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Paura dell'intimità e del rifiuto


Fra86

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Ciao a tutti. Vorrei esporvi un problema, chiedervi consiglio e farvi qualche domanda.

 

Da circa due/tre mesi ho iniziato ad avere delle difficoltà emotive, dovute a una batosta affettiva importante. Tali difficoltà erano presenti anche prima di quell'evento, se pur in forma minore, per via della mia timidezza intrinseca ed antica. Anche se negli anni ho lavorato su me stessa per tentare di migliorare e riuscire a rapportarmi con le persone senza diventare rossa o ammutolire ogni volta che mi si rivolgeva la parola (e magari adesso non se ne percepisce minimamente la cosa), rimango di fondo una timida. Per me farmi avanti, "provarci", fare "la prima mossa", soprattutto in amore e rischiare, è complicatissimo e - oltre che uno sforzo sovraumano - difficile. Difficile perchè significa espormi, aprirmi al mondo esterno, rendermi vulnerabile. Ammetto di non avere grande autostima di me e questo avrà sicuramente inciso nel creare delle insicurezze che in me riconosco e vedo, però non sono una di quelle persone che non ha consapevolezza di sé e del proprio valore umano, quindi comunque negli anni ho imparato a volermi bene e ad accettarmi per quella che sono. Pregi e difetti. La fatica nell'"avvicinarmi a", nell'"entrare in rapporto con", e corteggiare è rimasta, ma ecco, coi mie tempi sono riuscita ad ottenere dei miglioramenti anche lì, diciamo, ad avere un pò più di fiducia in me stessa e negli altri. Sono una ragazza socievole. La fortuna ad ogni modo in quel campo è utile, se non gran parte del cammino. Quindi avevo delle difficoltà antecedenti, però gestibili.

Tornando al fatto e a quello che ha scatenato, beh, sarò breve: Mi sono innamorata e - anche se in maniera indiretta - sono stata rifiutata. Classico insomma. Eppure, non riesco a venirne fuori. Sono mesi che tento di farmene una ragione e bene o male me la sono fatta, ma con la testa e il cuore sono ancora lì. Per non parlare del mio corpo, che ha una sua memoria a parte e ricorda ogni singolo contatto ricevuto da quella persona e ora rifiuta di replicare gli stessi movimenti. Mi succede che mi accorgo di essere assente dai discorsi e dalle conversazioni con gli amici perchè penso a lei, ho perso interesse per i divertissement in generale, ma soprattutto nei confronti del genere umano. Non mi accorgo di chi mi passa davanti e nemmeno accanto. Chi cerca la mia attenzione spesso non ce l'ha, perchè gliela nego volontariamente, ma ultimamente pure involontariamente. Sono proprio distratta in quel senso, mentre al contrario sono parecchio concentrata nel mio lavoro e in quelle cose che, seppur importanti, non dovrebbero occupare più di un terzo della giornata. Le donne non le guardo più, non riesco. Se ne incrocio lo sguardo, il mio cambia direzione o abbasso gli occhi. Cammino a testa bassa, evitando gli sguardi altrui. Cosa peggiore, quando percepisco che una persona è interessata a me, scappo. Prendo e me ne vado. O metto subito le cose in chiaro: <<Amicizia, punto.>> Passo molto tempo da sola, in silenzio, a lavorare. Se esco, esco per andare al cinema a vedere film drammatici o commedie romantiche nel tentativo di cullarmi e svagarmi, quando invece ne vengo completamente assorbita, entro in una sorta di mutismo e però non piango. Mi tengo tutto dentro fino a quando non sono sola, per poi lasciarmi piano piano andare e piangere. Nel privato, qualsiasi cosa romantica vedo, leggo o ascolto, mi commuove. Sono scandalosamente sensibile a quelle "cose" lì.

