne FMI ne FESM avevano fondi a sufficienza per salvarci, entrano in fibrilazione. Il governo Berlusconi cede il passo, ben volentieri, al tecnico Mario Monti, nome gradito a Berlusconi, che forte della sua credibilità internazionale si fa carico di evitare che lo shok finanziario stroncasse l'Italia. 

Monti applica la sua cura seguendo alcune linee guida applicate che altri paesi sul baratro hanno adottato, cioè taglio della spesa pubblica, in ottemperanza all'obbligo di pareggio di bilancio, innalzamento della pressione fiscale su i consumi ed i beni, mantenimento o lieve diminuzione su quella diretta, liberalizzazioni, azzoppate dal PDL, mercato del lavoro, riforma distrutta dal PD, e così via. Volenti o nolenti, grazie anche al cambiamento della governance europea, a cui Monti ha contribuito molto, l'Italia esce dall'emergenza finanziaria senza richiedere una copertuta al neonato ESM ne all'FMI, ma anzi finanziando il meccanismo di stabilità. E di questo potete dire che sia una congiura, che non c'era emergenza, ma così è stato.

Dati economici.

L'Italia è sostanzialmente ferma dal 1988, da lì si inizia a parlare anche di declino italiano, in stagnazione economica nominale dal 2000 praticamente, ed in recessione dal 2008, con un picchiata del pil del 5% e fischia nel 2009. La spesa pubblica è passata dal 600mld del 200 agli oltre 800 di adesso, ci siamo mangiati minori interessi sul debito per svariati punti di pil dal 2002(entrata nel'euro), passando dal 13% al 5%, e altri valagante di miliardi da privatizzazioni, facendo aumentare il debito a botte di poco meno di cento miliardi l'anno. Quindi aspettarsi che in un anno si potesse invertire una brutta curca che dura da più di vent'anni era/è molto ottimistico.

Parliamo dell'imposizione fiscale.

Governo Berlusconi quarto: aumento pressione fiscale per 75 mld

Governo Monti: aumento pressione fiscale per 20 mld

Incidenza annua: 2012---> Berlusconi 64% Monti 36%

                                2013---> Berlusconi 90% Monti 10%

Questo ovviamente è dovuto al fatto che le misure adottate in una manovra finanziaria non è detto che diventi subito operative o anche che non si sentano immediatamente. Nello specifico Berlusconi ha aggravato con molta tasse "minori", ad esempio il bollo auto, e lasciato in eredità forti aumenti fiscali, a tal proposito si pensi alla clausola di salvaguardia messa da Tremonti. Stesso discorso vale per aulcune riforme fatte da Monti, i cui benefici si vedranno a partire dal 2013 in avanti, ma purtroppo il vizio di ragionare sul'immediato, tipico degli italiani, non acaso nessuna coalizione nella seconda repubblica è riuscita a stare due legislature consecutive al governo, è tipico degli italiani e ci ha portato a questo punto.

 

Il discorso che faccio sempre su Monti, che anche a mio avviso avrebbe potuto fare alcune scelte differenti, è che comunque ha dato un'inversione di rotta(le prime riforme, drastica discesa del disavanzo, apertura di nuovi spazi di mercato), ha riportato l'Italia in un consesso Europeo, ha permesso anche a Draghi di lavorare al meglio, ci ha ridato credibilità all'estero(e qua basta chiedere a qualunque imprenditore che non lavori solo sul mercato interno), nonostante governasse con una maggioranza incredibilmente disomogea, e non lasciatevi illudere quando dicono che il governo imponesse al parlamento qualcosa, perchè basterebbe vedere gli atti delle commissioni, con una serie di vincoli e bombe ad orologeria piazzate lungo la sua strada. Detta in soldoni per fermare una macchina lanciata ad alta velocità prima si decelera e poi si frema, altrimenti inchiodando ci si cappotta.

Sulle competenze poi non parliamone, perchè il profilo del governo era altissimo, semmai il problema è che non essendo espressione di una maggioranza politica non ha avuto la forza per compiere atti di chiaro indirizzo politico. Alla fine prima al ministero dell'economia avevamo un avvocato tributarista...

