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Qualcuno mi da un aiutino?


Andy_93

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Ciao a tutti!

Beh vi espongo brevemente il mio problema. Sto frequentando un ragazzo che vive davvero lontano da casa mia...ci eravamo organizzati per passare le vacanze insieme dal 27 al 4 gennaio! mio padre non sa di me e con qualche bugia ero riuscito(secondo me) a convincerlo. Il giorno stesso della partenza mi fa una scenata assurda...morale della favola: non parto :fie: Vi elenco le mie paure/perplessità:

1) secondo voi dovrei dire a mio padre che sono gay? lui è un tipo veramente all'antica, burbero che non ragiona con la test e credetemi io ho paura di lui quando si incazza perchè è un animale. Devo tenermi tutto dentro?

2) Se non posso partire e vedere questa persona come posso fare per cercare di costruire qualcosa? devo fuggire quando mio padre lavora e non torna a casa e tornare poi in tempo?

 

Mia madre mi ha consigliato di non dirgli nulla, che non potrebbe capire...dice che devo resistere perchè quando mi diplomerò quest'anno poi sarò libero di vivere come voglio...ma io mi chiedo: Adesso? adesso come faccio a vivere la mia vita? è così un male essere gay?...voglio semplicemente vivere una storia come tutti...ho paura di perdere questa persona....

che posso fare?

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Per quanto riguarda la 1), se tua madre lo sa già e ti sostiene (non nel senso che sostiene il tuo coming out, ma che è pronta a mediare eventuali eccessi di tuo padre) e se ti sei posto questo dubbio, secondo me dirlo a tuo padre è più che fattibile.

Per la 2), dal tuo profilo vedo che hai 18 anni. Sei un adulto, io cercherei di impormi come tale, piuttosto che sgattaiolare via di casa. Tuo padre può incazzarsi quanto vuole, ma sei libero di fare quel che vuoi a quell'età, anche legalmente.

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Loup-garou ha ragione quando sostiene che ormai sei adulto e hai tutto il diritto di importi, ma capisco che rimanere in un ambiente domestico con delle tensioni così marcate e l'astio da parte di tuo padre è una difficoltà non indifferente. Il sostegno di tua mamma è molto importante, almeno siete in due a poterlo fare ragionare, ma dovresti affrontare la questione in maniera delicata, forse col tempo capirà.

Se invece proprio non te la senti di fare C.O ora, prova a dirgli che è un tuo amico col quale sei legato e vai da lui perché (ipotizzo) s'è trasferito e vuoi vederlo. Potrai fare C.O quando sarai sicuro di poter prendere le distanze e lasciare un po' l'ambiente familiare (per esempio per studio universitario) e far placare le acque. In bocca al lupo!

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Sono d'accordo con Loup-Garou soprattutto per quanto riguarda il 1o punto! Con il sostengo di tua madre dovrebbe essere più facile dirlo e cmq lei può sostenerti nella conversazione e far ragionare tuo padre!! Per quanto riguarda il punto 2 secondo me dipende tutto dal punto 1, quando hai fatto il punto 1 dovrebbe venirti facile iniziare l'argomento per il punto 2. Io eviterei lo sgattaiolare fuori casa e cercherei cmq di moderare la conversazione e non dare in escandescenza, insomma fallo ragionare mantenendo una conversazione pacata!!

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Come tutti i gay di paese, una volta fuori casa per l'università fai quel cazzo che ti pare... ma prima purtroppo si deve sottostare ad alcune "regole"? Anche se, giustamente, quando prendi coscienza di essere adulto puoi comportarti come tale e prendere delle decisioni a prescindere dall'orientamento sessuale, perchè passare capodanno fuori con gli amici è fattibile sia da etero che da gay!!!

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occhio, a sgattaiolare via se poi ti beccano succedono casini ancora peggiori (lascia che te lo dica per esperienza personale!!). te per fortuna hai almeno tua madre che ti sostiene, quindi forse potresti provare a parlare con tuo padre...certo è brutto litigarci, ma se adesso non dovresti sentirti ancora pronto, magari non fare CO, cerca solo di fargli capire che così ti sta rovinando il capodanno, magari digli che è un amico che non vedi da tanto e che poi non avresti più occasione di rivedere per un bel po'...

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Avete tutti pienamente ragione...è solo che lui è pure sempre mio padre...gli darei un dolore troppo grande...non so...per ora resisto ma conoscendomi prima o poi esplodo e gli dico tutta la verità...