Poi succede che, se all'improvviso sento il suo profumo per la strada o in qualsiasi posto mi trovi in quel momento, vado in tilt. In pratica, inizio a tremare come una foglia, sudo freddo, respiro male, mi mancano le forze come se stessi per svenire e perdo la cognizione del tempo. Cosa sono, attacchi di panico? Da qualche giorno succede pure che mi sveglio in piena notte in preda agli incubi, io che nella mia vita avrò fatto tra si e no sempre lo stesso incubo da quando sono bambina, una volta ogni 6 anni. Per il resto, sogni calmi.

Non lo so, negli ultimi 7 mesi ci sono stati altri diversi fattori che sono andati a sovraccaricarmi oltre a questa situazione, "perdere" anche lei forse è stato troppo, non so. Non sono una persona forte, perciò penso di aver capito che ora come ora ho probabilmente paura dell'intimità, di rientrare in intimità con una persona (qualsiasi persona), per la paura di essere nuovamente rifiutata e di conseguenza ferita. Mi sento come abbandonata e allo stesso tempo nuda di fronte agli altri, senza difese. Ho anche paura di non avere abbastanza forze, al momento, per poter entrare in libera e sincera intimità con qualcuno, di non riuscire a dare più niente. Forse perchè per lei ho provato a dare tutto. Non lo so. So solo che non sto reagendo e anzi, mi sto allontanando dalle persone, mi sto chiudendo in me stessa come a volermi proteggere. Si, sono entrata in protezione come fanno gli interruttori generali degli impianti elettrici quando va via improvvisamente la luce.

 

Cosa ne pensate?

Se vi è successa una cosa simile, come avete affrontato e superato il momento?

Quali consigli vi sentite di darmi?

 

Avete mai sperimentato la paura del rifiuto affettivo e dell'intimità? Se si, in che modo?

Avete mai vissuto lo stato d'abbandono? Come avete smesso di sentivi abbandonati?

 

 

P.S.: Per favore, abbiate tatto nelle risposte.

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A me, fortunatamente, non è mai capitato con un amore.

Mi è capitato però con un'amicizia, da adolescente, che è stata buttata via come se niente fosse, dicendomelo direttamente e al telefono.

In quel periodo sono iniziati gli attacchi di panico, soprattutto in mezzo alla gente, a volte per il semplice fatto che qualcuno mi dicesse ora non ho tempo per parlarti.

 

Non voglio dirti che tutto si sistema da solo, perché non è vero. Se hai attacchi di panico cerca un terapeuta, da sola non passano mai veramente.

 

Per il resto... Io mi sentivo male ogni volta che vedevo qualcuno che le somigliava anche solo vagamente, non sono mai stata una persona particolarmente forte, e probabilmente non lo sono neanche ora, a distanza di svariati anni, all'epoca però ero particolarmente debole per mille motivi, mi legavo alle persone e, quando i miei supporti sono crollati mi ci sono voluti due anni per uscirne del tutto e riacquistare un equilibrio quantomeno degno e, devo dire la verità, la vera svolta è stata rivederla. È stato difficile e duro, ma ho capito di aver realmente superato quella parte della mia vita solo in quel modo.

 

Io non mi sento di dirti di non preoccuparti, e che passerà da solo col tempo... Perché non è del tutto vero e non bastano pochi mesi.

Cerca aiuto e supporto per gli attacchi di panico, che sono la cosa più pericolosa, e, piano piano e restando calma affronta anche tutto il resto.

 

Però, davvero, cerca aiuto.

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posso farti una domanda? ma non è che oltre a questa situazione con lei c'erano anche altre situazioni che ti hanno destabilizzato?

per quello che ti conosco e per quello che ho conosciuto di te, a me in realtà non sembri affatto una persona debole.

 

Le cose che descrivi hanno più i contorni di un crollo che però a mio avviso non può essere stato causato solo da questo rifiuto.

ti invito a rifletterci su perchè è probabile che tu stia scaricando tutto su di lei quando in realtà le motivazioni sono anche altre. forse lei è stata solo la goccia, l'ultima goccia che ti ha fatto straripare.

