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Dolcenera: alluvione di Genova


Icoldibarin

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Forse non così dolce in fondo. Però quale altro titolo dare a quest'altra alluvione che ha investito la Liguria e buona parte del nord Italia 15 anni dopo che Faber la cantasse nel suo ultimo disco.

 

E come è lecito, dopo avvenimenti così prepotenti, ci si fanno delle domande.

Io personalmente mi chiedo quanto ancora bisognerà aspettare perché le persone capiscano che non serve a molto rimpinzarsi la pancia con soldi truffati quando un po' d'acqua può spazzare via tutta la nostra passata vita in pochi attimi.

E penso che sarebbe assai facile trovare un colpevole espiatorio, un po' meno facile è riconoscere che colpevoli lo siamo un po' tutti noi che non riusciamo a ripensare un minimo alle nostre comodità da occidentali o a far sentire la nostra voce quando serve.

Ci sentiamo protetti e sicuri finché qualcosa non sconvolge anche noi.

L'Italia cambierà o annegherà?

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Io non so esattamente di chi sia la responsabilità di tutto questo ma già i nostri politicanti si stanno scrollando di dosso le responsabilità.

 

Berlusconi dice: “Si è costruito dove non si doveva”.

Ma dimentica i suoi due condoni (del 2003 e del 2009) che hanno sanato le case abusivamente costruite.

 

Poi ci sono i tagli dei Governi (compreso questo Governo Berlusconi) alle politiche ambientali.

 

Poi si dice che le scuole e gli edifici pubblici potevano essere chiusi perché già si sapeva che poteva accadere un disastro.

 

E allora di chi è la colpa? Ancora una volta stiamo provando sulla nostra pelle l'incompetenza di una classe politica che per questo Paese ha fatto poco o niente...

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l'italia annegherà. Intendo metaforicamente, in Liguria anche fisicamente, purtroppo. Io sono ligure e conviviamo con il problema della pioggia da sempre. La strada che porta al mio paese è un continuo di muri franati lasciati così, pezzi di strada che hanno ceduto e segnali di pericolo. I torrenti hanno il letto che dire sporco è un complimento, le case sono troppo attaccate al torrente se non costruite direttamente sopra. Insomma il problema è noto da sempre ed ogni anno si ripete la stessa storia. Questa volta purtroppo non è andata come sempre e ci sono scappati i morti. Ma ho dei seri dubbi che in concreto possa cambiare qualcosa. I soldi non ci sono, la classe politca fa schifo e la gente si dimenticherà tutto tra pochi mesi.

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Questo è il problema, se ci si dimentica la storia non serve a nulla.

Io un po' fiducioso lo sono, bisogna esserlo, nel mondo ci sono segnali di cambiamento, speriamo che in Italia non arrivi solo il fumo dell'arrosto.

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Io non so esattamente di chi sia la responsabilità di tutto questo ma già i nostri politicanti si stanno scrollando di dosso le responsabilità.

 

Genova e dintorni sono governati dalla sinistra dai tempi di Magellano, o giù di lì.

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sui condoni non sono d'accordo, nel senso che moralmente sono discutibili (e non è certamente questo il topic dove parlarne) ma le concessioni edilizie e le certificazioni di edificabilità di un terreno vengono rilasciate dai comuni, tant'è che il Fatto ha scritto un artico spazzatura imho proprio mettendo i condoni come una delle cause di questo disastro; per quanto riguarda il resto che c'è da dire? Viviamo in uno stato dove la gente dice "difendiamo i parchi e le rive dei fiumi" e dove la stessa gente dice "voglio la casa in montagna" peccato però che per costruire la casa in montagna dobbiamo aprire cave, quindi disboscamento e dei bei grossi buchi.. se ho scritto qualche geocastroneria spero che qualcuno come @ o altri esperti della materia mi correggano :)

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AndrejMolov89

Più che altro ci sono problemi di stabilità di versante. Il versante di per sè è un sistema all'equilibrio, questo significa che alterando il carico con il disboscamento o con la costruzione di una casa o di una struttura provoca necessariamente degli squilibri, quindi sono necessari degli interventi che mantengano la stabilità del versante. Per valutare la stabilità o comunque prevedere il comportamento di un territorio bisogna fare uno studio completo della geologia di quest'ultimo e di quali fattori concorrono a determinare lo stato tensionale.