Ad ogni modo l'Irlanda dopo una cura da cavallo si sta rimettendo in sesto, e ci sono voluti anni, a seguito di una crisi che però seguiva anni di forte crescita, l'Italia, che ha comunque molti punti di forza, si troverà a vivere momenti di forte mutamento e tensione se vuole reinvertire la curva del declino, e per quando sia importante lo scacchiere europeo per noi è innanzittutto un problema interno, e ci sarà bisogno di un governo che sappia farsi carico di misure altamente impopolari, visto che l'azione a mio avviso dovrà essere ancora più cruda di quella del primo governo Monti...certo guardando lo scenario politico non ci si può entusiasmare, fortunatamente per chi lo vuole e chi non lo vuole, Monti si è candidato e quindi potrà essere giudicato e misurato attraverso le urne.

 

P.s./Mi scuso per gli errori ma ho scritto di getto
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Lo stravolgimento della Costituzione c'è stato, per fortuna non è stata completamente riscritta come hanno fatto in altri paesi (quando succede quello sono c... amari per tutti) ma ha modificato alcuni punti pesanti : http://it.wikinews.org/wiki/Devoluzione_e_riforma_Costituzionale

per esempio adesso il Comune di Roma è diventato Roma Capitale, e non è un mero cambio linguistico, ha molti poteri in più degli altri comuni.

Guarda che quel tentativo di revisione costituzionale non è mai passato...

Non ho capito poi cosa c'entra con Monti, visto che quel progetto (e altri del genere) l'aveva voluto il governo Berlusconi.

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Il discorso che faccio sempre su Monti, che anche a mio avviso avrebbe potuto fare alcune scelte differenti, è che comunque ha dato un'inversione di rotta(le prime riforme, drastica discesa del disavanzo, apertura di nuovi spazi di mercato), ha riportato l'Italia in un consesso Europeo, ha permesso anche a Draghi di lavorare al meglio, ci ha ridato credibilità all'estero(e qua basta chiedere a qualunque imprenditore che non lavori solo sul mercato interno),

 

1)  Inversione di rotta.

Soprattutto a chiacchiere......buoni propositi, certo, ma sono quelli di tutti i governi degli ultimi vent'anni, Berlusconi compreso!

Purtroppo dal dire al fare...... e il bello è che anche Berlusconi, anche Prodi potevano obbiettivamente addurre e hanno addotto a scusa delle numerose riforme promesse e non eseguite il fatto di essere stati impediti dalla loro stessa maggioranza, dai soci, dagli amici, dalle proprie clientele oltre che naturalmente dai nemici e dalle clientele altrui.

 

2) Credibilità all'estero e specificamente in Europa.

E' il vero e solo merito reale di Monti dovuto però non tanto (anzi per nulla) a quello che ha fatto ma al suo prestigio personale di economista, rettore della Bocconi e commissario europeo.

Non che sia stato poco per carità, anzi è stato sufficiente ad evitare una crisi del debito pubblico per fuga degli investitori dai nostri titoli: basterebbe questo a scusarlo d'ogni omissione o insufficienza.

 

3) Scelte differenti.

Sul modo di tenere il timone quando la nave è in mezzo alla tempesta si può discutere ed è facile criticare dopo che la tempesta si è placata e il naufragio è stato evitato.

 

Però quello che io rimprovero a Monti (ma anche a Berlusconi e a Prodi e a Bersani ecc.) è questo.

Ha promesso riforme a destra e a manca.

Ha detto di non averle potute fare perchè è stato impedito dalla sua stessa maggioranza, dai suoi stessi sostenitori, dai "poteri forti" ecc.

Va bene.

Ma allora perchè si presenta candidato con le stesse promesse di riforme che non ha potute fare, ben sapendo (se non è un sognatore illuso) che, per quanto gli vada di lusso, non potrà mai più avere la maggioranza che ha avuta per di più con i partiti maggiori alla sua mercé grazie al terrore per il possibile fallimento dello Stato?

 

Se poi è un sognatore illuso, allora è di una categoria molto più pericolosa di quella dei politici ladri e corrotti!

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Ma allora perchè si presenta candidato con le stesse promesse di riforme che non ha potute fare, ben sapendo (se non è un sognatore illuso) che, per quanto gli vada di lusso, non potrà mai più avere la maggioranza che ha avuta per di più con i partiti maggiori alla sua mercé grazie al terrore per il possibile fallimento dello Stato?