 

a me è successo qualcosa del genere ma non so se è la stessa situazione che sta succedendo a te perchè io di cose ne ho perse tante, nel giro di due anni e poi di pochi mesi, e crollare è stato inevitabile.

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guarda, anche io fondamentalmente sono un timido, e pure a me è successo di venire rifiutato. anche io all'inizio mi ero preso male,anzi malissimo, ho cominciato a farmi dei castelli mentali pensando di essere un mostro, che non sarei piaciuto più a nessuno ecc...poi però andando avanti mi sono detto che se mi aveva rifiutato una persona, non era mica detto che altri non mi avrebbero apprezzato: così pian piano ho iniziato a recuperare, e pian piano sono diventato un po' più sicuro di me stesso. oddio, non è che sia diventato esattamente espansivo allo stato puro, però adesso se devo parlare con qualcuno lo faccio (certo, all'inizio ho sempre un pochino di "timore"). prova a pensare in maniera più positiva (anche se lo so in certi momenti è dura) e magari concediti qualcosa che ti faccia sentire un po' più sicura di te (non so, magari un capo d'abbigliamento che ti piace o qualche accessorio che ti possa valorizzare...) vedrai che pian piano tornerai come prima: tutti nella vita riceviamo dei rifiuti, però ognuno ha i suoi tempi prima di rialzarsi, questo ricordalo bene! ti faccio i miei migliori auguri!

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posso farti una domanda? ma non è che oltre a questa situazione con lei c'erano anche altre situazioni che ti hanno destabilizzato?

Si, infatti ho accennato al fatto che negli ultimi 7 mesi si sono sovrapposte altre situazioni pesanti e tutte insieme mi hanno sicuramente sovraccaricata. E' possibile che stia effettivamente crollando, anzi, credo sia proprio così. La situazione creatasi con lei non è la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma la goccia che ne ha iniziato il traboccamento, perchè lei era il mio punto fermo, il mio pensiero positivo.

Vorrei anche dire che però non è che a lei mi sono proposta e perchè mi ha detto di no me la sono presa, non è così. Non mi sono proposta, ma l'ho corteggiata a lungo, facendole capire in maniera indiretta il mio interesse. Allo stesso modo lei mi ha fatto capire, sempre indirettamente, che non c'è spazio per me nella sua vita. Ora che invece è lei che si sta interessando a me (e non so nemmeno il perchè e in quale senso), io sono sfinita e mi sento presa in giro. Forse il mio rifiuto deriva da questo. Dal fatto che prima, quando avevo la serenità e le energie, lei mi ha liquidata frettolosamente, mentre ora sono io che non so neanche se ho più le forze per prendermela, per volerla. Sono troppo confusa e spaventata, perchè mi ha fatto soffrire come un cane, perchè non ho mai voluto così bene a una persona e me la sono presa nei denti. E mi manca in una maniera devastante e questo non lo sopporto. Vorrei che non fosse così, che non facesse così male. E anche se mi sforzo un'altra donna non m'interessa. E so anche che mi sto re-illudendo, che sto continuando a perdere tempo. Questo fa si che sono praticamente terrorizzata dalla donne ormai. Ho paura che una cosa del genere possa ricapitarmi... però mi chiedo pure quale donna vorrebbe stare vicino a una persona come me, in questo momento...

Non so cosa fare. Dovrei rifiutarmi di vederla, chiederle spiegazioni, parlarle? Non so se ho la forza di fare qualsiasi cosa delle cose che ho scritto, non so più niente. Sono come analfabeta.

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toraepantote

Se senti di dover chiarire delle cose con questa persona è importante tu lo faccia, anche se sai già cosa ti dirà.

Magari non adesso se non ti senti in forze, ma quando starai un po' meglio. E certo non sarà facile. Quando ci sono dei sentimenti di mezzo il non detto lascia la terribile sensazione dell'irrisolto oltre a determinare uno strascico di sofferenza oltre il tempo necessario.