Non mi sento di dare un parere sulla situazione, perché sarebbe un parere giustificato dal fatto che sono un geologo più che di reale competenza, ma credo che vi sia una sostanziale superficialità nel trattare determinati problemi, soprattutto quelli territoriali e soprattutto anche un ignoranza plateale delle persone che avolte sono talmente ostinate da non capire una bega. Per esempio, per descrivere la stabilità di un versante bisogna considerare addirittura l'erba o la vegetazione bassa, tipo arbusti eccetera. A volte, per il mantenimento di quest'ultimo bisogna disboscare, altre volte è sconsigliato farlo. Ci sono interventi che sono antitetici, da un lato bisogna non modificare l'equilibrio per evitare un cedimento, dall'altro bisogna modificare al fine di ridurre il rischio associato all'evento franoso.

Secondo me è un problema di egoismo sia della politica che a livello di popolazione. Si vive di estremi : abuso dell'ambiente estremo e ambientalismo estremo, questi due comportamenti, sono eccessi controproducenti, da un lato c'è una modifica del territorio selvaggia e priva di riguardo verso l'equilibrio naturale e le conseguenze, dall'altra c'è praticamente la volontà di lasciare in alterato l'ambiente naturale anche in condizioni di grave dissesto. Non c'è un dialogo sincero con l'ambiente e soprattutto non lo si vuole conoscere.

I problemi delle alluvioni sono arginabili, forse anche evitabili. Come le frane del resto, sono in parte inevitabili, ma in parte arginabili con interventi ad hoc.

C'è una certa responsabilità culturale in questi problemi e questa responsabilità sta nell'incuria tipica negli italiani e soprattutto in una politica che tende a non investire sui pericoli potenziali, ma su quelli immediati e dopo che quest'ultimi sono avvenuti. Ogni volta che c'è una catastrofe in italia, si accende un dibattito che scema inevitabilmente, sono solo gli addetti al lavoro che percepiscono la gravità di certe incurie. Ma oltre questa valutazione molto pressapochista non vi so dire altro. :)

 

Le domande sono:

 

I fenomeni erano prevedibili? Com'era amministrato il rischio idrogeologico della zona? Quali interventi sono stati presi per arginare il Rischio Idrogeologico? Quali interventi sono stati fatti per diminuire la pericolosità idrogeologica? Perché gli interventi sono stati insufficienti?Quali sono i sistemi di monitoraggio?

 

Quali sono le cause naturali e quali sono le cause indotte dall'uomo? Quanto la cementificazione ha aumentato il ruscellamento?

 

Non mi piace parlare di argomenti di cui non conosco molto bene le dinamiche. Però mi sono posto le seguenti domande dalle quali inizierei per fare un indagine approfondita.

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Fabio Castorino

Il problema delle frane in Liguria è gravissimo, a causa della conformazione del territorio, che vede le montagne arrivare direttamente sulla costa, dove sorge la grande maggioranza dei centri abitati. In provincia di Savona ogni volta che ci sono piogge intense si verificano frane in corrispondenza dei capi e dei promontori, che investono la Via Aurelia, unica arteria di collegamento a parte l'Autostrada, col risultato di bloccare la circolazione. L'unico modo di risolvere il problema è modificare il tracciato della strada, costruendo gallerie all'interno dei promontori, in modo da farla passare al coperto e al riparo dalle frane.

 

Poi in Liguria si è costruito troppo rispetto all'esiguità del territorio, soprattutto nelle cittadine della Riviera ci sono state vere e proprie "colate di cemento" per costruire le seconde case per i turisti.

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Che poi Greed, correggimi se sbaglio, ma anche volendo parlare solo in meri termini economici, le istituzioni devono sborsare molto di più per sistemare il patatrac creato che se si fossero presi provvedimenti adeguati per evitarlo o quanto meno limitarlo.

Come tu dici fazioni estreme radicate e inamovibili sulle loro posizioni ideologiche sono molto dannose e a volte bisognerebbe avere il coraggio politico di prendere decisioni impopolari.

Poi per carità, dirlo è un conto farlo è un altro, io sono qua a scrivere al calduccio nella mia casetta, non sono nella bufera di chi si subirà, a torto o ragione, le colpe di questa triste pagina italiana.