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Bah, che prima o poi la verità gliela dirai è addirittura inevitabile. Resta il problema contingente. Cioè, il tuo quesito ha una scadenza neanche di medio termine, ma decisamente immediata ...

 

Ponendo in analisi il problema dal punto di vista "impellente", mi manca un dato di valutazione essenziale: quanto lontano sta il tuo amore? nel senso stretto dei chilometri.

 

Se dici di poter scappare e rientrare in casa nel lasso di tempo che tuo padre è a lavoro, immagino che non sia una distanza abissale. Sempre se tuo padre non faccia qualche lavoro che lo tenga fuori casa più di 24 ore, nel caso ma che stai aspettando, spegni il pc e "fuggi".

 

Nel caso, invece, le distanze non siano siderali e conti di riuscire a fare tutto nel lasso di qualche ora ... e si rischia di più, Sai, un treno in ritardo, un autobus che non passa, nei giorni festivi come questi è sempre probabile.

 

Ma considera anche che senza niente non viene niente. Se lo vuoi, se questo ti sta davvero a cuore, lo devi fare. La questione dei 18 anni in sé non conta niente. Conta quanto sei maturo tu per prendere e pretendere quello di cui hai bisogno, dico nella tua vita da adulto.

 

Nell'universo del ragazzo la famiglia è composta da una madre e un padre, che nella sua vita sono in grado di ottemperare a tutti quei bisogni basici che gli permettono di crescere.

Nell'universo dell'adulto questa situazione non basta più. Si affacciano bisogni primari cui le figure genitoriali non possono più rispondere. Se questo ragazzo ti è sul serio così necessario per vivere, allora hai già trovato tutte le risposte che ti servono. Vai e paga il prezzo per diventare adulto che abbiamo pagato tutti. Compreso tuo padre.

 

Indubbiamente litigare con il proprio genitore per una ragazza è diverso che dirgli "Papà sono frocio". Io non ho consigli da dispensare al riguardo. Viviamo in una società che questo è e rimane un trauma, certo però che non è un tuo problema. Tienilo presente: essere gay è un problema per tuo padre, non per te e non potrai mai cambiare sta cosa. E' lui che ha un problema non tu.

Il fatto è che lui crederà che sia tu il suo problema e cercherà di eliminarlo. Insomma, il problema c'è ma non sei tu è lui. Mi sarò spiegato? Essere o noooon esseere ... sorvoliamo

 

Il consiglio di tua madre, al solito, mira al bene della famiglia e non al tuo personale.

 

Sicuramente sei giovane e lasciatelo dire, questo è statisticamente improbabile che sia l'amore della tua vita ... ma allo stesso tempo non impossibile. Razionalmente mi sentirei di consigliarti di aspettare l'università, quando praticamente l'opinione di tuo padre non potrà più lederti oggettivamente parlando. Ma sai, è un po' come scappare dalla finestra per andare a questo appuntamento.

 

In ogni modo sono cose che dovrai vedertele da solo.

 

Io mi attengo a quanto accade ora e la prospettiva di una sega di capodanno va decisamente ovviata.

 

Ma scusa, ma dove sta scritto che dovevi dirgli che passavi questi giorni da un amico ... che poi manco sarebbe tutto sto strano ... lo sai che mi sa che il tu babbo ha già sub-odorato la faccenda che sei gay? Dì un po', non è che lasci il boa di struzzo appeso all'attaccapanni quando rientri la sera? :hm:

 

CMQ non potevi dirgli semplicemente che la tua compagnia di rudi amici etero andava a caccia di figa su per le piste di qualche stazione sciistica? Mi sa che in tal caso sarebbe stato ben felice di pagarti il soggiorno ...

 

Oramai la frittata è fatta ... se tua madre fosse disposta a coprirti, potresti sempre dire che ... che .... ma che ne so. Aho, ma quest'altro? L'altra variabile del discorso che fa? Lui potrebbe spostarsi, no? Allora fai muovere le chiappe a lui, prendi una stanza nella pensione del paesello vicino al tuo e dì che passi le giornate a giocare a tombola dalla zia Lucrezia. Mamma ti copre,e tu non vincerai manco un fagiolo, ma almeno avrei perso le mutande ... elementare!

 

Ridiamoci sopra e non permettiamo agli uomini grigi di toglierci l'aggettivo di gai. Mettiamola così, qualsiasi cosa accadrà, che essa ti porti gioia o dolore, questa ti farà crescere moltissimo e probabilmente ti porterà là dove ti sta aspettando "L'AMOREDELLATUAVITA!" :blink:

 

(ma come cazzo parlo... colpa di questa merda di natale :angry: )

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