Da quanto scrivi, inoltre, sembra tu abbia capito con chi hai a che fare ma a volte, per riemergere, non basta; e allora bisogna arrivare in fondo, fino a quel personalissimo punto di non ritorno che fa scattare il risoluto adesso basta!

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E' molto difficile risponderti perché della maggior parte delle cose sei già consapevole.

 

Vorrei però farti notare che il tuo star male probabilmente dipende dalla "mancanza"

dell'affetto che hai già ricevuto.E' per quello che nell'intimità quando sei sola diventi

più sensibile.Ti è stato tolto ciò che ti faceva stare bene e abituarsi a questo non è

affatto facile,ci vuole il tempo.

Con il tempo riuscirai anche ad aprirsi di più secondo me.Come hai detto la fortuna

fa parecchio,e credo che saresti molto fortunata se trovassi una persona forse più

estroversa di te.

L'autostima credo che non ti serve,perché sai te stessa quello che fai(i motivi),sia quando

ragioni,sia quando lavori.Potrebbero passare dei periodi di confusione ma esauriscono

presto.In questo periodo presumo che lo stress ti ha portato al tuo stato attuale.Passi il

tempo o sola o in mezzo degli impegni,senza avere un effettivo contatto con le persone,

o quando trovi del tempo sei talmente distrutta che non trovi la forza di relazionarsi con

loro.E' la sensazione generale di stanchezza che ti porta a non desiderare più dei rapporti

con altre ragazze,un po' perché tante delle tue forze sono state spese invano,e quindi non

ti va di impegnarsi in qualcosa di sentimentale(anche se istintivamente desideri il contatto).

Nei momenti in cui stai da sola la sensazione della solitudine e del rifiuto si amplifica,cerchi

qualche spiegazione dentro di te che non esiste...

Il mio consiglio sarebbe allontanarsi da questa persona se vuoi soffrire di meno.

O altrimenti provare di nuovo il brivido di stare con lei,ma essere consapevole che

possa finire male...

Magari stando con essa potresti scoprire che l'immagine che ti sei fatta di lei prima,

sia distorta e non cosi perfetta...

Ciò sarà possibile ora perché hai provato il dolore causato dalla sua "mano",

(indiretto o diretto)...

 

 

Questo è il frutto di quello che ho potuto immaginare tramite le tue parole,

nel caso non fosse cosi,scrivi quali siano le parti non corrispondono.E' molto

probabile che mi sbaglio...

 

 

PS:ho scritto di getto per cui alcuni pensieri si possono intaccarsi senza una spiegazione logica

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Capisco parte del tuo problema, perché mi succede. Non riesco a colgere l'intimità con un'altra persona, mi riesce difficile,

mi blocco all'atto, il pensiero me lo permette, ma nella pratica sono un disastro, dovrei avere una persona con tanta

pazienza e tanto affetto da dare. Non ho mai provato lo stato di abbandono, ma è una cosa non del tutto vera, dico di stare bene

così, ma poi ci sono dei momenti che sento dei vuoti nella mia vita e come fai te spesso mi rifugio nel mio mondo,

scrivo, ascolto musica e poi il giorno dopo passa tutto. Tu hai delle forti emozioni, molto intense e per fortuna non sei giunta

alla cinicità di tanta gente, secondo me è un grosso vantaggio. Hai bisogno di dare tutto questo amore che provi

a qualcuno di veramente importante per te, in questo momento vedi solo lei, ma le situazioni cambiano e quelli che

possono sembrare dei tormenti infiniti hanno una fine: sono sicuro che troverai la ragazza a cui dare quello che stai provando

e avrai sicuramente un rapporto intenso perché sei una persona profonda.