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AndrejMolov89

Basti pensare all'aquila o altri fenomeni disastrosi come le alluvioni degli anni passati. E' logico che non si possono prevedere gli eventi naturali, basti pensare allo tsunami del giappone, però è anche vero che bisogna avere sempre un sistema di monitoraggio e di sicurezza per limitare i danni alle persone e alle cose. Non ti so dire se sarebbe stato possibile evitare danni così potenti, perché a volte capitano cose veramente imprevedibili: esempio: gli apparati radicali delle pianti possono consolidare il suolo, permettendo che sia stabile, ma certe volte diventano fonte di rischio perché rendono il suolo un supporto rigido sopra terreno inconsolidato, ovvero, il piano di taglio che crea lo scivolamento della massa si sposta verso il basso aumentando la massa potenziale della frana, frana che ha una parte rigida che slitta allegramente :) Sono argomenti molto complicati da trattare e a volte possono non dare risultati sperati. Bisogna pensare ad una politica di prevenzione, monitoraggio e messa in sicurezza. Non so quale delle tre sia la più sviluppata in italia, ma suppongo che tutte e tre siano veramente scarse.

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Un altro problema è il progressivo abbandono delle campagne: una volta i contadini svolgevano una funzione utilissima nello stabilizzare i terreni con il loro lavoro, adesso, anche grazie a delle politiche demenziali a livello comunitario fatti di sovvenzioni e quote, i terreni diventano incolti, prendono fuoco, e diventano instabili

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Poi in Liguria si è costruito troppo rispetto all'esiguità del territorio, soprattutto nelle cittadine della Riviera ci sono state vere e proprie "colate di cemento" per costruire le seconde case per i turisti.

 

ma infatti!!! ci credo che poi si allaga!! io non capisco questo sfidare continuamente la natura. tra un po' costruiranno le case in cielo e poi diranno "uh, sono cadute!! di chi è la colpa??"

se una zona non ha terreno edificabile vuol dire che non ci si può costruire. Punto.

 

che poi anche da me lo hanno fatto, io a due passi da casa (contati eh, cioè basta che attraverso la strada e salgo in collina), ho una zona residenziale costruita su un'area che oltre ad essere protetta ha un terreno franabile. Ma gli hanno dato fuoco e poi ci hanno costruito. Ci abita un sacco di gente pur sapendo che se fa un'acqua come si deve casca giù tutto.

 

Poi però quando cascherà giù tutto non venissero a dire "di chi è la colpa??".

perchè è vero che c'è chi ci specula ma anche tu cittadino prima di andare ad abitare in una casa dovresti informarti sui rischi e sui pericoli che corri, soprattutto se quella casa TE LA COMPRI.

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AndrejMolov89

Divine fosse solo questo il problema. Ci sono persone veramente idiote. Una voltail mio professore di geotecnica ha raccontato questo aneddoto: una coppia di anziani viveva in un villetta in montagna, in una zona in cui ci sono i debry flow. Non hanno voluto andarsene dalla casa, allora, gli si è raccomandato di costruire una seconda porta d'ingresso e delle finestre nella parte che non dava sul versante e se era possibile di murare le porte che davano sul monte. Naturalmente non l'hanno fatto e la loro villetta di un piano è stata inondata di fango e detriti causando la loro morte.

Questi sono degli esempi banali, ma ne capitano di tutti i colori. Per esempio, per la serie ambientalismo idiota, gli alberi vicino agli alvei fluviali possono causare debolezze di quest'ultimi. Il mio professore aveva dato ordine tassativo di tagliare un gruppetto di alberi (cinque- sei) vicino all'alveo per evitare esondazioni e rotture dell'alveo. Due mesi dopo ha ricevuto la notizia dell'alluvione e ha chiesto cosa era successo e ha scoperto che le sue direttive non erano state accolte, perché se c'è un gruppo maggiore di cinque alberi bisogna considerarlo un boschetto XD

 

 

 

1) debry flow

http://www.youtube.com/watch?v=r6Lt0oPJFwA

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io fortunatamente abito un po' piu' in su, ma comunque l'acqua in ingresso ce l'avevo.

Fortunatamente son rientrato (per puro culo) a casa in pausa pranzo e ho tamponato in tempo a suon di lenzuola e asciugamani

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