 

ora forse pensa che lui è il meno peggio di tutti e per tanti aspetti ritengo sia vero. anche internazionalmente è quello che ha più prestigio e rispetto.

 

basta pensare che hollande sostiene monti e non bersani socialista come lui.

 

Le liste per le elezioni sono ora tutte consegnate ?

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@@Mario1944 il governo Monti, che è stato molto peggio del Premier, non può essere assolutamente paragonato agli altri, perchè ha posto in essere alcune iniziative che tutti gli altri avevano solamente annunciato:

-Tagli veri, seppur pochi, e non tendenziali, ovvero dei non tagli.

-Riordino dei fondi europei e loro effettivo utilizzo. Grazie al lavoro del ministro Barca, di certo uomo con cui non sono affine politicamente, ma a cui riconosco un ottimo lavoro, e al supporto del premier si sono centrati 51 programmi di spesa su 52, ottenendo 9.2mld da qui al 2014, e la possibilità di sboccarne un'altra sessantina, che altrimenti sarebbe passata in cavalleria.

-Trasparenza su i dati patrimoniali dei membri del governo, che conta poco ma è un segno importante.

-Riacquisto del ruolo centrale dell'Italia in Europa, con la capacità di giocare partite importantissime.

-L'Agenda digitale, grandissima conquista del ministro Passera.

-Anti-corruzione, seppur azzoppata, e legge sull'incandidabilità.

-La difesa della siderurgia italiana, e qua non posso non sperticarmi nelle più profonde lodi a Clini...io lo adoro.

-Sminamento delle trappole tremontiane, e non è poco.

-Pareggio di bilancio strutturale per il 2013 centrato.

-Nuova stabilità alla finanza pubblica sul lungo termine, con dimezzamento del differenziale rispetto ai bund.

Ho buttato lì le prime cose che mi son venute in mente, alla fine se uno volesse tutto ciò che è stata fatto credo lo troverebbe sul sito del governo. In realtà il governo tecnico aveva portato una novità, purtroppo evaporata al balenare della campagna elettorale, che era lo spostamento del dibattito dalle persone alle tematiche.

Paragonare il governo Monti, che teneva, e doveva tenere assieme, tre schieramenti politici differenti, divisi al loro interno, più il misto e gruppi come Popolo e Territorio, ai governi Prodi e Berlusconi, che comunque nascevano come espressione di una coalizione politica ben precisa, vincitrice delle elezioni, è ingiusto, dato che gli altri sapevano chi avevano accanto sin dalla campagna, Monti ha dovuto accettare tacitamente. Inoltre ripeto, i partiti, fatto salvo il decreto Salva-Italia non si sono mai fatti da parte, e dopo aver deciso per un disegno di legge e non un decreto per la Riforma del Lavoro sono tornati sotto più vivi che mai, altro che fallimento dello stato.

Ripeto Monti le riforme le ha iniziate a fare, ricordiamoci che è stato in carica un anno con un'emergenza italiana da gestire, ed una europea da giocare, e a quanto dice lui vorrebbe continuarle. Sul perchè si candidi si dovrebbe chiederlo a lui, io dal canto mio credo che il suo sia un obbiettivo a più lungo termine rispetto alla prossima legislatura, inoltre ricordo che ha studiato dai gesuiti, e loro hanno una mentalità tutta loro. Purtroppo la lettura della politica troppo spesso si dimentica del fattore umano, cercando di leggere tutto troppo linearmente.

 

 

P.s./Io credo che analizzare l'azione di governo e rilevarne i limiti e le negatività sia molto importante. Come dico spesso, Monti può non piacere, ma a mio modo di vedere è il meno peggio in campo.
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Frollo, tutti i governi hanno sempre un lungo elenco di cose fatte.

Certo in un anno non si può pretendere molto ed ancor più certo Berlusconi o Prodi hanno avuto più tempo di Monti.

Ho comunque già detto che mi può stare bene che Monti dica: <avrei voluto fare, ma non mi hanno lasciato fare>.

Quello che non capisco e non mi sta bene  è che si presenti candidato per fare quelle cose che lui dice che non gli hanno lasciate fare.