L'unica cosa che ti consiglio di fare è di sfozzarti di avere un contatto umano, di uscire spesso in amicizia, è questo quello che

cerchi per ora, il fatto di passare delle piacevoli serate ti potrebbe distrarre e anche far dimenticare poco alla volta; so

che è difficile, ma isolarsi potrebbe portare anche ad un odio nei confronti di tutti e sarebbe un peccato.

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ma non è che stai male proprio perchè è stato tutto indiretto e tacito?

visto che stai male chiedile di vedervi e chiariscici. forse lì per lì starai peggio ma almeno sarai stata sincera fino in fondo e ti toglierai il pensiero.

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Christopher

Credo che il me di qualche anno fa avrebbe potuto scrivere le stesse identiche parole. Leggendo le tue frasi mi son ritrovato e ti capisco. Sò di cosa sai stai parlando, di quella sofferenza, quel dolore che senti dentro, che ti scava il cuore e che non riesci ad affrontare.

Fine di un amore, o comunque dimenticare quel qualcuno che ti fa battere il cuore.

Ognuno reagisce in un modo diverso: io ho affrontato tutto come te. Inoltre pensavo e ripensavo ai momenti passati insieme a quella persona, a quelle sensazioni, a quelle emozioni, la loro mancanza mi stava distruggendo, ci pensavo 24 ore su 24, primo pensiero la mattina e ultimo la sera.

E ovviamente stando male per questo anche ogni piccola altra cosa negativa nella mia vita(estranea alla fine della mia storia) la ingigantivo e la vedevo come un problema enorme. Uscivo con i miei amici ma la mente era altrove, il semplice contatto fisico (anche da un amico, da mia madre) con qualcuno mi infastidiva, ho fatto preouccupare molti anche perchè ero dimagrito troppo. Uscivo con ragazzi nuovi ma poi scomparivo.

Oggi è passato un bel pò di tempo da quel periodo ma posso dire finalmente di stare bene. Ognuno ha i suoi tempi per metabolizzare qualcosa, chi più di meno, ma ti posso assicurare che le cose andranno meglio, quel periodo mi è servito per rendermi più forte ma specialmente per amarmi di più.

Ti dò un consiglio: fai ora quello che vuoi, cioè pensa solo a te stessa, se vuoi piangere piangi, se non vuoi uscire non uscire, fai tutto quello che ti può aiutare a star bene. Con la certezza, te lo ripeto, che starai meglio. Nessuno merita così tanto il nostro dolore.

Se puoi evita di incontrare quella persona, la lontananza è importante.

Sicuramente ti porterai con te quest'esperienza, io ho ancora alcune cose che ancora non ho risolto (specialmente su un discorso di contatto fisico) ma comunque tutto questo ti fortifica. Il dolore a volte aiuta.

Ti mando un abbraccio virtuale :)

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io ti supero in quanto a timidezza e insicurezza ... ho conosciuto un uomo e abbiamo iniziato a parlare , a vederci in cam , e piano piano abbiamo scoperto di avere tante cose in comune ... decidiamo di incontrarci ma il giorno in cui dovevamo vederci mi viene un attacco di panico pauroso ... lui mi chiama e io non rispondo , il giorno dopo mi faccio sentire e gli dico che se vuole incontrarmi dovra' aspettare mesi perche' voglio mettermi in forma ... lui mi voleva gia' bene e allora un po' cerca di capirmi ... ma io nel frattempo passavo le giornate a pensare che sarebbe stato inutile e che tanto non gli sarei mai potuto piacere , perche' mi sentivo un mostro ... quando un giorno , parlando al cell lui sente che io sto singhiozzando , prende e mi dice : stasera vengo da te e non voglio sentire storie ... tutto il resto e' stato fantastico , quando ho capito che stava per baciarmi ho pensato : non e' vero , queste cose accadono solo agli altri , non a me ... e invece tutte le mie paranoie , le mie insicurezze sono scomparse ... certo non credo di essere diventato brad pitt ... pero' ho capito che l'aspetto fisico non e' tutto ... una persona puo' innamorarsi di te per quello che sei e non per quello che sembri

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Sono due cose diverse però, una non riuscire ad innamorarsi

l'altra non riuscire a distaccarsi da una persona che ci ha respinto.

 

E' chiaro che fintanto che non ci si riesce a distaccare da una persona

che ci ha respinto o lasciato dopo che ci eravamo innamorati, non si riesce

ad innamorarsi di altri, ci si sente fragili e vuoti e si cerca di riempire questo

vuoto facendo cose, che però non riescono a riattivare l'amore per noi stessi

e a farci diventare creativi etc.

 

Ma questo avviene proprio perchè ci eravamo innamorati e non ci vogliamo

rassegnare alla perdita, in poche parole ci stiamo difendendo dal dolore, però

rispetto a chi non riesce ad innamorarsi in assoluto almeno sappiamo la ragione

 

Direi che 6 mesi per una storia significativa ci vanno tutti, però questo tempo conta

nella misura in cui ci cambia interiormente.

 

Io mi meraviglio sempre un po' a leggere e ascoltare le esperienze di altri

dell'assenza di rabbia...io in genere mi arrabbio, anche, se mi scaricano.

Mi aspetterei di sentire persone arrabbiate ed invece invariabilmente tutti

mi contestano il fatto di non provare rabbia nei confronti dell'ex....

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Bella, non ho una risposta o un consiglio per te. Volevo solo dirti che ti ho letto, e ti abbraccio.

 

Oltre a questo, continuo a pensare che il tuo tempo di elaborazione - necessario per chiunque - sia reso più lungo e tormentato dal fatto che tu e lei avete sempre comunicato molto in modo non verbale, in modo empatico, ma mai direttamente.

Forse con un confronto diretto non scopriresti nulla che tu non sappia già, però credo che a volte "sentirsi dire" certe cose faccia un effetto diverso, possa risvegliare magari quella sana rabbia di cui parlava Hinzelmann, o aiuti semplicemente a tirar fuori quei sentimenti che altrimenti ci restano dentro, a rimescolarsi e ingigantirsi.

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In realtà sono arrabbiata, sia con lei che con me.

 

Ad ogni modo, parlarle... ma a che pro? Per dirle che sto male? Penso che lo sappia già, dentro di sé. E che si senta anche un pò in colpa...

 

Va beh, forse si, forse avete ragione, potrei parlarle, ma come e partendo da cosa? Per arrivare a quale conclusione che già non conosca? Per puntualizzare che cosa che lei già non sappia? Mi sembra di perdere ulteriore tempo dietro a una persona che in fin dei conti non conosco così bene come pensavo e che mi ha fatto del male, anche se forse non era nelle sue intenzioni. Come fai a far capire a una persona che si è innamorata di te, che non t'interessa, senza farle del male, anche se non vorresti farle quel male? Non c'è un sistema migliore di un altro, sono entrambi peggiori, quindi sarei io che dovrei iniziare a reagire e ad andare avanti. Come se fosse semplice eh, ma non lo è, perchè non capita spesso di innamorarsi. Capita forse di più il contrario. Va beh.

 

Non credo di avere sufficiente forze per reagire ora, sto solo crollando. Crollando.

Forse è l'unica cosa che riesco a fare adesso. E che per una volta mi concedo.

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Sì, per dirle che stai male. Che sei arrabbiata.

Per dirle tutto quello che hai provato in questi mesi. Quello che hai capito dai suoi comportamenti, quanto sono stati altalenanti, e quanto perciò ti hanno fatto soffrire.

 

Non importa se lei lo sa già, è una cosa che faresti per te. Per far vedere a te stessa che ne sei capace.

E a volte rileggere il passato insieme aiuta a collocarlo, a chiarire alcune ambiguità, a dare i significati giusti agli eventi.