E' ragionevole pensare (escludendo eventi miracolosi) che possa in futuro avere maggioranze più ampie di quelle che ha avute e partiti alla sua mercè per paura dell'insolvenza dello Stato come li ha avuti agli inizi del suo mandato?

A me non sembra ragionevole pensarlo: quindi fondandosi su cosa promette?

O è in mala fede o è un illuso e non so quale sia meglio sperare delle due possibilità.

Lo stesso beninteso e a maggior ragione dicasi di altri e specialmente di Berlusconi che ormai è un professionista nel ripeterelda una quindicina d'anni la stessa solfa di "io avrei voluto ma loro (chi?) non m'hanno lasciato fare" e tuttavia si ricandida sempre, chissà perchè...... 

 

 

Come dico spesso, Monti può non piacere, ma a mio modo di vedere è il meno peggio in campo.

 

 

A me Monti piaceva agli inizi, ora non piace più.

Che poi sia il meno peggio, non so, forse hai ragione, ma non è una gran bella prospettiva!

Edited by Mario1944
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Io sarei per una critica più stringente...

 

1) si lamenta dei partiti politici, ma si è alleato con due - UDC FLI

    e medita di allearsi con un terzo il PD, dopo il voto

 

Di fatto quindi la differenza sarebbe solo l'assenza del PDL, ma quali sono le

riforme che il PDL avrebbe impedito al governo Monti e su cui medita di ottenere

il consenso del PD per far ripartire l'economia? Io non lo so....

 

2) il PD al di là del merito di riforme che restano -per colpa di Monti- completamente

    nel vago e su cui quindi niente potrebbe dire neanche volendo, è alleato con Vendola

 

3) Possiamo presumere un consenso di massima con UDC e FLI, per quanto l'Agenda di Monti

    sia vaga, ma per le stesse ragioni dobbiamo presumere il dissenso di Vendola

 

4) Per quanto riguarda la Germania e la sua politica "Bruning" Monti vanta una credibilità incontestabile

    ma è la credibilità di chi nella sostanza dà ragione al suo interlocutore e fa ciò che gli viene chiesto di

    fare....quindi:

 

4-A) se la Germania ha ragione al 100% ha ragione pure Monti

 

4-B ) se la Germania non ha ragione al 100% bisognerebbe che TUTTI ci spiegassero

    cosa si dovrebbe fare e a quali fini, ma intanto il credito di Monti svanisce

 

5) Tutti i candidati in campo sono ampiamente reticenti...ma se dobbiamo rimanere all'interno di un deficit

    strutturale dello 0,5% la capacità di manovra della finanza pubblica sono minime, qualunque sia la politica

    che si intenda fare. Si tratta quindi di riforme a costo zero, o molto più probabilmente a risparmio di spesa

    perchè bisognerà trovare le risorse finanziarie da muovere....cosa si intende tagliare massicciamente e come?

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Per completezza, vi aggiungo la risposta di Monti al FT dell'altroieri, che immagino molti di voi abbiano già letto, autodifesa alquanto "classica" direi, e senza contenuti di particolar rilievo, salvo forse quando dice che:

-"le riforme promosse faranno lievitare la crescita economica dell’Italia di almeno 4 punti percentuali del Pil entro il 2020"

-ora abbiamo "i conti pubblici in ordine e tra i più sostenibili del mondo"

Mi sembrano due parac... insomma, mettiamola così: prendo nota e ne riparliamo fra un po'.

 

http://www.ilpost.it/2013/01/22/risposta-monti-financial-times/ (per chi volesse anche in inglese http://www.agenda-monti.it/posts/1334)

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io farei un discorso a prescindere dal matrimonio gay in italia (se ci riuscite, cosa difficile eprchè vi coinvolge):

 

chi saprà gestire l'italia sul fronte debito, economia, lavoro meglio ? bersani, monti o berlusconi ?

 

su questo aspetto alla fine io credo che il meno peggio sia monti.

 

certo sul fronte unioni civili è un altro discorso ma sul discorso economico siete d'accordo ?

 

berlusconi ha avuto il potere a lungo e s'è visto quel che fa.

 

bersani delle vere riforme non le farebbe mai per salvaguardare certi interessi.

 

monti su questo penso sia il meglio, certo poi ogni governo deve fari i conti col parlamento.....

Edited by marco77
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