 

Ecco, quando è capitato a me di farlo, ormai molti anni fa... mi sono sentita molto meglio. Non ho scoperto cose fondamentali che già non sapessi, però... mi sono liberata. Ho messo al loro posto quei pezzettini di storia che non mi erano chiari. Ho potuto dirgli "ma quella volta che mi hai invitato, io pensavo..." e lui "no, non era in quel senso...", e così via. E poi abbiamo potuto salutarci dignitosamente.

Dirgli addio in modo quasi... "ufficiale" mi aiutò molto a rispettare davvero quell'addio, a non tornare sui miei passi. L'avevo detto non solo a me stessa, ma anche a lui; a quel punto era una questione di orgoglio non cedere. E nemmeno ne sentii molto la tentazione, in realtà. Mi passò incredibilmente "presto", rispetto ad altre volte, e penso che in parte sia stato proprio perché avevo chiuso veramente, e di fronte a lui; senza più nulla in sospeso, senza non detti, senza niente su cui rimuginare.

 

E' chiaro che non è una cosa indolore da fare, significa andare a sbattere apposta addosso al rifiuto, sentirselo dire in faccia, rievocare ricordi dolorosi, eccetera. E da come ne parli non sembri al top delle forze in questo momento.. però, pensaci, almeno. E se un giorno ti sentissi un po' più forte, prova.

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Beh, sono già stata rifiutata da lei mesi fa. Non direttamente, però per me il messaggio è stato comunque netto e chiaro. Non so se me la sento di voler appurare nuovamente ed in maniera diretta, la cosa. Se comunque riuscissi ad avere la forza di reggere a una cosa del genere e di parlarle a viso aperto, da cosa parto e in che modo mi potrei rapportare?

 

 

Ma soprattutto, da dove ricomincio, come volto pagina? Le donne ora mi fanno paura, l'idea che qualcuno voglia qualcosa da me mi terrorizza, quel poco che m'è rimasto basta a mala pena per me.

@ BeeFree ci ha preso in ogni parola.

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Mi permetto una risposta.

Perché parlarle? Per segnare un punto. Ogni storia, importante o meno, ha un suo corso, e se si vive consapevolemente, come mi pare tu faccia, per essere compresa e elaborata ha bisogno di tappe, punti fermi di chiarezza. In una situazione emotiva molto destabilizzante il dialogo può uscire un po' monco: "credevo di dire questo e invece m'è venuto fuori quest'altro", "parlavo, ma non la ascoltavo", e via dicendo. Quindi magari aspetta a parlarle.

Se stai crollando, forse è meglio se togli il piede dall'acceleratore. Sospendi la gestione, riduci al massimo i tuoi impegni attivi che richiedono che tu sia propositiva e al massimo, e tienine uno solo di creativo per te, da coltivare con calma e costanza, e che ti dia soddisfazione. Insomma, curati da sola, e più che chiederti "cosa fare?", ritagliati del tempo libero per fare qualcosa che ti fa stare bene, una boccata di aria fresca.

Se stai crollando, saresti davvero pronta a qualcosa di impegnativo come innamorarsi? E soprattutto, da un crollo, cosa potresti offrire? Hai detto bene te, "quando avevo la serenità e le energie da offrire", questo credo si voglia offrire alla persona di cui si è innamorati, specialmente agli inizi. Azzardo un'ipotesi: lei era un pensiero positivo anche perché tu eri in un momento positivo, adesso, anche lei sta diventando un concetto pesante.

Se proprio vuoi riprendertela, aspetta di avere le forze per farlo, se lo vorrai, quando le avrai recuperate. Anzi, credo che ciò che si vuole lo si capisca con chiarezza da un punto di vista sereno, e non da un pozzo di disperazione.

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  • 3 weeks later...

@btw, sto facendo esattamente come mi hai detto tu. Anzi, ti vorrei ringraziare perchè nei fatti sto realmente meglio. Quindi grazie.

Edited by Fra86
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